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Presidente (io non voglio lavorare)
![Presidente (io non voglio lavorare)](img/upl/locandina.png)
Monologo tratto dallo spettacolo "SOLO CON ABATJOUR - ovvero come ho salvato il mondo"
Presidente, Vostra Altezza
(continua)
(continua)
inviata da adriana 25/5/2016 - 14:44
Percorsi:
Mort au Travail / Morte al Lavoro
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XXs and Oops (an American Girl)
![XXs and Oops (an American Girl)](img/art/t132971.jpg)
Phone ring, baby cries, TV diet guru lies
(continua)
(continua)
14/5/2016 - 04:39
Percorsi:
Mort au Travail / Morte al Lavoro
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La classe operaia (Non va più in paradiso)
![La classe operaia (Non va più in paradiso)](img/upl/Luca_Bassanese_Lamore_sostenibile_fronte.jpg)
2014
Album:L'amore (è) sostenibile
Album:L'amore (è) sostenibile
La classe operaia c'ha la tv al plasma
(continua)
(continua)
inviata da adriana 29/4/2016 - 15:34
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Il fannullone
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Dal blog Fabrizio De André in English
"Il fannul[l]one" was the A-side of De Andrè's third single on Karim, released in 1963. It was co-written with Paolo Villaggio, a childhood friend. There are several strains in this early song that will surface regularly in later songs: going against the grain of mainstream society, a sense of irony towards so-called respectable folk ("la gente per bene"), and an irreverent and playful attitude. The song no doubt sprang from the anti-conformist lifestyles of the two young authors. Riccardo Venturi called this song "deliciously revolutionary and subversive" and described it as a "hymn to doing nothing," where to do nothing is to live life truly, not allowing a dehumanized corporate complex to take it away from you." - Dennis Criteser
"Il fannul[l]one" was the A-side of De Andrè's third single on Karim, released in 1963. It was co-written with Paolo Villaggio, a childhood friend. There are several strains in this early song that will surface regularly in later songs: going against the grain of mainstream society, a sense of irony towards so-called respectable folk ("la gente per bene"), and an irreverent and playful attitude. The song no doubt sprang from the anti-conformist lifestyles of the two young authors. Riccardo Venturi called this song "deliciously revolutionary and subversive" and described it as a "hymn to doing nothing," where to do nothing is to live life truly, not allowing a dehumanized corporate complex to take it away from you." - Dennis Criteser
THE SLOUCH
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/2/2016 - 06:20
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Mainline Prosperity Blues
![Mainline Prosperity Blues](img/upl/reflections.jpg)
[1965]
Parole e musica di Richard Fariña
Nell’album “Reflections in a Crystal Wind”, con Margarita Mimi Baez Fariña, compagna di Richard e sorella di Joan Baez.
“Mainline Prosperity Blues” - traccia che apre il secondo lato del secondo e ultimo album della coppia (Richard morirà di lì a qualche mese, in un incidente motociclistico accaduto il 30 aprile 1966, mentre si recava a festeggiare il compleanno di Mimi) – è una canzone su quant’è buona la droga (quando è buona) e su quanto sono brutti il lavoro e la società su di esso fondata…
Parole e musica di Richard Fariña
Nell’album “Reflections in a Crystal Wind”, con Margarita Mimi Baez Fariña, compagna di Richard e sorella di Joan Baez.
“Mainline Prosperity Blues” - traccia che apre il secondo lato del secondo e ultimo album della coppia (Richard morirà di lì a qualche mese, in un incidente motociclistico accaduto il 30 aprile 1966, mentre si recava a festeggiare il compleanno di Mimi) – è una canzone su quant’è buona la droga (quando è buona) e su quanto sono brutti il lavoro e la società su di esso fondata…
Good morning, teaspoon
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/11/2015 - 10:27
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Mort au Travail / Morte al Lavoro
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Nad ranem śmierć się śmieje
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Pracował dzień i noc
(continua)
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 21/10/2015 - 21:55
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Mort au Travail / Morte al Lavoro
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Working Man
John Conlee
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Stumble from my good warm bed
(continua)
(continua)
29/9/2015 - 03:51
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Mort au Travail / Morte al Lavoro
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Saboteur
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1997
Industry
Industry, un disco del secolo scorso, uno di quelli che riesce a commuoverti e farti incazzare allo stesso tempo; gli argomenti sono le vertenze di lavoro nell'acciaieria, i bambini al lavoro nelle miniere di carbone, la desolazione della dissocupazione, il paesaggio che cambia dopo la fine dell'era industriale e ancora picchetti di donne e potenziali operai sabotatori ipnotizzati dalla mostruosa macchina che oramai governa completamente la loro vita. Un disco anche memorabile musicalmente grazie al contributo di Danny Thompson, altro "grande vecchio" del folk inglese.
