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Percorso La guerra del lavoro: emigrazione, immigrazione, sfruttamento, schiavitù

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Prisoner of the Road

Prisoner of the Road
[2010]
Lyrics and music / Testo e musica / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Sivert Høyem

Album: Prisoner Of The Road
When I go
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 14/3/2024 - 23:16
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Your Kin

Your Kin
2021
Tricks of the Trade

Your Kin che tratta il caso dei bimbi e parenti divisi dalla polizia alla frontiera messicana
hot flashes gonna make you sweat
(continua)
inviata da Dq82 14/3/2024 - 10:00
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Όταν γυρίσουν

Όταν γυρίσουν
Ótan gyrísoun
[1979]

Στίχοι /Testo / Lyrics / Paroles / Sanat:
Nikos Gatsos

Μουσική / Musica / Music / Musique / Sävel:
Dimos Moutsis

Ερμηνεία / Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
Manolis Mitsias [Μανώλης Μητσιάς]

'Αλμπουμ /Album : Το Δρομολόγιο
Ένα τραγούδι τώρα θα σας τραγουδήσω
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 13/3/2024 - 20:40
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Köyhien toivo

Köyhien toivo
[1972]
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Kaj Chydenius
Canta / Singer / Chante / Laulaa: Miia Vuokkonen
Album / Albumi: Agit-prop -kvartetti laulaa työväenlauluja
(Agit-Prop Quartet sings Working Class Songs
Il Quartetto Agit-Prop canta canzoni dei lavoratori)
Te ootte jo kyllin kestäneet
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 11/3/2024 - 22:44

Migrante

Migrante
2006
Unicamista
Sapresti dir da dove vieni, dove potrai arrivare,
(continua)
inviata da Dq82 11/3/2024 - 18:46
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Ora et labora

Ora et labora
Una riflessione degli EGIN sul mondo del lavoro e le derive esistenziali che ne derivano, fatte di precariato, insicurezza e morti.
Quando ti alzi la mattina e accendi la tua utilitaria
(continua)
inviata da guido 5/3/2024 - 22:16
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Il racconto di noi

Il racconto di noi
2024
Io non c’ero ma ero lì


Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.

Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.

Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Tu che sei sceso tra noi da un cielo lontano (continua)
inviata da Dq82 2/3/2024 - 17:55
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Memoria limpida

Memoria limpida
2024
Io non c’ero ma ero lì


Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.

Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.

Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Se lo vuoi, sussurralo (continua)
inviata da Dq82 2/3/2024 - 17:48
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Scarpe pesanti

Scarpe pesanti
2024
Io non c’ero ma ero lì


Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.

Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.

Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Sento le scarpe pesanti. Non sono affaticato, mi piace avere le scarpe pesanti, sento il cammino di mio padre nelle mie scarpe. Camminava verso il lavoro per dieci giorni e superava la frontiera. Al di là del muro sgobbava come un mulo, poi ripartiva per tornare a casa, in tasca il frutto del suo lavoro e nelle scarpe il suo cammino. Quando arrivava si toglieva le scarpe e le lasciava riposare.
(continua)
inviata da Dq82 2/3/2024 - 17:41
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Siamo arrivati

Siamo arrivati
2024
Io non c’ero ma ero lì


Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.

Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.

Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Siamo arrivati, siamo sbarcati (continua)
inviata da Dq82 2/3/2024 - 17:30
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Il pozzo più profondo

Il pozzo più profondo
2024
Io non c’ero ma ero lì


Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.

Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.

Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Giù nel fondo del pozzo più profondo (continua)
inviata da Dq82 2/3/2024 - 17:26
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Dove sei?

Dove sei?
2024
Io non c’ero ma ero lì


Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.

Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.

Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Tell me where are you? Where are you?
(continua)
inviata da Dq82 2/3/2024 - 17:19
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La ballata del Leviatano

La ballata del Leviatano
2024
Io non c’ero ma ero lì


Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.

Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.

Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
L'ho visto arrivare sulle onde del mare (continua)
inviata da Dq82 2/3/2024 - 17:15
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Sant'Elmo

Sant'Elmo
2024
Io non c’ero ma ero lì


Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.

Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.

Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Elmo è morto, Elmo è morto (continua)
inviata da Dq82 2/3/2024 - 17:11
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Amaro mare

Amaro mare
2024
Io non c’ero ma ero lì


Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.

Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.

Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Alba di stelle, alba di vento (continua)
inviata da Dq82 2/3/2024 - 17:08
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Nebbia sospesa

Nebbia sospesa
2024
Io non c’ero ma ero lì


Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.

Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.

Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Nebbia sospesa sul porto
(continua)
inviata da Dq82 2/3/2024 - 17:05
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Signor Khaled

Signor Khaled
2024
Io non c’ero ma ero lì


Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.

Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.

Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Signor Khaled, (continua)
inviata da Dq82 2/3/2024 - 17:02
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Mors tua, bella vita mia

Mors tua, bella vita mia
2024
Io non c’ero ma ero lì


Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.

Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.

Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Chiuso nella stanza dei bottoni (continua)
inviata da Dq82 2/3/2024 - 14:37
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Polvere e cenere

Polvere e cenere
2024
Io non c’ero ma ero lì


Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.

Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.

Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Voglio andar via da questa guerra che ha portato carestia (continua)
inviata da Dq82 2/3/2024 - 13:53
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Canto di chi parte

Canto di chi parte
2024
Io non c’ero ma ero lì


Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.

Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.

Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Acqua che porta mare, (continua)
inviata da Dq82 2/3/2024 - 13:50
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Io non c’ero ma ero lì

Io non c’ero ma ero lì
2024
Io non c’ero ma ero lì


Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.

Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.

Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Il fumo sui tetti di slesia, storie portate dal vento
(continua)
inviata da Dq82 2/3/2024 - 13:18
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Mediterraneo

Mediterraneo
2015
Quello che resta
n mezzo al mare ora sono nessuno, (continua)
inviata da Dq82 28/2/2024 - 09:46
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Male Mediterraneo

Male Mediterraneo
2023
Carico Residuale
Andare a morire
(continua)
inviata da Dq82 28/2/2024 - 09:35
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Mediterraneo

Mediterraneo
2017
Hienas
Mediterráneo.
(continua)
inviata da Dq82 28/2/2024 - 09:22
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Ivan

Ivan
Lyrics: Tenore Fi (Simone Beni) , Mistilla (Irene Bisori)
Beat: Sakatena
Guitar: Amilcar Mora Henriquez
Bassline : Marco Orunesu
Cover art : Tommaso Staccioli
Mix e master : Michele Garau (Tes)
Executive Production : Simone Monni (Sakatena)

"Ivan" la nuova traccia di Tenore Fi nasce dentro allo stabilimento della #gkn che dal 9 luglio vede i suoi lavoratori e le sue lavoratrici in presidio permanente all'interno della fabbrica di Campi Bisenzio.

Ivan, esprime un agglomerato di sentimenti che non necessariamente fa riferimento ad un singolo individuo ma ad una rabbia collettiva che con caparbietà e voglia di riscatto, mette a nudo gioie e dolori di chi, da un momento all'altro, si è trovato senza un lavoro.
Ivan è la classe operaia.
Siamo tutti e tutte ivan.
Ivan non usciva più di casa dal '99,
(continua)
26/2/2024 - 20:00
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Naufragio a Cutro

Naufragio a Cutro
Testo di Giovanna Balestreri
Musica da Deportees di Woody Guthrie
Arrangiamento e interpretazione di Marina Corti e Bruno Podestà

Un nostro canto a ricordo del naufragio avvenuto a Cutro un anno fa. Morirono quasi cento persone e un numero mai precisato di dispersi, tutto sotto gli occhi della guardia costiera.
Li han visti nel buio aggrappati alle sponde,
(continua)
25/2/2024 - 20:29
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Sin papeles

Sin papeles
Trippie Town
¡Y échale! (continua)
inviata da Dq82 24/2/2024 - 19:41
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Lampedusa blues

