Rock 'N Roll War
He was barely a man that morning when he got on that plane
(continua)
(continua)
29/6/2024 - 00:37
Lost in America
This poignant tune off the singer-songwriter’s 7th album Ozarker was written about a family friend who was a Vietnam War vet. It compassionately chronicles his struggles post-war.
50 Best Protest Songs of 2023
50 Best Protest Songs of 2023
I scare Suzie, Mom, and Dad
(continua)
(continua)
13/1/2024 - 00:28
Percorsi:
Guerra in Vietnam: reduci e conseguenze
Flying Dutchman
Dall' album del 1979 Stormwatch:
Concept album dalle tematiche piuttosto pessimistiche, legate al rapporto uomo-pianeta terra.
Album in cui il leader Ian Anderson condanna il comportamento umano, sempre alla ricerca della massima soddisfazione economica e del totale disinteresse per le conseguenze ambientali ed umanitarie. La tempesta citata nel titolo dell'album in questione é infatti la rappresentazione delle conseguenze causate da questi comportamenti umani.
Nel testo di Flying Dutchman, l'olandese volante Anderson è stato ispirato con ogni probabilità dal fatto che nel 1975 (fine della Guerra del Vietnam) molti vietnamiti hanno tentato invano di trovare una nuova casa dove abitare in altre parti del mondo, abbandonando il proprio paese via mare senza però che nessuna nazione li accettasse come rifugiati ("Wee girl in a straw hat: from far east warring"), condannati a navigare senza meta. L'ultima parte della canzone però avverte i popoli benestanti dell'Occidente che potrebbero diventare loro stessi degli "olandesi volanti".
Concept album dalle tematiche piuttosto pessimistiche, legate al rapporto uomo-pianeta terra.
Album in cui il leader Ian Anderson condanna il comportamento umano, sempre alla ricerca della massima soddisfazione economica e del totale disinteresse per le conseguenze ambientali ed umanitarie. La tempesta citata nel titolo dell'album in questione é infatti la rappresentazione delle conseguenze causate da questi comportamenti umani.
Nel testo di Flying Dutchman, l'olandese volante Anderson è stato ispirato con ogni probabilità dal fatto che nel 1975 (fine della Guerra del Vietnam) molti vietnamiti hanno tentato invano di trovare una nuova casa dove abitare in altre parti del mondo, abbandonando il proprio paese via mare senza però che nessuna nazione li accettasse come rifugiati ("Wee girl in a straw hat: from far east warring"), condannati a navigare senza meta. L'ultima parte della canzone però avverte i popoli benestanti dell'Occidente che potrebbero diventare loro stessi degli "olandesi volanti".
Old lady with a barrow; life near ending
(continua)
(continua)
inviata da Federico Mina 6/3/2022 - 11:33
Percorsi:
Guerra in Vietnam: reduci e conseguenze
He Died at Home
2018
Life & Times
Life & Times
William always wanted to be a soldier
(continua)
(continua)
inviata da Matt 28/12/2020 - 08:49
Percorsi:
Guerra in Vietnam: reduci e conseguenze
Native Son
(1991)
Album: New Moon Shine (1991)
Album: New Moon Shine (1991)
''Native Son,'' is an anti-war tune written in support of Vietnam veterans. ''They`ve been abandoned and ignored because they reminded the country of something they didn`t want to associate with,'' Taylor says.
Chicago Tribune
Chicago Tribune
Mount up, move on
(continua)
(continua)
7/12/2020 - 20:24
Percorsi:
Guerra in Vietnam: reduci e conseguenze
5800+
Songs of the Wall
A double-sided Vietnam War single released in 1984 in the classic rock style, took a strong anti-war position. The record was released by Vietnam War veterans from Boston, Massachusetts, USA. Words and music by W.B. Scherer. The song "58000+" is certainly one of the most interesting on this list lyrically, which suggested breaking-up the Memorial Wall in D.C., to build a road of peace: "there's a black wall...we'll break it up and turn it all to gravel". The song called for people to stop politicians from leading people to war: "we are to blame if we haven't learnt...fight politicians of war to pave the future". The beginning of the song focused on the impact of the memorial on veterans, who may have felt guilt, having lost many friends in the war, as well as dealing with war memories (which may be a reference to PTSD *). The picture sleeve featured a drawing of the memorial... (continua)
A double-sided Vietnam War single released in 1984 in the classic rock style, took a strong anti-war position. The record was released by Vietnam War veterans from Boston, Massachusetts, USA. Words and music by W.B. Scherer. The song "58000+" is certainly one of the most interesting on this list lyrically, which suggested breaking-up the Memorial Wall in D.C., to build a road of peace: "there's a black wall...we'll break it up and turn it all to gravel". The song called for people to stop politicians from leading people to war: "we are to blame if we haven't learnt...fight politicians of war to pave the future". The beginning of the song focused on the impact of the memorial on veterans, who may have felt guilt, having lost many friends in the war, as well as dealing with war memories (which may be a reference to PTSD *). The picture sleeve featured a drawing of the memorial... (continua)
58,000+ and that's the count,
(continua)
(continua)
inviata da L. E. 28/5/2020 - 22:32
Percorsi:
Guerra in Vietnam: reduci e conseguenze
Finn
[1960s]
Scritta da Joe De Filippo, musicista di Baltimora, leader della R.J. Phillips Band
Testo trovato qui
Scritta da Joe De Filippo, musicista di Baltimora, leader della R.J. Phillips Band
Testo trovato qui
I met Finn in '64.
