Saranno sicuramente felici i nostri amici e compagni Marco Valdo M.I. e Lucien Lane, ma crediamo che il nuovo percorso sugli Asini contro la guerra (e contro il lavoro) abbia parecchie cose da dire a tutti!
Riccardo Venturi 11/5/2011 - 10:42
Canzone de Lucien l'âne
Canzone de Lucien l'âne
Canzone française – Canzone de Lucien l'âne – Lucien Lane – 2009
Caro Riccardo, caro Ventu,
Bien sûr qu'on s'est souvent croisés sur les chemins de campagne, sur les sentiers de montagne, sur les routes pierreuses, aux détours des pèlerinages les plus divers... J'ai l'œil noir et vif et moi, je t'ai bien reconnu... Parfois, j'ai une croix sur le dos; parfois, je suis noir; parfois, je suis gris; parfois, je suis brun; parfois, je suis blanc... Je suis l'âne errant que tu croises sur le marché ou là-haut dans le pré. Mais passons. J'ai donc lu avec plaisir ( et Marco Valdo M.I. va la traduire) ta « Lettera ». Comme tu t'adressais à moi, je veux te répondre...
Ma come lo sai, il mio italiano è un po' scarso et poi, veramente, la mia lingua, da lontano, è il francese. Dunque, parlero francese.
D'abord, je vais lever le voile qui couvre pudiquement mes petits secrets.... (continua)
Canzone française – Canzone de Lucien l'âne – Lucien Lane – 2009
Caro Riccardo, caro Ventu,
Bien sûr qu'on s'est souvent croisés sur les chemins de campagne, sur les sentiers de montagne, sur les routes pierreuses, aux détours des pèlerinages les plus divers... J'ai l'œil noir et vif et moi, je t'ai bien reconnu... Parfois, j'ai une croix sur le dos; parfois, je suis noir; parfois, je suis gris; parfois, je suis brun; parfois, je suis blanc... Je suis l'âne errant que tu croises sur le marché ou là-haut dans le pré. Mais passons. J'ai donc lu avec plaisir ( et Marco Valdo M.I. va la traduire) ta « Lettera ». Comme tu t'adressais à moi, je veux te répondre...
Ma come lo sai, il mio italiano è un po' scarso et poi, veramente, la mia lingua, da lontano, è il francese. Dunque, parlero francese.
D'abord, je vais lever le voile qui couvre pudiquement mes petits secrets.... (continua)
Il fut un temps où j'étais un homme-fleur
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I 28/6/2009 - 22:12
Cher Lucien,
D'abord je veux te dédier cette chanson grecque qui parle d'un âne; ou plutôt, ce n'est pas la chanson qui parle de l'âne, mais c'est l'âne même qui parle et raconte sa vie et sa rage. J'espère bien que Marco Valdo M.I. va la traduire en français, parce que c'est vraiment l'hymne de nous autres les ânes. Vraiment tertous. Je vous dis, Lucien, Marco Valdo: on va faire, un très beau jour, la révolution des ânes, η επανάσταση των γαιδαριών. Je vous salue pour le moment, il faut que je fasse la vaisselle...
D'abord je veux te dédier cette chanson grecque qui parle d'un âne; ou plutôt, ce n'est pas la chanson qui parle de l'âne, mais c'est l'âne même qui parle et raconte sa vie et sa rage. J'espère bien que Marco Valdo M.I. va la traduire en français, parce que c'est vraiment l'hymne de nous autres les ânes. Vraiment tertous. Je vous dis, Lucien, Marco Valdo: on va faire, un très beau jour, la révolution des ânes, η επανάσταση των γαιδαριών. Je vous salue pour le moment, il faut que je fasse la vaisselle...
Riccardo Venturi 28/6/2009 - 23:00
Muri a secco
[2009]
Testo di Riccardo Venturi
Parole e musica del proletariato, quando ci saranno.
Il mio bisnonno di parte materna, Menotti Dini, era nato lo stesso giorno in cui era morto Giuseppe Garibaldi: il 2 giugno 1882. Suo padre era esperto nell'arte di fabbricare i muri a secco per le vigne terrazzate dove si faceva il vino aleatico; e quelle vigne vogliono terreno secco come i muri, pietraie, e aria. Le migliori erano sopra il Seccheto, che il nome già dice tutto, sopra Cavoli, sopra Pomonte e Chiessi; e quelle ancora migliori erano le più in alto. Bisognava prendere dei sentieri ripidi spiombati e salire su fino a sei o settecento metri.