Lampedusa blues
2016
Canzoni abusive
Voglio dire a te giornalista (continua)
inviata da Dq82 24/2/2024 - 16:48
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The Beaches of Lampedusa

The Beaches of Lampedusa
2020
Crashing waves over the rail onto your feet but nothing to drink
(continua)
inviata da Dq82 24/2/2024 - 12:33
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Lampedusa

Lampedusa
2021
Eitilt
From the port of Tripoli (continua)
inviata da Dq82 24/2/2024 - 12:16
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Lampedusa

Lampedusa
2017
Itzulika
Ama, oi ama, ez naiz galdua, ez naiz galdua (continua)
inviata da Dq82 24/2/2024 - 12:10

Ferragnez

Ferragnez
[2024]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Francesco Vaccini
Mi han detto che in un cantiere di Firenzez
(continua)
23/2/2024 - 20:33

Gwerz Via Mariti

Gwerz Via Mariti
[20-2-2024]
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Anonimo Toscano del XXI Secolo

Torna l’Anonimo Toscano del XXI in quella che, storicamente, è la sua specialità principale: l’Ottava in rima. Questa volta ci parla della tragedia avvenuta a Firenze il 16 febbraio 2024, e ne parla quando ormai l’eco di quei fatti si sta già affievolendo. Sono passati, infatti, ben quattro giorni! Ne parla con una specie di esperimento, ovvero quello di confondere un po’ la tradizione toscana dell’Ottava in rima con il gwerz, la “canzone giornalistica” bretone. Come di consueto, si avverte che l’ottava in rima dovrebbe essere recitata, o cantillata, su una particolare nenia che è sempre la stessa. Ma ognuno, se vuole e se la trova, può adattarci qualsiasi melodia.
Vi voglio raccontare questi fatti
(continua)
20/2/2024 - 20:43
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L'uomo nel lampo

L'uomo nel lampo
(2024)

con Stefano Massini

Racconta Stefano Massini:

“L’uomo nel lampo” è un dialogo in musica. C’è un padre morto giovanissimo in un incidente sul lavoro, uno di quelli che funestano le nostre cronache, senza far notizia al punto tale che neppure destano più scandalo perché il lavoro è diventato un far west e i diritti sono un lusso. L’assuefazione alle cosiddette morti bianche è ormai un dato di fatto, e con questo brano di teatro-canzone tentiamo di sollevare il velo della narcosi. La canzone è un piccolo ritratto di vita, drammatica perchè cristallizza un dialogo impossibile: da quella fotografia appesa in salotto, il padre non smette mai di parlare al figlio, che nel frattempo cresce nella leggenda di quel papà “morto dentro un lampo”. È un nuovo capitolo della collaborazione che da anni mi lega a Paolo Jannacci, e che dal 2020 ci ha visti nei teatri di tutta Italia con le repliche... (continua)
Ehi, ehi Michè,
(continua)
9/2/2024 - 20:21
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Ousmane Sylla [Marche funèbre]

Ousmane Sylla [Marche funèbre]
Musique / Musica / Music / Sävel:
Benedito Espírito Santo do Carmo
Virginia
Marche funèbre / Marcha Funebre / Marcia Funebre / Funeral March / Surumarssi:

Interprétée par / Interprètes / Interpreti Performed by / Laulavat:
Orquestra Ouro Preto

Il testamento di Ousmane
Ousmane ha lasciato sul muro della prigione di Ponte Galeria le seguenti parole e uno schizzo di sé, tracciandoli con un mozzicone di sigaretta.
Sylla Ousmane à famille Kaza de Sant’Angelo à Cassino
Si Je meurs J’amerais qu’on renvoie mon corps en Afrique. Ma mère sera (contente). Les militaires italiens ne connaissent rien sauf l’argent. Mon Afrique manque beaucoup et ma mère aussi. Ils ne font que pleurer à cause de moi. Paix à mon âme , que je repose en paix

Sylla Ousmane alla famiglia Kaza a Sant’Angelo di Cassino
Se muoio, vorrei che il mio corpo fosse portato in Africa. Mia mamma sarebbe lieta. I militari... (continua)
strum
inviata da Riccardo Gullotta 7/2/2024 - 00:09
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18 aprile

18 aprile
(2017)
Album: Una valle che brucia

18 aprile 2015. Naufragio nel canale di Sicilia di una barca di migranti.

