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Avanti ragazzi di Budapest
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comunque gran bella canzone un saluto a voi tutti. camerata non compagno, compagno lo usano i comunisti.
20/10/2011 - 12:36
Salve!
Sono un insegnante e vorrei riprodurre questa canzone in una dispensa (da distribuire come fotocopia senza fini di lucro e per scopi educativi). Sapete chi sono gli autori e quindi a chi bisogna chiedere i diritti di riproduzione?
Grazie mille per l´ottimo servizio che fate!
Cordialmente, Maurizio
Sono un insegnante e vorrei riprodurre questa canzone in una dispensa (da distribuire come fotocopia senza fini di lucro e per scopi educativi). Sapete chi sono gli autori e quindi a chi bisogna chiedere i diritti di riproduzione?
Grazie mille per l´ottimo servizio che fate!
Cordialmente, Maurizio
Maurizio 19/11/2011 - 17:51
Maurizio, cos'è una circolare della Gelmini che vi chiede di insegnare questo genere di canzoni? guarda che ora è arrivato il consigliere di amministrazione di Telecom, puoi soprassedere... Se vuoi affrontare il tema della rivolta antisovietica ungherese perché non proponi invece ai tuoi alunni Egy mondat a zsarnokságról?
Confermo, ero a Trieste nel 1973/74 e cantavamo questa canzone con le lacrime agli occhi e la rabbia nel petto, ma mai come ora attuale. che sia quello ci aspetta?? Ma siamo pronti?? Un saluto a Trieste e tutti quelli che erano con me e che hanno lottato forse per niente...che tristezza
Claudio Barbè
Claudio Barbè
Claudio Barbè 20/11/2011 - 11:55
Per niente forse no, dato che in Ungheria al momento è al potere un partito parafascista (Fidesz) e una destra ancora più estrema (Jobbik) va fortissimo. Costituzione riscritta in senso nazionalista estremo, stampa imbavagliata o quasi, sacri destini, Santo Stefano eccetera, eccetera. Direi che i "camerati", almeno per quel che riguarda l'Ungheria, possono ritenersi soddisfatti. Saluti.
Riccardo Venturi 20/11/2011 - 13:00
Devo per forza intervenire. Per cortesia fascistelli nostalgici, non vi appropiate pure di questa canzone, così come avete fatto con "La Leggenda del Piave", non vi permettete! Questa canzone è un inno alla libertà di qualsiasi popolo oppresso, non ha colori, punto. Altro che "camerata" e robbe varie, piantatela con il vostro delirio. Giù le mani da questo inno alla libertà, è di tutti.
Michael 13/6/2012 - 22:42
Guarda che questa canzone è stata scritta da un gruppo legato all'ex Fdg di Trieste che cosi' si denominava.
Controcorrente 14/6/2012 - 00:47
Visto il tono che hanno assunto alcuni commenti (non approvati) a questa canzone, i commenti verranno sottoposti a rigorosa approvazione preventiva fino a nuovo ordine. Questo sito non è un luogo per schermaglie verbali e insulti tra "comunisti" e "fascisti", ma un luogo di confronto civile (e ricordiamo che ben pochi siti chiaramente orientati come il nostro avrebbero volutamente istituito una sezione dedicata a canzoni provenienti da un'area diametralmente opposta). Invitiamo coloro cui piace stare a spippolare per scambiarsi insulti banali e puerili (e noiosissimi) a trasferirsi su "Facebook" o altre simili idiozie telematiche "in tempo reale"; qui non sono graditi, di qualsiasi "colore" essi siano. Grazie.
CCG/AWS Staff 22/6/2012 - 16:19
ottimo e condivisibilissimo l'ultimo commento...ne' rossi ne' neri, volti coperti liberi pensieri...
jean ''il marsigliese'' 28/6/2012 - 12:17
Scusate tutti, a me risulta che il testo sia stato scritto da Ninni Pingitore : "Avanti ragazzi di Buda, avanti ragazzi di Pest", il canto che ancora oggi riecheggia tra le mura di CasaPound: "Studenti, soldati, operai, il sole non sorge più a est...". Sono strofe semplici scelte a suo tempo per fare da antidoto al silenzio calato sulla rivolta di Ungheria, quando sull'orlo della fossa di quei ragazzi tutto il mondo rimase seduto.
Pier Francesco "Ninni" Pingitore: quello del Bagaglino, per intenderci.Uno di destra.
Pier Francesco "Ninni" Pingitore: quello del Bagaglino, per intenderci.Uno di destra.
MAURO1 27/11/2012 - 14:40
e io che pensavo che tra le mura di CasaPound echeggiasse il canto "Studenti, soldati, operai, l'affitto ce lo paga Alemanno"...
Gigi 27/11/2012 - 15:13
Caro Riccardo Venturi, se Fidesz fosse un "partito parafascista", com'é possibile che l'abbia votato il tre quarti della popolazione ungherese? La nuova Costituzione sarebbe riscritta "in senso nazionalista estremo" solo perché vi si fa riferimento all'Inno nazionale ungherese? Se poi leggessi gli articoli dei quotidiani Népszabadság o Népszava, non diresti piú che la stampa é "imbavagliata". Saluti da Győző Szabó.
szabo_gyozo@invitel.hu 17/12/2012 - 11:53
Carissimo Szabó Győző, usando lo stesso tuo metro potrei ricordarti che, verso il 1933, metà della popolazione tedesca votò per un partito che, se mi ricordo bene, si chiamava Nationalsozialistische Deutsche Arbeiterpartei (in ungherese: Nemzetiszocialista Német Munkáspárt). Naturalmente non voglio paragonare Fidesz al Partito Nazista, né Orbán Viktor a Adolf Hitler, però l'equazione "lo ha votato la popolazione" = "non è un partito parafascista" non mi sembra funzioni troppo; e anche "a kedves Olaszországunkban" ne sappiamo, purtroppo, qualcosa. Quanto alla nuova costituzione ungherese, non mi risulta proprio che vi si faccia riferimento soltanto all'inno nazionale; saprai tra l'altro meglio di me che l' "Isten áldd meg a Magyart" non è stato mai toccato da nessuno, né dall'ammiraglio Horthy von Nagybánya né dai comunisti. Insomma, un canto nazionale che è, fondamentalmente, un inno religioso... (continua)
Riccardo Venturi 17/12/2012 - 18:26
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C'è una bella società
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manca l'ultima strofa:
i signori affamatori che son là
oilì,oilà
hanno detto "più la guerra non si fa"
oilì, oilà
niente guerra sui confini, la faremo sui bambini
sulle donne, sugli infermi affamando le città
oilì,oilà
ma l'Italia se ne frega e avanti va
oilì, oilà
se ne frega, se ne frega e avanti va
i signori affamatori che son là
oilì,oilà
hanno detto "più la guerra non si fa"
oilì, oilà
niente guerra sui confini, la faremo sui bambini
sulle donne, sugli infermi affamando le città
oilì,oilà
ma l'Italia se ne frega e avanti va
oilì, oilà
se ne frega, se ne frega e avanti va
Marcello Vichi 14/10/2012 - 12:00
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Il mercenario di Lucera
![Il mercenario di Lucera](img/thumb/c2563_130x140.jpeg?1328311334)
Cercare su google ''mercenario di Lucera'' e trovarlo in una pagina contro la guerra è uno spasso, anche perché non c'è nulla, nel testo, che faccia pensare che sia una canzone contro la guerra. Ascoltate ''mercenario'' dei non nobis domine, canta le stesse cose, anche li, come ha detto qualcuno nei posto precedenti, ''il mercenario fa una brutta fine'', ma non venitemi a dire che è contro la guerra.
