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Nunzia, la staffetta
![Nunzia, la staffetta](img/upl/36485874_1032121350298053_2896453819036598272_n.jpg)
2018
Sentieri Partigiani. Tra Marche e Memoria
Si parte con “Nunzia, la staffetta”, la storia di Nunzia Cavarischia (a cui l’album è dedicato e donna che i Sambene hanno incontrato personalmente per farsi raccontare le sue gesta e quelle dei partigiani), staffetta partigiana che a soli 15 anni portava lettere ed armi ai compagni partigiani ed in seguito si unì insieme a Nenè Acciaio alla “201 volante”, una delle formazioni più attive in zona marchigiana; da qui nacque il mito di “Stella rossa”. Ad introdurre il brano iniziale è proprio la voce di Nunzia che canta le parole di Livio Cicalè e Giuseppe Biagiotti, partigiani che anch’essi presero parte in seguito al gruppo sopra citato del comandante Nenè Acciaio e che morirono a soli 19 anni per mano dei fascisti. Nel brano da segnalare anche una citazione del maestro Francesco Guccini (“Come tutti gli eroi era giovane e bella”). La tessitura... (continua)
Sentieri Partigiani. Tra Marche e Memoria
Si parte con “Nunzia, la staffetta”, la storia di Nunzia Cavarischia (a cui l’album è dedicato e donna che i Sambene hanno incontrato personalmente per farsi raccontare le sue gesta e quelle dei partigiani), staffetta partigiana che a soli 15 anni portava lettere ed armi ai compagni partigiani ed in seguito si unì insieme a Nenè Acciaio alla “201 volante”, una delle formazioni più attive in zona marchigiana; da qui nacque il mito di “Stella rossa”. Ad introdurre il brano iniziale è proprio la voce di Nunzia che canta le parole di Livio Cicalè e Giuseppe Biagiotti, partigiani che anch’essi presero parte in seguito al gruppo sopra citato del comandante Nenè Acciaio e che morirono a soli 19 anni per mano dei fascisti. Nel brano da segnalare anche una citazione del maestro Francesco Guccini (“Come tutti gli eroi era giovane e bella”). La tessitura... (continua)
C'è una casetta alpina dove siamo noi partigiani
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 3/7/2018 - 10:33
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Il vento della memoria
![Il vento della memoria](img/upl/SambeneCOP.jpg)
2018
Sentieri Partigiani. Tra Marche e Memoria
Il penultimo brano è una canzone corale “Il vento della memoria”, che attualizza la Resistenza mettendo sullo stesso piano tre avvenimenti importanti della storia d’Italia: la fucilazione di 59 uomini a Capolapiaggia (frazione del comune di Camerino) il 24 giugno 1944, la strage di Piazza Fontana del 12 dicembre 1969 e quella di Piazza Loggia del 28 maggio 1974. Se le stragi degli anni ’70 sono conosciute ai più , merita un’attenzione particolare invece la fucilazione di 59 uomini a Capolapiaggia, dove morì, tra gli altri, la vedetta del Battaglione Alessandro Sabbatini, a cui vennero cavati gli occhi prima della fucilazione. L’importanza del testo qui si rivela fondamentale per attualizzare la Resistenza e ricordare che nonostante quello che vogliono farci credere, i venti del fascismo non sono ancora sopiti, anzi…E’ una canzone corale con... (continua)
Sentieri Partigiani. Tra Marche e Memoria
Il penultimo brano è una canzone corale “Il vento della memoria”, che attualizza la Resistenza mettendo sullo stesso piano tre avvenimenti importanti della storia d’Italia: la fucilazione di 59 uomini a Capolapiaggia (frazione del comune di Camerino) il 24 giugno 1944, la strage di Piazza Fontana del 12 dicembre 1969 e quella di Piazza Loggia del 28 maggio 1974. Se le stragi degli anni ’70 sono conosciute ai più , merita un’attenzione particolare invece la fucilazione di 59 uomini a Capolapiaggia, dove morì, tra gli altri, la vedetta del Battaglione Alessandro Sabbatini, a cui vennero cavati gli occhi prima della fucilazione. L’importanza del testo qui si rivela fondamentale per attualizzare la Resistenza e ricordare che nonostante quello che vogliono farci credere, i venti del fascismo non sono ancora sopiti, anzi…E’ una canzone corale con... (continua)
inviata da Dq82 1/7/2018 - 17:54
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Eraclio Cappanini
![Eraclio Cappanini](img/upl/2016-01-26_00-53-22.jpg)
2018
Sentieri Partigiani. Tra Marche e Memoria
