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Percorso La guerra del lavoro: emigrazione, immigrazione, sfruttamento, schiavitù

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Natalia

Natalia
[1979]
Parole e musica di Enzo Jannacci
Nell'album "Foto ricordo", edito dall'etichetta indipendente Ultima Spiaggia, fondata qualche anno prima da Ricky Gianco e Gianfranco Manfredi.

Stasera bellissima puntata su Enzo Jannacci su Ettore, il programma di Radio2 magistralmente condotto da Michele Dalai (grazie Michele!)... Così mi è tornata in mente questa incredibile canzone dell'indimenticabile Jannacci, mirabile cantautore, musicista e medico cardiologo...
Natalia
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/4/2018 - 21:10
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Migranti

Migranti
[2018]

Brano inedito scritto da Francesco Guccini, musicato da Juan Carlos “Flaco” Biondini interpretato da Enzo Iacchetti nel corso dello spettacolo "Libera Nos Domine".
Andavamo che non era ancor giorno
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 7/4/2018 - 11:39

Persano

1979

La canzone narra di una rivolta a Persano (SA) nel 1979.


A chiedere lo sgombero sbrigativo fu l’allora comandante del presidio militare di Persano che trovò ascolto nei vertici della magistratura salernitana che chiamò il battaglione dei carabinieri «Lametia». C’era da fermare sul nascere una trattativa che proprio in quei giorni stava inclinando su di un piano pericoloso di “scambio” di altri territori a favore del ministero della Difesa che si stava orientando a lasciare Persano. A spingere in questa direzione erano i vertici di quella regione Campania che poi furono ammazzati dalle Brigate Rosse: Amato e Delcogliano. Lo scandalo erano 1600 ettari, tra i più fertili della piana del Sele ma usati solo dai militari per le esercitazioni e venduti a prezzi di favore ad alcuni “amici” per il foraggio, il pascolo delle greggi ed il taglio dei boschi. Alla testa dei contadini di Persano... (continua)
A Persano ‘o Sele jé Serre
(continua)
inviata da Dq82 6/4/2018 - 12:07
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La ballata dell'emigrante

La ballata dell'emigrante
1977
Io pezzente contadino

La prima emigrazione italiana su vasta scala fu quella degli anni del "Secondo Impero",in seguito allo sviluppo del sistema capitalistico e della grande industria,negli stessi anni nei quali fu realizzata l'unità d'Italia:un vero e proprio esodo verso i paesi del nord Europa e transoceanici.Il grande flusso migratorio che dissanguò il Mezzogiorno d'Italia di milioni di lavoratori,oltre che di intelligenze e di capacità tecniche,fu un dramma non soltanto umano,ma anche politico,voluto da un' "intelligentia" politica conservatrice e classista.La nuova politica giolittiana di neutralizzazione del movimento operaio settentrionale e di inserimento delle forze di opposizione nella ragnatela del sistema,comportò una netta e funzionale discriminazione ai danni delle masse popolari del Sud,i cui moti di classe furono barbaramente repressi.I ceti popolari furono programmaticamente... (continua)
Lasciaie la mamma la sore e lu frate
(continua)
inviata da Dq82 6/4/2018 - 11:00
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‘O padrone mio è 'nu lione

‘O padrone mio è 'nu lione
1977
Io pezzente contadino
Tèng’’o patrone mie hé nu lione
(continua)
inviata da Dq82 6/4/2018 - 10:20
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Arbetarmarsch

Arbetarmarsch
[2012]
Testo e musica: Kristian Svensson
Lyrics and music: Kristian Svensson
Text och musik: Kristian Svensson
Paroles et musique: Kristian Svensson

"Ambitionen med denna nyskrivna marsch (2012) är att den skall vara ett komplement till klassiker som Internationalen, med mer modern problemformulering i texten, men lika lätt att sjunga med i som grupp och marschera till. Temat för verserna är att trycka på vad olika underordnade grupper i samhället har gemensamt och inte låta sig spelas ut mot varandra." - Kristian Svensson

" L'ambizione di questa marcia appena scritta (2012) è quella di essere un complemento ai classici come l'Internazionale, con una formulazione più moderna dei problemi nel testo ma ugualmente facile da cantare insieme in gruppo, e da poterci manifestare. La tematica del testo è mettere in evidenza ciò che i diversi gruppi subordinati nella società hanno in comune, e non farsi mettere gli uni contro gli altri per abbatterci. “ - Kristian Svensson
Låt dem aldrig ställa oss
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 5/4/2018 - 10:07
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Cantu luxis

Cantu luxis
(2018)
dall'album Làntias
Testo di Gabriella Ledda
Musica di Marcello Peghin
con Gabriele Mirabassi

