Maramao, perché sei morto?
Quando tutto tace
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/7/2014 - 13:25
il brano fu lanciato pochi mesi dopo la morte di Costanzo Ciano, in onore del quale si stava erigendo un monumento a Livorno. Sul basamento che doveva ospitare la statua, alcuni studenti affissero nottetempo le prime parole della canzone, ormai famosa. Panzeri fu convocato d'urgenza dal capo della censura che gli contestò l'accaduto L'autore se la cavò asserendo di aver scritto le parole incriminate prima della dipartita del potente fascista.
hitparadeitalia.it
hitparadeitalia.it
Dq82 6/1/2017 - 17:53
Si tratta del famigerato Mausoleo di Ciano.
Era stato progettato in onore e come tomba del "ras di Livorno" Costanzo Ciano, morto il 26 giugno 1939 e padre di Galeazzo Ciano. Costanzo Ciano era detto dai livornesi "Ganascina" per i suoi formidabili appetiti (gastronomico, sessuale, pecuniario).
Nel progetto, il gigantesco "mausoleo" sarebbe dovuto essere così, sito in una posizione che domina tutta Livorno:
"La costruzione del mausoleo ebbe inizio dopo la morte di Costanzo Ciano, avvenuta nel 1939. Secondo il progetto il monumento avrebbe dovuto essere costituito da un grande basamento sormontato da una statua marmorea, alta 12 metri, dello stesso gerarca alla guida del suo "mas" ("motoscafo armato silurante") e da un colossale faro a forma di fascio littorio alto più di 50 metri. Il mausoleo fu finanziato da una sottoscrizione pubblica aperta dal Podestà di Livorno; i lavori furono affidati... (continua)
Era stato progettato in onore e come tomba del "ras di Livorno" Costanzo Ciano, morto il 26 giugno 1939 e padre di Galeazzo Ciano. Costanzo Ciano era detto dai livornesi "Ganascina" per i suoi formidabili appetiti (gastronomico, sessuale, pecuniario).
Nel progetto, il gigantesco "mausoleo" sarebbe dovuto essere così, sito in una posizione che domina tutta Livorno:
"La costruzione del mausoleo ebbe inizio dopo la morte di Costanzo Ciano, avvenuta nel 1939. Secondo il progetto il monumento avrebbe dovuto essere costituito da un grande basamento sormontato da una statua marmorea, alta 12 metri, dello stesso gerarca alla guida del suo "mas" ("motoscafo armato silurante") e da un colossale faro a forma di fascio littorio alto più di 50 metri. Il mausoleo fu finanziato da una sottoscrizione pubblica aperta dal Podestà di Livorno; i lavori furono affidati... (continua)
L'Anonimo Toscano del XXI Secolo 6/1/2017 - 20:24
Blog Je pleure sans raison que je pourrais vous dire
"Chaque matin au petit déjeuner, au moment de verser la poudre de Germacao dans le bol, cette chanson se déclenche dans ma tête. Avant même de verser la poudre à vrai dire. Dès que je vois le nom sur la boîte ça se met en route : « Maramao perché sei morto… Maramao, mao… »
C’est une chanson italienne de 1939, sur un rythme de foxtrot. Elle n’a l’air de rien, elle n’est pas méchante : c’est une histoire de chats. Pourtant elle a valu à son parolier, Mario Panzeri (1911-1991), quelques démêlés avec la censure fasciste qui soupçonnait un persiflage sur la mort à peine advenue de Costanzo Ciano (1876-1939), président de la Chambre des faisceaux et des corporations et père de Galeazzo Ciano (1903-1944), gendre de Mussolini et dignitaire du régime. Et sans doute y avait-il réellement de la malice de la part de Panzeri, car le refrain de la... (continua)
"Chaque matin au petit déjeuner, au moment de verser la poudre de Germacao dans le bol, cette chanson se déclenche dans ma tête. Avant même de verser la poudre à vrai dire. Dès que je vois le nom sur la boîte ça se met en route : « Maramao perché sei morto… Maramao, mao… »
C’est une chanson italienne de 1939, sur un rythme de foxtrot. Elle n’a l’air de rien, elle n’est pas méchante : c’est une histoire de chats. Pourtant elle a valu à son parolier, Mario Panzeri (1911-1991), quelques démêlés avec la censure fasciste qui soupçonnait un persiflage sur la mort à peine advenue de Costanzo Ciano (1876-1939), président de la Chambre des faisceaux et des corporations et père de Galeazzo Ciano (1903-1944), gendre de Mussolini et dignitaire du régime. Et sans doute y avait-il réellement de la malice de la part de Panzeri, car le refrain de la... (continua)
Maramao pourquoi t’es mort ? (continua)
inviata da L'Anonimo Toscano del XXI Secolo 16/1/2023 - 09:56
Volevo segnalarvi che il dialetto aviglianese non è assolutamente quello che avete scritto.
