Primo treno per Marte
The train to Mars is leaving
(continua)
(continua)
13/9/2024 - 21:58
Percorsi:
Guerra alla Terra, Storie dallo Spazio Profondo
Lost in Space
[2010]
Lyrics and music / Testo e musica / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Evan Herzoff
"..Ask Slavoj Žižek or Noam Chomsky, or somebody like that. I'm a songwriter, not a political analyst, nor a philosopher. At least, not explicitly. Anyways, capitalism is collapsing, enjoy!"
Lyrics and music / Testo e musica / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Evan Herzoff
"..Ask Slavoj Žižek or Noam Chomsky, or somebody like that. I'm a songwriter, not a political analyst, nor a philosopher. At least, not explicitly. Anyways, capitalism is collapsing, enjoy!"
Capitalism
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 19/2/2011 - 09:25
Percorsi:
Storie dallo Spazio Profondo
Riccardo Venturi, 16-4-2024 11:04
Due parole del traduttore.Obbèlla. Avevamo nel sito una canzone per la quale vengono tirati in ballo addirittura Noam Chomsky (che si avvia bel bello ai cent’anni) e Slavoj Žižek! Bisognava tradurla per forza, anche se il suo autore, Evan Herzoff detto “Eval Herz”, si schernisce dicendo di rivolgersi a loro per le analisi politiche e per le speculazioni filosofiche. Così facendo, ha scritto una canzone perfettamente filosofica e politica, che può essere così riassunta: il capitalismo è una merda e ci ammazza a tutti quanti. Enjoy!
Due parole del traduttore.Obbèlla. Avevamo nel sito una canzone per la quale vengono tirati in ballo addirittura Noam Chomsky (che si avvia bel bello ai cent’anni) e Slavoj Žižek! Bisognava tradurla per forza, anche se il suo autore, Evan Herzoff detto “Eval Herz”, si schernisce dicendo di rivolgersi a loro per le analisi politiche e per le speculazioni filosofiche. Così facendo, ha scritto una canzone perfettamente filosofica e politica, che può essere così riassunta: il capitalismo è una merda e ci ammazza a tutti quanti. Enjoy!
Perduti nello spazio
(continua)
(continua)
La canzone del Big Bang
[2014]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Piero Galli
"Canzoni per imparare"
Di sé, Piero Galli non dice molto, tranne che è un insegnante di scuola primaria. Un maestro elementare, insomma, con la passione per la musica. Un “maestro canterino” che, a un certo punto, ha cominciato a utilizzare la sua passione per scrivere canzoni per l’infanzia; o meglio, canzoni dedicate ai bambini delle sue classi, dai 6 agli 11 anni, ma un po’ diverse da quelle dello “Zecchino d’Oro” o da “Carletto l’ha fatta nel letto”. Partendo dalla passione universale di tutti i bambini, vale a dire i dinosauri (chi non ha avuto la passione per i dinosauri non è mai stato bambino!), si è messo in testa di spiegare la scienza, quella vera, ai ragazzini. E così, ecco addirittura questa “Canzone del Big Bang”. Perfetta canzone di astrofisica per l’infanzia, insomma. Mica roba da... (continua)
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Piero Galli
"Canzoni per imparare"
Di sé, Piero Galli non dice molto, tranne che è un insegnante di scuola primaria. Un maestro elementare, insomma, con la passione per la musica. Un “maestro canterino” che, a un certo punto, ha cominciato a utilizzare la sua passione per scrivere canzoni per l’infanzia; o meglio, canzoni dedicate ai bambini delle sue classi, dai 6 agli 11 anni, ma un po’ diverse da quelle dello “Zecchino d’Oro” o da “Carletto l’ha fatta nel letto”. Partendo dalla passione universale di tutti i bambini, vale a dire i dinosauri (chi non ha avuto la passione per i dinosauri non è mai stato bambino!), si è messo in testa di spiegare la scienza, quella vera, ai ragazzini. E così, ecco addirittura questa “Canzone del Big Bang”. Perfetta canzone di astrofisica per l’infanzia, insomma. Mica roba da... (continua)
Quindici miliardi di anni fa
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 2/4/2024 - 20:47
Percorsi:
Storie dallo Spazio Profondo
Riccardo Venturi, 2-4-2024 21:11
Big Bang Song
(continua)
(continua)
Chanson italienne – La canzone del Big Bang – Piero Galli - 2014
Paroles et musique : Piero Galli
De lui-même, Piero Galli ne dit pas grand-chose, si ce n'est qu'il est instituteur. Un instituteur, en somme, avec la passion de la musique. Un "professeur chantant" qui, à un moment donné, a commencé à utiliser sa passion pour écrire des chansons pour l’enfance ; ou plutôt, des chansons dédiées aux enfants de ses classes, âgés de 6 à 11 ans, mais un peu différentes de celles du "Zecchino d'Oro" ou du "Carletto l'ha fatto nel letto". Partant de la passion universelle de tous les enfants, autrement dit les dinosaures (celui qui n'a pas été passionné par les dinosaures n'a jamais été un enfant !), il a entrepris d'expliquer la science, la vraie, aux enfants. C'est ainsi qu'est née cette "chanson du Big Bang". Une chanson d'astrophysique parfaite pour les enfants, en somme. Ce n'est pas rien !
Comme... (continua)
Paroles et musique : Piero Galli
De lui-même, Piero Galli ne dit pas grand-chose, si ce n'est qu'il est instituteur. Un instituteur, en somme, avec la passion de la musique. Un "professeur chantant" qui, à un moment donné, a commencé à utiliser sa passion pour écrire des chansons pour l’enfance ; ou plutôt, des chansons dédiées aux enfants de ses classes, âgés de 6 à 11 ans, mais un peu différentes de celles du "Zecchino d'Oro" ou du "Carletto l'ha fatto nel letto". Partant de la passion universelle de tous les enfants, autrement dit les dinosaures (celui qui n'a pas été passionné par les dinosaures n'a jamais été un enfant !), il a entrepris d'expliquer la science, la vraie, aux enfants. C'est ainsi qu'est née cette "chanson du Big Bang". Une chanson d'astrophysique parfaite pour les enfants, en somme. Ce n'est pas rien !
Comme... (continua)
LA CHANSON DU BIG BANG
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 3/4/2024 - 16:26
Casa mia
2024
Presentata al Festival di Sanremo 2024.
Presentata al Festival di Sanremo 2024.
Il brano è nato quest’estate con Michelangelo, abbiamo fatto il ritornello e la base, poi lo abbiamo accantonato. Ho chiuso l’album, ce ne eravamo dimenticati. Ce ne siamo accorti, lo abbiamo sistemato e Sanremo era la giusta destinazione.
Il testo è un dialogo tra me e un extraterrestre che mi fa notare quanto il nostro pianeta sia bellissimo, e che nonostante le tragedie del mondo la natura sistema sempre tutto.
Il testo è un dialogo tra me e un extraterrestre che mi fa notare quanto il nostro pianeta sia bellissimo, e che nonostante le tragedie del mondo la natura sistema sempre tutto.
Il prato è verde, più verde, più verde
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 1/2/2024 - 10:03
Percorsi:
Storie dallo Spazio Profondo
Riportiamo per dovere di cronaca, ma questa polemica contro Ghali è sempre lo stesso vecchio trucco di equiparare l'antisionismo all'antisemitismo. Oltretutto la canzone non cita mai Israele, forse Walker Meghnagi ha riconosciuto subito il suo stato del cuore nei versi "Per tracciare un confine / Con linee immaginarie bombardate un ospedale"
Sanremo 2024, la comunità ebraica di Milano contro Ghali: «Propaganda anti-israeliana». Il rapper: «Il silenzio non suoni come un assenso»
Sanremo 2024, la comunità ebraica di Milano contro Ghali: «Propaganda anti-israeliana». Il rapper: «Il silenzio non suoni come un assenso»
Felona e Sorona
[1973]
Testi / Lyrics / Paroles / Sanat: Tony Pagliuca – Aldo Tagliapietra
Musica / Music / Musique / Sävel: Tony Pagliuca – Aldo Tagliapietra – Giampiero Reverberi
Testi inglesi / English Lyrics / Paroles anglaises / Englanninkieliset sanat : Peter Hammill
Felona & Sorona, 1974.
Due pianeti, due città
di Riccardo Venturi
Il buio e la luce. Il bene e il male. La vita e la morte. I binomi fondanti ai quali, lo devo dire, non pensavo affatto poco meno di un mese fa, una domenica sera, entrando in un bar che si trova esattamente accanto alla famosa “Leopolda”, l'antica stazione ferroviaria fiorentina trasformata in “centro eventi” (si dirà cosí?) e nota in tempi recenti per le conventions di un noto uomo politico ultimamente un po' in difficoltà. Non ci pensavo ai binomi, entrando in quel bar che è tra i non molti che restano aperti tutti i giorni, e 24 ore su 24; scarrozzato da un... (continua)
Testi / Lyrics / Paroles / Sanat: Tony Pagliuca – Aldo Tagliapietra
Musica / Music / Musique / Sävel: Tony Pagliuca – Aldo Tagliapietra – Giampiero Reverberi
Testi inglesi / English Lyrics / Paroles anglaises / Englanninkieliset sanat : Peter Hammill
Felona & Sorona, 1974.
Due pianeti, due città
di Riccardo Venturi
Il buio e la luce. Il bene e il male. La vita e la morte. I binomi fondanti ai quali, lo devo dire, non pensavo affatto poco meno di un mese fa, una domenica sera, entrando in un bar che si trova esattamente accanto alla famosa “Leopolda”, l'antica stazione ferroviaria fiorentina trasformata in “centro eventi” (si dirà cosí?) e nota in tempi recenti per le conventions di un noto uomo politico ultimamente un po' in difficoltà. Non ci pensavo ai binomi, entrando in quel bar che è tra i non molti che restano aperti tutti i giorni, e 24 ore su 24; scarrozzato da un... (continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 15/12/2018 - 15:35
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Storie dallo Spazio Profondo
English Version of the Album: Felona & Sorona
Version anglaise de l'album: Felona & Sorona
Albumin englanninkielinen versio: Felona & Sorona
The Famous Charisma Label, 1974
Testi inglesi / English Lyrics / Paroles anglaises / Englanninkieliset sanat: Peter Hammill
Nota.I testi inglesi di Peter Hammill, pur rispettando l'impostazione degli originali inglesi di Aldo Tagliapietra, non sono “traduzioni” o “versioni” nel senso stretto: sono, a pieno titolo, testi originali di Peter Hammill. Così devono essere presi e considerati. Nella versione inglese, i brani 3 e 6 sono stati combinati.
Note.Though respecting the general lines of the Italian original lyrics, Peter Hammill's English lyrics are no “translations” or “versions” in the strict sense of the word, but original lyrics by Peter Hammill. Such way are they to be considered. In the English version, tracks 3 and 6 are combined.
Version anglaise de l'album: Felona & Sorona
Albumin englanninkielinen versio: Felona & Sorona
The Famous Charisma Label, 1974
Testi inglesi / English Lyrics / Paroles anglaises / Englanninkieliset sanat: Peter Hammill
Nota.I testi inglesi di Peter Hammill, pur rispettando l'impostazione degli originali inglesi di Aldo Tagliapietra, non sono “traduzioni” o “versioni” nel senso stretto: sono, a pieno titolo, testi originali di Peter Hammill. Così devono essere presi e considerati. Nella versione inglese, i brani 3 e 6 sono stati combinati.
Note.Though respecting the general lines of the Italian original lyrics, Peter Hammill's English lyrics are no “translations” or “versions” in the strict sense of the word, but original lyrics by Peter Hammill. Such way are they to be considered. In the English version, tracks 3 and 6 are combined.
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 15/12/2018 - 20:12
Scopro questa pagina a distanza di 4 anni dalla sua pubblicazione e l'ho letta con avidità. Non sono mai stato capace di trasformare i miei pensieri e le mie emozioni in parole scritte che ne rendessero l'intensità. Perciò ti dico semplicemente e sinceramente grazie per questo dono che hai fatto a chiunque lo leggerà.
Mi auguro che tu abbia continuato a bere caffè senza zucchero... e che continuerai a farlo ancora per molto.
Mi auguro che tu abbia continuato a bere caffè senza zucchero... e che continuerai a farlo ancora per molto.
Stefano 1/4/2023 - 02:59
@ Stefano
Carissimo Stefano, prima di tutto grazie per quello che mi hai scritto. E non è, credimi, il solito ringraziamento di circostanza, anodino, vuoto. Certo che ne è passata, oramai, di acqua sotto i ponti da quella sera del 15 dicembre 2018. Per...aggiornare un po' la cosa, ti dirò che ho scoperto la stevia; o meglio, una polverina che ora vendono anche nei supermercati e che assicurano essere un dolcificante naturale adatto ai diabetici. Bah, speriamo; il fatto è che il caffè amaro proprio non mi è riuscito mai farmelo piacere, nonostante i famosi intenditori dicano che andrebbe bevuto sempre così. Ma nei bar non sempre la hanno, i dolcificanti nelle bustine sono generalmente delle schifezze peggiori dello zucchero semolato, e quindi il caffè amaro non è scomparso dal mio orizzonte. Ad ogni modo, continuo a farmi tre dosi di Humalog (ore 8, 12 e 18) e una di Lantus (ore 22), nonché... (continua)
Carissimo Stefano, prima di tutto grazie per quello che mi hai scritto. E non è, credimi, il solito ringraziamento di circostanza, anodino, vuoto. Certo che ne è passata, oramai, di acqua sotto i ponti da quella sera del 15 dicembre 2018. Per...aggiornare un po' la cosa, ti dirò che ho scoperto la stevia; o meglio, una polverina che ora vendono anche nei supermercati e che assicurano essere un dolcificante naturale adatto ai diabetici. Bah, speriamo; il fatto è che il caffè amaro proprio non mi è riuscito mai farmelo piacere, nonostante i famosi intenditori dicano che andrebbe bevuto sempre così. Ma nei bar non sempre la hanno, i dolcificanti nelle bustine sono generalmente delle schifezze peggiori dello zucchero semolato, e quindi il caffè amaro non è scomparso dal mio orizzonte. Ad ogni modo, continuo a farmi tre dosi di Humalog (ore 8, 12 e 18) e una di Lantus (ore 22), nonché... (continua)
Riccardo Venturi 3/4/2023 - 09:18
gli strani giri della vita.
Son diventata aglianese 1 anno preciso (quasi: 30 aprile 2022) fa, sapevo a malapena dell'esistenza di Agliana (al massimo mi ero spinta fin Prato, e da fiorentina mi pareva già fin troppo), poi succedon tante cose, punto belle, e si valica pure il Bisenzio per trovarsi accanto alla Bure. (Capalle non si vede, si è offuscato, Pensare che stasera dovrei andare a Prato). Di Agliana ho scoperto qualche cosa carina: un paio di pasticcerie, un teatro, un laghetto di pesca, qualche ristorante e pizzeria molto gradevoli, e verso Pistoia (capirai, son 10 minuti) un circolo ARCI con un bel programma musicale. Santomato Live Club. Ecco, scorrendo il progrmma del Santomato, scopro che il prossimo 5 maggio ci sono proprio Le Orme per il 50° di Felona e Sorona. Saranno 35 anni che non ascolto quel disco...cerco i testi ed arrivo qui. Che abisso del tempo e di ricordi di cartelli stradali di paesini delle montagne pistoiesi su una scassata panda rossa....
Un saluto, Riccardo.
Son diventata aglianese 1 anno preciso (quasi: 30 aprile 2022) fa, sapevo a malapena dell'esistenza di Agliana (al massimo mi ero spinta fin Prato, e da fiorentina mi pareva già fin troppo), poi succedon tante cose, punto belle, e si valica pure il Bisenzio per trovarsi accanto alla Bure. (Capalle non si vede, si è offuscato, Pensare che stasera dovrei andare a Prato). Di Agliana ho scoperto qualche cosa carina: un paio di pasticcerie, un teatro, un laghetto di pesca, qualche ristorante e pizzeria molto gradevoli, e verso Pistoia (capirai, son 10 minuti) un circolo ARCI con un bel programma musicale. Santomato Live Club. Ecco, scorrendo il progrmma del Santomato, scopro che il prossimo 5 maggio ci sono proprio Le Orme per il 50° di Felona e Sorona. Saranno 35 anni che non ascolto quel disco...cerco i testi ed arrivo qui. Che abisso del tempo e di ricordi di cartelli stradali di paesini delle montagne pistoiesi su una scassata panda rossa....
Un saluto, Riccardo.
Iside65 25/4/2023 - 23:51
Veramente, Silvia oltremodo cara, a quanto ne so tu ti sei spinta ben più in là di Prào, e anche in de' posti parecchio complicati & agitati. Come dìgnene: se un giornollàrtro ci si dovesse rivedere, magari si mette su un bel libriccino di memorie (visto che ormai s'ha un'età tutteddùe) che, secondo me, avrebbe qualche possibilità di diventare un best(ia) seller. Però è pur vero che, comunque la vada, ci si portano dietro i propri luoghi dovunque si vada a rifinire, come fossero una barca con la quale si naviga per il mondo. Firenze, l'Elba, San Piero a Ponti, Campi (a proposito: ti ringrazio per la citazione da Bisenzio, tra la rivolta di Nika e le disavventure del Ballerini), Agliana... A Agliana ci devo aver messo piede sì e no due volte in vita mia, mi sembra ci sia un teatro dove ci devo aver visto qualcosa ma 'un mi ricordo di preciso icché. Vorrà dire che ci sarà una terza volta,... (continua)
Riccardo Venturi 27/4/2023 - 00:54
Grande Riccardo, è da poco che ho riscoperto Le Orme e devo dire che in Italia un gruppo così eclettico non c'è. Ho ripreso tutti i dischi prog del gruppo, compresa la trilogia degli Elementi (Fiume e Infinito) che negli anni 2000 ripropongono il prog, pazzesco!
Un permesso di soggiorno sulla Luna
2021
Album: Come siamo arrivati fin qui
Album: Come siamo arrivati fin qui
Vola una farfalla nera
(continua)
(continua)
inviata da Alberto Scotti 28/5/2023 - 23:37
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Storie dallo Spazio Profondo
Chanson italienne — Un permesso di soggiorno sulla Luna — Pier Cortese — 2021
Dialogue Maïeutique
Curieux titre, dit Lucien l’âne. Et puis, qu’irait-on faire sur la Lune ? Et pourquoi ?
