Quanto a "gramarie", che è un derivato dall'anglonormanno gramere, vale a dire la "grammatica" (francese grammaire), si tratta della denominazione comune medievale dell'arte magica, denominazione condivisa con lo studio delle forme della lingua per eccellenza, vale a dire il latino. In entrambi i casi il termine è da intendere alla lettera, cioè come "insegnamento". Ad ogni modo, nella balladry angloscozzese, quando si va a "imparare la grammatica" (to learn the grammaree) si va invariabilmente a apprendere la magia. Lo si vede anche dalla denominazione del "libro di arte magica", francese grimoire, italiano grimorio, che è pure un derivato di gramere. La "grammatica" potrebbe essere intesa come "magia della lingua", mi è sempre frullata in testa questa cosa...sperando che queste considerazioni possano essere utili a Cattia nella sua analisi del King Orfeo che attendo con ansia ricordando quanto mi fece ingrullire la traduzione a suo tempo...
Riccardo Venturi 10/4/2020 - 19:55
in piemonte si dice "fisica" per indicare le arti magiche o la capacità di incantare (proprio come "a me gli occhi")
Cattia Salto 10/4/2020 - 20:01
Cattia Salto 10/4/2020 - 20:43
Ecco la mia nota in merito alle tre melodie suonate da Re Orfeo:
la lira d'Orfeo è diventata l'arpa del Druido/Bardo (cf); sono evidentemente le tre modalità con cui si distingue un arpista secondo i celti irlandesi: la melodia per commuovere, la melodia per rallegrare e la melodia per addormentare. Come nel racconto sulle imprese del Dagda Mor (cf)
Sotto questa luce vien da tradurre "reel" non come la scatenata melodia da danza tipicamente irlandese (che in Scozia però diventa una Strathspey, una sorta di valzer lento ) quanto piuttosto una più generica melodia, aria capace di stendere un sonno magico sul pubblico. Orfeo con la sua lira rendeva mansuete le belve feroci e così la melodia di Re Orfeo placa -guarisce un cuore malato.
Tuttavia si tenga presente che la sovrapposizione del canto del sonno con una danza sfrenata in 4/4 possa essere stata associata alla diffusa credenza popolare... (continua)
la lira d'Orfeo è diventata l'arpa del Druido/Bardo (cf); sono evidentemente le tre modalità con cui si distingue un arpista secondo i celti irlandesi: la melodia per commuovere, la melodia per rallegrare e la melodia per addormentare. Come nel racconto sulle imprese del Dagda Mor (cf)
Sotto questa luce vien da tradurre "reel" non come la scatenata melodia da danza tipicamente irlandese (che in Scozia però diventa una Strathspey, una sorta di valzer lento ) quanto piuttosto una più generica melodia, aria capace di stendere un sonno magico sul pubblico. Orfeo con la sua lira rendeva mansuete le belve feroci e così la melodia di Re Orfeo placa -guarisce un cuore malato.
Tuttavia si tenga presente che la sovrapposizione del canto del sonno con una danza sfrenata in 4/4 possa essere stata associata alla diffusa credenza popolare... (continua)
Cattia Salto 11/4/2020 - 10:33
Dopo un paio di settimane immersa nella ballata e nel Sir Orfeo -un'immersione benefica che mi ha portato fuori dal presente- ho suddiviso la materia in 5 parti e completato (per il momento almeno) l'analisi e i confronti. Non posso che augurare una buona lettura (e un buon ascolto) a R.V. pronta ad accogliere ogni sua osservazione.
Ho anche espresso in un italiano più fluido le prime bozze. [Quando mi rileggo a volte mi chiedo: ma che cosa volevi dire?]
Purtroppo non ho approfondito il tema sul versante scandinavo limitata dall'incomprensione della lingua e dalla scarsità delle traduzioni.
Ho anche espresso in un italiano più fluido le prime bozze. [Quando mi rileggo a volte mi chiedo: ma che cosa volevi dire?]
Purtroppo non ho approfondito il tema sul versante scandinavo limitata dall'incomprensione della lingua e dalla scarsità delle traduzioni.
King Orfeo/Der lived a king inta da aste | TERRE CELTICHE
Nel Sir Orfeo , ambientato nella Britannia Medievale, sia in forma di romance che di ballata, trionfa la forza dell’amore (e la fedeltà)Il
Cattia Salto 12/4/2020 - 17:22
Sto leggendo, Cattia...ma per il versante scandinavo ti posso dare una manetta. Magari mi metto a tradurre una versione di Harpens kraft, pensi ti potrebbe essere utile...? Fammi sapere a giro di commento!
Riccardo Venturi 12/4/2020 - 18:17
Ne sarei ben contenta Riccardo, la mia conoscenza del folklore scandinavo e di quello norreno in particolare (per non parlare dell'Islanda) è ben più limitata rispetto al celtico, confesso che è stata la serie televisiva I Vichinghi a spingermi a cercare testi e canti di quella cultura "Lochlanach", quei suoni incomprensibili, aspri che richiamano il canto dello sciamano e hanno il sapore del ghiaccio e del vento.
Dovrei ricominciare un'altra vita per conoscerli meglio.
Dovrei ricominciare un'altra vita per conoscerli meglio.
Cattia Salto 12/4/2020 - 19:33
Io invece, a rigore e propriamente dicendo, sono proprio uno scandinavista e puoi immaginare quanto piacere mi faccia darti una mano sul côté scandinavo per la pagina sul King Orfeo. Ti confesso che ho già iniziato a tradurre la versione classica danese di Harpens Kraft, che poi è quella che il Grundtvig comunicò direttamente al Child. Tra le altre cose fu pubblicata nel volume, curato dal Grundtvig, intitolato Danmarks Folkeviser i Udvalg "Selezione di ballate popolari di Danimarca", che fu pubblicato nel 1882 (vale a dire lo stesso anno in cui iniziò la pubblicazione dei cinque volumi delle Child Ballads). Farò un'introduzione; poi passo alla versione norvegese e a quella svedese. Segui questa pagina, Cattia, e attingi a profusione. A pensarci bene, serve parecchio anche a me ributtarmi nelle "mie cose", sono un antidoto al virus della mente.
Riccardo Venturi 12/4/2020 - 20:21
HARPENS KRAFT: La versione danese / Danish version
In quanto ballata per la quale il Child sosteneva la derivazione comune, assieme a King Orfeo, dal romanzo medievale Sir Orfeo (sulla scorta di quanto affermato da Sophus Bugge in un numero dell'Arkiv for nordisk filologi del 1891; e, per un antico filologo germanico, sentir rinominare Sophus Bugge riporta alla gioventù...), una sua traduzione analitica e annotata potrà senz'altro servire per una pagina come quella che Cattia Salto ha voluto costruire sul King Orfeo. Eccola qui, in primis nella sua classica versione danese che Svend Grundtvig inserì nelle sue Danmarks Folkeviser i Udvalg “Selezione di ballate popolari di Danimarca” del 1882, lo stesso anno in cui iniziò la pubblicazione dei cinque volumi delle English and Scottish Popular Ballads di Francis James Child. Non è certamente un caso: durante tutta la redazione del suo monumentale... (continua)
In quanto ballata per la quale il Child sosteneva la derivazione comune, assieme a King Orfeo, dal romanzo medievale Sir Orfeo (sulla scorta di quanto affermato da Sophus Bugge in un numero dell'Arkiv for nordisk filologi del 1891; e, per un antico filologo germanico, sentir rinominare Sophus Bugge riporta alla gioventù...), una sua traduzione analitica e annotata potrà senz'altro servire per una pagina come quella che Cattia Salto ha voluto costruire sul King Orfeo. Eccola qui, in primis nella sua classica versione danese che Svend Grundtvig inserì nelle sue Danmarks Folkeviser i Udvalg “Selezione di ballate popolari di Danimarca” del 1882, lo stesso anno in cui iniziò la pubblicazione dei cinque volumi delle English and Scottish Popular Ballads di Francis James Child. Non è certamente un caso: durante tutta la redazione del suo monumentale... (continua)
Harpens Kraft
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 12/4/2020 - 22:37
HARPENS KRAFT: Traduzione italiana
Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös 12-04-2020 22:42
Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös 12-04-2020 22:42
Il potere dell'arpa
(continua)
(continua)
Grazie Riccardo la traduzione mi ha chiarito molti passaggi irrisolti nella mia traduzione della versione scozzese, attendo con bramosia le tue prossime traduzioni
Cattia Salto 13/4/2020 - 01:51
Attacco stamani la versione norvegese, o meglio, in un non precisato dialetto norvegese (probabilmente occidentale). Sarà interessante, te lo anticipo, quella islandese: l'unica che ha tutt'altro che un "happy end". Ma, forse, cadere in un fiume islandese non avrebbe dato molte speranze nemmeno con l'arpa magica...
