Die "Felder von Verdun" stammen meines Wissens aus den sechziger Jahren, beschäftigen sich jedoch mit dem 1. Weltkrieg. Kein anderes Schlachtfeld sah mehr sterbende Soldaten als die französische Stadt Verdun. Verdun muß auch heute Mahnung sein. Die Forderung "Nie wieder Krieg!" ist angesichts des immer noch anhaltenden mörderischen Rüstungswettlaufs aktueller denn je.
La canzone "Felder von Verdun" (I Campi di Verdun) risale a mio parere agli anni '60, ma l'argomento tratta della prima guerra mondiale. Nessun altro campo di battaglia vide più soldati morti di quello attorno alla città francese di Verdun, nella Champagne. Il monito "Mai più guerra" è oggi più che mai attuale alla luce dei conflitti e dei massacri che ancora perdurano.
Si notino i campi di grano e i papaveri rossi...
(Riccardo Venturi)
Die Felder von Verdun, die tragen keine Ähren, (continua)
[1976]
Testo di Eric Bogle
Musica ripresa dalla ballata popolare scozzese
Waly, Waly, but Love be Bonny
Lyrics and Music by Eric Bogle
Tune: Waly, Waly, but Love be Bonny
(Traditional Scottish folksong)
Una straordinaria canzone (forse una delle più belle canzoni contro la guerra mai scritte). Per il suo argomento, può essere considerata "gemella" di un'altra stupenda canzone, Vladslo di Willem Vermandere.
Dopo aver visitato i cimiteri di guerra francesi nei primi anni '70, Eric Bogle trasformò una canzone popolare scozzese in un drammatico colloquio fittizio (tecnica compositiva che usa assai di frequente) con il soldato semplice William McBride. Forse Bogle fu ispirato da una pietra tombale che aveva visto. A lungo si è creduto che il soldato ed il nome fossero fittizi.
Piet Chielens, coordinatore del Museo Bellico "In Flanders Fields" a Yprès, in Belgio, ed organizzatore dei... (continua)
Well how do you do, Private William McBride (continua)
ITALIANO / ITALIAN
Versione italiana di Riccardo Venturi
Italian version by Riccardo Venturi
Sulla traduzione originale, tra le primissime dell'intera raccolta (2003) sono state innestate delle correzioni e le integrazioni necessarie dato che il testo della canzone inserito era incompleto. Un ringraziamento speciale a Tom Joad (non direttamente quello della canzone di Woody Guthrie il cui spettro echeggia in un'altra di Bruce Springsteen) per un'ulteriore correzione (nel refrain) che mi ha evitato un abbaglio clamoroso.
This version, one of the very first of the entire AWS Collection (2003), has been implemented with necessary emendations, as the lyrics were not complete. Special thanks to Tom Joad (well, not exactly that of Woody Guthrie's song whose ghost is echoed in a song by Bruce Springsteen...), who prevented me from an awful translation mistake in the refrain. (RV)
"'Children's Crusade' is a fairly bitter song. The original children's crusade took place in the 11th century and two monks had the great idea of recruiting children from the streets of Europe and telling them that they were going to be an army to fight for Christ in Palestine, and to fight the Saracens. The intention all along was to sell them as slaves in Africa. And that's what they did; they recruited thousands of children and sold them as slaves. It seemed a very wonderful symbol of cynicism and the perversion of youthful idealism. Having thought about this for awhile, I realized this wasn't the only children's crusade in history - there have been many. So I look for examples. And the examples in the song I used are the first World War, where millions of young men, Germans, French, English, were killed for reasons... (continua)
[1964]
Testo di Fabrizio De André
Lyrics by Fabrizio De André
Paroles de Fabrizio De André
Musica di Fabrizio De André e Vittorio Centanaro
Music by Fabrizio De André and Vittorio Centanaro
Musique de Fabrizio De André et Vittorio Centanaro
La guerra di Piero ha oramai oltre cinquant'anni; e non solo ricantandola, ma semplicemente rileggendola, sorge spontanea una domanda: ma se questa canzone fosse stata scritta in una lingua di circolazione un po' più larga dell'italiano, dove sarebbe? Probabilmente nelle menti e nei cuori di tutto il mondo. Per questo, anche per farla conoscere meglio, continueremo a cercare di darne il maggior numero di versioni possibili nelle varie lingue.
La canzone ha dei probabilissimi echi provenienti da una celebre poesia di Arthur Rimbaud, Le dormeur du val (L'addormentato nella valle). Si veda a tale riguardo questo articolo di Giuseppe Cirigliano.
La... (continua)
Dormi sepolto in un campo di grano (continua)
FRANCESE / FRENCH [1] - Joëlle Iannicelli
Versione francese di Joëlle Iannicelli
Sicuramente la più brava e dotata traduttrice delle canzoni di Fabrizio de André in lingua francese. Joëlle viene dalle Ardenne, la terra natale di Arthur Rimbaud.
French version by Joëlle Iannicelli
No doubt the most gifted translator of Fabrizio de André's songs in French. Joëlle is originary of the Ardenne, Arthur Rimbaud's native land.
Version française de Joëlle Iannicelli
Sans doute la plus valide et douée traductrice des chansons de Fabrizio de André en langue française. Joëlle est originaire des Ardennes, le pays natal d'Arthur Rimbaud.