Là, Lucien l’âne mon ami, tu as tout résumé. C’est la question. Ce qu’en dit la chanson, c’est que la situation sur la Terre est de plus en plus préoccupante. Il y a déjà longtemps, le docteur et révérend Thomas Malthus avait tiré le signal d’alarme en mettant le doigt sur la croissance de continue de la population humaine et sur le danger de la surpopulation. Un autre Britannique, mais je ne sais plus trop lequel, mettons Cyril Northcote Parkinson, anticipait l’an 3000 en résumant la situation disant : « Only stand up » — grosso mode : « Tous debout ». Cependant, contrairement à l’attente de Malthus, la croissance humaine a été (jusqu’à présent au moins) suivie ou même précédée, par celle de la production... (continua)
Dialogue Maïeutique
Curieux titre, dit Lucien l’âne. Et puis, qu’irait-on faire sur la Lune ? Et pourquoi ?
Là, Lucien l’âne mon ami, tu as tout résumé. C’est la question. Ce qu’en dit la chanson, c’est que la situation sur la Terre est de plus en plus préoccupante. Il y a déjà longtemps, le docteur et révérend Thomas Malthus avait tiré le signal d’alarme en mettant le doigt sur la croissance de continue de la population humaine et sur le danger de la surpopulation. Un autre Britannique, mais je ne sais plus trop lequel, mettons Cyril Northcote Parkinson, anticipait l’an 3000 en résumant la situation disant : « Only stand up » — grosso mode : « Tous debout ». Cependant, contrairement à l’attente de Malthus, la croissance humaine a été (jusqu’à présent au moins) suivie ou même précédée, par celle de la production... (continua)
UN PERMIS DE SÉJOUR SUR LA LUNE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 30/5/2023 - 16:19
Galileo
[1998]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Edoardo Bennato
Album / Albumi: Sbandato
Ciò che si vede nell'immagine sopra stante, è l'Osservatorio Astrofisico di Arcetri. L'Osservatorio, progettato per ospitare il più grande rifrattore d'Italia, fu inaugurato il 27 ottobre 1872; da centocinquant'anni scruta le stelle e le galassie.
Arcetri è una delle più belle colline che incorniciano la città di Firenze, assieme al suo antichissimo borgo (il nome deriva dal latino Arcis Veteris, “rocca antica”); si trova a breve distanza dal Poggio Imperiale, da dove le truppe di Carlo V d'Asburgo assediarono Firenze dal 1529 al 1530 restaurando la signoria dei Medici, e da via Leonardo Ximenes (via dedicata a un astronomo gesuita), dove per un certo periodo abitò Margherita Hack -nata in un'altra strada fiorentina che si chiama Via delle Cento Stelle. A brevissima... (continua)
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Edoardo Bennato
Album / Albumi: Sbandato
Ciò che si vede nell'immagine sopra stante, è l'Osservatorio Astrofisico di Arcetri. L'Osservatorio, progettato per ospitare il più grande rifrattore d'Italia, fu inaugurato il 27 ottobre 1872; da centocinquant'anni scruta le stelle e le galassie.
Arcetri è una delle più belle colline che incorniciano la città di Firenze, assieme al suo antichissimo borgo (il nome deriva dal latino Arcis Veteris, “rocca antica”); si trova a breve distanza dal Poggio Imperiale, da dove le truppe di Carlo V d'Asburgo assediarono Firenze dal 1529 al 1530 restaurando la signoria dei Medici, e da via Leonardo Ximenes (via dedicata a un astronomo gesuita), dove per un certo periodo abitò Margherita Hack -nata in un'altra strada fiorentina che si chiama Via delle Cento Stelle. A brevissima... (continua)
Dichiaro la terra immota
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 8/3/2023 - 18:07
Chanson italienne — Galileo — Edoardo Bennato — 1998
Petit Dialogue Maïeutique
Lucien l’âne mon ami, j’espère que tu sais qui était Galilée.
Oh, dit Lucien l’âne, pour moi, si je me souviens bien de ce que j’en ai entendu à l’époque déjà, ce fut un grand savant et aussi, le bruit courait qu’il eut de solides démêlés avec l’Inquisition qui n’appréciait pas trop ses explications du monde dont on racontait qu’elles étaient fondées sur l’observation de la réalité et non sur les affirmations de la Bible et des théologiens.
Ah, je vois que tu t’en souviens bien, répond Marco Valdo M.I. et que tu as en quelques mots réglé cette affaire que d’aucuns ont tendance à embrouiller pour préserver la place centrale de la divinité et les intérêts de leur Église. La seule chose à en dire est que Galilée à l’instar de bien des chercheurs et savants de ces temps anciens, et d’ailleurs, il se fait que pareil... (continua)
Petit Dialogue Maïeutique
Lucien l’âne mon ami, j’espère que tu sais qui était Galilée.
Oh, dit Lucien l’âne, pour moi, si je me souviens bien de ce que j’en ai entendu à l’époque déjà, ce fut un grand savant et aussi, le bruit courait qu’il eut de solides démêlés avec l’Inquisition qui n’appréciait pas trop ses explications du monde dont on racontait qu’elles étaient fondées sur l’observation de la réalité et non sur les affirmations de la Bible et des théologiens.
Ah, je vois que tu t’en souviens bien, répond Marco Valdo M.I. et que tu as en quelques mots réglé cette affaire que d’aucuns ont tendance à embrouiller pour préserver la place centrale de la divinité et les intérêts de leur Église. La seule chose à en dire est que Galilée à l’instar de bien des chercheurs et savants de ces temps anciens, et d’ailleurs, il se fait que pareil... (continua)
GALILÉE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 9/3/2023 - 18:39
Molto prima di Bennato lo stesso tema veniva trattato in una ben più toccante canzone dei Quilapayun che avevo inviato ed è presente sul sito da tempo: Oficio de tinieblas por Galileo Galilei
Canzoni contro la guerra: Quilapayún - Oficio de tinieblas por Galileo Galilei
Flavio Poltronieri 10/3/2023 - 07:14
Watcher of the Skies
[1972]
Compositori / Composers / Compositeurs / Säveltäjät
Peter Gabriel
Tony Banks
Steve Hackett
Mike Rutherford
Phil Collins
Album / Albumi: Foxtrot
Nell'aprile del 1972, i Genesis calano in Italia per la prima volta con il loro Nursery Cryme Tour. Non è un caso: probabilmente i Genesis vengono apprezzati prima in Italia che nel loro paese di origine o in altri paesi anglofoni. Il tour ha inizio il 6 aprile a Adria, in provincia di Rovigo; vi assistono, secondo le testimonianze, un centinaio di persone. I Genesis alloggiano all' “Hotel Stella” di Adria.
Forse il nome di questo piccolo albergo della cittadina veneta è una sorta di presagio. L'11 aprile sono a Pesaro, il giorno dopo a Reggio Emilia, poi via via a Cuorgnè (TO), a Pavia, a Lugo (RA), a Travagliato (BS), a Siena e a Roma. Il tour si conclude il 19 aprile a Napoli; in alcune date hanno ottenuto cinquemila, addirittura... (continua)
Compositori / Composers / Compositeurs / Säveltäjät
Peter Gabriel
Tony Banks
Steve Hackett
Mike Rutherford
Phil Collins
Album / Albumi: Foxtrot
Nell'aprile del 1972, i Genesis calano in Italia per la prima volta con il loro Nursery Cryme Tour. Non è un caso: probabilmente i Genesis vengono apprezzati prima in Italia che nel loro paese di origine o in altri paesi anglofoni. Il tour ha inizio il 6 aprile a Adria, in provincia di Rovigo; vi assistono, secondo le testimonianze, un centinaio di persone. I Genesis alloggiano all' “Hotel Stella” di Adria.
Forse il nome di questo piccolo albergo della cittadina veneta è una sorta di presagio. L'11 aprile sono a Pesaro, il giorno dopo a Reggio Emilia, poi via via a Cuorgnè (TO), a Pavia, a Lugo (RA), a Travagliato (BS), a Siena e a Roma. Il tour si conclude il 19 aprile a Napoli; in alcune date hanno ottenuto cinquemila, addirittura... (continua)
Watcher of the skies, watcher of all
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 15/2/2023 - 21:12
Percorsi:
Storie dallo Spazio Profondo
Riccardo Venturi, 15-2-2023 22:56
Osservatore dei cieli
(continua)
(continua)
Chanson — Watcher of the Skies — Genesis — 1972
Auteurs - Interprètes : Peter Gabriel — Tony Banks — Steve Hackett — Mike Rutherford — Phil Collins
Album : Foxtrot
En avril 1972, Genesis débarque pour la première fois en Italie avec son Nursery Cryme Tour. Ce n’est pas un hasard : Genesis est probablement apprécié plus tôt en Italie que dans son pays d’origine ou dans d’autres pays anglophones. La tournée commence le 6 avril à Adria, dans la province de Rovigo ; y assistent, selon les témoignages, une centaine de personnes. Genesis séjourne à l’hôtel Stella (ÉTOILE) à Adria.
Le nom de ce petit hôtel de la ville de Vénétie est peut-être une sorte de présage. Le 11 avril, ils sont à Pesaro, le lendemain à Reggio Emilia, puis à Cuorgnè (TO), Pavie, Lugo (RA), Travagliato (BS), Sienne et Rome. La tournée se termine le 19 avril à Naples ; à certaines dates, ils ont eu cinq mille, voire dix... (continua)
Auteurs - Interprètes : Peter Gabriel — Tony Banks — Steve Hackett — Mike Rutherford — Phil Collins
Album : Foxtrot
En avril 1972, Genesis débarque pour la première fois en Italie avec son Nursery Cryme Tour. Ce n’est pas un hasard : Genesis est probablement apprécié plus tôt en Italie que dans son pays d’origine ou dans d’autres pays anglophones. La tournée commence le 6 avril à Adria, dans la province de Rovigo ; y assistent, selon les témoignages, une centaine de personnes. Genesis séjourne à l’hôtel Stella (ÉTOILE) à Adria.
Le nom de ce petit hôtel de la ville de Vénétie est peut-être une sorte de présage. Le 11 avril, ils sont à Pesaro, le lendemain à Reggio Emilia, puis à Cuorgnè (TO), Pavie, Lugo (RA), Travagliato (BS), Sienne et Rome. La tournée se termine le 19 avril à Naples ; à certaines dates, ils ont eu cinq mille, voire dix... (continua)
VEILLEUR DES CIEUX
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 21/2/2023 - 18:24
Passaporto per le stelle
1983
Album: Tropico Del Nord
Una di quelle perle rare della musica italiana, la storia di un ragazzo ed una ragazza, entrambi abituati a vivere in maniera semplice, in campagna, che vengono selezionati dal presidente del loro stato per andare a popolare un mondo lontano, dato che il loro sta per essere distrutto dall’ennesima ed ultima guerra. D’altronde il testo è di Valerio Negrini
Album: Tropico Del Nord
Una di quelle perle rare della musica italiana, la storia di un ragazzo ed una ragazza, entrambi abituati a vivere in maniera semplice, in campagna, che vengono selezionati dal presidente del loro stato per andare a popolare un mondo lontano, dato che il loro sta per essere distrutto dall’ennesima ed ultima guerra. D’altronde il testo è di Valerio Negrini
Era un ragazzo di campagna
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 15/2/2023 - 19:43
Percorsi:
Storie dallo Spazio Profondo
Chanson italienne — Passaporto per le stelle — Pooh — 1983
Album : Tropico Del Nord
Une de ces perles rares de la musique italienne, c’est l’histoire d’un garçon et d’une fille, tous deux habitués à vivre simplement, à la campagne, qui sont choisis par le président de leur pays pour aller peupler un monde lointain, car le leur est sur le point d’être détruit par une énième et dernière guerre. D’autre part, le texte est de Valerio Negrini.
Album : Tropico Del Nord
Une de ces perles rares de la musique italienne, c’est l’histoire d’un garçon et d’une fille, tous deux habitués à vivre simplement, à la campagne, qui sont choisis par le président de leur pays pour aller peupler un monde lointain, car le leur est sur le point d’être détruit par une énième et dernière guerre. D’autre part, le texte est de Valerio Negrini.
PASSEPORT POUR LES ÉTOILES
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 16/2/2023 - 18:20
Queen: ’39
(1975)
Parole e musica di Brian May
dall'album dei Queen A Night at the Opera
La canzone parla di un gruppo di astronauti che, imbarcati in una navicella per un viaggio ad una velocità prossima a quella della luce, ritornano sulla Terra, e scoprono che mentre per loro è trascorso un solo anno, per i terrestri sono passati cento anni a causa dell'effetto della dilatazione temporale previsto dalla teoria della relatività di Einstein. Tutte le persone che conoscevano sono ormai morte.
La canzone è stata scritta e cantata da Brian May con una melodia e un arrangiamento da classica folk song ed è una delle poche canzoni dei Queen in cui la voce di Freddie Mercury non è protagonista ma si limita ai cori nel ritornello.
Per il chitarrista dei Queen le stelle non sono solamente una passione. Si è infatti laureato in fisica con lode, e ha conseguito nel 2007 il dottorato in astrofisica che... (continua)
Parole e musica di Brian May
dall'album dei Queen A Night at the Opera
La canzone parla di un gruppo di astronauti che, imbarcati in una navicella per un viaggio ad una velocità prossima a quella della luce, ritornano sulla Terra, e scoprono che mentre per loro è trascorso un solo anno, per i terrestri sono passati cento anni a causa dell'effetto della dilatazione temporale previsto dalla teoria della relatività di Einstein. Tutte le persone che conoscevano sono ormai morte.
La canzone è stata scritta e cantata da Brian May con una melodia e un arrangiamento da classica folk song ed è una delle poche canzoni dei Queen in cui la voce di Freddie Mercury non è protagonista ma si limita ai cori nel ritornello.
Per il chitarrista dei Queen le stelle non sono solamente una passione. Si è infatti laureato in fisica con lode, e ha conseguito nel 2007 il dottorato in astrofisica che... (continua)
In the year of thirty-nine
(continua)
(continua)
inviata da Lorenzo 15/2/2023 - 22:44
Percorsi:
Storie dallo Spazio Profondo
in parte ripresa dalla traduzione di Alessandro Massara dai Queen - tutti i testi - Arcana editrice - 1992
’39
(continua)
(continua)
Extraterrestre
[1978]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel : Eugenio Gustavo Finardi
Album / Albumi: Blitz
Alla fine, è andata a finire che tutto il “trip spaziale” di questi giorni ha dato luogo alle Storie dallo spazio profondo, nuovo percorso che potrebbe anche definirsi intergalattico e che viene illustrato direttamente da Bonvi e da Francesco Guccini, da noi appositamente contattati...ah no, scherzavo eh, ahi! Sbòtt! Sbèrl! Ecc. ecc.
Però, esaurita la “trilogia” e costruito un po' il percorso con le canzoni più o meno “spaziali” contenute in questo sito, mi sono accorto che ne mancava una, e parecchio famosa (almeno sul pianeta “Itaglia”). Non solo mancava, ma -a mio parere- va di diritto a far parte non solo del percorso dello Spazio Profondo, ma anche di quello -che mai sarà istituito, vero e proprio “Ghost Song Itinerary”- delle Dimenticanze delle CCG. “Extraterrestre”... (continua)
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel : Eugenio Gustavo Finardi
Album / Albumi: Blitz
Alla fine, è andata a finire che tutto il “trip spaziale” di questi giorni ha dato luogo alle Storie dallo spazio profondo, nuovo percorso che potrebbe anche definirsi intergalattico e che viene illustrato direttamente da Bonvi e da Francesco Guccini, da noi appositamente contattati...ah no, scherzavo eh, ahi! Sbòtt! Sbèrl! Ecc. ecc.
Però, esaurita la “trilogia” e costruito un po' il percorso con le canzoni più o meno “spaziali” contenute in questo sito, mi sono accorto che ne mancava una, e parecchio famosa (almeno sul pianeta “Itaglia”). Non solo mancava, ma -a mio parere- va di diritto a far parte non solo del percorso dello Spazio Profondo, ma anche di quello -che mai sarà istituito, vero e proprio “Ghost Song Itinerary”- delle Dimenticanze delle CCG. “Extraterrestre”... (continua)
C'era un tipo che viveva in un abbaino
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 14/2/2023 - 14:54
Percorsi:
Storie dallo Spazio Profondo
Chanson italienne — Extraterrestre — Eugenio Finardi — 1978
Paroles et musique : Eugenio Gustavo Finardi
Album : Blitz
Je crois qu’à chacun d’entre nous, à un moment donné de sa vie, il est arrivé de vouloir vraiment être recueilli par des extraterrestres et emmené sur une autre planète, pour toute raison imaginable : d’une histoire d’amour qui tourne mal à un revers financier, de l’envie d’être seul (la “planète” est la version moderne de l’île déserte), d’une défaite contre la Juventus à un caprice, d’une guerre qui fait rage autour de vous à l’envie de foutre en l’air la planète Terre, habitée par la race d’êtres vivants la plus stupide qui soit — une race qui se nomme même “sapiens”. Mais sapiens de quoi ?
Le désir, justement, de “recommencer” ailleurs, le plus loin possible, là où personne ne vous connaît et — éventuellement — seul. L’être humain est très étrange, et très peu “sapiens” :... (continua)
Paroles et musique : Eugenio Gustavo Finardi
Album : Blitz
Je crois qu’à chacun d’entre nous, à un moment donné de sa vie, il est arrivé de vouloir vraiment être recueilli par des extraterrestres et emmené sur une autre planète, pour toute raison imaginable : d’une histoire d’amour qui tourne mal à un revers financier, de l’envie d’être seul (la “planète” est la version moderne de l’île déserte), d’une défaite contre la Juventus à un caprice, d’une guerre qui fait rage autour de vous à l’envie de foutre en l’air la planète Terre, habitée par la race d’êtres vivants la plus stupide qui soit — une race qui se nomme même “sapiens”. Mais sapiens de quoi ?