PS. Ti consiglio di dare sempre un'occhiata anche alle traduzioni che ho già fatto, perché sono solito rimuginarci sopra di continuo e modificarne alcuni particolari. Alla versione danese ho aggiunto un po' di iconografia e il video di una versione cantata (dai Myrkur, il gruppo danese della brava Amalie Bruun, che però ha un nome islandese: "Tenebre"); ma per queste cose tu sei molto più brava di me. Io sono un filologaccio gnudo e crudo :-)
PS. Ti consiglio di dare sempre un'occhiata anche alle traduzioni che ho già fatto, perché sono solito rimuginarci sopra di continuo e modificarne alcuni particolari. Alla versione danese ho aggiunto un po' di iconografia e il video di una versione cantata (dai Myrkur, il gruppo danese della brava Amalie Bruun, che però ha un nome islandese: "Tenebre"); ma per queste cose tu sei molto più brava di me. Io sono un filologaccio gnudo e crudo :-)
Riccardo Venturi 13/4/2020 - 08:49
VILLEMANN OG MAGNHILD: La versione norvegese / Norwegian version [1]
La versione norvegese della ballata è generalmente nota con il titolo di Villemann og Magnhild; nel catalogo NMB (Norske Mellomalderballadar “Ballate medievali norvegesi”) è la n° 26. Ne esistono qualcosa come un centinaio di versioni, alcune delle quali frammentarie e consistenti solo in poche strofe. Alcune varianti sono note con titoli diversi: nella raccolta di Leiv Heggstad la ballata si chiama Harpespelet tvingar nykken “Il suono dell'arpa cattura l'orco”, mentre nell'antologia del Landstad ne esistono due versioni intitolate rispettivamente Gaute og Magnhild e Guðmund og Signelita (Signelita = “Piccola Benedetta”). Nel 1920, Knut Liestøl e Moltke Moe, collazionando le varie versioni (un'opera veramente certosina) ricostruirono un testo completo di 32 strofe che corrisponde in modo quasi totale alla Harpens Kraft... (continua)
La versione norvegese della ballata è generalmente nota con il titolo di Villemann og Magnhild; nel catalogo NMB (Norske Mellomalderballadar “Ballate medievali norvegesi”) è la n° 26. Ne esistono qualcosa come un centinaio di versioni, alcune delle quali frammentarie e consistenti solo in poche strofe. Alcune varianti sono note con titoli diversi: nella raccolta di Leiv Heggstad la ballata si chiama Harpespelet tvingar nykken “Il suono dell'arpa cattura l'orco”, mentre nell'antologia del Landstad ne esistono due versioni intitolate rispettivamente Gaute og Magnhild e Guðmund og Signelita (Signelita = “Piccola Benedetta”). Nel 1920, Knut Liestøl e Moltke Moe, collazionando le varie versioni (un'opera veramente certosina) ricostruirono un testo completo di 32 strofe che corrisponde in modo quasi totale alla Harpens Kraft... (continua)
Villemann og Magnhild
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 13/4/2020 - 12:27
VILLEMANN OG MAGNHILD: Traduzione italiana [1]
Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös: Riccardo Venturi, 13-04-2020 12:33
Ancora i Myrkur e Amalie Bruun alle prese con una versione norvegese
Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös: Riccardo Venturi, 13-04-2020 12:33
Ancora i Myrkur e Amalie Bruun alle prese con una versione norvegese
Villemann e Magnhild
(continua)
(continua)
Anch'io ritorno sulle traduzioni e proprio come te mi restano delle frasi in testa -a volte corredate dalla musica - come tormentone. Il bello del web, a differenza della parola stampata, e in particolare di un blog è il testo in fieri come una bozza in corso d'opera, pronta a correzioni, digressioni, nuove prospettive.
Cattia Salto 13/4/2020 - 13:40
Così ho scritto una nota 10 bis al tuo HARPENS KRAFT: La versione danese
sarebbe interessante indagare quale sia stata la forma dell'arpa nel periodo della ballata -il nome nel medioevo era piuttosto generico e poteva indicare tutta una serie di strumenti anche dissimili tra loro (cf). Che questo verso sia antico ci viene dalla tecnica con cui l'arpa è suonata: la mano destra. Se si fosse trattato di un'arpa triangolare (chiamiamola per comodità arpa bardica) è descritta una tecnica invertita rispetto al modo moderno di suonare l'arpa. Potrebbe però trattarsi di una lyra bardica oppure di una lyra ad arco (crotta o rotta germanica) che gli studiosi sono incerti se ritenere totalmente autoctona all'area scandinava; la lyra ad arco compare verso il II° sec e si presenta in una forma analoga a quella attuale intorno al VII sec. Si suona con un archetto tenuto con la mano destra
sarebbe interessante indagare quale sia stata la forma dell'arpa nel periodo della ballata -il nome nel medioevo era piuttosto generico e poteva indicare tutta una serie di strumenti anche dissimili tra loro (cf). Che questo verso sia antico ci viene dalla tecnica con cui l'arpa è suonata: la mano destra. Se si fosse trattato di un'arpa triangolare (chiamiamola per comodità arpa bardica) è descritta una tecnica invertita rispetto al modo moderno di suonare l'arpa. Potrebbe però trattarsi di una lyra bardica oppure di una lyra ad arco (crotta o rotta germanica) che gli studiosi sono incerti se ritenere totalmente autoctona all'area scandinava; la lyra ad arco compare verso il II° sec e si presenta in una forma analoga a quella attuale intorno al VII sec. Si suona con un archetto tenuto con la mano destra
Cattia Salto 13/4/2020 - 13:42
Si vede che nelle stesse ore notturne abbiamo avuto la stessa idea e anch'io ho trovato l'illustrazione di Hans Nikolaj Hansen: Harpens Kraft. Per quanto riguarda il canto la versione di Frode Veddinge è esattamente identica al testo DGF 40 E, 1778
Cattia Salto 13/4/2020 - 13:47
VILLEMANN OG MAGNHILD: Versione norvegese / Norwegian version [2]
"Accludo la versione norvegese di Villemann og Magnhild registrata da Rita Eriksen e Dolores Keane nell'album Tideland (1996) con relativo video. Trovata nel post di Ian Cumpstey." [Cattia Salto]
La versione più breve col “ritornello lindelauvi” è quella comunemente e modernamente cantata (anch'essa in un linguaggio afferente al nynorsk; ma sarebbe difficile trovare una ballata popolare norvegese in bokmål). Il “ritornellolindelauvi”, a differenza di quello della versione lunga ricostruita da Liestøl e Moe, ha la medesima struttura di quello di Harpens Kraft (e anche di King Orfeo). La versione breve deriva da quella eseguita da Høye Strand (1891-1972), registrata poi da Rolf Myklebust; Høye Strand la aveva imparata da cantori tradizionali che la avevano cantata a Jørgen Moe (lui, quello delle famosissime Fiabe Norvegesi... (continua)