LA GUERRE DE PIERRE (continua)
TEDESCO / GERMAN [1]
Versione tedesca di Riccardo Venturi (2003).
"Ho tirato giù questa versione una mattina quasi disperata, alla Camera di Commercio di Valenciennes, dove lavoravo."
PETERS KRIEG (continua)
ESPERANTO - Renato Corsetti
Versione in esperanto di Renato Corsetti
Dal principale sito contenente traduzioni di canzoni italiane e non nella internacia lingvo del dr. Zamenhof.
Esperanto version by Renato Corsetti
From the most important site including translations of Italian (and other) songs into Dr Zamenhof's internacia lingvo.
Version en espéranto de Renato Corsetti
D'après le principal site contenant des traductions de chansons italiennes (et d'autres pays) dans la langue internationale du Dr. Zamenhof
Questa nuova versione, finalmente in rima e metricamente corretta, sostituisce la vecchia che...ha fatto il suo dovere fino ad oggi. Per mantenere la struttura ritmica della canzone è stato ovviamente necessario allontanarsi in qualche punto dall'originale, senza però mai tradirne il senso.
A GUERRA DE PEDRO (continua)
GRECO / GREEK [1]
Versione greca di Giuseppina di Lillo.
Giuseppina di Lillo è una traduttrice e interprete professionale italiana che vive da oltre vent'anni in Grecia, dove si è sposata ed ha una (stupenda) bambina. E' l'autrice di quasi tutte le traduzioni dal greco e in greco del "nucleo storico" questa raccolta.
Ο ΠΟΛΕΜΟΣ ΤΟΥ ΠΕΤΡΟΥ (continua)
COMMENTO DI WALTER LEONARDI
Poesia di grande forza emotiva e potente inno contro la guerra,"La guerra di Piero" è sicuramente il capolavoro giovanile di De André, e una delle sue pù belle canzoni. La ballata appare pervasa da un senso di morte e di fatalità, come se il destino di Piero fosse il destino dell'intera umanità, inerosarabilmente votata alla morte e al dolore. E' significativo, in questo senso, che la canzone cominci con la contemplazione, da parte del poeta, del campo di grano in cui Piero (nome italiano, ma che identifica un personaggio di valore simbolico e universale) "dorme sepolto". La ballata prosegue poi con un analessi, ovvero con la rievocazione dei sogni di pace e di serenità di Piero prima della sua partenza per la guerra e con la drammatica narrazione del cammino del giovane sodato verso quella "valle" dove il suo destino si compirà. Passata la frontiera, infatti,... (continua)
[1996]
Paroles et musique: Gilles Servat
Testo e musica: Gilles Servat
Album: Litanies pour l'an 2000
A differenza del "Déserteur", in questa canzone l'atto di ribellione è visto in piena guerra. Ed anche qui, come nella "Guerra di Piero" e in "The Green Fields Of France (No Man's Land)", ci sono dei papaveri. Un fiore contro la guerra, verrebbe da dire. [Commento originale di RV alla primitiva raccolta delle CCG, 2003.]
J'ai écrit Désertion sans penser vraiment à la guerre de 14. Ou alors à ses débuts, avant les tranchées. Mais c'est vrai que c'est plutôt marqué par cette guerre que par celle de 40. Ou même peut-être par celle de 1870, car j'ai certainement été influencé par Le dormeur du val de Rimbaud.
Non è certo un caso che i papaveri rossi si ritrovino in tante e tante canzoni contro la guerra: tradizionalmente, nel mondo anglosassone, tali fiori sono dedicati alla memoria delle vittime sui campi di battaglia della prima e della seconda guerra mondiale. La cosa sembra risalire proprio a questa poesia di John McCrae, poi divenuta una canzone con la musica di Luc Wynants; ed è così, ad esempio, che in Gran Bretagna, nell' "Armistice Day", tutti portano un papavero rosso all'occhiello. Ma la cosa sembra risalire a ben più indietro nel tempo: si narra che Gengis Khan, l'imperatore e condottiero mongolo che conquistò il più grande impero che la storia abbia mai visto, portasse sempre con sé dei semi di papavero che spargeva sui campi di battaglia dopo le sue vittorie, in ricordo e rispetto di coloro che vi erano caduti, ed anche per "segnare", con il colore di quei fiori, che là si era svolta una battaglia.
*Da/From View Images. Photo by Davis/Topical Press Agency/Getty Images.
Un'introduzione all'album si trova nel commento alla prima canzone, The Post-War Dream.
"Southampton Dock" is a song from Pink Floyd's 1983 album, The Final Cut. While never performed live by the band, it has often been featured in Roger Waters's live shows, most often in a medley with "Get Your Filthy Hands Off My Desert," also from The Final Cut. It was featured in such a medley in Waters's live DVD In the Flesh Live. The song was also played on Waters' 2006-2007 The Dark Side of the Moon Live tour.
La canzone "Felder von Verdun" (I Campi di Verdun) risale a mio parere agli anni '60, ma l'argomento tratta della prima guerra mondiale. Nessun altro campo di battaglia vide più soldati morti di quello attorno alla città francese di Verdun, nella Champagne. Il monito "Mai più guerra" è oggi più che mai attuale alla luce dei conflitti e dei massacri che ancora perdurano.
Si notino i campi di grano e i papaveri rossi...
(Riccardo Venturi)