Le désir, justement, de “recommencer” ailleurs, le plus loin possible, là où personne ne vous connaît et — éventuellement — seul. L’être humain est très étrange, et très peu “sapiens” :... (continua)
EXTRATERRESTRE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 15/2/2023 - 17:57
Chiara scappiamo
(2019)
Album: Sumo (con il nome Management)
Chiara scappiamo è una canzone molto triste, perché ci sono due aspetti. Un aspetto è quello di un amore intimo, per così dire casalingo, però circondato da un mondo esterno molto brutto, dove qualcuno sta inventando delle torture, qualcun altro sta come al solito aspettando il momento giusto per buttare una bomba… Addirittura il Dalai Lama s’è comprato i fucili, quindi proprio non c’è più speranza!
Allora l’unica speranza è andare su un altro pianeta, e questi viaggi per altri pianeti sono presenti in un po’ tutto il disco. Stiamo appunto aspettando i marziani, ma qual è il problema? Ci ho riflettuto dopo…il problema è che questa persona sta anche perdendo tempo, rischiamo di perdere la navicella che ci porterà alla salvezza… perché stiamo pensando al trucco, a vestirci, a prepararci, alle cose di questo mondo (risate ndr).
Rischiamo anche... (continua)
Album: Sumo (con il nome Management)
Chiara scappiamo è una canzone molto triste, perché ci sono due aspetti. Un aspetto è quello di un amore intimo, per così dire casalingo, però circondato da un mondo esterno molto brutto, dove qualcuno sta inventando delle torture, qualcun altro sta come al solito aspettando il momento giusto per buttare una bomba… Addirittura il Dalai Lama s’è comprato i fucili, quindi proprio non c’è più speranza!
Allora l’unica speranza è andare su un altro pianeta, e questi viaggi per altri pianeti sono presenti in un po’ tutto il disco. Stiamo appunto aspettando i marziani, ma qual è il problema? Ci ho riflettuto dopo…il problema è che questa persona sta anche perdendo tempo, rischiamo di perdere la navicella che ci porterà alla salvezza… perché stiamo pensando al trucco, a vestirci, a prepararci, alle cose di questo mondo (risate ndr).
Rischiamo anche... (continua)
Mentre prendiamo questo caffè
(continua)
(continua)
13/2/2023 - 23:48
Percorsi:
Storie dallo Spazio Profondo
Chanson italienne — Clara scappiamo — Management del Dolore Post-operatorio — 2019
Clara scappiamo — Fuyons, Clara ! est une chanson très triste, car elle comporte deux aspects. Un aspect est celui d’un amour intime, à la maison pour ainsi dire, mais entouré d’un monde extérieur très laid, où quelqu’un invente la torture, quelqu’un d’autre attend comme d’habitude le bon moment pour lancer une bombe… Même le Dalaï Lama a acheté des canons, il n’y a donc aucun espoir !
Le seul espoir est donc d’aller sur une autre planète, et ces voyages vers d’autres planètes sont tous répertoriés. Nous attendons en effet les Martiens, mais quel est le problème ? J’y ai pensé après… le problème est que cette personne perd aussi du temps, nous risquons de rater le vaisseau qui nous mènera au salut… parce que nous pensons au maquillage, à nous habiller, à nous préparer, aux choses de ce monde (rires).
Nous... (continua)
Clara scappiamo — Fuyons, Clara ! est une chanson très triste, car elle comporte deux aspects. Un aspect est celui d’un amour intime, à la maison pour ainsi dire, mais entouré d’un monde extérieur très laid, où quelqu’un invente la torture, quelqu’un d’autre attend comme d’habitude le bon moment pour lancer une bombe… Même le Dalaï Lama a acheté des canons, il n’y a donc aucun espoir !
Le seul espoir est donc d’aller sur une autre planète, et ces voyages vers d’autres planètes sont tous répertoriés. Nous attendons en effet les Martiens, mais quel est le problème ? J’y ai pensé après… le problème est que cette personne perd aussi du temps, nous risquons de rater le vaisseau qui nous mènera au salut… parce que nous pensons au maquillage, à nous habiller, à nous préparer, aux choses de ce monde (rires).
Nous... (continua)
FUYONS, CLARA !
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 14/2/2023 - 19:03
Franco Battiato: Anafase
[1972]
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Franco Battiato
Musica / Music / Musique / Sävel: Franco Battiato - Pino Massara
Avevo detto che sarebbe stata una trilogia spaziale, e trilogia sia. Per chiuderla, però, abbandono le speisoddìtidi, gli astronauti spiaccicati nello spazio e le mogli che assistono impotenti alla polverizzazione del consorte, e prendo tutta un'altra strada. Che è comunque una strada di quegli anni spaziali, interplanetari, siderali.
Correva l'anno 1972. Mettiamola così: un giovanotto siciliano che vive a Milano, di singolare bruttezza e in attività musicale da qualche anno (qualche canzonetta convenzionale, qualche disco flessibile di “cover” per la Nuova Enigmistica Tascabile, un'amicizia con Giorgio Gaber e una pubblicità per i divani B&B), ne combina all'improvviso una delle sue e fa uscire un “concept album” ispirato a Il mondo nuovo di Aldous Huxley. Così,... (continua)
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Franco Battiato
Musica / Music / Musique / Sävel: Franco Battiato - Pino Massara
Avevo detto che sarebbe stata una trilogia spaziale, e trilogia sia. Per chiuderla, però, abbandono le speisoddìtidi, gli astronauti spiaccicati nello spazio e le mogli che assistono impotenti alla polverizzazione del consorte, e prendo tutta un'altra strada. Che è comunque una strada di quegli anni spaziali, interplanetari, siderali.
Correva l'anno 1972. Mettiamola così: un giovanotto siciliano che vive a Milano, di singolare bruttezza e in attività musicale da qualche anno (qualche canzonetta convenzionale, qualche disco flessibile di “cover” per la Nuova Enigmistica Tascabile, un'amicizia con Giorgio Gaber e una pubblicità per i divani B&B), ne combina all'improvviso una delle sue e fa uscire un “concept album” ispirato a Il mondo nuovo di Aldous Huxley. Così,... (continua)
Varcherò i confini della Terra
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 14/2/2023 - 13:37
Percorsi:
Storie dallo Spazio Profondo
Anaphase: La versione inglese / English version / Version anglaise / Englanninkielinen versio [1971; rel. 1999]
Nel 1971, l'album Fetus era stato preparato in doppia versione: italiana e inglese (in realtà, tutti i brani dell'album, anche quelli in italiano, devono essere ascritti al 1971). La versione inglese, Foetus fu scartata (probabilmente anche perché la pronuncia inglese di Battiato era atroce) e pubblicata soltanto nel 1999.
Nel 1971, l'album Fetus era stato preparato in doppia versione: italiana e inglese (in realtà, tutti i brani dell'album, anche quelli in italiano, devono essere ascritti al 1971). La versione inglese, Foetus fu scartata (probabilmente anche perché la pronuncia inglese di Battiato era atroce) e pubblicata soltanto nel 1999.
Anaphase
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 14/2/2023 - 13:53
Dik Dik: Help Me
[1974]
Andrea Lo Vecchio - Shel Shapiro
E' partito il 18 settembre (non si sa, in questo caso, di quale anno): l'attacco della mitica Help Me dei Dik Dik, autentico capolavoro del kitsch spaziale italiano composto nel 1974 da Andrea Lo Vecchio e Shel Shapiro, presenta addirittura un giorno preciso per la missione che porterà lo sventurato astronauta McKenzie a fare comunque una bruttissima fine, dato che deve essere il primo uomo a arrivare su Giove lanciato da Huston (sic): vista la composizione dell'atmosfera e della superficie del Pianeta Rosso, è ipotizzabile che il disgraziato McKenzie si sarebbe comunque vaporizzato nello špàzzio assieme a tutta la sua navicella (cosa senz'altro colta da chi preparò le copertine dei 45 giri: in una si vede un astronauta che si sta mostruosamente disfacendo mentre urla “Help me”, in un'altra addirittura uno scheletro in tuta da astronauta). Help... (continua)
Andrea Lo Vecchio - Shel Shapiro
E' partito il 18 settembre (non si sa, in questo caso, di quale anno): l'attacco della mitica Help Me dei Dik Dik, autentico capolavoro del kitsch spaziale italiano composto nel 1974 da Andrea Lo Vecchio e Shel Shapiro, presenta addirittura un giorno preciso per la missione che porterà lo sventurato astronauta McKenzie a fare comunque una bruttissima fine, dato che deve essere il primo uomo a arrivare su Giove lanciato da Huston (sic): vista la composizione dell'atmosfera e della superficie del Pianeta Rosso, è ipotizzabile che il disgraziato McKenzie si sarebbe comunque vaporizzato nello špàzzio assieme a tutta la sua navicella (cosa senz'altro colta da chi preparò le copertine dei 45 giri: in una si vede un astronauta che si sta mostruosamente disfacendo mentre urla “Help me”, in un'altra addirittura uno scheletro in tuta da astronauta). Help... (continua)
È partito il 18 Settembre
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo "Spaceman" Venturi 14/2/2023 - 10:44
Percorsi:
Storie dallo Spazio Profondo
Il Balletto di Bronzo: Missione Sirio 2222
[1970]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Giacomo Simonelli
Album / Albumi: Sirio 2222
Oggi, domenica 12 febbraio 2023 (già, il 2023!) mi dev'essere presa la fissa delle “canzoni spaziali” degli anni '60 e '70, dei dischi volanti, delle astronavi...istigato, certo, da una canzonetta svedese pure di quel periodo. Ma non è certo che canzoni e brani musicali del genere mancassero nell'abisso senza fondo che oramai è questo sito: a cominciare da quella che è forse la capostipite del genere, ed anche la più famosa: la “bizzarria spaziale” di David Bowie, vale a dire Space Oddity. Ispirata, come si sa, un po' dalla missione dell'Apollo 8 (la prima navicella spaziale con a bordo un equipaggio intero) e un po' (tanto) da un celebre filmino di Stanley Kubrick del 1968 in cui si svolgevano Odissee nello spazio oramai ventidue anni fa (ed in cui il supercomputer... (continua)
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Giacomo Simonelli
Album / Albumi: Sirio 2222
Oggi, domenica 12 febbraio 2023 (già, il 2023!) mi dev'essere presa la fissa delle “canzoni spaziali” degli anni '60 e '70, dei dischi volanti, delle astronavi...istigato, certo, da una canzonetta svedese pure di quel periodo. Ma non è certo che canzoni e brani musicali del genere mancassero nell'abisso senza fondo che oramai è questo sito: a cominciare da quella che è forse la capostipite del genere, ed anche la più famosa: la “bizzarria spaziale” di David Bowie, vale a dire Space Oddity. Ispirata, come si sa, un po' dalla missione dell'Apollo 8 (la prima navicella spaziale con a bordo un equipaggio intero) e un po' (tanto) da un celebre filmino di Stanley Kubrick del 1968 in cui si svolgevano Odissee nello spazio oramai ventidue anni fa (ed in cui il supercomputer... (continua)
Un'astronave sta morendo
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 12/2/2023 - 23:06
Percorsi:
Storie dallo Spazio Profondo
...'e tu mi fai lo spoiler, visto che "Help me" è già in cantiere...!
Riccardo Venturi 13/2/2023 - 17:47
Non dimenticarti la versione di Elio e Le Storie Tese...
"Poi silenzio.
Solo "Help me, help me, help me!
Soccorso! Help me! Aiuto!".
Poi silenzio e niente più...
perché Mc Kenzie è esploso in volo,
lo sai caro figliolo,
e poi non era neanche il tuo papà,
perché io faccio la troia !"
"Poi silenzio.
Solo "Help me, help me, help me!
Soccorso! Help me! Aiuto!".
Poi silenzio e niente più...
perché Mc Kenzie è esploso in volo,
lo sai caro figliolo,
e poi non era neanche il tuo papà,
perché io faccio la troia !"
Imorron e en ny da
[1972]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Mikael Ramel
Album / Albumi: Till dej
Mikael Ramel, nato il 19 gennaio 1949 nella Gamla Stan di Stoccolma (il centro storico), proviene da una famiglia di artisti (musicisti, attori, registi teatrali ecc.). Come folksinger e musicista è in attività ininterrotta fin dal 1965. Questa canzone proviene dall'album del 1972 intitolato Till dej (“A te”, o “Per te”); e così, Till dej si chiamerà anche la sua band. Canzone di pace “futuribile” e permeata da esplorazioni spaziali (il periodo, del resto, era quello dell'uomo sulla Luna...) e dischi volanti: ma prima di dedicarci a vedere che cosa ci sia in altri mondi, sarebbe bene risolvere certi problemi che abbiamo qua in terra perché....oggi si sa, domani chissà. Scritta in uno svedese rigorosamente colloquiale (ad esempio, il titolo e il primo verso suonerebbero, in svedese letterario: I morgon är en ny dag, titolo con il quale del resto a volte la canzone è riportata). [RV]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Mikael Ramel
Album / Albumi: Till dej
Mikael Ramel, nato il 19 gennaio 1949 nella Gamla Stan di Stoccolma (il centro storico), proviene da una famiglia di artisti (musicisti, attori, registi teatrali ecc.). Come folksinger e musicista è in attività ininterrotta fin dal 1965. Questa canzone proviene dall'album del 1972 intitolato Till dej (“A te”, o “Per te”); e così, Till dej si chiamerà anche la sua band. Canzone di pace “futuribile” e permeata da esplorazioni spaziali (il periodo, del resto, era quello dell'uomo sulla Luna...) e dischi volanti: ma prima di dedicarci a vedere che cosa ci sia in altri mondi, sarebbe bene risolvere certi problemi che abbiamo qua in terra perché....oggi si sa, domani chissà. Scritta in uno svedese rigorosamente colloquiale (ad esempio, il titolo e il primo verso suonerebbero, in svedese letterario: I morgon är en ny dag, titolo con il quale del resto a volte la canzone è riportata). [RV]
Imorron e en ny da - varken du eller jag - vet vad som händer
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 12/2/2023 - 09:39
Percorsi:
Storie dallo Spazio Profondo
Riccardo Venturi, 12-2-2023 09:42
Domani è un altro giorno
(continua)
(continua)
d’après la traduction italienne — Domani è un altro giorno — Riccardo Venturi — 2023
d’une chanson suédoise — Imorron e en ny da — Mikael Ramel — 1972
Paroles et musique : Mikael Ramel
Album : Till dej
Mikael Ramel, né le 19 janvier 1949 dans la Gamla Stan (la vieille ville) de Stockholm, est issu d’une famille d’artistes (musiciens, acteurs, directeurs de théâtre, etc.). En tant que chanteur et musicien, il est en activité continue depuis 1965. Cette chanson est tirée de l’album de 1972 intitulé Till dej (« À toi » ou « Pour toi »), et Till dej est donc également le nom de son groupe. Une chanson de paix “futuriste”, imprégnée d’exploration spatiale (l’époque, après tout, était celle de l’homme sur la lune…) et de soucoupes volantes : mais avant de nous consacrer à voir ce qu’il y a dans d’autres mondes, il serait bon de résoudre certains problèmes que nous avons ici sur terre car…aujourd’hui... (continua)
d’une chanson suédoise — Imorron e en ny da — Mikael Ramel — 1972
Paroles et musique : Mikael Ramel
Album : Till dej
Mikael Ramel, né le 19 janvier 1949 dans la Gamla Stan (la vieille ville) de Stockholm, est issu d’une famille d’artistes (musiciens, acteurs, directeurs de théâtre, etc.). En tant que chanteur et musicien, il est en activité continue depuis 1965. Cette chanson est tirée de l’album de 1972 intitulé Till dej (« À toi » ou « Pour toi »), et Till dej est donc également le nom de son groupe. Une chanson de paix “futuriste”, imprégnée d’exploration spatiale (l’époque, après tout, était celle de l’homme sur la lune…) et de soucoupes volantes : mais avant de nous consacrer à voir ce qu’il y a dans d’autres mondes, il serait bon de résoudre certains problèmes que nous avons ici sur terre car…aujourd’hui... (continua)
DEMAIN EST UN AUTRE JOUR
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 12/2/2023 - 18:04
The Space Program
Album: We Got It From Here…Thank You 4 Your Service (2016)
Ad una prima lettura è l'aggiornamento di Whitey On The Moon con una critica ai programmi spaziali ormai addirittura affidati ai privati che certo non porteranno i neri nello spazio.
Ma in realtà The Space Program è anche una metafora per parlare dei vari problemi della comunità afroamericana, dalla gentrificazione all'onnipresente razzismo delle forze dell'ordine. Per i numerosissimi riferimenti non possiamo che consigliare chi è interessato di visitare la pagina su genius.
Ma in realtà The Space Program è anche una metafora per parlare dei vari problemi della comunità afroamericana, dalla gentrificazione all'onnipresente razzismo delle forze dell'ordine. Per i numerosissimi riferimenti non possiamo che consigliare chi è interessato di visitare la pagina su genius.
[Intro]
(continua)
(continua)
30/1/2023 - 23:46
Questo è il mondo
[2006]
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Margherita Hack [1922-2013]
Musica / Music / Musique / Sävel: Stefano Pais
Qualche anno fa, un giovane artista italiano, poi trasferitosi a Berlino per fare anche una carriera di attore teatrale, presentò una canzone alle selezioni per il festival di Sanremo. Si chiamava (e si chiama tuttora, fortunatamente) Stefano Pais, e la canzone si intitola Questo è il mondo. Un titolo quanto mai appropriato, perché l'autrice del testo era senz'altro assai qualificata per dire com'è il mondo, anzi l'Universo intero: Margherita Hack. A Margherita Hack, come è abbastanza lecito attendersi, non importava un bel niente di “canzoni, Sanremi e Pippi Baudi” (com'ebbe a dire lo stesso Stefano Pais in un'intervista); volle soltanto fare un piacere personale ad un giovane amico, per dargli un po' di visibilità. La ottenne senz'altro, nonostante la canzone fosse stata... (continua)
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Margherita Hack [1922-2013]
Musica / Music / Musique / Sävel: Stefano Pais
Qualche anno fa, un giovane artista italiano, poi trasferitosi a Berlino per fare anche una carriera di attore teatrale, presentò una canzone alle selezioni per il festival di Sanremo. Si chiamava (e si chiama tuttora, fortunatamente) Stefano Pais, e la canzone si intitola Questo è il mondo. Un titolo quanto mai appropriato, perché l'autrice del testo era senz'altro assai qualificata per dire com'è il mondo, anzi l'Universo intero: Margherita Hack. A Margherita Hack, come è abbastanza lecito attendersi, non importava un bel niente di “canzoni, Sanremi e Pippi Baudi” (com'ebbe a dire lo stesso Stefano Pais in un'intervista); volle soltanto fare un piacere personale ad un giovane amico, per dargli un po' di visibilità. La ottenne senz'altro, nonostante la canzone fosse stata... (continua)
Questo secolo ormai trascorso,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 1/2/2022 - 15:36
Percorsi:
Storie dallo Spazio Profondo
è una mia impressione o il riff iniziale è copiato da "Bandiera Bianca" di Battiato ? Non male la canzone comunque.