vitocolang@gmail.com 2/12/2023 - 15:47
A Zonzo
(1942)
Testo di Riccardo Morbelli
Musica di Gino Filippini
canta Ernesto Bonino con l'Orchestra della Rivista diretta da Carlo Zeme
Incisa nell'Estate del 1942
1942, nel pieno della seconda guerra mondiale qualcuno - su un ritmo swing, musica spesso messa al bando dal regime fascista, sognava un tempo in cui tutto sarebbe cambiato, quando il cielo sarebbe tornato blu e la felicità sarebbe tornata nel paese dell'eterna primavera. *
L'ha cantata stasera Stefano Bollani con la moglie Valentina Cenni nella loro trasmissione "Via dei Matti n. 0", dedicata oggi alla censura.
La melodia della canzone fu ripresa per la versione italiana del film di Stanlio e Ollio I diavoli volanti interpretata da Alberto Sordi, all'epoca doppiatore italiano di Ollio, con un nuovo testo surreale: Guardo gli asini che volano nel ciel. Nel film in inglese la canzone originale, cantata da Oliver Hardy (Ollio)... (continua)
Testo di Riccardo Morbelli
Musica di Gino Filippini
canta Ernesto Bonino con l'Orchestra della Rivista diretta da Carlo Zeme
Incisa nell'Estate del 1942
1942, nel pieno della seconda guerra mondiale qualcuno - su un ritmo swing, musica spesso messa al bando dal regime fascista, sognava un tempo in cui tutto sarebbe cambiato, quando il cielo sarebbe tornato blu e la felicità sarebbe tornata nel paese dell'eterna primavera. *
L'ha cantata stasera Stefano Bollani con la moglie Valentina Cenni nella loro trasmissione "Via dei Matti n. 0", dedicata oggi alla censura.
La melodia della canzone fu ripresa per la versione italiana del film di Stanlio e Ollio I diavoli volanti interpretata da Alberto Sordi, all'epoca doppiatore italiano di Ollio, con un nuovo testo surreale: Guardo gli asini che volano nel ciel. Nel film in inglese la canzone originale, cantata da Oliver Hardy (Ollio)... (continua)
Zonzo, paese di pace, paese di sole,
(continua)
(continua)
16/3/2021 - 23:02
Chanson italienne — A Zonzo — Ernesto Bonino — 1942
Texte : Riccardo Morbelli
Musique : Gino Filippini
Interprète : Ernesto Bonino con l’Orchestra della Rivista, direction : Carlo Zeme
En 1942, en Italie, en pleine Seconde Guerre mondiale, quelqu’un — sur un rythme swing, musique souvent interdite par le régime fasciste — rêve d’un temps où tout changerait, où le ciel serait à nouveau bleu et où le bonheur reviendrait au pays de l’éternel printemps.