"Accludo la versione norvegese di Villemann og Magnhild registrata da Rita Eriksen e Dolores Keane nell'album Tideland (1996) con relativo video. Trovata nel post di Ian Cumpstey." [Cattia Salto]
La versione più breve col “ritornello lindelauvi” è quella comunemente e modernamente cantata (anch'essa in un linguaggio afferente al nynorsk; ma sarebbe difficile trovare una ballata popolare norvegese in bokmål). Il “ritornellolindelauvi”, a differenza di quello della versione lunga ricostruita da Liestøl e Moe, ha la medesima struttura di quello di Harpens Kraft (e anche di King Orfeo). La versione breve deriva da quella eseguita da Høye Strand (1891-1972), registrata poi da Rolf Myklebust; Høye Strand la aveva imparata da cantori tradizionali che la avevano cantata a Jørgen Moe (lui, quello delle famosissime Fiabe Norvegesi... (continua)
Villemann og Magnhild
(continua)
(continua)
inviata da Cattia Salto 13/4/2020 - 13:56
VILLEMANN OG MAGNHILD: Traduzione italiana [A]
Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös: Daniele Benedetti (2007)
Traduzione italiana di Daniele Benedetti 2007, da Metalgermania - Traduzioni in estremo
Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös: Daniele Benedetti (2007)
Traduzione italiana di Daniele Benedetti 2007, da Metalgermania - Traduzioni in estremo
Villemann andò al fiume
(continua)
(continua)
inviata da Cattia Salto 13/4/2020 - 13:58
Quanto al dipinto di Hans Nikolaj Hansen, mi sa che dev'essere un po' la "foto ufficiale" di Harpens Kraft: troppo bello il trollacchione che trattiene la fanciulla! Bella anche la versione completa di Frode Veddinge; per il norvegese, invece, non mi riesce trovare qualcuno che canti la versione che ho dato, viene cantata generalmente una versione molto più breve (ed è comprensibile) con un ritornello di due versi. Per la versione islandese senza happy end, il Gautakvæði, forse ho parlato troppo presto: non mi riesce trovare il testo... PS grazie per la "Nota 10bis" che linko immediatamente!
Riccardo Venturi 13/4/2020 - 15:33
ho fatto anche un 15 bis) il nix dice: hai vinto tu! Quella musica magica sprigionata dall'arpa è una potente vibrazione, non si tratta della melodia dell'Orfeo greco e medievale tanto soave che smuove le lacrime, o così sinuosa che induce all'obbedienza, è piuttosto una musica che percuote, come una grande onda d'urto che provoca dolore fisico, una vibrazione che accelera energeticamente la materia, che sposta la materia al punto che Vilmund annienta il mostro facendolo schiantare contro a un masso.
Cattia Salto 13/4/2020 - 17:23
La versione più corta della ballata norvegese è in effetti quella più registrata. Ne ho linkate nel blog un po' ma non so se per te sono troppe, te le metto qui.
(e non ti dico quale mi piace di più)
Arve Moen Bergset
Kalenda Maya
Rita Eriksen e Dolores Keane
Kari Tauring
La versione giullaresca del Medioevo prossimo venturo
Kalenda Maya
Rita Eriksen e Dolores Keane
Kari Tauring
La versione giullaresca del Medioevo prossimo venturo
(e non ti dico quale mi piace di più)
Cattia Salto 13/4/2020 - 17:39
Cara Cattia, intanto -visto il suo sviluppo- ho modificato l'intestazione di questa pagina. Inseriti anche i link alle tue "note bis". Sto lavorando un po' sulla seconda versione norvegese (con supplemento di introduzione) ma annuntio summo cum gaudio che ho finalmente trovato il testo del Gautakvæði, la versione islandese. Sto meditando su quale sia la versione, tra quelle norvegesi, che ti piace di più....
Riccardo Venturi 13/4/2020 - 20:00
VILLEMANN OG MAGNHILD: Traduzione italiana [B]
Traduzione italiana / Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös: Riccardo Venturi, 13-04-2020 20:34
Ho rifatto la versione attenendomi qui alla lettera della dizione (la versione di Daniele Benedetti è alquanto “libera”).
Traduzione italiana / Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös: Riccardo Venturi, 13-04-2020 20:34
Ho rifatto la versione attenendomi qui alla lettera della dizione (la versione di Daniele Benedetti è alquanto “libera”).
Villemann e Magnhild
(continua)
(continua)
@ Cattia Salto
Cara Cattia, dopo aver praticamente dormito per 24 ore (caso tipico di "coronaghirus") riprendo la pagina. Ho visto la tua pagina su Harpens Kraft:
e ci sono da fare un paio di lievi correzioni: 1) La versione dei Myrkur è in danese modernizzato (non in svedese) e poi, ad un certo punto, Harpens kraf va corretto in "kraft" (sembra quasi che stiamo a fare la pubblicità della maionese...). Ma quello era un refuso originale mio. Proseguo con il Gautakvæði islandese.
Cara Cattia, dopo aver praticamente dormito per 24 ore (caso tipico di "coronaghirus") riprendo la pagina. Ho visto la tua pagina su Harpens Kraft:
The Power of the Harp/Harpans Kraft | TERRE CELTICHE BLOG
work in progress Nella Ballata Harpans Kraft (Il potere dell'arpa) intitolata in Norvegia Villemann og Magnhild troviamo ancora al centro della trama il
e ci sono da fare un paio di lievi correzioni: 1) La versione dei Myrkur è in danese modernizzato (non in svedese) e poi, ad un certo punto, Harpens kraf va corretto in "kraft" (sembra quasi che stiamo a fare la pubblicità della maionese...). Ma quello era un refuso originale mio. Proseguo con il Gautakvæði islandese.
Riccardo Venturi 15/4/2020 - 00:10
GAUTAKVÆÐI: La versione islandese / Icelandic version
Come già accennato, il Gautakvæði [pron. 'göitha'kvaidhi ] , la cupa versione islandese della ballata, si distingue da tutte le altre per il finale tragico. Il suo testo è dovuto ancora al Grundtvig: fu pubblicato nel 1858 nel terzo volume degli Íslenzk fornkvæði (“Antichi canti islandesi”) [Copenaghen, Nordiske Literatur-Samfund; la pubblicazione era iniziata nel 1854]. L'opera fu redatta dal Grundtvig assieme al grande letterato islandese Jón Sigurðsson (1811-1879); le introduzioni, i commenti e gli apparati critici erano redatti in danese, mentre i testi islandesi dei canti e delle ballate (in una grafia arcaizzante e in diversi punti differente da quella dell'islandese attuale, che qui ho mantenuto) non erano accompagnati da alcuna traduzione.
