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Percorso Non solo Carlo. Vittime della repressione in Italia e nel mondo

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C'era una volta

C'era una volta
2013
S/t
tutti in fila guardali sono davvero in tanti
(continua)
inviata da dq82 23/7/2015 - 10:47
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Ken Saro-Wiwa on kuollut

Ken Saro-Wiwa on kuollut
[1996]
Parole di Anni Sinnemäki, all’epoca moglie di Koskinen
Musica di Kerkko Koskinen
Un brano inciso dalla band finlandese Ultra Bra, fondata nel 1994 da Olli Virtaperko e Kerkko Koskinen.
Singolo estratto dall’album intitolato “Vapaaherran Elämää”

Kenule Beeson Saro-Wiwa, detto Ken (Bori, 10 ottobre 1941 – Port Harcourt, 10 ‎novembre 1995), è stato uno scrittore, poeta, attivista e produttore televisivo nigeriano. Fu uno degli ‎intellettuali più significativi dell'Africa postcoloniale.‎

‎[…] Fin dagli anni ottanta infatti Saro-Wiwa si fa portavoce delle rivendicazioni delle popolazioni ‎del Delta del Niger, specialmente della propria etnia Ogoni maggioritaria nella regione, nei ‎confronti delle multinazionali responsabili di continue perdite di petrolio che danneggiano le colture ‎di sussistenza e l'ecosistema della zona.‎

Nel 1990 si fa promotore del MOSOP (Movement for the Survival... (continua)
Herra tuomari,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/7/2015 - 11:54
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Ballad for Mike Brown

Ballad for Mike Brown
La polizia giustizia in strada un giovane nero di 18 anni: andava dalla nonna, 11 colpi di spalle, a braccia alzate, in bermuda e canottiera, 2 colpi alla testa, 6 nel corpo. allarme razzismo negli usa i neri sono ormai sottoposti a un processo continuo di rimarginalizzazione, nuova piu' potente e definitiva segregazione- espulsi da lavoro come inutili nella nuova crisi-globalizzazione che prevede nuovi schiavi delocalizzati all'estero o lavori superspecializzati in patria. rinchiusi in ghetti urbani infami, con scuole , ospedali, sanita', cultura, redditi, giustizia, tasso di inquinamento, disoccupazione, malattia, qualita' e durata della vita subumane, tutti con indicatori di 4-5-6 volte inferiori ai bianchi- portati come schiavi, poi rifiutati dalla bianchezza imperante con le leggi jim crow, illusi coi diritti civili e mai accettati di fondo e usati nei lavori peggiori-ora infine nella... (continua)
Lord of the streets you welcome Mick Brown
(continua)
inviata da adriana 7/7/2015 - 17:07
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Marzo

Marzo
(2014)
Resto fuori

Il brano affronta la tematica dei ragazzi uccisi dalle forze dell'ordine, in particolare la storia riportata si può accostare a quella di Stefano Cucchi. Il testo si divide in due parti, nella prima parte si rappresenta la cattura, e la presa di coscienza da parte del ragazzo che la storia non andrà a finire bene, nella seconda parte l'anima della vittima ricorda la violenza e il dolore inflittogli dai servi dello stato.

Il ritornello “Non la voglio più sentire io questa storia!” è la denuncia di una gioventù stanca di piangere i suoi morti ammazzati.
Marzo mi ha lasciato due ferite sopra il petto, spero che potro' morire ma per quello non c'è fretta.
(continua)
inviata da dq82 19/6/2015 - 15:09
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Chanson-cri

Chanson-cri
[1976]
Parole e musica di Georges Moustaki
Singolo poi incluso nell’album intitolato “Moustaki”

Manifesto artistico e politico di Moustaki, dedicato in particolare alle femmes violées e a ceux qui cherchent la plage au-dessous des pavés
Je veux que ma chanson soit comme un cri d'alarme
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/6/2015 - 15:26
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Jasante de la Vieille

Jasante de la Vieille
Versi di Gabriel Randon de Saint-Amand, in arte Jehan-Rictus (1867-1933), poeta in “langue populaire”, anarchico (almeno fino alla vigilia della Grande Guerra).
Nella raccolta intitolata “.. le Coeur populaire” pubblicata per la prima volta nel 1914, di fatto l’ultima produzione letteraria di Jehan-Rictus, il quale ricomparve brevemente all’inizio degli anni 30 ma morì già nel 1933.