Il terzo brano “Eraclio Cappannini” è dedicato al capo partigiano, prima facente parte della V Brigata Garibaldi e poi capo di stato maggiore impegnato nei combattimenti contro i nazi fascisti a Serra San Quirico e zone limitrofe; fu catturato ad Arcevia e giustiziato il 5 maggio del 1944 insieme ad altri partigiani. La particolarità da cui prende spunto il brano è la lettera alla famiglia che Eraclio riuscì a scrivere prima di morire sul retro di una busta dell’Istituto Nazionale Fascista della Previdenza Sociale di Ancona e che fu ritrovata sul luogo dell’esecuzione e consegnata ai genitori e conservata ora dal Comune di Jesi. La struttura musicale qui è molto semplice con la fisarmonica di Storti ed il violino di Gazich padroni della scena e con le voci del trio Sonaglia-Sforza-Vivani a narrare la storia di Cappannini, mentre la voce recitante... (continua)
Sentieri Partigiani. Tra Marche e Memoria
Il terzo brano “Eraclio Cappannini” è dedicato al capo partigiano, prima facente parte della V Brigata Garibaldi e poi capo di stato maggiore impegnato nei combattimenti contro i nazi fascisti a Serra San Quirico e zone limitrofe; fu catturato ad Arcevia e giustiziato il 5 maggio del 1944 insieme ad altri partigiani. La particolarità da cui prende spunto il brano è la lettera alla famiglia che Eraclio riuscì a scrivere prima di morire sul retro di una busta dell’Istituto Nazionale Fascista della Previdenza Sociale di Ancona e che fu ritrovata sul luogo dell’esecuzione e consegnata ai genitori e conservata ora dal Comune di Jesi. La struttura musicale qui è molto semplice con la fisarmonica di Storti ed il violino di Gazich padroni della scena e con le voci del trio Sonaglia-Sforza-Vivani a narrare la storia di Cappannini, mentre la voce recitante... (continua)
Sono il giovane Cappannini Eraclio prigioniero dei tedeschi. Chi trova il presente è pregato di farlo avere alla mia famiglia, sfollata da Jesi a Serradeiconti presso il contadino Garbini.
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 30/6/2018 - 18:14
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Con un bel nome d'avventura
![Con un bel nome d'avventura](img/upl/5326_conunbel_copertina.jpg)
2018
Con un bel nome d'avventura
Con un bel nome d'avventura
Erano anni di fame e di lacrime
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 21/6/2018 - 10:31
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Celtica Patchanka
![Celtica Patchanka](img/thumb/c6625_130x140.jpeg?1381834669)
Una classica drinking song con molto irish humor e una struttura che è anch’essa tipica: un ritornello non-sense e la ripetizione degli ultimi due versi cantati precedentemente dal solista.
THE JUG OF PUNCH
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 5/6/2018 - 09:45
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Michele non saluta
![Michele non saluta](img/upl/Michele_Mo_66208674.jpg)
2016
Per quanta pioggia cadrà
Vinyl, 7", EP, Limited Edition
3 lati: Filippo Andreani, Path Atho e Zerocalcare
2017
Il secondo tempo
Dedicata a Michele Moretti, terzino del Como negli anni '30, poi partigiano, probabilmente colui che poi sparerà al duce. C'è una foto in cui la squadra è schierata prima dell'inizio della partita e Michele – l'unico – non fa il saluto romano.
Per quanta pioggia cadrà
Vinyl, 7", EP, Limited Edition
3 lati: Filippo Andreani, Path Atho e Zerocalcare
2017
Il secondo tempo
Dedicata a Michele Moretti, terzino del Como negli anni '30, poi partigiano, probabilmente colui che poi sparerà al duce. C'è una foto in cui la squadra è schierata prima dell'inizio della partita e Michele – l'unico – non fa il saluto romano.
A centrocampo stanno in piedi
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 7/5/2018 - 10:01
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Se non ci ammazza i crucchi
![Se non ci ammazza i crucchi](img/thumb/c541_130x140.jpeg?1537035589)
IF THE GERMANS WON'T HAVE US
(continua)
(continua)
inviata da Marco 28/4/2018 - 12:13
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Hanno crocifisso Giovanni
![Hanno crocifisso Giovanni](img/thumb/c297_130x140.jpeg?1328979724)
Il testo originale della poesia di Lea Ferranti
da Spoon River Partigiano (1975)
da Spoon River Partigiano (1975)
HANNO CROCIFISSO GIOVANNI
(continua)
(continua)
27/4/2018 - 23:45
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La madre del partigiano
![La madre del partigiano](img/thumb/c43321_130x140.jpeg?1416673989)
L'autore Gianni Rodari ci racconta di un partigiano che era andato in guerra.Questo ragazzo morì per la libertà quando scesero i partigiani per liberare le cose, sul monte rimase il corpo di questo ragazzo come guardiano della libertà
Alexia caracciolo 24/4/2018 - 21:46
La stafëtta
![La stafëtta](img/thumb/c37048_130x140.jpeg?1329497473)
Franco Pasquet un articolo in occasione della morte
Io sono sempre più dell'idea che si tratti di una poesia, mai musicata. Sarebbe bello se qualcuno la mettesse in musica!