Lorenzo 1/2/2022 - 18:12
Stessa impressione mia, riascoltando la canzone. Anzi, stessissima! Non solo: la strofa "Gli anni della scuola passavano lenti" ecc. secondo me ha delle reminiscenze battiatesche.
Riccardo Venturi 1/2/2022 - 19:52
Inno dei Terrapiattisti
[27-12-2021]
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Anonimo Toscano del XXI Secolo
Musica / Music / Musique / Sävel: Warszawianka 1905 roku (A las barricadas, ecc.)
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Anonimo Toscano del XXI Secolo
Musica / Music / Musique / Sävel: Warszawianka 1905 roku (A las barricadas, ecc.)
Terre rotonde, sferoidi e palloni
(continua)
(continua)
27/12/2021 - 11:01
Percorsi:
Inni e Controinni, Storie dallo Spazio Profondo
"Mi chiamo Albino Galuppini e sono di Brescia... (La Zanzara Live, 12.11.2019)
Feat. Ruggero dei Timidi
Feat. Ruggero dei Timidi
Albino Galuppini, terrapiattista, a La Zanzara live del 12.11.2019
Ruggero de I Timidi sulle note dell'inno dei terrapiattisti, introduce l'intervista ad Albino Galuppini, che chiude l'evento show de La Zanzara, al concessi...
L'Anonimo Toscano del XXI Secolo 27/12/2021 - 11:23
Chanson italienne – Inno dei Terrapiattisti – L’Anonimo Toscano del XXI Secolo e la Piccola Orchestrina del Costo Sociale – 2021
Paroles : Anonimo Toscano del XXI Secolo[27-12-2021]
Musique : Warszawianka 1905 roku (A las barricadas, etc.)
Dialogue Maïeutique
Voici donc, Lucien l’âne mon ami, que surgit de nulle part une chanson hautement astronomique et carrément philosophique, digne des contes éclairés du temps des Lumières ou peut-être, de ce cher Swift qui créa Gulliver et son monde. C’est là tout le plaisir que j’ai eu à en faire une chanson française. Peut-être ne l’entendrons-nous jamais chanter au travers des canaux multiples qui irriguent les oreilles et inondent les cerveaux de nos contemporains ; mais comme ça n’a pas d’importance. Son but n’est pas mercantile, il est tout simplement propédeutique.
Soit, répond Lucien l’âne, mais quel est donc le titre de cette mystérieuse... (continua)
Paroles : Anonimo Toscano del XXI Secolo[27-12-2021]
Musique : Warszawianka 1905 roku (A las barricadas, etc.)
Dialogue Maïeutique
Voici donc, Lucien l’âne mon ami, que surgit de nulle part une chanson hautement astronomique et carrément philosophique, digne des contes éclairés du temps des Lumières ou peut-être, de ce cher Swift qui créa Gulliver et son monde. C’est là tout le plaisir que j’ai eu à en faire une chanson française. Peut-être ne l’entendrons-nous jamais chanter au travers des canaux multiples qui irriguent les oreilles et inondent les cerveaux de nos contemporains ; mais comme ça n’a pas d’importance. Son but n’est pas mercantile, il est tout simplement propédeutique.
Soit, répond Lucien l’âne, mais quel est donc le titre de cette mystérieuse... (continua)
HYMNE DES TERREPLATISTES
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 30/12/2021 - 17:32
Gagarin
L'unica pecca - peraltro non lieve - di questo brano estremamente emozionante di Claudio Baglioni consiste nella totale assenza, dai credits dell'album che lo contiene, di un qualsivoglia riferimento all'opera letteraria dalla quale il cantautore romano ha letteralmente "mutuato", per così dire, il brano stesso.
Questa "Gagarin" baglioniana contiene ad ogni modo un riferimento antibellico circoscritto, sì, ma di grande forza, con quel cosmonauta russo dagli occhi limpidi e dal sorriso coraggioso che se ne sta sospeso in orbita - primo uomo nella storia - a rimirare dall'alto dei cieli la nostra piccola Terra e tutto il suo carico di "bugie, volgarità, calunnie, guerre, maschere antigas".
Il brano è contenuto nell'album "Solo", del 1977 , settimo album del cantautore romano (ma primo suo disco totalmente alieno dalle facili sirene del pop commerciale, veramente maturo e compiuto dal primo... (continua)
Questa "Gagarin" baglioniana contiene ad ogni modo un riferimento antibellico circoscritto, sì, ma di grande forza, con quel cosmonauta russo dagli occhi limpidi e dal sorriso coraggioso che se ne sta sospeso in orbita - primo uomo nella storia - a rimirare dall'alto dei cieli la nostra piccola Terra e tutto il suo carico di "bugie, volgarità, calunnie, guerre, maschere antigas".
Il brano è contenuto nell'album "Solo", del 1977 , settimo album del cantautore romano (ma primo suo disco totalmente alieno dalle facili sirene del pop commerciale, veramente maturo e compiuto dal primo... (continua)
Quell'aprile s'incendiò
(continua)
(continua)
inviata da Alberta Beccaro - Venezia 21/1/2008 - 15:02
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Storie dallo Spazio Profondo
Ecco il testo del poema dal quale la canzone "Gagarin" di Claudio Baglioni ha chiaramente attinto a piene mani la propria ispirazione:
SONO GAGARIN, IL FIGLIO DELLA TERRA
(continua)
(continua)
inviata da Alberta Beccaro - Venezia 21/1/2008 - 15:06
La canzone "Gagarin" è stata incisa - così come l'intero album "Solo" - anche in lingua spagnola da Claudio Baglioni, sempre nel 1977:
Link Pagina "SoloClaudio"
Il testo della traduzione ufficiale in castigliano è stato curato da Carlos Ramón-Amart, e lo si può rinvenire nel sito spagnolo non ufficiale SoloClaudio
Link Pagina
Link Pagina "SoloClaudio"
Il testo della traduzione ufficiale in castigliano è stato curato da Carlos Ramón-Amart, e lo si può rinvenire nel sito spagnolo non ufficiale SoloClaudio
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GAGARIN
(continua)
(continua)
inviata da Alberta Beccaro - Venezia 21/1/2008 - 15:09
English Version by Alberta Beccaro
GAGARIN
(continua)
(continua)
inviata da Alberta Beccaro - Venezia 21/1/2008 - 15:12
MI dispiace contraddirvi, ma leggendo il poema dell'autore russo non vi è una parola plagiata o in comune con il testo di Baglioni.Ci vuole fantasia ma anche un pò di malizia e di cattiva fede per parlare di plagio. Al limite, ma anche in questo caso con beneficio di dubbio, si potrebbe parlare di libera ispirazione allo scritto.In molti casi si è "mutuato" come dite voi uno scritto per trovare ispirazione.Si vede che non siete musicisti e che di costruzione di un testo non ne sapete giustamente molto.
Glauco Giacchello 6/9/2013 - 01:28
Ci vuole fantasia per leggere la parola plagio dove mai è stata pronunciata. Si è parlato di ispirazione estremamente accentuata. Che non si può negare. Il brano resta bellissimo ed emozionante. Ispirarsi a una fonte letteraria? Magari tanti autori di canzoni odierne lo facessero, migliorerebbe la qualità! Bastava solo scrivere nel disco un "liberamente ispirato a ..." e ci sarebbe stata maggior correttezza, ecco tutto.
Erano altri tempi e la discografia italiana tendeva a limare tutto dalle grafiche degli album.
Per anni di alcuni dischi non abbiamo mai saputo chi ci suonasse o altre informazioni importanti.
Per anni di alcuni dischi non abbiamo mai saputo chi ci suonasse o altre informazioni importanti.
Antonio Russo 12/4/2015 - 18:53
La canzone è evidentemente "ispirata" dalla poesia di Evtushenko. Non è la sola canzone dell'album: Il Pivot è la copia in musica di The Jump Shooter di Dennis Trudell ( Giovani Poeti Americani, Einaudi 1973, Collezione di Poesia 102 ) e anche qualche anno dopo Baglioni ruberà altra ispirazione ( Giorni di Neve ), sempre ad Evtushenko e alla sua "Così cominciò"
PIERO CAVAGNA 22/4/2016 - 19:34
Oddio, Pietro Cavagna ... delle fonti di ispirazione - ehm - de Il Pivot e Giorni di neve nulla sapevo! E vabbé, restano (specie la prima; la seconda mi ha sempre lasciata fredda) belle canzoni ma certo che, come dice Jannacci, "se me lo dicevi prima"... : D
Alberta Beccaro - Venezia 14/7/2018 - 14:44
Gent.mo Piero,
Potrei avere un dialogo con lei su questo aspetto di estrazioni letterarie non dichiarate? Trovo ci sia un sottobosco non piccolo di cui parlare e su cui confrontarsi.
Conosce altre canzoni sulle quale e'ststo fatto il prelievo cosi manifesto?
A me riaultano fotografie con resti di garcia lorca e uomini persi con prelievi da pasolini..
Grazie
Potrei avere un dialogo con lei su questo aspetto di estrazioni letterarie non dichiarate? Trovo ci sia un sottobosco non piccolo di cui parlare e su cui confrontarsi.
Conosce altre canzoni sulle quale e'ststo fatto il prelievo cosi manifesto?
A me riaultano fotografie con resti di garcia lorca e uomini persi con prelievi da pasolini..
Grazie
Valentino Montanari 25/9/2019 - 17:04
Senza togliere nulla a Claudio Baglioni, grandissimo cantautore italiano, il quale ringrazio per questa meravigliosa canzone dedicata a Jurij Gagarin, solo un grande poeta come Evgenij Aleksandrovič Evtušenko poteva associare le "stelle" alle "lentiggini". L'ispirazione alla sua poesia è palese. In ogni caso, splendido pezzo che mi fa venire sempre la pelle d'oca.
Chanson italienne – Gagarin – Claudio Baglioni – 1977
Voir le dialogue maïeutique de JE SUIS GAGARINE, FILS DE LA TERRE.
Voir le dialogue maïeutique de JE SUIS GAGARINE, FILS DE LA TERRE.
GAGARINE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 17/5/2021 - 18:42
À partir d’une version italienne, dont je ne trouve pas trace de la personne qui l’avait établie, d’un poème en russe d’Evgueni Alexandrovitch Evtouchenko version italienne intitulée SONO GAGARIN, IL FIGLIO DELLA TERRA (1969)
Dialogue maïeutique
Quand son pied a été posé dessus dans la botte d’un autre, la Lune lui demanda, qui es-tu ? Voilà, Lucien l’âne mon ami, la quintessence et la conclusion de la chanson.
De quoi me parles-tu, Marco Valdo M.I. mon ami ?
De la chanson dont on parle, Lucien l’âne mon ami. Elle s’intitule du moins la version française que je viens de terminer : JE SUIS GAGARINE, FILS DE LA TERRE. J’insiste sur sa dénomination de version française, car elle doit quand même forcément s’éloigner quelque peu du poème qu’écrivit Evgueni Alexandrovitch Evtouchenko ; bref, ce n’est pas une traduction et d’ailleurs, comme tu le sais, je n’ai aucune intention de faire de la... (continua)
Dialogue maïeutique
Quand son pied a été posé dessus dans la botte d’un autre, la Lune lui demanda, qui es-tu ? Voilà, Lucien l’âne mon ami, la quintessence et la conclusion de la chanson.
De quoi me parles-tu, Marco Valdo M.I. mon ami ?
De la chanson dont on parle, Lucien l’âne mon ami. Elle s’intitule du moins la version française que je viens de terminer : JE SUIS GAGARINE, FILS DE LA TERRE. J’insiste sur sa dénomination de version française, car elle doit quand même forcément s’éloigner quelque peu du poème qu’écrivit Evgueni Alexandrovitch Evtouchenko ; bref, ce n’est pas une traduction et d’ailleurs, comme tu le sais, je n’ai aucune intention de faire de la... (continua)
JE SUIS GAGARINE, FILS DE LA TERRE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 17/5/2021 - 18:54
Gli extraterrestri
Che cosa dici? Che cosa faresti?
(continua)
(continua)
inviata da Alberto Scotti 6/4/2021 - 21:32
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Storie dallo Spazio Profondo
Capitan Harlock
[1979]
Parole di Luigi Albertelli (1934-2021), paroliere e autore televisivo.
Musica di Vince Tempera (1946-), tastierista e arrangiatore
Interpretata da La Banda dei Bucanieri (ossia il coro e orchestra della RAI) con Michel Tadini e Paola Orlandi.
Con due mostri sacri come Ares Tavolazzi (AreA, Guccini) al basso ed Ellade Bandini (che ha suonato praticamente con tutti i grandi della musica italiana) alla batteria, che con Vince Tempera fecero entrambi parte del gruppo The Pleasure Machine.
Sul lato A di un 45 giri che sul lato B conteneva la traccia “I Corsari delle stelle”. Il vinile fu stampato il tre colori diversi, classico, rosso e blu.
Poi in moltissime compilation, a cominciare da “Astrodisco”, sempre del 1979.
“L'universo è la mia casa... la voce sommessa di questo mare infinito mi invoca e mi invita a vivere senza catene... la mia bandiera è un simbolo di libertà” (Capitan... (continua)
Parole di Luigi Albertelli (1934-2021), paroliere e autore televisivo.
Musica di Vince Tempera (1946-), tastierista e arrangiatore
Interpretata da La Banda dei Bucanieri (ossia il coro e orchestra della RAI) con Michel Tadini e Paola Orlandi.
Con due mostri sacri come Ares Tavolazzi (AreA, Guccini) al basso ed Ellade Bandini (che ha suonato praticamente con tutti i grandi della musica italiana) alla batteria, che con Vince Tempera fecero entrambi parte del gruppo The Pleasure Machine.
Sul lato A di un 45 giri che sul lato B conteneva la traccia “I Corsari delle stelle”. Il vinile fu stampato il tre colori diversi, classico, rosso e blu.
Poi in moltissime compilation, a cominciare da “Astrodisco”, sempre del 1979.
“L'universo è la mia casa... la voce sommessa di questo mare infinito mi invoca e mi invita a vivere senza catene... la mia bandiera è un simbolo di libertà” (Capitan... (continua)
Capitan Harlock, Capitan Harlock
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/3/2014 - 23:19
Sigla originale by Ichiro Mizuki
Si noti come la sigla italiana sia da considerare un'opera originale completamente a sè stante, sia nel testo che nella musica
Versione originale con sottotitoli in inglese
Si noti come la sigla italiana sia da considerare un'opera originale completamente a sè stante, sia nel testo che nella musica
Versione originale con sottotitoli in inglese
宇宙の海は俺の海
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 1/1/2017 - 01:26
Dq82 20/2/2021 - 18:17
Space Captain
[1970]
Scritta da Matthew Moore
Interpretata da Joe Cocker dal vivo al Fillmore East di New York City, 27-28 marzo 1970.
Negli album "Mad Dogs & Englishmen" (1970) e "Space Captain – Joe Cocker Live in Concert" (1976)
Scritta da Matthew Moore
Interpretata da Joe Cocker dal vivo al Fillmore East di New York City, 27-28 marzo 1970.
Negli album "Mad Dogs & Englishmen" (1970) e "Space Captain – Joe Cocker Live in Concert" (1976)
Once while travelin' across the sky
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/11/2020 - 16:27
Planet Caravan
(1970)
dal secondo album dei Black Sabbath, Paranoid
ripresa anche dai Pantera
Musicalmente, come spiega bene wikipedia, il brano è una sperimentazione piuttosto lontana dal canonico Heavy Rock dei Sabbath (e questa di proporre uno o due brani 'sperimentali' e di 'distacco' dal rock pesante per ogni album fu peculiarità fissa dei Sabbath per tutti gli anni '70). Questo brano infatti crea una sorta di atmosfera simile a quella di un sogno, effetto ottenuto principalmente dalla (in questo caso) insolita e calda voce di Ozzy Osbourne, filtrata con l'altoparlante rotante Leslie. L'accompagnamento è affidato a un vorticoso riff di basso di Geezer Butler su una sezione percussiva 'tribale' molto incisiva di Bill Ward. Particolarmente apprezzabile anche l'assolo di chitarra di sapore jazz eseguito da Tony Iommi verso il finale, con l'accompagnamento di una semplice sequenza di accordi di pianoforte... (continua)
dal secondo album dei Black Sabbath, Paranoid
ripresa anche dai Pantera
Musicalmente, come spiega bene wikipedia, il brano è una sperimentazione piuttosto lontana dal canonico Heavy Rock dei Sabbath (e questa di proporre uno o due brani 'sperimentali' e di 'distacco' dal rock pesante per ogni album fu peculiarità fissa dei Sabbath per tutti gli anni '70). Questo brano infatti crea una sorta di atmosfera simile a quella di un sogno, effetto ottenuto principalmente dalla (in questo caso) insolita e calda voce di Ozzy Osbourne, filtrata con l'altoparlante rotante Leslie. L'accompagnamento è affidato a un vorticoso riff di basso di Geezer Butler su una sezione percussiva 'tribale' molto incisiva di Bill Ward. Particolarmente apprezzabile anche l'assolo di chitarra di sapore jazz eseguito da Tony Iommi verso il finale, con l'accompagnamento di una semplice sequenza di accordi di pianoforte... (continua)
We sail through endless skies
(continua)
(continua)
25/10/2020 - 19:11
Percorsi:
Storie dallo Spazio Profondo
CAROVANA PLANETARIA
(continua)
(continua)
Into the Void
[1971]
Album “Master of Reality”
Scritta da Ozzy Osbourne, Tony Iommi, Geezer Butler e Bill Ward
Album “Master of Reality”
Scritta da Ozzy Osbourne, Tony Iommi, Geezer Butler e Bill Ward
Rocket engines burning fuel so fast
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 19/1/2012 - 11:28
Percorsi:
Storie dallo Spazio Profondo
La cover dei Soundgarden, che dell’originale conserva solo la musica sostituendo il testo con le presunte parole di Chief Si’ahl (anglicizzato in Chief Seattle), capo dei nativi Duwamish della regione di Washington, il celebre discorso “padre dell’ecologismo”, che il capo nativo avrebbe rivolto nel 1854 all’allora presidente americano Franklin Pierce. Il famoso “Come potete acquistare o vendere il cielo, il calore della terra? ecc. ecc.” – ancora oggi assai in voga e citato in ogni dove - è in realtà un falso letterario, giacché fu scritto nei primi anni 70 del 900 da un docente universitario del Texas, tal Ted Perry, che lo inventò quasi di sana pianta a partire da una versione già adulterata di uno scritto, risalente al 1887, di un tal dottor Henry A. Smith il quale, senza conoscere la lingua Salishan Lushootseed in cui il Capo Seattle si esprimeva, pretendeva di averne tradotto un certo numero di discorsi. Si legga al proposito “Santini ecologisti. L'invenzione del "discorso" del Capo Seattle”, approfondita ricerca di Sandra Busatta
INTO THE VOID
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 19/1/2012 - 12:09
Traduzione italiana basata su quella di Canzoni Metal, rivista e corretta
La canzone si iscrive nel filone dei brani rock pacifisti e ecologisti in cui l'umanità o comunque un gruppo di idealisti lascia il nostro pianeta per trovare nello spazio un nuovo mondo dove costruire una società di pace e amore. Come nell'ultima dei Pearl Jam, Quick Escape.
