Noche de los lápices
Oggi è anniversario della Notte Delle Matite Spezzate argentine.
Flavio Poltronieri 16/9/2024 - 19:52
Bambini
Anche questa canzone faceva parte delle primissime della raccolta e il testo finora presentato non era completo (come in quasi tutti i siti mancava la strofa che comincia con "Milioni...") ed era riportato senza divisione in strofe e con i versi scanditi un po' a casaccio.
L'ho rimesso a posto, dato che mi ha fatto piacere riascoltare ieri questa canzone che Paola Turci ha cantato a "Splendida cornice".
Come scriveva Alberto anni fa su un newsgroup (una cosa che i giovani non hanno idea di cosa sia...) la canzone non è un capolavoro, ma è comunque significativa con una bella melodia e un testo non banale. Meriterebbe forse una traduzione e qualche parola in più.
L'ho rimesso a posto, dato che mi ha fatto piacere riascoltare ieri questa canzone che Paola Turci ha cantato a "Splendida cornice".
Come scriveva Alberto anni fa su un newsgroup (una cosa che i giovani non hanno idea di cosa sia...) la canzone non è un capolavoro, ma è comunque significativa con una bella melodia e un testo non banale. Meriterebbe forse una traduzione e qualche parola in più.
Lorenzo 23/3/2024 - 00:57
Busco mi nombre
(2024)
dall'album Vida
Featuring iLe
Non è solo una canzone sulla ricerca della propria identità. Ci sono vari riferimenti alla ricerca delle nonne di Plaza de Mayo dei nipoti desaparecidos, rapiti dalle dittature latino americane in Argentina e in Cile quando i figli dei militanti politici poi assassinati erano stati dati in adozione tenendo nascosta la loro vera identità.
Infatti nel disco il pezzo è introdotto da un'altra traccia, intitolata semplicemente "Busco", dove si ascolta la voce della presidente dell'associazione Nonne di Plaza de Mayo, Estela de Carlotto che dice:
dall'album Vida
Featuring iLe
Non è solo una canzone sulla ricerca della propria identità. Ci sono vari riferimenti alla ricerca delle nonne di Plaza de Mayo dei nipoti desaparecidos, rapiti dalle dittature latino americane in Argentina e in Cile quando i figli dei militanti politici poi assassinati erano stati dati in adozione tenendo nascosta la loro vera identità.
Infatti nel disco il pezzo è introdotto da un'altra traccia, intitolata semplicemente "Busco", dove si ascolta la voce della presidente dell'associazione Nonne di Plaza de Mayo, Estela de Carlotto che dice:
La verdad como emblema.
Busco mi nombre.
Soy una abuela de Plaza de Mayo, Estela de Carlotto. Una de las tantas que hemos estado buscando por años, cuarenta y cinco años, a los nietos que nos robó la dictadura cívico-militar. Tenemos que encontrarlos y nos esperan. ¿Dónde están? Ese es problema principal, buscarlos. La búsqueda nuestra es hasta que tengamos vida. Por favor, ayúdennos.
Busco mi nombre.
Soy una abuela de Plaza de Mayo, Estela de Carlotto. Una de las tantas que hemos estado buscando por años, cuarenta y cinco años, a los nietos que nos robó la dictadura cívico-militar. Tenemos que encontrarlos y nos esperan. ¿Dónde están? Ese es problema principal, buscarlos. La búsqueda nuestra es hasta que tengamos vida. Por favor, ayúdennos.
Ahora y siempre yo desbordo tu señal
(continua)
(continua)
19/1/2024 - 00:08
They Dance Alone (Cueca Solo)
50 anni dal colpo di stato in Cile 11 settembre 1973.
Sono passati 50 anni dall'insediamento della dittatura di Pinochet voluta dagli Stati uniti. Sono state desecretate le carte del governo Nixon che confermano la pianificazione della CIA organizzata per ribaltare il governo democratico di Salvador Allende e imporre una dittatura.
Inoltre lo scorso 30 agosto il primo ministro ( di sinistra) cileno Gabriel Boric ha avviato un piano per ritrovare e identificare quel che resta dei migliaia di desaparecidos sottratti alle famiglie e trucidati. Operazione sempre negata per l'opposizione dell'esercito cileno.