Roberta
Io sono sempre più dell'idea che si tratti di una poesia, mai musicata. Sarebbe bello se qualcuno la mettesse in musica!
Roberta
Roberta 21/4/2018 - 11:49
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Notte di neve, riposa la Coduri
anonimo
non riesco a risalire agli accordi della seconda parte.
federico la torre 20/4/2018 - 20:19
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Sutta a chi tucca
![Sutta a chi tucca](img/thumb/c8053_130x140.jpeg?1372611099)
Questo sito è una cosa meravigliosa, e mi ha fatto scoprire questa e tante altre canzoni. Mai solo musica ma cultura, storia, ideale, sogno...
Davide 19/4/2018 - 00:15
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Partigiano Reggiano
![Partigiano Reggiano](img/thumb/c51905_130x140.jpeg?1461225982)
con la parodia di leone di lernia
parmigiano foggiano mi sembra
c'e pure gioca juer di claudio
cecchetto o pure gia c'era ?
ho visto altri cantanti
gino paoli con la canzone
quattro amici c'e la canzone
di vasco rossi vita spericolata
leo 7/4/2018 - 01:52
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Resistensa
![Resistensa](img/upl/alessandro-sipolo-cover2014-300x290.jpg)
2013
Eppur bisogna andare
Eppur bisogna andare
E la dorma 'n de la sera
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 22/3/2018 - 11:49
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Nada, la ragazza di Bube
![Nada, la ragazza di Bube](img/thumb/c42624_130x140.jpeg?1351450111)
Dal libro "Fiore di cappero" di Antonella Zucchini una ricostruzione del battibecco che precedette i fatti.
...don Scipione si fece verde di rabbia e dall'alto del suo scalino li apostrofò con durezza:
"O voi,indò vu credete di andare? Vu vorreste entrare in casa di Nostro Signore in queste condizioni?" tuonò accennando ai loro abiti.
Uno di questi gli si parò dinnanzi, senza paura.
"O bella,io in chiesa ci posso entrare quando mi pare" e mosse un passo.
Don Scipione gli si parò davanti. "un t'azzardare, sai? In pantaloni corti non si entra!"
Una ragazza mora con un fazzoletto rosso al collo intervenne.
"La settimana passata, in chiesa, c'erano i muratori coi pantaloni corti eppure vu siete stato zitto"
"E un vu gli avete detto nulla nemmeno a' fascisti quando gli entravano co' i gagliardetto!" rincarò un altro.
"E a' tedeschi quando sono entrati armati fino a' denti!" abbaiò un... (continua)
...don Scipione si fece verde di rabbia e dall'alto del suo scalino li apostrofò con durezza:
"O voi,indò vu credete di andare? Vu vorreste entrare in casa di Nostro Signore in queste condizioni?" tuonò accennando ai loro abiti.
Uno di questi gli si parò dinnanzi, senza paura.
"O bella,io in chiesa ci posso entrare quando mi pare" e mosse un passo.
Don Scipione gli si parò davanti. "un t'azzardare, sai? In pantaloni corti non si entra!"
Una ragazza mora con un fazzoletto rosso al collo intervenne.
"La settimana passata, in chiesa, c'erano i muratori coi pantaloni corti eppure vu siete stato zitto"
"E un vu gli avete detto nulla nemmeno a' fascisti quando gli entravano co' i gagliardetto!" rincarò un altro.
"E a' tedeschi quando sono entrati armati fino a' denti!" abbaiò un... (continua)
Silva 6/3/2018 - 10:14
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Le Querce di Monte Sole
![Le Querce di Monte Sole](img/upl/querce_graphic.jpg)
Le Querce di Monte Sole, brano di Alessandro Colpani e Francesco Brianzi. Testo tratto dalla poesia omonima "Le Querce di Monte Sole" di Luciano Gherardi (1919-1999), sull'eccidio di Marzabotto.