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/4/2020 - 11:15
Dust
1987
The door slams, dust between the cracks
(continua)
(continua)
27/12/2019 - 21:02
Percorsi:
Guerra in Vietnam: reduci e conseguenze
Cans
Una bellissima canzone sulle giornate di un barbone
Pubblicata per la prima volta nel 1991 in Francia nella raccolta Collection e ancora nel 1994 (Minus III) e in altre raccolte, con lievi differenze fra le varie versioni (ad esempio una versione live presente su Youtube)
Trascritta a orecchio, con mooolta difficoltà. E' molto probabile che necessiti di correzioni, di cui sarò grato.
Pubblicata per la prima volta nel 1991 in Francia nella raccolta Collection e ancora nel 1994 (Minus III) e in altre raccolte, con lievi differenze fra le varie versioni (ad esempio una versione live presente su Youtube)
Trascritta a orecchio, con mooolta difficoltà. E' molto probabile che necessiti di correzioni, di cui sarò grato.
homeless, helpless, hopeless
(continua)
(continua)
inviata da Piersante Sestini 14/9/2019 - 22:41
Still a Stranger
Una delle tante canzoni sul filone dello straniamento dei reduci della guerra del Vietnam, composta in risposta a “Stranger in My Own Home Town”, pubblicata da Percy Mayfield nel 1964.
Pubblicato nell'album Borderline Blues del 1992 e nella raccolta Texas Gentleman, del 2002
In realtà Rich Minus non credo sia stato in Vietnam, ma ha servito 6 anni nella Texas Air National Guard Reserve ed ha vissuto tutta la vita da emarginato e con gli emarginati, penetrandone e descrivendone la vita come pochi altri poeti.
The best S.A. songwriter you’ve never heard of was a Army reserve veteran
Non garantisco la precisione di tutte le parole: fra il "twang" texano, i pochi denti rimasti in bocca e la voce impastata (Rich Minus raramente era sobrio, che cantasse o no, la trascrizione è incerta in più punti: sono gradite eventuali correzioni.
Una ticker-tape parade è una parata tenuta in un centro... (continua)
Pubblicato nell'album Borderline Blues del 1992 e nella raccolta Texas Gentleman, del 2002
In realtà Rich Minus non credo sia stato in Vietnam, ma ha servito 6 anni nella Texas Air National Guard Reserve ed ha vissuto tutta la vita da emarginato e con gli emarginati, penetrandone e descrivendone la vita come pochi altri poeti.
The best S.A. songwriter you’ve never heard of was a Army reserve veteran
Non garantisco la precisione di tutte le parole: fra il "twang" texano, i pochi denti rimasti in bocca e la voce impastata (Rich Minus raramente era sobrio, che cantasse o no, la trascrizione è incerta in più punti: sono gradite eventuali correzioni.