Flavio Poltronieri
Industry
Industry, un disco del secolo scorso, uno di quelli che riesce a commuoverti e farti incazzare allo stesso tempo; gli argomenti sono le vertenze di lavoro nell'acciaieria, i bambini al lavoro nelle miniere di carbone, la desolazione della dissocupazione, il paesaggio che cambia dopo la fine dell'era industriale e ancora picchetti di donne e potenziali operai sabotatori ipnotizzati dalla mostruosa macchina che oramai governa completamente la loro vita. Un disco anche memorabile musicalmente grazie al contributo di Danny Thompson, altro "grande vecchio" del folk inglese.
Flavio Poltronieri
The song of wheels is in my head and mutiny in my hands
(continua)
(continua)
inviata da dq82 22/9/2015 - 09:42
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La mierda
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1999
Tienes la puerta abierta
Tienes la puerta abierta
Es la movida que tiene la vida:
(continua)
(continua)
inviata da dq82 24/7/2015 - 10:14
William Brown
![William Brown](img/upl/tumblr_mdke9v13D51rpvjjio1_1280.jpg)
[1961]
Canzone tradizionale arrangiata da Stan Kelly (1929-2014), songwriter e scienziato informatico nato a Liverpool ma di origine irlandese, sulla melodia di una “drinking song” tipo “Good Ship Venus / Friggin' in the Riggin'”
Storia del giovane operaio William Brown, addetto tutto il giorno a girare una ruota. Gli dissero che se non fosse andato più veloce lo avrebbero licenziato, così lui accelerò a tal punto da causare una super produzione e… lo licenziarono!
Morale della favola: più lavori e più rischi di perdere il posto…
Canzone tradizionale arrangiata da Stan Kelly (1929-2014), songwriter e scienziato informatico nato a Liverpool ma di origine irlandese, sulla melodia di una “drinking song” tipo “Good Ship Venus / Friggin' in the Riggin'”
Storia del giovane operaio William Brown, addetto tutto il giorno a girare una ruota. Gli dissero che se non fosse andato più veloce lo avrebbero licenziato, così lui accelerò a tal punto da causare una super produzione e… lo licenziarono!
Morale della favola: più lavori e più rischi di perdere il posto…
Well, a nice young man was William Brown,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/7/2015 - 14:40
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That Lucky Old Sun
![That Lucky Old Sun](img/upl/frankie.jpg)
[1949]
Parole di Haven Gillespie (1888-1975), compositore e liricista considerato appartenente alla cerchia dei songwriters newyorchesi denominata “Tin Pan Alley”, dalla zona della città in cui quasi tutti loro vivevano, i più grandi creatori di musica popolare americana tra la fine dell’800 e la prima metà del 900.
Musica di Beasley Smith (1901-1968) compositore originario del Tennessee.
Una bellissima canzone - credo che il vecchio GPT l’avrebbe riascoltata molto volentieri, e chissà che non l’ascolti proprio ora - che è uno standard pop tra i più famosi, celeberrima nell’esecuzione del crooner Francesco Paolo LoVecchio, in arte Frankie Laine (1913-2007), ma interpretata da innumerevoli artisti di calibro internazionale, da ultimo Bob Dylan nel suo ultimo album di cover intitolato “Shadows in the Night”.
Una canzone che fu sicuramente ispirata da uno dei temi costanti di molti blues... (continua)
Parole di Haven Gillespie (1888-1975), compositore e liricista considerato appartenente alla cerchia dei songwriters newyorchesi denominata “Tin Pan Alley”, dalla zona della città in cui quasi tutti loro vivevano, i più grandi creatori di musica popolare americana tra la fine dell’800 e la prima metà del 900.