Dal sito www.chiesadibologna.it: "Chi sale oggi sulle colline di Monte Sole e si ferma sul prato antistante i resti della chiesa di San Martino di Caprara, trova una poesia incisa su dei lastroni posti sotto l'immagine di un Crocifisso. Si tratta di un canto spirituale, composto da monsignor Luciano Gherardi nel 1978, quando ancora le rovine di San Martino di Caprara, di Santa Maria di Casaglia e di Cerpiano, erano sommerse da cumuli di terriccio e da grovigli di sterpi e ortiche: in esso emerge tutta la sofferenza di un sacerdote che ha perso due «compagni di Messa», don Ubaldo Marchioni e don Giovanni Fornasini. Il canto è intitolato «Le querce di Monte Sole», e sarà poi il titolo del volume scritto... (continua)
Dal sito www.chiesadibologna.it: "Chi sale oggi sulle colline di Monte Sole e si ferma sul prato antistante i resti della chiesa di San Martino di Caprara, trova una poesia incisa su dei lastroni posti sotto l'immagine di un Crocifisso. Si tratta di un canto spirituale, composto da monsignor Luciano Gherardi nel 1978, quando ancora le rovine di San Martino di Caprara, di Santa Maria di Casaglia e di Cerpiano, erano sommerse da cumuli di terriccio e da grovigli di sterpi e ortiche: in esso emerge tutta la sofferenza di un sacerdote che ha perso due «compagni di Messa», don Ubaldo Marchioni e don Giovanni Fornasini. Il canto è intitolato «Le querce di Monte Sole», e sarà poi il titolo del volume scritto... (continua)
Si piegano le querce
(continua)
(continua)
inviata da muffinthebest 3/2/2018 - 12:53
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Benedicta 1944
![Benedicta 1944](img/upl/Beppe2BGambetta2B-2BShort2BStories2B-2BCopertina.jpg)
2017
Short stories
Sull'Appennino Ligure, tra Genova e Alessandria, nella primavera del 1944 operavano due brigate partigiane, la Brigata Autonoma Alessandria e la 3ª Brigata Liguria. Tra il 3 e 6 aprile reparti tedeschi appoggiati da quattro compagnie della Guardia Nazionale Repubblicana (due provenienti da Alessandria e due da Genova) e da un reparto del reggimento di Granatieri di stanza a Bolzaneto, accerchiarono la zona del Tobbio. Il 6 aprile iniziarono gli scontri armati e mentre la 3ª Brigata Garibaldi Liguria cercò di rompere l'assedio dividendo i propri uomini in piccoli gruppi, la Brigata Autonoma Alessandria cercò una disperata difesa alla Benedicta e a Pian degli Eremiti. Il 6 aprile le truppe italo-tedesche fanno saltare la cascina della Benedicta dove i partigiani della 3a Brigata Liguria hanno insediato il loro comando, catturano molti uomini e incendiano numerose cascine.... (continua)
Short stories
Sull'Appennino Ligure, tra Genova e Alessandria, nella primavera del 1944 operavano due brigate partigiane, la Brigata Autonoma Alessandria e la 3ª Brigata Liguria. Tra il 3 e 6 aprile reparti tedeschi appoggiati da quattro compagnie della Guardia Nazionale Repubblicana (due provenienti da Alessandria e due da Genova) e da un reparto del reggimento di Granatieri di stanza a Bolzaneto, accerchiarono la zona del Tobbio. Il 6 aprile iniziarono gli scontri armati e mentre la 3ª Brigata Garibaldi Liguria cercò di rompere l'assedio dividendo i propri uomini in piccoli gruppi, la Brigata Autonoma Alessandria cercò una disperata difesa alla Benedicta e a Pian degli Eremiti. Il 6 aprile le truppe italo-tedesche fanno saltare la cascina della Benedicta dove i partigiani della 3a Brigata Liguria hanno insediato il loro comando, catturano molti uomini e incendiano numerose cascine.... (continua)
Strumentale
inviata da Dq82 18/1/2018 - 14:01
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Ponte Salario
![Ponte Salario](img/upl/flaviogiurato_lepromessedelmondo_cover.jpg)
2017
Le promesse del mondo
Ugo Forno era uno studente romano. Abitava con i genitori in via Nemorense e frequentava la seconda media al Luigi Settembrini di via Sebenico.
La mattina del 5 giugno 1944, uscito di casa alle 6:30, incontrò gli alleati, da poco entrati in Roma, a Piazza Verbano, Alle 7:30 Angiolo Bandinelli lo vide vicino al Parco Nemorense che gridava: «C'è una battaglia lassù oltre piazza Vescovio! Ci sono i tedeschi, resistono ancora». Seppe da alcune persone, riunite in piazza Vescovio, che un reparto di guastatori tedeschi stava cercando di far saltare il ponte ferroviario sull'Aniene.
Procuratosi un fucile e una bandoliera con diverse cartucce, alle ore 9, Forno entrò in una casa colonica di vicolo del Pino per incontrarsi con cinque giovani, anche loro armati con fucili e pistole. Forno convinse i cinque giovani contadini Antonio e Francesco Guidi, Luciano Curzi, Vittorio... (continua)
Le promesse del mondo
Ugo Forno era uno studente romano. Abitava con i genitori in via Nemorense e frequentava la seconda media al Luigi Settembrini di via Sebenico.