Una ticker-tape parade è una parata tenuta in un centro... (continua)
Passed the time, spent drinking wine, down at the tavern, now
(continua)
(continua)
inviata da Piersante Sestini 11/9/2019 - 22:59
Percorsi:
Guerra in Vietnam: reduci e conseguenze
Summer of '68
Johnny got drafted to Vietnam
(continua)
(continua)
29/3/2019 - 01:37
Percorsi:
Guerra in Vietnam: reduci e conseguenze
The War Song
[1973]
Scritta da Jon Lucien con Dave Grusin e la sua orchestra
Nell’album intitolato “Rashida”
Una post-Vietnam CCG/AWS, assolutamente DOCG, che mancava…
Scritta da Jon Lucien con Dave Grusin e la sua orchestra
Nell’album intitolato “Rashida”
Una post-Vietnam CCG/AWS, assolutamente DOCG, che mancava…
Children lose their lives in the war
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/11/2017 - 13:52
Home From the War
(2014)
Album: Cry for My Country
Album: Cry for My Country
I was no more than a boy in 1963
(continua)
(continua)
30/4/2017 - 01:02
Percorsi:
Guerra in Vietnam: reduci e conseguenze
Vietnam Veterano
Album: California Corazón (1983)
An emotional musical saga, "Vietnam Veterano" portrays the feelings that Chicano communities experienced during the Vietnam War. In the song, Al Reyes, a musician and an award-winning journalist, reveals some of the tensions caused by the war; however, it is the interview excerpts (with veteran David Rodriguez) woven into the composition that illuminate the hard-to-understand feelings soldiers and protesters of the war were having. Combat soundscapes, added to the musical and narrative sections, intensify the affect of the track, complementing Reyes' plaintive vocals.
(liner notes from Rolas de Aztlán: Songs of the Chicano Movement, Smithsonian Folkways)
Una canzone dedicata ai chicanos, gli statunitensi di origine messicana che hanno combattuto nella guerra del Vietnam. Al pari dei neri, los chicanos sono stati mandati a morire in guerra ma hanno continuato ad essere discriminati, sia all'interno dell'esercito che nel loro paese.
An emotional musical saga, "Vietnam Veterano" portrays the feelings that Chicano communities experienced during the Vietnam War. In the song, Al Reyes, a musician and an award-winning journalist, reveals some of the tensions caused by the war; however, it is the interview excerpts (with veteran David Rodriguez) woven into the composition that illuminate the hard-to-understand feelings soldiers and protesters of the war were having. Combat soundscapes, added to the musical and narrative sections, intensify the affect of the track, complementing Reyes' plaintive vocals.
(liner notes from Rolas de Aztlán: Songs of the Chicano Movement, Smithsonian Folkways)
You found yourself on a beach in Da Nang
(continua)
(continua)
7/3/2017 - 22:23
He Said He Had a Friend
[1972]
Scritta da Joanne Eckert (?) ed Andrew John Smik, Jr., in arte Doc Williams (1914-2011), countrysinger e band leader originario di Cleveland, Ohio.
In questo brano era accompagnato dalla moglie Jessie Wanda Crupe, in arte Chickie Williams (1919-2007), e dalla sua band, The Border Riders.
Una spoken song piuttosto lacrimevole eppure notevole, visto che molta parte della scena country è sempre stata patriottarda e guerrafondaia… Qui un ragazzo spedito a combattere (in Vietnam) scrive ai genitori chiedendo la loro disponibilità ad accogliere a casa un suo compagno che deve rientrare perché gravemente ferito in battaglia e non ha un posto dove andare. I genitori non sono affatto contenti della cosa e alla fine gli rispondono di no. Poi giunge loro una lettera dai comandi dell’esercito in cui si annuncia la morte del figlio, suicida. Quando il feretro rientra a casa i genitori scoprono... (continua)
Scritta da Joanne Eckert (?) ed Andrew John Smik, Jr., in arte Doc Williams (1914-2011), countrysinger e band leader originario di Cleveland, Ohio.
In questo brano era accompagnato dalla moglie Jessie Wanda Crupe, in arte Chickie Williams (1919-2007), e dalla sua band, The Border Riders.
Una spoken song piuttosto lacrimevole eppure notevole, visto che molta parte della scena country è sempre stata patriottarda e guerrafondaia… Qui un ragazzo spedito a combattere (in Vietnam) scrive ai genitori chiedendo la loro disponibilità ad accogliere a casa un suo compagno che deve rientrare perché gravemente ferito in battaglia e non ha un posto dove andare. I genitori non sono affatto contenti della cosa e alla fine gli rispondono di no. Poi giunge loro una lettera dai comandi dell’esercito in cui si annuncia la morte del figlio, suicida. Quando il feretro rientra a casa i genitori scoprono... (continua)
Dear Mom and Dad, the War is done, my task is finally through
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/3/2016 - 13:28
Percorsi:
Guerra in Vietnam: reduci e conseguenze
Where's My Apple Pie?
[1974-75]
Parole e musica di Joan Baez
In un 45 giri inciso per la A&M venduto soltanto in alcuni concerti per sostenere un’associazione di veterani della guerra in Vietnam. A molti di questi che partecipavano ai concerti il disco fu regalato.