Dialogue maïeutique
Comme il est dit dans la petite note italienne ci-dessus, Lucien l’âne mon ami, cette chanson — du moins sa version italienne d’origine — fut élaborée « en 1942, en Italie, en pleine Seconde Guerre mondiale », époque où était encore au pouvoir un de ces dictateurs fascistes ou apparentés comme on en rencontre souvent dans l’Histoire depuis un bon siècle maintenant.
Oui, dit Lucien l’âne, on dirait qu’il y a une mode et... (continua)
Texte : Riccardo Morbelli
Musique : Gino Filippini
Interprète : Ernesto Bonino con l’Orchestra della Rivista, direction : Carlo Zeme
En 1942, en Italie, en pleine Seconde Guerre mondiale, quelqu’un — sur un rythme swing, musique souvent interdite par le régime fasciste — rêve d’un temps où tout changerait, où le ciel serait à nouveau bleu et où le bonheur reviendrait au pays de l’éternel printemps.
Dialogue maïeutique
Comme il est dit dans la petite note italienne ci-dessus, Lucien l’âne mon ami, cette chanson — du moins sa version italienne d’origine — fut élaborée « en 1942, en Italie, en pleine Seconde Guerre mondiale », époque où était encore au pouvoir un de ces dictateurs fascistes ou apparentés comme on en rencontre souvent dans l’Histoire depuis un bon siècle maintenant.
Oui, dit Lucien l’âne, on dirait qu’il y a une mode et... (continua)
LE PETIT COIN DE PARADIS
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 19/3/2023 - 11:12
È arrivata la bufera
[1939]
Testo e musica di Renato Rascel
«"La Bufera" nacque in Africa Orientale quando Rascel conobbe Italo Balbo che era allora Governatore della Libia. Renato gli pose la domanda che tutti gli italiani avevano sulla bocca: "L'Italia entrerà in guerra al fianco dell'alleato tedesco?". Balbo rispose con perfetto accento emiliano: "Mo senta mo bene, signor Rascel, se l'Italia fa la guerra con Hitler io mi taglio i cosiddetti...". Rascel tornò in Italia e disse a tutti di stare tranquilli, ma quando la guerra arrivò non gli rimase che cantare "È arrivata la bufera / è arrivato il temporale / chi sta bene e chi sta male / e chi sta come gli par!"» (Giancarlo Governi in "TuttoRascel", Roma, Gremese, 1993)
Nel 1939, durante una pausa in camerino, Renato Rascel scrive di getto le prime strofe di quella che suona come un'altra delle sue surreali filastrocche: "È arrivata la bufera / è arrivato... (continua)
Testo e musica di Renato Rascel
«"La Bufera" nacque in Africa Orientale quando Rascel conobbe Italo Balbo che era allora Governatore della Libia. Renato gli pose la domanda che tutti gli italiani avevano sulla bocca: "L'Italia entrerà in guerra al fianco dell'alleato tedesco?". Balbo rispose con perfetto accento emiliano: "Mo senta mo bene, signor Rascel, se l'Italia fa la guerra con Hitler io mi taglio i cosiddetti...". Rascel tornò in Italia e disse a tutti di stare tranquilli, ma quando la guerra arrivò non gli rimase che cantare "È arrivata la bufera / è arrivato il temporale / chi sta bene e chi sta male / e chi sta come gli par!"» (Giancarlo Governi in "TuttoRascel", Roma, Gremese, 1993)
Nel 1939, durante una pausa in camerino, Renato Rascel scrive di getto le prime strofe di quella che suona come un'altra delle sue surreali filastrocche: "È arrivata la bufera / è arrivato... (continua)
Quando scende in ciel la sera
(continua)
(continua)
inviata da Archimede Pitagorico 1/9/2007 - 18:55
Chanson italienne – È arrivata la bufera – Renato Rascel – 1939
« La Bufera » est née en Afrique de l’Est lorsque Rascel rencontra Italo Balbo, alors gouverneur de la Libye. Renato lui posa la question que tous les Italiens avaient sur les lèvres : « L’Italie va-t-elle entrer en guerre aux côtés de l’allié allemand ? » Balbo répondit avec un parfait accent émilien : « Maintenant comprenez-moi bien, M. Rascel, si l’Italie fait la guerre à Hitler, moi je me coupe les … » Rascel est retourné en Italie et a dit à tout le monde de se rassurer, mais quand la guerre est arrivée, il n’a pas eu d’autre choix que de chanter « La tempête est arrivée / La bourrasque est arrivée / On va mal et on va bien / Et on va comme ça vient… ».