La mattina del 5 giugno 1944, uscito di casa alle 6:30, incontrò gli alleati, da poco entrati in Roma, a Piazza Verbano, Alle 7:30 Angiolo Bandinelli lo vide vicino al Parco Nemorense che gridava: «C'è una battaglia lassù oltre piazza Vescovio! Ci sono i tedeschi, resistono ancora». Seppe da alcune persone, riunite in piazza Vescovio, che un reparto di guastatori tedeschi stava cercando di far saltare il ponte ferroviario sull'Aniene.
Procuratosi un fucile e una bandoliera con diverse cartucce, alle ore 9, Forno entrò in una casa colonica di vicolo del Pino per incontrarsi con cinque giovani, anche loro armati con fucili e pistole. Forno convinse i cinque giovani contadini Antonio e Francesco Guidi, Luciano Curzi, Vittorio... (continua)
Curzi Luciano
(continua)
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inviata da Dq82 21/12/2017 - 10:20
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La strage degli innocenti [Corbari]
![La strage degli innocenti [Corbari]](img/upl/curbera.jpg)
[1970]
Musica di Benedetto Ghiglia
dalla colonna sonora originale del film di Valentino Orsini
Corbari
Giuliano Gemma [Silvio Corbari]
Tina Aumont [Iris Versari]
Antonio Piovanelli [Adriano Casadei]
Frank Wolff [Ulianov]
Alessandro Haber [Michele]
Spyros Focas [Orlandi]
Si è detto del film di Valentino Orsini del 1970, "Corbari", di essere stato infedele alla vicenda umana e politica del partigiano indipendente Silvio Corbari e dei suoi compagni, di Iris Versari e di tutti quanti. Dal punto di vista strettamente storico può darsi; ma non è un problema di storia, quanto di adesione. Il film di Valentino Orsini, interpretato da due splendidi Giuliano Gemma e Tina Aumont, aderisce, aderiva. In un modo in cui, in tempi di risorgente fascismo come questi qua, si sono disgraziatamente perse le tracce. Tracce che vorremmo ripercorrere qua attraverso il brano più celebre della meravigliosa... (continua)
Musica di Benedetto Ghiglia
dalla colonna sonora originale del film di Valentino Orsini
Corbari
Giuliano Gemma [Silvio Corbari]
Tina Aumont [Iris Versari]
Antonio Piovanelli [Adriano Casadei]
Frank Wolff [Ulianov]
Alessandro Haber [Michele]
Spyros Focas [Orlandi]
Si è detto del film di Valentino Orsini del 1970, "Corbari", di essere stato infedele alla vicenda umana e politica del partigiano indipendente Silvio Corbari e dei suoi compagni, di Iris Versari e di tutti quanti. Dal punto di vista strettamente storico può darsi; ma non è un problema di storia, quanto di adesione. Il film di Valentino Orsini, interpretato da due splendidi Giuliano Gemma e Tina Aumont, aderisce, aderiva. In un modo in cui, in tempi di risorgente fascismo come questi qua, si sono disgraziatamente perse le tracce. Tracce che vorremmo ripercorrere qua attraverso il brano più celebre della meravigliosa... (continua)
inviata da Riccardo Venturi 16/12/2017 - 12:55
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Su comunisti della capitale
anonimo
![Su comunisti della capitale](img/thumb/c48220_130x140.jpeg?1411748804)
dobbiamo essere orgogliosi di tutta la nostra storia imparare anche dalle calunnie degli avversari e nemici se abbiamo commesso errori . A bilancio le nostre sconfitte non hanno portato l'umanità a una società più equa ma più diseguale e inumana ovvero a vittoria del capitalismo trionfante è a prova più lampante de suo proprio fallimento
5/11/2017 - 20:03
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Ma mi
La versione spagnola di Máximo Pradera (1958-), giornalista, sceneggiatore e presentatore radiotelevisivo spagnolo. Curiosamente il nonno di Pradera era Rafael Sánchez Mazas, il fondatore della Falange fascista spagnola, mentre uno zio era il nostro amato Chicho Sánchez Ferlosio…
![Ma mi](img/thumb/c675_130x140.jpeg?1328280082)
Traduzione trovata su diario éxtimo
PERO YO
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/9/2017 - 08:31
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Dal cuore alle labbra
![Dal cuore alle labbra](img/upl/filippo_andreani.jpg)
"La storia sbagliata" (2010)
La vicenda si intreccia nel periodo della rifondazione dell’Italia moderna , attraverso l’abisso della dittatura fascista, dell’occupazione nazista e delle distruzione della guerra con protagonisti lombardi. Luigi Canali, nome di battaglia Renzo Invernizzi poi Capitano Neri o semplicemente Neri, personaggio chiave della resistenza comasca tra i primi organizzatori delle bande di resistenti sui monti lariani da cui prenderà vita la 52^ Brigata Garibaldi, uno dei più importanti raggruppamenti della resistenza Armata Comasca. Incrocerà la sua esistenza con una giovane staffetta milanese “ Giuseppina Tuissi” nome di battaglia “Gianna” .