Questa bellissima canzone di Sting celebra una danza solitaria e simbolica di madri , sorelle e mogli rimaste sole e queste due nuove procedure sono un piccolo passo per consolare il lutto.
La destra cilena però non è stata sconfitta, lo scorso anno è stato bociato il referendum per... (continua)
Sono passati 50 anni dall'insediamento della dittatura di Pinochet voluta dagli Stati uniti. Sono state desecretate le carte del governo Nixon che confermano la pianificazione della CIA organizzata per ribaltare il governo democratico di Salvador Allende e imporre una dittatura.
Inoltre lo scorso 30 agosto il primo ministro ( di sinistra) cileno Gabriel Boric ha avviato un piano per ritrovare e identificare quel che resta dei migliaia di desaparecidos sottratti alle famiglie e trucidati. Operazione sempre negata per l'opposizione dell'esercito cileno.
Questa bellissima canzone di Sting celebra una danza solitaria e simbolica di madri , sorelle e mogli rimaste sole e queste due nuove procedure sono un piccolo passo per consolare il lutto.
La destra cilena però non è stata sconfitta, lo scorso anno è stato bociato il referendum per... (continua)
paolo Rizzi 10/9/2023 - 20:07
La memoria
Paula E. Kirman
"This is an English version of La Memoria by León Gieco. Much of the lyrics are based on Gieco's original, but I have "Canadianized" a lot of it, as some of what he is singing about would not translate well for a North American audience." - Paula E. Kirman
"This is an English version of La Memoria by León Gieco. Much of the lyrics are based on Gieco's original, but I have "Canadianized" a lot of it, as some of what he is singing about would not translate well for a North American audience." - Paula E. Kirman
The Memory
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 24/10/2022 - 20:17
Rap para las Madres
Album: Miau (2013)
Si bien “Tomate el palo” se cortó como el single publicitario de Miau, el corazón del último disco de Miss Bolivia es otro. Hablamos del “Rap para las Madres”: una canción dedicada tanto a la asociación presidida por Hebe De Bonafini como a las propias Abuelas de Plaza de Mayo que recientemente fue incluida en Focus, la película protagonizada por Will Smith y rodada en nuestro país.
Unas horas atrás, Miss Bolivia cerró parte del círculo visitando la Casa de las Madres de Plaza de Mayo para escuchar junto a ellas su canción. “Ellas estaban en asamblea y nos estaban esperando –contó en su Facebook-. Me presenté y nos sentamos enseguida. Estaba ansiosa porque esperaba ese momento hacía mucho tiempo”.
Luego, con un celular y dos parlantes para computadora, comenzaron a escuchar el “Rap para las Madres”. “Empezó a sonar y se me puso la piel de gallina -dijo la artista-.... (continua)
Si bien “Tomate el palo” se cortó como el single publicitario de Miau, el corazón del último disco de Miss Bolivia es otro. Hablamos del “Rap para las Madres”: una canción dedicada tanto a la asociación presidida por Hebe De Bonafini como a las propias Abuelas de Plaza de Mayo que recientemente fue incluida en Focus, la película protagonizada por Will Smith y rodada en nuestro país.
Unas horas atrás, Miss Bolivia cerró parte del círculo visitando la Casa de las Madres de Plaza de Mayo para escuchar junto a ellas su canción. “Ellas estaban en asamblea y nos estaban esperando –contó en su Facebook-. Me presenté y nos sentamos enseguida. Estaba ansiosa porque esperaba ese momento hacía mucho tiempo”.
Luego, con un celular y dos parlantes para computadora, comenzaron a escuchar el “Rap para las Madres”. “Empezó a sonar y se me puso la piel de gallina -dijo la artista-.... (continua)
Nací el 1 de Abril de 1976
(continua)
(continua)
28/1/2021 - 23:45
Yo soy Juan
la foto e la storia dei veri genitori di Juan (attuale ministro dell'ambiente argentino), raccontati nella sua pagina facebook
Juan Cabandié
Hoy se cumplen 40 años del secuestro de mis padres, Damián Cabandié y Alicia Alfonsín.
Mi papá tenía 19 años y era delegado sindical de la empresa ENTEL. Lo secuestraron el 23 de Noviembre de 1977,...