Noi dovremmo vergognarci per quello che succede nel nostro mare. In Italia come in Sardegna o in Sicilia continuano gli sbarchi e noi ci facciamo il bagno senza sapere cosa sta galleggiano sotto di noi. Quando guardiamo queste persone che arrivano da noi, lo facciamo come se tutto questo succedesse sulla luna e non ci riguardasse più di tante. Poi senti, leggi e vedi le polemiche della gente, l’intolleranza. Io non dico che quello che sta accadendo non crei dei problemi, ma al contrario capisco come il mondo spinga da sotto, proprio come spingevamo noi quando siamo emigrati negli Stati Uniti o in Germania. La gente va dove pensa di stare un po’ meglio e noi guardiamo come spettatori. Ci siamo seduti e guardiamo. Recentemente facevo una riflessione su come negli anni Ottanta e Novanta ci... (continua)
Cantu luxis cantu boxis
(continua)
4/4/2018 - 22:42
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Tresette con il morto

Tresette con il morto
2010
Agit-prop
Terzo suono di sirena
(continua)
inviata da Dq82 3/4/2018 - 16:51
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Forse un giorno vincerà!

Forse un giorno vincerà!
[1997]
Album: L'altra faccia della riviera
Da padre in figlio viene tramandata
(continua)
inviata da Dq82 3/4/2018 - 16:47
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Nuie e ll'acqua

Nuie e ll'acqua
[2007]

Album : Festa Farina e Forca
Nuie e ll'acqua simm una cosa
(continua)
inviata da adriana 31/3/2018 - 11:06
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Bonny Woodhall

Bonny Woodhall
Una canzone tradizionale scozzese arrangiata da Andy Irvine e Paul Brady nel loro disco del 1976
Testo trovato su MySongBook.de

Minatore e soldato, sempre in pericolo, sempre in guerra...
Down by yon green bushes near Calder's clear stream
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/3/2018 - 11:55
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Song of the Leaders

Song of the Leaders
[tra 60 e 70]
Una canzone scritta da Brian Pearson, che credo fosse uno dei membri de The Critics Group
Nell’abum di Roy Bailey intititolato “Hard Times”

Un brano dedicato a John Ball e Wat Tyler ed alla rivolta contadina da essi guidata nella Canterbury del 1381. John Wraw, Geoffrey Lister, William Grindecobbe e Jack Straw furono altri protagonisti di quella rivolta, tutti catturati e malamente giustiziati dopo l’uccisione a tradimento di Wat Tyler.

John of Gaunt, duca di Lancaster, era il governatore del Kent, esattore delle tasse per il re Riccardo II, e fu in responsabile della rivolta per aver imposto al popolo imposte inique, balzelli vergognosi e per la violenza dei suoi esattori. I ribelli gli distrussero la casa ma non lo poterono uccidere, come fecero con molti altri, perché l’affamatore era in quel momento assente. Il Lord Mayor che uccise Wat Tyler a tradimento mentre si apprestava a parlamentare con il re si chiamava Sir William Walworth, all’epoca “sindaco” di Londra.
The men of Kent have met today to put oppression down
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/3/2018 - 13:28
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UomoNero

UomoNero
(2017)
dal nuovo album "Recidiva" di Mara Redeghieri, la ex cantante degli Üstmamò
In Recidiva+ interpretata con Luca Carboni

In UomoNero il tema dell'immigrazione è sviluppato in una cantilena elettronica con il ritmo delle antiche filastrocche giocando con gli innumerevoli connotati negativi della parola "nero" e sui contrasti tra il punto di vista di chi sbarca sulle nostre coste e quello degli autoctoni, brava gente onesta che "non ha bisogno di niente".

foto: Yakouba, Mali, di Luisa Menazzi Moretti
Ecco che arriva l’uomo nero
(continua)
27/3/2018 - 22:41
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Red Flag Day

Red Flag Day
Testo di Bono
Musica degli U2
dall'album "Songs of Experience" (2017)

Dedicata ai rifugiati siriani che fuggono attraverso il Mediterraneo dalla guerra che flagella il loro paese. La "bandiera rossa" del titolo si riferisce al segnale di pericolo issato sulle spiagge in caso di condizioni proibitive del mare. Mettersi in mare in un giorno in di allarme rosso significa mettere a rischio la propria vita.
I am made of all that I’m afraid of
(continua)
27/3/2018 - 21:45
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L’omicidio di Abd El Salam

L’omicidio di Abd El Salam
2018
Hombre Lobo session

“L’omicidio di Abd El Salam”, parla infatti di un lavoratore ucciso l’anno scorso in modo tremendo sul posto di lavoro, dai crumiri e dai padroni, di come il capitale chieda sempre le sue vittime sacrificali.

