Las cosas que pasan
[1972]
Parole e musica di Piero De Benedictis, in arte Piero, cantautore argentino ma nato in Italia, a Gallipoli il 19 aprile 1945, giusto in tempo per festeggiare la fine della guerra.
Un brano inedito fino a pochi anni fa ma risalente al 1972, registrato durante un concerto di Piero con il Cuarteto Zupay alla Facoltà di Medicina dell’Università di Buenos Aires. Non venne però incluso nell’album “Coplas de mi país”, pubblicato quell’anno, e vide la luce solo in un album dal vivo con Pablo Milanés nel 1999 e, più recentemente, nella riedizione del disco originario.
Una canzone che trovo bellissima.
Nel racconto mi ricorda La memoria di León Gieco, ma più “lieve” ed ironica... per forza, ancora non era accaduto il macello del 76-82 e tutto il resto, ma i germi c’erano già tutti...
Nell’andamento musicale è invece molto simile a La guerra di Piero di Fabrizio De André.
Parole e musica di Piero De Benedictis, in arte Piero, cantautore argentino ma nato in Italia, a Gallipoli il 19 aprile 1945, giusto in tempo per festeggiare la fine della guerra.
Un brano inedito fino a pochi anni fa ma risalente al 1972, registrato durante un concerto di Piero con il Cuarteto Zupay alla Facoltà di Medicina dell’Università di Buenos Aires. Non venne però incluso nell’album “Coplas de mi país”, pubblicato quell’anno, e vide la luce solo in un album dal vivo con Pablo Milanés nel 1999 e, più recentemente, nella riedizione del disco originario.
Una canzone che trovo bellissima.
Nel racconto mi ricorda La memoria di León Gieco, ma più “lieve” ed ironica... per forza, ancora non era accaduto il macello del 76-82 e tutto il resto, ma i germi c’erano già tutti...
Nell’andamento musicale è invece molto simile a La guerra di Piero di Fabrizio De André.
Que lindo es sentarse en la mesa de un bar
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/1/2015 - 18:56
Guerrillero santiagueño (Chacarera a Santucho)
[2012]
Parole e musica di Peteco Carabajal (1956-), compositore, cantante e polistrumentista folklorico argentino.
Non credo che questa canzone sia stata inclusa in qualche disco, almeno per il momento.
Chacarera - danza tipica di Santiago del Estero, nel nord-est argentino - dedicata Mario Roberto Santucho (1936-1976), santiagueño, fondatore del Partido Revolucionario de los Trabajadores (PRT) e comandante della più importante formazione guerrigliera marxista d’Argentina, l’Ejército Revolucionario del Pueblo (ERP).
Mario Roberto Santucho fu ucciso il 19 luglio 1976 in un conflitto a fuoco con un commando dell’esercito che lo aveva scovato in un rifugio dell’ERP a Villa Martelli, nord di Buenos Aires. Purtroppo Santucho aveva con sè documenti importanti della guerriglia, compresi i nomi di circa 400 militanti, e non fece in tempo a distruggerli: furono tutti uccisi tra il 1976 ed il 1977.
Parole e musica di Peteco Carabajal (1956-), compositore, cantante e polistrumentista folklorico argentino.
Non credo che questa canzone sia stata inclusa in qualche disco, almeno per il momento.
Chacarera - danza tipica di Santiago del Estero, nel nord-est argentino - dedicata Mario Roberto Santucho (1936-1976), santiagueño, fondatore del Partido Revolucionario de los Trabajadores (PRT) e comandante della più importante formazione guerrigliera marxista d’Argentina, l’Ejército Revolucionario del Pueblo (ERP).
Mario Roberto Santucho fu ucciso il 19 luglio 1976 in un conflitto a fuoco con un commando dell’esercito che lo aveva scovato in un rifugio dell’ERP a Villa Martelli, nord di Buenos Aires. Purtroppo Santucho aveva con sè documenti importanti della guerriglia, compresi i nomi di circa 400 militanti, e non fece in tempo a distruggerli: furono tutti uccisi tra il 1976 ed il 1977.
Inaugurando la vida
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/1/2015 - 23:24
Mandarinas
[1984]
Parole e musica di Víctor Heredia.