Preghiera (in argot Jasante) di Maria (in argot Vieille) sulla tomba del Figlio giustiziato dal Potere.
In realtà il luogo è il cimitero parigino d’Ivry-sur-Seine e la “Vieille” è la madre di un giovane comunardo lì sepolto in una fossa comune.

Il cimitero d’Ivry accolse nel maggio 1871 un numero considerevole di comunardi vittime della repressione. Le stime sono molto variabili e vanno da 650, a 5.000, fino a 15.000. Se quest’ultimo fosse il conto esatto, il cimitero d’Ivry sarebbe quello che ospita, in fosse... (continua)
“Tu ne tueras point.”
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/6/2015 - 13:55

Les loups

Les loups
[1910]
Versi di Gaston Couté, pubblicati sul settimanale socialista ed antimilitarista “La Guerre Sociale” (numero dal 30 novembre al 6 dicembre 1910), poi nel quarto volume de “L’Intégrale du Vent du Ch’min”, pubblicazione integrale in cinque volumi delle opere di Couté realizzata dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedita nel ‎‎2013 dalle edizioni “La Matière Noire”.
Sull’aria de Les gueux di Pierre-Jean de Béranger (1812), già utilizzata da Jean-Baptiste Clément nel 1884.

La canzone è introdotta da questa citazione:

«La classe bourgeoise nous traquant comme des fauves va nous obliger à nous défendre comme des loups. »

Si tratta probabilmente della dichiarazione di un familiare di Jules Durand (1880-1926), un sindacalista anarchico che nel settembre del 1910 fu arrestato, insieme ai due fratelli Boyer, con l’accusa di aver ucciso tal Louis Dongé nel corso... (continua)
Parce qu'on n'veut plus être
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/6/2015 - 16:26

Printemps

Printemps
[1910-11]
Versi di Gaston Couté, da “Almanach de La Guerre Sociale, 1910-1911”, in appendice al quarto volume de “L’Intégrale du Vent du Ch’min”, pubblicazione integrale in cinque volumi delle opere di Couté realizzata dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedita nel ‎‎2013 dalle edizioni “La Matière Noire”.
Le printemps va bientôt naître. Les hirondelles
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/6/2015 - 10:41

Les soldats ont la jaunisse

Les soldats ont la jaunisse
[1910]
Versi di Gaston Couté pubblicati sul settimanale socialista e antimilitarista “La Guerre Sociale”, numero dal 10 al 16 agosto 1910.
Sull’aria di “Jose´phine elle est Malade” (1901)
Testo trovato ne “L’Intégrale du Vent du Ch’min”, pubblicazione integrale in cinque volumi delle sue opere realizzata dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedita nel ‎‎2013 dalle edizioni “La Matière Noire”.

«La jaunisse militaire est déjà représentée au cimetière du Père Lachaise par les sapeurs du génie !».
«Sur la demande du Maire, vingt-deux ouvriers boulangers militaires ont été réquisitionnés et envoyés à Aubagne pour remplacer les grévistes».


Siccome qui si parla della dura repressione degli scioperi e delle proteste che agitarono la Francia nel primo decennio del secolo scorso, credo che con l’espressione “jaunisse” attribuita ai soldati Couté intendesse, così come... (continua)
Les soldats ont la jaunisse !
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/6/2015 - 14:57
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La Patria madrina

La Patria madrina
[2014]
Scritta da Lila Downs e Paul Cohen.
Nell’album intitolato “Balas y Chocolate” uscito nel marzo 2015.
Lila Downs interpreta il brano con il cantante colombiano Juanes (Juan Esteban Aristizábal Vásquez)
Hoy me levanté con el ojo pegado,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/6/2015 - 11:14
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Vanini

Vanini
[1798]
Versi del grande poeta tedesco Friedrich Hölderlin (1770-1843), nella raccolta “Gedichte 1784-1800”.
Musica del compositore austriaco Josef Matthias Hauer (1883-1959) nella sua opera “Fünf Lieder”, 1914.

Poesia dedicata a Giulio Cesare Vanini (1585-1619), filosofo, teologo, naturalista libero pensatore originario del Salento.

