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Percorso Non solo Carlo. Vittime della repressione in Italia e nel mondo

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I 5 della baracca

I 5 della baracca
2017
Niente di indimenticabile

Gli anarchici della Baracca erano un gruppo di cinque ragazzi che persero la vita in un misterioso incidente stradale verificatosi nella notte del 26 settembre 1970, mentre si trovavano in viaggio verso Roma per consegnare a dei loro referenti materiale di denuncia riguardante la Strage di Gioia Tauro, avvenuta il 22 luglio 1970, e i contestuali fatti della rivolta di Reggio Calabria.

L'appellativo deriva dalla villa Liberty, nei pressi di Reggio Calabria, dove i giovani di area anarchica usavano ritrovarsi, la cosiddetta "Baracca". L'edificio fu costruito come alloggio d'emergenza dopo il terremoto del 1908 e diventò centro d'aggregazione per gli alternativi reggini negli anni sessanta.

Si veda anche Gli anarchici dell'autostrada
Torneremo senz'altro per cena,
(continua)
inviata da DQ82 9/12/2025 - 15:48
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Μη ματώνεις ουρανέ

Μη ματώνεις ουρανέ
IN MEMORIA DI Alexandros Andreas Grigoropoulos

Gianni Sartori

17 anni fa il giovane libertario perdeva la vita per “spari intenzionali e immotivati”

“Buon viaggio, Alexis. Forse era necessario che tu te ne andassi affinché potessimo svegliarci. Resterai sempre nei nostri cuori, l’ultimo sangue innocente».

C’era anche questo epitaffio nel dicembre 2017 tra le decine di frasi lasciate appese nel quartiere di Exarchia dove il quindicenne ateniese Alexandros Andreas Grigoropoulos era stato ucciso da un colpo di pistola dell’agente Epaminonda Korkoneas, poi incriminato per omicidio. Da quel 6 dicembre 2008, quando il giovane anarchico venne assassinato nel quartiere di Exarchia, erano passati 9 anni. All’epoca le proteste durarono settimane mentre altre si svolsero in mezza Europa, Italia inclusa.

Oggi, dicembre 2025, ne sono trascorsi 17, ma la memoria resiste.

All’epoca si tentò di mascherare... (continua)
Gianni Sartori 8/12/2025 - 20:43
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Io so che un giorno

Io so che un giorno
Jag vet att en dag: La versione svedese di Kjerstin Norén e Jan Hammarlund dall'album Några här, några där (1981)
Jag vet att en dag: den svenska versionen av Kjerstin Norén och Jan Hammarlund från albumet Några här, några där (1981)
Jag vet att en dag: Swedish version by Kjerstin Norén and Jan Hammarlund from the album Några här, några där (1981)
Jag vet att en dag: la version suédoise de Kjerstin Norén et Jan Hammarlund tirée de l'album Några här, några där (1981)
Jag vet att en dag: Kjerstin Norénin ja Jan Hammarlundin ruotsinkielinen versio albumista Några här, några där (1981)



Nota. Testo introvabile (come tutti gli altri dell’album, si veda ad es. qui). E’ stata quindi necessaria una trascrizione all’ascolto. Un verso (l’ultimo della IV strofa) ha però resistito ad ogni tentativo. Come sempre, facciamo appello a chi fosse per caso in possesso del testo a farcelo pervenire (grazie). [RV 3-11-2025]


Jag vet att en dag
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 3/11/2025 - 09:12
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Io so che un giorno

Io so che un giorno
Anche per questa ragione rappresenta un caso particolarmente interessante il tentativo da parte nel Nci – documentato nel carteggio disponibile in appendice a questo saggio – di avviare una collaborazione con Gianni Morandi per fargli cantare una o più canzoni di Della Mea. La prima lettera, firmata da Michele Straniero, risale al periodo di preparazione del secondo Folk Festival e viene spedita tramite l’intercessione di Angelo Ephrikian (all’epoca suocero di Morandi) e Giovanni Pirelli. Essa dimostra come vi fosse, intorno al 1966 (ovvero dopo l’uscita di Leydi dal gruppo), la volontà di allargare l’attività del Nci in una direzione più “nazionalpopolare”, anche coinvolgendo musicisti pubblicamente iscritti tra le fila del “nemico”.