Nel Gautakvæði, il protagonista maschile, Gauti, reca un nome non ignoto (in varie forme:... (continua)
Come già accennato, il Gautakvæði [pron. 'göitha'kvaidhi ] , la cupa versione islandese della ballata, si distingue da tutte le altre per il finale tragico. Il suo testo è dovuto ancora al Grundtvig: fu pubblicato nel 1858 nel terzo volume degli Íslenzk fornkvæði (“Antichi canti islandesi”) [Copenaghen, Nordiske Literatur-Samfund; la pubblicazione era iniziata nel 1854]. L'opera fu redatta dal Grundtvig assieme al grande letterato islandese Jón Sigurðsson (1811-1879); le introduzioni, i commenti e gli apparati critici erano redatti in danese, mentre i testi islandesi dei canti e delle ballate (in una grafia arcaizzante e in diversi punti differente da quella dell'islandese attuale, che qui ho mantenuto) non erano accompagnati da alcuna traduzione.
Nel Gautakvæði, il protagonista maschile, Gauti, reca un nome non ignoto (in varie forme:... (continua)
Gautakvæði
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 15/4/2020 - 02:20
GAUTAKVÆÐI: Traduzione italiana
Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös: Riccardo Venturi, 15-04-2020 02:23
Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös: Riccardo Venturi, 15-04-2020 02:23
CANZONE DI GAUTI
(continua)
(continua)
Bellissima la versione islandese, che mi riservo di rileggere per bene (nel frattempo ho corretto le sviste segnalate); appena ho letto la tua traduzione delle versioni danese e norvegesi ho associato la vibrazione dell'arpa alla voce delle Bene Gesserit in Dune, un suono di comando, l'arpa canalizza un potere magico e credo non sia un caso che sia forgiata nell'oro ed emetta bagliori di luce altrettanto terribili.
Così anche le versioni metallare della ballata hanno in fondo un loro perchè!
Cerco una registrazione del testo islandese- ma non la trovo
Così anche le versioni metallare della ballata hanno in fondo un loro perchè!
Cerco una registrazione del testo islandese- ma non la trovo
Cattia Salto 15/4/2020 - 14:21
facendo una ricerca per trovare una versione islandese cantata ho trovato Gauti og Magnhild (Gaut and Magnhild)
-ho scritto anche un commento sulla versione islandese, ma non so se l'ho inviato correttamente, nel caso lo rimando
-ho scritto anche un commento sulla versione islandese, ma non so se l'ho inviato correttamente, nel caso lo rimando
Cattia Salto 15/4/2020 - 14:38
ho trovato questo tassello -sempre in Balladspot.com che riconduce la saga di Didrik come fonte originaria delle versioni scandinave e anglosassoni
Deor and The Saga of Didrik of Bern
Deor and The Saga of Didrik of Bern
Cattia Salto 15/4/2020 - 14:49
@ Cattia Salto
Molto bella la versione di Ælfric, però devo darti una piccola delusione: Ælfric non canta una versione islandese, ma una "versione lindelauvi" in norvegese (nynorsk), solo un po' diversa da quella che è stata data qui. Gauti può essere anche tranquillamente una forma del nome in "neonorvegese". Il tuo commento sulla versione islandese mi sembra arrivato correttamente e "sto tuned" sulla tua pagina. Comunque chissà che non stiamo riscrivendo la storia dell'hard rock scoprendone le radici nel medioevo scandinavo: il magico arpista sembra un remoto avo di Jimi Hendrix...!
Quanto al ragionamento su Gauti, temo che lo farò domani; stasera mi son fatto prendere la mano dalla storia di un fuorilegge anarchico della Val Brembana. Però, chissà, fosse stato nelle Highlands o sullo Scottish Border invece che tra le montagne bergamasche, ci sarebbe stata tirata fuori una bella Child Ballad!
Molto bella la versione di Ælfric, però devo darti una piccola delusione: Ælfric non canta una versione islandese, ma una "versione lindelauvi" in norvegese (nynorsk), solo un po' diversa da quella che è stata data qui. Gauti può essere anche tranquillamente una forma del nome in "neonorvegese". Il tuo commento sulla versione islandese mi sembra arrivato correttamente e "sto tuned" sulla tua pagina. Comunque chissà che non stiamo riscrivendo la storia dell'hard rock scoprendone le radici nel medioevo scandinavo: il magico arpista sembra un remoto avo di Jimi Hendrix...!
Quanto al ragionamento su Gauti, temo che lo farò domani; stasera mi son fatto prendere la mano dalla storia di un fuorilegge anarchico della Val Brembana. Però, chissà, fosse stato nelle Highlands o sullo Scottish Border invece che tra le montagne bergamasche, ci sarebbe stata tirata fuori una bella Child Ballad!
Riccardo Venturi 15/4/2020 - 19:31
HARPANS KRAFT: La versione svedese / Swedish version
Mi son lasciato per ultima la versione classica svedese, Harpans Kraft, che Erik Gustaf Geijer e Arvid August Afzelius pubblicarono tra il 1814 e il 1817 nella loro grande raccolta di canti popolari, Svenska folk-visor från forntiden (“Canzoni popolari svedesi del remoto passato”). Nella raccolta originale, la ballata ha il n°91, mentre nel rifacimento della raccolta effettuato assieme a Bergström è la n° 75. Nella raccolta di Geijer e Afzelius si hanno soltanto tre versioni della ballata; questa è la versione C, la più lunga e completa (molto simile alla B, entrambe di 18 strofe; la versione A ha dieci strofe). Nella raccolta scientifica moderna delle ballate tradizionali, la monumentale Sveriges Medeltida Ballader [SMB] "Ballate medievali svedesi", pubblicata tra il 1983 e il 2001 dallo Svensk Visarkiv (“Archivio Svedese dei Canti”)... (continua)
Mi son lasciato per ultima la versione classica svedese, Harpans Kraft, che Erik Gustaf Geijer e Arvid August Afzelius pubblicarono tra il 1814 e il 1817 nella loro grande raccolta di canti popolari, Svenska folk-visor från forntiden (“Canzoni popolari svedesi del remoto passato”). Nella raccolta originale, la ballata ha il n°91, mentre nel rifacimento della raccolta effettuato assieme a Bergström è la n° 75. Nella raccolta di Geijer e Afzelius si hanno soltanto tre versioni della ballata; questa è la versione C, la più lunga e completa (molto simile alla B, entrambe di 18 strofe; la versione A ha dieci strofe). Nella raccolta scientifica moderna delle ballate tradizionali, la monumentale Sveriges Medeltida Ballader [SMB] "Ballate medievali svedesi", pubblicata tra il 1983 e il 2001 dallo Svensk Visarkiv (“Archivio Svedese dei Canti”)... (continua)
Harpans kraft
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 15/4/2020 - 21:13
HARPANS KRAFT: Traduzione italiana
Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös : Riccardo Venturi, 15-04-2020 21:46
Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös : Riccardo Venturi, 15-04-2020 21:46
Il potere dell'arpa
(continua)
(continua)
@ Riccardo Venturi
Che fosse la versione norvegese con i nomi cambiati mi era già chiaro -stessa melodia- anche se non capisco quello che dice Ælfric.
Quello che invece vorrei capire è:
La ballata Harpans kraft · Folk & Rackare 1979 - è in svedese, leggo come traduttore Ulf Gruvberg e come compositore Carin Kjellman (che immagino sia femmina) versione identica alla The power of the harp dei Golden Bough, usano lo stesso testo? I Golden Bough hanno preso i Folk & Rackare come modello? E mi rispondo si! Scrive sempre Ian Cumpstey a proposto del mio quesito: Folk och Rackare are not using any of the melodies above for their rendition, but they sing the same omkväde line [(1) Men hjertans allrakäraste hvad sörjen I då?] as in melody No 1.