I bambini erano pregiati per quel lavoro. Agili, piccoli, con le dita che s'infilavano nei pertugi. Quando aveva cinque anni e mezzo, il mio bisnonno dovette andare a lavorare con suo padre, a fare i muri a secco. Siamo all'Isola d'Elba attorno al 1888,... (continua)
Testo di Riccardo Venturi
Parole e musica del proletariato, quando ci saranno.
Il mio bisnonno di parte materna, Menotti Dini, era nato lo stesso giorno in cui era morto Giuseppe Garibaldi: il 2 giugno 1882. Suo padre era esperto nell'arte di fabbricare i muri a secco per le vigne terrazzate dove si faceva il vino aleatico; e quelle vigne vogliono terreno secco come i muri, pietraie, e aria. Le migliori erano sopra il Seccheto, che il nome già dice tutto, sopra Cavoli, sopra Pomonte e Chiessi; e quelle ancora migliori erano le più in alto. Bisognava prendere dei sentieri ripidi spiombati e salire su fino a sei o settecento metri.
I bambini erano pregiati per quel lavoro. Agili, piccoli, con le dita che s'infilavano nei pertugi. Quando aveva cinque anni e mezzo, il mio bisnonno dovette andare a lavorare con suo padre, a fare i muri a secco. Siamo all'Isola d'Elba attorno al 1888,... (continua)
All'alba non c'erano galli,
(continua)
(continua)
26/6/2009 - 05:28
Caro Riccardo, il tuo testo molto bello mi ha fatto venire in mente una canzone milanese d'altri tempi,non dissimili da quelli del tuo bisnonno, quando il lavoro dei padri arpionava i figlioletti appena svezzati e non li mollava più, se non quando la schiena era rotta, e il vecchio, come un cavallo spremuto, l'era dumà bon de mazzà. E' la canzone del Mulèta (L'Arrotino), che trascrivo così come ce l'ho in mente, sicuramente con molti errori. Mi pare di averla sentita, con le parole giuste, anche da Svampa.
Me pader fa el mulèta
e mi fo el muletin
quand sarà mort me pader
farò el muleta anmì.
Me pader fa el mulèta
e mi fo el muntasù
me pader toeuvi i svanzik
e mi pesciàd n' del cuu.
Gira la roeuda la gira
gira gira la roeuda la va
gira gira Giuvann che ven sira
ma la roeuda continua a girà.
Quanto ai muri a secco, ho sentito dire che è vero: non si trova più nessuno che li sappia fare. Ma gli Albanesi conoscono ancora l'arte.
Me pader fa el mulèta
e mi fo el muletin
quand sarà mort me pader
farò el muleta anmì.
Me pader fa el mulèta
e mi fo el muntasù
me pader toeuvi i svanzik
e mi pesciàd n' del cuu.
Gira la roeuda la gira
gira gira la roeuda la va
gira gira Giuvann che ven sira
ma la roeuda continua a girà.
Quanto ai muri a secco, ho sentito dire che è vero: non si trova più nessuno che li sappia fare. Ma gli Albanesi conoscono ancora l'arte.
Gian Piero Testa 28/6/2009 - 21:47
Η μπαλάντα του Kυρ-Μέντιου
I baláda tou Kyr-Mediou
Στίχοι: Κώστας Βάρναλης
Μουσική: Λουκάς Θάνου
Πρώτη εκτέλεση: Νίκος Ξυλούρης
'Aλμπουμ: Σάλπισμα
Lyrics by Kostas Varnalis
Music by Loukas Thanou
First performed by Nikos Xylouris
Album: Salpisma
Testo di Kostas Varnalis
Musica di Loukas Thanou
Prima interpretazione di Nikos Xylouris
Album: Salpisma
Kostas Varnalis (1883-1973), greco della diaspora (era nato a Burgas, in Bulgaria, ed in Bulgaria visse a lungo), è uno dei più grandi poeti della Grecia moderna. Ma, sebbene coltissimo di formazione, era un poeta popolare, nel senso più vero della parola; uno che, come Kavafis, faceva circolare le sue poesie su volantini stampati a sue spese. Era anche uno di quei cantori che riescono a modellare la propria lingua in un modo assolutamente vertiginoso, basandosi proprio sui modelli tradizionali più antichi; non a caso tradusse nella lingua moderna Aristofane... (continua)
Στίχοι: Κώστας Βάρναλης
Μουσική: Λουκάς Θάνου
Πρώτη εκτέλεση: Νίκος Ξυλούρης
'Aλμπουμ: Σάλπισμα
Lyrics by Kostas Varnalis
Music by Loukas Thanou
First performed by Nikos Xylouris
Album: Salpisma
Testo di Kostas Varnalis