Andrea 15/9/2011 - 18:38
Ad Andrea, distratto visitatore di passaggio,
Staremmo freschi se ogni CcG per essere tale dovesse sempre esprimere chiarissimi, esplicitissimi e direttissimi contenuti anti-guerra. La canzone, come sta scritto nell'intestazione, fa parte di un percorso. Se cerchi canzoni più esplicitam. contro la guerra vai negli appositi percorsi per es. "Vietnam" o "Hiroshima" o "Disertori", etc.
Staremmo freschi se ogni CcG per essere tale dovesse sempre esprimere chiarissimi, esplicitissimi e direttissimi contenuti anti-guerra. La canzone, come sta scritto nell'intestazione, fa parte di un percorso. Se cerchi canzoni più esplicitam. contro la guerra vai negli appositi percorsi per es. "Vietnam" o "Hiroshima" o "Disertori", etc.
Rodolfo 19/9/2011 - 09:31
Sono capitato per purissimo caso in questo sito cercando il testo integrale di questa canzone.... effettivamente non riesco bene a capire cosa ci sia di "contro la guerra" in questa canzone... posto che tra l' altro non riesco nemmeno a capire come qualcuno possa ricondurla a bandiera o vessillo di una frangia politica io semplicemente la trovo....divertente :-) Non fraintendetemi è lontano da me il pensiero pacifista (non nel senso che non mi piacerebbe un mondo in pace e dove tutti siamo uguali ma che trovo questa idea una semplice utopia) non sono nemmeno di quelli che dichiarano che la guerra è una cosa bella e giusta. Un pensiero però mi ha colpito, in tutto questo miasma di proclami pseudo politici ideologici partiti da questa canzone e di cui onestamente poco mi importa, e cito
Il mercenario di Lucera può essere senz'altro una canzone "realistica", dato che rispecchia senz'altro... (continua)
Il mercenario di Lucera può essere senz'altro una canzone "realistica", dato che rispecchia senz'altro... (continua)
Federico Berton 26/10/2011 - 09:51
Il mercenario di Lucera non è stato scritto da Pino Caruso
ma da Pier Francesco Pingitore. Caruso, la cantò splendidamente, ma secondo con me, appena arrivato a Roma dalla Sicilia, dove la resistenza non c'era stata, non capì a pieno quello che stava cantando. Comunque, ripeto, non la scritta lui. Grazie, Antonio Diliberto
ma da Pier Francesco Pingitore. Caruso, la cantò splendidamente, ma secondo con me, appena arrivato a Roma dalla Sicilia, dove la resistenza non c'era stata, non capì a pieno quello che stava cantando. Comunque, ripeto, non la scritta lui. Grazie, Antonio Diliberto
Antonio Diliberto 3/11/2011 - 02:15
Cosa c'entra la Resistenza? Il Fascismo c'è stato in ogni parte d'Italia e quindi anche in Sicilia
Two Faces 4/11/2011 - 21:43
Salve, dal testo di una canzone,mi sono trovato dinanzi a sproloqui di ogni genere, che come al solito sono andati fuori tema...come avrebbe detto il mio professore. Allora permettetemi di dire una cosa circa a chi parla male dei mercenari..il signore in camicia rossa che era al servizio di cavour ed del piemontese e,che una volta finito il lavoro è stato esiliato; cosa era per voi? Si studia ancora come un eroe...quindi vedete sono solo punti di vista...in quanto a me sebbene ora sessantunenne sono fiero di essere stato uno di loro.(Soldato di ventura) Vi saluto scrivendo un passo dalle " Cronache" di Froissart,
Frati ( porgendo il saluto ai viandanti )Iddio ti dia la pace!
Hawkwood: Iddio si prenda le vostre elemosine!
Frati: Non intendevamo recarti offesa signore.
Hawkwood: Ecchè, quando mi sfilate innanzi pregando vorreste che Iddio mi faccia perire di fame? Non sapete che io vivo della guerra e che la pace mi manderebbe in rovina?...
Frati ( porgendo il saluto ai viandanti )Iddio ti dia la pace!
Hawkwood: Iddio si prenda le vostre elemosine!
Frati: Non intendevamo recarti offesa signore.
Hawkwood: Ecchè, quando mi sfilate innanzi pregando vorreste che Iddio mi faccia perire di fame? Non sapete che io vivo della guerra e che la pace mi manderebbe in rovina?...
Sono Pino Caruso, e non ho scritto io Il Mercenario di Lucera, l'ho soltanto cantata. Vi racconto come fu. Nel 1965 arrivo a Roma. Sono un perfetto sconosciuto in cerca di scritture e di attenzione. In uno spettacolo da me interpretato al teatro dei Satiri, Luciano Cirri, critico del "Borghese", mi nota e mi scrittura per il nascente Bagaglino. In Sicilia, la guerra è finita nel '43, mentre in Italia è andata avanti sino al 1945 e c'è stata la Resistenza. Io non so nulla né della Resistenza (in Sicilia non c'è stata) né di politica. Sono povero di mezzi e ho appena la quinta elementare. Non so nulla nemmeno di politica e distinguo solo tra occupazione e disoccupazione. Mi si offre un lavoro e lo accetto. Mi si dice di cantare una canzone e la canto, senza sapere né capire che ha implicazioni ideologiche. Tra l'altro, ho conosciuto poche persone così poco fascista come Cirri; capivo che fuggiva... (continua)
Pino Caruso 4/10/2012 - 20:57
Buon giorno Pino Caruso,
lo sapevo fin da piccolo che Lei non è e non è mai stato un fascista, semmai un socialista, ma un socialista di “quelli di una volta”, quelli di prima del “nuovo corso” di Craxi, un corso che ha regalato alla nostra democrazia una malattia cronica – la corruzione come sistema politico – e un cancro – Berlusconi.
Mi ricordo di quando mio padre – socialista come Lei, e della corrente “lombardiana” – nei primi anni 70 mi portò ad una riunione del partito. Si usavano ancora i banchetti con gadget e “santini” ed io mi feci regalare una serigrafia in rosso che ritraeva un altro vecchio socialista, Salvador Allende, ed un 45 giri con un ironico monologo di Pino Caruso sulla libertà che si intitolava “Basta con la libertà!”…
Sono passati ormai decenni da quel dì e anche il Partito Socialista non esiste più, credo dal 1976, però ricordo molto volentieri quel... (continua)
lo sapevo fin da piccolo che Lei non è e non è mai stato un fascista, semmai un socialista, ma un socialista di “quelli di una volta”, quelli di prima del “nuovo corso” di Craxi, un corso che ha regalato alla nostra democrazia una malattia cronica – la corruzione come sistema politico – e un cancro – Berlusconi.