Melodies
Here are six Swedish melodies for the ballad:
(1) Harpans Kraft (Ahlström No. 137 / Arwidsson No. 149B).
Ian linka anche il testo svedese... (continua)
Che fosse la versione norvegese con i nomi cambiati mi era già chiaro -stessa melodia- anche se non capisco quello che dice Ælfric.
Quello che invece vorrei capire è:
La ballata Harpans kraft · Folk & Rackare 1979 - è in svedese, leggo come traduttore Ulf Gruvberg e come compositore Carin Kjellman (che immagino sia femmina) versione identica alla The power of the harp dei Golden Bough, usano lo stesso testo? I Golden Bough hanno preso i Folk & Rackare come modello? E mi rispondo si! Scrive sempre Ian Cumpstey a proposto del mio quesito: Folk och Rackare are not using any of the melodies above for their rendition, but they sing the same omkväde line [(1) Men hjertans allrakäraste hvad sörjen I då?] as in melody No 1.
Melodies
Here are six Swedish melodies for the ballad:
(1) Harpans Kraft (Ahlström No. 137 / Arwidsson No. 149B).
Ian linka anche il testo svedese... (continua)
Cattia Salto 16/4/2020 - 01:22
Harpans kraft - Folk och Rackare (1979)
Herr Peder han rider sig söderunder ö.
(continua)
(continua)
inviata da Cattia Salto 16/4/2020 - 01:27
@ Riccardo Venturi
leggo in un forum (What is the story behind the song Villemann og Magnhild? (og = and))
Is Villemann a name or does it mean 'wild man'?
e in riferimento a "Wonderful Stories from Northern Lands" by Julia Goddard, with more Wiegand illustrations. (libro digitalizzato e leggibile)
The Wiegand illustration on the Norwegian article is used in Goddard for a story called 'Christin's Trouble', which has a 'Sir Peter' as the harp playing hero, and Christin as the victim (along with her two already captive sisters).
http://www.archive.org/stream/wonderfu...'s+Trouble
e qui la storia
http://www.archive.org/stream/wonderfu...'s+Trouble
leggo in un forum (What is the story behind the song Villemann og Magnhild? (og = and))
Is Villemann a name or does it mean 'wild man'?
e in riferimento a "Wonderful Stories from Northern Lands" by Julia Goddard, with more Wiegand illustrations. (libro digitalizzato e leggibile)
The Wiegand illustration on the Norwegian article is used in Goddard for a story called 'Christin's Trouble', which has a 'Sir Peter' as the harp playing hero, and Christin as the victim (along with her two already captive sisters).
http://www.archive.org/stream/wonderfu...'s+Trouble
e qui la storia
http://www.archive.org/stream/wonderfu...'s+Trouble
Cattia Salto 16/4/2020 - 01:38
@ Riccardo Venturi
Nel racconto 'Christin's Trouble' vediamo l'illustrazione
in cui lo spirito dell'acqua ha le sembianze di uno strano pesce-rospo
Nel racconto 'Christin's Trouble' vediamo l'illustrazione
in cui lo spirito dell'acqua ha le sembianze di uno strano pesce-rospo
Cattia Salto 16/4/2020 - 01:47
@ Cattia Salto – Questioni
Buongiorno Cattia,
1) Ho specificato che quella cantata da Ælfric era una versione norvegese, perché la avevi presentata come islandese. A tale riguardo, nulla da fare: di versioni islandesi cantate non se ne trovano proprio, almeno in Rete. Ho cercato anch'io impostando in islandese zuppe googliane di Gauti, Magnhild, fiumi, ponti, arpe e quant'altro, ma per ora niente da fare.
2) Sulla questione dei Golden Bough e dei Folk och Rackare: effettivamente la base testuale sembra essere la stessa, ma avrei dei seri dubbi sul fatto che si tratti davvero di una traduzione dall'inglese allo svedese. Piuttosto direi che sono due versioni molto simili, ma indipendenti l'una dall'altra. Quella svedese appartiene al filone dove il protagonista si chiama “Peder” (v. introduzione alla versione classica svedese), mentre in quella scozzese si parla genericamente di un “knight”.... (continua)
Buongiorno Cattia,
1) Ho specificato che quella cantata da Ælfric era una versione norvegese, perché la avevi presentata come islandese. A tale riguardo, nulla da fare: di versioni islandesi cantate non se ne trovano proprio, almeno in Rete. Ho cercato anch'io impostando in islandese zuppe googliane di Gauti, Magnhild, fiumi, ponti, arpe e quant'altro, ma per ora niente da fare.
2) Sulla questione dei Golden Bough e dei Folk och Rackare: effettivamente la base testuale sembra essere la stessa, ma avrei dei seri dubbi sul fatto che si tratti davvero di una traduzione dall'inglese allo svedese. Piuttosto direi che sono due versioni molto simili, ma indipendenti l'una dall'altra. Quella svedese appartiene al filone dove il protagonista si chiama “Peder” (v. introduzione alla versione classica svedese), mentre in quella scozzese si parla genericamente di un “knight”.... (continua)
Riccardo Venturi 16/4/2020 - 09:07
Meravilhar no·s devo pas las gens [Sirventesc de luy meseys lo qual fes al temps de la mortaudatz e de la mala carestia]
[1348]
Rialto
289.1a
Ricketts 2000. – Rialto 6.x.2004.
Ms.: R 141v.
Pochi giorni fa, è stata -non mi ricordo da chi- escogitata una burla assai simpatica: in pratica, sono stati composti e fatti circolare in rete dei versi attribuiti a un fantomatico poeta dell'antica Grecia, “Eracleonte da Gela”, che sembravano adattarsi talmente bene all'attuale situazione pandèmica e all' “Io resto a casa”, da aver avuto in breve tempo un successo folgorante ed essere stati persino citati dal governatore del Veneto, Luca Zaia, durante una conferenza stampa. In realtà i versi erano stati scritti, mi sembra, da un professionista siciliano o qualcosa del genere. Specifico tutto questo perché i versi che andrete a leggere, non abbiate alcun timore di fake news o burle, sono invece assolutamente autentici e certificati storicamente, tanto da essere inseriti nel RIALTO, il più importante e completo repertorio... (continua)
Rialto
289.1a
Ricketts 2000. – Rialto 6.x.2004.
Ms.: R 141v.