Mi papá tenía 19 años y era delegado sindical de la empresa ENTEL. Lo secuestraron el 23 de Noviembre de 1977,...
vitalba 2/9/2020 - 12:52
Canto ai desaparecidos
Noto che, ad oggi su soundcloud c'è questo commento:
scritta e registrata in casa nel 2002, pubblicata nella doppia compilation "dal profondo" e liberamente ispirata a "Desapariciones" di Ruben Blades...
scritta e registrata in casa nel 2002, pubblicata nella doppia compilation "dal profondo" e liberamente ispirata a "Desapariciones" di Ruben Blades...
Dq82 13/12/2019 - 17:55
Volveré en un canto
1975
Volverè en un canto
Musicista, scrittore e regista argentino, comunista, nel 1974 costretto all'esilio durante la dittatura militare, dopo minacce, attentati dinamitardi, costretto all'esilio ripara prima in Venezuela, poi in Messico e infine in Spagna. Le sue canzoni vengono censurate e i suoi dischi messi al bando. Tornerà in patri nel 1978.
Volverè en un canto
Musicista, scrittore e regista argentino, comunista, nel 1974 costretto all'esilio durante la dittatura militare, dopo minacce, attentati dinamitardi, costretto all'esilio ripara prima in Venezuela, poi in Messico e infine in Spagna. Le sue canzoni vengono censurate e i suoi dischi messi al bando. Tornerà in patri nel 1978.
La luz se apaga
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 7/10/2019 - 10:06
Perdimos
La verdadera historia detrás de "Perdimos"
Non una canzone sulla storia della repressione in Argentina, ma il racconto di un attacco fascista subìto dal gruppo...
da Satélite-in-Blog
Es una de las pocas canciones “testimoniales” de Satélite Kingston sobre Satélite Kingston. O la única. Aunque, por cierto, no es muy literal que digamos. Pero sí que fue escrita a partir de un hecho puntual en nuestra historia como banda.
“Perdimos” es el sexto track de nuestro tercer disco, titulado “Algo tiene que pasar”, publicado en 2006. El disco y la canción fueron producidos por Flavio Cianciarulo, de los Fabulosos Cadillacs, con edición en Argentina (Scatter) y Brasil (Radiola; en este caso con un arte de tapa diferente).
La letra pinta la escena dolorosa de una especie de patrulla derrotada de manera contundente en alguna batalla sin duda desigual. Fue escrita de principio a fin en pocos minutos,... (continua)
Non una canzone sulla storia della repressione in Argentina, ma il racconto di un attacco fascista subìto dal gruppo...
da Satélite-in-Blog
Es una de las pocas canciones “testimoniales” de Satélite Kingston sobre Satélite Kingston. O la única. Aunque, por cierto, no es muy literal que digamos. Pero sí que fue escrita a partir de un hecho puntual en nuestra historia como banda.
“Perdimos” es el sexto track de nuestro tercer disco, titulado “Algo tiene que pasar”, publicado en 2006. El disco y la canción fueron producidos por Flavio Cianciarulo, de los Fabulosos Cadillacs, con edición en Argentina (Scatter) y Brasil (Radiola; en este caso con un arte de tapa diferente).
La letra pinta la escena dolorosa de una especie de patrulla derrotada de manera contundente en alguna batalla sin duda desigual. Fue escrita de principio a fin en pocos minutos,... (continua)
B.B. 16/9/2019 - 22:10
La corsa di Miguel
2018
Inedito
LA CORSA DI MIGUEL è nata in un viaggio, nell'estate del 1998. In una Buenos Aires piovosa e invernale, un giornalista italiano, Valerio Piccioni della Gazzetta dello sport, entra in una libreria di Calle Corrientes, la via dei libri, dei teatri e dei caffè. Da li iniziò questo fantastico viaggio...
La storia della Corsa di Miguel parte il 9 gennaio del 2000, una data tutt’altro che casuale: proprio il 9 gennaio del 1978 Miguel Sanchez, podista e poeta argentino, venne rapito da un commando paramilitare, diventando uno dei quasi 30.000 desaparecidos vittime della dittatura.
Con la gara italiana si svolge una omologa corsa a Buenos Aires, la "Carrera de Miguel", in calendario nel mese di marzo, nella domenica più vicina all'anniversario del colpo di stato militare argentino del 24 marzo 1976.