Il tentativo è particolarmente significativo se si considera l’evoluzione della scrittura di Della Mea. A livello stilistico, un brano come “Io so che un giorno”... (continua)
29/9/2025 - 16:51
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Brividi

Brividi
2023
Detto tra noi
Come le voci belle dei cantanti,
(continua)
inviata da Dq82 27/8/2025 - 10:49
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Censure e torture, Stefano Cucchi tra le fiamme

Censure e torture, Stefano Cucchi tra le fiamme
2023
Nada! Nada! Nada!
Questa canzone (continua)
inviata da Dq82 24/2/2025 - 10:00
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Fragalà 1949

Fragalà 1949
2017
Mezzadro mezzo ladro contadino - canzoni da "L'erba dagli zoccoli"

testo di Tullio Bugari, musica e voce Silvano Staffolani

La strage di Melissa o eccidio di Fragalà fu un episodio del 29 ottobre 1949 verificatosi a Melissa nel quale persero la vita Francesco Nigro, Giovanni Zito e Angelina Mauro.
Nell'ottobre del 1949 i contadini calabresi, a cominciare dai braccianti del Marchesato, marciarono sui latifondi per chiedere con forza il rispetto dei provvedimenti emanati nel dopoguerra dal ministro dell'Agricoltura Fausto Gullo e la concessione di parte delle terre lasciate incolte dalla maggioranza dei proprietari terrieri. Interi paesi parteciparono a questa mobilitazione che vide circa 14.000 contadini dei comuni orientali delle province di Cosenza e Catanzaro scendere in pianura. Chi a piedi, chi a cavallo, con donne e bambini e gli attrezzi da lavoro, quando giunsero sui latifondi... (continua)
La memoria è come un sasso
(continua)
inviata da Dq82 29/1/2025 - 10:42
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Liberare tutti

Liberare tutti

GALERE VUOTE IN SIRIA (sperando rimangano tali)

Gianni Sartori

Il carcere di Saydnaya (situato nella periferia di Damasco) ha rappresentato uno dei peggiori luoghi di detenzione non solo del Medio Oriente (dove di sicuro non manca la “concorrenza”, pensiamo alla Turchia), ma forse dell'intero pianeta.

Migliaia di familiari dei detenuti, al momento della caduta del regime, si sono qui precipitati nella speranza, spesso illusoria, di ritrovare in vita qualche figlio, figlia, sorella, fratello, padre, madre...desaparesido.

Ma – quasi per voler aggiungere orrore all'orrore (o forse per vendetta, per non lasciare altre tracce...) – negli stessi giorni in cui Assad si rifugiava tra le braccia dei russi, gruppi di detenuti venivano prelevati dalle celle e condotti in una località sconosciuta. Poi, il 9 dicembre, i loro poveri resti venivano ritrovati nell'obitorio dell'ospedale Harsta (sempre... (continua)
Gianni Sartori 10/12/2024 - 09:22
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13.12

13.12
2019
Dead Poets 2: I Due Ordini

feat. Kento, Principe Easy One, Daddie Notch & Militant A

Il titolo si riferisce all'acronimo A.C.A.B. indicato spesso con i corrispetivi numeri “1312”.
Prima che il tempo scada vada come vada
(continua)
inviata da Dq82 4/12/2024 - 12:30
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Hommage à Rémi Fraisse

Hommage à Rémi Fraisse
A dieci anni dalla morte ingiusta di Rémi Fraisse

Gianni Sartori

Dieci anni fa, il 26 ottobre 2014, a Lisle-sur-Tarn moriva tragicamente, a soli 21 anni, il giovane botanico di Tolosa Rémi Fraisse. A ucciderlo l'esplosione di una granta OF-F1 sparata dalla gendarmeria.

Rémi partecipava a una manifestazione contro la diga (barrage) di Sivens (dal nome della foresta circostante) in Occitania ed era il primo ambientalista a essere ucciso dalle forze dell'ordine in Francia dal 1977.

Quando, il 31 luglio, l'insegnante e militante antinucleare Vital Michalon perse la vita (ugualmente per una granata) a Creys-Malville durante una manifestazione contro il Superphénix.

Con la morte di Rémie, nel giro di qualche ora il cantiere dello sbarramento di Sivens venne provvisoriamente chiuso. Anche se ormai la zona umida di Testet era irreparabilmente distrutta.