Nel disco intitolato “Solo quiero la vida”.
Come Carta a Maria Cristina e Mara, un’altra canzone che Heredia ha dedicato alla sorella María Cristina Cournou, sequestrata e desaparecida dal 17 giugno del 1976, insieme al suo compagno, lo scrittore Claudio Nicolás Grandi. María Cristina aveva 28 anni ed era incinta di quattro mesi; Claudio Nicolás aveva 31 anni. La loro scomparsa, per mano dei genocidi della dittatura argentina, lasciò orfana la loro figlioletta Yamila di due anni.
“Buscando mandarinas”. El secuestro y la desaparición de Maria Cristina Cournou (hermana de Victor Heredia), y su esposo, el poeta Nicolás Grandi.
(Bernart Bartleby)
Parole e musica di Víctor Heredia.
Nel disco intitolato “Solo quiero la vida”.
Come Carta a Maria Cristina e Mara, un’altra canzone che Heredia ha dedicato alla sorella María Cristina Cournou, sequestrata e desaparecida dal 17 giugno del 1976, insieme al suo compagno, lo scrittore Claudio Nicolás Grandi. María Cristina aveva 28 anni ed era incinta di quattro mesi; Claudio Nicolás aveva 31 anni. La loro scomparsa, per mano dei genocidi della dittatura argentina, lasciò orfana la loro figlioletta Yamila di due anni.
“Buscando mandarinas”. El secuestro y la desaparición de Maria Cristina Cournou (hermana de Victor Heredia), y su esposo, el poeta Nicolás Grandi.
(Bernart Bartleby)
Recuerdo cuando niño
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/8/2014 - 15:57
Si yo supiera tu nombre
[1985]
Canción de Victor Manuel dedicada a las Abuelas de Plaza de Mayo, escrita para la película Todo es Ausencia de Rodolfo Kuhn
Canción de Victor Manuel dedicada a las Abuelas de Plaza de Mayo, escrita para la película Todo es Ausencia de Rodolfo Kuhn
Si yo supiera tu nombre
(continua)
(continua)
inviata da adriana 9/8/2014 - 07:27
Solo vos
Tema dedicado a una niña (y a todos en similar situación) apropiada por los genocidas.
Ta listo el mate pa charlar,
(continua)
(continua)
inviata da adriana 8/8/2014 - 12:55
Per la Memoria: Laura, Estela, Guido
Antiwar Songs Blog
“L’ultima lettera arrivo il sedici novembre del 1977. Poi più nulla. Dopo qualche tempo venimmo a sapere che in una pasticceria di Buenos Aires era stata sequestrata una ragazza, le cui caratteristiche fisiche corrispondevano a quelle di nostra figlia. Quando era entrata la patota, lei stava bevendo un caffè in compagnia di un giovane. Lui […]
Antiwar Songs Staff 2014-08-08 10:26:00
Mi Buenos Aires querido
[1962]
Versi del grande poeta argentino, deceduto a Città del Messico il 14 gennaio 2014, dalla raccolta intitolata “Gotán” (cioè “Tango”, con una trasposizione delle sillabe propria del lunfardo… Il titolo è lo stesso di una celebre canzone di Carlos Gardel e Alfredo le Pera).
Musica di Juan Carlos Baglietto che reintitolò il brano dalla sua prima strofa, “Sentado al borde de una silla desfondada”, nel disco “Modelo para armar” del 1985.
“Mi Buenos Aires querido / cuando yo te vuelva a ver / no habrás más pena ni olvido…”, cantava Gardel. Invece in questa sua analoga dichiarazione d’amore alla città natale si sente tutta la pena e la sofferenza di Juan Gelman per il buio dei suoi tempi, quasi un presentimento delle tenebre che avrebbero di lì a poco tragicamente avvolto l’Argentina ed il poeta stesso con la sua famiglia. Detto che l’intero 900 è stato per l’Argentina un secolo di continua... (continua)
Versi del grande poeta argentino, deceduto a Città del Messico il 14 gennaio 2014, dalla raccolta intitolata “Gotán” (cioè “Tango”, con una trasposizione delle sillabe propria del lunfardo… Il titolo è lo stesso di una celebre canzone di Carlos Gardel e Alfredo le Pera).