L'8 gennaio 1978 il giovane Miguel Benancio Sanchez nel pieno della notte era stato... (continua)
Inedito
LA CORSA DI MIGUEL è nata in un viaggio, nell'estate del 1998. In una Buenos Aires piovosa e invernale, un giornalista italiano, Valerio Piccioni della Gazzetta dello sport, entra in una libreria di Calle Corrientes, la via dei libri, dei teatri e dei caffè. Da li iniziò questo fantastico viaggio...
La storia della Corsa di Miguel parte il 9 gennaio del 2000, una data tutt’altro che casuale: proprio il 9 gennaio del 1978 Miguel Sanchez, podista e poeta argentino, venne rapito da un commando paramilitare, diventando uno dei quasi 30.000 desaparecidos vittime della dittatura.
Con la gara italiana si svolge una omologa corsa a Buenos Aires, la "Carrera de Miguel", in calendario nel mese di marzo, nella domenica più vicina all'anniversario del colpo di stato militare argentino del 24 marzo 1976.
L'8 gennaio 1978 il giovane Miguel Benancio Sanchez nel pieno della notte era stato... (continua)
E correvi correvi correvi
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 16/3/2019 - 19:45
Que te vomite dios
[2018]
Tango punk libertario compuesto para festejar los 5 años de la muerte del genocida JR. Videla
El video lo realizó la gente de Tango Crítico que es una agrupación de tango que milita en el ex centro clandestino de detención y tortura El Olimpo, donde fue filmado parte de este video. El resto tiene escenas grabadas en el teatro Brown de la Boca.
Tango punk libertario compuesto para festejar los 5 años de la muerte del genocida JR. Videla
El video lo realizó la gente de Tango Crítico que es una agrupación de tango que milita en el ex centro clandestino de detención y tortura El Olimpo, donde fue filmado parte de este video. El resto tiene escenas grabadas en el teatro Brown de la Boca.
Jorge Rafael Videla, genocida miserable
(continua)
(continua)
inviata da adriana 28/12/2018 - 11:48
Zamba de mi esperanza
Da Cantos Cautivos
Testimonio de Edgardo Carabantes Olivares
Horacio Carabantes Olivares, mi hermano, se encontraba detenido en enero de 1975 en el Regimiento Maipo de Valparaíso, junto a un grupo grande de prisioneras y prisioneros, todas y todos capturados por la DINA.
Un día un oficial se acercó al grupo y preguntó en tono desafiante, quién sabía cantar. Horacio, que desde niño cantaba con una hermosa voz, respondió diciendo: yo canto. El oficial lo conminó a hacerlo. Entonces mi hermano alzó su voz y cantó "Zamba de mi Esperanza".
Un mes después, el 20 de febrero de 1975, Horacio junto a otros y otras detenidas, desaparecía desde Villa Grimaldi, en Santiago, después de pasar por distintos centros de detención clandestinos. Recién había cumplido 22 años...
Testimonianza di Edgardo Carabantes Olivares
Horacio Carabantes Olivares, mio fratello, è stato internato nel gennaio del 1975... (continua)
Testimonio de Edgardo Carabantes Olivares
Horacio Carabantes Olivares, mi hermano, se encontraba detenido en enero de 1975 en el Regimiento Maipo de Valparaíso, junto a un grupo grande de prisioneras y prisioneros, todas y todos capturados por la DINA.
Un día un oficial se acercó al grupo y preguntó en tono desafiante, quién sabía cantar. Horacio, que desde niño cantaba con una hermosa voz, respondió diciendo: yo canto. El oficial lo conminó a hacerlo. Entonces mi hermano alzó su voz y cantó "Zamba de mi Esperanza".
Un mes después, el 20 de febrero de 1975, Horacio junto a otros y otras detenidas, desaparecía desde Villa Grimaldi, en Santiago, después de pasar por distintos centros de detención clandestinos. Recién había cumplido 22 años...