Ordinato frate carmelitano, poi transitato all’anglicanesimo e quindi tornato al cattolicesimo, spirito inquieto, profondamente critico verso il papato e convinto della necessità del superamento di una teologia d’impianto ancora medievale, razionalista radicale propugnatore dell’autonomia della ragione e della natura, innovatore della tradizione cristiana considerato eversore dai tradizionalisti, Giulio Cesare Vanini visse tra Inghilterra, Francia e Italia sempre spiato e braccato dagli sgherri dell’Inquisizione, fino a quando si decisero ad arrestarlo a Tolosa... (continua)
Den Gottverächter schalten sie dich? mit Fluch
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/6/2015 - 10:11
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La Giulia

La Giulia
[1974]
Parole e musica di Tiziano Zubani
Dallo spettacolo “28 maggio, Piazza della Loggia. 1974-2006: voci e musiche per la strage”

Canzone in morte, anzi, in vita di Giulietta Banzi Bazoli (Brescia, 1940 – Brescia, 1974), insegnante di francese, militante di Avanguardia Operaia, dirigente e fondatrice della CGIL Scuola, uccisa con altre sette persone dalla bomba fatta esplodere dai fascisti in Piazza della Loggia a Brescia proprio nel corso di una manifestazione antifascista.

Sono giusto 41 anni ad oggi e ancora non c’è nessun colpevole.
Che bela la Giulia che bela
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/5/2015 - 14:52
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Ulrike

Ulrike
[1990]
Slap!

Ulrike Meinhof was Red Army Faction founder and left wing author; Contains a sample from the song "Can't Help Falling in Love With You" performed by Elvis
You sometimes wonder and you sometimes wonder
(continua)
inviata da dq82 25/5/2015 - 11:40
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Incubo numero zero

Incubo numero zero
[1977]
Testo e musica di Claudio Lolli
Album: Disoccupate le Strade dai Sogni

Canzone dedicata a Ulrike Meinhof

Nella canzone Incubo numero zero, Lolli enunciò con le seguenti parole il convincimento che fosse ormai svanita la prospettiva di trasformare la società italiana: «Disoccupate le strade dai sogni, / ed arruolatevi nella polizia, / ci sarà bisogno di partecipare / ed è questo il modo / al nostro progetto di democrazia».

9 maggio 1976, il corpo di Ulrike Meinhof viene trovato senza vita, appeso alla finestra della sua cella nel braccio speciale del carcere di Stoccarda Stammheimer. Le perizie legali, sempre molto lacunose ed incomplete, si orientano tutte verso l’ipotesi del suicidio della militante rivoluzionaria. Ma ci sono elementi che non convincono; gli altri detenuti non credono alla versione ufficiale in cui poliziotti e medici legali si contraddicono senza pudore. E... (continua)
Il giorno di solito comincia sporco
(continua)
inviata da dq82 25/5/2015 - 11:33
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Le Bal et la guillotine

Le Bal et la guillotine
[1849]
Versi di Gustave Leroy (1818-1860), celebre chansonier e goguettier amico di Charles Gille e con lui nella goguette parigina “des Animaux”.
Sull’“Air des faux dieux, faux timbre des Trois Couleurs”(ignoro di quale brano musicale si tratti).

Canzone che parla della repressione della “Primavera dei Popoli” in Francia, l’ennesima rivoluzione tradita. Infatti tra le forze che avevano travolto la monarchia prevalsero quelle più conservatrici, anti-popolari. Cosicchè nel giugno Parigi insorse di nuovo e la rivolta operaia fu schiacciata nel sangue dalle truppe del generale Louis Eugène Cavaignac.

Nel brano il racconto dell’esecuzione di due insorti, proprio mentre all’Eliseo il presidente – quel grande “repubblicano” di Carlo Luigi Napoleone Bonaparte, poi Napoleone III imperatore - dà un grande ricevimento di gala…

Nella vignetta – impostata come una scena dalla mitologia greca – il... (continua)
C'est aujourd'hui qu'eut lieu le sacrifice,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/5/2015 - 13:48
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Baltimore

Baltimore
(2015)
feat. Eryn Allen Kane


Prince ha pubblicato una nuova canzone, "Baltimora", esplicitamente ispirata alle proteste legate all'uccisione di Freddie Gray e Michael Brown, due giovani ragazzi afroamericani che hanno trovato la morte per mano della polizia.