Ancora nel 2009,il consiglio dipartimentale... (continua)
Gianni Sartori 27/10/2024 - 21:05
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Animali

Animali
2024
Animali

«”Animali” racconta tre storie, tre drammatiche vicende con riferimenti specifici ad accadimenti ricorrenti nella nostra società e che segnano uno stigma su una falla del sistema. Tre storie che si fanno simbolo di ogni sopruso, di ogni oltraggio, di ogni trasgressione alla Dichiarazione universale dei diritti umani.»
Ricordo ancora bene il giorno
(continua)
inviata da Dq82 24/3/2024 - 15:01
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Uyan Berkin'im

Uyan Berkin'im
CARTOLINE DALLA TURCHIA E DAL KURDISTAN
Gianni Sartori

Premessa. Giorni fa si discuteva amabilmente delle “derive” in cui si sono talvolta inoltrati e impantanati alcuni movimenti di liberazione (anche tra i migliori). Se non al completo, almeno qualche frazione o fazione. Magari scadendo nel terrorismo et similia o nel “collaborazionismo”. Del resto lo sapeva - e lo diceva - Buenaventura Durruti: “Alla guerra si diventa sciacalli”. Nel senso che quando un conflitto va troppo per le lunghe degenera. E con il conflitto talvolta anche combattenti e militanti. Concetto analogo venne espresso da Mandela quando (pensando anche all’operato della moglie) dichiarò pubblicamente che “non sempre nella lotta condotta dall’ANC era emersa la parte migliore”.

Per cui uno si chiede: fino a quando ‘sti benedetti curdi potranno resistere salvaguardando quel senso di umanità che ha finora caratterizzato... (continua)
Gianni Sartori 13/3/2024 - 16:26

Ballata dei manganelli

Ballata dei manganelli
[28 febbraio 2024]
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Anonimo Toscano del XXI Secolo e Coro Stazione Rossa
Musica / Music / Musique / Sävel: La ballata di Franco Serantini di Piero Nissim
(A sua volta basata sulla "Decapitazione di Sante Caserio")
Piazza dei Cavalieri, il ventitré febbraio
(continua)
28/2/2024 - 12:40
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La collina

La collina
Il nuovo podcast di Hater Parisi, che il mese scorso ci aveva visti protagonisti ci propone una interessante chiacchierata con Lucci, completamente in tema con il nostro sito.

Hater Parisi

Fiore di ciliegio che cade (feat. Lucci)
31/1/2024 - 21:30
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Un ferroviere

Un ferroviere
2023
17 fili rossi + 1. Ricordando Piazza Fontana




17 fili rossi + 1

L’album si compone di 16 tracce, undici brani musicali e cinque interventi attoriali. Delle canzoni che raccontano la strage nella Banca dell’Agricoltura, la title track, come si è detto, è stata scritta da Renato Franchi partendo da un testo di Fulvio Mario Beretta. Come sovente accade nelle composizioni del cantautore legnanese, un evento tragico come quello dell’esplosione della bomba è raccontato con delicatezza: la canzone si apre infatti rievocando una Milano invernale, avvolta in una fitta nebbia e illuminata dalle luci di Natale, e seguono alcuni “quadretti” che descrivono la quotidianità dei protagonisti, inconsapevoli del proprio crudele destino. In conclusione, vengono ricordati i nomi delle 18 vittime, “17 cuori in cielo con Pino Pinelli”. Dal punto di vista musicale, i timbri di chitarra, pianoforte, violino... (continua)
Quando si muore, si muore da soli
(continua)
inviata da Dq82 26/12/2023 - 12:25
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Disastro aereo sul canale di Sicilia

Disastro aereo sul canale di Sicilia
Secondo me non fa riferimento a nessun fatto preciso, è solo una riflessioni se certi incidenti sono un caso o un caso voluto.
Giusepoe 12/11/2023 - 12:03
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Il male

Il male
2023
L'Ancora

Nell'anniversario della morte di Carlo Giuliani, vogliamo, con questa canzone, rivolgere un pensiero a lui e a tutte le persone uccise, picchiate e abusate dalle forze dell'ordine.
Un'istituzione pensata e ideata non per proteggere le persone, ma gli interessi di chi invece campa sulle spalle della gente.
Non si tratta di criminalizzare il singolo individuo, ma di avere la consapevolezza che si ha a che fare con una "entità" che agisce secondo leggi e modalità sue, collocandosi fuori dal resto della società, avendo precise funzioni di controllo su di essa.
A Carlo, Federico, George, Nahel, Giuseppe, Stefano e tutti gli altri
20 luglio 2023
Fedele a cosa non lo sai neanche tu, cresciuto dentro ignoranza e viltà
(continua)
inviata da Dq82 1/9/2023 - 16:55
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Dopo Ardisun

Dopo Ardisun
Ciao, sono di Castano e sono il nipote del Nino, ecco testo e traduzione di quel brano del testo.