Testo trovato sul sito dell’autrice
La trovo soltanto nella raccolta “The Complete A&M Recordings” pubblicata nel 2003
Una canzone che la Baez ha in seguito interpretata, insieme a I Dreamed I Saw Joe Hill Last Night e Salt of the Earth, durante la sua performance al concerto per la campagna “Occupy Wall Street” nel 2011.
Parole e musica di Joan Baez
In un 45 giri inciso per la A&M venduto soltanto in alcuni concerti per sostenere un’associazione di veterani della guerra in Vietnam. A molti di questi che partecipavano ai concerti il disco fu regalato.
Testo trovato sul sito dell’autrice
La trovo soltanto nella raccolta “The Complete A&M Recordings” pubblicata nel 2003
Una canzone che la Baez ha in seguito interpretata, insieme a I Dreamed I Saw Joe Hill Last Night e Salt of the Earth, durante la sua performance al concerto per la campagna “Occupy Wall Street” nel 2011.
Been sitting on old park benches
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/3/2016 - 15:39
Congratulations (You Sure Made a Man Out of Him)
(1971)
Una delle prime canzoni che affrontano il tema del post-traumatic stress disorder è questo triste lamento country scritto da Arlene Harden e ripreso anche da Nancy Sinatra & Lee Hazlewood.
Una delle prime canzoni che affrontano il tema del post-traumatic stress disorder è questo triste lamento country scritto da Arlene Harden e ripreso anche da Nancy Sinatra & Lee Hazlewood.
He was gone two years, two years that I thought would never end
(continua)
(continua)
17/8/2014 - 23:37
Percorsi:
Guerra in Vietnam: reduci e conseguenze
Waiting for the Axe to Fall
[1980]
Parole e musica di Gil Scott-Heron
Nell’album intitolato “Real Eyes”
Un uomo nella cella di una prigione, l’unico tetto sulla testa che abbia avuto nella vita; un veterano del Vietnam, ritornato contaminato dall’Agente Arancio (il terribile defoliante usato massicciamente dagli USA in quella guerra tra il 1961 ed il 1971); una donna sola che senza l’aiuto di nessuno deve sopravvivere insieme ai propri figli; una vecchietta alla quale hanno rubato la pensione… Tutte persone in attesa che il colpo d’ascia si abbatta su di loro.
Parole e musica di Gil Scott-Heron
Nell’album intitolato “Real Eyes”
Un uomo nella cella di una prigione, l’unico tetto sulla testa che abbia avuto nella vita; un veterano del Vietnam, ritornato contaminato dall’Agente Arancio (il terribile defoliante usato massicciamente dagli USA in quella guerra tra il 1961 ed il 1971); una donna sola che senza l’aiuto di nessuno deve sopravvivere insieme ai propri figli; una vecchietta alla quale hanno rubato la pensione… Tutte persone in attesa che il colpo d’ascia si abbatta su di loro.
Brother livin' in a cell
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/3/2014 - 11:26
Percorsi:
Guerra in Vietnam: reduci e conseguenze
Non c’è posto per le scuse o per il perdono
Antiwar Songs Blog
Avrebbe potuto forse diventare una star del rock’n’ roll il giovane Walter Cichon. Quel ragazzo che amava i Beatles e i Rolling Stones, ma anche i Kinks e gli Animals aveva formato una band. Si chiamavano i Motifs e nel New Jersey del 1966-67 erano gli eroi indiscussi della scena rock locale. “Eravate i meglio […]
Antiwar Songs Staff 2013-11-27 22:29:00
Born in The Usa. L’inno di chi non vuole omologarsi
Antiwar Songs Blog
Articolo di Alberto Crespi da L’Unita’ del 29/5/2004 Sono passati vent´anni e il “new world order”, il nuovo ordine mondiale, sembra cosa fatta. La citazione è rigorosamente di Bruce Springsteen, ma non è tratta da “Born in the U.S.A.“, il disco di cui ricordiamo il ventennale: viene da “The Ghost of Tom Joad”, un disco […]
Antiwar Songs Staff 2013-11-01 11:53:00
Vietnam Syndrome
[1983]
Album "Is This My World?"
L'espressione "sindrome del Vietnam" fu coniata nel 1980 da Ronald Reagan in un suo famoso discorso nel quale si scagliava contro tutto e tutti, contro l'amministrazione Nixon e gli accordi di pace di Parigi del 1973, contro l'amministrazione Carter, contro i Viet Cong interni, ossia i pacifisti americani, e contro il senso di disfatta che si era appropriato del popolo americano dopo la cocente sconfitta in Indocina...