Testimonianza di Edgardo Carabantes Olivares
Horacio Carabantes Olivares, mio fratello, è stato internato nel gennaio del 1975... (continua)
B.B. 17/11/2018 - 22:27
El Tano
MARTINO MASTINU
Dal '76 all'83, l'Argentina è stata oggetto di una fra le più feroci dittature che il continente sudamericano ricordi. Una dittatura che molti storici oggi ritengono una specie di prosecuzione degli orrori del nazismo
Ma è stata anche una dittatura che ha riguardato in modo particolare gli italiani e i sardi. Non si deve infatti dimenticare che Il 40% della popolazione argentina ha parenti di origine italiana, per questo molte centinaia di desaparecido sono risultati di origine italiana.
Ma lo sono anche molti dei loro persecutori e ormai ex ufficiali e sottufficiali: a cominciare da Juan Carlos Girardi, Julio Roberto Rossin e Josè Luis Porchetto, l’ammiraglio Emilio Massera, i generali Leopoldo Galtieri, Roberto Viola, Reynaldo Bignone e Armando Lambruschini, che insieme a personaggi anche loro militari quali Carlos Guillermo Suarez Mason, Santiago Omar Riverso, Alejandro... (continua)
Bernart Bartleby 3/3/2018 - 22:54
Liszt Ferenc: h-moll szonáta
[1852-53]
La Sonata in si minore (S. 178) per pianoforte fu scritta dal compositore ungherese Franz Liszt tra il 1852 ed il 1853. Fu pubblicata nel 1854, con la dedica a Robert Alexander Schumann. Purtroppo all'epoca Schumann era già gravemente malato, ricoverato in una clinica psichiatrica dopo un tentativo di suicidio. Sarebbe morto un piao di anni più tardi. I primi a leggere ed eseguire lo spartito furono la moglie di Schumann, Clara, insieme ad un suo illustre ospite, Johannes Brahms. Il loro responso fu negativissimo (“solo cieco rumore”, “spaventevole”,...), a tal punto che la signora Clara non ringraziò nemmeno Liszt.
Propongo questa sonata, sebbene come Extra, perchè nel 2013 fu eseguita dal grande pianista argentino Miguel Ángel Estrella al funerale dell'amica Myrtha Raia, anche lei pianista e maestra di molti pianisti argentini.
Myrtha Raia aveva 84 anni quando il 29 gennaio... (continua)
La Sonata in si minore (S. 178) per pianoforte fu scritta dal compositore ungherese Franz Liszt tra il 1852 ed il 1853. Fu pubblicata nel 1854, con la dedica a Robert Alexander Schumann. Purtroppo all'epoca Schumann era già gravemente malato, ricoverato in una clinica psichiatrica dopo un tentativo di suicidio. Sarebbe morto un piao di anni più tardi. I primi a leggere ed eseguire lo spartito furono la moglie di Schumann, Clara, insieme ad un suo illustre ospite, Johannes Brahms. Il loro responso fu negativissimo (“solo cieco rumore”, “spaventevole”,...), a tal punto che la signora Clara non ringraziò nemmeno Liszt.
Propongo questa sonata, sebbene come Extra, perchè nel 2013 fu eseguita dal grande pianista argentino Miguel Ángel Estrella al funerale dell'amica Myrtha Raia, anche lei pianista e maestra di molti pianisti argentini.
Myrtha Raia aveva 84 anni quando il 29 gennaio... (continua)
[strumentale]
inviata da Bernart Bartleby 22/10/2017 - 15:31
Julio Lopez que aparezca con vida
anonimo
[201?]
Sull'aria di “Bombón asesino”, una celebre cumbia del gruppo Los Palmeras di Santa Fe
Testo trovato su Canciones del PO (Partido Obrero argentino, piccola formazione marxista di orientamento trotskista)
Una canzone intonata nei cortei per la ricomparsa in vita di Jorge Julio López (1929-?), desaparecido una prima volta sotto la dittatura di Videla e soci (1976-1982), liberato nel 1979, testimone di giustizia in un'importante causa contro assassini e torturatori di quel regime, desaparecido nuovamente nel 2006 alla vigilia della sentenza e mai più ricomparso.
Dopo il rinvenimento nei giorni scorsi del cadavere di Santiago Maldonado, scomparso il 1 agosto durante un'operativo di polizia contro i mapuche del Chubut, Jorge Julio López torna ad essere l'unico desaparecido politico in Argentina dal ritorno della democrazia.
