Percorso Automobili
Giulia Piras (L. Trans.)
UNA MACCHINA VELOCE
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 29/11/2024 - 23:54
@ Riccardo Gullotta
Ecco il più tipico caso di "telepatia da CCG": stavo già infatti mettendo la canzone, e facendo la traduzione!
Ecco il più tipico caso di "telepatia da CCG": stavo già infatti mettendo la canzone, e facendo la traduzione!
Riccardo Venturi 30/11/2024 - 00:06
Secondo me questa bellissima canzone è molto springsteeniana, praticamente l'altra faccia di The River ma ancora più tragica.
Lorenzo 30/11/2024 - 11:55
Riccardo Venturi, 1/3-12-2024
Hai una macchina veloce, (continua)
Due ragazzi
[1976]
Lucio Dalla - Rosalino Cellamare
Album / Albumi: Automobili
Io mi attengo ancora al celeberrimo aforisma empolese di Davide “Darmo” Giromini: Ogni canzone è contro la guerra. Forse magari non è così, non ci vedo molto bene -solo per fare un esempio- lo Horst-Wessel-Lied a fare da Antiwar Song; ma le cosiddette “canzoni d’amore”…? Beh, questa è una delle più tipiche canzoni d’amore dallian-cellamariane de’ tempi che furono: in tali canzoni non ci sono cristi, ci sono e ci devono essere per forza due giovani, un ragazzo e una ragazza, che finiscono per fare l’amore. Può esistere atto più contro la guerra di questo…? In più, siamo nell’Italia di metà anni ‘70, periodo in cui nelle canzoni cominciava a comparire una cosa proibitissima e censurata fino a poco tempo prima: l’amore fisico. Fino a pochi anni prima, solo nominare in una canzone due ventenni che si dedicano sanamente a rapporti... (continua)
Lucio Dalla - Rosalino Cellamare
Album / Albumi: Automobili
Io mi attengo ancora al celeberrimo aforisma empolese di Davide “Darmo” Giromini: Ogni canzone è contro la guerra. Forse magari non è così, non ci vedo molto bene -solo per fare un esempio- lo Horst-Wessel-Lied a fare da Antiwar Song; ma le cosiddette “canzoni d’amore”…? Beh, questa è una delle più tipiche canzoni d’amore dallian-cellamariane de’ tempi che furono: in tali canzoni non ci sono cristi, ci sono e ci devono essere per forza due giovani, un ragazzo e una ragazza, che finiscono per fare l’amore. Può esistere atto più contro la guerra di questo…? In più, siamo nell’Italia di metà anni ‘70, periodo in cui nelle canzoni cominciava a comparire una cosa proibitissima e censurata fino a poco tempo prima: l’amore fisico. Fino a pochi anni prima, solo nominare in una canzone due ventenni che si dedicano sanamente a rapporti... (continua)
Dentro a un'auto scalcinata
(continua)
(continua)
inviata da L'Anonimo Toscano del XXI Secolo 29/11/2024 - 20:45
Percorsi:
Automobili, Canzoni d'amore contro la guerra
Carrero voló
[1990]
Testo e musica: SOAK
Letra y música: SOAK
Ho come il vago sospetto che l'inserimento in una raccolta di “canzoni contro la guerra” di una canzoncina, poi divenuta quasi popolare, che si rallegra, e non poco, di un attentato dinamitardo costato la vita sì alla vittima designata -la quale era un grandissimo pezzo di merda- ma anche ad un povero autista che aveva come unica colpa quella di guidare la macchina del pezzo di merda in questione, possa provocare qualche discreto “sturbo” in molte anime non-violente, pacifiste a oltranza eccetera. Beh, lo capisco. Come capisco che l'attentato fu organizzato e portato a termine dall'ETA, il che potrà provocare anche maggiori sturbi. Chi ha ancora un barlume di memoria avrà già capito che il pezzo di merda in questione si chiamava Luis Carrero Blanco; era il successore designato di Francisco Franco, suo strettissimo collaboratore fin dal “pronunciamiento”... (continua)
Testo e musica: SOAK
Letra y música: SOAK
Ho come il vago sospetto che l'inserimento in una raccolta di “canzoni contro la guerra” di una canzoncina, poi divenuta quasi popolare, che si rallegra, e non poco, di un attentato dinamitardo costato la vita sì alla vittima designata -la quale era un grandissimo pezzo di merda- ma anche ad un povero autista che aveva come unica colpa quella di guidare la macchina del pezzo di merda in questione, possa provocare qualche discreto “sturbo” in molte anime non-violente, pacifiste a oltranza eccetera. Beh, lo capisco. Come capisco che l'attentato fu organizzato e portato a termine dall'ETA, il che potrà provocare anche maggiori sturbi. Chi ha ancora un barlume di memoria avrà già capito che il pezzo di merda in questione si chiamava Luis Carrero Blanco; era il successore designato di Francisco Franco, suo strettissimo collaboratore fin dal “pronunciamiento”... (continua)
Ante, ante ¿Quien hizo volar al almirante??
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 30/7/2008 - 09:59
J'ai comme le vague pressentiment que l'insertion dans une collection de «Chansons contre la guerre » d'une chansonnette devenue par la suite presque populaire, qui se réjouit, et pas un peu, d'un attentat à la dynamite qui coûta la vie à la victime désignée – laquelle était un grandissime tas de merde – mais aussi à un pauvre chauffeur qui avait commis l'unique faute de conduire la voiture de ce tas de merde en question, pourrait provoquer quelque discrète « perturbation » dans nombre d'âmes non-violentes, pacifistes à outrance, etc. Je le comprends. Comme je comprends que le fait que l'attentat fut organisé et mené à bien par l'ETA pourrait créer encore plus de perturbation. Celui qui a un peu de mémoire aura déjà compris que le tas de merde en question s'appelait Luis Carrero Blanco; il était le successeur désigné de Francisco Franco, son collaborateur le plus proche depuis le « pronunciamento... (continua)
L'ENVOL DE CARRERO
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 1/8/2008 - 21:27
Più passa il tempo e più mi convinco che i veri assassini e fautori dell'odio sono quelli che ipocritamente si travestono da pacifisti o da buonisti... come voi di questo sito che inneggiate ad un attentato criminale spacciandolo per atto di giustizia... Carrero Blanco era un orco?!?! Ma voi che ne sapete di quell'epoca, di quella società spagnola del dopoguerra,di come si viveva negli anni '60 e nei primi anni '70... parlate e giudicate solo in base a quello che avete letto o sentito, senza avere vissuto in quel paese a quell'epoca!! Tutto quello che riferite su Carrero Blanco non è altro che un cumulo di menzogne e di falsità...Carrero Blanco fu a capo di un governo che procedette alla parziale liberalizzazione del regime,favorì insieme ad altri esponenti politici l'incredibile boom economico che portò la Spagna a diventare nel 1972 l'ottava potenza mondiale del mondo, con un incremento... (continua)
claudio 22/11/2009 - 23:46
La risposta migliore alla solita razzumaglia fascista italiota che no, non può mai rinunciare a venire a "dire la sua" qui dentro, non la diamo noi. Noi siamo ben poca cosa. La risposta, quella vera, la danno, ad esempio, queste due persone di cui riproduciamo solo le immagini. Due fra le tante persone incarcerate, private di tutto e uccise da quel "buon regime" fatto tutto di sant'uomini preoccupati per il "bene del popolo".
Due fra i tanti. Due che il quel "paradiso" a base di "mite Carrero Blanco" e di Opus Dei c'erano nati e vissuti, e che forse ne capivano un po' di più di un demente fascista italiano del 2009 che vorrebbe venire a dare "lezioncine"; e lo capivano talmente bene da aver deciso di sacrificare la loro vita per combattere contro il franchismo e la sua pace terrificante. Due fra coloro che non accettavano la "tranquillità" di facciata di quel regime sanguinario e costruito... (continua)
Due fra i tanti. Due che il quel "paradiso" a base di "mite Carrero Blanco" e di Opus Dei c'erano nati e vissuti, e che forse ne capivano un po' di più di un demente fascista italiano del 2009 che vorrebbe venire a dare "lezioncine"; e lo capivano talmente bene da aver deciso di sacrificare la loro vita per combattere contro il franchismo e la sua pace terrificante. Due fra coloro che non accettavano la "tranquillità" di facciata di quel regime sanguinario e costruito... (continua)
CCG/AWS Staff 25/11/2009 - 15:17
"Il binomio re più corti rappresentative, che caratterizza tutto il periodo della monarchia tradizionale, è la forma di governo quasi perfetta che ha dato alla maggior parte delle nazioni la loro migliore epoca di splendore, potere e prestigio."
"I filosofi razionalisti, ispirati senza dubbio dal Diavolo e incorrendo nello stesso peccato di Lucifero, la ribellione contro Dio, furono accecati dalla propria superbia e così elaborarono la dottrina contenuta nell'Enciclopedia [Carrero Blanco si riferisce all'Encyclopédie del XVIII di Diderot e D'Alembert, ndr], un'opera con cui si vorrebbe fare tabula rasa di tutta la cultura anteriore attraverso una critica negativa, superficiale e pedante."
"E' proprio questo il problema spagnolo: la Spagna vuole diffondere il bene e le forze del male, dovunque nel mondo, cercano di impedirglielo."
"Oggi tutte le nazioni sono a rischio di invasione comunista;... (continua)
"I filosofi razionalisti, ispirati senza dubbio dal Diavolo e incorrendo nello stesso peccato di Lucifero, la ribellione contro Dio, furono accecati dalla propria superbia e così elaborarono la dottrina contenuta nell'Enciclopedia [Carrero Blanco si riferisce all'Encyclopédie del XVIII di Diderot e D'Alembert, ndr], un'opera con cui si vorrebbe fare tabula rasa di tutta la cultura anteriore attraverso una critica negativa, superficiale e pedante."
"E' proprio questo il problema spagnolo: la Spagna vuole diffondere il bene e le forze del male, dovunque nel mondo, cercano di impedirglielo."
"Oggi tutte le nazioni sono a rischio di invasione comunista;... (continua)
Alessandro 26/11/2009 - 09:00
“Sia come sia, pur con parecchi nodi ancora irrisolti, l’assassinio di Carrero Blanco risolse una delle infinite incognite che si addensavano sul futuro della Spagna: il franchismo, senza Franco ed il suo ammiraglio, era rimasto indebolito, quasi inerme, di fronte alla forza del futuro che incarnavano le nuove generazioni, da una parte e dall’altra del muro del regime. La transizione politica della Spagna dalla dittatura alla democrazia iniziò quel 20 dicembre 1973 in calle Claudio Coello a Madrid.”.
Lo scrive non un pericoloso terrorista ma Victoria Prego, giornalista de El Mundo, un quotidiano vicino al Partido Popular e non già ai socialisti o, tanto meno, agli etarras.
Appurato quindi che far volare per aria il luogotenente del caudillo fu un atto di resistenza, un atto di democrazia che pure un quotidiano liberal-conservatore riconosce come atto fondante della democrazia spagnola... (continua)
Lo scrive non un pericoloso terrorista ma Victoria Prego, giornalista de El Mundo, un quotidiano vicino al Partido Popular e non già ai socialisti o, tanto meno, agli etarras.
Appurato quindi che far volare per aria il luogotenente del caudillo fu un atto di resistenza, un atto di democrazia che pure un quotidiano liberal-conservatore riconosce come atto fondante della democrazia spagnola... (continua)
Alessandro 26/11/2009 - 12:26
Así va el mundo, caro Alessandro, e vorrebbe continuare anche a andare anche Claudiello il fascistello, che oltre a insultare di continuo questo sito, chi lo fa e chi lo frequenta, si lancia in poderosi sproloqui che sembrano tratti di peso dal Piccolo manuale del fascista italiota del XXI secolo. E' bene quindi ricominciare con la sana abitudine di dare un bel colpo di sciacquone per liberarci di questa merda. Però voglio almeno salvare alcuni stralci per far vedere con chi si ha a che fare attualmente in questo paese:
"Nel 1970, dopo l'ennesimo feroce attentato costato la vita ad alcuni poliziotti della Guardia Civil, il tribunale aveva deciso la condanna a morte (sacrosanta) dei terroristi implicati..."