Da questo incontro prende vita una complessa e ricca vicenda di misteri, eroismi e probabili tradimenti definita , nella prefazione di Marino Severini, la storia di tutte le storie, l’amore della Gianna e del Neri, un amore al... (continua)
La vicenda si intreccia nel periodo della rifondazione dell’Italia moderna , attraverso l’abisso della dittatura fascista, dell’occupazione nazista e delle distruzione della guerra con protagonisti lombardi. Luigi Canali, nome di battaglia Renzo Invernizzi poi Capitano Neri o semplicemente Neri, personaggio chiave della resistenza comasca tra i primi organizzatori delle bande di resistenti sui monti lariani da cui prenderà vita la 52^ Brigata Garibaldi, uno dei più importanti raggruppamenti della resistenza Armata Comasca. Incrocerà la sua esistenza con una giovane staffetta milanese “ Giuseppina Tuissi” nome di battaglia “Gianna” .
Da questo incontro prende vita una complessa e ricca vicenda di misteri, eroismi e probabili tradimenti definita , nella prefazione di Marino Severini, la storia di tutte le storie, l’amore della Gianna e del Neri, un amore al... (continua)
Primo giorno: tre giri di chiave alla porta e un silenzio che è una preghiera.
(continua)
(continua)
inviata da dq82 25/9/2017 - 10:19
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Buonanotte luce
![Buonanotte luce](img/upl/filippo_andreani.jpg)
"La storia sbagliata" (2010)
La vicenda si intreccia nel periodo della rifondazione dell’Italia moderna , attraverso l’abisso della dittatura fascista, dell’occupazione nazista e delle distruzione della guerra con protagonisti lombardi. Luigi Canali, nome di battaglia Renzo Invernizzi poi Capitano Neri o semplicemente Neri, personaggio chiave della resistenza comasca tra i primi organizzatori delle bande di resistenti sui monti lariani da cui prenderà vita la 52^ Brigata Garibaldi, uno dei più importanti raggruppamenti della resistenza Armata Comasca. Incrocerà la sua esistenza con una giovane staffetta milanese “ Giuseppina Tuissi” nome di battaglia “Gianna” .
Da questo incontro prende vita una complessa e ricca vicenda di misteri, eroismi e probabili tradimenti definita , nella prefazione di Marino Severini, la storia di tutte le storie, l’amore della Gianna e del Neri, un amore al... (continua)
La vicenda si intreccia nel periodo della rifondazione dell’Italia moderna , attraverso l’abisso della dittatura fascista, dell’occupazione nazista e delle distruzione della guerra con protagonisti lombardi. Luigi Canali, nome di battaglia Renzo Invernizzi poi Capitano Neri o semplicemente Neri, personaggio chiave della resistenza comasca tra i primi organizzatori delle bande di resistenti sui monti lariani da cui prenderà vita la 52^ Brigata Garibaldi, uno dei più importanti raggruppamenti della resistenza Armata Comasca. Incrocerà la sua esistenza con una giovane staffetta milanese “ Giuseppina Tuissi” nome di battaglia “Gianna” .
Da questo incontro prende vita una complessa e ricca vicenda di misteri, eroismi e probabili tradimenti definita , nella prefazione di Marino Severini, la storia di tutte le storie, l’amore della Gianna e del Neri, un amore al... (continua)
Buonanotte luce che non sfuochi negli occhi suoi stanchi,
(continua)
(continua)
inviata da dq82 25/9/2017 - 10:15
E allora noi vili
![E allora noi vili](img/upl/fotosegnaletiche.jpg)
23 novembre 1945]
Versi di Cesare Pavese, nella raccolta “La terra e la morte” (1947), in seguito compresa, dopo la morte del poeta, in “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi”.
Musica di Anna Jenček, compositrice, cantante, insegnante, autrice nel 2008 del progetto musicale “Terra rossa, terra nera”, nel centenario dalla nascita di Cesare Pavese.
Riprendo da “Cesare Pavese in musica”, un bell'articolo di Flavio Poltronieri di cui consiglio la lettura integrale:
Anna Jencek prende in ordine cronologico tutte le nove liriche racchiuse ne “La terra e la morte” titolando ciascuna canzone con le proprie prime parole e le veste con raffinatezza a tempo di jazz avvalendosi, tra gli altri, del contributo del fisarmonicista Danilo Boggini (che ricordiamo anni fa nella Svizzera italiana in un sentito omaggio a Jacques Brel con l'Accordion Project). Questi versi che sanno di mitologia mediterranea,... (continua)
Versi di Cesare Pavese, nella raccolta “La terra e la morte” (1947), in seguito compresa, dopo la morte del poeta, in “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi”.