Come ha detto un portavoce del cantante, il brano tratta esplicitamente delle proteste che si sono verificate a Baltimora e dei problemi "politici e sociali sorti in tutto il paese in seguito all'omicidio dei due giovani uomini di colore".

da MTV
Nobody got in nobody's way
(continua)
11/5/2015 - 02:44
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Peppino e il mulo

Peppino e il mulo
[2014]

Album : Radici

Feat- Giovanni Impastato

«E’ un aneddoto che Giovanni non aveva ancora raccontato a nessuno, ma che rappresenta perfettamente suo fratello, provocatore geniale e fuori controllo. Peppino Impastato, da un lato, rappresenta il mio forte legame con il Sud, l’amore per la mia terra e l’odio per la mafia. Dall’altro lato, il suo essere fuori dagli schemi ci sembrava perfetto concettualmente per un disco che si propone di essere “differente” rispetto a molte altre cose che si sentono in giro».
inviata da adriana 9/5/2015 - 09:40
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Figli come noi

Figli come noi
2015
In sostegno alle campagne di ACAD

Poi
2016
Fiore de niente

(Testo di Daniele Coccia)
Sò morti sopra brande d’ospedale
(continua)
inviata da dq82 28/4/2015 - 16:59

Last Farewell (or the Last Farewell of Frost, Jones & Williams)

anonimo
Last Farewell (<em>or</em> the Last Farewell of Frost, Jones & Williams)
[1839]
Parole di anonimo autore, certamente un militante cartista.
Musica di Dave Moran, del gruppo folk The Halliard
Testo trovato su Mainly Norfolk: English Folk and Other Good Music)
In un disco senza titolo realizzato nel 1968 dal terzetto The Halliard (Dave Moran, Nic Jones e Nigel Paterson) insieme a Jon Raven (fratello di Michael Raven, poeta, musicista ed etnomusicologo, e padre di Paul Raven, bassista dei Ministry e dei Killing Joke).

Newport, Monmouthshire, Wales, novembre 1839.
Il movimento Cartista, che si batteva per una riforma del parlamentarismo in senso egualitario, aveva appena viste respinte le proprie richieste e, anzi, aveva subìto l’arresto di alcuni suoi dirigenti accusati di cospirazione contro la Corona. Gli animi erano molto accesi e si verificarono parecchi disordini in tutto il regno.

A Newport alcune migliaia di cartisti, con alla testa i dirigenti John... (continua)
As I walked through the town of Portsmouth
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/4/2015 - 14:36
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The Dominion of the Sword

The Dominion of the Sword
[1649/1988]
Una canzone, il cui testo originario risale al periodo della “Guerra dei Tre Regni” (1639-1651), che Martin Carthy riscrisse attualizzandola e ribaltandone il significato.
Il brano originale era sulla melodia di “Love Lies a Bleeding”, una ballata dell’epoca. Martin Carthy usò invece un adattamento della bretone “Ar Ch'akouz” (“Il lebbroso”)
Nell’album di Martin Carthy intitolato “Right of Passage” del 1988
Testo trovato su Mainly Norfolk: English Folk and Other Good Music

Martin Carthy trasformò una cinica e feroce canzone di guerra seicentesca nel suo esatto opposto, una denuncia del ricorso alla guerra e alla violenza come soluzione dei conflitti. Nell’impianto della ballata originaria - risalente alla lunga stagione delle guerre civili che insanguinarono la Gran Bretagna e l’Irlanda a metà 600, con centinaia di migliaia di morti di spada, di fame e di epidemie - Carthy... (continua)
Lay by your pleading, law lies a-bleeding
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/4/2015 - 21:38

Blasphemy

Blasphemy
Canzone a firma “Covami”, nome di penna di Covington Hall (1871-1952), giornalista, poeta e militante sindacale originario del Mississippi.
Fu autore di una raccolta di canzoni intitolata “Songs of Love and Rebellion” pubblicata nel 1915, ma questa “Blasphemy” – dove il “wobbly” imprigionato e giustiziato è paragonato a Cristo – non vi è inclusa ed è sicuramente precedente, facendo parte della collezione del militante anarchico Jo Labadie, da lui conferita all’Università del Michigan nel 1911. La “Labadie Collection” è forse la più completa raccolta di materiale sulle lotte anarco-sindacali negli USA tra fine 800 ed inizio 900.
Testo trovato su “Rebel Voices: An IWW Anthology”, a cura di Joyce L. Kornbluh, USA 1964.

Qual è la differenza tra Cristo e il militante sindacale? Nessuna: entrambi furono arrestati, torturati ed uccisi con l’accusa di aver voluto “detronizzare Dio e sovvertire l’ordine costituito”…
"You shall not kill. You shall love your neighbor as yourself
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/4/2015 - 11:13

The Strike

anonimo
The Strike
[1877]
Canzone di autore anonimo dal “Great Railroad Strike of 1877”, anche noto come “Great Upheaval”.
Testo trovato su “The Encylopedia Of Strikes In American History”, a cura di Aaron Brenner, Benjamin Day ed Immanuel Ness, USA 2009.