Mi ricordo di quando mio padre – socialista come Lei, e della corrente “lombardiana” – nei primi anni 70 mi portò ad una riunione del partito. Si usavano ancora i banchetti con gadget e “santini” ed io mi feci regalare una serigrafia in rosso che ritraeva un altro vecchio socialista, Salvador Allende, ed un 45 giri con un ironico monologo di Pino Caruso sulla libertà che si intitolava “Basta con la libertà!”…
Sono passati ormai decenni da quel dì e anche il Partito Socialista non esiste più, credo dal 1976, però ricordo molto volentieri quel... (continua)
Dead End 5/10/2012 - 13:37
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Hiroshima
![Hiroshima](img/art/t1830754.jpg)
Bene mo pure le band fasciste, perfetto, cancello questo sito da miei bookmark
siguesigue 13/9/2012 - 07:53
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Jan Palach
![Jan Palach](img/thumb/c37906_130x140.jpeg?1547673119)
caro lorenzo,
ora comunista mi pare esagerato.
nato da una famiglia evangelica e commerciante, di matrice socialista, al più si potrebbe considerare portavoce del socialismo dal volto umano!
ora comunista mi pare esagerato.
nato da una famiglia evangelica e commerciante, di matrice socialista, al più si potrebbe considerare portavoce del socialismo dal volto umano!
alex 13/7/2012 - 21:20
Comunista o socialista, quello che volevo dire è che Jan Palach non sarebbe stato per nulla contento di essere tirato dalla loro parte fra l'altro a distanza di anni da un gruppo dichiaratamente neofascista.
lorenzo 13/7/2012 - 22:38
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Canto dei coscritti, o Partirò, partirò
![Canto dei coscritti, <i>o</i> Partirò, partirò](img/thumb/c14_130x140.jpeg?1328302750)
Interpretata da Ginevra Di Marco nel nuovo album di Daniele Sepe "Canzoniere illustrato" (da ascoltare nei video).
"Canzoniere Illustrato" è il titolo del nuovo album di Daniele Sepe.
In realtà è molto di più di un semplice album... "Canzoniere Illustrato" è un bel volume di ben 106 pagine contenente12 fumetti per 12 canzoni. Fumetti realizzati da geniali maestri del colore (Mauro Biani, Squaz, Kanjano, Akab, Kranti, Rosaria Cefalo, Shaone, Fulvio Cozza, Giuseppe Guida, Antonino Iuorio, Marcella Brancaforte, Tony Afeltra, Enzo Troiano, Giuseppe Guida, Luigi De Michele) ed arricchito da una splendida copertina del grande Altan.
La musica prevede un menù internazionale di canzoni provenienti da tutto il mondo e dal folklore italiano e con la partecipazione delle voci di Floriana Cangiano, Ginevra DI Marco, Flori N Barbu, Mazouk Mejri, Josè Seves, Robero Argentino Lagoa e Brunella Selo, oltre ad una nutritissima schiera di fantastici musicisti.
"Canzoniere Illustrato" è il titolo del nuovo album di Daniele Sepe.
In realtà è molto di più di un semplice album... "Canzoniere Illustrato" è un bel volume di ben 106 pagine contenente12 fumetti per 12 canzoni. Fumetti realizzati da geniali maestri del colore (Mauro Biani, Squaz, Kanjano, Akab, Kranti, Rosaria Cefalo, Shaone, Fulvio Cozza, Giuseppe Guida, Antonino Iuorio, Marcella Brancaforte, Tony Afeltra, Enzo Troiano, Giuseppe Guida, Luigi De Michele) ed arricchito da una splendida copertina del grande Altan.
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Lorenzo 17/5/2012 - 00:36
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Il giorno di San Patrizio
![Il giorno di San Patrizio](img/thumb/c12093_130x140.jpeg?1328311381)
Una tra le più belle canzoni sulla questione Irlandese. Sicuramente Bobby Sands l'avrebbe apprezzata. Altre canzoni degli Antica trattano l'Irlanda e nei loro testi non trovo espressioni razziste o schieramenti prettamente politici.
Francesco 18/4/2012 - 23:29
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Canto dei sanfedisti
anonimo
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Sono davvero stupito dall'inserimento di questo canto barbaro e squallido frammischiato ad alti canti di Giustizia e Libertà. Il fatto che questo tal Barra fosse amico di De André non significa niente. E' responsabile di aver rimesso in giro questa vergogna, provocando un'opera tanto di comodo quanto ripugnante di puro revisionismo storico. La reazione dei sanfedisti al governo repubblicano fu terribile e sanguinaria. La Repubblica Partenopea portò una legislazione avanzata, i suoi fautori erano uomini eccezionali, veri uomini, eroi romantici, martiri della giustizia e della libertà. Lo so bene, la legislazione se non attuata, rimane solo sulla carta. Ma questo, gli eroi della Repubblica lo sapevano bene, non si deve pensare fossero così sprovveduti o ingenui da non saperlo. Semplicemente non ebbero modo e tempo di farla. La situazione sociale napoletana era all'insegna della povertà, della... (continua)
Gabriele 19/1/2012 - 22:30
E per finire, non è affatto vero che destra e sinistra non vogliano dire niente. Questo è un canto di estrema destra, della peggiore destra. E' un canto di reazione. Ci sono anche i canti di chi, in quel periodo storico, stava dall'altra parte? Ci sono i canti, che so di quegli ebrei a cui fu tolta ogni discriminazione dalla "terribile" invasione francese? O di quei giovani che con la Francia rivoluzionaria vedevano, a ragione, perchè c'è sempre chi ha ragione e chi ha torto, e non sono tutti uguali, come durante la RSI e la Resistenza, la speranza di un migliore avvenire? Non è una domanda polemica, chiedo davvero se ci sono. Tanto per rifarsi la bocca.
Gabriele 19/1/2012 - 22:41
Per Gabriele, certo che ci sono alcuni canzoni dell'"altra parte", anche se non si tratta di canti popolari dell'epoca: ad esempio Eleonora e Donna Lionora. Il primo brano è addirittura opera di Eugenio Bennato che è stato insieme a Peppe Barra uno dei fondatori della Nuova Compagnia di Canto Popolare.
Se poi conosci altri canti popolari dell'epoca che raccontano la storia della Repubblica Partenopea da un altro punto di vista non esitare a segnalarceli.
Se poi conosci altri canti popolari dell'epoca che raccontano la storia della Repubblica Partenopea da un altro punto di vista non esitare a segnalarceli.
CCG/AWS Staff 19/1/2012 - 23:39
Questo era l'inno della Repubblica, "I dritti dell'uomo", di Luigi Rossi
D’un dispotico potere
Ite al foco infami editti,
Son dell’uomo i primi dritti:
Uguaglianza e Libertà.
Non v’è servo, né signore,
Vincitor non v’è, né vinto;
Sol dall’un l’altro è distinto
Per comune utilità.