In questa canzone la "sindrome del Vietnam" è cosa ben poco politica e assai più prosaica, il "posttraumatic stress disorder" che affliggeva molti reduci dai campi di battaglia e le difficoltà che molti di loro trovavano una volta tornati a casa, combinazione di fattori che rendeva i veterani particolarmente inclini a diventare protagonisti di episodi di cronaca nera...
Nonostante le attuali guerre ipertecnologiche e i progressi delle scienze mediche non mi pare che le cose vadano molto meglio ai reduci di conflitti come quelli in Iraq e Afghanistan...
Album "Is This My World?"
L'espressione "sindrome del Vietnam" fu coniata nel 1980 da Ronald Reagan in un suo famoso discorso nel quale si scagliava contro tutto e tutti, contro l'amministrazione Nixon e gli accordi di pace di Parigi del 1973, contro l'amministrazione Carter, contro i Viet Cong interni, ossia i pacifisti americani, e contro il senso di disfatta che si era appropriato del popolo americano dopo la cocente sconfitta in Indocina...
In questa canzone la "sindrome del Vietnam" è cosa ben poco politica e assai più prosaica, il "posttraumatic stress disorder" che affliggeva molti reduci dai campi di battaglia e le difficoltà che molti di loro trovavano una volta tornati a casa, combinazione di fattori che rendeva i veterani particolarmente inclini a diventare protagonisti di episodi di cronaca nera...
Nonostante le attuali guerre ipertecnologiche e i progressi delle scienze mediche non mi pare che le cose vadano molto meglio ai reduci di conflitti come quelli in Iraq e Afghanistan...
Ten years back from Vietnam
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 31/12/2011 - 14:33
Percorsi:
Guerra in Vietnam: reduci e conseguenze
Well Come Back Home
[1970]
Da “(Untitled)”, nono album de The Byrds.
Scritta da Skip Battin.
Una canzone sul ritorno di un soldato dal Vietnam e sull’imbarazzo, suo e di chi lo accoglie, nel riuscire a parlare, a raccontare l’orrore della guerra… “Se vuoi parlarne, fallo con me. Avrò paura ad ascoltare e tu avrai paura a raccontare ma, per favore, non raccontare nulla a mamma e papà…”
“Sono stato toccato di persona dalla situazione in Vietnam, e ciò che provavo l’ho trasfuso in questa canzone. Avevo un amico, un compagno di liceo che è morto laggiù e credo che all’epoca il mio pensiero andasse proprio a lui” (Skip Battin, in “The Byrds: Timeless Flight Revisited”, di Johnny Rogan, 1998)
La lunghissima suite (il brano più lungo nella produzione de The Byrds) si conclude con Skip Battin che recita il mantra buddista di scuola sino-giapponese 南無妙法蓮華経, Nam myōhō renge kyō.
Da “(Untitled)”, nono album de The Byrds.
Scritta da Skip Battin.
Una canzone sul ritorno di un soldato dal Vietnam e sull’imbarazzo, suo e di chi lo accoglie, nel riuscire a parlare, a raccontare l’orrore della guerra… “Se vuoi parlarne, fallo con me. Avrò paura ad ascoltare e tu avrai paura a raccontare ma, per favore, non raccontare nulla a mamma e papà…”
“Sono stato toccato di persona dalla situazione in Vietnam, e ciò che provavo l’ho trasfuso in questa canzone. Avevo un amico, un compagno di liceo che è morto laggiù e credo che all’epoca il mio pensiero andasse proprio a lui” (Skip Battin, in “The Byrds: Timeless Flight Revisited”, di Johnny Rogan, 1998)
La lunghissima suite (il brano più lungo nella produzione de The Byrds) si conclude con Skip Battin che recita il mantra buddista di scuola sino-giapponese 南無妙法蓮華経, Nam myōhō renge kyō.
Well come back home,
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 23/12/2011 - 11:59
Percorsi:
Guerra in Vietnam: reduci e conseguenze
Purple Heart
Ransom
An old grey black man lives out on Thunder Road
(continua)
(continua)
inviata da anonymous 13/7/2011 - 05:44
Percorsi:
Guerra in Vietnam: reduci e conseguenze
More Than A Name On A Wall
1988
"More Than a Name on a Wall" is a song written by Jimmy Fortune and John Rimel, and recorded by American country music group The Statler Brothers. It was released in April 1989 as the third single from their Greatest Hits album. The song, about a mother visiting the Vietnam Wall to see her son's name, peaked at number 6 on the Billboard Hot Country Singles chart.