Sull'aria di “Bombón asesino”, una celebre cumbia del gruppo Los Palmeras di Santa Fe
Testo trovato su Canciones del PO (Partido Obrero argentino, piccola formazione marxista di orientamento trotskista)
Una canzone intonata nei cortei per la ricomparsa in vita di Jorge Julio López (1929-?), desaparecido una prima volta sotto la dittatura di Videla e soci (1976-1982), liberato nel 1979, testimone di giustizia in un'importante causa contro assassini e torturatori di quel regime, desaparecido nuovamente nel 2006 alla vigilia della sentenza e mai più ricomparso.
Dopo il rinvenimento nei giorni scorsi del cadavere di Santiago Maldonado, scomparso il 1 agosto durante un'operativo di polizia contro i mapuche del Chubut, Jorge Julio López torna ad essere l'unico desaparecido politico in Argentina dal ritorno della democrazia.
El pueblo agita
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/10/2017 - 18:20
¿Dónde está mi hermano Santi?
[2017]
Parole e musica di Germán Maldonado
Interpretata da Taty Almeida, delle Madres de Plaza de Mayo (Línea Fundadora), Liliana Herrero, Miss Bolivia, Palo Pandolfo, Bersuit, Dolores Solá, Teresa Parodi, Horacio Fontova, Gastón Goncalvez y Nonpalidece e molti altri artisti argentini
Germán, autore di questa canzone, è il fratello di Santiago Maldonado, 28 anni, desaparecido lo scorso 1 agosto mentre partecipava ad una manifestazione di protesta nel territorio della comunità indigena mapuche Pu Lof en Resistencia de Cushamen, provincia di Chubut. In quella zona i mapuche sono in lotta con il gruppo industriale Benetton, grandissimo latifondista (900.000 ettari di terra, di cui un terzo nel Chubut) che fino ad oggi ha fatto solo finta di riconoscere parzialmente i diritti dei nativi su quelle terre, devolvendone alle comunità alcune migliaia di ettari totalmente improduttivi. Le proteste... (continua)
Parole e musica di Germán Maldonado
Interpretata da Taty Almeida, delle Madres de Plaza de Mayo (Línea Fundadora), Liliana Herrero, Miss Bolivia, Palo Pandolfo, Bersuit, Dolores Solá, Teresa Parodi, Horacio Fontova, Gastón Goncalvez y Nonpalidece e molti altri artisti argentini
Germán, autore di questa canzone, è il fratello di Santiago Maldonado, 28 anni, desaparecido lo scorso 1 agosto mentre partecipava ad una manifestazione di protesta nel territorio della comunità indigena mapuche Pu Lof en Resistencia de Cushamen, provincia di Chubut. In quella zona i mapuche sono in lotta con il gruppo industriale Benetton, grandissimo latifondista (900.000 ettari di terra, di cui un terzo nel Chubut) che fino ad oggi ha fatto solo finta di riconoscere parzialmente i diritti dei nativi su quelle terre, devolvendone alle comunità alcune migliaia di ettari totalmente improduttivi. Le proteste... (continua)
Un Primero de agosto
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/10/2017 - 08:35
Canción por el fusil y la flor
[196?]
Scritta da Damián Sánchez e Bernardo Palombo
Testo trovato su Cancioneros.com
Interpretata da César Isella nel 1972, nel suo disco “A José Pedroni (El regreso del juglar)”
In seguito dallo stesso autore Bernardo Palombo con il gruppo Cantoclaro nel disco “Argentina: por el fusil y la flor” del 1975 (prodotto da Barbara Dane e dalla Paredon Records)
Sempre nel 1975, la proposero i Canturía nel disco “Chanson pour le fusil et la fleur”
Nel 1977 è la volta di Mercedes Sosa e Gloria Martin nel loro album Si se calla el cantor
“Ascoltami: voglio essere un fiore, ma sennò, sarò un fucile.”
Scritta da Damián Sánchez e Bernardo Palombo
Testo trovato su Cancioneros.com
Interpretata da César Isella nel 1972, nel suo disco “A José Pedroni (El regreso del juglar)”
In seguito dallo stesso autore Bernardo Palombo con il gruppo Cantoclaro nel disco “Argentina: por el fusil y la flor” del 1975 (prodotto da Barbara Dane e dalla Paredon Records)
Sempre nel 1975, la proposero i Canturía nel disco “Chanson pour le fusil et la fleur”
Nel 1977 è la volta di Mercedes Sosa e Gloria Martin nel loro album Si se calla el cantor
“Ascoltami: voglio essere un fiore, ma sennò, sarò un fucile.”