Musica di Loukas Thanou
Prima interpretazione di Nikos Xylouris
Album: Salpisma
Kostas Varnalis (1883-1973), greco della diaspora (era nato a Burgas, in Bulgaria, ed in Bulgaria visse a lungo), è uno dei più grandi poeti della Grecia moderna. Ma, sebbene coltissimo di formazione, era un poeta popolare, nel senso più vero della parola; uno che, come Kavafis, faceva circolare le sue poesie su volantini stampati a sue spese. Era anche uno di quei cantori che riescono a modellare la propria lingua in un modo assolutamente vertiginoso, basandosi proprio sui modelli tradizionali più antichi; non a caso tradusse nella lingua moderna Aristofane... (continua)
Δεν λυγάνε τα ξεράδια
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 31/5/2007 - 23:17
1° giugno 2007
Tardiva nota alla traduzione. A rigore, Κυρ-Mέντιος andrebbe traslitterato Kyr-Mendios, poiché la sua storia ha origine nella città di Mendi. Ma data l' "evanescenza" del gruppo "-nd-" nella lingua greca, con l'elemento nasale che alcuni pronunciano ed altri no, ho preferito a suo tempo "Medios" anche perché, in italiano, ha un'assonanza con "medio" che mi sembra renda bene l'asino-uomo ordinario, sfruttato, eccetera.
Tardiva nota alla traduzione. A rigore, Κυρ-Mέντιος andrebbe traslitterato Kyr-Mendios, poiché la sua storia ha origine nella città di Mendi. Ma data l' "evanescenza" del gruppo "-nd-" nella lingua greca, con l'elemento nasale che alcuni pronunciano ed altri no, ho preferito a suo tempo "Medios" anche perché, in italiano, ha un'assonanza con "medio" che mi sembra renda bene l'asino-uomo ordinario, sfruttato, eccetera.
LA BALLATA DEL SOR MEDIOS
(continua)
(continua)
Η μπαλάντα του Κυρ-Μέντιου
Το ολόκληρο ποίημα του Κώστα Βάρναλη
La ballata del Sor Medios
La poesia completa di Kostas Vàrnalis
Το ολόκληρο ποίημα του Κώστα Βάρναλη
La ballata del Sor Medios
La poesia completa di Kostas Vàrnalis
La poesia di Kostas Varnalis nel testo completo. Presenta alcune variazioni ortografiche rispetto alla versione abbreviata cantata da Nikos Xylouris. Ovviamente, sulla stessa musica, è possibile cantare anche la poesia completa.
Η ΜΠΑΛΆΝΤΑ ΤΟΥ ΚΥΡ-ΜΈΝΤΙΟΥ
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 1/6/2007 - 00:52
Il testo della canzone in trascrizione fonetica e con assecuzione del testo cantato (secondo la pronuncia di Nikos Xylouris)
[ δe.li'γane ta.kse'raδja
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 1/6/2007 - 01:25
La storia del Sor Medios - 'Η ἱστορία τοῦ Κυρ-Μέντιου
di Gian Piero Testa
ἀπό τὸν Δζὰν Πιέρο Τέστα
Spiega il mio dizionario di Greco Moderno, del prof. Yorgos Babiniòtis, che la denominazione Mèdios, Medis e Kyr-Medios, attribuita popolarmente all'asino, ha un'origine medioevale che ci riporta all'antica città macedone di Mendi, la quale aveva coniato monete, su una faccia delle quali si mostrava una testa d'asino. Per quale motivo, o in onore di chi, il Babiniotis non dice. Dice però che già a Bisanzio ricorreva l'espressione "mèdios onos", "asino di Mendi". A Milano si diceva "asen de Barlasina", "asino di Barlassina", luogo di interscambio delle merci someggiate . E i comaschi istruiti nel Francese e sprezzanti del volgo sentenziavano : "Chacun à sa place, c'est-à-dire: i asen a Zelbi e i cavai a San Sir", dove Zelbio è un'amena ma un tempo molto rustica località montana del Triangolo... (continua)
di Gian Piero Testa
ἀπό τὸν Δζὰν Πιέρο Τέστα