(Giancarlo Governi in "TuttoRascel", Roma, Gremese, 1993)
En effet, en 1939, lors d’une pause dans sa loge, Renato Rascel écrivit soudain les premiers vers de ce qui ressemble... (continua)
« La Bufera » est née en Afrique de l’Est lorsque Rascel rencontra Italo Balbo, alors gouverneur de la Libye. Renato lui posa la question que tous les Italiens avaient sur les lèvres : « L’Italie va-t-elle entrer en guerre aux côtés de l’allié allemand ? » Balbo répondit avec un parfait accent émilien : « Maintenant comprenez-moi bien, M. Rascel, si l’Italie fait la guerre à Hitler, moi je me coupe les … » Rascel est retourné en Italie et a dit à tout le monde de se rassurer, mais quand la guerre est arrivée, il n’a pas eu d’autre choix que de chanter « La tempête est arrivée / La bourrasque est arrivée / On va mal et on va bien / Et on va comme ça vient… ».
(Giancarlo Governi in "TuttoRascel", Roma, Gremese, 1993)
En effet, en 1939, lors d’une pause dans sa loge, Renato Rascel écrivit soudain les premiers vers de ce qui ressemble... (continua)
LA TEMPÊTE EST ARRIVÉE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 10/11/2019 - 21:20
La musica del famoso ritornello non è di Rascel ma appartiene ad una canzone napoletana dell'ottocento intitolata " Marianni'".
Gennaro 25/1/2020 - 21:20
Pippo non lo sa
[1939]
Parole di Mario Panzeri (1911-1991), milanese, grande paroliere e compositore, e Nino Rastelli (1913-1962), anche lui paroliere.
Musica di Gorni Kramer (1913-1995), indimenticato direttore d'orchestra, compositore, fisarmonicista, contrabbassista, produttore discografico, arrangiatore ed autore televisivo. Non era straniero, ma lombardo, di Rivarolo Mantovano: Gorni era il cognome e Francesco Kramer il nome, in omaggio ad un campione americano di ciclismo dell'epoca.
Interpretata dal Trio Lescano con Silvana Fioresi
Ancora una “canzone della fronda”, anche questa popolarissima.
Se Maramao, perché sei morto? pareva dileggiare il gerarca Costanzo Ciano appena schiattato, e Crapa pelada pareva prendersi gioco niente popò di meno che del DVCE, con “Pippo non lo sa” la canzonatura prendeva di mira l’impettito gerarcone Achille Starace, che aveva l’abitudine di fare grande uso di divise gallonate ed orpellate con cui si pavoneggiava.
Parole di Mario Panzeri (1911-1991), milanese, grande paroliere e compositore, e Nino Rastelli (1913-1962), anche lui paroliere.
Musica di Gorni Kramer (1913-1995), indimenticato direttore d'orchestra, compositore, fisarmonicista, contrabbassista, produttore discografico, arrangiatore ed autore televisivo. Non era straniero, ma lombardo, di Rivarolo Mantovano: Gorni era il cognome e Francesco Kramer il nome, in omaggio ad un campione americano di ciclismo dell'epoca.
Interpretata dal Trio Lescano con Silvana Fioresi
Ancora una “canzone della fronda”, anche questa popolarissima.
Se Maramao, perché sei morto? pareva dileggiare il gerarca Costanzo Ciano appena schiattato, e Crapa pelada pareva prendersi gioco niente popò di meno che del DVCE, con “Pippo non lo sa” la canzonatura prendeva di mira l’impettito gerarcone Achille Starace, che aveva l’abitudine di fare grande uso di divise gallonate ed orpellate con cui si pavoneggiava.