Musica di Anna Jenček, compositrice, cantante, insegnante, autrice nel 2008 del progetto musicale “Terra rossa, terra nera”, nel centenario dalla nascita di Cesare Pavese.
Riprendo da “Cesare Pavese in musica”, un bell'articolo di Flavio Poltronieri di cui consiglio la lettura integrale:
Anna Jencek prende in ordine cronologico tutte le nove liriche racchiuse ne “La terra e la morte” titolando ciascuna canzone con le proprie prime parole e le veste con raffinatezza a tempo di jazz avvalendosi, tra gli altri, del contributo del fisarmonicista Danilo Boggini (che ricordiamo anni fa nella Svizzera italiana in un sentito omaggio a Jacques Brel con l'Accordion Project). Questi versi che sanno di mitologia mediterranea,... (continua)
E allora noi vili
(continua)
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inviata da Bernart Bartleby 16/9/2017 - 14:07
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Le castagne matte
![Le castagne matte](img/thumb/c48098_130x140.jpeg?1410246510)
Flavio, Angelina è inserita (trovato il testo dalla versione di Giorgio Cordini), ma se riuscissi a reperire i testi o i file degli altri brani saremmo ben lieti.
Dq82 11/9/2017 - 22:54
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Bella Ciao
anonimo
![Bella Ciao](img/thumb/c722_130x140.jpeg?1330296280)
46. Мила знај (Versione macedone, 2012)
46. Мила знај (Macedonian version, 2012)
La versione macedone (2012) è opera del gruppo Звонко и Другарите (Zvonko i Drugarite, "Zvonko e i Compagni"). È stata l'inno del movimento di opposizione Oтпор (Otpor). Le parole sono simili a quelle dell'originale, ma leggermente modificate per rendere il canto più agevole.
The following Macedonian version has been composed by the band Звонко и Другарите (Zvonko i Drugarite, "Zvonko and the Comrades"). It has been the hymn of the opposition movement Отпор (Otpor). Lyrics are close to the original, slightly modified for easier singing.
46. Мила знај (Macedonian version, 2012)
La versione macedone (2012) è opera del gruppo Звонко и Другарите (Zvonko i Drugarite, "Zvonko e i Compagni"). È stata l'inno del movimento di opposizione Oтпор (Otpor). Le parole sono simili a quelle dell'originale, ma leggermente modificate per rendere il canto più agevole.
The following Macedonian version has been composed by the band Звонко и Другарите (Zvonko i Drugarite, "Zvonko and the Comrades"). It has been the hymn of the opposition movement Отпор (Otpor). Lyrics are close to the original, slightly modified for easier singing.
Во мрачно утро, во зора рана,
(continua)
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inviata da Nikola 28/8/2017 - 22:19
O bruno partigiano di Val Strona
anonimo
Inno della Brigata Beltrami, nata sulle montagne della Val Strona.
Il testo fu composto forse dallo stesso Capitano Beltrami, o forse da qulacuno dei suoi uomini
Da : Canti popolari del Cusio
Il testo fu composto forse dallo stesso Capitano Beltrami, o forse da qulacuno dei suoi uomini
Da : Canti popolari del Cusio
O bruno partigiano di Val Strona,
(continua)
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inviata da adriana 13/8/2017 - 10:58
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Lidi ma čhaje
![Lidi ma čhaje](img/thumb/c38618_130x140.jpeg?1462816949)
per segnalare la presenza di qualche frammento del sito della
cantarana su WayBackMachine esempio:
https://web.archive.org/web/2004032110...
saluti e buone vacanze
gianfranco
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https://web.archive.org/web/2004032110...
saluti e buone vacanze
gianfranco
8/8/2017 - 17:01
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Sull'argine
![Sull'argine](img/upl/canzoni-sul-senio.jpg)
Alla camminata del 25 aprile 2017, nel 72° anniversario della Liberazione, il cantautore cesenate Enrico Farnedi ha composto una canzone ispirata al passaggio del fronte sul Senio.
Enrico ha visitato Cotignola, il Museo Varoli, si è fatto raccontare le storie di Vittorio e Serafina Zanzi, Luigi e Anna Varoli, Leno e don Stefano... questa è la canzone che ne è nata.