(La condanna a morte, per Claudiello, è "sacrosanta". Come dubitarne.)
"Negli anni '70 il terrorismo rosso, con l'appoggio economico e logistico dei paesi comunisti dell'est, ha portato... (continua)
"Nel 1970, dopo l'ennesimo feroce attentato costato la vita ad alcuni poliziotti della Guardia Civil, il tribunale aveva deciso la condanna a morte (sacrosanta) dei terroristi implicati..."
(La condanna a morte, per Claudiello, è "sacrosanta". Come dubitarne.)
"Negli anni '70 il terrorismo rosso, con l'appoggio economico e logistico dei paesi comunisti dell'est, ha portato... (continua)
CCG/AWS Staff 26/11/2009 - 18:46
Ma a parte fascisti e fascistelli che infestano il pianeta (e anche questo sito) le cose che mi sconcertano sono altre... Per esempio, non mi ero accorto - forse anche perchè è talmente brutto da ricordarmi certi obbrobri "artistici" di altri tempi - che il monumento dedicato a Carrero Blanco a Santoña è stato inaugurato solo nell'agosto del 2004, con Zapatero già primo ministro... e la targa che intitolava una via di Arrigorriaga al partigiano comunista “Argala” è stata al suo posto per quasi trent'anni, e ci voleva la riconferma di Zapatero perchè fosse rimossa...
Beh, d'altra parte quando nel 1982 i socialisti andarono al potere, per la prima volta dopo la fine della dittatura, andò molto peggio... I camerati/mercenari del Batallón Vasco Español e della Triple A continuarono ad assassinare militanti indipendentisti (e non solo etarras) sotto la sigla dei GAL, i Grupos Antiterroristas... (continua)
Beh, d'altra parte quando nel 1982 i socialisti andarono al potere, per la prima volta dopo la fine della dittatura, andò molto peggio... I camerati/mercenari del Batallón Vasco Español e della Triple A continuarono ad assassinare militanti indipendentisti (e non solo etarras) sotto la sigla dei GAL, i Grupos Antiterroristas... (continua)
Alessandro 26/11/2009 - 22:52
Ehi Claudiello il tarzanello fascistello,
Ma che credi di farci paura con le minacce di denunce? Vabbè che è prassi consueta dei patetici quaqquaraqquà come te andare a frignare e pietire considerazione dai questurini, però devi sapere che a queste cose siamo ben vaccinati. Ed in un modo che nemmeno immagini.
Crediamo che tu abbia dei serissimi problemi mentali, fra le altre cose. Una reazione come la tua, anche a voler tenere conto della normale vigliaccheria della marmaglia della tua risma, e anche della cosiddetta "provocazione" da quattro soldi, raggiunge dei livelli che ci fanno pensare seriamente che tu sia solo un povero malato mentale. Se vuoi ti inseriamo nell'apposito percorso.
Ad ogni modo, se proprio vuoi divertirti, comincia con l'andare a denunciare l'autore degli interventi, vale a dire il sottoscritto:
Riccardo Venturi
nato a Firenze il 25/09/1963
residente in Firenze,... (continua)
Ma che credi di farci paura con le minacce di denunce? Vabbè che è prassi consueta dei patetici quaqquaraqquà come te andare a frignare e pietire considerazione dai questurini, però devi sapere che a queste cose siamo ben vaccinati. Ed in un modo che nemmeno immagini.
Crediamo che tu abbia dei serissimi problemi mentali, fra le altre cose. Una reazione come la tua, anche a voler tenere conto della normale vigliaccheria della marmaglia della tua risma, e anche della cosiddetta "provocazione" da quattro soldi, raggiunge dei livelli che ci fanno pensare seriamente che tu sia solo un povero malato mentale. Se vuoi ti inseriamo nell'apposito percorso.
Ad ogni modo, se proprio vuoi divertirti, comincia con l'andare a denunciare l'autore degli interventi, vale a dire il sottoscritto:
Riccardo Venturi
nato a Firenze il 25/09/1963
residente in Firenze,... (continua)
CCG/AWS Staff (Riccardo Venturi) 26/11/2009 - 23:49
Assolutamente daccordo con l'ottimo Riccardo Venturi....fuori dalle palle questi squallidi tristi rottami di neofascistelli che ripetono pedestremente le favolette idiote dei loro papà tra un ritratto del Crapùn ed un attestato honoris causa dell Opus Dei
HASTA LA VICTORIA SIEMPRE !!!!!!!!!
Con affetto (e scusate la passione)da Ictus 2006
HASTA LA VICTORIA SIEMPRE !!!!!!!!!
Con affetto (e scusate la passione)da Ictus 2006
Giulio Ezio De Pietri 4/2/2012 - 00:17
Volevo segnalare la versione della banda bassotti di questa allegra canzone saluti F.MIRKO
FILIPPI MIRKO 7/10/2014 - 01:26
Carissimo Mirko, a noi risulta una versione della Banda Batxoki, che nonostante il nome simile è una band di Irunea-Pamplona:
(Il video contiene peraltro interessantissime immagini originali del volo di Carrero Blanco)
Sicuro della versione della Banda Bassotti? Se sì, ci piacerebbe avere qualche notizia più dettagliata. Saluti!
(Il video contiene peraltro interessantissime immagini originali del volo di Carrero Blanco)
Sicuro della versione della Banda Bassotti? Se sì, ci piacerebbe avere qualche notizia più dettagliata. Saluti!
CCG/AWS Staff 7/10/2014 - 08:42
Risolto il mistero: La versione della Banda Bassotti di cui parla Mirko non è di questa canzone, bensì di Yup la la, altra canzone (del 1973) dedicata all'attentato a Carrero Blanco e scritta in lingua basca. Dall'album Así es mi vida del 2003.
CCG/AWS Staff 7/10/2014 - 11:20
In margine: i SOAK sono soliti far precedere l'esecuzione di questa canzone da una piccola introduzione che così recita: Carrero Blanco tenía un sueño: volar. Un día, ETA hizo de su sueño una gran realidad. Ovvero: "Carrero aveva un sogno: volare. Un giorno, l'ETA rese il suo sogno una grande realtà." Si riferisce alla passione per il volo che Carrero Blanco aveva sempre avuto pur essendo ammiraglio di marina. La piccola introduzione dei SOAK è stata scelta come "exergo" per l'edizione italiana di Operazione Ogro, il volumetto della giornalista e attivista Genoveva Forest Tarrat (1928-2007), più nota come Eva Forest (ma il volumetto, ancora clandestino nel 1974, fu pubblicato con lo pseudonimo di "Julen Agirre"). Il libriccino è una corposa intervista ai membri del Commando Txikia, che realizzarono l'attentato a Carrero; per questo, Eva Forest fu a sua volta accusata di aver fatto direttamente... (continua)
Riccardo Venturi 7/10/2014 - 22:11
bella versione, familiare, della canzone per il militante a cui era dedicato il "commando" omonimo
GS
GS
Grazie a te Dario, e ben ritrovato!
A proposito, ora che ci penso: oggi è pure l'anniversario del volo di Carrero Blanco: quarantasette anni fa.
Il problema, almeno per me, è che me ne ricordo non per sentito dire...
Un abbraccio con un po' di pane e un po' di guerra!
A proposito, ora che ci penso: oggi è pure l'anniversario del volo di Carrero Blanco: quarantasette anni fa.
Il problema, almeno per me, è che me ne ricordo non per sentito dire...
Un abbraccio con un po' di pane e un po' di guerra!
Riccardo Venturi 20/12/2020 - 17:10
una piccola noticina relativa all'interrogativo posto dal grande Venturik nel testo iniziale:
"ma c'è sempre da chiedersi: chi erano e sono i veri terroristi?" (cit.)
lo stesso interrogativo se lo pone anche Edward Bond nel suo bellissimo testo teatrale "The worlds"
"ma c'è sempre da chiedersi: chi erano e sono i veri terroristi?" (cit.)
lo stesso interrogativo se lo pone anche Edward Bond nel suo bellissimo testo teatrale "The worlds"
giuseppina 9/10/2021 - 12:51
Comunque ascoltando la canzone il testo, almeno come cantato dai SOAK, è un po' diverso e ha solo due strofe. Questo deporrebbe a favore della origine popolare della canzone.
Dove è stato trovato il testo originale?
Dove è stato trovato il testo originale?
CARRERO VOLÓ
(continua)
(continua)
inviata da Lorenzo 9/10/2021 - 13:29
bravo dq, però la musica è diversa e manca la strofa e il ritornello come cantato dai SOAK. Secondo me il testo originalmente postato è un mix tra queste due canzoni, che sono diverse per testo e per musica, anche se condividono alcune parole del ritornello.
Lorenzo 9/10/2021 - 23:04
In margine: la Dodge Dart 3700 GT di Carrero Blanco
Come forse sarà stato notato (?), questa controversa canción (si veda il dibattito sulla pagina) è stata inserita anche nel nuovo percorso sulle Automobili. In fondo, l’enorme Dodge 3700 GT in dotazione a Carrero Blanco (non era di sua proprietà, ma gli era stata concessa dallo stato spagnolo) è anch’essa protagonista dell’imbattibile record mondiale di salto in alto con la macchina, un’eccellenza spagnola che resiste nel tempo e mai battuta neppure dal Libano.
A tale riguardo, quindi, invito cortesemente alla lettura approfondita del seguente articolo de La Escudería (in lingua italiana), che ricostruisce tutta la storia del famoso autoveicolo. Una storia che non si limita a quel fatidico 20 dicembre 1973 (tra poco saranno 51 anni...), ma anche al suo "prima" e al suo "dopo". Una storia piena di cose interessantissime.
50 anni dopo:... (continua)
Come forse sarà stato notato (?), questa controversa canción (si veda il dibattito sulla pagina) è stata inserita anche nel nuovo percorso sulle Automobili. In fondo, l’enorme Dodge 3700 GT in dotazione a Carrero Blanco (non era di sua proprietà, ma gli era stata concessa dallo stato spagnolo) è anch’essa protagonista dell’imbattibile record mondiale di salto in alto con la macchina, un’eccellenza spagnola che resiste nel tempo e mai battuta neppure dal Libano.
A tale riguardo, quindi, invito cortesemente alla lettura approfondita del seguente articolo de La Escudería (in lingua italiana), che ricostruisce tutta la storia del famoso autoveicolo. Una storia che non si limita a quel fatidico 20 dicembre 1973 (tra poco saranno 51 anni...), ma anche al suo "prima" e al suo "dopo". Una storia piena di cose interessantissime.
50 anni dopo:... (continua)
Riccardo Venturi 29/11/2024 - 20:29
La Balilla
[1932]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Italo Corrias
La Balilla fu lanciata dalla Fiat nel 1932. La prima versione della Balilla fu lanciata dalla Fiat nel 1932. Costava 10.800 lire. Il prezzo era pari al salario di 3,5 anni di un operaio, di 2,5 anni di un impiegato, di 1 anno di un dirigente. La canzone narra di un commerciante che riesce a comprare una Balilla. Data la situazione di sperequazione sociale non se la godrà perché conoscenti e parenti per dispetto o per fame gliela mangiano un pezzo alla volta. Seguirono altre versioni di Gaber, Jannacci e di Svampa. Il testo della versione di Gaber , la più diffusa, è trascritto più avanti.