Ma Pippo, Pippo non lo sa
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/10/2016 - 09:18
anche se il suo autore rivelò nel 62 che la canzone in realtà era dedicata a Pippo Barzizza, quando uscì, il regime, ancor prima che il popolo, la interpretò come una parodia degli atteggiamenti tronfi e ridicoli di Starace. Tipico di ogni regime, ma anche dei politici attuali, avere l'orticaria per l'ironia vera o immaginaria.
Con l'ironia invece non ha nulla a che fare la pubblicazione della foto del cadavere trucidato di Starace, con le didascalie 'prima' e 'dopo'. Ha a che vedere semmai col pessimo gusto. La canzonetta fu utilizzata per sbeffeggiare il gerarca all'apice del potere, non certo per maramaldeggiare sul suo cadavere. Pubblicarla non rende onore a un sito interessante che si autodefinisce 'contro la guerra'
Con l'ironia invece non ha nulla a che fare la pubblicazione della foto del cadavere trucidato di Starace, con le didascalie 'prima' e 'dopo'. Ha a che vedere semmai col pessimo gusto. La canzonetta fu utilizzata per sbeffeggiare il gerarca all'apice del potere, non certo per maramaldeggiare sul suo cadavere. Pubblicarla non rende onore a un sito interessante che si autodefinisce 'contro la guerra'
xavier 18/2/2018 - 09:41
Caro xavier, nessuno ha dileggiato nessuno o maramaldeggiato su alcuno.
Le foto sono senza commento.
La vita e la Storia hanno sempre un prima e un dopo.
Quanto al gusto, non tutti sono alla menta.
Quanto alle CCG/AWS, ti sarai accorto che non è soltanto un sito "contro la guerra", che è a libera contribuzione ed amministrato. Se gli anninistratori avessero riscontrato qualcosa così di "pessimo gusto" da risultare impubblicabile, l'avrebbero rimossa subito.
Saluti
Le foto sono senza commento.
La vita e la Storia hanno sempre un prima e un dopo.
Quanto al gusto, non tutti sono alla menta.
Quanto alle CCG/AWS, ti sarai accorto che non è soltanto un sito "contro la guerra", che è a libera contribuzione ed amministrato. Se gli anninistratori avessero riscontrato qualcosa così di "pessimo gusto" da risultare impubblicabile, l'avrebbero rimossa subito.
Saluti
Bernart Bartleby 18/2/2018 - 12:23
Qualcuno che sicuramente era tutt'altro che fascista definì macelleria messicana quello che avvenne a Piazzale Loreto.
Sempre a proposito di "macelleria messicana":
Qualcuno dimentica troppo facilmente...
Qualcuno dimentica troppo facilmente...
non saremo mai contro la guerra. Essa alberga in noi ma non sappiamo ammansirla e non riusciremo mai a farlo finchè restiamo nel duale.
Ilaria 26/8/2018 - 17:04
Mio papà mi ricordava che " Pippo non lo sa " a Milano voleva dileggiare i " Mosquito " che volavano sul nord Italia ...