DENTRO IL VUOTO
(continua)
(continua)
Quick Escape
(2020)
dall'album Gigaton
Parole di Eddie Vedder
Musica di Jeff Ament
Il nuovo album dei Pearl Jam dopo ben sette anni di silenzio discografico è probabilmente per varietà di stili e per la forza dei singoli brani uno dei migliori della band di Seattle nel nuovo millennio. Il titolo dell'album si riferisce a un gigatone, unità di misura che corrisponde ad un miliardo di tonnellate. A causa dei cambiamenti climatici, la quantità di ghiaccio sciolta in Antartide è passata da 40 gigatoni all’anno tra il 1979 e il 1990 ai 252 gigatoni annui tra il 2009 e il 2017.
In questa canzone, con un riff alla Led Zeppelin e un ritornello tipicamente grunge, le parole prospettano un futuro neanche troppo lontano in cui l'umanità è costretta a lasciare la Terra, devastata dalla catastrofe ambientale, per rifugiarsi su Marte. Una tematica tipica del rock anni 70 (si pensi ad esempio a After the Gold... (continua)
dall'album Gigaton
Parole di Eddie Vedder
Musica di Jeff Ament
Il nuovo album dei Pearl Jam dopo ben sette anni di silenzio discografico è probabilmente per varietà di stili e per la forza dei singoli brani uno dei migliori della band di Seattle nel nuovo millennio. Il titolo dell'album si riferisce a un gigatone, unità di misura che corrisponde ad un miliardo di tonnellate. A causa dei cambiamenti climatici, la quantità di ghiaccio sciolta in Antartide è passata da 40 gigatoni all’anno tra il 1979 e il 1990 ai 252 gigatoni annui tra il 2009 e il 2017.
In questa canzone, con un riff alla Led Zeppelin e un ritornello tipicamente grunge, le parole prospettano un futuro neanche troppo lontano in cui l'umanità è costretta a lasciare la Terra, devastata dalla catastrofe ambientale, per rifugiarsi su Marte. Una tematica tipica del rock anni 70 (si pensi ad esempio a After the Gold... (continua)
Reconnaissance on the corner
(continua)
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 27/3/2020 - 21:45
Hijack
da "Blows Against The Empire" (1970)
Per la presentazione dell'album vedi Mau Mau (Amerikon).
With most of the members of Jefferson Airplane missing in action, Paul Kantner and Grace Slick holed up in a San Francisco studio in 1970 alongside a cast of West Coast rock'n'roll legends — like Jerry Garcia and David Crosby to cut what became Kantner's finest solo work. Fueled by his lifelong obsession with science fiction, Blows Against The Empire is Kantner's rock space-opera: Young people hijack a starship and establish a brave new world in some distant galaxy, light-years away from the earthbound reality of Richard Nixon and the Vietnam War.
È il brano dove viene lanciata per la prima volta la metafora dell'astronave, che sostituisce quella dell'aereo usata nel primo nome del gruppo (Jefferson Airplane). Viene citata la costruzione di una stazione spaziale orbitante per partire in un viaggio... (continua)
Per la presentazione dell'album vedi Mau Mau (Amerikon).
With most of the members of Jefferson Airplane missing in action, Paul Kantner and Grace Slick holed up in a San Francisco studio in 1970 alongside a cast of West Coast rock'n'roll legends — like Jerry Garcia and David Crosby to cut what became Kantner's finest solo work. Fueled by his lifelong obsession with science fiction, Blows Against The Empire is Kantner's rock space-opera: Young people hijack a starship and establish a brave new world in some distant galaxy, light-years away from the earthbound reality of Richard Nixon and the Vietnam War.
È il brano dove viene lanciata per la prima volta la metafora dell'astronave, che sostituisce quella dell'aereo usata nel primo nome del gruppo (Jefferson Airplane). Viene citata la costruzione di una stazione spaziale orbitante per partire in un viaggio... (continua)
The summer was dry like your nose when you've been behind coke for a day and a season
(continua)
(continua)
28/3/2020 - 00:22
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Whitey On The Moon
Uno dei brani più celebri dei Last Poets, risalente al 1969 e poi riproposto da Gil Scott-Heron l'anno successivo.
Un sacco di soldi al sistema industrial-militare per andare sulla Luna (nei '60) e per costruire gli scudi spaziali (oggi) e intanto la gente crepa...
Un sacco di soldi al sistema industrial-militare per andare sulla Luna (nei '60) e per costruire gli scudi spaziali (oggi) e intanto la gente crepa...
A rat done bit my sister Nell.
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 30/7/2008 - 11:37
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Not Everyone Wanted a Man on the Moon
By Neil M. Maher
Dr. Maher is the author of “Apollo in the Age of Aquarius.”
Fifty years ago this week, more than a million Americans drove, flew and even boated to Florida’s Cape Canaveral to witness the launch of Apollo 11, which would culminate four days later on July 20, 1969, with America’s victory over the Soviet Union in the race to the moon.
Less than a month later, nearly 500,000 young people caravaned, hitchhiked and walked through standstill traffic to the Woodstock music festival in upstate New York, where they danced in rain and mud to songs critical of the country, especially for its involvement in the Vietnam War.
How could these two events, which seemed worlds apart, have taken place so close together?
One answer is that Apollo 11 and Woodstock epitomized a stark cultural divide, peaking in the summer of 1969, over the state and... (continua)
Fascisti su Marte
da "Il caso Scafroglia"
Non è forse contro la guerra questa spassosissima parodia della retorica fascista guerrafondaia e colonialista? La domanda (pur retorica e dai noi stessi posta) può avere una sola risposta: certo che sì.
Arditi, com'altro nomare questi baldi fiori del regime che osarono porre un imperativo categorico tra le sabbie bolsceviche di Marte.
Vite segnate dalla gloria che arrivarono con l'azione dove la lassitudine borghese non avrebbe spinto neanche la fantasia.
Eroi, diciamo noi, e dileggiamo con lazzi e marziali risa chi offenda la memoria di queste fierissime schiere.
Essi donarono all'Italia un nuovo Impero e per esso e per essa perirono.
Fu vera gloria? La domanda pur retorica e da noi stessi posta egualmente ci indigna e ribolle il sangue nelle romanissime vene.
Lo dica il postero, erede di un mondo fiacco e globale privo del suo Duce, dove l'industria italiana... (continua)
Non è forse contro la guerra questa spassosissima parodia della retorica fascista guerrafondaia e colonialista? La domanda (pur retorica e dai noi stessi posta) può avere una sola risposta: certo che sì.
Arditi, com'altro nomare questi baldi fiori del regime che osarono porre un imperativo categorico tra le sabbie bolsceviche di Marte.
Vite segnate dalla gloria che arrivarono con l'azione dove la lassitudine borghese non avrebbe spinto neanche la fantasia.
Eroi, diciamo noi, e dileggiamo con lazzi e marziali risa chi offenda la memoria di queste fierissime schiere.
Essi donarono all'Italia un nuovo Impero e per esso e per essa perirono.
Fu vera gloria? La domanda pur retorica e da noi stessi posta egualmente ci indigna e ribolle il sangue nelle romanissime vene.
Lo dica il postero, erede di un mondo fiacco e globale privo del suo Duce, dove l'industria italiana... (continua)
Sopra un prototipo di missile tedesco,
(continua)
(continua)
27/3/2006 - 12:41
Tanto che ci siamo, mandiamo su Marte il paparino di Corrado Guzzanti, noto fascistone...
Paolo Guzzanti su Marte ce lo spedirei volentieri anch'io. Ma non imputiamo ai figli le colpe dei padri. Come ha risposto Sabina a non mi ricordo quale deputato di Forza Italia che le diceva: "Ma anche suo padre ha detto che...", "Io ho ormai ho una certa età e non vado a chiedere a mio padre cosa fare e non fare"
Lorenzo 28/3/2006 - 09:41
Dopo esservi fatti una bella risata nell'ascoltare "Fascisti su Marte" del buon Guzzanti (figlio), ora siete pronti alla visione di un film che contiene la verità, mai del tutto raccontata all'opinione pubblica italiana, sugli orrendi crimini di guerra di cui si è macchiato l'esercito fascista italiano durante le sue guerre coloniali in Africa e Balcani. Badoglio, Graziani, Roatta e altre centinaia di ufficiali fascisti avrebbero meritato una "Norimberga" e - visto che non siamo per i patiboli - almeno dei begli ergastoli a regime duro... invece non furono mai nemmeno processati: come mai?
Come mai ancora oggi, con le truppe italiane ad occupare Iraq ed Afghanistan, destra e sinistra riescono ancora a farci credere che noi italiani siamo occupanti "dal volto umano", italiani "brava gente" anche in guerra?
Guardatevi il documentario "Fascist Legacy" di Ken Kirby: è del 1989 e in Italia fu... (continua)
Come mai ancora oggi, con le truppe italiane ad occupare Iraq ed Afghanistan, destra e sinistra riescono ancora a farci credere che noi italiani siamo occupanti "dal volto umano", italiani "brava gente" anche in guerra?
Guardatevi il documentario "Fascist Legacy" di Ken Kirby: è del 1989 e in Italia fu... (continua)
Alessandro 23/10/2006 - 08:37
La genialità della comicità di Guzzanti non la scopro certo io, l'unico dispiacere è che per riuscire a vedere il film mi dovrò affidare a qualche copia su dvd magari tra 2 o 3 anni.
eros 29/10/2006 - 14:32
Guzzanti è un genio,che,ha rivoluzionato la comicità italiana,io ho apprezzato pure il film
Adriano 3/6/2008 - 13:26
"La giustizia penale e' una patologia nel nostro sistema."
"I giudici hanno deciso il contrario della verità, perchè sono estremisti di sinistra"
"Il Presidente del Consiglio non ha nessun potere perchè la Costituzione è stata scritta dopo il ventennio fascista e quindi tutti i poteri sono stati dati al Parlamento e non al premier"
Silvio Berlusconi davanti alla platea di Confindustria, il 21 maggio 2009, anno II della Nuova Era Fascista.
"I giudici hanno deciso il contrario della verità, perchè sono estremisti di sinistra"
"Il Presidente del Consiglio non ha nessun potere perchè la Costituzione è stata scritta dopo il ventennio fascista e quindi tutti i poteri sono stati dati al Parlamento e non al premier"
Silvio Berlusconi davanti alla platea di Confindustria, il 21 maggio 2009, anno II della Nuova Era Fascista.
Alessandro 21/5/2009 - 17:04
La Corte Costituzionale sbugiarda il Kaiser sul Lodo Alfano, e il Führer reagisce scompostamente:
"Il Capo dello Stato sapete voi da che parte sta."
"Abbiamo giudici della Corte Costituzionale eletti da tre Capi di Stato di sinistra, che fanno della Corte non un organo di garanzia, ma un organo politico."
Che ti scoppi la bile, fascista carogna!!!
"Il Capo dello Stato sapete voi da che parte sta."
"Abbiamo giudici della Corte Costituzionale eletti da tre Capi di Stato di sinistra, che fanno della Corte non un organo di garanzia, ma un organo politico."
Che ti scoppi la bile, fascista carogna!!!
Alessandro 7/10/2009 - 22:24
"Queste cose qua a me mi caricano, agli italiani gli caricano. Viva l'Italia! Viva Berlusconi!"
Silvio Berlusconi, in merito alla bocciatura del Lodo Alfano da parte della Consulta (7 ottobre 2009, giorno memorabile chè il fascistone carognone se l'è preso nel tortello - si dice così a Livorno, vero Riccardo?)
Silvio Berlusconi, in merito alla bocciatura del Lodo Alfano da parte della Consulta (7 ottobre 2009, giorno memorabile chè il fascistone carognone se l'è preso nel tortello - si dice così a Livorno, vero Riccardo?)
Vatla'piè 'ntal gnau! 8/10/2009 - 09:25
Porta a Porta, 8 ottobre 2009
In studio, Rosy Bindi con Casini, Alfano, Castelli, Barenghi e naturalmente Vespa...
In collegamento telefonico, la faccia di Kaiser, Sivio Berlusconi, attacca ancora Napolitano:
"Il presidente della Repubblica aveva garantito con la sua firma che la legge sarebbe stata approvata dalla Consulta, posta la sua nota influenza sui giudici di sinistra della Corte"
Rosy Bindi, vice presidente della Camera, interviene dicendo:
E' gravissimo... quello che dice è gravissimo"
Il Führer risponde stizzito:
"Lei è più bella che intelligente. Non mi interessa nulla di ciò che eccepisce"
Nessuno dei maschioni presenti in studio interviene a difesa della Bindi, pesantemente insultata dall'eversore mentecatto. Solo la stessa Bindi risponde al testa di cazzo:
"Evidentemente io sono una donna che non è a sua disposizione"
Sono davvero allibito...
In studio, Rosy Bindi con Casini, Alfano, Castelli, Barenghi e naturalmente Vespa...
In collegamento telefonico, la faccia di Kaiser, Sivio Berlusconi, attacca ancora Napolitano:
"Il presidente della Repubblica aveva garantito con la sua firma che la legge sarebbe stata approvata dalla Consulta, posta la sua nota influenza sui giudici di sinistra della Corte"
Rosy Bindi, vice presidente della Camera, interviene dicendo:
E' gravissimo... quello che dice è gravissimo"
Il Führer risponde stizzito:
"Lei è più bella che intelligente. Non mi interessa nulla di ciò che eccepisce"
Nessuno dei maschioni presenti in studio interviene a difesa della Bindi, pesantemente insultata dall'eversore mentecatto. Solo la stessa Bindi risponde al testa di cazzo:
"Evidentemente io sono una donna che non è a sua disposizione"
Sono davvero allibito...
Vatla'piè 'ntal gnau! 8/10/2009 - 09:41
Quando leggo commenti di gente come voi, mi vergogno di essere italiano.
Anzi, no, non mi vergogno di me stesso; mi vergogno che voi siate italiani.
Anzi, no, non mi vergogno di me stesso; mi vergogno che voi siate italiani.
Martino 8/8/2010 - 13:08
Ecco, o bravo Martino. Allora tanto che ci sei, e che ti vergogni tanto, potresti, che so io...emigrare su Marte. Così fai Martino su Marte, te ne stai lì bel bello, e non scassi la minchia al prossimo con le tue vergogne e le tue banalissime cazzate.
Gatta Pampalea 8/8/2010 - 14:36
Olandesi su Marte! Mars One offre un viaggio di sola andata a dieci arditi esploratori che però verranno ripresi 24 ore su 24 e mandati in onda in un reality show spaziale i cui proventi finanzieranno la missione (inequivocabilmente questo particolare è il segno della decadenza di questi tempi moderni...). Secondo me è chiaramente una bufala, ma costruita molto bene...
Chanson italienne - Fascisti su Marte - Corrado Guzzanti
Après vous être bien marrés en écoutant"Fascistes sur Mars" du bon Guzzanti (fils), vous êtes prêts pour voir un film qui contient la vérité, jamais racontée à l'opinion publique italienne sur les horribles crimes de guerre dont s'est salie l'armée fasciste italienne pendant ses guerres coloniales en Afrique et dans les Balkans. Badoglio, Graziani, Roatta et des centaines de fascistes officiels auraient mérité un "Nuremberg" et - vu que nous ne sommes pas pour les échafauds - au moins de belles prisons à vie à régime dur... ils ne furent par contre jamais jugés : pourquoi ?
Comment encore aujourd'hui, avec les troupes italiennes qui occupent l'Irak et l'Afghanistan, droite et gauche essayent encore de nous faire croire que nous Italiens, nous sommes des occupants « au visage humain », de « braves gens » même en guerre ?
Fascist Legacy... (continua)
Après vous être bien marrés en écoutant"Fascistes sur Mars" du bon Guzzanti (fils), vous êtes prêts pour voir un film qui contient la vérité, jamais racontée à l'opinion publique italienne sur les horribles crimes de guerre dont s'est salie l'armée fasciste italienne pendant ses guerres coloniales en Afrique et dans les Balkans. Badoglio, Graziani, Roatta et des centaines de fascistes officiels auraient mérité un "Nuremberg" et - vu que nous ne sommes pas pour les échafauds - au moins de belles prisons à vie à régime dur... ils ne furent par contre jamais jugés : pourquoi ?
Comment encore aujourd'hui, avec les troupes italiennes qui occupent l'Irak et l'Afghanistan, droite et gauche essayent encore de nous faire croire que nous Italiens, nous sommes des occupants « au visage humain », de « braves gens » même en guerre ?