Son dell’uomo i primi dritti:
Uguaglianza e Libertà.
Per serbar tai dritti illesi
E una vita più sicura,
Dallo stato di Natura
Venne l’Uomo alla città.
Ma non turba il social nodo
L’uguaglianza de’ mortali,
Tutti liberi ed uguali
Sono ancora in società.
Son dell’uomo i primi dritti:
Uguaglianza e Libertà.
Solo il popolo è sovrano;
Egli solo ha scettro e brando;
Nascer dee dal suo comando
Ogni giusta autorità.
Tutto lice, tutto giusto;
Ma se turbi agli altri il dritto
Nasce ancora il tuo delitto
Dell’offesa umanità.
Son dell’uomo i primi dritti:
Uguaglianza e Libertà.
V’è la legge che... (continua)
D’un dispotico potere
Ite al foco infami editti,
Son dell’uomo i primi dritti:
Uguaglianza e Libertà.
Non v’è servo, né signore,
Vincitor non v’è, né vinto;
Sol dall’un l’altro è distinto
Per comune utilità.
Son dell’uomo i primi dritti:
Uguaglianza e Libertà.
Per serbar tai dritti illesi
E una vita più sicura,
Dallo stato di Natura
Venne l’Uomo alla città.
Ma non turba il social nodo
L’uguaglianza de’ mortali,
Tutti liberi ed uguali
Sono ancora in società.
Son dell’uomo i primi dritti:
Uguaglianza e Libertà.
Solo il popolo è sovrano;
Egli solo ha scettro e brando;
Nascer dee dal suo comando
Ogni giusta autorità.
Tutto lice, tutto giusto;
Ma se turbi agli altri il dritto
Nasce ancora il tuo delitto
Dell’offesa umanità.
Son dell’uomo i primi dritti:
Uguaglianza e Libertà.
V’è la legge che... (continua)
Gabriele 20/1/2012 - 00:18
Beh, non bastano certo nobili ideali e uomini nobili perchè una rivoluzione sia altrettanto nobile e buona e giusta. Per quanto molti di loro fossero indubbiamente personaggi di elevata statura culturale e morale, i repubblicani partenopei furono - a mio avviso – degli idealisti ingenui ed illusi e per giunta la loro breve esperienza fu possibile solo grazie alle armate francesi, che ai napoletani ne combinarono di cotte e di crude, a cominciare dal massacro del 20 gennaio 1799.
E l'ingenuità e la totale avulsione dalla realtà di Lauberg, Ciaia, Cirillo e compagni è dimostrata dal fatto che le grandi riforme vagheggiate dai repubblicani, come l’eversione della feudalità, furono realizzate nel Regno di Napoli solo qualche anno dopo, ma sotto il Bonaparte imperatore.
E l'ingenuità e la totale avulsione dalla realtà di Lauberg, Ciaia, Cirillo e compagni è dimostrata dal fatto che le grandi riforme vagheggiate dai repubblicani, come l’eversione della feudalità, furono realizzate nel Regno di Napoli solo qualche anno dopo, ma sotto il Bonaparte imperatore.
Bartleby 20/1/2012 - 11:35
"Il sito è un'autentica fonte dell'oro, è bellissimo, per questo mi faceva dispiacere ancora di più sentire questo canto malvagio di una massa che è plebe e non vero popolo"
Commento intriso di razzismo radical chic e di puzza sotto il naso che è solo una variante di quello di stampo prettamente classista. Retorica perbenista e moralista che ieri apparteneva ieri ai razzisti lombrosiani ed oggi ereditata dal ciarpame leghista e borghese del nord a cui l'autore fa buon eco. Per tale demagogia quelle del sud sono e saranno sempre immonda "plebe". Io mi onoro da "terrone, cafone e plebeo" di farne parte. Plebe che non si èmai fatta mettere i piedi in testa da nessuno. Ne dai nazi-fascisti nel '43 nè dagli invasori e dai taglia teste francesi e dai loro satrapi nel '99. Il popolo quando ha fame non mangia belle chiacchiere ed utopia.
Commento intriso di razzismo radical chic e di puzza sotto il naso che è solo una variante di quello di stampo prettamente classista. Retorica perbenista e moralista che ieri apparteneva ieri ai razzisti lombrosiani ed oggi ereditata dal ciarpame leghista e borghese del nord a cui l'autore fa buon eco. Per tale demagogia quelle del sud sono e saranno sempre immonda "plebe". Io mi onoro da "terrone, cafone e plebeo" di farne parte. Plebe che non si èmai fatta mettere i piedi in testa da nessuno. Ne dai nazi-fascisti nel '43 nè dagli invasori e dai taglia teste francesi e dai loro satrapi nel '99. Il popolo quando ha fame non mangia belle chiacchiere ed utopia.
Alfredo 20/1/2012 - 11:35
Ullallà, Alfredo, stai calmino!
Un conto è avere un proprio punto di vista, un proprio giudizio, anche duro, su di un certo periodo storico ed un altro è insultare chi esprime le proprie opinioni, giuste o sbagliate o parziali che siano, a meno che non si tratti di idee criminali, e non è certo il caso di quelle espresse dal "giacobino" Gabriele...
Purtroppo devo constatare che ultimamente su queste pagine coloro che, anche a ragione, difendono l’analisi storica “meridionalista” sempre di più si abbandonano all’insulto gratuito all’indirizzo di chi non la pensa come loro, o proprio come loro. Ma forse costoro, a differenza di meridionalisti di gran calibro come Salvemini o Gramsci o Di Vittorio (per citarne solo alcuni), sono solo dei faziosi intrisi di retorica neoborbonica, questa sì opposta ed uguale - ed altrettanto penosa - a quella leghista che tanto danno ha fatto e sta facendo al nostro Paese…
Un conto è avere un proprio punto di vista, un proprio giudizio, anche duro, su di un certo periodo storico ed un altro è insultare chi esprime le proprie opinioni, giuste o sbagliate o parziali che siano, a meno che non si tratti di idee criminali, e non è certo il caso di quelle espresse dal "giacobino" Gabriele...
Purtroppo devo constatare che ultimamente su queste pagine coloro che, anche a ragione, difendono l’analisi storica “meridionalista” sempre di più si abbandonano all’insulto gratuito all’indirizzo di chi non la pensa come loro, o proprio come loro. Ma forse costoro, a differenza di meridionalisti di gran calibro come Salvemini o Gramsci o Di Vittorio (per citarne solo alcuni), sono solo dei faziosi intrisi di retorica neoborbonica, questa sì opposta ed uguale - ed altrettanto penosa - a quella leghista che tanto danno ha fatto e sta facendo al nostro Paese…
Bartleby 20/1/2012 - 13:12
Non facciamo gli avvocati delle cause perse. Etichettare le massi popolari meridionali in quel modo (quelle del "populo bascio" dei lazzari e degli straccioni e non dei nobili e ricchi raffinati del salotti rivoluzionari) è un vero insulto da razzisti. Non esiste una "retorica neoborbonica" ma una ricostruzione degli avvenimenti al di fuori da come è stata raccontata dalla storiografia ufficiale. Croce non era neoborbonico come Antonio Ciano (autore de "I Savoia e il massacro del sud che invito a leggere) non è di destra. Saluti!