Da questa pagina
2020
Canzoni sul Senio
1945-2020: 75° anniversario della Liberazione
Canzoni sul Senio è un disco che nasce sugli argini del fiume e parla di quando la guerra qui si fermò. È dedicato a tutti coloro che non possono più ascoltare le storie dai diretti testimoni degli eventi del fronte.
primolacotignola.it
Sull'argine - Enrico Farnedi
Un giovedì - Francesca Amati
La città di carta - Giacomo Scudellari
A cuore freddo - Mara Luzietti
Il ponte Bailey - Vittorio Bonetti
Regali mai scartati - Eloisa Atti
Per... (continua)
Enrico ha visitato Cotignola, il Museo Varoli, si è fatto raccontare le storie di Vittorio e Serafina Zanzi, Luigi e Anna Varoli, Leno e don Stefano... questa è la canzone che ne è nata.
Da questa pagina
2020
Canzoni sul Senio
1945-2020: 75° anniversario della Liberazione
Canzoni sul Senio è un disco che nasce sugli argini del fiume e parla di quando la guerra qui si fermò. È dedicato a tutti coloro che non possono più ascoltare le storie dai diretti testimoni degli eventi del fronte.
primolacotignola.it
Sull'argine - Enrico Farnedi
Un giovedì - Francesca Amati
La città di carta - Giacomo Scudellari
A cuore freddo - Mara Luzietti
Il ponte Bailey - Vittorio Bonetti
Regali mai scartati - Eloisa Atti
Per... (continua)
Le uova nel cartoccio
(continua)
(continua)
inviata da adriana 31/7/2017 - 10:50
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Combattono a Morsiano
![Combattono a Morsiano](img/thumb/c52035_130x140.jpeg?1463461926)
Buongiorno,
nella foto che avete inserito, al centro Luigi "Lino" Paganelli e a destra Giovanni Manfredi.
Nel combattimento di Novellano caddero altri tre partigiani della Brigata Italia: Attilio Capitani, Vincenzo Rinaldi e Stefano Zanni.
Per l'esattezza lo scontro avvenne alle porte di Novellano, sulla strada che da Sud entra in paese, vicino alla località detta "faggiola": i partigiani tentarono di salire rispetto alla loro posizione (Strinati, piccolo borgo sul pendio sopra a Morsiano) ma una pattuglia di Tedeschi aveva già occupato il paese tagliando loro la strada.
nella foto che avete inserito, al centro Luigi "Lino" Paganelli e a destra Giovanni Manfredi.
Nel combattimento di Novellano caddero altri tre partigiani della Brigata Italia: Attilio Capitani, Vincenzo Rinaldi e Stefano Zanni.
Per l'esattezza lo scontro avvenne alle porte di Novellano, sulla strada che da Sud entra in paese, vicino alla località detta "faggiola": i partigiani tentarono di salire rispetto alla loro posizione (Strinati, piccolo borgo sul pendio sopra a Morsiano) ma una pattuglia di Tedeschi aveva già occupato il paese tagliando loro la strada.
Paolo Cavazzuti 19/7/2017 - 15:43
Lumantela par tri nôs paisân
![Lumantela par tri nôs paisân](img/upl/castano.jpg)
Trovo su Stragi nazifasciste i nomi dei tre partigiani fucilati per rappresaglia nel cimitero di Castano Primo il 26 febbraio del 1945. Erano tutti e tre nativi di Castano Primo e appartenevano alla Brigata Autonoma “Leopoldo Gasparotto” operante nell'Alto milanese, intitolata a “Poldo”, comandante delle Brigate Giustizia e Libertà della Lombardia, internato nel campo di Fossoli e lì ucciso insieme ad altri prigionieri nel giugno del 1944.
I nomi dei tre giovani partigiani:
Griffanti Franco, nato il 14 luglio 1925
Noè Antonio, nato il 19 novembre 1924
Noè Franco, nato il il 25 maggio 1923
I nomi dei tre giovani partigiani:
Griffanti Franco, nato il 14 luglio 1925
Noè Antonio, nato il 19 novembre 1924
Noè Franco, nato il il 25 maggio 1923
Bernart Bartleby 12/7/2017 - 10:56
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Tuttinpiedi
Nel corso dell’offensiva nazifascista che tra il mese di marzo e quello di aprile si dispiegò nelle province meridionali delle Marche, si consumò nell’alto Maceratese, il 22 marzo 1944, quello che è comunemente noto come l’eccidio di Montalto. Trentadue uomini tra, antifascisti, partigiani di vecchia data e renitenti alla leva giunti in montagna da meno di un mese persero la vita nelle località di Vestignano di Caldarola e Montalto di Cessapalombo, per mano di un reparto del Battaglione M - “IX Settembre”, inquadrato nella divisione tedesca Brandenburg. Il giorno successivo, verrà fucilato anche il comandante del gruppo, Achille Barilatti, presso il muro di cinta del cimitero di Muccia. Fu l’unico ad avere la possibilità di scrivere alla propria famiglia e alla fidanzata una lettera di addio. L’episodio rientra tra quelle operazioni meticolosamente preparate e attuate con... (continua)