Musica di Beasley Smith (1901-1968) compositore originario del Tennessee.
Una bellissima canzone - credo che il vecchio GPT l’avrebbe riascoltata molto volentieri, e chissà che non l’ascolti proprio ora - che è uno standard pop tra i più famosi, celeberrima nell’esecuzione del crooner Francesco Paolo LoVecchio, in arte Frankie Laine (1913-2007), ma interpretata da innumerevoli artisti di calibro internazionale, da ultimo Bob Dylan nel suo ultimo album di cover intitolato “Shadows in the Night”.
Una canzone che fu sicuramente ispirata da uno dei temi costanti di molti blues... (continua)
Up in the mornin', out on the job
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/7/2015 - 23:09
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Lavoro
![Lavoro](img/upl/band-bunker-club-cover.jpg)
[2014]
Parole di Ermanno Morando
Musica di Francesco Casabianca
Nell’album d’esordio del Band Bunker Club, band nata nel Monferrato astigiano, intitolato “Musica per cefalopodi e colombi selvatici”
Parole di Ermanno Morando
Musica di Francesco Casabianca
Nell’album d’esordio del Band Bunker Club, band nata nel Monferrato astigiano, intitolato “Musica per cefalopodi e colombi selvatici”
C`è un uomo che dorme in piedi sul treno
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/7/2015 - 08:43
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Valse jaune
[1955?]
Parole di Boris Vian
Musica di Marguerite Monnot (1903-1961), importante compositrice e pianista (l’autrice, fra l’altro, delle musiche di “Milord” per Édith Piaf e della commedia “Irma La Douce”)
Interpretata per primo da Mouloudji ma poi anche da Magali Noël, attrice, cantante e musa di Vian, scomparsa nei giorni scorsi.
Parole di Boris Vian
Musica di Marguerite Monnot (1903-1961), importante compositrice e pianista (l’autrice, fra l’altro, delle musiche di “Milord” per Édith Piaf e della commedia “Irma La Douce”)
Interpretata per primo da Mouloudji ma poi anche da Magali Noël, attrice, cantante e musa di Vian, scomparsa nei giorni scorsi.
Il y a du soleil dans la rue
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/6/2015 - 10:34
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Mort au Travail / Morte al Lavoro
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Basta al lavoro
![Basta al lavoro](img/upl/ss4citt.jpg)
2001
4 città
4 città
Ogni serata d'agosto ha una luce fantastica
(continua)
(continua)
inviata da dq82 22/6/2015 - 18:36
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Mort au Travail / Morte al Lavoro
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À bas les gens qui bossent
![À bas les gens qui bossent](img/upl/didier_super.1210141392.jpg)
[2008]
Parole e musica di Olivier Haudegond, in arte Didier Super.
Nel disco intitolato “Ben Quoi?”
Parole e musica di Olivier Haudegond, in arte Didier Super.
Nel disco intitolato “Ben Quoi?”
En fait la prochaine chanson, on... on a essayé d'faire un... un vrai tube de merde pour les grosses radios à la con.
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/6/2015 - 16:24
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Mort au Travail / Morte al Lavoro
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Le Droit à la paresse
![Le Droit à la paresse](img/upl/le_droit_a_la_paresse.gif)
[1974]
Parole e musica di Georges Moustaki
Nel disco intitolato “Les amis de Georges”
Canzone dedicata a Paul Lafargue (1842-1911), autore nel 1880 del famoso pamphlet “Le Droit à la paresse. Réfutation du « Droit au travail » de 1848”.
Parole e musica di Georges Moustaki
Nel disco intitolato “Les amis de Georges”
Canzone dedicata a Paul Lafargue (1842-1911), autore nel 1880 del famoso pamphlet “Le Droit à la paresse. Réfutation du « Droit au travail » de 1848”.