Erano partiti di notte da un porto vicino a Zwara, a ovest di Tripoli, in Libia. Quando alcune ore più tardi la balena aveva cominciato a inabissarsi in un mugghiare di metallo dopo aver urtato per una manovra sbagliata il mercantile portoghese che la Capitaneria di porto di Roma aveva inviato a soccorrerla, quelli rinchiusi nella stiva si erano ammassati gli uni sugli altri, arrampicandosi su quelli che avevano davanti e di fianco per cercare di raggiungere la botola, lassù in alto. In due si erano abbracciati in quell’inferno che era la sala macchine. “Lì dentro si sviluppa un calore tale che neanche il macchinista ci mette spesso piede”, raccontano i Vigili del fuoco che li avevano tirati fuori, un anno dopo. Persino in mezzo ai motori avevano ammassato 65 persone. I mercanti... (continua)
Settecento chilometri senza mangiare
(continua)
1/2/2024 - 22:13
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Onda alta

Onda alta
2024

Presentata al Festival di Sanremo 2024.
'O sentimento
(continua)
inviata da Dq82 1/2/2024 - 10:06
Downloadable!

Come Yu Kung rimosse le montagne

1973
Quando eravamo traditi, stanchi, delusi, amareggiati,
(continua)
inviata da Il Comunista Ciociaro 30/1/2024 - 13:01
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La Furtuna

La Furtuna
(2023)
Testo tradizionale
Arrangiamento di Maria Mazzotta, Cristiano Della Monica, Ernesto Nobili

Primo estratto dal nuovo album “Onde” in uscita il prossimo 23 febbraio per l’etichetta discografica Zero Nove Nove.

Maria Mazzotta per la prima volta nel suo percorso di carriera ventennale sceglie di esprimere la forza vitale e schietta della tradizione contadina attraverso strumenti contemporanei e dal sapore suburbano.

Il singolo è completato dalla pubblicazione del videoclip scritto e diretto da Balto e disponibile sul canale Youtube della cantante. Il racconto dell’incontro con “la fortuna”, figura lucente e disperata che in mare aperto piange così forte da far piangere tutti i pesci, versa le sue lacrime per i torti e le ingiustizie subite da chi lo attraversa ed affronta le onde in cerca di fortuna e trova invece la sua tomba. Il mare diventa un cimitero, con barconi che affondano... (continua)
‘Ncuntrai la mia furtuna a mienzu mare
(continua)
inviata da Zero Nove Nove 29/1/2024 - 10:26
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Airdí Cuan

Airdí Cuan
Airdí Cuan è una nostalgica canzone in gaelico-irlandese di Seán
Mac Ambróis emigrante in Scozia. Vari l'hanno incisa ma il primo fu il diciassettenne bretone Alan Cochevelou (Stivell) nel 1961. Preferisco però attribuirla agli irlandesi Skara Brae (1971) come segno di ammirazione, in quanto nel loro primo e unico disco registrato nel 1970 si coglievano già accenni alle armonie vocali sviluppate qualche anno dopo dai Clannad e nell’intreccio di chitarre (compresa l'elettrica in "Angela") suggestioni di Renbourn/Jansch. Mica bruscolini!
Dá mbeinn féin in Airdí Cuan
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 26/1/2024 - 16:49
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Óyeme

Óyeme
(2024)
dall'album Vida


En “Óyeme” no sé si hablas de la situación social y política de tu país o del mundo en general.

Del mundo en general. Lo que sucede en tu país, cuando hablamos del tema de la violencia, son cosas que se pueden extrapolar a otros países. Lamentablemente. Es verdad que hay singularidades según los territorios, pero se extrapola. Y por mucho que yo no viva en ciertos territorios, eso no significa que no tenga empatía con ellos.