Pochi giorni fa, è stata -non mi ricordo da chi- escogitata una burla assai simpatica: in pratica, sono stati composti e fatti circolare in rete dei versi attribuiti a un fantomatico poeta dell'antica Grecia, “Eracleonte da Gela”, che sembravano adattarsi talmente bene all'attuale situazione pandèmica e all' “Io resto a casa”, da aver avuto in breve tempo un successo folgorante ed essere stati persino citati dal governatore del Veneto, Luca Zaia, durante una conferenza stampa. In realtà i versi erano stati scritti, mi sembra, da un professionista siciliano o qualcosa del genere. Specifico tutto questo perché i versi che andrete a leggere, non abbiate alcun timore di fake news o burle, sono invece assolutamente autentici e certificati storicamente, tanto da essere inseriti nel RIALTO, il più importante e completo repertorio... (continua)
Meravilhar no·s devo pas las gens
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 6/4/2020 - 23:27
Riccardo Venturi, 06-04-2020 23:30
MERAVIGLIAR NON SI DEBBON LE GENTI
(continua)
(continua)
Bessy Bell and Mary Gray
anonimo
[XVII sec. / 17th Century]
Child #201
Dal '600 scozzese e dalle Child Ballads direttamente al Canzoniere del Coronavirus: ecco qua una delle più brevi e folgoranti ballate britanniche, “Bessy Bell and Mary Gray”. La storia di due belle ragazze che pensavano di sfuggire alla pestilenza. In un primo momento avevo pensato di ampliare un po' l'introduzione che avevo fatto in tempi lontanissimi; poi mi son detto che l'ineludibile Cattia Salto, nelle sue Terre Celtiche, doveva averci pensato in una maniera ben migliore. Detto, fatto; ed ecco l'ennesimo “furto” che compio nei suoi confronti. Furto un po' contemperato dal fatto che, con un mezzo sorriso che, di questi tempi, è un bene prezioso, mi son visto integralmente riprodotta proprio la breve introduzione alla ballata che avevo fatto nello scorso millennio (ed anche la traduzione italiana). [RV]
Bessy Bell and Mary Gray
La ballata “Bessy... (continua)
Child #201
Dal '600 scozzese e dalle Child Ballads direttamente al Canzoniere del Coronavirus: ecco qua una delle più brevi e folgoranti ballate britanniche, “Bessy Bell and Mary Gray”. La storia di due belle ragazze che pensavano di sfuggire alla pestilenza. In un primo momento avevo pensato di ampliare un po' l'introduzione che avevo fatto in tempi lontanissimi; poi mi son detto che l'ineludibile Cattia Salto, nelle sue Terre Celtiche, doveva averci pensato in una maniera ben migliore. Detto, fatto; ed ecco l'ennesimo “furto” che compio nei suoi confronti. Furto un po' contemperato dal fatto che, con un mezzo sorriso che, di questi tempi, è un bene prezioso, mi son visto integralmente riprodotta proprio la breve introduzione alla ballata che avevo fatto nello scorso millennio (ed anche la traduzione italiana). [RV]
Bessy Bell and Mary Gray
La ballata “Bessy... (continua)
Versione 1 / 1st Version
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 4/4/2020 - 10:19
Riccardo Venturi, 25-9-1983
Jyll Skinner: "Questa versione è un'inquietante nenia" [Cattia Salto]
Recorded in the Dunmore Pineapple on a freezing cold night: 13 January 2011.
Jyll Skinner: "Questa versione è un'inquietante nenia" [Cattia Salto]
Recorded in the Dunmore Pineapple on a freezing cold night: 13 January 2011.
Una curiosità: andando a rivedere tra i fogliacci e i quadernacci dello “scatolone delle ballate” di quarant'anni fa, mi sono accorto che la seguente traduzione è datata esattamente 25 settembre 1983: vale a dire il giorno in cui compivo vent'anni. La nota riportata è originale (ed è anch'essa riprodotta nella pagina di "Terre Celtiche").
BESSY BELL E MARY GRAY
(continua)
(continua)
2a versione / 2nd Version
John Cox, "Folk Songs of the South", 1925
"In questa versione collezionata in America è aggiunta una strofa (la terza) piuttosto oscura. Alcuni ritengono che sia migrata da un’altra ballata (senza tuttavia trovare un effettivo riscontro) ma il significato dei versi, un codice ben comprensibile ai contemporanei, a noi sfugge. Posso solo incidentalmente osservare come il verde sia considerato nelle ballate il colore dell’innocenza." - Cattia Salto (sue anche le note originali riportate).
John Cox, "Folk Songs of the South", 1925
"In questa versione collezionata in America è aggiunta una strofa (la terza) piuttosto oscura. Alcuni ritengono che sia migrata da un’altra ballata (senza tuttavia trovare un effettivo riscontro) ma il significato dei versi, un codice ben comprensibile ai contemporanei, a noi sfugge. Posso solo incidentalmente osservare come il verde sia considerato nelle ballate il colore dell’innocenza." - Cattia Salto (sue anche le note originali riportate).
BETSY BELL AND MARY GRAY
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 4/4/2020 - 11:12
Riccardo Venturi, 04-04-2020 13:11
Nella sua pagina di Terre Celtiche, Cattia Salto riprende la mia traduzione italiana del 1983 aggiungendovi la sua traduzione della misteriosa III strofa. Ma la versione data dal Cox è, nelle strofe “canoniche”, comunque leggermente diversa da quella dello Sharpe e ho pensato quindi di rifarla “a modo mio”, proponendo una versione alternativa ritmica. Da notare comunque che la versione “americana” del Cox è molto strana testualmente: le tre strofe “canoniche” sono mantenute in scozzese, mentre la III strofa è in inglese.
Nella sua pagina di Terre Celtiche, Cattia Salto riprende la mia traduzione italiana del 1983 aggiungendovi la sua traduzione della misteriosa III strofa. Ma la versione data dal Cox è, nelle strofe “canoniche”, comunque leggermente diversa da quella dello Sharpe e ho pensato quindi di rifarla “a modo mio”, proponendo una versione alternativa ritmica. Da notare comunque che la versione “americana” del Cox è molto strana testualmente: le tre strofe “canoniche” sono mantenute in scozzese, mentre la III strofa è in inglese.
BESSY BELL E MARY GRAY
(continua)
(continua)
Riccardo sei un poeta! Visto che siamo in tema di contagi CLERK COLVILL CHILD # 42
La Morte Occultata nelle Ballate popolari: Scozia e America | TERRE CELTICHE
La versione scozzese e americana della ballata medievale sul tema della "Morte Occultata": Child ballad # 42 Clerck Colven e Child ballad # 85 George Collins
Cattia Salto 6/4/2020 - 11:06
Cumha Mhic Criomain
[1745-46]
La leggenda vuole che sia stata composta da Donald Ban MacCrimmon, suonatore di cornamusa ufficiale del clan MacLeod.
Una parte della tradizione attribuisce il testo alla sorella di lui.
Testo in gaelico trovato su Mudcat Café
Quella dei MacCrimmon di Borreraig, Dunvegan, Isola di Skye, è stata una delle più importanti dinastie di suonatori di cornamusa di Scozia. La loro scuola era la più rinomata delle Highlands.
L'ultimo piper della famiglia, in linea diretta, è stato Black John MacCrimmon, morto ultranoventenne nel 1822.
Donald "Il Biondo" – questo credo significhi Bàn – prese parte alla guerra tra i giacobiti di Bonnie Prince Charlie (Charles Edward Stuart) e la corona britannica (Giorgio II di Honnover).
Il clan MacLeod, cui i MacCrimmon erano legati, sosteneva gli inglesi.
Il 23 dicembre 1745, Donald Ban fu catturato dai giacobiti nel corso della battaglia di Inverurie.... (continua)
La leggenda vuole che sia stata composta da Donald Ban MacCrimmon, suonatore di cornamusa ufficiale del clan MacLeod.
Una parte della tradizione attribuisce il testo alla sorella di lui.
Testo in gaelico trovato su Mudcat Café
Quella dei MacCrimmon di Borreraig, Dunvegan, Isola di Skye, è stata una delle più importanti dinastie di suonatori di cornamusa di Scozia. La loro scuola era la più rinomata delle Highlands.
L'ultimo piper della famiglia, in linea diretta, è stato Black John MacCrimmon, morto ultranoventenne nel 1822.
Donald "Il Biondo" – questo credo significhi Bàn – prese parte alla guerra tra i giacobiti di Bonnie Prince Charlie (Charles Edward Stuart) e la corona britannica (Giorgio II di Honnover).
Il clan MacLeod, cui i MacCrimmon erano legati, sosteneva gli inglesi.