Può essere interessante contestualizzare la canzone nella cultura popolare lombarda, a proposito degli sviluppi del “disco da bancarella” negli anni ’60. Riportiamo uno stralcio tratto dal sito Corpo9
«[…]La... (continua)
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Italo Corrias
La Balilla fu lanciata dalla Fiat nel 1932. La prima versione della Balilla fu lanciata dalla Fiat nel 1932. Costava 10.800 lire. Il prezzo era pari al salario di 3,5 anni di un operaio, di 2,5 anni di un impiegato, di 1 anno di un dirigente. La canzone narra di un commerciante che riesce a comprare una Balilla. Data la situazione di sperequazione sociale non se la godrà perché conoscenti e parenti per dispetto o per fame gliela mangiano un pezzo alla volta. Seguirono altre versioni di Gaber, Jannacci e di Svampa. Il testo della versione di Gaber , la più diffusa, è trascritto più avanti.
Può essere interessante contestualizzare la canzone nella cultura popolare lombarda, a proposito degli sviluppi del “disco da bancarella” negli anni ’60. Riportiamo uno stralcio tratto dal sito Corpo9
«[…]La... (continua)
Mi g'avevi una bella Balilla,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 27/11/2024 - 00:08
Percorsi:
Automobili
@ Riccardo Gullotta
Caro Riccardo, penso che forse dovrai rimettere un po’ mano alla primissima parte della tua introduzione. La Fiat 508 Balilla, lanciata nel 1932 (il medesimo anno di questa “instant song”, verrebbe da dire), costava infatti “soltanto” 10.800 lire. Si dice che abbia dato inizio alla “motorizzazione di massa” in Italia, ma in effetti era stata studiata e progettata per essere accessibile, mettiamola così, soltanto a una media borghesia urbana, e più particolarmente del Nord (Milano e Torino, insomma). Ovviamente non cambia la cosa, perché la piccola borghesia e le classi popolari ne erano comunque escluse a priori, non era un “auto del popolo” (il “target” è ben comprensibile dal famoso manifesto pubblicitario di Marcello Dudovich). Diecimila e ottocento lire venivano comunque percepite (e pubblicizzate) come un basso costo. Forse, infatti, ti sarai confuso con la Fiat... (continua)
Caro Riccardo, penso che forse dovrai rimettere un po’ mano alla primissima parte della tua introduzione. La Fiat 508 Balilla, lanciata nel 1932 (il medesimo anno di questa “instant song”, verrebbe da dire), costava infatti “soltanto” 10.800 lire. Si dice che abbia dato inizio alla “motorizzazione di massa” in Italia, ma in effetti era stata studiata e progettata per essere accessibile, mettiamola così, soltanto a una media borghesia urbana, e più particolarmente del Nord (Milano e Torino, insomma). Ovviamente non cambia la cosa, perché la piccola borghesia e le classi popolari ne erano comunque escluse a priori, non era un “auto del popolo” (il “target” è ben comprensibile dal famoso manifesto pubblicitario di Marcello Dudovich). Diecimila e ottocento lire venivano comunque percepite (e pubblicizzate) come un basso costo. Forse, infatti, ti sarai confuso con la Fiat... (continua)
Riccardo Venturi 27/11/2024 - 05:57
@Riccardo Venturi
Da te si apprende sempre, sinora l'oggetto era materia filologica, adesso si schiude l’automotive.
In effetti mi sono lasciato prendere dalla prima notizia senza approfondire. Le tue note ben documentate hanno rimesso le cose a posto.
Se lo ritieni opportuno le prime due righe della mia introduzione sarebbero da sostituire con le seguenti:
La prima versione della Balilla fu lanciata dalla Fiat nel 1932. Costava 10.800 lire. Il prezzo era pari al salario di 3,5 anni di un operaio, di 2,5 anni di un impiegato, di 1 anno di un dirigente.
Grazie per il tuo intervento e un caro saluto.
Da te si apprende sempre, sinora l'oggetto era materia filologica, adesso si schiude l’automotive.
In effetti mi sono lasciato prendere dalla prima notizia senza approfondire. Le tue note ben documentate hanno rimesso le cose a posto.
Se lo ritieni opportuno le prime due righe della mia introduzione sarebbero da sostituire con le seguenti:
La prima versione della Balilla fu lanciata dalla Fiat nel 1932. Costava 10.800 lire. Il prezzo era pari al salario di 3,5 anni di un operaio, di 2,5 anni di un impiegato, di 1 anno di un dirigente.
Grazie per il tuo intervento e un caro saluto.
Riccardo Gullotta 28/11/2024 - 00:10
@ Riccardo Gullotta
Come dire: hai rinfocolato qui una mia vecchia passione, quella per le auto d'epoca. Non per niente il mio blog (fermo da anni) si chiama familiarmente "Catorcibus". Ho un'altra passione enorme: quella per le piante velenose. Tanto da essermi sciroppato anche trattati elementari di botanica.
Senz'altro sostituirò la parte indicata nella tua introduzione.
Un saluto carissimo!
Come dire: hai rinfocolato qui una mia vecchia passione, quella per le auto d'epoca. Non per niente il mio blog (fermo da anni) si chiama familiarmente "Catorcibus". Ho un'altra passione enorme: quella per le piante velenose. Tanto da essermi sciroppato anche trattati elementari di botanica.
Senz'altro sostituirò la parte indicata nella tua introduzione.
Un saluto carissimo!
Riccardo Venturi 28/11/2024 - 08:20
Negli anni Sessanta e Settanta arrivò al suo massimo la passione diffusa per le auto truccate.
La rivista Quattroruote presentava a volte articoli sulle modifiche più comuni, in pagine che ai monopattineschi fautori del legalitarismo vegano, catalitico e inclusivo di oggi farebbero venire un attacco di panico. Le 500 Fiat elaborate erano talmente diffuse che qualche esemplare con lo scarico truccato circola ancora oggi.
A questa moda Giorgio Gaber dedicò nel 1968 Il truccamotori.
Avevo una vettura americana dotata di comfort ultrapotenti.
Una vettura dalla forma strana che al suo passar facea voltar la gente.
Incontro un vecchio amico un vero esperto di macchine di ogni cilindrata;
mi si fa incontro col sorriso aperto e mi fa "Ohé questa macchina è sprecata, eh!
Limi la testa e i collettori, cambi marmitta e carburatori,
e così con poca spesa il tuo motore ha un'altra resa!"
Limo... (continua)
La rivista Quattroruote presentava a volte articoli sulle modifiche più comuni, in pagine che ai monopattineschi fautori del legalitarismo vegano, catalitico e inclusivo di oggi farebbero venire un attacco di panico. Le 500 Fiat elaborate erano talmente diffuse che qualche esemplare con lo scarico truccato circola ancora oggi.
A questa moda Giorgio Gaber dedicò nel 1968 Il truccamotori.
Avevo una vettura americana dotata di comfort ultrapotenti.
Una vettura dalla forma strana che al suo passar facea voltar la gente.
Incontro un vecchio amico un vero esperto di macchine di ogni cilindrata;
mi si fa incontro col sorriso aperto e mi fa "Ohé questa macchina è sprecata, eh!
Limi la testa e i collettori, cambi marmitta e carburatori,
e così con poca spesa il tuo motore ha un'altra resa!"
Limo... (continua)
Io non sto con Oriana 29/11/2024 - 11:42
Diavolo se erano diffuse, e se ne girano ancora oggi! Non solo: esistevano almeno due o tre azzziende dedicate pressoché esclusivamente all'elaborazione e al truccaggio, prevalentemente di Fiat 500 ma anche di altri modelli (600, A112, mi sembra anche l'850), tipo la famosa Giannini:
(NB: il precedente esemplare genovese fu fotografato per il Treggia's Blog appositamente da tale INSCO, o Io Non Sto Con Oriana, nell'oramai longinquo 2009).
A questo punto, tra Balille, Gaber e cinquecento truccate, io credo che sia ora di istituire in questo sito un percorso sulle Automobili. Dalla e Roversi docent, no?
(NB: il precedente esemplare genovese fu fotografato per il Treggia's Blog appositamente da tale INSCO, o Io Non Sto Con Oriana, nell'oramai longinquo 2009).
A questo punto, tra Balille, Gaber e cinquecento truccate, io credo che sia ora di istituire in questo sito un percorso sulle Automobili. Dalla e Roversi docent, no?
Riccardo Venturi 29/11/2024 - 13:25
Istituito il Percorso sulle Automobili
E così, come promesso e annunciato, ecco il Percorso sulle Automobili. Contiene già alcune, e conterrà tutte le eventuali altre canzoni che abbiano a che fare direttamente con automobili, sotto ogni angolazione (anche: camion, furgoni ecc.).
A tale riguardo, mezza parola sull’immagine che è stata scelta per caratterizzare il percorso. Proveniente sempre dal famoso, e “sospeso”, Treggia’s Blog (o “Catorcibus”), raffigura quella che, a mio tracotante parere, è la più bella automobile mai studiata, progettata e fabbricata da esseri umani, vale a dire la Citroën DS 19, la “Déesse”, la Dea. L’immagine che la raffigura, semidistrutta, infangata e schiantata contro un monumento, risale al 5 novembre 1966 e fu scattata una volta ritiratesi le acque dell’alluvione di Firenze. Ebbene, anche in tali miserevoli condizioni quella vettura non aveva perso nulla della sua bellezza.
E così, come promesso e annunciato, ecco il Percorso sulle Automobili. Contiene già alcune, e conterrà tutte le eventuali altre canzoni che abbiano a che fare direttamente con automobili, sotto ogni angolazione (anche: camion, furgoni ecc.).
A tale riguardo, mezza parola sull’immagine che è stata scelta per caratterizzare il percorso. Proveniente sempre dal famoso, e “sospeso”, Treggia’s Blog (o “Catorcibus”), raffigura quella che, a mio tracotante parere, è la più bella automobile mai studiata, progettata e fabbricata da esseri umani, vale a dire la Citroën DS 19, la “Déesse”, la Dea. L’immagine che la raffigura, semidistrutta, infangata e schiantata contro un monumento, risale al 5 novembre 1966 e fu scattata una volta ritiratesi le acque dell’alluvione di Firenze. Ebbene, anche in tali miserevoli condizioni quella vettura non aveva perso nulla della sua bellezza.
Riccardo Venturi 29/11/2024 - 14:29
Francesco Guccini: Canzone per un'amica (In morte di S.F.)
[1967]
Testo e musica di Francesco Guccini
da "Folk Beat n°1"
Canzone per un'amica (nota anche come In morte di S.F.) è una canzone di Francesco Guccini, scritta nel 1967 e pubblicata nello stesso anno all'interno del suo primo album, Folk beat n. 1. È famosa per essere stata da sempre la canzone di apertura di ogni suo concerto, tranne che nel tour del 2002 in cui venne eseguita dopo Libera nos Domine (erano gli anni del G8 di Genova e dll'attentato alle torri gemelle, ma questa è un'altra storia).
La genesi della canzone deriva dalla morte di una cara amica di Guccini nel 1966 (Silvana Fontana). Così racconta Franco Ceccarelli componente della band Equipe 84, di cui Francesco era collaboratore:
« Eravamo al Festival Nazionale dell'Unità a Ferrara. Pochi minuti prima di salire sul palco, qualcuno ci venne a dire che Silvana, una della compagnia del bar Grande Italia era appena morta,... (continua)
Testo e musica di Francesco Guccini
da "Folk Beat n°1"
Canzone per un'amica (nota anche come In morte di S.F.) è una canzone di Francesco Guccini, scritta nel 1967 e pubblicata nello stesso anno all'interno del suo primo album, Folk beat n. 1. È famosa per essere stata da sempre la canzone di apertura di ogni suo concerto, tranne che nel tour del 2002 in cui venne eseguita dopo Libera nos Domine (erano gli anni del G8 di Genova e dll'attentato alle torri gemelle, ma questa è un'altra storia).