« O paresse, mère des arts et des nobles vertus, sois le baume des angoisses humaines ! »
« Une étrange folie possède les classes ouvrières des nations où règne la civilisation capitaliste. Cette folie traîne à sa suite des misères individuelles et sociales qui, depuis deux siècles, torturent la triste humanité. Cette folie est l'amour du travail, la passion moribonde du travail, poussée jusqu'à l'épuisement des forces vitales de l'individu et de sa progéniture... »
« Travaillez, travaillez, prolétaires, pour agrandir la fortune sociale et vos misères individuelles, travaillez, travaillez, pour que, devenant plus pauvres, vous ayez plus de raisons de travailler et d'être misérables. Telle est la loi inexorable de la production capitaliste. »
« Une étrange folie possède les classes ouvrières des nations où règne la civilisation capitaliste. Cette folie traîne à sa suite des misères individuelles et sociales qui, depuis deux siècles, torturent la triste humanité. Cette folie est l'amour du travail, la passion moribonde du travail, poussée jusqu'à l'épuisement des forces vitales de l'individu et de sa progéniture... »
« Travaillez, travaillez, prolétaires, pour agrandir la fortune sociale et vos misères individuelles, travaillez, travaillez, pour que, devenant plus pauvres, vous ayez plus de raisons de travailler et d'être misérables. Telle est la loi inexorable de la production capitaliste. »
Je voudrais rendre grâce a celui qui peut-être
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/6/2015 - 14:59
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And a-Begging I Will Go (or the Begging Song)
![And a-Begging I Will Go (<Em>or</Em> the Begging Song)](img/upl/martincarthy.jpg)
[XVII sec.]
Una ballata che deriva probabilmente dal The Beggars Chorus de “A Jovial Crew, or the Merry Beggars”, una commedia scritta dal drammaturgo inglese Richard Brome intorno al 1640.
Nella sua carriera Martin Carthy ne ha offerto più versioni, tutte riconducibili al testo accolto nella raccolta “Vagabond Songs and Ballads of Scotland” a cura di Robert Ford (Londra, 1899), dove però la paternità è attribuita al poeta scozzese settecentesco Alexander Ross.
Nel disco d’esordio, eponimo, di Martin Carthy del 1965.
Martin Carthy s’ispirò ad una precedente versione di Ewan MacColl (che incise la canzone nel suo disco del 1966 “The Manchester Angel”, con Peggy Seeger) che però non sono riuscito ad identificare con certezza tra le tante presenti in Rete. Contribuisco quindi qui innanzitutto il testo adottato da Carthy nel 1965, così come riportato su Mainly Norfolk: English Folk and Other Good Music
Una ballata che deriva probabilmente dal The Beggars Chorus de “A Jovial Crew, or the Merry Beggars”, una commedia scritta dal drammaturgo inglese Richard Brome intorno al 1640.
Nella sua carriera Martin Carthy ne ha offerto più versioni, tutte riconducibili al testo accolto nella raccolta “Vagabond Songs and Ballads of Scotland” a cura di Robert Ford (Londra, 1899), dove però la paternità è attribuita al poeta scozzese settecentesco Alexander Ross.
Nel disco d’esordio, eponimo, di Martin Carthy del 1965.
Martin Carthy s’ispirò ad una precedente versione di Ewan MacColl (che incise la canzone nel suo disco del 1966 “The Manchester Angel”, con Peggy Seeger) che però non sono riuscito ad identificare con certezza tra le tante presenti in Rete. Contribuisco quindi qui innanzitutto il testo adottato da Carthy nel 1965, così come riportato su Mainly Norfolk: English Folk and Other Good Music
Of all the trades in England the beggin' is the best
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/4/2015 - 08:43
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The Song of the Rail
![The Song of the Rail](img/upl/rebel_voices_front_cover.jpg)
[1920s]
Versi di Ralph Chaplin
Musica di Mark Ross
Nella raccolta “Rebel Voices: Songs Of The Industrial Workers Of The World”, 1988
Versi di Ralph Chaplin
Musica di Mark Ross
Nella raccolta “Rebel Voices: Songs Of The Industrial Workers Of The World”, 1988
Life here in town is too damn monotonous,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/4/2015 - 13:50
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A Place in the Country
![A Place in the Country](img/upl/R-4416051-1364299648-5498.jpeg.jpg)
For thirty some odd years he faced a grind here in the city
(continua)
(continua)
17/4/2015 - 21:21
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Mort au Travail / Morte al Lavoro
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The American Dream
![The American Dream](img/art/t263935.jpg)
Too many lawyers in football
(continua)
(continua)
14/4/2015 - 21:01
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Il fannullone
![Il fannullone](img/thumb/c6842_130x140.jpeg?1328352428)
Mi permetto di aggiungere che il testo della canzone secondo me ha anche qualcos'altro di autobiografico in entrambe le vite dei due autori all'epoca: da giovani, infatti, De André e Villaggio tiravano spesso tardi fino all'alba girovagando per strade e case di amici, per poi dormire tutto il giorno seguente.