Cuando no sirve la canción
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/10/2017 - 09:05
Coplera del prisionero
Le parole non sono di Horacio Guarany ma di Armando Tejada Gómez (1929-1992), importante scrittore, poeta e cantautore argentino, uno dei fondatori del “Movimiento del Nuevo Cancionero” nell'Argentina dei primi anni 60.
Nella sua raccolta poetica intitolata “Antología de Juan”, pubblicata nel 1958.
Lo stesso Armando Tejada Gómez incise nel 1964 un disco di recitativi musicali, “Sonopoemas del horizonte”, in cui questa poesia compariva con altre dalla stessa raccolta con il titolo “Breves coplas de Juan”
(Vedi Sons de Turoqua)
Nella sua raccolta poetica intitolata “Antología de Juan”, pubblicata nel 1958.
Lo stesso Armando Tejada Gómez incise nel 1964 un disco di recitativi musicali, “Sonopoemas del horizonte”, in cui questa poesia compariva con altre dalla stessa raccolta con il titolo “Breves coplas de Juan”
(Vedi Sons de Turoqua)
Bernart Bartleby 30/9/2017 - 23:07
El mundo es un pañuelo
[Madrid, 3 febbraio 1978]
Versi di Armando Tejada Gómez (1929-1992), importante scrittore, poeta e cantautore argentino, uno dei fondatori del “Movimiento del Nuevo Cancionero” nell'Argentina dei primi anni 60.
Nella sua raccolta poetica intitolata “Bajo estado de sangre”, pubblicata nel 1986, contenente poesie composte tre il 1974 ed il 1983, nel pieno della dittatura più sanguinaria nell'America Latina del 900.
Musica di Enrique Llopis (1952-), cantautore argentino nativo di Rosario, Santa Fe. In un disco collettivo edito nel 1999 ed interamente dedicato ad Armando Tejada Gómez
Testo trovato su Sons de Turoqua
Canzoni come “Canción con todos” e “Fuego en Anymaná” nel 1976 valsero al suo autore, Armando Tejada Gómez, la censura della nuova Junta militare ed addirittura il suo fermo e la deportazione a Buenos Aires dalla provincia di Santa Fe, dove viveva, perchè ritenuto dal governo... (continua)
Versi di Armando Tejada Gómez (1929-1992), importante scrittore, poeta e cantautore argentino, uno dei fondatori del “Movimiento del Nuevo Cancionero” nell'Argentina dei primi anni 60.
Nella sua raccolta poetica intitolata “Bajo estado de sangre”, pubblicata nel 1986, contenente poesie composte tre il 1974 ed il 1983, nel pieno della dittatura più sanguinaria nell'America Latina del 900.
Musica di Enrique Llopis (1952-), cantautore argentino nativo di Rosario, Santa Fe. In un disco collettivo edito nel 1999 ed interamente dedicato ad Armando Tejada Gómez
Testo trovato su Sons de Turoqua
Canzoni come “Canción con todos” e “Fuego en Anymaná” nel 1976 valsero al suo autore, Armando Tejada Gómez, la censura della nuova Junta militare ed addirittura il suo fermo e la deportazione a Buenos Aires dalla provincia di Santa Fe, dove viveva, perchè ritenuto dal governo... (continua)
Usted partió de aquí,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/9/2017 - 22:46
Sencillo exilio
[1982]
Versi di Armando Tejada Gómez (1929-1992), importante scrittore, poeta e cantautore argentino, uno dei fondatori del “Movimiento del Nuevo Cancionero” nell'Argentina dei primi anni 60.
Nella sua raccolta poetica intitolata “Bajo estado de sangre”, pubblicata nel 1986
Lo stesso autore nel 1985 realizzò un disco intitolato “Historia de tu ausencia” (come un'altra sua opera) dove recitava questa ed altre sue poesie su di un tessuto musicale offerto dalla chitarra di Juanjo Domínguez. Per questo brano fu scelta la musica composta da César Isella per “Canción de lejos”, il cui testo è ancora di Armando Tejada Gómez.