La genesi della canzone deriva dalla morte di una cara amica di Guccini nel 1966 (Silvana Fontana). Così racconta Franco Ceccarelli componente della band Equipe 84, di cui Francesco era collaboratore:
« Eravamo al Festival Nazionale dell'Unità a Ferrara. Pochi minuti prima di salire sul palco, qualcuno ci venne a dire che Silvana, una della compagnia del bar Grande Italia era appena morta,... (continua)
Lunga e diritta correva la strada,
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 20/5/2014 - 17:55
Percorsi:
Automobili
Caro DonQuijote82,
non è che voglio rompere la minkia come al mio solito... Io stesso ho contribuito diverse canzoni che hanno a che fare con la civiltà dell'auto (e la più rappresentativa credo sia L'ingorgo di Lucio Dalla che comunque compare come Extra)... Il fatto è che non mi pare proprio che il contenuto di "Canzone per un'amica" sia ascrivibile in alcun modo alle CCG. Con la tua introduzione ti arrampichi parecchi sui vetri, anzi, sui parabrezza perchè non c'è nulla in questa canzone che denunci l'auto come WMD, nè dal punto di vista dei morti ammazzati sulle strade, nè dei morti ammazzati in fabbrica, nè dei morti ammazzati dai veleni immessi nell'atmosfera... niente di tutto questo. E' una "Canzone per un'amica" tristemente perita in un incidente stradale: punto e basta.
Se passasse la tua impostazione, allora chiunque potrebbe dedicarsi a postare sulle CCG una qualunque delle molte canzoni che compaiono nella lista di en.wikipedia intitolata List of car crash songs
Saluti
non è che voglio rompere la minkia come al mio solito... Io stesso ho contribuito diverse canzoni che hanno a che fare con la civiltà dell'auto (e la più rappresentativa credo sia L'ingorgo di Lucio Dalla che comunque compare come Extra)... Il fatto è che non mi pare proprio che il contenuto di "Canzone per un'amica" sia ascrivibile in alcun modo alle CCG. Con la tua introduzione ti arrampichi parecchi sui vetri, anzi, sui parabrezza perchè non c'è nulla in questa canzone che denunci l'auto come WMD, nè dal punto di vista dei morti ammazzati sulle strade, nè dei morti ammazzati in fabbrica, nè dei morti ammazzati dai veleni immessi nell'atmosfera... niente di tutto questo. E' una "Canzone per un'amica" tristemente perita in un incidente stradale: punto e basta.
Se passasse la tua impostazione, allora chiunque potrebbe dedicarsi a postare sulle CCG una qualunque delle molte canzoni che compaiono nella lista di en.wikipedia intitolata List of car crash songs
Saluti
Bernart Bartleby 20/5/2014 - 18:17
la mia preferita nella lista delle car crash songs è "Last Kiss" nell'interpretazione dei Pearl Jam :)
Voto anch'io per spostarla negli extra...
Voto anch'io per spostarla negli extra...
Lorenzo 20/5/2014 - 19:55
CANZONE PER LA PLOG
di Riccardo Venturi.
Ebbene, stasera ho imparato che esistono persino le "Car crash songs"; mènghia. Così, profittando di questa pagina automobilistica e dell'inserimento della famosa canzone di Guccini sull'amica spiaccicata sull'autostrada, ho pensato di dedicare una canzone alla Plog. La Plog è la mia macchina, e poi vi spiego perché si chiama così: è una Mercedes W123 di classe 200 con impianto a GPL (a benzina farebbe 2 metri con un litro...), 2000 di cilindrata, quasi cinque metri di lunghezza, due tonnellate e rotte di peso, freno di stazionamento a pedale e sgancio a mano, spaventomila chilometri, adesivi dei Malasuerte FI*Sud e "Ateo a bordo", eccetera. E' un carro armato: già appartenente a una attivista NO TAV, a Firenze girano leggende sul fatto che si diverta a ridurre in poltiglia le Smart e altre macchinine modajole, che provenga dalla guerra civile libanese... (continua)
di Riccardo Venturi.
Ebbene, stasera ho imparato che esistono persino le "Car crash songs"; mènghia. Così, profittando di questa pagina automobilistica e dell'inserimento della famosa canzone di Guccini sull'amica spiaccicata sull'autostrada, ho pensato di dedicare una canzone alla Plog. La Plog è la mia macchina, e poi vi spiego perché si chiama così: è una Mercedes W123 di classe 200 con impianto a GPL (a benzina farebbe 2 metri con un litro...), 2000 di cilindrata, quasi cinque metri di lunghezza, due tonnellate e rotte di peso, freno di stazionamento a pedale e sgancio a mano, spaventomila chilometri, adesivi dei Malasuerte FI*Sud e "Ateo a bordo", eccetera. E' un carro armato: già appartenente a una attivista NO TAV, a Firenze girano leggende sul fatto che si diverta a ridurre in poltiglia le Smart e altre macchinine modajole, che provenga dalla guerra civile libanese... (continua)
Riccardo Venturi 21/5/2014 - 04:23
LA PIU' FAMOSA CAR CRASH SONG ITALIANA: NON CORRERE PAPA'
Altro che "Canzone per un'amica"...! Dal film Il Pap'occhio di Renzo Arbore (1980). Un epico capolavoro interpretato dall'attore e cantante Dino Cassio, già componente dei Brutos.
Centoquaranta all'ora...vado via,
Il cielo si fa scuro nella sera,
Premo l'accelerator senza paura,
Non mi fermo nemmeno all'autogrill.
Non correre papà,
non correre papà,
la mamma è morta già sull'autostrà',
Non correre papà,
non correre papà,
la mamma è morta già sull'autostrà'
Centocinquanta all'ora nella notte,
Son partito da Roma alle ventuno,
Da casello a casello cinque ore,
Arrivo a casa prima delle tre.
Non correre papà,
non correre papà,
la mamma è morta già sull'autostrà',
Non correre papà,
non correre papà,
la mamma è morta già sull'autostrà'
Un camion col rimorchio, un furgoncino,
Sorpasso un'Alfasud metallizzata,
Oddio!... (continua)
Altro che "Canzone per un'amica"...! Dal film Il Pap'occhio di Renzo Arbore (1980). Un epico capolavoro interpretato dall'attore e cantante Dino Cassio, già componente dei Brutos.
Centoquaranta all'ora...vado via,
Il cielo si fa scuro nella sera,
Premo l'accelerator senza paura,
Non mi fermo nemmeno all'autogrill.
Non correre papà,
non correre papà,
la mamma è morta già sull'autostrà',
Non correre papà,
non correre papà,
la mamma è morta già sull'autostrà'
Centocinquanta all'ora nella notte,
Son partito da Roma alle ventuno,
Da casello a casello cinque ore,
Arrivo a casa prima delle tre.
Non correre papà,
non correre papà,
la mamma è morta già sull'autostrà',
Non correre papà,
non correre papà,
la mamma è morta già sull'autostrà'
Un camion col rimorchio, un furgoncino,
Sorpasso un'Alfasud metallizzata,
Oddio!... (continua)
Riccardo Venturi 21/5/2014 - 05:20
Hi, streguzza, ma quella lì la Plog di Riccardo te la schiaccia come un insetto!
Bernart Bartleby 21/5/2014 - 14:16
Che il Gauchito Gil ti perdoni .....come puoi pensare che la Plog possa far del male alla MITICA!! :-)
adriana 21/5/2014 - 14:32
Non me ne intendo di asc'tagghe e diavolerie del genere, però la Plog non stiaccerebbe mai la MITICA sorellina né le altre sorelline Errequattro! La Plog stiàccia solo Smart, Ford Ka, Mini, finte Fiat 500 e le costosissime macchinine Chatenet dei sedicenni ricchi! Che il mondo lo sappia!
Riccardo Venturi 21/5/2014 - 16:23
Allora posso stare tranquillo... c'ho la Panda Young 2002 (rigorosamente Grrranata!).
B.B. 21/5/2014 - 16:29
Direi tranquillissimo, tra l'altro con una Panda Young dell'89 ci sono andato un'estate in Sardegna nel '91! A proposito di Grrrranata: ma che cavolo ha combinato Alessio Cerci...? Io l'altra sera tifavo Toro come tutto lo stadio di Firenze...
Riccardo Venturi 21/5/2014 - 16:36
"Ma Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore,
non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore,
un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo, dalla fantasia..."
("La leva calcistica della classe '68", Francesco De Gregori, da "Titanic", 1982)
Certo che l'Europa League... porko kane!
non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore,
un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo, dalla fantasia..."
("La leva calcistica della classe '68", Francesco De Gregori, da "Titanic", 1982)
Certo che l'Europa League... porko kane!
Bernart Bartleby 21/5/2014 - 16:57
English Version by ZugNachPankow
Ho alterato leggermente il significato di alcune frasi per rendere scorrevole la traduzione.
I tried to make the translation as "natural" as possible, at the expense of preserving the exact meaning of some sentences.
Ho alterato leggermente il significato di alcune frasi per rendere scorrevole la traduzione.
I tried to make the translation as "natural" as possible, at the expense of preserving the exact meaning of some sentences.
SONG FOR A FRIEND
(continua)
(continua)
inviata da ZugNachPankow 25/10/2015 - 00:50
"Ab opere F. Gucciniorum" (Gucciniorum ?!?!? O quanti Guccini ci sono?!?!?)
AMICAE CARMEN
(continua)
(continua)
Spero che si legga...è l'articolo pubblicato da "La Stampa" del 3 agosto 1966.
Saluti,
Vito
Saluti,
Vito
Vito Vita 22/8/2018 - 02:27
Beppe Carletti ha recentemente dichiarato che una delle prime volte che, a Modena, i Nomadi eseguirono dal vivo "Canzone per un'amica" (che Francesco aveva da poco scritto), il fratello di Silvana Fontana li affrontò arrabbiatissimo.......
Flavio Poltronieri 15/8/2019 - 11:15
A me sembra una reazione esagerata, quella del fratello.
Francesco Guccini non mi ha mai appassionato, anche se ha scritto qualche bella canzone. E non capisco chi, di questi personaggi, venera il mito. Sono esseri umani anche loro. Luci ed ombre, vizi e virtù...
Francesco Guccini non mi ha mai appassionato, anche se ha scritto qualche bella canzone. E non capisco chi, di questi personaggi, venera il mito. Sono esseri umani anche loro. Luci ed ombre, vizi e virtù...
sergio falcone 15/8/2019 - 13:32
Indiscutibilmente la diffusione dell'automobile produce un incremento della mortalità (soprattutto tra chi non ne fa uso: pedoni, ciclisti...). In particolare nei Paesi a basso reddito, l'Africa in primis.
Eppure la narrazione più diffusa rimane quella delle "magnifiche sorti e progressive, ossia l'aumento di automobili, strade e autostrade (asfaltate, beninteso).
L’INCUBO AUTOMOBILE SI AGGIRA PER L’AFRICA (ANCHE) E FA STRAGE .
CHI VUOLE PUO’ CHIAMARLO PROGRESSO…
Gianni Sartori
Ovviamente, provenendo da ambienti interessati all’Africa in quanto fonte di affari e profitto, la notizia veniva data avvolta in un alone positivo, ottimistico.
Per la serie delle “magnifiche sorti e progressive”.
Mi riferisco all’ulteriore asfaltatura delle strade in Camerun prevista per il 2013.
Ma facciamo qualche passo (a piedi, ca va sans dire) indietro.
E’ ormai risaputo, se non proprio universalmente,... (continua)
Eppure la narrazione più diffusa rimane quella delle "magnifiche sorti e progressive, ossia l'aumento di automobili, strade e autostrade (asfaltate, beninteso).
L’INCUBO AUTOMOBILE SI AGGIRA PER L’AFRICA (ANCHE) E FA STRAGE .
CHI VUOLE PUO’ CHIAMARLO PROGRESSO…
Gianni Sartori
Ovviamente, provenendo da ambienti interessati all’Africa in quanto fonte di affari e profitto, la notizia veniva data avvolta in un alone positivo, ottimistico.
Per la serie delle “magnifiche sorti e progressive”.
Mi riferisco all’ulteriore asfaltatura delle strade in Camerun prevista per il 2013.