Claudio Ascari 13/1/2020 - 22:07
Il tamburo della banda d'Affori
[1942]
Parole / Lyrics / Paroles / Sanat: Mario Panzeri / Nino Rastelli
Musica / Music / Musique / Sävel: Nino Ravasini
Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat: / Aldo Donà - Dea Garbaccio - Nella Colombo
Singolo / Single CETRA DC4187 Orchestra della Canzone [1943]
Direttore / Director : Cinico Angelini
Il tamburo principal della banda di Predappio
di Riccardo Venturi
La storia della censura sulle canzoni e canzonette italiane durante il regime fascista, è bene dirlo fin da subito, è una storia che ha a che fare con il ridicolo. Non che in questo sito ne manchino gli esempi: si va da Pippo non lo sa, considerata “canzone della fronda” e guardata con molto sospetto perché ci si vedeva una presa per i fondelli di Achille Starace, a Maramao perché sei morto, in cui si prendeva di mira l'appena morto gerarcone livornese Costanzo Ciano (detto a Livorno “Ir Ganascia”, per... (continua)
Parole / Lyrics / Paroles / Sanat: Mario Panzeri / Nino Rastelli
Musica / Music / Musique / Sävel: Nino Ravasini
Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat: / Aldo Donà - Dea Garbaccio - Nella Colombo
Singolo / Single CETRA DC4187 Orchestra della Canzone [1943]
Direttore / Director : Cinico Angelini
Il tamburo principal della banda di Predappio
di Riccardo Venturi
La storia della censura sulle canzoni e canzonette italiane durante il regime fascista, è bene dirlo fin da subito, è una storia che ha a che fare con il ridicolo. Non che in questo sito ne manchino gli esempi: si va da Pippo non lo sa, considerata “canzone della fronda” e guardata con molto sospetto perché ci si vedeva una presa per i fondelli di Achille Starace, a Maramao perché sei morto, in cui si prendeva di mira l'appena morto gerarcone livornese Costanzo Ciano (detto a Livorno “Ir Ganascia”, per... (continua)
‘Riva la banda, ‘riva la banda,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 25/10/2019 - 22:06
Italian version recorded by Aldo Donà, Dea Garbaccio and Nella Colombo (1943)
Version italienne enregistrée par Aldo Donà, Dea Garbaccio et Nella Colombo(1943)
Aldo Donàn, Dea Garbaccion ja Nella Colombon laulama italiankielinen versio (1942)
Version italienne enregistrée par Aldo Donà, Dea Garbaccio et Nella Colombo(1943)
Aldo Donàn, Dea Garbaccion ja Nella Colombon laulama italiankielinen versio (1942)
IL TAMBURO DELLA BANDA D'AFFORI
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 25/10/2019 - 22:20
de la version italienne – IL TAMBURO DELLA BANDA D’AFFORI (Version italienne enregistrée par Aldo Donà, Dea Garbaccio et Nella Colombo (1943)
de la chanson milanaise – Il tamburo della banda d’Affori
Texte : Mario Panzeri / Nino Rastelli et musique : Nino Ravasini – 1942
Interprètes : Aldo Donà – Dea Garbaccio – Nella Colombo – 1943
LE TAMBOUR PRINCIPAL DE LA CLIQUE DE PREDAPPIO
de Riccardo Venturi (extraits)
L’histoire de la censure des chansons et des chansonnettes italiennes sous le régime fasciste, il est bon de le dire tout de suite, est une histoire qui a à voir avec le ridicule. Non pas que ce site manque d’exemples : ça va de Pippo non lo sa, considéré comme « chanson de la fronde » et regardé avec beaucoup de suspicion, car on y a vu une satire d’Achille Starace, à Maramao, perché sei morto?, où était visé l’à peine décédé hiérarque Costanzo Ciano (appelé à Livourne « Ir Ganascia »... (continua)
de la chanson milanaise – Il tamburo della banda d’Affori
Texte : Mario Panzeri / Nino Rastelli et musique : Nino Ravasini – 1942
Interprètes : Aldo Donà – Dea Garbaccio – Nella Colombo – 1943
LE TAMBOUR PRINCIPAL DE LA CLIQUE DE PREDAPPIO
de Riccardo Venturi (extraits)
L’histoire de la censure des chansons et des chansonnettes italiennes sous le régime fasciste, il est bon de le dire tout de suite, est une histoire qui a à voir avec le ridicule. Non pas que ce site manque d’exemples : ça va de Pippo non lo sa, considéré comme « chanson de la fronde » et regardé avec beaucoup de suspicion, car on y a vu une satire d’Achille Starace, à Maramao, perché sei morto?, où était visé l’à peine décédé hiérarque Costanzo Ciano (appelé à Livourne « Ir Ganascia »... (continua)
LE TAMBOUR DE LA CLIQUE D’AFFORI
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 27/10/2019 - 18:47
Crapa pelada
[1936]
Non credo che il testo originale in lombardo – probabilmente una filastrocca popolare divenuta qui un divertissement consistente nella ripetizione ossessiva di un ritornello a suon di swing a perdifiato – sia di Tata Giacobetti, come quello successivo del 1945 interpretato dal Quartetto Cetra.