Versi di Armando Tejada Gómez (1929-1992), importante scrittore, poeta e cantautore argentino, uno dei fondatori del “Movimiento del Nuevo Cancionero” nell'Argentina dei primi anni 60.
Nella sua raccolta poetica intitolata “Bajo estado de sangre”, pubblicata nel 1986
Lo stesso autore nel 1985 realizzò un disco intitolato “Historia de tu ausencia” (come un'altra sua opera) dove recitava questa ed altre sue poesie su di un tessuto musicale offerto dalla chitarra di Juanjo Domínguez. Per questo brano fu scelta la musica composta da César Isella per “Canción de lejos”, il cui testo è ancora di Armando Tejada Gómez.
Paso frente a esa casa
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/9/2017 - 23:27
Superhéroes
[1982]
Parole e musica di Charly García
Nell’album intitolato “Yendo de la cama al living”, accompagnato da Nito Mestre
1982. La feroce dittatura argentina si stava sgretolando, anche in seguito alla disfatta militare alle Falklands/Malvinas, ridotta ormai a “una banda militar desafinando el tiempo y el compás”. Una nuova alba si profilava all'orizzonte, nonostante “un horrible monstruo con peluca” sembrasse ancora spadroneggiare per il paese (l'incubo non era ancora dissolto), ma era comunque il momento di rivedersi, di reincontrarsi, di non restare chiusi in casa, di ritrovarsi finalmente nelle strade per ballare via la lunga notte...
Parole e musica di Charly García
Nell’album intitolato “Yendo de la cama al living”, accompagnato da Nito Mestre
1982. La feroce dittatura argentina si stava sgretolando, anche in seguito alla disfatta militare alle Falklands/Malvinas, ridotta ormai a “una banda militar desafinando el tiempo y el compás”. Una nuova alba si profilava all'orizzonte, nonostante “un horrible monstruo con peluca” sembrasse ancora spadroneggiare per il paese (l'incubo non era ancora dissolto), ma era comunque il momento di rivedersi, di reincontrarsi, di non restare chiusi in casa, di ritrovarsi finalmente nelle strade per ballare via la lunga notte...
Estás buscando direcciones en libros para cocinar
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/6/2017 - 15:05
Prohibido prohibir
1991
Si somos gente
Si somos gente
No se puede prohibir ni se puede negar
(continua)
(continua)
inviata da dq82 22/4/2017 - 19:10
Ellos nos han separado
Mar del Plata, la squadra dei desaparecidos che morì per il rugby
Non è facile portare su un palcoscenico teatrale touche e mischie di rugby. Tantomeno morte, dolore e tortura, la storia triste dell’Argentina della dittatura degli Anni Settanta.
Dove si moriva, anzi si scompariva, a 20 anni senza sapere perché. Claudio Fava, già sceneggiatore de “I cento passi”, è riuscito a farlo nel raccontare la vicenda del Mar del Plata: la squadra di rugby che nel 1978 – l’anno del Mundial de Fútbol – non si piego alla logica dello “show must go on”, ma sfidò il regime militare per amore della palla ovale e della libertà, pagando con la vita la propria passione.
Mar del Plata è la storia di una formazione di rugby, di un gruppo di amici, del campionato del 1978 che la formazione argentina finì decimata dagli omicidi politici. Il primo è quello di Diego, 17enne di talento che “giocava al rugby e... (continua)
Non è facile portare su un palcoscenico teatrale touche e mischie di rugby. Tantomeno morte, dolore e tortura, la storia triste dell’Argentina della dittatura degli Anni Settanta.
Dove si moriva, anzi si scompariva, a 20 anni senza sapere perché. Claudio Fava, già sceneggiatore de “I cento passi”, è riuscito a farlo nel raccontare la vicenda del Mar del Plata: la squadra di rugby che nel 1978 – l’anno del Mundial de Fútbol – non si piego alla logica dello “show must go on”, ma sfidò il regime militare per amore della palla ovale e della libertà, pagando con la vita la propria passione.
Mar del Plata è la storia di una formazione di rugby, di un gruppo di amici, del campionato del 1978 che la formazione argentina finì decimata dagli omicidi politici. Il primo è quello di Diego, 17enne di talento che “giocava al rugby e... (continua)
dq82 5/4/2017 - 13:03
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