Ma facciamo qualche passo (a piedi, ca va sans dire) indietro.
E’ ormai risaputo, se non proprio universalmente,... (continua)
Gianni Sartori 3/2/2023 - 19:00
Dr Parkingmeter
[1970]
Parole e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Hans-Peter Matter (Mani Matter)
Album / Albumi: Hemmige
Abbiamo già visto che il tempo, e particolarmente la sua sospensione, è una delle tematiche centrali del nostro avvocato svizzero preferito, il serissimo giurista dr. Hans Peter Matter che esordì nella notorietà, nel 1965, non con una canzone, ma con un ponderoso trattato (scritto in Hochdeutsch) intitolato Die Legitimation der Gemeinde zur staatsrechtlichen Beschwerde. Da fare accapponare la pelle, anche a tradurlo: “La legittimazione dell'Autorità Comunale ad appellarsi ai sensi del Diritto Costituzionale”. L'attività del cantautore Mani Matter, quello che io chiamo la “versione notturna” dell'avvocato e giurista, sembra totalmente tesa a dimostrare non solo la futilità assoluta di leggi, ordinanze, regolamenti, prescrizioni e quant'altro, ma anche... (continua)
Parole e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Hans-Peter Matter (Mani Matter)
Album / Albumi: Hemmige
Abbiamo già visto che il tempo, e particolarmente la sua sospensione, è una delle tematiche centrali del nostro avvocato svizzero preferito, il serissimo giurista dr. Hans Peter Matter che esordì nella notorietà, nel 1965, non con una canzone, ma con un ponderoso trattato (scritto in Hochdeutsch) intitolato Die Legitimation der Gemeinde zur staatsrechtlichen Beschwerde. Da fare accapponare la pelle, anche a tradurlo: “La legittimazione dell'Autorità Comunale ad appellarsi ai sensi del Diritto Costituzionale”. L'attività del cantautore Mani Matter, quello che io chiamo la “versione notturna” dell'avvocato e giurista, sembra totalmente tesa a dimostrare non solo la futilità assoluta di leggi, ordinanze, regolamenti, prescrizioni e quant'altro, ma anche... (continua)
Bimne Parkingmeter ha
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 3/4/2021 - 12:36
Percorsi:
Automobili
Riccardo Venturi, 2-4-2021 12:38
Il parchimetro
(continua)
(continua)
Chanson suisse alémanique (Bärndüüdsch – Bernois) – Dr Parkingmeter – Mani Matter – 1970
On a déjà vu que le temps, et en particulier sa suspension, est une des thématiques centrales de notre avocat suisse préféré, le très sérieux juriste Dr Hans Peter Matter, qui a fait ses débuts en 1965, non pas avec une chanson, mais avec un pondéreux traité (écrit en Hochdeutsch) intitulé Die Legitimation der Gemeinde zur staatsrechtlichen Beschwerde. À faire dresser les poils sur la peau, même pour le traduire : « La légitimation de l’autorité communale à aller en recours en vertu du droit constitutionnel ». L’activité de l’auteur-compositeur-interprète Mani Matter, celui que j’appelle la « version nocturne » de l’avocat et du juriste, semble être totalement destinée à démontrer non seulement la futilité absolue des lois, des ordonnances, des règlements, des prescriptions, etc., mais aussi l’effet... (continua)
On a déjà vu que le temps, et en particulier sa suspension, est une des thématiques centrales de notre avocat suisse préféré, le très sérieux juriste Dr Hans Peter Matter, qui a fait ses débuts en 1965, non pas avec une chanson, mais avec un pondéreux traité (écrit en Hochdeutsch) intitulé Die Legitimation der Gemeinde zur staatsrechtlichen Beschwerde. À faire dresser les poils sur la peau, même pour le traduire : « La légitimation de l’autorité communale à aller en recours en vertu du droit constitutionnel ». L’activité de l’auteur-compositeur-interprète Mani Matter, celui que j’appelle la « version nocturne » de l’avocat et du juriste, semble être totalement destinée à démontrer non seulement la futilité absolue des lois, des ordonnances, des règlements, des prescriptions, etc., mais aussi l’effet... (continua)
LE PARCMÈTRE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 6/4/2021 - 11:47
Gli anarchici dell'autostrada
E' la notte fra il 26 ed il 27 settembre del 1970. A bordo di una Mini Morris gialla viaggiano Angelo Casile, Franco Scordo, Luigi Lo Celso, Gianni Aricò e la moglie Annalise Borth che aspetta un bambino. Sono diretti a Roma per partecipare alla manifestazione di protesta contro Nixon e la guerra imperialista in Vietnam.
Il loro viaggio termina a 58 Km da Roma, tra Ferentino e Frosinone, dove la loro macchina viene travolta da un camion. Casile, Scordo e Lo Celso morirono sul colpo e gli altri due entrarono in coma cessando di vivere poco dopo. Molti sostengono che i cinque anarchici portassero documenti importanti sulla rivolta di Reggio Calabria e sull'attentato a Gioia Tauro per consegnarli ai redattori di Umanità Nuova e che la loro morte sia stata una strage organizzata dai fascisti o dai servizi segreti.
Gli Anarchici della Baracca
Cinque anarchici del sud. Una storia degli anni Settanta di Maria Itri
Il loro viaggio termina a 58 Km da Roma, tra Ferentino e Frosinone, dove la loro macchina viene travolta da un camion. Casile, Scordo e Lo Celso morirono sul colpo e gli altri due entrarono in coma cessando di vivere poco dopo. Molti sostengono che i cinque anarchici portassero documenti importanti sulla rivolta di Reggio Calabria e sull'attentato a Gioia Tauro per consegnarli ai redattori di Umanità Nuova e che la loro morte sia stata una strage organizzata dai fascisti o dai servizi segreti.
Gli Anarchici della Baracca
Cinque anarchici del sud. Una storia degli anni Settanta di Maria Itri
Contro il borghesismo invadente
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 2/1/2021 - 12:18
Affitta una Ferrari
Graffiante satira del fenomeno dello yuppismo anni Ottanta.
Prima singolo (Vox Pop, 1991); poi nell'album Noi siamo sexy (Mega, 1992), da cui si trascrive.
Prima singolo (Vox Pop, 1991); poi nell'album Noi siamo sexy (Mega, 1992), da cui si trascrive.
– Attenti!
(continua)
(continua)
inviata da L.L. 8/10/2020 - 16:28
Percorsi:
Automobili
Bellina davvero! Però, fra i tanti, prendere proprio Guccini che non ha mai nemmeno preso la patente... :-)
Riccardo Venturi 8/10/2020 - 17:43
Bruce Springsteen: Born to Run
Celeberrima title track del terzo album di Bruce Springsteen (1975)
Non é una canzone che associamo subito alle AWS, specialmente conoscendone altre ben più ovvie da parte di Springsteen. Tuttavia Born to Run é forse una delle prime in cui Bruce parla della dura vita nelle strade e quartieri della vita operaia e proletaria statunitense degli anni '60-'70.
"Omicidi politici, ingiustizia economica e razzismo istituzionale, temi fino a quel momento relegati ai margini della vita americana, erano tornati alla ribalta. La paura - la sensazione che i problemi fossero irrisolvibili, che ci mancasse il terreno morale sotto i piedi, che i nostri sogni fossero stati contaminati condannandoci a un futuro di insicurezza eterna - era nell'aria."
"Era quella la posta in gioco sogni e visioni, ma fino a quel momento non avremo altro che la strada..."
(Scrive lo stesso Springsteen nella sua autobiografia... (continua)
Non é una canzone che associamo subito alle AWS, specialmente conoscendone altre ben più ovvie da parte di Springsteen. Tuttavia Born to Run é forse una delle prime in cui Bruce parla della dura vita nelle strade e quartieri della vita operaia e proletaria statunitense degli anni '60-'70.
"Omicidi politici, ingiustizia economica e razzismo istituzionale, temi fino a quel momento relegati ai margini della vita americana, erano tornati alla ribalta. La paura - la sensazione che i problemi fossero irrisolvibili, che ci mancasse il terreno morale sotto i piedi, che i nostri sogni fossero stati contaminati condannandoci a un futuro di insicurezza eterna - era nell'aria."
"Era quella la posta in gioco sogni e visioni, ma fino a quel momento non avremo altro che la strada..."
(Scrive lo stesso Springsteen nella sua autobiografia... (continua)
In the day we sweat it out in the streets of a runaway American dream
(continua)
(continua)
inviata da Fede Mina 5/5/2020 - 12:02
Un'auto targata TO
[1973]
Testo di Roberto Roversi
Musica di Lucio Dalla
Album: Il giorno aveva cinque teste
Canzone del 1973. Fa parte del primo dei tre album storici in cui Lucio Dalla cantò testi di Roberto Roversi. Le note dicono che l'inizio del brano è una citazione dell'introduzione della canzone La storia di Maddalena, scritta da Ron nel 1971, incisa nientemeno che da Sofia Loren ed inclusa nella colonna sonora del film La mortadella di Mario Monicelli (con la stessa Loren, Gigi Proietti, Susan Sarandon e Danny De Vito). Nelle versioni inserite nelle compilation successive il titolo è perlopiù modificato in L'auto targata TO.
”Ho ascoltato questa canzone per la prima volta quando avevo 14, 15 anni su un cassetta che qualcuno aveva prestato a mio fratello. Da allora, ogni volta che sento parlare di Torino penso a quest'auto targata TO..che arriva dalla Calabria, carica di figli del sud emigrati... (continua)
Testo di Roberto Roversi
Musica di Lucio Dalla
Album: Il giorno aveva cinque teste
Canzone del 1973. Fa parte del primo dei tre album storici in cui Lucio Dalla cantò testi di Roberto Roversi. Le note dicono che l'inizio del brano è una citazione dell'introduzione della canzone La storia di Maddalena, scritta da Ron nel 1971, incisa nientemeno che da Sofia Loren ed inclusa nella colonna sonora del film La mortadella di Mario Monicelli (con la stessa Loren, Gigi Proietti, Susan Sarandon e Danny De Vito). Nelle versioni inserite nelle compilation successive il titolo è perlopiù modificato in L'auto targata TO.
”Ho ascoltato questa canzone per la prima volta quando avevo 14, 15 anni su un cassetta che qualcuno aveva prestato a mio fratello. Da allora, ogni volta che sento parlare di Torino penso a quest'auto targata TO..che arriva dalla Calabria, carica di figli del sud emigrati... (continua)
Un' auto vecchia torna
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 10/4/2009 - 03:34
Texte : Roberto Roversi.
« Chanson très années 70 ». Plaçons-nous en 2009. Une auto venant de Bucarest, ou Tirana, ou d'où vous voudrez. Ou même de Turin, avec ces nouvelles plaques ... Ou n'importe quelle autre plaque, même d'Italie du Sud. De vieilles autos chargées d'immigrés, des usines du Nord aux champs de tomates du Tavoliere ou de l'Agro Domizio. Ce pays qui a connu l'émigration interne et externe, à présent importe de la main d'œuvre méprisée. Dans de nombreux cas, ce sont des esclaves. Sans que pour cela, son Sud ait cessé de s'en aller ailleurs. Travail, travail, travail. Mains. Histoires. Je ne suis pas sûr que cette chanson soit tellement « années 70 ». Les autos sont différentes. Il n'y a plus l'Alfasud , il n'y a plus la 127. Il y a encore et toujours plus, des mères défaites, des pères qui cherchent à élever leurs enfants avec des salaires de famine, des jours de malheur,... (continua)
« Chanson très années 70 ». Plaçons-nous en 2009. Une auto venant de Bucarest, ou Tirana, ou d'où vous voudrez. Ou même de Turin, avec ces nouvelles plaques ... Ou n'importe quelle autre plaque, même d'Italie du Sud. De vieilles autos chargées d'immigrés, des usines du Nord aux champs de tomates du Tavoliere ou de l'Agro Domizio. Ce pays qui a connu l'émigration interne et externe, à présent importe de la main d'œuvre méprisée. Dans de nombreux cas, ce sont des esclaves. Sans que pour cela, son Sud ait cessé de s'en aller ailleurs. Travail, travail, travail. Mains. Histoires. Je ne suis pas sûr que cette chanson soit tellement « années 70 ». Les autos sont différentes. Il n'y a plus l'Alfasud , il n'y a plus la 127. Il y a encore et toujours plus, des mères défaites, des pères qui cherchent à élever leurs enfants avec des salaires de famine, des jours de malheur,... (continua)
L'AUTO DU SUD
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 24/4/2009 - 21:55
Come integrazione al commento del prode Riccardo, vorrei contribuire dicendo che la prima stesura del testo del compianto poeta Roberto Roversi addirittura recitava:
"C'è un treno
da Scilla a Torino
otto gli occhi
uno stesso destino."