Di certo la musica della prima e della seconda versione è del grande Gorni Kramer (1913-1995), indimenticato direttore d'orchestra, compositore, fisarmonicista, contrabbassista, produttore discografico, arrangiatore ed autore televisivo. Non era straniero, ma lombardo, di Rivarolo Mantovano: Gorni era il cognome e Francesco Kramer il nome, in omaggio ad un campione americano di ciclismo dell'epoca.
Questo assoluto capolavoro di swing-jazz venne originariamente interpretato da Gorni Kramer alla fisarmonica insieme all'Orchestra Circolo Ambasciata Milano composta da Aldo Rossi (sax alto e clarinetto),... (continua)
Non credo che il testo originale in lombardo – probabilmente una filastrocca popolare divenuta qui un divertissement consistente nella ripetizione ossessiva di un ritornello a suon di swing a perdifiato – sia di Tata Giacobetti, come quello successivo del 1945 interpretato dal Quartetto Cetra.
Di certo la musica della prima e della seconda versione è del grande Gorni Kramer (1913-1995), indimenticato direttore d'orchestra, compositore, fisarmonicista, contrabbassista, produttore discografico, arrangiatore ed autore televisivo. Non era straniero, ma lombardo, di Rivarolo Mantovano: Gorni era il cognome e Francesco Kramer il nome, in omaggio ad un campione americano di ciclismo dell'epoca.
Questo assoluto capolavoro di swing-jazz venne originariamente interpretato da Gorni Kramer alla fisarmonica insieme all'Orchestra Circolo Ambasciata Milano composta da Aldo Rossi (sax alto e clarinetto),... (continua)
Crapa pelada la fà i turtei
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/10/2016 - 22:53
Sicuramente anche questa canzone di Endrigo riprende la canzone crapa pelada.
Sergio Endrigo
"Ci vuole un fiore" (Ricordi, 1974)
Testo di Gianni Rodari
Musica di Sergio Endrigo e Luis Bacalov
Sergio Endrigo
"Ci vuole un fiore" (Ricordi, 1974)
Testo di Gianni Rodari
Musica di Sergio Endrigo e Luis Bacalov
E adesso, cantiamo “Zucca pelata ha fatto i tortelli” sulla musica di paraponzi-ponzi-po. Comincio io.
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 18/10/2016 - 09:11
×
Parole di Mario Panzeri (1911-1991), milanese, grande paroliere e compositore italiano.
Mario Consiglio (1907-1975) musicista torinese.
Interpretata dal Trio Lescano con un’esordiente Maria Jottini (1921-2007) che proprio quell’anno vinceva la “Gara nazionale per gli artisti della canzone” indetta dall'Eiar.
Ripresa in seguito da Rita Pavone (1969), da Nicola Arigliano e persino da Beppe Starnazza e i Vortici (1981).
Il ritornello di questa celebre canzonetta è in realtà molto antico, tant’è che lo ritroviamo citato, per esempio, dal Belli nel suo Er canto provìbbito ma anche in dedica al brigante Giuseppe Nicola Summa, detto Ninco Nanco, catturato e giustiziato sommariamente il 13 marzo 1864 a Lagopesole, frazione di Avigliano di Potenza, dalla Guardia Nazionale:
“Ninghe Nanghe, peccé sì muerte?
Pane e vino nan t'è mancate
La 'nzalate sté all'uerte
Ninghe Nanghe, peccé sì... (continua)