Si veda Abd el-Salam di Alessio Lega
Chi l'ha ucciso? Tu l'hai ucciso
(continua)
inviata da Dq82 26/3/2018 - 18:23
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Dundee lassie

Dundee lassie
Canzone scritta da Mary Brooksbank nel suo libro “Sidlaw Breezes” (1966), la raccolta di poesie e canzoni sulla dura vita delle lavoratrici nei filatoi di Dundee, Scozia.
Nei filatoi di Dundee degli anni 40 – ai tempi della gioventù di Mary, si lavorava per 10 ore di fila.

“The life of the women workers of Dundee right up to the thirties was … a living hell of hard work and poverty. It was a common sight to see women, after a long ten-hour-day in the mill, running to the stream wash-houses with the family washing. They worked up to the last few days before having their bairns. Often they would call in at the calenders from their work and carry home bundles of sacks to sew. These were paid for at the rate of 5 pence for 25, 6 pence for a coarser type of sack. Infant and maternal mortality in Dundee was the highest in the country.” (testimonianza di Mary Brooksbank).
Terre celtiche
Ah’m a Dundee lassie
(continua)
inviata da Cattia Salto 26/3/2018 - 15:17
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Bound for Botany Bay

anonimo
Bound for Botany Bay
Ballata popolare sul trasporto dei detenuti “Bound for Botany Bay”, conosciuta semplicemente come “Botany Bay” è entrata nella tradizione popolare australiana pur essendo stata scritta nel 1885 a Londra come parte di una commedia musicale dal titolo ‘Little Jack Shepherd’, rappresentata l’anno successivo anche a Melbourne. In realtà i trasporti dei detenuti nelle colonie penali del Nuovo Galles del Sud erano stati interrotti nel 1820 e quelli per la Tasmania nel 1856, ma la ballata riprende la letteratura inglese dei broadsides precedenti in cui la vaga destinazione era conosciuta come Botany Bay.

Più in generale si rileva una inversione di tendenza culturale a partire dal 1840 che riflette una visione più aderente al nuovo clima dell’illuminismo: le punizioni sommarie e brutali vengono considerate incivili e inumane, mentre prima per reati di entità minore, come piccoli furti, spergiuro,... (continua)
Farewell to old England for ever,
(continua)
inviata da Cattia Salto 26/3/2018 - 10:46
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The Shore of Botany Bay

anonimo
The Shore of Botany Bay
La produzione di ballate ottocentesche che hanno come tema la deportazione in Australia è ricorrente per tutto il secolo.
Botany Bay, Moreton Bay, Van Diemen’s Land, Port Phillis, Port Arthur, Macquarie Harbour, e Norfolk Island sono tristi nomi che ricorrono nelle ballate sulle deportazioni in cui si mescolarono realtà a fantasia tese a formare l’opinione e le aspettative dell’uomo comune su quelle terre.

E' il canto di un irlandese emigrato in Australia come cercatore d'oro. Della canzone esistono molte varianti testuali ma tutte ci dicono che Paddy è un muratore irlandese stanco del suo lavoro ai Docks, che trova un passaggio su di una nave diretta verso l'Australia per andare a cercare l'oro.
Questa versione testuale è stata raccolta dal poeta e cantore australiano Harold Percival Croydon "Duke" Tritton (1886-1965) che ha sentito la ballata cantata per le strade di Sydney all'inizio del 900, il IV verso è aggiunto di suo pugno
tratto da Terre celtiche
I'm on my way down to the quay where the good ship Nell doth lay
(continua)
inviata da Cattia Salto 26/3/2018 - 10:22
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Arrivano dal mare

Arrivano dal mare
2018
Storie vere di una nave fantasma
In fondo al tramonto
(continua)
inviata da Dq82 25/3/2018 - 10:21
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Stelle marine

Stelle marine
2017
Album: Terra

Dentro ci sono gli insulti e le preghiere, dei canti allegri e struggenti, gli interessi dell’Eni, il cielo dipinto di blu metallizzato, chi si salva camminando sulle acque del Mediterraneo, la sabbia del Sahara che a volte ritroviamo sul parabrezza della macchina dopo che ha piovuto. La 90 che è la circolare esterna, l’autobus che prendevo appena arrivato a Milano sette otto anni fa sentendomi molto solo e molto contento di essere lì.
Vasco Brondi
In questa notte
(continua)
22/3/2018 - 23:35
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Migranti

Migranti
2013
Eppur bisogna andare

(talk) Arequipa, Perù. a pochi minuti dal centro elegante e fastoso, sorgono le baraccopoli dei tanti migranti peruviani venuti dalle regioni del nord per cercare opportunità nella benestante "Ciudad Blanca" e spesso costretti ad una vita di stenti.