"C'è un treno
da Scilla a Torino
otto gli occhi
uno stesso destino."
Flavio Poltronieri 2/2/2015 - 19:28
La topolino amaranto
Apparentemente una canzone allegra e spensierata (ammetto che per 30 anni io l'ho interpretata così), che racconta di un giovane che porta la sua ultima conquista a fare un giro in macchina, a tutta velocità, in un bel giorno d'estate col "cielo azzurro e alto/che sembra di smalto". Ma questa non è un estate qualunque: "è l'estate del '46", ovvero, la Seconda guerra mondiale è appena finita e questi giovani stanno cercando di vivere il primo momento di spensieratezza e di dimenticare cinque anni di orrori. Ma dimenticare non è facile, i segni della devastazione sono ancora ben evidenti. Il narratore li accenna, senza mai nominare la guerra esplicitamente, in due passaggi.
Il primo è la frase "un litro [di benzina] vale un chilo d'insalata", apparentemente un paragone ironico, ma ricordiamo che nell'Italia del dopoguerra i generi alimentari erano scarsi e costosi, e l'economia era ridotta... (continua)
Il primo è la frase "un litro [di benzina] vale un chilo d'insalata", apparentemente un paragone ironico, ma ricordiamo che nell'Italia del dopoguerra i generi alimentari erano scarsi e costosi, e l'economia era ridotta... (continua)
Oggi la benzina è rincarata
(continua)
(continua)
29/7/2018 - 04:05
Percorsi:
Automobili
Chanson italienne – La topolino amaranto – Paolo Conte – 1975
Apparemment, c’est une chanson gaie et insouciante, qui parle d’un jeune homme qui emmène sa dernière conquête faire un tour en auto, à toute vitesse, lors d’un beau jour d’été avec le « ce ciel bleu et clair / Qu’on dirait d’émail et de verre ». Mais ce n’est pas un été quelconque : « c’est l’été 46 », la Seconde guerre mondiale est à peine finie et ces jeunes cherchent à vivre leur premier instant d’insouciance et à oublier cinq ans d’horreurs. Mais oublier n’est pas facile, les signes de la dévastation sont encore bien évidents. Le narrateur les souligne, sans jamais nommer la guerre explicitement, en deux passages.
Le premier est la phrase « un litre [d’essence] vaut un kilo de salade », apparemment une comparaison ironique, mais souvenons-nous qu’en Italie de l’après-guerre, les denrées alimentaires étaient rares et coûteuses,... (continua)
Apparemment, c’est une chanson gaie et insouciante, qui parle d’un jeune homme qui emmène sa dernière conquête faire un tour en auto, à toute vitesse, lors d’un beau jour d’été avec le « ce ciel bleu et clair / Qu’on dirait d’émail et de verre ». Mais ce n’est pas un été quelconque : « c’est l’été 46 », la Seconde guerre mondiale est à peine finie et ces jeunes cherchent à vivre leur premier instant d’insouciance et à oublier cinq ans d’horreurs. Mais oublier n’est pas facile, les signes de la dévastation sont encore bien évidents. Le narrateur les souligne, sans jamais nommer la guerre explicitement, en deux passages.
Le premier est la phrase « un litre [d’essence] vaut un kilo de salade », apparemment une comparaison ironique, mais souvenons-nous qu’en Italie de l’après-guerre, les denrées alimentaires étaient rares et coûteuses,... (continua)
LA TOPOLINO AMARANTE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 1/8/2018 - 21:49
La macchina in seconda fila
[1976]
Parole e musica di Corrado Sannucci
Canzone dal primo album di Sannucci (1950-2009). Il titolo viene riportato qualche volta come "La luna e i falò" ma quello corretto dovrebbe essere "I falò di maggio" (a meno che la Fonit Cetra non avesse ripubblicato l'anno seguente un disco Folkstudio del 1975 con quel titolo)
Testo trovato qui
Parole e musica di Corrado Sannucci
Canzone dal primo album di Sannucci (1950-2009). Il titolo viene riportato qualche volta come "La luna e i falò" ma quello corretto dovrebbe essere "I falò di maggio" (a meno che la Fonit Cetra non avesse ripubblicato l'anno seguente un disco Folkstudio del 1975 con quel titolo)
Testo trovato qui
- Entri, la prego, presto, io son così preoccupata
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/3/2018 - 20:58
500 connards sur la ligne de départ
[1991]
Parole e musica di Renaud Séchan
Nel suo album intitolato “Marchand de cailloux”
Mi ha sempre fatto schifo lo showbiz, specie quello legato al mondo dello sport.
Quando poi il circo miliardario e la sua grancassa si spostano in paesi dove la gente crepa di fame e di sete, allo schifo si aggiunge la rabbia per l’insulto alla miseria e alla vita.
E’ il caso delle famigerata corsa Rallye Paris-Dakar, nata nel 1978 e che originariamente partiva virtualmente da Parigi, in pratica da Algeri, per attraversare il deserto algerino ed arrivare fino a Dakar, in Senegal.
Una corsa che negli anni ha mietuto decine di morti, tra gli organizzatori (a cominciare dal suo ideatore, Thierry Sabine, morto in un incidente aereo durante l’edizione del 1986), tra i piloti e soprattutto tra l’anonima gente di quei posti, falciata dai veicoli impegnati nella gara spesso in prossimità dei loro miseri... (continua)
Parole e musica di Renaud Séchan
Nel suo album intitolato “Marchand de cailloux”
Mi ha sempre fatto schifo lo showbiz, specie quello legato al mondo dello sport.
Quando poi il circo miliardario e la sua grancassa si spostano in paesi dove la gente crepa di fame e di sete, allo schifo si aggiunge la rabbia per l’insulto alla miseria e alla vita.
E’ il caso delle famigerata corsa Rallye Paris-Dakar, nata nel 1978 e che originariamente partiva virtualmente da Parigi, in pratica da Algeri, per attraversare il deserto algerino ed arrivare fino a Dakar, in Senegal.
Una corsa che negli anni ha mietuto decine di morti, tra gli organizzatori (a cominciare dal suo ideatore, Thierry Sabine, morto in un incidente aereo durante l’edizione del 1986), tra i piloti e soprattutto tra l’anonima gente di quei posti, falciata dai veicoli impegnati nella gara spesso in prossimità dei loro miseri... (continua)
Cinq cents connards sur la ligne de départ
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/6/2016 - 11:10
Percorsi:
Automobili
Camions ça fait prout
Camions ça fait prout
Chanson française – Camions ça fait prout – Henri Dès – 1986
Ah, Lucien l'âne mon ami, vous les ânes avez avantageusement été remplacés par les camions, les camionnettes et tous ces engins automobiles… De ce point de vue, c'est utile et c'est une bonne chose. Mais voilà, comme les vaches, comme vous les ânes et nous les humains, les camions ça fait prout. Ça pète et ça empuante l'atmosphère, allant jusqu'à contribuer à faier un trou dans la couche d'ozone.
Dis tout de suite que je pète comme un camion…, dit Lucien l'âne en explosant de rire.
Pas autant, pas autant. Tout est une question de mesure. Et par exemple, depuis que j'ai suivi – et tu l'as suivi avec moi – le débat à propos de La rosa nera de Gigliola Cinquetti (je te la traduirai prochainement, ne t’en fais pas!), je suis perplexe quant aux chansons à proposer aux Chansons contre la Guerre. Un grand... (continua)
Chanson française – Camions ça fait prout – Henri Dès – 1986
Ah, Lucien l'âne mon ami, vous les ânes avez avantageusement été remplacés par les camions, les camionnettes et tous ces engins automobiles… De ce point de vue, c'est utile et c'est une bonne chose. Mais voilà, comme les vaches, comme vous les ânes et nous les humains, les camions ça fait prout. Ça pète et ça empuante l'atmosphère, allant jusqu'à contribuer à faier un trou dans la couche d'ozone.
Dis tout de suite que je pète comme un camion…, dit Lucien l'âne en explosant de rire.
Pas autant, pas autant. Tout est une question de mesure. Et par exemple, depuis que j'ai suivi – et tu l'as suivi avec moi – le débat à propos de La rosa nera de Gigliola Cinquetti (je te la traduirai prochainement, ne t’en fais pas!), je suis perplexe quant aux chansons à proposer aux Chansons contre la Guerre. Un grand... (continua)
Camions sur la route,
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 3/2/2015 - 15:49
Percorsi:
Automobili
Yugo 45
(1999)
Album: “Agent tajne sile“ (agente della forza segreta)
Questa è senz'altro una delle canzoni più interessanti degli Zabranjeno pušenje. La "Yugo 45" era un modello di successo della Zastava, al pari della Zastava 750 "Fića", la famosa copia della Fiat 600. Era insomma uno dei simboli più famosi della Jugoslavia, e rappresenta quindi in questa canzone tutto un periodo, quello appunto dei migliori anni della vecchia Jugoslavia.
La canzone è pregna di significato, perché in maniera non palese (e quindi intelligente ed efficace) ricorda uno stile di vita e fatti quotidiani che accomunavano tutti gli jugoslavi, quindi quella cultura jugoslava che è effettivamente esistita, e che legava nelle esperienze serbi, croati e bosniaci.
Nella prima strofa, quando i vicini si raccolgono a casa del protagonista per vedere la nuova macchina, la madre prepara da mangiare per tutti (l'ospitalità... (continua)
Album: “Agent tajne sile“ (agente della forza segreta)
Questa è senz'altro una delle canzoni più interessanti degli Zabranjeno pušenje. La "Yugo 45" era un modello di successo della Zastava, al pari della Zastava 750 "Fića", la famosa copia della Fiat 600. Era insomma uno dei simboli più famosi della Jugoslavia, e rappresenta quindi in questa canzone tutto un periodo, quello appunto dei migliori anni della vecchia Jugoslavia.
La canzone è pregna di significato, perché in maniera non palese (e quindi intelligente ed efficace) ricorda uno stile di vita e fatti quotidiani che accomunavano tutti gli jugoslavi, quindi quella cultura jugoslava che è effettivamente esistita, e che legava nelle esperienze serbi, croati e bosniaci.
Nella prima strofa, quando i vicini si raccolgono a casa del protagonista per vedere la nuova macchina, la madre prepara da mangiare per tutti (l'ospitalità... (continua)
Kažu da su čuda svijeta piramide afričke
(continua)
(continua)
inviata da Filip Stefanović 20/6/2009 - 13:32
Percorsi:
Automobili, Guerre nei Balcani negli anni '90
Sono d'accordo in tutto e per tutto, e mi ricordo anch'io molto bene della Yugo 45 per averne viste a centinaia quando andavo in Jugoslavia (e senza dimenticare nemmeno la Zastava Skala!). Però mi chiedo: come mai è stata messa una foto di una Yugo con targa di Malta...??? :-)))))
Ad ogni modo...W la Yugo 45, W le OOUR, W tutte le Trg Maršala Tita che si trovavano in ogni paesino... e W soprattutto un paese che non c'è più, ammazzato sull'altare del mercato e delle losche manovre di mezzo mondo. Che un giorno nella spazzatura possano finire tutti i suoi assassini, e che risorga la Yugo 45!