Alla fine della Guerra Civile si verificò il boom delle costruzioni ferroviarie. Solo tra il 1866 ed il 1873 vennero posati 55.000 km di binari, coast to coast! I cantieri assorbivano quasi più lavoratori che in agricoltura. Il giro di investimenti ed il loro alto rischio erano abnormi, con l’esposizione diretta di banche ed istituti privati che però agivano spesso anche come agenzie governative. La bolla speculativa esplose con il “Panic of 1873”, la solita periodica crisi di “riaggiustamento strutturale” dei mercati, e naturalmente il botto travolse i lavoratori. Il taglio dei salari e il peggioramento repentino delle condizioni di lavoro e di vita portarono... (continua)
Aye, listen, ye millionaires, listen!
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/4/2015 - 10:52

Chief Aderholt

Chief Aderholt
[1929]
Parole di Ella May Wiggins (1900-1929), cantautrice, attivista sindacale e membro dell’International Labor Defense (IDL, il “Soccorso Rosso” americano), uccisa proprio nel 1929 durante lo sciopero alla Loray Mill, fabbrica tessile del gruppo Manville-Jenckes, a Gastonia, North Carolina

Canzone dedicata - ma giusto nel titolo - ad Orville Aderholt, uno sceriffo della contea di Gaston, il quale nel giugno del 1929, nel bel mezzo di uno sciopero piuttosto duro che si protraeva già da qualche settimana, decise di fare una spedizione notturna all’accampamento degli scioperanti con l’intento di requisirne le armi. L’idea non fu ben accolta dai manifestanti, tanto più che i poliziotti non potevano esibire un mandato del giudice... Beh, successe che qualcuno sparò e ci scapparono un morto - chief Aderholt, per l’appunto - e diversi feriti, tra poliziotti e lavoratori.

Naturalmente l’incidente... (continua)
Come all of you good people, and listen while I tell,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/4/2015 - 19:27

The Big Fat Boss and the Workers

The Big Fat Boss and the Workers
[1920s]
Parole di Ella Mae Wiggins (1900-1929), sulla melodia di “Polly Wolly Doodle”, canzoncina popolare risalente al 1880.
Testo trovato sul sito del Ella May Wiggins Memorial Committee

Ella Mae Wiggins, cantautrice, giovane sindacalista e militante dell’International Labor Defense (ILD, il “Soccorso Rosso” americano), fu assassinata il 14 settembre 1929 durante lo sciopero alla Loray Mill di Gastonia, North Carolina.
The boss man wants our labor, and money to packaway,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/4/2015 - 16:32
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Overalls and Snuff

anonimo
Overalls and Snuff
[1913]
Canzone di autore anonimo, sull’aria di The Wearing Of The Green, ballata irlandese risalente alla ribellione del 1798.
Testo trovato su Political Folk Music Dot Org

Dalla ribellione settecentesca degli United Irishmen a quella dei braccianti californiani all’inizio del 900 il passo è breve…

Wheatland, Yuba County, California, torrida estate del 1913.
Il ranch di Ralph H. Durst era il più grande dello Stato ed ogni anno il raccolto impegnava centinaia di braccianti stagionali. Quell’anno si prevedeva una produzione eccezionale e il latifondista e miliardario Durst ebbe l’iniziativa di stampare migliaia di volantini in cui si prometteva lavoro per tutti (ma solo per i bianchi, no job for niggers) e buona paga. La voce si diffuse e a Wheatland arrivarono quasi 3.000 aspiranti, mentre il realtà c’era lavoro solo per la metà di loro. Conseguenze: la paga non fu più tanto buona, causa... (continua)
One day as I was walking along the railroad track,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/4/2015 - 15:15
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Itinerant Child

Itinerant Child
[1998]
Scritta da Ian Dury e Chas Jankel
In “Mr. Love Pants”, l’ultimo album in studio di Ian Dury prima della sua prematura scomparsa nel 2000. Con la sua formazione di allora, The Blockheads.