Credo che anche questo aspetto sia stato decisivo per la stesura del testo che, essendo molto vecchio, è stato probabilmente scritto proprio nel periodo succitato.
Ottimo articolo, comunque: condivido ogni singola parola.
Credo che anche questo aspetto sia stato decisivo per la stesura del testo che, essendo molto vecchio, è stato probabilmente scritto proprio nel periodo succitato.
Ottimo articolo, comunque: condivido ogni singola parola.
Luca 'The River' 27/2/2015 - 11:18
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To był chłop
![To był chłop](img/upl/e2ae9132-a7db-11e4-986e-0025b511229e.jpg)
Jan "Kyks" Skrzek, il bluesman dell'Alta Slesia è morto 29 gennaio 2015
Testo e musica sue da http://teksciory.interia.pl/
Testo e musica sue da http://teksciory.interia.pl/
Nie ma chopa
(continua)
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 4/2/2015 - 03:46
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Nothin' but a Good Time
![Nothin' but a Good Time](img/art/t255292.jpg)
Now listen
(continua)
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3/2/2015 - 20:35
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Overworked and Underpaid
![Overworked and Underpaid](img/upl/Quiet_Riot_-_Alive_and_Well_Coverart.png)
Album: "Alive and Well" (1999)
I wake up and try and
(continua)
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3/2/2015 - 19:23
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Bang the Drum All Day
![Bang the Drum All Day](img/art/t138572.jpg)
I don't want to work
(continua)
(continua)
31/1/2015 - 05:05
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Sois fainéant (ou Conseil à un nourrisson)
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[1977]
Scritta da Michel Colucci, in arte Coluche (1944-1986), umorista ed attore francese.
Nel disco “Enregistrement public Vol. 3”
Scritta da Michel Colucci, in arte Coluche (1944-1986), umorista ed attore francese.
Nel disco “Enregistrement public Vol. 3”
A toi l'enfant qui viens de naître
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/1/2015 - 15:07
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Franco Battiato: La torre
![Franco Battiato: La torre](img/upl/81ehxuTBODL._SL1500_.jpg)
[1982]
Parole e musica di Franco Battiato
Nel disco “L’Arca di Noè”
Cassatela, o mettetela negli Extra, se vi pare...
Magari ci starebbe pure nel percorso “Morte al lavoro”...
Parole e musica di Franco Battiato
Nel disco “L’Arca di Noè”
Cassatela, o mettetela negli Extra, se vi pare...
Magari ci starebbe pure nel percorso “Morte al lavoro”...
Giù dalla torre
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/12/2014 - 20:47
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Mort au Travail / Morte al Lavoro
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J'ai rien prévu pour demain
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[1998]
Parole di Cyril Célestin, in arte Guizmo, membro della band
Musica dei Tryo
Nell’album intitolato “Mamagubida”
Parole di Cyril Célestin, in arte Guizmo, membro della band
Musica dei Tryo
Nell’album intitolato “Mamagubida”
J'ai rien prévu pour demain
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/12/2014 - 16:13
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Ventrebleu!
![Ventrebleu!](img/art/t2563500.jpg)
Quand tu dois te lever ventrebleu
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 12/10/2014 - 17:19
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La ballata dell’invalido
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Versi di Gianni D'Elia (1953-), poeta, scrittore, critico letterario e paroliere (ha scritto alcune canzoni per Claudio Lolli)
Messi in musica da Rodolfo Maltese, chitarrista e compositore, e interpretata dal compianto Francesco Di Giacomo, voce dei Banco del Mutuo Soccorso per lo spettacolo teatrale intitolato “Il pane loro - Storie da una Repubblica fondata sul lavoro”, scritto e diretto nel 2000 da Stefano Mencherini, giornalista e autore televisivo che di Marisa Zoni è figlio.