Ana Tijoux, entrevista en Mondo Sonoro (2024)

*

In “Óyeme” non so se stai parlando della situazione sociale e politica del tuo paese o del mondo in generale.

Del mondo in generale. Quel che accade nel tuo paese, quando parliamo di violenza, sono cose che possono essere estrapolate ad altri paesi. Purtroppo. È vero che ci sono singolarità a seconda dei diversi territori, ma si estrapola. E per quanto io non viva in certi territori, questo non significa che non abbia empatia per loro.

Ana Tijoux, intervista in Mondo Sonoro (2024)
Mi piel es morena, mis ojos negro'
(continua)
19/1/2024 - 18:59
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La Frontiera

La Frontiera
Sotto il sole attraversando la frontiera (continua)
inviata da Dq82 17/1/2024 - 18:06
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I vignaioli

I vignaioli
1972
Album: Questa seta che filiamo

Dovrebbe essere una rielaborazione di un canto popolare.
Che mestiere da galera
(continua)
inviata da Alberto Scotti 17/1/2024 - 03:20
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Navigante

Navigante
2002
Onde clandestine
Capitano, se io penso a casa mia (continua)
inviata da Dq82 13/1/2024 - 11:15
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Porta Palazzo

Porta Palazzo
2002
Onde clandestine
Sciolgono l'asfalto roghi d'erba e d'incenso (continua)
inviata da Dq82 13/1/2024 - 11:13
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Emigrant

Emigrant
2023
Emigrant
Walking down railroad track
(continua)
inviata da Dq82 13/12/2023 - 13:49
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I racconti di Manaar

I racconti di Manaar
2016
I racconti di Manaar
Giorno di sole, stanca la sabbia,
(continua)
inviata da Dq82 9/12/2023 - 19:11
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Mare Monstrum

Mare Monstrum
2020
Macchianera
Notte sporca notte (continua)
inviata da Dq82 9/12/2023 - 19:01
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The Sunnyside of the Street

The Sunnyside of the Street
1990
Hell's ditch

(Shane MacGowan, Jem Finer)

L’inno agli immigrati The Sunnyside of the Street contiene uno dei ritornelli più riusciti di MacGowan: “Ho visto quel treno e ci sono salito / Con il cuore pieno d’odio e di voglia di vomitare / Ora cammino sul lato al sole della strada”. Con la melodia di Spider Stacy al tin whistle e l’ottima mandola del co-autore Jem Finer, la canzone tratteggia un quadro realistico della speranza e dell’angoscia che si provano nel lasciare la propria terra natale per andare in cerca di fortuna. Grazie alla produzione di Joe Strummer dei Clash (che ha anche sostituito brevemente MacGowan quando i Pogues l’hanno cacciato, dopo questo album), il ringhio di MacGowan si adagia dolcemente nella sunny side del mix. “Quel giorno ho capito che sarei rimasto proprio dove sono”, canta, “sul lato al sole della strada”.
rollingstone.it
Seen the carnival at Rome
(continua)
inviata da Dq82 5/12/2023 - 14:32
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Migranti

Migranti
2021
Vivere o Sopravvivere
Fratelli che i muri per mare e per terra (continua)
inviata da Dq82 25/11/2023 - 11:33
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La mia terra

La mia terra
(2023)

Diodato ha pubblicato La mia terra, brano che va a celebrare le sue origini tarantine unendo storia attuale e mito della fondazione della città. Un racconto popolare e intenso pervade la canzone, legata al senso di appartenenza per la propria terra.

Il brano è scritto da Diodato stesso e prodotto dal cantautore insieme a Tommaso Colliva. Si tratta della canzone originale di Palazzina Laf, film d’esordio da regista di Michele Riondino. Uscirà nelle sale italiane il 30 novembre ed è già stato presentato in occasione del Festival del Cinema di Roma.