Musica di Juan Carlos Baglietto che reintitolò il brano dalla sua prima strofa, “Sentado al borde de una silla desfondada”, nel disco “Modelo para armar” del 1985.
“Mi Buenos Aires querido / cuando yo te vuelva a ver / no habrás más pena ni olvido…”, cantava Gardel. Invece in questa sua analoga dichiarazione d’amore alla città natale si sente tutta la pena e la sofferenza di Juan Gelman per il buio dei suoi tempi, quasi un presentimento delle tenebre che avrebbero di lì a poco tragicamente avvolto l’Argentina ed il poeta stesso con la sua famiglia. Detto che l’intero 900 è stato per l’Argentina un secolo di continua... (continua)
Sentado al borde de una silla desfondada,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/1/2014 - 14:25
Bambini
Questa canzone è semplicemente meravigliosa. E' un racconto ancor attuale oggi.
gabber 10/1/2014 - 02:40
Todo cambia
Dopo questo ripasso vorrei rivedere il film. Mi è rimasto impresso dalla prima visione. La voce di Mercedes Sosa ritorna fascinosa e struggente. La bellezza rimane intatta.
Geniale Nanni Moretti nelle sue scelte.
Geniale Nanni Moretti nelle sue scelte.
anna maer 27/12/2013 - 17:46
Tango de las madres locas
"De lo perdido y otras coplas" è una raccolta uscita nell'anno della morte di carlos Cano. La canzone risale invece al 1983 ed era contenuta originariamente nell'album intitolato "Si estuvieran abiertas todas las puertas".
Bernart 30/10/2013 - 09:13
Héctor Germán Oesterheld e l’Eternauta
Antiwar Songs Blog
Una delle opere più belle dedicate alla libertà e alla resistenza è un fumetto: l’Eternauta. Non a caso uscì negli anni ’50, a ridosso dell’esperienza europea di resistenza al nazismo. La fantascienza di matrice americana è stata identificata come una sublimazione della paranoia collettiva degli Stati Uniti, in cui l’Alieno era un alias del comunismo. […]
Antiwar Songs Staff 2013-09-18 09:18:00
Yo soy Juan
"Dodici voci si alzarono furiose, e tutte erano simili. Non c'era da chiedersi ora che cosa fosse successo al viso dei maiali. Le creature di fuori guardavano dal maiale all'uomo, dall'uomo al maiale e ancora dal maiale all'uomo, ma già era loro impossibile distinguere fra i due."
Che delusione tornare a casa e scoprire che c'e' una nuova dittatura, che nel 2013 il vero rivoluzionario e' ancora quello che muore in battaglia perche' quello che la vince si trasforma in dittatore.Eppure Orwell l'ho letto da piccola...mi sembrava di aver imparato...invece mi sento come se avessi alzato il pugno e quello stesso pugno mi avesse colpito in faccia.
Che delusione tornare a casa e scoprire che c'e' una nuova dittatura, che nel 2013 il vero rivoluzionario e' ancora quello che muore in battaglia perche' quello che la vince si trasforma in dittatore.Eppure Orwell l'ho letto da piccola...mi sembrava di aver imparato...invece mi sento come se avessi alzato il pugno e quello stesso pugno mi avesse colpito in faccia.
marcia 9/7/2013 - 19:02
Rasguña las piedras
Riprendo il post (qui sopra, quello del 23 dicembre 2010) del mio amico Bartleby per dirvi che il suo augurio si è finalmente concretizzato: il bastardo è proprio morto oggi nel carcere di Campo de Mayo a Buenos Aires.
"La notizia della sua morte ha un forte impatto, ma per me era già un uomo morto... Un essere disprezzabile, che non si era mai pentito, non è più di questo mondo", così hanno dichiarato Angela 'Lita' Boitano, madre di due desaparecidos, e la leader delle Nonne di Plaza de Mayo Estela de Carlotto.
"La notizia della sua morte ha un forte impatto, ma per me era già un uomo morto... Un essere disprezzabile, che non si era mai pentito, non è più di questo mondo", così hanno dichiarato Angela 'Lita' Boitano, madre di due desaparecidos, e la leader delle Nonne di Plaza de Mayo Estela de Carlotto.