Una canzone che rievoca la cosiddetta “Battle Of The Beanfield”, la brutale repressione poliziesca che colpì il Peace Convoy dei New Age Travellers mentre, il 1 giugno 1985, cercava di recarsi a Stonehenge per celebrare l'annuale "Stonehenge Free Festival".
Si veda al proposito anche la canzone Back To The Stones di Roy Harper.
I took out all the seats and away I went
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/4/2015 - 09:52
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The Immigrant

The Immigrant
[1974]
Scritta da Neil Sedaka e Phil Cody
Nell’album “Sedaka's Back”

“At that time we were starting to see immigration problems. I think I was watching a news report, and I remember thinking, That's not the way Americans treat people who come to our country. And I wanted to write about that. I was put off by the Vietnam War and how our stance in the world just didn't seem friendly and welcoming. And I wanted to write nostalgically about my father's period when he came, feeling such promise and hope.” (da un’intervista a Phil Cody riportata da Songfacts)

L’idea dell’altro autore del brano, Neil Sedaka, era invece quello di esprimere la propria solidarietà a John Lennon, che proprio in quel periodo se la stava passando brutta con il governo USA, intenzionato a deportarlo per via della sua attività politica. Lennon rimase soggetto a decreto di espulsione dalla primavera del 1973 fino al 1975.
Harbours open their arms to the young searching foreigner
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/4/2015 - 15:37

Joe Hill in Jail

Joe Hill in Jail
[1914]
Versi di Ralph Chaplin
Sulla melodia di The Red Flag
Testo trovato su Political Folk Music Dot Org.
Dalla “Joe Hill Edition” del “Little Red Songbook” dell’Industrial Workers of the World (IWW), edizione speciale dedicata al bardo del movimento operaio, arrestato e detenuto dal gennaio 1914 per un duplice omicidio avvenuto durante una rapina a Salt Lake City alla fine dell’anno precedente.

Una canzone che è una richiesta di mobilitazione in favore di Joel Emmanuel Hägglund, il compagno Joe Hill, accusato ingiustamente di un delitto commesso invece da un immigrato norvegese, tal Magnus Olson, conosciuto nell’ambiente criminale come Frank Z. Wilson, uno dei killer al servizio del famoso gangster Al Capone. Joe Hill fu incriminato perché la sera successiva a quell’episodio si fece curare per un colpo d’arma da fuoco ricevuto – disse - da un rivale in amore.

Eppure già nella seconda... (continua)
A rebel we have know far long,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/4/2015 - 15:13
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The Popular Wobbly

The Popular Wobbly
[1920]
Parole di T-Bone Slim
Sulla melodia dell’allora molto popolare ragtime “They Go Wild, Simply Wild Over Me” (1917), di Joseph McCarthy e Fred Fisher.
Nell’edizione del 1920 del “Little Red Songbook”, il libretto di canti dell’Industrial Workers of The World (IWW), i cui membri erano appunto noti come “Wobblies”

Testo trovato su Political Folk Music Dot Org
Interpretata, tra gli altri, da Pete Seeger, Utah Phillips, David Rovics e Joe Glazer.





Come mai “tutti si scagliavano selvaggiamente” contro i militanti dell’IWW?
Perchè il suo cantore, lo svedese Joe Hill, fu assassinato dal Governo dell’Utah nel 1915?
Come mai nel 1916 la polizia di Everett, Washington, sparò sui wobblies in sciopero uccidendone 5?
Perchè il wobbly Frank Little fu barbaramente linciato in Montana nel 1917?
Come mai il wobbly Wesley Everest, veterano decorato della Grande Guerra, fu linciato a Centralia,... (continua)
I’m a mild mannered man as can be,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/4/2015 - 14:52
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Le Murate

Le Murate
"Le Murate" su YouTube

Riccardo Venturi 13/4/2015 - 19:20

Protesto [Canção de Coimbra]

Protesto [Canção de Coimbra]
Ary dos Santos é o autor do poema (letra) da canção
27/3/2015 - 14:47
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Grabschrift 1919

Grabschrift 1919
Sempre di Brecht, dopo l’epitaffio anche l’iscrizione tombale.

GRABSCHRIFT LUXEMBURG

Hier liegt begraben
Rosa Luxemburg
Eine Jüdin aus Polen
Vorkämpferin deutscher Arbeiter
Getötet im Auftrag
Deutscher Unterdrücker. Unterdrückte
Begrabt eure Zwietracht!


Traduzione italiana da “Bertolt Brecht. Poesie politiche”, a cura di Enrico Ganni, Einaudi 2015

EPITAFFIO LUXEMBURG

Qui giace sepolta
Rosa Luxemburg
ebrea di Polonia
in prima linea sul fronte dei lavoratori tedeschi
assassinata per mandato
di oppressori tedeschi. Oppressi
seppellite la vostra discordia!
Bernart Bartleby 17/3/2015 - 14:23




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