Il film stesso è ambientato a Taranto nel 1997 e si ispira a fatti realmente accaduti che riguardano la Palazzina Laf (acronimo di Laminatoio a freddo). Era un reparto dell’acciaieria dove venivano confinati e mobbizzati gli impiegati che si opponevano al declassamento. Protagonista è un operaio, Caterino (interpretato dallo stesso Riondino), che si ritroverà ad affrontare l’inferno della Palazzina Laf.
Diodato. Il tributo a Taranto in "La mia terra"
Pioggia, pioggia che cade
(continua)
21/11/2023 - 18:55
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Anima lucana

Anima lucana
[2017]

Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Pietro Cirillo

Album:Anima lucana

Anima Lucana è il nuovo CD delle Officine Popolari Lucane di Pietro Cirillo che descrive così il brano:
“Anima Lucana è l’amore incondizionato e senza riserve verso una terra meravigliosa. Un paesaggio fatto di immense distese di grano e di colline che accarezzano un cielo azzurro unico e spettacolare.
Anima Lucana è l’emigrante che impara a convivere con i sentimenti della malinconia e della nostalgia, rimanendo lontano dalla sua terra d’origine come “ospite” solo per necessità di tipo economico, pensando continuamente a quando potrà ritornare, a quando ritroverà la famiglia, le abitudini, i sapori e gli odori della sua terra che tanto ama.
L’ Anima Lucana in verità non ha mai compiuto l’abbandono, e quando ritorna in estate nel proprio paese natio riaffiorano i ricordi e le emozioni che hanno tracciato in maniera indelebile la nostra anima…”[Pietro Cirillo]
E la sint d'int all'aria (continua)
inviata da Riccardo Gullotta 21/11/2023 - 17:25
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Precario

Precario
[2014]

Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Tinturia

Album: Precario
Io
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 20/11/2023 - 23:02
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Che fare?

Che fare?
2020
Revolutionary Roots
Non puoi vivere per sempre (continua)
inviata da Dq82 19/11/2023 - 10:34
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Ballata dell’articolo 18

Ballata dell’articolo 18
2021
Ballate dalla grande recessione
recessione

Testo : Salvo Lo Galbo
Musica: Marco Sonaglia



La penultima canzone, “Ballata dell’articolo 18”, affronta , partendo da una intervista ad un operaio emiliano, gli effetti derivati dallo smantellamento dell’Articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori (ad ogni denuncia di questi effetti alla fine “non dico il nome, scrivi “un operaio”); musicalmente sembra quasi un valzer con le denunce di tali effetti evidenziate dalla chitarra ritmata.
estatica.it
Fino al 2008 un proprietario (continua)
inviata da Dq82 13/11/2023 - 17:16

Ballata della vecchia antropofaga

Ballata della vecchia antropofaga
2021
Ballate dalla grande recessione
recessione

Testo : Salvo Lo Galbo
Musica: Marco Sonaglia



Si arriva a metà album con la “Ballata della vecchia antropofaga”, che sta a simboleggiare la società capitalistica che non hai mai smesso di fare degli uomini carne per altri uomini; qui la voce e la chitarra del cantautore marchigiano hanno quasi un andamento psichedelico, quasi a voler sottolineare il potere ‘cannibalesco’ della vecchia antropofaga.
estatica.it
Bardato con il ferro il cuore hai?
(continua)
inviata da Dq82 13/11/2023 - 16:44
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Ballata per Sacko

Ballata per Sacko
2021
Ballate dalla grande recessione
recessione

Testo : Salvo Lo Galbo
Musica: Marco Sonaglia



Si va verso il trittico finale con “Ballata per Sacko” dedicata al sindacalista Sacko Soumaila, ucciso a soli 29 anni con una arma da fuoco il 2 giugno 2018 mentre cercava di aiutare i suoi compagni di sfruttamento a costruire un giaciglio di fortuna con delle lamiere (“E’ che lo Stato è il primo che ti spolpa!/Gli sembra sangue il mio finché sono vivo?”); la canzone inizia con una chitarra ritmata che ricorda la Tracy Chapman degli inizi (a me l’inizio ha ricordato “Mountains of things”) e successivamente è un crescendo dolente fino alla fine, dove la tragedia di Sacko esplode in tutta la sua crudeltà fino agli ultimi istanti della sua vita.
estatica.it
Guardi, i proverbi han sempre ragione!
(continua)
inviata da Dq82 13/11/2023 - 16:41
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Ballata per Mimmo Lucano

Ballata per Mimmo Lucano
Scritta da Giovanna Marini e interpretata da diversi cori, sull'aria della Ballata dell'emigrazione.