Fascist Legacy... (continua)
FASCISTES SUR MARS
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 7/12/2012 - 22:50
E vinceremo!
Date un'occhiata allo slogan che appare sulla pagina facebook del nostro ggiovanissimo presidente del consiglio.
Date un'occhiata allo slogan che appare sulla pagina facebook del nostro ggiovanissimo presidente del consiglio.
Lorenzo 2/4/2014 - 10:53
Bene non dimenticare le imprese del colonialismo italiano fascista e pre-fascista; sarebbe interessante visionare il documentario della bbc sull'eredità del fascismo, presumo in Africa giacché quella in Italia e in Europa è maggiormente nota. Certo che sarebbe interessante indagare anche sui crimini del colonialismo inglese non solo in Africa ma nell'intero globo. Dallo sterminio degli aborigeni in Tasmania ai campi di sterminio contro i boeri alla repressione delle insurrezioni anticoloniali in Kenia passando per infiniti episodi di brutalità ed aggressione e razzismo con cui gli inglesi hanno costruito il loro impero e con cui cercano ancora di mantenerne le residue vestigia assieme all'egemonia a cui certo non hanno rinunciato. Magari si scoprirebbe che in fatto di colonialismo e razzismo contro i non europei il fascismo ha avuto solo da imparare dagli inglesi come uno studentello da un professore emerito.
xavier 18/1/2016 - 10:25
Ciao Xavier, hai fatto bene a ricordare il documentario "Fascist Legacy", censuratissimo in Italia... Ne abbiamo parlato più volte su queste pagine e anche su questa, nel commento di Alessandro del 23/10/2006 che puoi leggere sopra.
Saluti
Saluti
Bernart Bartleby 18/1/2016 - 11:14
Marte
1995
Paranoia e potere
Paranoia e potere
Presi dalla voglia di innovare, di mutare
(continua)
(continua)
9/3/2019 - 22:02
Percorsi:
Storie dallo Spazio Profondo
Stalker
[17.6.1988]
Testo e musica: Jacek Kaczmarski
Lyrics and music: Jacek Kaczmarski
Tekst i muzyka: Jacek Kaczsmarski
Radio Wolna Europa vol. 1 [2006]
Mała Arka Noego [2007]
"W latach 1984-1994 Jacek Kaczmarski był etatowym pracownikiem Radia Wolna Europa i prowadził autorską audycję pt. Kwadrans Jacka Kaczmarskiego. Napisał w tym czasie wiele utworów o charakterze interwencyjnym, które poza emisją na antenie nie były ponownie wykonywane – dlatego też wykonania pochodzące z archiwum RWE są jedynym zapisem działalności Jacka w latach 80. i, mimo nie zawsze zadowalającej jakości technicznej, mają ogromną wartość jako nagrania unikatowe."
"Negli anni 1984-1994, Jacek Kaczmarski era un dipendente a tempo pieno di Radio Free Europe e gestiva un programma originale intitolato Il quadrante di Jacek Kaczmarski. Scrisse molti lavori di carattere militante a quel tempo, che non furono più eseguiti... (continua)
Testo e musica: Jacek Kaczmarski
Lyrics and music: Jacek Kaczmarski
Tekst i muzyka: Jacek Kaczsmarski
Radio Wolna Europa vol. 1 [2006]
Mała Arka Noego [2007]
"W latach 1984-1994 Jacek Kaczmarski był etatowym pracownikiem Radia Wolna Europa i prowadził autorską audycję pt. Kwadrans Jacka Kaczmarskiego. Napisał w tym czasie wiele utworów o charakterze interwencyjnym, które poza emisją na antenie nie były ponownie wykonywane – dlatego też wykonania pochodzące z archiwum RWE są jedynym zapisem działalności Jacka w latach 80. i, mimo nie zawsze zadowalającej jakości technicznej, mają ogromną wartość jako nagrania unikatowe."
"Negli anni 1984-1994, Jacek Kaczmarski era un dipendente a tempo pieno di Radio Free Europe e gestiva un programma originale intitolato Il quadrante di Jacek Kaczmarski. Scrisse molti lavori di carattere militante a quel tempo, che non furono più eseguiti... (continua)
Kogóż to z nas tonący nie wiózł wrak?
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 11/6/2018 - 02:35
Percorsi:
Storie dallo Spazio Profondo
11 giugno 2018 02:49
Due parole del traduttore. Raro esempio, per quel che mi riguarda, di "traduzione in due fasi". La prima fase, più o meno letterale, era davvero un'emerita schifezza. La seconda fase, più libera, è probabilmente una schifezza un po' meno emerita.
Due parole del traduttore. Raro esempio, per quel che mi riguarda, di "traduzione in due fasi". La prima fase, più o meno letterale, era davvero un'emerita schifezza. La seconda fase, più libera, è probabilmente una schifezza un po' meno emerita.
STALKER
(continua)
(continua)
"Macchine d’olio su lago"
dovrebbe essere: "macchie d’olio su lago", credo...
(k)
dovrebbe essere: "macchie d’olio su lago", credo...
(k)
E credi bene...inoltre, "sul lago", l'italiano dovrebbe avere ancora gli articoli. Questo rende l'idea di come spesso i "wikipediani" italiani scrivano e copino. [RV]
Traduzione inglese di Jadwiga Smulko e Ryszard P. Kostecki
(Source - Fonte)
(Source - Fonte)
STALKER
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 15/6/2018 - 17:20
Capita poche, anzi pochissime volte di poter fissare e, a suo modo, festeggiare l'anniversario di una canzone: le precise datazioni non sono comuni. Vorrei comunque far notare che questa canzone, oggi, 17 giugno 2018, ha trent'anni esatti.
Riccardo Venturi 17/6/2018 - 21:30
La zona
di Paolo Nori
Che voi, mi rendo conto, potreste chiedermi "Ma cos’è, di preciso, questa zona, che non si capisce molto bene?!", e io potrei rispondervi che non si sa bene, o meglio che io, non lo so bene, che posso dire soltanto che, dopo che ho letto il romanzo dei fratelli Strugackij, la Zona per me sono stati i campi di lavoro sovietici descritti da Sergei Dovlatov nel suo romanzo Regime speciale, che nell’originale si intitola Zona, così si chiamavano, in gergo, i lager controllati dall’esercito; dopo che ho letto questo romanzo la Zona per me è stata il campo di concentramento di Birkenau quando mi han raccontato che a Birkenau, dopo la fine della Seconda guerra mondiale, dei civili entravano abusivamente nel campo e scavavano delle buche per cercare i tesori sepolti degli ebrei, e trovavano invece delle bottiglie con dentro delle testimonianze di quelli che erano morti, i... (continua)
di Paolo Nori
Che voi, mi rendo conto, potreste chiedermi "Ma cos’è, di preciso, questa zona, che non si capisce molto bene?!", e io potrei rispondervi che non si sa bene, o meglio che io, non lo so bene, che posso dire soltanto che, dopo che ho letto il romanzo dei fratelli Strugackij, la Zona per me sono stati i campi di lavoro sovietici descritti da Sergei Dovlatov nel suo romanzo Regime speciale, che nell’originale si intitola Zona, così si chiamavano, in gergo, i lager controllati dall’esercito; dopo che ho letto questo romanzo la Zona per me è stata il campo di concentramento di Birkenau quando mi han raccontato che a Birkenau, dopo la fine della Seconda guerra mondiale, dei civili entravano abusivamente nel campo e scavavano delle buche per cercare i tesori sepolti degli ebrei, e trovavano invece delle bottiglie con dentro delle testimonianze di quelli che erano morti, i... (continua)
daniela -k.d.- 27/1/2019 - 13:22
Starman
[1972]
Scritta da David Bowie e inclusa all'ultimo momento nell'album "The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars"
Scritta da David Bowie e inclusa all'ultimo momento nell'album "The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars"
"C’è un uomo delle stelle che sta aspettando in cielo
Ci ha detto di non rovinare tutto
Perché sa che ne vale la pena"
Ci ha detto di non rovinare tutto
Perché sa che ne vale la pena"
Hey now, now
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/12/2018 - 20:57
Percorsi:
Storie dallo Spazio Profondo
David Bowie: Space Oddity
[1969]
Written by David Bowie
Scritta da David Bowie
First issued: July 11, 1969
Prima pubblicazione: 11 luglio 1969
Arranged by David Bowie and Paul Buckmaster
Arrangiata da David Bowie e Paul Buckmaster
First issued in album: Space Oddity, 1969
Prima pubblicazione in album: Space Oddity, 1969
E così David Bowie s'è perso nello spazio assieme al maggiore Tom. In piena ovvietà, ma un'ovvietà che ha accompagnato tutti noi, credo, per più di quarant'anni, ecco la Bizzarria Spaziale più famosa della storia. Fu pubblicata in 45 giri l'11 luglio 1969; si dice che David Bowie l'avesse scritta pensando alle condizioni di vita degli astronauti dell'Apollo 8. Dieci giorni dopo l'uomo sbarcava sulla Luna e questa canzone ne fu già la colonna sonora. Solo che sulla Luna non gliene importa più a nessuno di andarci, mentre la Bizzarria Spaziale deve aver varcato, crediamo, almeno le soglie del... (continua)
Written by David Bowie
Scritta da David Bowie
First issued: July 11, 1969
Prima pubblicazione: 11 luglio 1969
Arranged by David Bowie and Paul Buckmaster
Arrangiata da David Bowie e Paul Buckmaster
First issued in album: Space Oddity, 1969
Prima pubblicazione in album: Space Oddity, 1969
E così David Bowie s'è perso nello spazio assieme al maggiore Tom. In piena ovvietà, ma un'ovvietà che ha accompagnato tutti noi, credo, per più di quarant'anni, ecco la Bizzarria Spaziale più famosa della storia. Fu pubblicata in 45 giri l'11 luglio 1969; si dice che David Bowie l'avesse scritta pensando alle condizioni di vita degli astronauti dell'Apollo 8. Dieci giorni dopo l'uomo sbarcava sulla Luna e questa canzone ne fu già la colonna sonora. Solo che sulla Luna non gliene importa più a nessuno di andarci, mentre la Bizzarria Spaziale deve aver varcato, crediamo, almeno le soglie del... (continua)
Ground Control to Major Tom
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 11/1/2016 - 14:13
Percorsi:
Storie dallo Spazio Profondo
Ultime notizie
Chi è morto?
Quel cantante lì, famosissimo.
Bob Dylan?
Sì lui.
[sentito adesso sul treno 9461 Milano Napoli fermo in Stazione centrale]
(Paolo Nori)
Chi è morto?
Quel cantante lì, famosissimo.
Bob Dylan?
Sì lui.
[sentito adesso sul treno 9461 Milano Napoli fermo in Stazione centrale]
(Paolo Nori)
daniela -k.d.- 11/1/2016 - 16:10
Notizie ancor più ultimissime:
Nella foto Reuter, Bob Dylan impegnato in un umanissimo e spontaneo gesto una volta informato delle notizie provenienti dal treno 9461 Milano-Napoli
Nella foto Reuter, Bob Dylan impegnato in un umanissimo e spontaneo gesto una volta informato delle notizie provenienti dal treno 9461 Milano-Napoli
Ahmed il Lavavetri 11/1/2016 - 19:43
Irish transcreation / Traducreazione irlandese / Traducréation irlandaise : Gabriel Rosenstock
IMRAM SPÁIS / SPACE ODDITY
(continua)
(continua)
inviata da Gabriel Rosenstock 28/7/2018 - 20:04
Kurt Vonnegut: Slaughterhouse-Five, or the Children's Crusade: A Duty-Dance With Death
Kurt Vonnegut Jr., Slaughterhouse-Five, or The Children's Crusade: A Duty-Dance with Death
Kurt Vonnegut Jr., Mattatoio n. 5 o La crociata dei Bambini
(Delacorte, 1969)
Kurt Vonnegut (1922-2007) è riconosciuto come uno dei massimi autori statunitensi, non solo di fantascienza. Studente di biochimica, si arruolò durante la Seconda guerra mondiale e, caduto nelle mani dei tedeschi, assistette in prima persona al bombardamento di Dresda dal mattatoio in cui trovò riparo e che ha poi dato il titolo al suo libro più celebre.
Tornato in America, ha studiato antropologia e lavorato come cronista e pubblicitario, tra Chicago e New York. Ha pubblicato Ghiaccio-nove, Madre Notte, Un pezzo da galera, Piano meccanico e Dio la benedica, Mr. Rosewater. Da Mattatoio n. 5 è stato tratto il film omonimo di Roy Hill nel 1972.
Durante tutti questi anni, la gente che ho incontrato mi ha chiesto spesso... (continua)
Kurt Vonnegut Jr., Mattatoio n. 5 o La crociata dei Bambini
(Delacorte, 1969)
Kurt Vonnegut (1922-2007) è riconosciuto come uno dei massimi autori statunitensi, non solo di fantascienza. Studente di biochimica, si arruolò durante la Seconda guerra mondiale e, caduto nelle mani dei tedeschi, assistette in prima persona al bombardamento di Dresda dal mattatoio in cui trovò riparo e che ha poi dato il titolo al suo libro più celebre.
Tornato in America, ha studiato antropologia e lavorato come cronista e pubblicitario, tra Chicago e New York. Ha pubblicato Ghiaccio-nove, Madre Notte, Un pezzo da galera, Piano meccanico e Dio la benedica, Mr. Rosewater. Da Mattatoio n. 5 è stato tratto il film omonimo di Roy Hill nel 1972.
Durante tutti questi anni, la gente che ho incontrato mi ha chiesto spesso... (continua)
All this happened, more or less. The war parts, anyway, are pretty much true. One guy I knew really was shot in Dresden for taking a teapot that wasn't his. Another guy I knew really did threaten to have his personal enemies killed by hired gunmen after the war.
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 29/1/2012 - 22:49
1970 Arnoldo Mondadori Editore, Milano
Mattatoio n. 5 o La crociata dei Bambini
(continua)
(continua)
Suomennos Juhani Jaskari 1970
Kaikki tämä on tapahtunut, suurin piirtein. Ainakin sodasta kertovat kohdat ovat kutakuinkin totta. Kaveri jonka minä tunsin ammuttiin tosiaan Dresdenissä siksi että hän oli ottanut teekannun joka ei ollut hänen. Ja toinen tuttu mies uhkasi tosiaan palkata gangsterit sodan jälkeen ampumaan hänen henkilökohtaiset vihamiehensä. Ja niin edespäin. Olen muuttanut kaikki nimet.
(continua)
(continua)
inviata da Seppo Ilmarinen 4/5/2016 - 09:45
Juri Gagarin
da "Amore e Odio" (2004)
via Minimi Termini
- La Terra da quassù è bellissima, senza frontiere ne confini (Yuri Gagarin) -
via Minimi Termini
- La Terra da quassù è bellissima, senza frontiere ne confini (Yuri Gagarin) -
La castità, la verginità
(continua)
(continua)
14/4/2011 - 09:36
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Storie dallo Spazio Profondo
"На правое дело он поднял народы,
на труд и на подвиги нас вдохновил!"
на труд и на подвиги нас вдохновил!"
JURI GAGARIN
(continua)
(continua)
inviata da ZugNachPankow 24/4/2016 - 00:37
Cacca nello spazio
[2008]
Album "Le dimensioni del mio caos"
Album "Le dimensioni del mio caos"
Hanno inaugurato lo spazioporto. La folla col fiato corto s'incolla all'asfalto come un gatto morto, guarda fisso lo shuttle, lucido di smalto bianco col naso puntato in alto accanto alla rampa di lancio. Arriva il sindaco nel cielo indaco del crepuscolo, rosso di lambrusco, parla e non si becca un fischio. Tutti applaudono quando notano che è pronto il varo con una bottiglia gran cuvée Laurent Perrier.
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 7/4/2009 - 11:57
Chanson italienne – Cacca nello spazio – CapaRezza – 2008
Album "Le dimensioni del mio caos"
Album "Le dimensioni del mio caos"
CACA DANS L'ESPACE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 25/1/2016 - 22:54
An Anthem for the Space Age
[1962]
Parole e musica di Agnes “Sis” Cunningham, cantautrice e fondatrice nel 1962 - insieme al marito Gordon Friesen - del Broadside Magazine.
Nel Broadside #8 del 30 giugno 1962.
Francamente eccessivo l’ottimismo utopistico della Cunningham all’inizio della “corsa allo spazio”… Solo nel 1962 furono 59 i lanci degli americani e 22 quelli dei sovietici…
Parole e musica di Agnes “Sis” Cunningham, cantautrice e fondatrice nel 1962 - insieme al marito Gordon Friesen - del Broadside Magazine.
Nel Broadside #8 del 30 giugno 1962.
Francamente eccessivo l’ottimismo utopistico della Cunningham all’inizio della “corsa allo spazio”… Solo nel 1962 furono 59 i lanci degli americani e 22 quelli dei sovietici…
Yesterday is gone, today is racing on and tomorrow rolls towards us
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/8/2015 - 11:30
Percorsi:
Storie dallo Spazio Profondo
UFO Robot
[1978]
Parole di Luigi Albertelli (1934-), paroliere e autore televisivo.
Musica di Vince Tempera (1946-), tastierista e arrangiatore, e di Ares Tavolazzi (1948-), uno dei più grandi bassisti e contrabbassisti italiani di sempre, membro dei mitici AreA.
Interpretata dagli Actarus, super gruppo messo su per l’occasione da Vince Tempera a partire dai suoi due amici (insieme a lui nei The Pleasure Machine) Ares Tavolazzi ed Ellade Bandini, batterista, un altro musicista enorme che ha suonato praticamente con tutti i grandi della musica italiana.
Le voci sono quelle di un giovane Fabio Concato, di Michel Tadini (l’anno seguente in Capitan Harlock) ed altri nel coro diretto da Paola Orlandi (1933-), cantante, compositrice e pianista italiana, sorella di Nora Orlandi, quella del famoso gruppo vocale “I 4 + 4”
Sul lato A di un 45 giri che sul lato B conteneva la traccia “Shooting Star”.
Poi... (continua)
Parole di Luigi Albertelli (1934-), paroliere e autore televisivo.
Musica di Vince Tempera (1946-), tastierista e arrangiatore, e di Ares Tavolazzi (1948-), uno dei più grandi bassisti e contrabbassisti italiani di sempre, membro dei mitici AreA.