Bernart 17/5/2013 - 18:18
Ni un paso atras
[2008]
Album:Cero noventa sesenta noventa
En memoria de los 30.000 desaparecidos.
Album:Cero noventa sesenta noventa
En memoria de los 30.000 desaparecidos.
No me entra en la cabeza
(continua)
(continua)
inviata da adriana 11/4/2013 - 19:17
Indultados
[1999]
Album :Un Asado en Abbey Road
Album :Un Asado en Abbey Road
¡Donde está Videla! ¡donde está Menendez!
(continua)
(continua)
inviata da adriana 11/4/2013 - 18:57
Otro adios sin dios
Dedicata alla sorella Ester, fucilata nel campo di concentramento La Perla nel 1978. Còrdoba-Argentina
Ester era psicóloga.Trabajó en la maternidad de Córdoba y en el Hospital de Villa Nueva, entre otros. Luis era periodista, camarógrafo y aficionado a la fotografía. Trabajó en Radio Universidad y Canal 10 de Córdoba. Fue delegado del Círculo Sindical de la Prensa de Córdoba (Cispren). Los dos militaban en el ERP. Estaban casados y tenían una hija, Paula, de 25 días.
Ester y Luis fueron secuestrados por separado el 11 de enero de 1978 en Villa María, Córdoba, en un operativo del Tercer Cuerpo de Ejército, al mando de Luciano Benjamín Menéndez.
Según testimonios, estuvieron durante varios días en el CCD La Perla, en Córdoba, donde fueron fusilados. Su hija, Paula, quedó con sus abuelos paternos.
Ester y Luis fueron secuestrados de dos lugares distintos durante la misma noche. Veinticinco días antes habían tenido a su hija Paula, que quedó con sus abuelos paternos.
Fonte: desaparecidos.org
Ester y Luis fueron secuestrados por separado el 11 de enero de 1978 en Villa María, Córdoba, en un operativo del Tercer Cuerpo de Ejército, al mando de Luciano Benjamín Menéndez.
Según testimonios, estuvieron durante varios días en el CCD La Perla, en Córdoba, donde fueron fusilados. Su hija, Paula, quedó con sus abuelos paternos.
Ester y Luis fueron secuestrados de dos lugares distintos durante la misma noche. Veinticinco días antes habían tenido a su hija Paula, que quedó con sus abuelos paternos.
Fonte: desaparecidos.org
Cómo fue la bala?
(continua)
(continua)
inviata da adriana 11/4/2013 - 10:37
La madre de mayo (Ausencia)
[1975]
Parole e musica di Rafael Amor.
Dall’album intitolato “El cantavidas”, pubblicato nel 2008 nell’ambito della serie “El canto emigrado de América Latina”, progetto discografico alla riscoperta di alcuni cantautori latinoamericani che negli anni 70 furono costretti ad emigrare in Spagna e delle canzoni che scrissero in esilio.
Testo trovato su Cancioneros.com
“Al recordar la cara de mi madre en uno de mis conciertos de 1975, cuando intenté regresar a Argentina, me vienen a la memoria las Madres de la Plaza de Mayo porque ella, sin duda, podría haber sido una más de ésas nuestras “queridas viejas”. Me miraba fijamente y me suplicaba con los ojos que me callara porque tenía miedo.
Estoy convencido de que si me hubiera ocurrido algo como consecuencia de la dictadura –de lo que me salvé por los pelos– ella, llena del coraje más grande, habría rondado, junto a las demás... (continua)
Parole e musica di Rafael Amor.
Dall’album intitolato “El cantavidas”, pubblicato nel 2008 nell’ambito della serie “El canto emigrado de América Latina”, progetto discografico alla riscoperta di alcuni cantautori latinoamericani che negli anni 70 furono costretti ad emigrare in Spagna e delle canzoni che scrissero in esilio.
Testo trovato su Cancioneros.com
“Al recordar la cara de mi madre en uno de mis conciertos de 1975, cuando intenté regresar a Argentina, me vienen a la memoria las Madres de la Plaza de Mayo porque ella, sin duda, podría haber sido una más de ésas nuestras “queridas viejas”. Me miraba fijamente y me suplicaba con los ojos que me callara porque tenía miedo.