“Il pane loro” voleva raccontare le storie di chi sopravvive, magari su una sedia a rotelle, dopo un incidente del lavoro; voleva mostrare la solitudine e la rabbia di chi rimane senza il proprio familiare; voleva far conoscere quali ricatti e quali sopraffazioni si vivono spesso nel mondo del lavoro; voleva denunciare il silenzio che sulle vittime e sui perchè sono diventate tali...
Forse proprio per questo... (continua)
Messi in musica da Rodolfo Maltese, chitarrista e compositore, e interpretata dal compianto Francesco Di Giacomo, voce dei Banco del Mutuo Soccorso per lo spettacolo teatrale intitolato “Il pane loro - Storie da una Repubblica fondata sul lavoro”, scritto e diretto nel 2000 da Stefano Mencherini, giornalista e autore televisivo che di Marisa Zoni è figlio.
“Il pane loro” voleva raccontare le storie di chi sopravvive, magari su una sedia a rotelle, dopo un incidente del lavoro; voleva mostrare la solitudine e la rabbia di chi rimane senza il proprio familiare; voleva far conoscere quali ricatti e quali sopraffazioni si vivono spesso nel mondo del lavoro; voleva denunciare il silenzio che sulle vittime e sui perchè sono diventate tali...
Forse proprio per questo... (continua)
E li chiamano incidenti sul lavoro,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/8/2014 - 20:58
Il volo
![Il volo](img/upl/mencherini2.gif)
Non so quando il senese Attilio Lolini (1939-), poeta, giornalista e critico musicale, abbia scritto questa poesia e in quale raccolta sia inclusa.
Comunque, è stata messa in musica da Rodolfo Maltese, chitarrista e compositore, e interpretata dal compianto Francesco Di Giacomo, voce dei Banco del Mutuo Soccorso per lo spettacolo teatrale intitolato “Il pane loro - Storie da una Repubblica fondata sul lavoro”, scritto e diretto nel 2000 da Stefano Mencherini, giornalista e autore televisivo che di Marisa Zoni è figlio.
“Il pane loro” voleva raccontare le storie di chi sopravvive, magari su una sedia a rotelle, dopo un incidente del lavoro; voleva mostrare la solitudine e la rabbia di chi rimane senza il proprio familiare; voleva far conoscere quali ricatti e quali sopraffazioni si vivono spesso nel mondo del lavoro; voleva denunciare il silenzio che sulle vittime e sui perchè sono diventate... (continua)
Comunque, è stata messa in musica da Rodolfo Maltese, chitarrista e compositore, e interpretata dal compianto Francesco Di Giacomo, voce dei Banco del Mutuo Soccorso per lo spettacolo teatrale intitolato “Il pane loro - Storie da una Repubblica fondata sul lavoro”, scritto e diretto nel 2000 da Stefano Mencherini, giornalista e autore televisivo che di Marisa Zoni è figlio.
“Il pane loro” voleva raccontare le storie di chi sopravvive, magari su una sedia a rotelle, dopo un incidente del lavoro; voleva mostrare la solitudine e la rabbia di chi rimane senza il proprio familiare; voleva far conoscere quali ricatti e quali sopraffazioni si vivono spesso nel mondo del lavoro; voleva denunciare il silenzio che sulle vittime e sui perchè sono diventate... (continua)
Come sono arrivato qui
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inviata da Bernart Bartleby 16/8/2014 - 20:46
Il semenzaio
![Il semenzaio](img/upl/mencherini2.gif)
[1970]
Versi di Marisa Zoni (1935-2011), poetessa.
Non so in quale raccolta questa poesia sia stata originariamente inclusa, probabilmente “Per una terra isolata” del 1974. Si trova comunque in un’antologia pubblicata nel 2012.
Messa in musica da Rodolfo Maltese, chitarrista e compositore, e interpretata dal compianto Francesco Di Giacomo, voce dei Banco del Mutuo Soccorso per lo spettacolo teatrale intitolato “Il pane loro - Storie da una Repubblica fondata sul lavoro”, scritto e diretto nel 2000 da Stefano Mencherini, giornalista e autore televisivo che di Marisa Zoni è figlio.