Il 23 dicembre 1745, Donald Ban fu catturato dai giacobiti nel corso della battaglia di Inverurie.... (continua)
Dh' aidh ceò nan stùc mu aodann Chuilinn,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/4/2020 - 20:44
Inevitabilmente chiedo aiuto a Riccardo e a Cattia per sistemare questa pagina...
Grazie
Grazie
B.B. 5/4/2020 - 20:45
La versione scozzese di Jeannie Robertson (1955) nell'interpretazione di Dick Gaughan ("No More Forever", 1972)
Da Mudcat Cafè
MACCRIMMON'S LAMENT
(continua)
(continua)
inviata da B.B. 5/4/2020 - 20:45
Caro B.B. purtroppo io faccio i salti mortali per capire il gaelico, comparando le varie versioni in inglese che spesso non colgono la bellezza dell'originale, conoscevo il pezzo come air, grazie per la contestualizzazione
Cattia Salto 6/4/2020 - 02:32
Ecchime. Per prima cosa ho rimesso un po' a posto il testo originale dal punto di vista ortografico, visto che i benemeriti del Mudcat Café -bontà loro- hanno deciso di eliminare dal gaelico tutti gli accenti (che poi accenti non sono, ma che comunque sono segni che hanno valore distintivo). Mi sono servito sia di fonti alternative, come questa e questa, sia del Faclair Gaidhlig-Gubeurla le dealbhan di Edward Dwelly, Gairm Publications, Glasgow 1988, che ho qui in mano e che pesa parecchio (la prima edizione di tale grosso dizionario illustrato gaelico-inglese risale agli anni tra il 1901 e il 1911). C'è da dire che il testo riportato nella seconda fonte, intitolato semplicemente Tuireadh "Lamento", presenta delle varianti leggermente diverse. Da tenere presente che il gaelico scozzese ha avuto nel XX secolo, come il gaelico irlandese da cui deriva, una parziale riforma ortografica.
Per... (continua)
Per... (continua)
Riccardo Venturi 6/4/2020 - 03:28
Di questa storia - peraltro leggendaria - mi ha colpito molto il fatto che, pur nel corso di una guerra fratricida (tutte le guerre lo sono o lo diventano), la musica, ancora una volta, abbia superato e unito le opposte fazioni, quando i suonatori dell'esercito giacobita pretesero ed ottennero la liberazione di Donald Ban MacCrimmon, legato ad un clan "collaborazionista" con gli inglesi, per il solo fatto di essere il Maestro riconosciuto di tutti i pipers di Scozia...
B.B. 6/4/2020 - 08:55
The Twa Sisters, or The Cruel Sister
Anzi: la frase è contenuta nella canzone Riddles Wisely Expounded dalla quale è presa la melodia. In questa Child Ballad si descrive una prova d’intelligenza tra il diavolo e una saggia fanciulla concernente la risoluzione di una serie di indovinelli. Il reale significato della frase è oggetto di dibattito.
Flavio Poltronieri 5/4/2020 - 15:05
Lady Maisry
anonimo
Sto cercando di delineare un primo schema di massima sulla ballata di Lady Maisry, non che si sia altro da aggiungere alle note e ai commenti già riportati qui, ma ho trovato una versione che mi è molto piaciuta ad opera di due musicisti nonchè folkloristi scozzesi Lucy Pringle e Chris Wright, ma per quanto mi piaccia accento e dialetto scozzese non riesco a trascrivere il testo semplicemente dall'ascolto. Nel frattempo segnalo la versione
per chi avesse sotto mano altri riferimenti
per chi avesse sotto mano altri riferimenti
Cattia Salto 1/4/2020 - 09:41
Questa altra versione da parte di un grande interprete della musica antica, John Langstaff, inizia da metà ballata circa, l'amante mandato a chiamare arriva quando Maisry è già morta. Non sappiamo nulla dell'antefatto che ha portato alla morte della dama.
La versione viene da "One Hundred English Folksongs" riportata da Cecil J. Sharp (1916) che per l'appunto omette l'inizio della tresca, il rifiuto della dama di sposarsi con dei pretendenti scozzesi e la decisione della famiglia di mandarla al rogo.
La versione viene da "One Hundred English Folksongs" riportata da Cecil J. Sharp (1916) che per l'appunto omette l'inizio della tresca, il rifiuto della dama di sposarsi con dei pretendenti scozzesi e la decisione della famiglia di mandarla al rogo.
Cattia Salto 1/4/2020 - 19:30
Bonny Susie Cleland
Ovvero l'adattamento della ballata ambientata a Dundee, in cui la protagonista si chiama Susy, riportata da William Motherwell (Minstrelsy, Ancient and Modern 1827): la versione di Jean Redpath è diventata uno standard, la melodia del ritornello mi ricorda vagamente Loch Lomond.
In questa versione non si menziona nessun "fatto compiuto" (sesso) o "frutto del peccato" (figlio illegittimo) sembra più l'ostinata testardaggine di una figlia innamorata di uno straniero che non si vuol sottomette alla patria potestà. Nelle ballate tradizionali, è risaputo, il fin amor è considerata una malattia grave che porta morte e distruzione.
La ballata è una warning song che istruisce le bambine a non disubbidire ai genitori. Sebbene sia stata ipotizzata una relazione tra la Dama e la Stregoneria a mio avviso è un'ipotesi azzardata, forse memore della lettura liceale del libretto "Sante... (continua)
Ovvero l'adattamento della ballata ambientata a Dundee, in cui la protagonista si chiama Susy, riportata da William Motherwell (Minstrelsy, Ancient and Modern 1827): la versione di Jean Redpath è diventata uno standard, la melodia del ritornello mi ricorda vagamente Loch Lomond.
In questa versione non si menziona nessun "fatto compiuto" (sesso) o "frutto del peccato" (figlio illegittimo) sembra più l'ostinata testardaggine di una figlia innamorata di uno straniero che non si vuol sottomette alla patria potestà. Nelle ballate tradizionali, è risaputo, il fin amor è considerata una malattia grave che porta morte e distruzione.