Alfredo 20/1/2012 - 14:17
Bartleby, è del tutto evidente che il governo repubblicano non fu in grado di attuare quei cambiamenti profondi che avrebbe voluto. Non ci riuscì per la sua debolezza, per essere stato travolto da forze enormemente più potenti di lui, che potevano godere del fatto che per secoli erano riusciti a dominare una massa che erano riusciti a far restare sempre plebe. La sovranità fu limitata e soprattutto fu, proprio temporalmente, effimera. Ma alla fine la legislazione ha sempre effetti concreti, se avesse avuto tempo, anche la Repubblica Napoletana lo avrebbe avuto. Ma quei martiri della Libertà e della Giustizia furono travolti barbaramente, con violenza e odio primordiale e inquietante. Questa è la storia, ufficiale e no, è la verità. Quindi, Bartleby, quello che volevo sottolineare è che non era vero che quei martiri erano degli sprovveduti che non sapevano quale fosse la realtà effettuale,... (continua)
Gabriele 20/1/2012 - 15:45
Alfredo, non mi pare proprio che le opinioni espresse da Gabriele possano essere tacciate di razzismo. Intanto, qualora lo fossero state davvero, sarebbero state "moderate" dai nostri sempre attenti e presenti (ancorchè perfidi) Admins. In secondo luogo, non mi pare che sia razzista sostenere che il popolo non comprese quell'esperienza: non ne aveva gli strumenti, non glieli aveva forniti la dominazione borbonica e nemmeno però - aggiungo io - glieli fornirono i saccheggiatori del generale Championnet. Furono soprattutto la ferocia e l'avidità dei francesi a portare il popolo contro la Repubblica, e può darsi che l'effetto sia stato voluto perchè il Direttorio mica vedeva di buon occhio una piccola "rivoluzione francese" in Italia autonomamente gestita dai "nativi". Tant'è che solo pochi anni dopo le cose andarono molto diversamente sotto la dominazione francese, ma questa volta sicuramente... (continua)
Bartleby 20/1/2012 - 19:32
Le esperienze imposte (come tale fu quella voluta dai filofrancesi) non si devono comprendere, si devono combattere poichè ogni imposizione è tirannia. Lo storico filo-rivoluzionario Vincenzo Cuoco (testimone oculare degli avvenimenti) ammette la netta lontananza ideale e reale fra il popolo e l'elitè filo francese nella sua opera "Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799":
« I Francesi furono costretti a dedurre i princìpi loro dalla più astrusa metafisica, e caddero nell'errore nel qual cadono per l’ordinario gli uomini che seguono idee soverchiamente astratte, che è quello di confonder le proprie idee con le leggi della natura. Se mai la repubblica si fosse fondata da noi medesimi; se la costituzione, diretta dalle idee eterne della giustizia, si fosse fondata sui bisogni e sugli usi del popolo; se un'autorità, che il popolo credeva legittima e nazionale, invece di parlargli... (continua)
« I Francesi furono costretti a dedurre i princìpi loro dalla più astrusa metafisica, e caddero nell'errore nel qual cadono per l’ordinario gli uomini che seguono idee soverchiamente astratte, che è quello di confonder le proprie idee con le leggi della natura. Se mai la repubblica si fosse fondata da noi medesimi; se la costituzione, diretta dalle idee eterne della giustizia, si fosse fondata sui bisogni e sugli usi del popolo; se un'autorità, che il popolo credeva legittima e nazionale, invece di parlargli... (continua)
Alfredo 20/1/2012 - 21:19
Quello che tu dici è ovvio e non l'ha mai negato nessuno, sarebbe folle chi lo fa. Quella citazione di Cuoco è inoppugnabile. Quella canzone non mi piace. Il negare alla radice la possibilità che "i buoni" (che personalmente possono anche non esserlo, sono buoni per le idee che hanno) arrivino è secondo me il viatico per il qualunquismo.
Il tempio della gloria è un'opera immatura, la Pimentel cambiò prospettive politiche e fu assassinata barbaramente con l'approvazione di quella stessa malvagia plebe che cantava canzoni come queste. Fu una partigiana del suo tempo, perché mise la sua vita a disposizione della Libertà e della Giustizia.
Il tempio della gloria è un'opera immatura, la Pimentel cambiò prospettive politiche e fu assassinata barbaramente con l'approvazione di quella stessa malvagia plebe che cantava canzoni come queste. Fu una partigiana del suo tempo, perché mise la sua vita a disposizione della Libertà e della Giustizia.
Gabriele 20/1/2012 - 21:53
Ora, questo mio insistere sulla "malvagia plebe" a riemergerlo pare stucchevole anche a me, ti prego di intenderlo come provocazione. Ovviamente si tratta di una questione culturale che rende possibile l'emergere dei peggiori istinti comuni a tutti gli esseri umani.
Gabriele 20/1/2012 - 22:00
Sono d'accordo con te e con il Cuoco che, da testimone diretto della rivoluzione napoletana, scriveva anche: "Io imprendo a scriver la storia di una rivoluzione che dovea formare la felicitá di una nazione, e che intanto ha prodotta la sua ruina. Si vedrá in meno di un anno un gran regno rovesciato, mentre minacciava conquistar tutta l'Italia; un'armata di ottantamila uomini battuta, dissipata, distrutta da un pugno di soldati; un re debole, consigliato da ministri vili, abbandonare i suoi Stati senza verun pericolo; la libertá nascere e stabilirsi quando meno si sperava; il fato istesso combattere per la buona causa, e gli errori degli uomini distruggere l'opera del fato e far risorgere dal seno della libertá un nuovo dispotismo e piú feroce."
Mi pare che ce ne sia un po' per tutti, e anche per gli illusi giacobini. Ed è così, perchè la Storia è sempre più maledettamente complessa di quanto... (continua)
Mi pare che ce ne sia un po' per tutti, e anche per gli illusi giacobini. Ed è così, perchè la Storia è sempre più maledettamente complessa di quanto... (continua)
Sandro Giacobbe 20/1/2012 - 22:11
Scusate, pardon, ma di fronte ai sanfedisti, che suoni o non suoni il violino, sarò sempre giacobino.
Gian Piero Testa 20/1/2012 - 23:16
Le deformazioni clericali-sanfediste-borboniche e intellettualistiche (da quella liberale a quella marxista) della complessa e poliedrica esperienza storica della Repubblica Liberaldemocratica napoletana del 1799, quale nella ’realtà effettuale’ si svolse, non mettono mai in luce il consenso che, pur nei pochi mesi di vita, la Repubblica ebbe comunque nel variegato mondo popolare napoletano e nelle province (anche se molto c’è ancora da studiare per la scientifica distruzione clericale-borbonica dei documenti sull’esperienza repubblicana).
Gli esempi sono dati dai due Grandi Martiri Popolani del 1799 quali furono Michele Marino e Antonio Avella.