Ad ogni modo...W la Yugo 45, W le OOUR, W tutte le Trg Maršala Tita che si trovavano in ogni paesino... e W soprattutto un paese che non c'è più, ammazzato sull'altare del mercato e delle losche manovre di mezzo mondo. Che un giorno nella spazzatura possano finire tutti i suoi assassini, e che risorga la Yugo 45!
Riccardo Venturi 20/6/2009 - 15:01
Ελληνική απόδοση από τον Ριχάρδο Βεντούρη
Con un grazie a Filip / Хвала лепа, Филипе / Ευχαριστώ πολύ, Φίλιππε
Non so se si è capito quanto mi abbia colpito, questa canzone. Perché mi riporta negli occhi cose che conoscevo anche io. Quando scorrazzavo fra Jugoslavia e Grecia su una 127 scassata, targata FI 901008, incrociando non so quante Zastava e Yugo; le stesse che poi m'è capitato di rivedere schiacciate dai carri armati, o bruciate, o in rovina. Non nei filmati, le ho viste di persona.
E allora m'è scattata la mia solita reazione, dato che anche in Grecia se ne vedevano tante, di Yugo 45. Pensando a quante volte ho passato la frontiera a Gevgelija, dove c'era una specie di casinò che quelli sperduti nei deserti americani gli facevano un baffo, il casinò del tempo perduto mi veniva da chiamarlo. Mi sono messo a tradurla in greco. Andavo da quelle parti e imparavo ogni sorta di lingua,... (continua)
Con un grazie a Filip / Хвала лепа, Филипе / Ευχαριστώ πολύ, Φίλιππε
Non so se si è capito quanto mi abbia colpito, questa canzone. Perché mi riporta negli occhi cose che conoscevo anche io. Quando scorrazzavo fra Jugoslavia e Grecia su una 127 scassata, targata FI 901008, incrociando non so quante Zastava e Yugo; le stesse che poi m'è capitato di rivedere schiacciate dai carri armati, o bruciate, o in rovina. Non nei filmati, le ho viste di persona.
E allora m'è scattata la mia solita reazione, dato che anche in Grecia se ne vedevano tante, di Yugo 45. Pensando a quante volte ho passato la frontiera a Gevgelija, dove c'era una specie di casinò che quelli sperduti nei deserti americani gli facevano un baffo, il casinò del tempo perduto mi veniva da chiamarlo. Mi sono messo a tradurla in greco. Andavo da quelle parti e imparavo ogni sorta di lingua,... (continua)
YUGO 45
(continua)
(continua)
Mentre nel resto della ex Jugoslavia le Yugo sono ormai un pezzo raro, in Serbia ne resistono ancora tantissime. Questa foto l'ho scattata nel 2007 a Zemun, vicino a Belgrado.
La Yugo con la targa di Malta l'ho trovata su Wikipedia...
La Yugo con la targa di Malta l'ho trovata su Wikipedia...
Lorenzo 21/6/2009 - 10:25
Una Zastava verde fu la prima automobile del mio amico greco Babis, sulla quale imparò quella guida esasperatamente lenta che ancora lo contraddistingue. I Greci più su, ma che non potevano raggiungere la Mertsedès, aspiravano alle Lancia: ma poi si accontentavano delle Ford, Cortina o Escort(se questa parola si può ancora pronunciare). Gli altri disponevano dell'usato yugoslavo; e i primi ingorghi sulla Atene -Corinto avevano qualche cosa di già visto in Serbia. Un altro mio amico, che aveva intrapreso la carriera militare, si fece mandare a Cipro per tre anni, senza un giorno di licenza pena la decadenza dei benefici, per farsi la Mertsedès, che veniva offerta - scontata - agli ufficiali delle forze internazionali di garanzia. Se la fece. Ma la prima ragazza che andò a prendere per uscire una sera, gli obiettò: "Non pensavo che tu fossi un taxista". Cipro infatti rigurgitava di taxi Mercedes... (continua)
Gian Piero Testa 21/6/2009 - 11:06
Ho visto infatti che su Βικιπαίδεια c'è regolarmente, quasi in tutte le versioni, la foto della Yugo 45 con targa maltese. Tanto per aggiungere qualche notizia, praticamente si trattava di un progetto Fiat che doveva prendere il posto della 127, e che poi fu accantonato in favore di quella che sarebbe stata la Uno; il progetto fu venduto alla Zastava, allora industria di stato jugoslava, che ne fece la Yugo 45. La quale ebbe un successo clamoroso: fino al 1992 fu addirittura esportata negli Stati Uniti. Certo, ne vedessi a giro una per il Treggia's Blog...e la cosa sarebbe possibilissima, dato che dal 1991 al 1993 fu commercializzata anche in Italia con il nome di Innocenti Koral
Riccardo Venturi 21/6/2009 - 14:23
Mi fa piacere vedere che questa canzone ha suscitato tanto interesse.
Un paio di curiosità: l'ultima Koral a essere prodotta è uscita dalle linee Zastava nemmeno tanto tempo fa (considerando che è in produzione dal '78!): era il 14 novembre 2008, e sul sito della Zastava potete trovare qualche foto e un po' di informazioni.
Altra chicca: la mitica Skala 55 (copia della Fiat 127) viene prodotta ancora oggi, e la si può comprare nuova di pacca a circa 4000 euro. Che aspettate? :-)
Un paio di curiosità: l'ultima Koral a essere prodotta è uscita dalle linee Zastava nemmeno tanto tempo fa (considerando che è in produzione dal '78!): era il 14 novembre 2008, e sul sito della Zastava potete trovare qualche foto e un po' di informazioni.
Altra chicca: la mitica Skala 55 (copia della Fiat 127) viene prodotta ancora oggi, e la si può comprare nuova di pacca a circa 4000 euro. Che aspettate? :-)
Filip Stefanović 21/6/2009 - 16:15
Errata corrige: scusate, la Skala 55 non è più in produzione, ma se non sbaglio in Serbia nelle concessionarie si possono ancora trovare le ultime della serie.
Filip Stefanović 21/6/2009 - 16:19
Quasi quasi ci fo un pensierino! :-) Però ti devo correggere, Filip: la Skala è la copia della 128, non della 127!
Riccardo Venturi 21/6/2009 - 16:59
D'après la version italienne – YUGO 45 - de Filip Stefanović de la chanson Yugo 45 - Zabranjeno Pušenje.
J'ai bien connu la Yougo, dit Marco Valdo M.I., et même, les Zastava et les Polonez, les Polski, les Mosvicth, les Tatras, les Skodas, les Dacias, les Trabants, les Wartburgs (Ah ! Les Wartburgs !), les Barkas (Les incroyables Barkas...), les fausses vraies Fiat 126, les Volgas (de vrais bateaux) et les très fameuses Ladas... Une bonne partie d'entre elles avaient des allures de Fiat. Cela dit, des bagnoles increvables... Un peu rudes, certes... Mais ça roulait et ça fonctionnait sans tous ces machins électroniques et ces sophistications pour mémères atteintes du retour d'âge.
Juste, dit l'âne Lucien, j'ai croisé un peu partout de ces engins. Et tu as parfaitement raison, Marco, ce n'étaient pas des machines prétentieuses. Et avec de ces couleurs... De vraies couleurs... Et pas chères...... (continua)
J'ai bien connu la Yougo, dit Marco Valdo M.I., et même, les Zastava et les Polonez, les Polski, les Mosvicth, les Tatras, les Skodas, les Dacias, les Trabants, les Wartburgs (Ah ! Les Wartburgs !), les Barkas (Les incroyables Barkas...), les fausses vraies Fiat 126, les Volgas (de vrais bateaux) et les très fameuses Ladas... Une bonne partie d'entre elles avaient des allures de Fiat. Cela dit, des bagnoles increvables... Un peu rudes, certes... Mais ça roulait et ça fonctionnait sans tous ces machins électroniques et ces sophistications pour mémères atteintes du retour d'âge.
Juste, dit l'âne Lucien, j'ai croisé un peu partout de ces engins. Et tu as parfaitement raison, Marco, ce n'étaient pas des machines prétentieuses. Et avec de ces couleurs... De vraies couleurs... Et pas chères...... (continua)
YOUGO 45
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 21/6/2009 - 18:46
Io conosco la lingua... e la storia di questo paese magnifico.
Questa canzone mi fa letteralmente venire i brividi... e comprenderne al volo le parole conoscendo le storie della Jugoslavija lascia una sensazione particolare: nostalgia, commozione...un po' anche di rabbia.
Hanno distrutto il paese più bello del mondo... :(
Politici maledetti.
Questa canzone mi fa letteralmente venire i brividi... e comprenderne al volo le parole conoscendo le storie della Jugoslavija lascia una sensazione particolare: nostalgia, commozione...un po' anche di rabbia.
Hanno distrutto il paese più bello del mondo... :(
Politici maledetti.
Andrea 30/4/2010 - 10:18
Vi ringrazio di avermi ricordato di questa stupenda canzone!!!
Mi ricorda i tempi d'infanzia quando i miei nonni materni giravano con la ''Stojka'', quelli paterni con la Yugo e invece i genitori con la ''Fićo''...
Nina (system_hc_pu@hotmail.com)
Mi ricorda i tempi d'infanzia quando i miei nonni materni giravano con la ''Stojka'', quelli paterni con la Yugo e invece i genitori con la ''Fićo''...
Nina (system_hc_pu@hotmail.com)
Un'altra automobile storica per la Jugoslavia, sempre prodotta dalla Zastava, è stata la famosissima Fićo (si legge "fìcio"), oppure Fića (si legge "ficia" e guardate di leggere bene), oppure ancora Fiček.
Era, naturalmente, la replica della Fiat 600 (e 750) prodotta a Kragujevac dopo l'accordo con la Fiat del 1953. La Zastava 600 fu cominciata a produrre nel 1955, in contemporanea col modello italiano; ma se in Italia la produzione cessò nel 1969, in Jugoslavia andò avanti fino al 1985.
La Zastava 600/750/850 è un altro simbolo della ex Jugoslavia. Era veramente una all-purpose car. Quando andai la prima volta in Jugoslavia (nel 1988), ancora era comunissimo vedere le pattuglie della Milicija (la polizia militare federale) girare in Seicento:
Un'altra immagine purtroppo comunissima è stata, ai tempi delle guerre jugoslave e degli assedi di Vukovar e Osijek, vedere i carri armati che schiacciavano... (continua)
Era, naturalmente, la replica della Fiat 600 (e 750) prodotta a Kragujevac dopo l'accordo con la Fiat del 1953. La Zastava 600 fu cominciata a produrre nel 1955, in contemporanea col modello italiano; ma se in Italia la produzione cessò nel 1969, in Jugoslavia andò avanti fino al 1985.
La Zastava 600/750/850 è un altro simbolo della ex Jugoslavia. Era veramente una all-purpose car. Quando andai la prima volta in Jugoslavia (nel 1988), ancora era comunissimo vedere le pattuglie della Milicija (la polizia militare federale) girare in Seicento:
Un'altra immagine purtroppo comunissima è stata, ai tempi delle guerre jugoslave e degli assedi di Vukovar e Osijek, vedere i carri armati che schiacciavano... (continua)
Riccardo Venturi & Treggia's Blog 21/12/2013 - 10:30
PS Per Lorenzo: La foto che hai messo a suo tempo, scattata nel 2007 a Zemun, non è di una Yugo: è un'altra delle più famose vetture jugoslave, la Zastava 101 (replica un po' modificata della 128).
Il Treggia's Blog 21/12/2013 - 10:40
Ops... d'accordo. Non sono un esperto però anche in quella c'è scritto Yugo dietro... mi sa che ci sono stati diversi modelli di Yugo, quella della canzone è la Yugo 45 (copia della 127) credo che la copia della 128 in Jugoslavia si chiamasse anche Yugo 128.