Interpretata dagli Actarus, super gruppo messo su per l’occasione da Vince Tempera a partire dai suoi due amici (insieme a lui nei The Pleasure Machine) Ares Tavolazzi ed Ellade Bandini, batterista, un altro musicista enorme che ha suonato praticamente con tutti i grandi della musica italiana.
Le voci sono quelle di un giovane Fabio Concato, di Michel Tadini (l’anno seguente in Capitan Harlock) ed altri nel coro diretto da Paola Orlandi (1933-), cantante, compositrice e pianista italiana, sorella di Nora Orlandi, quella del famoso gruppo vocale “I 4 + 4”
Sul lato A di un 45 giri che sul lato B conteneva la traccia “Shooting Star”.
Poi... (continua)
UFO Robot UFO Robot!
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/3/2014 - 11:23
Scusate, errore madornale e imperdonabile!
Non erano stati i pur mitici Ifix Tcen Tcen a parodiare "Atlas Ufo Robot" ma gli altrettanto grandi (e altrettanto torinesi) C.O.V., ossia i Church of Violence:
C.O.V. - Atlas Ufo Robot
"Ma chi è? Ma chi è? 'STO CAZZO!"
Nell'album intitolato "In Puttanate 6 Speciale", disco registrato nel 1991 e prodotto l'anno seguente da El Paso Occupato, "nè Centro nè Sociale" nella grigia città all'ombra della Mole Antonelliana (e ora anche del grattacielo di una delle più note organizzazioni della criminalità organizzata, l'Intesa San Paolo)
Non erano stati i pur mitici Ifix Tcen Tcen a parodiare "Atlas Ufo Robot" ma gli altrettanto grandi (e altrettanto torinesi) C.O.V., ossia i Church of Violence:
C.O.V. - Atlas Ufo Robot
"Ma chi è? Ma chi è? 'STO CAZZO!"
Nell'album intitolato "In Puttanate 6 Speciale", disco registrato nel 1991 e prodotto l'anno seguente da El Paso Occupato, "nè Centro nè Sociale" nella grigia città all'ombra della Mole Antonelliana (e ora anche del grattacielo di una delle più note organizzazioni della criminalità organizzata, l'Intesa San Paolo)
Bernart Bartleby 30/3/2014 - 13:23
Sempre degli Actarus, sempre dalla voce di Michel Tadini, la sigla di chiusura di “Atlas UFO Robot”, autori - come al solito - Luigi Albertelli e Vince Tempera, coadiuvato da Massimo Luca (1950-), chitarrista, compositore, talent scout e produttore discografico.
GOLDRAKE
Va’, distruggi il male, va’! (Goldrake!)
Va’! (Goldrake!)
Mille armi tu hai, non arrenderti mai
perchè il bene tu sei, sei con noi!
Vai, contro i mostri lanciati da Vega
Vai, che il tuo cuore nessuno lo piega
Con te la razza umana non morirà
Invincibile sei perchè Actarus c'è
che combatte con te, dentro te. (Goldrake!)
Va’, distruggi il male, va’! (Alabarda Spaziale!)
Va’! (Lame Rotanti!)
Va’! (Pioggia di fuoco!)
Mille armi tu hai, non arrenderti mai
perchè il bene tu sei, sei con noi!
Vai, c'è sul radar la flotta di Vega
vai, il tuo corpo di acciaio solleva
Con te io sto tranquillo se ci sei tu
Io resto... (continua)
GOLDRAKE
Va’, distruggi il male, va’! (Goldrake!)
Va’! (Goldrake!)
Mille armi tu hai, non arrenderti mai
perchè il bene tu sei, sei con noi!
Vai, contro i mostri lanciati da Vega
Vai, che il tuo cuore nessuno lo piega
Con te la razza umana non morirà
Invincibile sei perchè Actarus c'è
che combatte con te, dentro te. (Goldrake!)
Va’, distruggi il male, va’! (Alabarda Spaziale!)
Va’! (Lame Rotanti!)
Va’! (Pioggia di fuoco!)
Mille armi tu hai, non arrenderti mai
perchè il bene tu sei, sei con noi!
Vai, c'è sul radar la flotta di Vega
vai, il tuo corpo di acciaio solleva
Con te io sto tranquillo se ci sei tu
Io resto... (continua)
Bernart Bartleby 30/3/2014 - 21:07
Devo dirlo? La Iotti è sempre stata una vecchia bigotta, fin da quando negli anni del dopoguerra faceva le crociate (insieme ai preti) contro i fumetti e i fotoromanzi - e contro le ragazze comuniste che leggevano "Grand Hotel" di nascosto dal Partito (e dal parroco). Quanto a Corvisieri vs. Goldrake e vs. i ragazzini che ne cantavano "l'inno" (ma che rimbambito!), la dice lunga su una sinistra che già da allora cominciava a non capire più un accidente di niente. E siamo qua.
L.L. 5/4/2014 - 11:02
Sulla Luna
C’è una certa faciloneria in Rete nell’usare le opere di Gianni Rodari, quasi che le sue filastrocche non siano degne di venir riportate citando l’opera e l’anno in cui furono pubblicate… Così non sono riuscito a capire in quale delle tante opere, pubblicate nell’arco di più di trent’anni, compaiano questa strofe.
Ho scoperto però che “Sulla Luna”, insieme ad una decina di altre filastrocche del grande pedagogo, è stata messa in musica da Stefano Panzarasa, geologo, educatore ambientale e musicista, ed è inclusa nel suo CD intitolato “Orecchioverde”, pubblicato nel 2009.
“L'Orecchio Verde di Gianni Rodari” è anche un libro curato sempre da Panzarasa e pubblicato da Stampa Alternativa.
Ho scoperto però che “Sulla Luna”, insieme ad una decina di altre filastrocche del grande pedagogo, è stata messa in musica da Stefano Panzarasa, geologo, educatore ambientale e musicista, ed è inclusa nel suo CD intitolato “Orecchioverde”, pubblicato nel 2009.
“L'Orecchio Verde di Gianni Rodari” è anche un libro curato sempre da Panzarasa e pubblicato da Stampa Alternativa.
Sulla Luna, per piacere,
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 22/5/2012 - 14:50
“La guerra delle campane”, di Gianni Rodari, da “Favole al telefono”, 1962,
C’era una volta una guerra, una grande e terribile guerra, che faceva morire molti soldati da una parte e dall’altra. Noi stavamo di qua e i nostri nemici stavano di là, e ci sparavano addosso giorno e notte, ma la guerra era tanto lunga che a un certo punto ci venne a mancare il bronzo per i cannoni, non avevamo più ferro per le baionette, eccetera.
Il nostro comandante, lo Stragenerale Bombone Sparone Pestafracassone, ordinò di tirar giù tutte le campane dai campanili e di fonderle tutte insieme per fabbricare un grossissimo cannone: uno solo, ma grosso abbastanza da vincere tutta la guerra con un sol colpo.
A sollevare quel cannone ci vollero centomila gru; per trasportarlo al fronte ci vollero novantasette treni. Lo Stragenerale si fregava le mani per la contentezza e diceva: – Quando il mio cannone... (continua)
“La guerra delle campane”, di Gianni Rodari, da “Favole al telefono”, 1962,
C’era una volta una guerra, una grande e terribile guerra, che faceva morire molti soldati da una parte e dall’altra. Noi stavamo di qua e i nostri nemici stavano di là, e ci sparavano addosso giorno e notte, ma la guerra era tanto lunga che a un certo punto ci venne a mancare il bronzo per i cannoni, non avevamo più ferro per le baionette, eccetera.
Il nostro comandante, lo Stragenerale Bombone Sparone Pestafracassone, ordinò di tirar giù tutte le campane dai campanili e di fonderle tutte insieme per fabbricare un grossissimo cannone: uno solo, ma grosso abbastanza da vincere tutta la guerra con un sol colpo.
A sollevare quel cannone ci vollero centomila gru; per trasportarlo al fronte ci vollero novantasette treni. Lo Stragenerale si fregava le mani per la contentezza e diceva: – Quando il mio cannone... (continua)
Bartleby 23/5/2012 - 10:01
Salve, grazie per aver trovato la mia canzone e per la citazione del mio libro...
Io ho musicato oltre 40 testi di indirizzo ecopacifista del grande poeta Gianni Rodari, sulla solidarietà, la pace, contro la guerra e le bombe nucleari, l'uguaglianza, l'amore per l'infanzia e la natura.
Alcune di queste canzoni sono finite nel cd allegato al libro, altre o le stesse fanno ora parte del repertorio del gruppo eco-rock rodariano "Insalata Sbagliata" e sto provvedendo a inserire nell'archivio quelle espressamente contro la guerra..
Un saluto e buon lavoro,
Stefano Panzarasa
www.orecchioverde.ilcannocchiale.it
bassavalledeltevere@alice.it
Io ho musicato oltre 40 testi di indirizzo ecopacifista del grande poeta Gianni Rodari, sulla solidarietà, la pace, contro la guerra e le bombe nucleari, l'uguaglianza, l'amore per l'infanzia e la natura.
Alcune di queste canzoni sono finite nel cd allegato al libro, altre o le stesse fanno ora parte del repertorio del gruppo eco-rock rodariano "Insalata Sbagliata" e sto provvedendo a inserire nell'archivio quelle espressamente contro la guerra..
Un saluto e buon lavoro,
Stefano Panzarasa
www.orecchioverde.ilcannocchiale.it
bassavalledeltevere@alice.it
Stefano Panzarasa 12/8/2012 - 09:32
Chanson italienne - Sulla Luna – Gianni Rodari
J'ai découvert cependant que « Sulla Luna », avec une dizaine d'autres comptines du grand pédagogue (Gianni Rodari), a été mise en musique par Stefano Panzarasa, géologue, éducateur ambiantal et musicien, et est inclue dans son CD intitulé « Orecchioverde », publié en 2009.
« L'Oreille Verte de Gianni Rodari » est également un livre de Panzarasa et publié par Presse Alternative.
Salut, merci d'avoir trouvé ma chanson et pour la citation de mon livre…
J'ai mis en musique plus de 40 textes de tendance écopacifiste du grand poète Gianni Rodari, sur la solidarité, la paix, contre la guerre et les bombes nucléaires, l'égalité, l'amour pour l'enfance et la nature.
Quelques-unes de ces chansons sont dans le cd annexe au livre, d'autres ou les mêmes font maintenant partie du répertoire du groupe éco-rock rodarien « Insalata Sbagliata » et j'insérerai... (continua)
J'ai découvert cependant que « Sulla Luna », avec une dizaine d'autres comptines du grand pédagogue (Gianni Rodari), a été mise en musique par Stefano Panzarasa, géologue, éducateur ambiantal et musicien, et est inclue dans son CD intitulé « Orecchioverde », publié en 2009.
« L'Oreille Verte de Gianni Rodari » est également un livre de Panzarasa et publié par Presse Alternative.
Salut, merci d'avoir trouvé ma chanson et pour la citation de mon livre…
J'ai mis en musique plus de 40 textes de tendance écopacifiste du grand poète Gianni Rodari, sur la solidarité, la paix, contre la guerre et les bombes nucléaires, l'égalité, l'amour pour l'enfance et la nature.
Quelques-unes de ces chansons sont dans le cd annexe au livre, d'autres ou les mêmes font maintenant partie du répertoire du groupe éco-rock rodarien « Insalata Sbagliata » et j'insérerai... (continua)
SUR LA LUNE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 17/1/2013 - 16:11
Per Stefano Panzarasa.
Leggo solo ora il suo messaggio dell'agosto 2012... Come vede, il sito si sta arricchendo giorno dopo giorno delle poesie del grande Gianni Rodari...
Grazie a lei per averne messe in musica tante, continuando l'opera di Anton Virgilio Savona.
Un saluto
Leggo solo ora il suo messaggio dell'agosto 2012... Come vede, il sito si sta arricchendo giorno dopo giorno delle poesie del grande Gianni Rodari...
Grazie a lei per averne messe in musica tante, continuando l'opera di Anton Virgilio Savona.
Un saluto
Bernart Bartleby 22/1/2014 - 09:53
La tierra es un satélite de la luna
El apolo 2 costó más que el apolo 1
(continua)
(continua)
inviata da L.L. 9/1/2014 - 09:40
Percorsi:
Storie dallo Spazio Profondo
La Tierra es un Satélite de la Luna è il titolo di un corto di Ricardo Zambrana del 2009, realizzato nella Escuela Internacional de Cine y TV de San Antonio de los Baños (Cuba). Sono raccontati gli ultimi istanti di vita di Leonel Rugama e dei suoi compagni.
La canzone alla fine è No se me raje mi compa, di Carlos Mejía Godoy.
La canzone alla fine è No se me raje mi compa, di Carlos Mejía Godoy.
L.L. 9/1/2014 - 17:10
Chanson nicaraguaïenne de langue espagnole – La tierra es un satélite de la luna - Leonel Rugama - 1969
Leonel Rugamaera était un guérillero du Front sandiniste. Il avait abandonné le séminaire et en montagne, il avait commencé à écrire des poésies. Il mourut en combat à vingt ans, le 15 janvier 1970, en même temps que Róger Núñez Dávila et Mauricio Hernández Baldizón, dans la maison de Managua où ils étaient barricadés, après avoir résisté pendant des heures au siège d'un bataillon entier de la Garde nationale somoziste. Le dictateur Anastasio Somoza Debayle avait commandé que l'assaut fut transmis à la télévision, pour qu'il serve d'avertissement à la population. De ce fait, Leonel Rugama et ses camarades devinrent le symbole de la révolte des jeunes contre la dictature. Au Nicaragua et en Amérique Latine, sa réponse à la sommation de reddition est célèbre : ¡ Qué si rinda tu madre ! - Que ta mère se rende !
Leonel Rugamaera était un guérillero du Front sandiniste. Il avait abandonné le séminaire et en montagne, il avait commencé à écrire des poésies. Il mourut en combat à vingt ans, le 15 janvier 1970, en même temps que Róger Núñez Dávila et Mauricio Hernández Baldizón, dans la maison de Managua où ils étaient barricadés, après avoir résisté pendant des heures au siège d'un bataillon entier de la Garde nationale somoziste. Le dictateur Anastasio Somoza Debayle avait commandé que l'assaut fut transmis à la télévision, pour qu'il serve d'avertissement à la population. De ce fait, Leonel Rugama et ses camarades devinrent le symbole de la révolte des jeunes contre la dictature. Au Nicaragua et en Amérique Latine, sa réponse à la sommation de reddition est célèbre : ¡ Qué si rinda tu madre ! - Que ta mère se rende !
LA TERRE EST UN SATELLITE DE LA LUNE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 9/1/2014 - 17:44
da: "Pianura", n. 4, gennaio 1979, pagg. 51-52
LA TERRA È UN SATELLITE DELLA LUNA
(continua)
(continua)
inviata da L.L. 9/1/2014 - 19:30
Ayúdame Valentina
[1962]
Testo e musica di Violeta Parra.
Letra y música de Violeta Parra.
Lyrics and music by Violeta Parra.
Isabel canta a la Violeta.
Testo e musica di Violeta Parra.
Letra y música de Violeta Parra.
Lyrics and music by Violeta Parra.
Ogni tanto mi concedo ciò che si chiama, nel gergo dei newsgroup e delle mailing list, un "OT". Un fuori tema. Così è con questa bellissima e terrificante canzone della grande Violeta Parra.
Ma sarà poi, a ripensarci, così "OT" in tempi di (tele)predicatori, di presidenti "cristiani" che fanno guerra a tutto il mondo, di "valori tradizionali" stupidi e oppressivi, di bibbie, corani ed altri libri utilizzati non come "sacra scrittura" ma come codici penali, di negazione assoluta della ragione, di dèi falsi e bugiardi nel nome dei quali popoli interi sono mandati a scannarsi?
No, a ripensarci proprio bene non è poi così "fuori tema". E si sa bene che "Dio" è sempre "con loro". Gott mit uns. Anzi, Gott mit ihnen. [RV, 27-11-2004]
Ma sarà poi, a ripensarci, così "OT" in tempi di (tele)predicatori, di presidenti "cristiani" che fanno guerra a tutto il mondo, di "valori tradizionali" stupidi e oppressivi, di bibbie, corani ed altri libri utilizzati non come "sacra scrittura" ma come codici penali, di negazione assoluta della ragione, di dèi falsi e bugiardi nel nome dei quali popoli interi sono mandati a scannarsi?
No, a ripensarci proprio bene non è poi così "fuori tema". E si sa bene che "Dio" è sempre "con loro". Gott mit uns. Anzi, Gott mit ihnen. [RV, 27-11-2004]
Isabel canta a la Violeta.
A Valentina Tereshkova
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 27/11/2004 - 22:27
Versione italiana di Riccardo Venturi
dal newsgroup it.fan.musica.guccini
1999
dal newsgroup it.fan.musica.guccini
1999
AIUTAMI VALENTINA
(continua)
(continua)
English Version by Riccardo Venturi
6 giugno / 6th June, 2005
6 giugno / 6th June, 2005
HELP ME VALENTINA
(continua)
(continua)
Danish version contributed by Mette, March 4th, 2006
Dansk oversættelse.
Dansk oversættelse.
JEG SPØRGER DIG, VALENTINA
(continua)
(continua)
inviata da Mette 4/3/2006 - 22:59
Mi sentirei di dedicare questa canzone a Margherita Hack (Firenze 1922 - Trieste 2013). Come la avesse scritta lei.
Qualcuno 7/7/2013 - 11:14
d'après les versions italienne et anglaise de Riccardo Venturi d'une chanson chilienne de langue espagnole – Ayúdame Valentina – Violeta Parra – 1962
Ah, Lucien l'âne mon ami, je suis très content de te voir, car...
Car ?, dit Lucien l'âne en redressant le crâne et en papillonnant des deux yeux tout en agitant alternativement les oreilles pour montrer son désarroi. Car quoi ? Alors, maintenant, il te faut une raison pour être content de me voir...
Ho, ne te braque pas ainsi, Lucien l'âne mon ami. Tu as parfaitement raison... Mais tu ne m'as pas laissé le temps de finir ma phrase... Je n'ai pas besoin de raison pour être content de te voir... Je voulais juste ajouter une raison supplémentaire, en quelque sorte la raison du jour... J'insiste : je suis toujours content de te voir et la raison en est que tu es mon ami. C'est d'ailleurs – à mes yeux comme aux tiens – le trait caractéristique... (continua)
Ah, Lucien l'âne mon ami, je suis très content de te voir, car...