Michele Marino era vinaio ed aderì con entusiasmo alla Repubblica, impegnandosi notte e giorno per difenderla e diffonderla, con tale spirito animoso e ardente che fu denominato ‘il Pazzo’.Salì il patibolo il 29 agosto con Nicola Fiani, Nicola Fasulo,... (continua)
Gli esempi sono dati dai due Grandi Martiri Popolani del 1799 quali furono Michele Marino e Antonio Avella.
Michele Marino era vinaio ed aderì con entusiasmo alla Repubblica, impegnandosi notte e giorno per difenderla e diffonderla, con tale spirito animoso e ardente che fu denominato ‘il Pazzo’.Salì il patibolo il 29 agosto con Nicola Fiani, Nicola Fasulo,... (continua)
Gabriele 21/1/2012 - 22:10
Scusa Gabriele, benchè io sia in sintonia con l'ultimo, stringato ma efficace, intervento di Gian Piero Testa, trovo la tua retorica "romantica" (ammesso che sia proprio tua e non il frutto di copia-incolla senza citazione) davvero un po' stucchevole...
Pensi che i giacobini, dopo la sanguinosa presa di Napoli da parte delle truppe francesi nel gennaio del 1799 (8.000/10.000 morti fra i resistenti "lazzari"), non sapessero che, se le cose gli fossero andate storte, la reazione sarebbe stata altrettanto feroce?
"Io vado a battermi, ma questo collo mi puzza di sapone", disse il giacobino Gennaro Serra, figlio del duca di Cassano, comandante della guardia repubblicana e uno degli ultimi resistenti ai sanfedisti: fu decapitato il 20 agosto 1799 sulla piazza del Mercato...
Trovo inutile opporre ad una retorica neoborbonica un'altra di segno uguale e contrario.
Quella della Repubblica Partenopea... (continua)
Pensi che i giacobini, dopo la sanguinosa presa di Napoli da parte delle truppe francesi nel gennaio del 1799 (8.000/10.000 morti fra i resistenti "lazzari"), non sapessero che, se le cose gli fossero andate storte, la reazione sarebbe stata altrettanto feroce?
"Io vado a battermi, ma questo collo mi puzza di sapone", disse il giacobino Gennaro Serra, figlio del duca di Cassano, comandante della guardia repubblicana e uno degli ultimi resistenti ai sanfedisti: fu decapitato il 20 agosto 1799 sulla piazza del Mercato...
Trovo inutile opporre ad una retorica neoborbonica un'altra di segno uguale e contrario.
Quella della Repubblica Partenopea... (continua)
Bartleby 22/1/2012 - 12:29
"Le deformazioni clericali-sanfediste-borboniche e intellettualistiche (da quella liberale a quella marxista) della complessa e poliedrica esperienza storica della Repubblica Liberaldemocratica napoletana del 1799, quale nella ’realtà effettuale’ si svolse, non mettono mai in luce il consenso che, pur nei pochi mesi di vita, la Repubblica ebbe comunque nel variegato mondo popolare napoletano e nelle province (anche se molto c’è ancora da studiare per la scientifica distruzione clericale-borbonica dei documenti sull’esperienza repubblicana).
E arriviamo alla negazione di quell'evidenza che il Canto di questa pagina e il Cuoco hanno dimostrato ossia che la repubblichetta filo-francese e le utopie astratte dei suoi artefici non avevano nessun effettivo consenso popolare cosi' come speravarono invano di avere decenni dopo i fratelli Bandiera.
E arriviamo alla negazione di quell'evidenza che il Canto di questa pagina e il Cuoco hanno dimostrato ossia che la repubblichetta filo-francese e le utopie astratte dei suoi artefici non avevano nessun effettivo consenso popolare cosi' come speravarono invano di avere decenni dopo i fratelli Bandiera.
Alfredo 22/1/2012 - 20:18
Beh, sì, anche i fratelli Bandiera, veneziani che finirono a crepare inutilmente con alcuni altri in Calabria, sono tanto celebrati dalla retorica risorgimentale ma, a leggere della loro infelice avventura, non si capisce davvero se c'erano o se ci facevano...
A loro ricordo resta, oltretutto, un orribile monumento in calcestruzzo inaugurato negli anni 60 addirittura da un presidente della Repubblica, il socialdemocratico Saragat (ve lo ricordate? Sembra un'epoca più lontana ancora di quella risorgimentale!)
A loro ricordo resta, oltretutto, un orribile monumento in calcestruzzo inaugurato negli anni 60 addirittura da un presidente della Repubblica, il socialdemocratico Saragat (ve lo ricordate? Sembra un'epoca più lontana ancora di quella risorgimentale!)
Bartleby 25/1/2012 - 12:09
Gli "eroi" repubblicani saranno stati anche mossi da bellissime intenzioni, ma de facto diedero il via all'invasione francese. Secondo me, quello che ancora brucia ad una certa classe politica di sinistra (o liberi pensatori di sinistra) è l'enorme fallimento della repubblica.
Voglio evidenziare alcune cose.
1) la repubblica non nacque nè da una volontà popolare, nè da una necessità borghese, ma dalla nobiltà (un caso unico forse nel mondo)
2) I cosiddetti difensori del popolo non fecero niente per risolvere i problemi dello stesso, anzi, lo videro come un ostacolo, un abberrazione da "educare" e "civilizzare" (quanto mi ricorda il libretto rosso di Mao, oppure l'intento civilizzatore dei Savoia post unità..)
Cari amici giacobini, il popolo è sovrano? o è sovrano solo quando obbedisce alle vostre idee?
P.S. io sono "naturalmente" per la republica e per quegli ideali che la sostenevano, ma non possiamo imporre a nessuno quello che non vuole. Semplicemente nell '99 il popolo, da molti denigrato, non voleva.
Voglio evidenziare alcune cose.
1) la repubblica non nacque nè da una volontà popolare, nè da una necessità borghese, ma dalla nobiltà (un caso unico forse nel mondo)
2) I cosiddetti difensori del popolo non fecero niente per risolvere i problemi dello stesso, anzi, lo videro come un ostacolo, un abberrazione da "educare" e "civilizzare" (quanto mi ricorda il libretto rosso di Mao, oppure l'intento civilizzatore dei Savoia post unità..)
Cari amici giacobini, il popolo è sovrano? o è sovrano solo quando obbedisce alle vostre idee?
P.S. io sono "naturalmente" per la republica e per quegli ideali che la sostenevano, ma non possiamo imporre a nessuno quello che non vuole. Semplicemente nell '99 il popolo, da molti denigrato, non voleva.
Critico 7/3/2012 - 17:15
Critico, il tuo discorso è fallace.
L'idea che non sia giusto sostenere qualcosa che la maggioranza popolare ancora non sostiene mi pare irragionevole ed ha conseguenze assurde, alcune delle quali mi auguro tu stesso non auspicherai. Per dire, ma davvero gli esempi sarebbero numerosi, quando Mitterrand abolì la pena di morte i sondaggi d'opinione mostravano che una maggioranza assoluta dei francesi era ancora favorevole al mantenimento di quella pena. Oggi, fortunatamente, non è più così. Che il popolo debba essere educato, può sembrare politicamente scorretto, ma non è affatto un'aberrazione. E se il popolo in generale può essere educato, figurarsi quello napoletano dei tempi della Repubblica, che i fatti hanno dimostrato essere ridotto ad una condizione bestiale da parte delle forze reazionarie, con responsabilità primarie del clero.