La abbiamo ascoltata oggi interpretata dal coro Ribellincor durante il concerto di Canzoni contro la guerra al teatro L'Affratellamento di Firenze.
Tredici anni e passa mi hanno dato
(continua)
5/11/2023 - 21:28
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Quattro colpi di piccone

Quattro colpi di piccone
2014
Sul vino nuovo
Quattro colpi di piccone per entrare sottoterra
(continua)
inviata da Dq82 1/11/2023 - 18:31
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Lampedusa

Lampedusa
2015
Viaggiante
Quanti quanti giorni
(continua)
inviata da Dq82 24/10/2023 - 14:40
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Adil e l’altro

Adil e l’altro
2023
Quinto

22 giugno 2021
Adil era un uomo, un lavoratore investito e ucciso volontariamente da un camionista che ha forzato un picchetto di scioperanti davanti a una fabbrica.
Stessa vicenda di Abd el-Salam
Adil era un uomo (continua)
inviata da Dq82 24/10/2023 - 14:31
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Mare

Mare
2022
Salva
La tua voce è un canto (continua)
inviata da Dq82 7/10/2023 - 18:04
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La mia rivoluzione

La mia rivoluzione
2022
Salva
Siamo pieni di arroganza (continua)
inviata da Dq82 7/10/2023 - 18:02
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Come l'edera

Come l'edera
2021
Come l'edera

feat. Albano
Accarezzare i muri come se fossi l’edera
(continua)
inviata da Dq82 6/10/2023 - 09:49
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Lampedusa

Lampedusa
(2015)
Album: Eldorado(s)

Lampedusa 3 ottobre 2013/23
a 10 anni dalla strage di Lampedusa vi mando questa bella canzone dei Debout sur le zinc.

a Milano alle 18,30 presidio alla stazione centrale.

su questo sito digitando nella ricerca : Debout sur le zinc si arriva a 3 link ma soprattutto alla canzone di Jacques Prevert che nel testo ha proprio le parole che hanno dato nome al gruppo.
Bravissimi come sempre mi stupisco della ricchezza di informazioni che trovo aprendo le pagine.


Debout devant le zinc
Sur le coup de dix heures
Quand t’as tenté ta chance
(continua)
inviata da paolo rizzi 3/10/2023 - 09:31
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Il caporale

Il caporale
2023
Cartoline da qui
Il caporale le unghie pulite
(continua)
inviata da Dq82 27/9/2023 - 09:05
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Featherstone Massacre

Featherstone Massacre
2023

Lewis Burner is influenced by everything from Bluegrass and Country through to Punk and Rock’n’Roll and here tells the story of a real incident and dark day in working class history whose anniversary is tomorrow and whose memory lives on in his words.
London Celtic Punks
In Featherstone, West Yorkshire, where the coal came out the ground
(continua)
inviata da Dq82 26/9/2023 - 10:32
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La nave si allontana

La nave si allontana
1978
dall'album "...Vita"
La nave si allontana
(continua)
inviata da Alberto Scotti 6/9/2023 - 03:21
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La mia terra

La mia terra
1978
dall'album "...Vita"

Scritta da Giorgio Bertero (Horseman)
Amo questa terra dura
(continua)
inviata da Alberto Scotti 6/9/2023 - 03:20
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Canta la cicala

Canta la cicala
1978
dall'album "...Vita"
adattamento di un brano tradizionale
E canta la cicala
(continua)
inviata da Alberto Scotti 6/9/2023 - 03:18




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