"More Than a Name on a Wall" is a song written by Jimmy Fortune and John Rimel, and recorded by American country music group The Statler Brothers. It was released in April 1989 as the third single from their Greatest Hits album. The song, about a mother visiting the Vietnam Wall to see her son's name, peaked at number 6 on the Billboard Hot Country Singles chart.
I saw her from a distance
(continua)
(continua)
inviata da Kevin Joyce 20/4/2010 - 22:55
Percorsi:
Guerra in Vietnam: reduci e conseguenze
Born on the Fourth of July
[1977]
Album "New Songs From The Briarpatch"
Words and music by Tom Paxton (inspired by the book by Ron Kovic)
Album "New Songs From The Briarpatch"
Words and music by Tom Paxton (inspired by the book by Ron Kovic)
As a schoolboy I played with a plastic grenade
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 22/5/2009 - 11:37
Percorsi:
Guerra in Vietnam: reduci e conseguenze
John Doe
There was this wise man I once knew
(continua)
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 6/3/2008 - 21:48
Percorsi:
Guerra in Vietnam: reduci e conseguenze
Face To Face
[2005]
1-28-05 & 4-13-05:
Interview of Vietnam War veteran Rich Latrelle by Jane Pauley (NBC-TV).
Rich Latrelle was deeply affected by his 1st kill:
a Viet Cong soldier, whose photo of the man & his daughter Rich kept in his wallet for the next 30 years.
He left the photo at the Vietnam War Memorial Wall in Washington, DC, thinking he had achieved completion.
Among the thousands of mementos left at the Wall each year, the curator of the museum chose that photo for the cover of a book written about those objects.
Vet friends brought the book to Rich's attention.
Other acquaintences arranged for his meeting the daughter in her village in Vietnam.
Not knowing what to expect, he hesitantly approached her home, only to be greeted warmly with acceptance, honor, forgiveness & compassion.
Interview of Vietnam War veteran Rich Latrelle by Jane Pauley (NBC-TV).
Rich Latrelle was deeply affected by his 1st kill:
a Viet Cong soldier, whose photo of the man & his daughter Rich kept in his wallet for the next 30 years.
He left the photo at the Vietnam War Memorial Wall in Washington, DC, thinking he had achieved completion.
Among the thousands of mementos left at the Wall each year, the curator of the museum chose that photo for the cover of a book written about those objects.
Vet friends brought the book to Rich's attention.
Other acquaintences arranged for his meeting the daughter in her village in Vietnam.
Not knowing what to expect, he hesitantly approached her home, only to be greeted warmly with acceptance, honor, forgiveness & compassion.
1: We had been in country nearly three days.
(continua)
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 17/9/2007 - 19:28
Percorsi:
Guerra in Vietnam: reduci e conseguenze
There's a Wall in Washington
Album: The Way I Should (1996)
A song about the Vietnam commemorative wall,a memorial with 60,000 names on it and about the people that visit it to pay their respects.
A song about the Vietnam commemorative wall,a memorial with 60,000 names on it and about the people that visit it to pay their respects.
There's a wall in Washington
(continua)
(continua)
inviata da Marcia Rosati 1/8/2007 - 15:34
Percorsi:
Guerra in Vietnam: reduci e conseguenze
Jackknife Johnny
Dall'album "From the Inside" del 1978.
Ogni canzone dell'album è ispirata alle diverse persone incontrate da Cooper durante una sua permanenza in una clinica per disintossicarsi dall'alcool... "Jackknife Johnny" è un reduce dal Vietnam e la guerra continua a portarsela dentro...
Ogni canzone dell'album è ispirata alle diverse persone incontrate da Cooper durante una sua permanenza in una clinica per disintossicarsi dall'alcool... "Jackknife Johnny" è un reduce dal Vietnam e la guerra continua a portarsela dentro...
From his army confessions of his military days
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 20/9/2006 - 16:22
Percorsi:
Guerra in Vietnam: reduci e conseguenze
March to the Witch's Castle
Dall'album "Cosmic Slop" del 1973, una canzone dei P-Funk (Parliament-Funkadelic) sullo strazio subìto dai reduci della guerra nel Vietnam una volta ritornati a casa. Si veda questa pagina di Wikipedia.
February 12th, 1973
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 5/6/2006 - 22:51
Percorsi:
Guerra in Vietnam: reduci e conseguenze
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Album: Rise & Shine