Estoy convencido de que si me hubiera ocurrido algo como consecuencia de la dictadura –de lo que me salvé por los pelos– ella, llena del coraje más grande, habría rondado, junto a las demás... (continua)
Dejó los platos sin lavar,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 10/4/2013 - 14:50
Buscarte
[2006]
Album: Matar o no matar
Album: Matar o no matar
Buscarte sobre el campo enamorado.
(continua)
(continua)
inviata da adriana 5/4/2013 - 12:41
Las voces que saludan
Treinta mil son las voces que saludan,
(continua)
(continua)
inviata da adriana 24/3/2013 - 14:45
Nunca más
[1999]
Album : Juste avant
Album : Juste avant
Dignes, belles,
(continua)
(continua)
inviata da adriana 24/3/2013 - 10:44
Canzone per i Desaparecidos
Chanson italienne – Canzone per i Desaparecidos – Nomadi – 1996
Si tu veux bien t'en souvenir, Lucien Lane mon ami, on a déjà ici même retrouvé et discuté d'une canzone d'Alberto Cesa : le Tango de Plaza de Mayo – Tango de Plaza de Mayo. C'était aux temps où il n'y avait pas encore de pape argentin...
Mais depuis tout récemment, il y en a un et il me paraît que cette canzone resitue bien le débat et j’ajoute même, le combat. Mais au fait, comment s'appelle-t-il encore celui-là ? Car tu sais Marco Valdo M.I. mon ami, depuis le temps, j'en ai vu passer des papes : des grands, des petits, des gros, des gras, des tout maigres, des quasiment squelettiques, des rondouillards, des bons vivants et des pisse-vinaigre, des chevelus, des chauves, des édentés, des ingambes, des impotents, des carrément infirmes, des sourds, des discoureurs, des voyageurs, des casaniers, des qui durèrent, un express... (continua)
Si tu veux bien t'en souvenir, Lucien Lane mon ami, on a déjà ici même retrouvé et discuté d'une canzone d'Alberto Cesa : le Tango de Plaza de Mayo – Tango de Plaza de Mayo. C'était aux temps où il n'y avait pas encore de pape argentin...
Mais depuis tout récemment, il y en a un et il me paraît que cette canzone resitue bien le débat et j’ajoute même, le combat. Mais au fait, comment s'appelle-t-il encore celui-là ? Car tu sais Marco Valdo M.I. mon ami, depuis le temps, j'en ai vu passer des papes : des grands, des petits, des gros, des gras, des tout maigres, des quasiment squelettiques, des rondouillards, des bons vivants et des pisse-vinaigre, des chevelus, des chauves, des édentés, des ingambes, des impotents, des carrément infirmes, des sourds, des discoureurs, des voyageurs, des casaniers, des qui durèrent, un express... (continua)
CHANSON POUR LES DISPARU
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 22/3/2013 - 15:20
Madri de Plaza de Mayo
[2012]
Album :Obiettivo sensibile
Album :Obiettivo sensibile
Madri capaci di dare amore
(continua)
(continua)
inviata da adriana 20/3/2013 - 17:45
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Parole di Leonardo Castillo (1931-), poeta e scrittore argentino, nella raccolta “La magia más vieja” costituita da poesie scritte durante una breve prigionia subita nel 1969, durante una delle tante dittature che funestarono il paese e l’America latina intera, quella di Juan Carlos Onganía (1966-70).
Musica di Rolando Alarcón, con il Conjunto Huiracocha
Questo brano viene semplicemente raccontato dalla voce di Enrique Norambuena
Testo trovato su Cancioneros.com
Nel disco di Rolando Alarcón intitolato “Canciones desde una prisión”, interamente dedicato alle poesie e riflessioni scritte in prigione da Leonardo Castillo.
Il racconto della morte di Elba Susana del Valle Guerrero, una bimba di soli 4 anni, che il 1 luglio del 1969, durante gli scontri tra esercito e operai in sciopero a Tafí Viejo, nella provincia argentina di Tucumán, fu raggiunta da un proiettile sparato da un... (continua)