Ventasel che i fiur dei scies
te vee a disperd sul Vilures ..

Venticello che i fiori delle siepi
vai a disperder nel (canale) Villoresi ...

Ciao
Buon ascolto
Matteo Moi 17/7/2023 - 08:45
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L'ultimo respiro fa da testamento

L'ultimo respiro fa da testamento
L’assassinio nell’ottobre 1987 del presidente rivoluzionario Thomas Sankara ha rappresentato anche la fine del sogno anticoloniale per alcune centinaia di ragazzi inviati a Cuba per diventare la nuova classe dirigente del Burkina Faso.
IL SOGNO INTERROTTO DI SANKARA BRUCIA ANCORA
Gianni Sartori

Ogni tanto se ne torna a parlare, magari con un tono pietistico del tutto fuori luogo.Per esempio quando nel 2022 l’ex presidente e dittatore Blaise Compaoré era stato riconosciuto colpevole e condannato per l’assassinio di Thomas Sankara.

Parlo dei circa 600 ragazzi burkinabé (di cui 135 ragazze) tra i 12 e i 15 anni, in gran parte orfani e tutti provenienti da famiglie povere, inviati da Sankara a Cuba nel 1986 . Sicuramente la pallottola che nel 1987 (solo qualche mese prima si era recato a Cuba per incontrarli e incoraggiarli) doveva fermare quel cuore generoso, in qualche modo ha stroncato... (continua)
Gianni Sartori 9/2/2023 - 09:49
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La Strage delle fonderie

La Strage delle fonderie
Il documentario di Carlo Albè sulla strage delle fonderie, avvenuta esattamente 73 anni fa

10/1/2023 - 19:31
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Il feroce monarchico Bava o Inno del sangue

anonimo
Il feroce monarchico Bava <i>o</i> Inno del sangue
Come avete già detto il canto viene pubblicato per la prima volta in un canzoniere bilingue pubblicato a Buenos Aires nel primo decennio del ’900, di cui si conosce una copia “senza copertina” sequestrata all’anarchico Luigi Fabbri e conservata nel casellario giudiziario.
Essendo venuto in possesso di una copia “con copertina” del canzoniere suddetto, mi fa piacere inviarvi la pagina 8 dove è riportato l’inno del sangue.

alta risoluzione

Oltre a qualche refuso di stampa (fosei invece di fossi) ho notato piccole ma significative differenze di parole e punteggiatura (a parte le maiuscole iniziali)
Ad esempio (errata - corrige)
strazianti e dolenti - strazianti, dolenti / fuoco degli armati caini! - fuoco di armati caini; (e torna meglio la metrica) / piangete mestissime - piangete, o mestissime / sangue ha saziato - sangue han saziato, agli infami - agl’infami, ecc.

Vi allego anche la... (continua)
Giovanni Bartolomei 4/1/2023 - 23:32
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Ken Saro-Wiwa on kuollut

Ken Saro-Wiwa on kuollut
NIGERIA SEMPRE IN SOFFERENZA
Gianni Sartori

Mentre si hanno ulteriori conferme in merito al programma segreto per l'eliminazione fisica dei figli dei miliziani islamisti di Boko Haram, dalla Nigeria arrivano altre notizie inquietanti.

Nella denuncia dell’agenzia Reuters (che il governo federale definiva falsa e infondata) si parlava di 10 mila aborti forzati e di migliaia di bambini uccisi per “disinfettare la società”.

Invece in questi giorni di festività natalizie (come accade sovente, sia a Natale che a Pasqua) si registrano violenze verso le comunità cristiane da parte dei pastori Fulani (o, secondo altra versione, bande di predoni).

Due episodi risultano particolarmente gravi.

Secondo l’agenzia locale Hum Angle, nella zona di Kara (Stato di Kaduna) per ben tre giorni consecutivi “diversi villaggi cristiani sono stati attaccati da allevatori Fulani armati al grido di Allahu akbar”.

Tragico... (continua)
Gianni Sartori 30/12/2022 - 10:47




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