Non vorrei parlare di "plagio" ma trovo molto disonesto che l'autore del testo non abbia detto che si è "ispirato" alla poesia di Richard Dehmel (1863-1920), "Der Arbeitsmann" (Il lavoratore):
Wir haben ein Bett, wir haben ein Kind,
mein Weib!
Wir haben auch Arbeit, und gar zuzweit,
und haben die Sonne und Regen und Wind,
und uns fehlt nur eine Kleinigkeit,
um so frei zu sein, wie die Vögel sind:
nur Zeit.
Wenn wir Sonntags durch die Felder gehn,
mein Kind,
und über den Ähren weit und breit
das blaue Schwalbenvolk blitzen sehn,
o dann fehlt uns nicht das bißchen Kleid,
um so schön zu sein wie die Vögel sind:
nur Zeit.
Nur Zeit! wir wittern Gewitterwind,
wir Volk.
Nur eine kleine Ewigkeit;
uns fehlt ja nichts, mein Weib, mein Kind,
als all das, was durch uns gedeiht,
um so kühn zu sein, wie die Vögel sind.
Nur Zeit!
Taranto "L'uno maggio" 2024. Quest'anno i Marlene Kuntz saranno al festival di Taranto organizzato da Michele Riondino, Antonio Diodato e Roy Paci
A Taranto si festa il 1 maggio, libero e pensante. “In un momento buio come quello che stiamo vivendo, Uno Maggio Taranto vuole essere più che mai un grido di resistenza, presenza civica, vicinanza ai movimenti che lottano ogni giorno”, hanno dichiarano i direttori artistici Antonio Diodato, Roy Paci e Michele Riondino per lanciare l’evento.
“Una manifestazione organizzata dal basso, da lavoratori, cittadini, esseri umani che credono nel confronto, nell’incontro, nell’importanza di ritrovarsi e riconoscersi in un giorno di festa che, ormai molto spesso e da molto tempo, sembra aver perso una reale connessione con la realtà. Crediamo fortemente nel potere che la musica ha di amplificare messaggi e conoscenza. Perciò grazie ancora una volta... (continua)
Canta, bevi e ridi, ridi (trad., canzone, Val San Martin)
Canto popolare della Val San Martin (Val Germanasca, Alpi Occidentali)
Cantato in francese, seconda lingua dei numerosi valligiani di fede valdeana e del vicino Delfinato. Un'esortazione ad assaporare la vita ogni giorno, boccone dopo boccone.
La Leggera (trad., canzone, Emilia Romagna)
Canto popolare di lotta dell'Appennino Tosco-Emiliano
Cantato in italiano, “La Leggera” è anche il nome del treno che agli inizi del '900 portava i contadini dalle montagne al lavoro stagionale in Maremma. “Leggera” era un termine dispregiativo per chiamare gli emigranti e i lavoratori stagionali poverissimi che viaggiavano senza nulla (“leggera” significa “leggero”). Siamo all'inizio delle lotte dei proletari e degli sfruttati, mentre viaggiano, cantano e sognano. Il loro sogno è una settimana lavorativa in cui nessuno lavori e tutti vengano pagati. Davvero un bel sogno.
Commence la semaine qu’en dites-vous, cher voisin (continua)