Sì, a un certo punto, visto il successo della dicitura "Yugo" (anche all'estero: le Yugo 45 spopolavano in Grecia, a Cipro, persino in Spagna), questa fu estesa a tutti i modelli. Resta però la Zastava 101, la "vera" centoventotto jugoslava col baule modificato (una delle duecentomila macchine che ho guidato, ne noleggiai una una volta per due giorni vicino a Knin, e andava benissimo). Bisognerà dire anche qualcosa sulla fine della Zastava, o meglio "Zavodi Crvena Zastava", ovvero "Stabilimenti Bandiera Rossa". E' un'azienda antichissima: nacque nel 1853 a Kragujevac come fabbrica d'armi, e tale rimase fino al 2° dopoguerra quando cominciò a produrre, in piena Jugoslavia comunista, automezzi militari americani su licenza: un camion Ford e la famosissima jeep Willys. Nel 1953 ci fu l'accordo con la Fiat che riempì i Balcani di repliche della 600 e della 128 (e della Yugo 45). L'accordo è terminato... (continua)
Il Treggia's Blog 21/12/2013 - 12:16
Domandaccia: E se si facesse un percorso "Antiwar Cars / Automobili contro la guerra"? Penso ovviamente a questa canzone, ma anche a Johnny I Hardly Knew Ye con tutta la storia della Seat Altea...e magari a altre che ora mi sfuggono ma nelle quali c'entrano delle macchine?...
Riccardo Venturi 21/12/2013 - 12:57
Lucio Dalla: Il motore del 2000
[1976]
Parole di Norisso (pseudonimo di Roberto Roversi)
Musica di Lucio Dalla
Album «Automobili»
E invece, nonostante tutta la tecnologia e grazie ai padroni del mondo, interessati solo al profitto e indifferenti al destino del genere umano, non solo il motore del 2000 puzza, inquina e uccide, ma - come scriveva “birramorettisuper” in un commento a questa canzone su YouTube - “il ragazzo del 2000 non ha un lavoro nè un bambino o una bambina” e continua a stare fermo ad aspettare sull’uscio di casa (quando ne ha una), una delle tante case del ghetto...
Parole di Norisso (pseudonimo di Roberto Roversi)
Musica di Lucio Dalla
Album «Automobili»
E invece, nonostante tutta la tecnologia e grazie ai padroni del mondo, interessati solo al profitto e indifferenti al destino del genere umano, non solo il motore del 2000 puzza, inquina e uccide, ma - come scriveva “birramorettisuper” in un commento a questa canzone su YouTube - “il ragazzo del 2000 non ha un lavoro nè un bambino o una bambina” e continua a stare fermo ad aspettare sull’uscio di casa (quando ne ha una), una delle tante case del ghetto...
Il motore del 2000 sarà bello e lucente
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 3/3/2013 - 23:37
Percorsi:
Automobili
Chanson italienne – Il motore del 2000 - Lucio Dalla – 1976
Paroles de Norisso (pseudonnyme de Roberto Roversi)
Musique de Lucio Dalla
Malgré toute la technologie et les grâces des patrons du monde, intéressés seulement au profit et indifférents au destin du genre humain, non seulement le moteur de l'an 2000 (et même de 2013, dit Lucien l'âne) pue, pollue et tue, mais – comme l'écrivait « birramorettisuper » dans un commentaire à cette chanson sur YouTube - « l'enfant de l'an 2000 (et pire encore celui de 2013, dit Lucien l'âne) n'a pas de travail ni d' enfant » et continue à attendre sur la porte de la maison (lorsqu'il en a une), une des nombreuses maisons du ghetto…
En fait, dit Marco Valdo M.I., dans ce foutu ghetto qu'est cette société (pour s'en tenir à l'Europe... C'est pire encore ailleurs), tout va mieux pour les riches, leurs bagnoles sont plus puissantes, mieux équipées, plus... (continua)
Paroles de Norisso (pseudonnyme de Roberto Roversi)
Musique de Lucio Dalla
Malgré toute la technologie et les grâces des patrons du monde, intéressés seulement au profit et indifférents au destin du genre humain, non seulement le moteur de l'an 2000 (et même de 2013, dit Lucien l'âne) pue, pollue et tue, mais – comme l'écrivait « birramorettisuper » dans un commentaire à cette chanson sur YouTube - « l'enfant de l'an 2000 (et pire encore celui de 2013, dit Lucien l'âne) n'a pas de travail ni d' enfant » et continue à attendre sur la porte de la maison (lorsqu'il en a une), une des nombreuses maisons du ghetto…
En fait, dit Marco Valdo M.I., dans ce foutu ghetto qu'est cette société (pour s'en tenir à l'Europe... C'est pire encore ailleurs), tout va mieux pour les riches, leurs bagnoles sont plus puissantes, mieux équipées, plus... (continua)
LE MOTEUR DE L'AN 2000
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 4/3/2013 - 14:59
Lucio Dalla: L’ingorgo
[1976]
Parole di Norisso (pseudonimo di Roberto Roversi)
Musica di Lucio Dalla
Album «Automobili»
Dedicata a tutti i fautori e responsabili - passati e presenti, industriali e politicanti e sindacalisti - della nostra attuale (in)Civiltà dell’Automobile, uno di quei miti del progresso che stanno contribuendo ad accelerare la forse comunque inevitabile estinzione del genere umano...
La canzone, per giunta, non mi pare nemmeno troppo estranea alle CCG: basti l’ultima strofa, con la bella Parigi come in guerra, assediata e soffocata da migliaia di auto rombanti...
Dopo due album scritti interamente assieme, la coppia Dalla-Roversi nel 1976 concepisce uno spettacolo, intitolato Il futuro dell'automobile e altre storie, che viene trasmesso dalla RAI e riscuote un certo successo: Dalla decide quindi di incidere alcune canzoni dello spettacolo, scelta contraria al volere di Roversi che avrebbe... (continua)
Parole di Norisso (pseudonimo di Roberto Roversi)
Musica di Lucio Dalla
Album «Automobili»
Dedicata a tutti i fautori e responsabili - passati e presenti, industriali e politicanti e sindacalisti - della nostra attuale (in)Civiltà dell’Automobile, uno di quei miti del progresso che stanno contribuendo ad accelerare la forse comunque inevitabile estinzione del genere umano...
La canzone, per giunta, non mi pare nemmeno troppo estranea alle CCG: basti l’ultima strofa, con la bella Parigi come in guerra, assediata e soffocata da migliaia di auto rombanti...
Dopo due album scritti interamente assieme, la coppia Dalla-Roversi nel 1976 concepisce uno spettacolo, intitolato Il futuro dell'automobile e altre storie, che viene trasmesso dalla RAI e riscuote un certo successo: Dalla decide quindi di incidere alcune canzoni dello spettacolo, scelta contraria al volere di Roversi che avrebbe... (continua)
Mettere in marcia il motore
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 3/3/2013 - 17:59
Percorsi:
Automobili
Cina, enorme ingorgo in autostrada - 100 km di coda, in fila da nove giorni
I lavori di manutenzione sulla National Expressway 110 hanno deviato il traffico su una strada parallela dove dal 14 agosto si è formato un serpentone di macchine e Tir. Bancarelle di ogni tipo affiancano i mezzi fermi.
Da La Repubblica del 23 agosto 2010
Bloccati in autostrada da giorni, senza poter andare avanti o tornare indietro. Un ingorgo gigantesco sulla strada che collega Pechino a Jinin, in Tibet, che si è formato oltre una settimana fa e che non si smaltirà prima di metà settembre. Tutto è iniziato lo scorso 14 agosto quando la National Expressway 110, principale autostrada che dalla capitale porta a nord-ovest ed è normalmente utilizzata dai mezzi pesanti, è stata chiusa per lavori di manutenzione. I numerosi camion e Tir sono stati dirottati sul percorso alternativo, una strada parallela di appena... (continua)
Dead End 3/3/2013 - 18:01
Taxi
dall'album "Buone Notizie" (1981)
[musica: V. Nocenzi, G. Nocenzi / testo: F. Di Giacomo, V. Nocenzi]
[musica: V. Nocenzi, G. Nocenzi / testo: F. Di Giacomo, V. Nocenzi]
Notte poco adulta sopra un taxi compiacente
(continua)
(continua)
Version française – TAXI – Marco Valdo M.I. – 2013
Chanson italienne – Taxi – Banco Del Mutuo Soccorso – 1981
Chanson italienne – Taxi – Banco Del Mutuo Soccorso – 1981
TAXI
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 9/1/2013 - 15:19
L'operaio della FIAT (La 1100)
[1974]
Album "Ingresso libero"
Beh, se c'è La canzone del Maggio non può mancare la sua critica feroce... No, Rino non andava d'accordo con la "rivoluzione" e i suoi cantori, fosse anche Fabrizio De André...
Album "Ingresso libero"
Beh, se c'è La canzone del Maggio non può mancare la sua critica feroce... No, Rino non andava d'accordo con la "rivoluzione" e i suoi cantori, fosse anche Fabrizio De André...
Hai finito il tuo lavoro
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 25/4/2010 - 00:33
Chanson italienne – L'operaio della Fiat ( La 1100) – 1974
Il va de soi, mon cher Lucien l'âne, que je n'ai absolument rien à dire ou à redire à Rino Gaetano; il a parfaitement raison de décrire la réalité et les reflets du combat gigantesque de la Guerre de Cent Mille Ans auquel comme tous, il est confronté. Qu'il y ait des dégâts « collatéraux » dans une guerre est une chose inévitable; dès lors, ces « dégâts collatéraux » (ici, deux voitures brûlées) renvoient à la Guerre de Cent Mille Ans elle-même et donc, aux effets et aux origines de cette Guerre. Lesquels effets relèvent de ceux qui en sont les seuls responsables et je rappelle que la Guerre de Cent Mille Ans existe du seul fait que les riches la font aux pauvres en vue de les exploiter, d'en tirer profit, de les dominer... Sans cet acharnement millénaire, nous vivrions en paix. Rino Gaetano laisse penser que l'incendie de deux... (continua)
Il va de soi, mon cher Lucien l'âne, que je n'ai absolument rien à dire ou à redire à Rino Gaetano; il a parfaitement raison de décrire la réalité et les reflets du combat gigantesque de la Guerre de Cent Mille Ans auquel comme tous, il est confronté. Qu'il y ait des dégâts « collatéraux » dans une guerre est une chose inévitable; dès lors, ces « dégâts collatéraux » (ici, deux voitures brûlées) renvoient à la Guerre de Cent Mille Ans elle-même et donc, aux effets et aux origines de cette Guerre. Lesquels effets relèvent de ceux qui en sont les seuls responsables et je rappelle que la Guerre de Cent Mille Ans existe du seul fait que les riches la font aux pauvres en vue de les exploiter, d'en tirer profit, de les dominer... Sans cet acharnement millénaire, nous vivrions en paix. Rino Gaetano laisse penser que l'incendie de deux... (continua)
L'OUVRIER DE LA FIAT
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 29/4/2010 - 17:55
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Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Tracy Chapman
Album / Albumi: Fast Car
Fast Car è un singolo della cantante statunitense Tracy Chapman, il primo estratto dall'album in studio di debutto eponimo e pubblicato il 6 aprile 1988. L'apparizione della Chapman ai festeggiamenti per il settantesimo compleanno di Nelson Mandela contribuì notevolmente al lancio del brano, facendolo debuttare nella top 5 statunitense e nella top ten britannica.
Il brano fu nominato per tre Grammy Awards, trionfando nella categoria di miglior interpretazione vocale femminile pop. La rivista Rolling Stone lo ha inoltre collocato alla 165ª posizione della lista delle 500 migliori canzoni della storia.
La canzone è una storia di povertà generazionale. La narratrice del brano racconta la storia della propria dura vita, cominciando dal momento in cui sua madre lasciò il... (continua)