Infine, non capisco perché il fatto che qualcosa, come... (continua)
L'idea che non sia giusto sostenere qualcosa che la maggioranza popolare ancora non sostiene mi pare irragionevole ed ha conseguenze assurde, alcune delle quali mi auguro tu stesso non auspicherai. Per dire, ma davvero gli esempi sarebbero numerosi, quando Mitterrand abolì la pena di morte i sondaggi d'opinione mostravano che una maggioranza assoluta dei francesi era ancora favorevole al mantenimento di quella pena. Oggi, fortunatamente, non è più così. Che il popolo debba essere educato, può sembrare politicamente scorretto, ma non è affatto un'aberrazione. E se il popolo in generale può essere educato, figurarsi quello napoletano dei tempi della Repubblica, che i fatti hanno dimostrato essere ridotto ad una condizione bestiale da parte delle forze reazionarie, con responsabilità primarie del clero.
Infine, non capisco perché il fatto che qualcosa, come... (continua)
Gabriele 5/4/2012 - 16:18
Che il popolo debba essere educato, può sembrare politicamente scorretto, ma non è affatto un'aberrazione
E' il principio cardine di tutti i totalitarismi... sono i dittatori che vogliono "educare" la massa!
E' il principio cardine di tutti i totalitarismi... sono i dittatori che vogliono "educare" la massa!
Aurelio 5/4/2012 - 17:08
E' il principio anche di tutti gli stati di diritto, dove esiste una cosa chiamata scuola pubblica, e mi sembra arduo sostenere che la scuola obbligatoria per tutti non voglia educare il popolo.
Criticare un'educazione autoritaria non significa chiedere l'abolizione della scuola pubblica...
Gabriele 9/4/2012 - 23:46
caro gabriele, il popolo è sovrano, anche se è ignorante. la spinta anti-clericale dei repubblicani urtò la sensibilità della maggior parte del popolo napoletano, e non solo questo, ma anche le riforme andarono quasi tutte a discapito di quei ceti meno abbienti che poi andarono a ingrossare le fila dei sanfedisti. Non prendiamoci per i fondelli..la repubblica inoltre era uno stato fantoccio francese (infatti fallita l'esperienza i francesi subentrarono in prima persona con Bonaparte e Murat).
Resistere allo straniero era una cosa in ogni caso giusta, e successe ovunque nel periodo napoleonico.
Mi spiace che i giacobini abbiano in qualche modo assecondato le mire espansionistiche francesi, e sono convinto che lo fecero a "cuor leggero"..venendo poi traditi nel momento del bisogno. (i francesi non volevano una repubblica di napoli, ma mettere le mani sul regno, cosa che appunto fecero).
Non commento i giudizi sull'educare il "popolo" ho già espresso la mia opinione.
Resistere allo straniero era una cosa in ogni caso giusta, e successe ovunque nel periodo napoleonico.
Mi spiace che i giacobini abbiano in qualche modo assecondato le mire espansionistiche francesi, e sono convinto che lo fecero a "cuor leggero"..venendo poi traditi nel momento del bisogno. (i francesi non volevano una repubblica di napoli, ma mettere le mani sul regno, cosa che appunto fecero).
Non commento i giudizi sull'educare il "popolo" ho già espresso la mia opinione.
Critico 19/4/2012 - 13:34
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Luisa Ferida
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Hai ragione.
Esiste pure l'intero filmato del processo e della fucilazione di Caruso.
Quello della fucilazione di Koch, girato da Visconti, non sono riuscito a trovarlo su YouTube...
Esiste pure l'intero filmato del processo e della fucilazione di Caruso.
Quello della fucilazione di Koch, girato da Visconti, non sono riuscito a trovarlo su YouTube...
Bartleby 5/4/2012 - 15:45
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Galleria Delle Grazie
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Invero molto comuni erano le dimenticanze di luci accese, come si rileva da questo documento:
Con gli occhi di un bambino
E' fattibile quindi pensare che ci fossero anche taluni che compissero tale gesto di proposito per aiutare l'avanzata alleata, forze armate non escluse, che si sarebbero difatti rivelate in stragande maggioranza realiste e filo-atlantiche dopo l'8 settembre.
Qui un altro documento a dimostrazione di quanto sopra scritto in merito al rispetto dell'oscuramento:
LA PROTEZIONE ANTIAEREA A DIFESA DELLE CITTÀ E DEL TERRITORIO TRA IL GIUGNO 1940 E IL MAGGIO 1941
Tutte fonti trovate da una breve ricerca in internet. Mi chiedo perché, a 65 anni dalla sua fine, si debba ancora fare tanta propaganda antifascista.
Con gli occhi di un bambino
E' fattibile quindi pensare che ci fossero anche taluni che compissero tale gesto di proposito per aiutare l'avanzata alleata, forze armate non escluse, che si sarebbero difatti rivelate in stragande maggioranza realiste e filo-atlantiche dopo l'8 settembre.
Qui un altro documento a dimostrazione di quanto sopra scritto in merito al rispetto dell'oscuramento:
LA PROTEZIONE ANTIAEREA A DIFESA DELLE CITTÀ E DEL TERRITORIO TRA IL GIUGNO 1940 E IL MAGGIO 1941
Tutte fonti trovate da una breve ricerca in internet. Mi chiedo perché, a 65 anni dalla sua fine, si debba ancora fare tanta propaganda antifascista.
Luca Montanari 3/9/2011 - 12:59
Concordo assolutamente con Luca. E' troppo facile attribuire ogni infamia della guerra civile ai fascisti. Ricordiamoci che l'infamia più grossa avvenne l'8 settembre 1943 (ed evidenziata anche dai vincitori, tra cui Churchill, nonchè dagli Inva [che sono una band assolutamente apolitica] nel brano "dov'eri tu quel giorno"), infamia CERTAMENTE non perpretata dai fascisti.
Vabbè questa anacronistica logica antifascista è giustificata in una nazione che si dice democratica e pacifista ma che è nata da un esecuzione sommaria, nel sangue di un episodio di macelleria messicana.
Vabbè questa anacronistica logica antifascista è giustificata in una nazione che si dice democratica e pacifista ma che è nata da un esecuzione sommaria, nel sangue di un episodio di macelleria messicana.
raffaele 25/3/2012 - 11:27
Raffaele, non diciamo cazzate. Le infamie più grosse avvennero il 28 ottobre 1922 e il 10 giugno 1940.
marco 25/3/2012 - 11:39
Nazione antifascista, democratica e pacifista ? (Si dice !!) Comunque.. è sempre meglio sparare cazzate che piombo ! ;)
Nicola 25/3/2012 - 13:15
Non ho capito dove sarebbe la propaganda antifascista... E' una canzone che parla di un devastante bombardamento alleato su civili inermi ed è inserita nel percorso "Destra e Reazionarismo contro e nella guerra"... Quanto alle luci accese durante i bombardamenti, le dimenticanze si pagavano care e sfido chiunque a dimostrare che ci fossero degli antifascisti tanto idioti da tenerle accese a bella posta per farsi bombardare dagli inglesi... Quanto all'inefficienza della contraerea italiana i dati parlano da soli e dubbi non ve ne sono...