La ballata è una warning song che istruisce le bambine a non disubbidire ai genitori. Sebbene sia stata ipotizzata una relazione tra la Dama e la Stregoneria a mio avviso è un'ipotesi azzardata, forse memore della lettura liceale del libretto "Sante... (continua)
There lived a lady in Scotland
(continua)
(continua)
inviata da Cattia Salto 1/4/2020 - 19:37
La fille aux chansons, ou Marion s'y promène [Isabeau s'y promène; Sur le bord de l'eau et alia]
Sur le borde de l'eau: La versione Cajun (Francese della Louisiana)
Sur le borde de l'eau: La version française de Louisiane (Cajun)
Sur le borde de l'eau: Louisiana French (Cajun) version
Sur Le Borde de L'Eau (On the Water's Edge) viene dalla versione francese (probabilmente originaria dalla Normandia) della ballata intitolata anche "Isabeau s'y promène" esportata in Canada e in Lousiana (massiccia presenza francese). Nella sua popolarità è diventata anche una canzone per bambini. La troviamo in due versioni melodiche, quella lirica è la più diffusa ed è per l'appunto quella ripresa dai Malicorne. Nella versione tradizionale la perdita della verginità della fanciulla viene simboleggiata dalla caduta in acqua del suo anello d'oro, il marinaio si tuffa per tre volte per ritrovare l'anello ma annega. [Cattia Salto]
Interpretata da / Performed by Shirley Collins (in Lodestar, 2016)
"Sur... (continua)
Sur le borde de l'eau: La version française de Louisiane (Cajun)
Sur le borde de l'eau: Louisiana French (Cajun) version
Sur Le Borde de L'Eau (On the Water's Edge) viene dalla versione francese (probabilmente originaria dalla Normandia) della ballata intitolata anche "Isabeau s'y promène" esportata in Canada e in Lousiana (massiccia presenza francese). Nella sua popolarità è diventata anche una canzone per bambini. La troviamo in due versioni melodiche, quella lirica è la più diffusa ed è per l'appunto quella ripresa dai Malicorne. Nella versione tradizionale la perdita della verginità della fanciulla viene simboleggiata dalla caduta in acqua del suo anello d'oro, il marinaio si tuffa per tre volte per ritrovare l'anello ma annega. [Cattia Salto]
Interpretata da / Performed by Shirley Collins (in Lodestar, 2016)
"Sur... (continua)
Un jour, je me promène, tout le long de mon jardin,
(continua)
(continua)
inviata da Cattia Salto + Flavio Poltronieri + RV 31/3/2020 - 22:05
Analizzando il commonplace "Fanciulla sulla Spiaggia" delle ballate tradizionali ho cercato versioni de "Il Corsaro" riportate già in Costantino Nigra nel suo "Canti popolari del Piemonte"
Nota anche come "O marinar de la marina", "Il Corsale" la ballata è più vicina alla versione amante demoniaco (al maschile) che non alla sirena predatrice, anche se a leggere bene con i dovuti raffronti troviamo alcune delle caratteristiche/varianti comuni alla ballata inglese "Fair Maiden on the Shore".
Nota anche come "O marinar de la marina", "Il Corsale" la ballata è più vicina alla versione amante demoniaco (al maschile) che non alla sirena predatrice, anche se a leggere bene con i dovuti raffronti troviamo alcune delle caratteristiche/varianti comuni alla ballata inglese "Fair Maiden on the Shore".
Cattia Salto 31/3/2020 - 22:07
Il corsaro (Nigra, Canti popolari del Piemonte #14)
"La ragazza sulla sponda del mare vuole imparare la canzone che i marinai stanno cantando (una sea shanty?) Appena salita a bordo la nave si allontana in alto mare e quando viene notte, il marinaio (presumibilmente il capitano) le salta addosso, ma lei preferisce la morte." [Cattia Salto]
All’impareggiabile Cattia Salto, nelle sue Terre Celtiche, non era certamente sfuggita la quasi perfetta identità tra le nostre ballate francesi e franco-canadesi con questa ballata piemontese riportata da Costantino Nigra (1828-1907) nel suo fondamentale Canti popolari del Piemonte, la cui prima edizione risale al 1888. “Dettata da una portinaja” a Torino, come avverte il Nigra in calce al testo, Il corsaro è sostituito nel testo “da un più rassicurante ‘marinaio della marina’: la fanciulla vuole andare per mare spinta dalla sete di avventura” (Cattia... (continua)
"La ragazza sulla sponda del mare vuole imparare la canzone che i marinai stanno cantando (una sea shanty?) Appena salita a bordo la nave si allontana in alto mare e quando viene notte, il marinaio (presumibilmente il capitano) le salta addosso, ma lei preferisce la morte." [Cattia Salto]
All’impareggiabile Cattia Salto, nelle sue Terre Celtiche, non era certamente sfuggita la quasi perfetta identità tra le nostre ballate francesi e franco-canadesi con questa ballata piemontese riportata da Costantino Nigra (1828-1907) nel suo fondamentale Canti popolari del Piemonte, la cui prima edizione risale al 1888. “Dettata da una portinaja” a Torino, come avverte il Nigra in calce al testo, Il corsaro è sostituito nel testo “da un più rassicurante ‘marinaio della marina’: la fanciulla vuole andare per mare spinta dalla sete di avventura” (Cattia... (continua)
"O marinar de la marina, [1] [2]
(continua)
(continua)
inviata da Cattia Salto 31/3/2020 - 22:09
Ho collegato tutti i fili nel post sul blog Terre Celtiche:
Marion (Isabeau) s'y promène, corsari e barcaioli | TERRE CELTICHE
Nelle "warning ballads" si ammoniscono le brave fanciulle di non mettersi grilli per il capo, di stare al loro posto (accanto al focolare a sfornare manicaretti e bambini) e di non avventurarsi in "ruoli maschili", altrimenti finiranno disonorate o stuprate o uccise. Meglio quindi la gabbia più o meno dorata che già si conosce che il volo libero. Così questa ballata francese (area occidentale) viene dai complainte medievali filtrati dalla trad
Cattia Salto 31/3/2020 - 22:11
Manca ancora un pezzetto a proposito di sea shanty: la Danae sempre sul tema
Cattia Salto 31/3/2020 - 22:14
Maid on the Shore
anonimo
ho collegato alcune versioni della stessa ballata iniziando dalla versione di A.L. Lloyd che canta The Maid on the Shore nell'album The Foggy Dew and Other Traditional English Love Songs (1956) e commenta "Così come la canzone è arrivata a noi, è la ballata di una ragazza troppo intelligente per un capitano di mare vizioso. Ma una versione della ballata come cantata in Irlanda suggerisce qualcosa di sinistro dietro al racconto scanzonato. Perchè la ragazza è una Sirena o una donna del Mare."
Per chi volesse approfondire
Per chi volesse approfondire
Fair Maid on the Shore | TERRE CELTICHE
Un filone fecondo della tradizione ballatistica europea che affonda le sue radici nel medioevo è quello cosiddetto della “fanciulla sulla spiaggia”; Nelle “warning ballads” si ammoniscono le brave fanciulle di non mettersi grilli per il capo, di stare al loro posto (accanto al focolare a sfornare manicaretti e bambini) e di non avventurarsi in “ruoli maschili”, altrimenti finiranno disonorate o stuprate o uccise. Meglio quind
Cattia Salto 31/3/2020 - 13:27
Giacomo Lubrano: Terremoto orribile accaduto in Napoli l'anno 1688
Riccardo Venturi, 20-03-2020 07:43
AN HORRIBLE EARTHQUAKE OCCURRED IN NAPLES IN THE YEAR 1688
(continua)
(continua)
20/3/2020 - 07:43
Caterina Bueno e Véronique Chalot: Donna Lombarda e L'empoisonneuse
L'ha cantata anche Sergio Endrigo con Mia Martini.
Si trova nell'Ep Ricordi del 1976 "Canzoni Venete"
Si trova nell'Ep Ricordi del 1976 "Canzoni Venete"
Mia Martini con S. Endrigo O dona lombarda
Altro brano tradizionale veneto frutto della collaborazione di Mimì con Sergio Endrigo.
Flavio Poltronieri 2/3/2020 - 17:02
Roll, Jordan, Roll
anonimo
La versione cantata nel film “12 Years a Slave”, diretto nel 2013 dal regista londinese Steve MacQueen, dove si racconta la storia di Solomon Northup, talentuoso violinista di colore, che nel 1841, da uomo libero che era, venne sequestrato e ridotto in schiavitù per 12 anni prima di riguadagnare la libertà.
ROLL, JORDAN, ROLL
(continua)
(continua)
inviata da B.B. 16/2/2020 - 16:21
×
- da göd gabber reel come già cantato da John Stickle e Kitty Anderson
R.V. traduce giustamente "allegro e ottimo reel"
gabber reel= Evidently a sprightly air
forma corrotta di gamari = boisterous merriment
- "gramarie"= Magic, witchcraft; a spell, a witch's power