La musica shaabi é egiziana. Diciamo che é un genere diffuso anche in Algeria e Marocco. Sul carattere predominante delle origini egiziane si possono consultare i seguenti siti:
Bellissimo lavoro e bellissima pagina. Nella traduzione inglese fornita da Lyricstranslate c'era, all'inizio, una curiosa ripetizione del verso "There goes the French boat"; dev'essere sfuggita al traduttore. Ho provveduto a ripristinare una dizione corretta. Saluti carissimi!
Riccardo, nelle intestazioni delle tue traduzioni italiane hai messo "traduzione italiana" in russo anziché in serbo. Ho già corretto. Saluti e grazie ancora!
@ Riccardo Venturi
grazie a te e della tua apprezzata revisione puntuale.
Dalla mia inclinazione verso i Balcani mi verrebbe da pensare che tra i miei lontani antenati, oltre a francesi, normanni, sefarditi, ci siano stati anche un greco e un serbo. Purtroppo non ho potuto apprendere le due lingue.
Све најбоље / οι θερμοί χαιρετισμοί !
Pjesma bez osvete i zavisti, jednostavno ogledalo jednog dramatičnog i tužnog ljudskog iskustva.
Il traduttore giustamente sottolinea che si tratta di una canzone senza recriminazioni né vendette, solo lo specchio di una drammatica e triste vicenda umana.
Tra matrimoni di minori, stupri praticamente impuniti, aborti clandestini, matrimoni "riparatori"…la situazione delle donne in Marocco ha ben poco di “roseo”…
IL MAROCCO NON E’ UN PAESE PER DONNE ?
Gianni Sartori
Soltanto un paio di mesi fa (marzo 2023) il Consiglio nazionale dei diritti dell’Uomo (CNDH) presentava a Rabat un rapporto rivelatore sulla reale portata delle violenze subite dalle donne e dalle ragazze in Marocco. E sulla sostanziale impunità per aggressori e violentatori. Nel suo intervento Amina Bouayach, presidente di CNDH, si era appellata, oltre che al ruolo e ai doveri della giustizia, anche a quelli dei media. Raccomandando l’adesione alla legislazione internazionale, in particolare alla Convenzione n° 190 (per la prevenzione delle violenza sulle donne nei posti di lavoro) adottata dall’organizzazione internazionale del lavoro e alla Convenzione del Consiglio d’Europa... (continua)
Gianni Sartori 6/5/2023 - 14:23
I molteplici riconoscimenti della sovranità del Marocco sul Sahara Occidentale a garanzia di una "soluzione politica" o di ulteriore sfruttamento e repressione ?
Gianni Sartori
Il riconoscimento da parte di Israele della sovranità del Marocco sul Sahara Occidentale potrebbe rappresentare l’ennesima pietra tombale sull’autodeterminazione del popolo saharawi. O anche esasperare il conflitto. Dipende da come reagiranno - oltre alla comunità internazionale, al momento sostanzialmente allineata con Rabat - il Fronte Polisario e l’Algeria.
Diciamo che non me l’aspettavo. Non da Tahar ben Jelloun. Nel suo “Il razzismo spiegato a mia figlia” (Bompiani 1998), rispondendo a una sua domanda, scriveva:
“Il colonialista è razzista e dominatore. Quando si è dominati da un altro paese non si è più liberi, si perde l’indipendenza. Così l’Algeria, fino al 1962, era considerata come una parte della Francia.... (continua)
Per ora l’ultima notizia riguarda gli attacchi dell’aviazione marocchina del 2 gennaio 2024 alla frontiera tra Sahara Occidentale e Mauritania. I droni avrebbero colpito alcuni veicoli che trasportavano civili. Il primo attacco era avvenuto nei pressi della città di Mijek dove - in una miniera aurifera - lavorano centinaia di persone (sia saharawi che mauritani).
Sia in questo che nel secondo episodio, due ore dopo e nella stessa località, non ci sarebbero state vittime, ma soltanto danni materiali.
Attualmente il Marocco dispone di centinaia di droni di fabbricazione sia statunitense (Sea Gardian, Predator) che israeliana (Theron Harfang, Hermes), cinese (Wing Loon) e turca (Bayraktar).
Ormai sommerso dalle sabbie l’accordo di pace (promosso dall’ONU e all’epoca considerato “storico”) del 30 ottobre 1988 tra Rabat e Polisario. Propedeutico,... (continua)
Di origini berbere, nata ad Algeri, cresciuta in un ambiente proletario come quello del quartiere di Bab El Oued, Souad Massi ha cominciato molto presto a cantare e a suonare la chitarra; negli anni novanta ha fatto parte di Atakor, un gruppo rock berbero piuttosto esposto per via del suo profilo politico e della sua popolarità: nel 1999, a seguito di ripetute minacce di morte, Souad Massi ha scelto di trasferirsi a Parigi, dove vive con le due figlie, e nel nuovo millennio ha sviluppato una carriera personale e pubblicato diversi album con molto successo e riconoscimenti importanti.
My brothers, I know our situation: the division and the exile that affect us in disorder and a lack of organization that we cannot overcome. (continua)
Mes frères je connais notre situation : la division et l’exil qui nous affectent dans le désordre et un manque d‘organisation que nous ne pouvons surmonter. (continua)
Sempre profetiche - purtroppo - le parole di Pietro Gori in Addio Lugano bella: “Elvezia il tuo governo etc. etc.”
Dopo quelle dalla Germania, Francia, Serbia, Armenia, Svezia…ancora espulsioni di rifugiati curdi dalla Svizzera. Un’intera famiglia di profughi scappati dal campo di Makhmour (in Basur, il Kurdistan entro i confini iracheni) è stata deportata in Croazia dove - stando a quanto dichiarato dall’agenzia Rojnews - avrebbero subito maltrattamenti se non di peggio.
Pare che l’espulsione (documentata con un vidéo realizzato dai parenti della famiglia Kilim), avvenuta tra le grida della madre, Viyan Kilim, le proteste del padre, Mehmet Nuri Kilim, i singhiozzi dei tre bambini (Avesta, Dunya e Adem), sia stata giustificata per una questione di impronte digitali. Dal campo profughi erano fuggiti per timore delle violenze... (continua)