E non ho capito nemmeno, cazzate a parte, chi sarebbe a sparare piombo...
A che pro mettersi alla tastiera e postare simili commenti?
E non ho capito nemmeno, cazzate a parte, chi sarebbe a sparare piombo...
A che pro mettersi alla tastiera e postare simili commenti?
Bartleby 25/3/2012 - 21:22
Marco, infamie? quali?
lo stato sociale che prima di allora neanche esisteva (e che neanche la "democrazia" ha saputo attuare?)
inps, inail, ina, bonifiche, codice civile, inpdap, sistema sindacale, iri, imi chi credi che l'abbia attuato? i tuoi andreotti, pertini, craxi, berlinguer, berlusconi, prodi e d'alema? ma lo sai che il vostro "regime democratico" ha per capo un massone, plutarca NON eletto dal popolo e schiavo degli americani e di altri poteri forti per cui TU sei solo una vacca da spremere?
se oggi sei precario, senza casa, lavoro e valori certamente non è per colpa del fascismo....
20 anni di fascismo e 60 di leggende e nessuna certezza. ma che nazione di merda.
lo stato sociale che prima di allora neanche esisteva (e che neanche la "democrazia" ha saputo attuare?)
inps, inail, ina, bonifiche, codice civile, inpdap, sistema sindacale, iri, imi chi credi che l'abbia attuato? i tuoi andreotti, pertini, craxi, berlinguer, berlusconi, prodi e d'alema? ma lo sai che il vostro "regime democratico" ha per capo un massone, plutarca NON eletto dal popolo e schiavo degli americani e di altri poteri forti per cui TU sei solo una vacca da spremere?
se oggi sei precario, senza casa, lavoro e valori certamente non è per colpa del fascismo....
20 anni di fascismo e 60 di leggende e nessuna certezza. ma che nazione di merda.
Raffaele 30/3/2012 - 09:03
Raffaele, ti sei dimenticato di citare i treni in orario. Magari il Duce avrebbe fatto anche la TAV.
marco 30/3/2012 - 09:14
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Canto della Russia Bianca
![Canto della Russia Bianca](img/art/t2508068.jpg)
Signori, anzichè "grande Signore" avrei scritto Grande Atamano.
Franco 10/11/2011 - 15:38
Era la canzone della Xll compagnia leopardi, paracadutisti.
L'ho cantata per un'anno intero tutti i giorni.
Bellissima!
L'ho cantata per un'anno intero tutti i giorni.
Bellissima!
Deda 9/1/2012 - 11:03
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La Savoiarda
![La Savoiarda](img/thumb/c8335_130x140.jpeg?1328479887)
canzone contro la guerra? a me pare un inno all'omicidio, seppure di un re che aveva conferito una decorazione indega ad un generale sanguinario e assassino. Semmai Umberto si fosse meritato quelle pallottole vendicatrici ha comunque pagato per errori che furono non solo suoi ma dell'intera classe politica liberale allora al potere. e ha pagato con la sua vita. Capisco il comune odio di camerati e compagni per i Savoia e per l'Italietta liberale ma anche chi esalta il gesto di Bresci dovrebbe avere il pudore di non dileggiare chi è morto crivellato di colpi. Quel ritornello spara-spira lo trovo ignobile, e per nulla pacifista.
Francisco Xavier 26/12/2011 - 16:29
"Per essere pienamente compreso in tutte le sue implicazioni, il gesto di Bresci va inserito nell'epoca e nella temperie culturale e sociale nella quale si verificò. E ciò a maggior ragione rispetto ad altri fatti di minore importanza, visto lo scalpore che suscitò nel mondo intero e le conseguenze che ne derivarono. Anche per questo, lo sguardo dello storico, come quello del militante, deve cercare di assumere una prospettiva e una larghezza di vedute particolarmente aperte e laiche.
Come abbiamo visto le ragioni di Bresci e quelle di Umberto di Savoia e del governo sono più che evidenti e, se dovessimo porle su un'ipotetica bilancia, le prime sono infinitamente più valide e convincenti delle seconde:
- La gratuita spietatezza della repressione, attuata non per perseguire maggiore stabilità sociale e per attutire le contraddizioni esplosive della società italiana, ma solo per raggiungere... (continua)
Come abbiamo visto le ragioni di Bresci e quelle di Umberto di Savoia e del governo sono più che evidenti e, se dovessimo porle su un'ipotetica bilancia, le prime sono infinitamente più valide e convincenti delle seconde:
- La gratuita spietatezza della repressione, attuata non per perseguire maggiore stabilità sociale e per attutire le contraddizioni esplosive della società italiana, ma solo per raggiungere... (continua)
Riccardo Venturi 26/12/2011 - 22:43
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Una primavera a Belgrado
![Una primavera a Belgrado](img/thumb/c39020_130x140.jpeg?1328534503)
Due parole su questa canzone, e su un'altra della stessa area (estrema destra italiana) che parla della Serbia e che non è stata approvata.
In questo sito non troverete mai una minima giustificazione della criminale guerra contro la Serbia. Sia un esempio la canzone Il maggio di Belgrado su testo di Erri De Luca, che si è fatto cittadino di Belgrado durante i bombardamenti NATO.
Le spiegazioni ufficiali, le giustificazioni di baffino D'Alema, le rivendicazioni di Walter Veltroni del "ruolo attivo dell'Italia" ci provocano ovviamente il massimo disgusto.
Non abbiamo peraltro esitato a dare spazio anche alle opinioni di un intellettuale controcorrente come Peter Handke che ha avuto il merito di denunciare un diffuso pregiudizio antiserbo nelle ricostruzioni "storiche" delle guerre nei Balcani. Non vogliamo neanche chiudere gli occhi sul fatto che l'intervento NATO nella guerra del Kosovo... (continua)
In questo sito non troverete mai una minima giustificazione della criminale guerra contro la Serbia. Sia un esempio la canzone Il maggio di Belgrado su testo di Erri De Luca, che si è fatto cittadino di Belgrado durante i bombardamenti NATO.
Le spiegazioni ufficiali, le giustificazioni di baffino D'Alema, le rivendicazioni di Walter Veltroni del "ruolo attivo dell'Italia" ci provocano ovviamente il massimo disgusto.
Non abbiamo peraltro esitato a dare spazio anche alle opinioni di un intellettuale controcorrente come Peter Handke che ha avuto il merito di denunciare un diffuso pregiudizio antiserbo nelle ricostruzioni "storiche" delle guerre nei Balcani. Non vogliamo neanche chiudere gli occhi sul fatto che l'intervento NATO nella guerra del Kosovo... (continua)
CCG/AWS Staff 14/8/2011 - 20:25
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