Car ?, dit Lucien l'âne en redressant le crâne et en papillonnant des deux yeux tout en agitant alternativement les oreilles pour montrer son désarroi. Car quoi ? Alors, maintenant, il te faut une raison pour être content de me voir...
Ho, ne te braque pas ainsi, Lucien l'âne mon ami. Tu as parfaitement raison... Mais tu ne m'as pas laissé le temps de finir ma phrase... Je n'ai pas besoin de raison pour être content de te voir... Je voulais juste ajouter une raison supplémentaire, en quelque sorte la raison du jour... J'insiste : je suis toujours content de te voir et la raison en est que tu es mon ami. C'est d'ailleurs – à mes yeux comme aux tiens – le trait caractéristique... (continua)
AIDE-MOI VALENTINE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 8/7/2013 - 00:12
Spaceman
[1964]
Lyrics and music by Phil Ochs
Testo e musica di Phil Ochs
Recording/Incisione:
"This Is Your Land: The Story of American Folk Music" [2008]
Track nr 19
Ogni tanto torna da queste parti Phil Ochs, e altro non potrebbe essere. Stavolta lo fa con una canzone delle sue prime, forse scritta originariamente per il suo primo album, All The News that's fit to Sing. Tutte le notizie buone da cantare, dato che, come è noto, Phil Ochs, almeno all'inizio, si riteneva più un giornalista che un cantautore, anzi: un topical singer, un “cantante a tema”. Il tema di questa canzone è la “corsa allo spazio” che, negli anni '60, appassionò tutto il mondo e culminò con gli americani (detti anche “l'uomo”) sulla Luna, il 21 luglio 1969: in quegli anni, lo scontro ideologico si era a pieno titolo trasferito anche nello spazio.
Gli iniziali successi sovietici (lo Sputnik, la povera cagnetta Lajka,... (continua)
Lyrics and music by Phil Ochs
Testo e musica di Phil Ochs
Recording/Incisione:
"This Is Your Land: The Story of American Folk Music" [2008]
Track nr 19
Ogni tanto torna da queste parti Phil Ochs, e altro non potrebbe essere. Stavolta lo fa con una canzone delle sue prime, forse scritta originariamente per il suo primo album, All The News that's fit to Sing. Tutte le notizie buone da cantare, dato che, come è noto, Phil Ochs, almeno all'inizio, si riteneva più un giornalista che un cantautore, anzi: un topical singer, un “cantante a tema”. Il tema di questa canzone è la “corsa allo spazio” che, negli anni '60, appassionò tutto il mondo e culminò con gli americani (detti anche “l'uomo”) sulla Luna, il 21 luglio 1969: in quegli anni, lo scontro ideologico si era a pieno titolo trasferito anche nello spazio.
Gli iniziali successi sovietici (lo Sputnik, la povera cagnetta Lajka,... (continua)
Way high, so high travelin' fast and free
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 26/6/2013 - 18:32
Percorsi:
Storie dallo Spazio Profondo
La ballata dell'invasione degli extraterrestri
Testo e Musica di Alberto Camerini, dall’album “Cenerentola e il pane quotidiano”, 1975.
Nessuno fece caso nessuno li notò,
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 5/5/2011 - 14:35
Percorsi:
Storie dallo Spazio Profondo
Chanson italienne – La ballata dell'invasione degli extraterrestri – Alberto Camerini – 1975
Texte et musique : Alberto Camerini, de l'album “Cenerentola e il pane quotidiano”, 1975.
Texte et musique : Alberto Camerini, de l'album “Cenerentola e il pane quotidiano”, 1975.
BALLADE DES EXTRATERRESTRES
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 20/6/2013 - 18:41
Armstrong sulla luna
Non siamo mai stati sulla luna dei Mercanti di Liquore
What A Wonderful World e Blue Moon di Louis Armstrong
Man on the moon dei R.E.M.
What A Wonderful World e Blue Moon di Louis Armstrong
Man on the moon dei R.E.M.
That's one small step for [a] man, one giant leap for mankind
(continua)
(continua)
inviata da TjDJ 6/6/2013 - 19:11
Storia dell'uomo che volò nello spazio dal suo appartamento
[2011]
Album :La vita agra
Album :La vita agra
Voi siete pazzi, ve le bevete tutte
(continua)
(continua)
inviata da adriana 26/1/2013 - 11:44
Percorsi:
Storie dallo Spazio Profondo
Chanson italienne - Storia dell'uomo che volò nello spazio dal suo appartamento – Unòrsominòre – 2011
HISTOIRE DE L'HOMME QUI VOLA DANS L'ESPACE DE SON APPARTEMENT
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 30/1/2013 - 20:33
After the Gold Rush
(1970)
Album: "After The Gold Rush"
È un bellissimo pezzo in cui ancora una volta risalta la capacità dell’autore di dipingere quadri e regalare emozioni in poche frasi. Tra le interpretazioni possibili, espongo in sintesi quella che mi piace di più: è un “trittico” sulla parabola dell’uomo sulla Terra, caratterizzata dalla vocazione alla guerra e dal disprezzo della Natura (aggravato dall’evoluzione tecnologica delle armi). Nel primo “quadro” accenna al Medio Evo (o comunque a prima dell’avvento della polvere da sparo), in cui i danni dell’uomo alla Natura erano ancora lievi. Nel secondo passa a dare uno sguardo agli anni settanta (guerra in Vietnam: un soldato ferito o – forse meglio – di guardia di notte in uno scantinato semidistrutto in attesa del cambio, improvvisamente vede i lampi dei napalm. Come si raccontava (Neil Young dice “Stavo pensando a quello che aveva detto un amico…Speravo... (continua)
Album: "After The Gold Rush"
È un bellissimo pezzo in cui ancora una volta risalta la capacità dell’autore di dipingere quadri e regalare emozioni in poche frasi. Tra le interpretazioni possibili, espongo in sintesi quella che mi piace di più: è un “trittico” sulla parabola dell’uomo sulla Terra, caratterizzata dalla vocazione alla guerra e dal disprezzo della Natura (aggravato dall’evoluzione tecnologica delle armi). Nel primo “quadro” accenna al Medio Evo (o comunque a prima dell’avvento della polvere da sparo), in cui i danni dell’uomo alla Natura erano ancora lievi. Nel secondo passa a dare uno sguardo agli anni settanta (guerra in Vietnam: un soldato ferito o – forse meglio – di guardia di notte in uno scantinato semidistrutto in attesa del cambio, improvvisamente vede i lampi dei napalm. Come si raccontava (Neil Young dice “Stavo pensando a quello che aveva detto un amico…Speravo... (continua)
Well I dreamed I saw the knights in armor coming
(continua)
(continua)
inviata da Enrico 9/7/2012 - 18:38
Percorsi:
Storie dallo Spazio Profondo
La strofa "Guarda Madre Natura nel corso degli anni settanta" in concerto è stata adattata ai tempi ("anni '80", poi "ventesimo secolo"...); anche per questa ragione la parte dello "scantinato bruciato" può adattarsi a qualsiasi altra guerra dopo quella del Vietnam. Inoltre, "quello che aveva detto un amico" potrebbe benissimo essere che stiamo distruggendo la Natura...Le interpretazioni possono essere molte, questo è il bello!
DOPO LA CORSA ALL'ORO
(continua)
(continua)
inviata da Enrico 9/7/2012 - 18:52
Vengo dalla luna
Dall'album Verità Supposte del 2003
Io vengo dalla Luna
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 21/4/2010 - 17:07
Percorsi:
Storie dallo Spazio Profondo
Fala do velho do Restelo ao astronauta
Letra: poema de José Saramago
Música: Manuel Freire
Testo: poesia di José Saramago
Musica: Manuel Freire
Música: Manuel Freire
Testo: poesia di José Saramago
Musica: Manuel Freire
Credo sia superfluo spiegare chi sia l’autore del testo sopra...
Il "vecchio del Restelo" è un personaggio del poema I Lusiadi, di Camões, che narra il viaggio di Vasco de Gama in India, nel 1498. Il Restelo è la spiaggia del Tago a Lisbona da dove partirono le navi della spedizione. Il Vecchio sarebbe un anziano popolano che non è d'accordo con la scelta "ultramarina" del re portoghese. In riferimento al paralello fatto da Saramago, ricordo che questa scelta espansionista ha provocato il depauperamento ed infine il crollo della nazione, rimasta sotto il possesso degli spagnoli dal 1580 al 1640.
José Colaço Barreiros.
Il "vecchio del Restelo" è un personaggio del poema I Lusiadi, di Camões, che narra il viaggio di Vasco de Gama in India, nel 1498. Il Restelo è la spiaggia del Tago a Lisbona da dove partirono le navi della spedizione. Il Vecchio sarebbe un anziano popolano che non è d'accordo con la scelta "ultramarina" del re portoghese. In riferimento al paralello fatto da Saramago, ricordo che questa scelta espansionista ha provocato il depauperamento ed infine il crollo della nazione, rimasta sotto il possesso degli spagnoli dal 1580 al 1640.
José Colaço Barreiros.
Aqui na terra a fome continua
(continua)
(continua)
inviata da José Colaço Barreiros 15/6/2006 - 11:51
Percorsi:
Storie dallo Spazio Profondo
15 giugno 2006
DISCORSO DEL VECCHIO DEL RESTELO ALL'ASTRONAUTA
(continua)
(continua)
Morto José Saramago
da Repubblica on line
Addio a José Saramago poeta, visionario ed "eretico"
Lo scrittore portoghese, premio Nobel nel 1998, aveva 87 anni. Ha avuto un malore nella sua casa di Lanzarote. I capolavori, da Memoriale del Convento a Cecità. Gli ultimi anni segnati dalle polemiche con la Chiesa fino alla rottura con "Caino"
di OMERO CIAI
Se n'è andato ad 87 anni il primo e unico Premio Nobel per la Letteratura in lingua portoghese. José Saramago è morto oggi, poco dopo le 13, nella sua casa di Tiàs, a Lanzarote (una delle Isole Canarie), dove risiedeva dal 1991 insieme alla moglie, Pilar del Rio, e alla fedelissima segreteria Pepa. Nato nel 1922 ad Azinhaga, un piccolo villaggio a nord di Lisbona, ottenne il Nobel per la letteratura nel 1998 dopo una esistenza segnata a lungo dalla provvisorietà e dalla povertà. La sua famiglia di braccianti agricoli si trasferì nella... (continua)
da Repubblica on line
Addio a José Saramago poeta, visionario ed "eretico"
Lo scrittore portoghese, premio Nobel nel 1998, aveva 87 anni. Ha avuto un malore nella sua casa di Lanzarote. I capolavori, da Memoriale del Convento a Cecità. Gli ultimi anni segnati dalle polemiche con la Chiesa fino alla rottura con "Caino"
di OMERO CIAI
Se n'è andato ad 87 anni il primo e unico Premio Nobel per la Letteratura in lingua portoghese. José Saramago è morto oggi, poco dopo le 13, nella sua casa di Tiàs, a Lanzarote (una delle Isole Canarie), dove risiedeva dal 1991 insieme alla moglie, Pilar del Rio, e alla fedelissima segreteria Pepa. Nato nel 1922 ad Azinhaga, un piccolo villaggio a nord di Lisbona, ottenne il Nobel per la letteratura nel 1998 dopo una esistenza segnata a lungo dalla provvisorietà e dalla povertà. La sua famiglia di braccianti agricoli si trasferì nella... (continua)
daniela -k.d.- 18/6/2010 - 17:00
Chanson portugaise de Manuel Freire sur un poème de José Saramago, d'après la version italienne de Riccardo venturi – 2010
Je crois superflu d'expliquer qui est l'auteur du texte...
Le vieux du Restelo est un personnage des Lusiades de Camões, qui raconte le voyage de Vasco de Gama vers les Indes en 1498. Le Restelo est la plage sur le Tage à Lisbonne d'où partirent les navires de l'expédition. Le Vieux serait un homme du peuple qui n'est pas d'accord avec le choix « ultramarin » (outremer) du roi du Portugal. En référence au parallèle tracé par Saramago, je rappelle que ce choix expansionniste provoqua l'appauvrissement et en fin, l'écroulement du Portugal, qui tomba sous domination espagnole de 1580 à 1640.
José Colaço Barreiros
Français
Italiano
Oh !, Lucien l'âne mon ami l'équidé, l'ongulé sévère et souriant à la fois, te souviens-tu du Portugal, de l'Alentejano, de la tour là-haut... (continua)
Je crois superflu d'expliquer qui est l'auteur du texte...
Le vieux du Restelo est un personnage des Lusiades de Camões, qui raconte le voyage de Vasco de Gama vers les Indes en 1498. Le Restelo est la plage sur le Tage à Lisbonne d'où partirent les navires de l'expédition. Le Vieux serait un homme du peuple qui n'est pas d'accord avec le choix « ultramarin » (outremer) du roi du Portugal. En référence au parallèle tracé par Saramago, je rappelle que ce choix expansionniste provoqua l'appauvrissement et en fin, l'écroulement du Portugal, qui tomba sous domination espagnole de 1580 à 1640.
José Colaço Barreiros
Français
Italiano
Oh !, Lucien l'âne mon ami l'équidé, l'ongulé sévère et souriant à la fois, te souviens-tu du Portugal, de l'Alentejano, de la tour là-haut... (continua)
PROPOS DU VIEUX DU RESTELO À L'ASTRONAUTE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 18/6/2010 - 21:46
Major Tom
[1983]
Il Maggiore Tom è un persongaggio inventato da David Bowie e protagonista di diverse sue canzoni, come “Space Oddity”, “Ashes to Ashes” ed “Hallo Spaceboy”. Nel 1983 il musicista synthpop tedesco Peter Schilling riprese il personaggio per il suo singolo “Major Tom (Völlig losgelöst)” / “Major Tom (Coming Home)”. Plastic Bertrand, a sua volta, riprese il brano di Schilling riscrivendone il testo e facendone una canzone contro l’escalation nucleare.
Il Maggiore Tom è un persongaggio inventato da David Bowie e protagonista di diverse sue canzoni, come “Space Oddity”, “Ashes to Ashes” ed “Hallo Spaceboy”. Nel 1983 il musicista synthpop tedesco Peter Schilling riprese il personaggio per il suo singolo “Major Tom (Völlig losgelöst)” / “Major Tom (Coming Home)”. Plastic Bertrand, a sua volta, riprese il brano di Schilling riscrivendone il testo e facendone una canzone contro l’escalation nucleare.
Les rétro-fusées sont allumées.
(continua)
(continua)
inviata da The Lone Ranger 28/5/2010 - 10:21
Percorsi:
Contro il Nucleare, Storie dallo Spazio Profondo
Pronto viviremos en la Luna
Hijo de Hiroshima y del napalm
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 16/11/2009 - 15:30
Percorsi:
Storie dallo Spazio Profondo
Shuttle nello spazio
[1983?]
Il testo l'ho trovato su "Nel cuore della bestia", fondamentale lavoro di Stefano Giaccone e Marco Pandin sul mondo dell'autoproduzione musicale in Italia negli anni '80.
Il testo l'ho trovato su "Nel cuore della bestia", fondamentale lavoro di Stefano Giaccone e Marco Pandin sul mondo dell'autoproduzione musicale in Italia negli anni '80.
Shuttle nello spazio
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 24/4/2009 - 10:29
Percorsi:
Storie dallo Spazio Profondo
Falling Space Junk
[1991]
Jello Biafra with NoMeansNo
Album: "The Sky is Falling and I Want My Mommy"
Jello Biafra with NoMeansNo
Album: "The Sky is Falling and I Want My Mommy"
Nuclear satellites
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 2/10/2008 - 13:10
Percorsi:
Contro il Nucleare, Storie dallo Spazio Profondo
Non siamo mai stati sulla luna
(2005)
Di fatto, siamo "solo uno spillo nell'immenso cielo
" e dovremmo perdere la nostra superbia.
Di fatto, siamo "solo uno spillo nell'immenso cielo
" e dovremmo perdere la nostra superbia.
Non è vero, ci hanno mentito
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 30/6/2008 - 18:15
Percorsi:
Storie dallo Spazio Profondo
Chanson italienne – Non siamo mai stati sulla luna – Mercanti di Liquore – 2005
De fait, nous sommes seulement une épingle dans l'immense ciel et nous ferions bien de rabattre de notre superbe... Quant à l'inanité de la guerre... On ne la dira jamais assez.
On sait qu'il y a eu une polémique quant au fait qu'on serait ou non allés, les humains, sur la Lune, à laquelle renvoie cette chanson. Mais au fond, cela n'a aucune importance : inanité des choses. Après, l'Amérique, l'Afrique ou l'inverse; après la Lune, Mars et après ??? Une autre galaxie ? On conquiert toujours du vide. La vie vaut mieux que ce délire spécial de la conquête.
De fait, nous sommes seulement une épingle dans l'immense ciel et nous ferions bien de rabattre de notre superbe... Quant à l'inanité de la guerre... On ne la dira jamais assez.
On sait qu'il y a eu une polémique quant au fait qu'on serait ou non allés, les humains, sur la Lune, à laquelle renvoie cette chanson. Mais au fond, cela n'a aucune importance : inanité des choses. Après, l'Amérique, l'Afrique ou l'inverse; après la Lune, Mars et après ??? Une autre galaxie ? On conquiert toujours du vide. La vie vaut mieux que ce délire spécial de la conquête.
NOUS NE SOMMES JAMAIS ALLÉS SUR LA LUNE.
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 30/6/2008 - 18:23
Est-ce la paix qui passe dans l'espace?
Est-ce possible?
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 1/11/2005 - 14:38
Percorsi:
Storie dallo Spazio Profondo
No Frontiere
da "Spirito" (1995)
Superato l'orizzonte dello specchio
(continua)
(continua)
29/10/2005 - 11:18
Percorsi:
Storie dallo Spazio Profondo
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Album: Destinazione Paradiso
Dal primo album estremamente pop di Grignani, una canzone apocalittica e forse ambientalista, la preferita di questo album per il suo autore.