Viaggio d'emigrazione. Speranze e necessità di sopravvivenza. Migrazione come rottura di confini: tra stati nazionali, tra "barbari" e "civilizzati", tra la dignità lavorativa e le nuove forme di schiavitù.
Ma è proprio la sera che se alzi lo sguardo intravedi lontano l'altra Arequipa. Quella della polvere. Sconfinata e imprecisa quanto definita e raccolta è quella del sillar.
(continua)
inviata da Dq82 22/3/2018 - 11:39
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Immigrants (We Get the Job Done)

Immigrants (We Get the Job Done)
2016
The Hamilton Mixtape
(K'naan, Snow Tha Product, Riz MC & Residente) 
You know, and it gets into this whole issue of border security
(continua)
inviata da Dq82 19/3/2018 - 10:44
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U - Soli

U - Soli
[2018]

Album :Inequilibrio



"U-Soli" tratta di un tema quanto mai attuale, e nasce da una riflessione semplice, istintiva, forse banale, fatta dai Punkreas "genitori" che portano a scuola i loro figli tutti i giorno. Vivono nella provincia milanese e i migliori amici dei loro bambini sono di tutte le nazionalità: bambini e ragazzi che frequentano le stesse scuole, fanno gli stessi sport, guardano gli stessi programmi, leggono gli stessi fumetti e fanno la stessa raccolta di figurine.

L'idea del video, è semplicemente quella di mostrare i volti di questi bambini a chi non ha la fortuna di poterli osservare da vicino, ogni giorno, tutti insieme. Alcuni dei protagonisti del video sono, infatti, proprio i figli dei membri della band, i loro amici, i loro compagni di classe. Gli altri sono ragazzi cresciuti all'interno di realtà splendide e meravigliose, dove le parole d'ordine sono accoglienza... (continua)
Io sono pakistano ma son nato qui a Milano
(continua)
inviata da adriana 18/3/2018 - 10:06
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Ballata autocritica

Ballata autocritica
Chanson italienne – Ballata autocritica – Fausto Amodei – 1972
Paroles et musique : Fausto Amodei


Dialogue maïeutique

Salut, Lucien l’âne mon ami, aujourd’hui, j’ai pris un peu de temps pour retourner dans un passé évoqué par un chanteur, auteur, compositeur, qui, en Italie, a produit une des œuvres des plus intéressantes et qui au bout d’un certain temps, comme cela est arrivé à d’autres, a soudain pris conscience du fait que la chanson ne change pas le monde de manière immédiate et en a fait une chanson : cette « Ballade autocritique ». Il faut dire aussi, vu la date où cette chanson a été composée, que c’était un peu la mode de faire « son autocritique » ; une mode inspirée des grands délires chinois.

Laisse-moi te rappeler, Marco Valdo M.I. mon ami, que cette manie de l’autocritique et de la confession publique n’était pas une nouveauté et qu’elle avait fait fureur en d’autres lieux... (continua)
BALLADE AUTOCRITIQUE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 16/3/2018 - 16:08
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La macchina in seconda fila

La macchina in seconda fila
[1976]
Parole e musica di Corrado Sannucci
Canzone dal primo album di Sannucci (1950-2009). Il titolo viene riportato qualche volta come "La luna e i falò" ma quello corretto dovrebbe essere "I falò di maggio" (a meno che la Fonit Cetra non avesse ripubblicato l'anno seguente un disco Folkstudio del 1975 con quel titolo)
Testo trovato qui
- Entri, la prego, presto, io son così preoccupata
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/3/2018 - 20:58
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Puviri surfarara sbinturati

anonimo
Puviri surfarara sbinturati
È un canto popolare INALIABILE.
Patrimonio popolare immateriale UNESCO
Racconta la dignità dei Poveri
elioregazzoni@virgilio.it 11/3/2018 - 20:55
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La Lega (Sebben che siamo donne)

anonimo
La Lega (Sebben che siamo donne)
Sebben che siamo donne
(continua)
inviata da luisa rizzo 8/3/2018 - 08:09
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El Tano

El Tano

MARTINO MASTINU

Dal '76 all'83, l'Argentina è stata oggetto di una fra le più feroci dittature che il continente sudamericano ricordi. Una dittatura che molti storici oggi ritengono una specie di prosecuzione degli orrori del nazismo

Ma è stata anche una dittatura che ha riguardato in modo particolare gli italiani e i sardi. Non si deve infatti dimenticare che Il 40% della popolazione argentina ha parenti di origine italiana, per questo molte centinaia di desaparecido sono risultati di origine italiana.

Ma lo sono anche molti dei loro persecutori e ormai ex ufficiali e sottufficiali: a cominciare da Juan Carlos Girardi, Julio Roberto Rossin e Josè Luis Porchetto, l’ammiraglio Emilio Massera, i generali Leopoldo Galtieri, Roberto Viola, Reynaldo Bignone e Armando Lambruschini, che insieme a personaggi anche loro militari quali Carlos Guillermo Suarez Mason, Santiago Omar Riverso, Alejandro... (continua)
Bernart Bartleby 3/3/2018 - 22:54




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