“Il pane loro” voleva raccontare le storie di chi sopravvive, magari su una sedia a rotelle, dopo un incidente del lavoro; voleva mostrare la solitudine e la rabbia di chi rimane senza il proprio familiare; voleva far conoscere quali ricatti e quali sopraffazioni si vivono spesso nel mondo del lavoro; voleva... (continua)
Versi di Marisa Zoni (1935-2011), poetessa.
Non so in quale raccolta questa poesia sia stata originariamente inclusa, probabilmente “Per una terra isolata” del 1974. Si trova comunque in un’antologia pubblicata nel 2012.
Messa in musica da Rodolfo Maltese, chitarrista e compositore, e interpretata dal compianto Francesco Di Giacomo, voce dei Banco del Mutuo Soccorso per lo spettacolo teatrale intitolato “Il pane loro - Storie da una Repubblica fondata sul lavoro”, scritto e diretto nel 2000 da Stefano Mencherini, giornalista e autore televisivo che di Marisa Zoni è figlio.
“Il pane loro” voleva raccontare le storie di chi sopravvive, magari su una sedia a rotelle, dopo un incidente del lavoro; voleva mostrare la solitudine e la rabbia di chi rimane senza il proprio familiare; voleva far conoscere quali ricatti e quali sopraffazioni si vivono spesso nel mondo del lavoro; voleva... (continua)
Questi uomini che commerciano
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inviata da Bernart Bartleby 16/8/2014 - 20:34
Il grembiule
![Il grembiule](img/upl/mencherini2.gif)
[2000]
Versi di Alda Merini
Nella raccolta intitolata “Antenate bestie da manicomio” pubblicata nel 2008.
Messa in musica da Rodolfo Maltese, chitarrista e compositore, e interpretata dal compianto Francesco Di Giacomo, voce dei Banco del Mutuo Soccorso per lo spettacolo teatrale intitolato “Il pane loro - Storie da una Repubblica fondata sul lavoro”, scritto e diretto nel 2000 da Stefano Mencherini, giornalista e autore televisivo.
“Il pane loro” voleva raccontare le storie di chi sopravvive, magari su una sedia a rotelle, dopo un incidente del lavoro; voleva mostrare la solitudine e la rabbia di chi rimane senza il proprio familiare; voleva far conoscere quali ricatti e quali sopraffazioni si vivono spesso nel mondo del lavoro; voleva denunciare il silenzio che sulle vittime e sui perchè sono diventate tali...
Forse proprio per questo “Il pane loro” è rimasto un testo teatrale piuttosto... (continua)
Versi di Alda Merini
Nella raccolta intitolata “Antenate bestie da manicomio” pubblicata nel 2008.
Messa in musica da Rodolfo Maltese, chitarrista e compositore, e interpretata dal compianto Francesco Di Giacomo, voce dei Banco del Mutuo Soccorso per lo spettacolo teatrale intitolato “Il pane loro - Storie da una Repubblica fondata sul lavoro”, scritto e diretto nel 2000 da Stefano Mencherini, giornalista e autore televisivo.
“Il pane loro” voleva raccontare le storie di chi sopravvive, magari su una sedia a rotelle, dopo un incidente del lavoro; voleva mostrare la solitudine e la rabbia di chi rimane senza il proprio familiare; voleva far conoscere quali ricatti e quali sopraffazioni si vivono spesso nel mondo del lavoro; voleva denunciare il silenzio che sulle vittime e sui perchè sono diventate tali...
Forse proprio per questo “Il pane loro” è rimasto un testo teatrale piuttosto... (continua)
Oddio il mio grembiule
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inviata da Bernart Bartleby 16/8/2014 - 20:12
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La trappola
![La trappola](img/upl/10246539_698672903512267_4700741964004455602_n.jpg)
[2014]
Album: Distopico riscatto
Precisiamo che è un testo del tutto metaforico, del resto a buon intenditore poche parole.
Album: Distopico riscatto
Precisiamo che è un testo del tutto metaforico, del resto a buon intenditore poche parole.
Piccoli addetti al comune castigo
(continua)
(continua)
inviata da adriana 13/8/2014 - 08:23
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Dall'album "A-raok mont kuit" (Prima di Partire)
La version de Gilles Servat (1996)
D'après l'album "A-raok mont kuit" (Avant de partir)