Spiega il mio dizionario di Greco Moderno, del prof. Yorgos Babiniòtis, che la denominazione Mèdios, Medis e Kyr-Medios, attribuita popolarmente all'asino, ha un'origine medioevale che ci riporta all'antica città macedone di Mendi, la quale aveva coniato monete, su una faccia delle quali si mostrava una testa d'asino. Per quale motivo, o in onore di chi, il Babiniotis non dice. Dice però che già a Bisanzio ricorreva l'espressione "mèdios onos", "asino di Mendi". A Milano si diceva "asen de Barlasina", "asino di Barlassina", luogo di interscambio delle merci someggiate . E i comaschi istruiti nel Francese e sprezzanti del volgo sentenziavano : "Chacun à sa place, c'est-à-dire: i asen a Zelbi e i cavai a San Sir", dove Zelbio è un'amena ma un tempo molto rustica località montana del Triangolo... (continua)
Gian Piero Testa 25/4/2009 - 15:08
La prière [including Il n'y a pas d'amour heureux and Preghiera in gennaio]
Poème de Francis Jammes [1906]
D'après le recueil L'église habillée de feuilles
[Titre originel: Les mystères douloureux]
Musique et interprétation de Georges Brassens
1953, Disque 3, face 2
Poesia di Francis Jammes [1906]
Dalla raccolta L'églis habillée de feuilles [La chiesa vestita di foglie]
[Titolo originale: Les mystères douloureux (I misteri dolorosi)]
Musica e interpretazione di Georges Brassens
1953, Disco 3, Lato 2
Una delle massime, e più note, poesie di Francis Jammes che ha avuto un destino musicale decisamente singolare sin da quando, nel 1953, Georges Brassens la mise in musica per inserirla nel suo 3° disco. Abbreviandola di diverse strofe rispetto all'originale, ma rendendola probabilmente più altamente drammatica. Al pathos della canzone contribuisce senz'altro anche la melodia composta da Brassens, che deciderà poi addirittura di usarla, senza cambiarne... (continua)
D'après le recueil L'église habillée de feuilles
[Titre originel: Les mystères douloureux]
Musique et interprétation de Georges Brassens
1953, Disque 3, face 2
Poesia di Francis Jammes [1906]
Dalla raccolta L'églis habillée de feuilles [La chiesa vestita di foglie]
[Titolo originale: Les mystères douloureux (I misteri dolorosi)]
Musica e interpretazione di Georges Brassens
1953, Disco 3, Lato 2
Una delle massime, e più note, poesie di Francis Jammes che ha avuto un destino musicale decisamente singolare sin da quando, nel 1953, Georges Brassens la mise in musica per inserirla nel suo 3° disco. Abbreviandola di diverse strofe rispetto all'originale, ma rendendola probabilmente più altamente drammatica. Al pathos della canzone contribuisce senz'altro anche la melodia composta da Brassens, che deciderà poi addirittura di usarla, senza cambiarne... (continua)
Agonie.
(continua)
(continua)
inviata da Susana 5/1/2008 - 09:35
Il n'y a pas d'amour heureux
Poème de Louis Aragon [1946]
Musique: Georges Brassens, La Prière, 1953.
Georges Brassens dal vivo, con Pierre Nicolas al contrabbasso.
Poème de Louis Aragon [1946]
Musique: Georges Brassens, La Prière, 1953.
Georges Brassens dal vivo, con Pierre Nicolas al contrabbasso.
La poesia di Louis Aragon cantata da Brassens sulla stessa melodia de La Prière è stata da Brassens abbreviata della strofa finale. La proponiamo nel testo integrale, con la strofa finale indicata tra [parentesi quadre]. [CCG/AWS Staff]
IL N'Y A PAS D'AMOUR HEUREUX
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 6/1/2008 - 19:31
Della poesia completa di Aragon (e della canzone di Brassens)
6 gennaio 2008
6 gennaio 2008
NON ESISTE AMORE FELICE
(continua)
(continua)
Fabrizio De André: Preghiera in Gennaio
[1967] - Testo e musica di Fabrizio de André
dedicata a Luigi Tenco
[1967] - Testo e musica di Fabrizio de André
dedicata a Luigi Tenco
Lascia che sia fiorito
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 6/1/2008 - 21:11
La strana situazione di FABRIZIO DE ANDRE’ cantautore dei poveri:
LE SUE CANZONI CENSURATE DALLA RAI-TV, PIACCIONO IN VATICANO
Genova, aprile
L'ultimo dei "trovatori", il cantore dei poveri, della gente che conduce una vita normale, in un mondo maledettamente normale, il mondo della grande provincia italiana, l'ho trovato a Genova in un appartamento dalle ampie vetrate, in faccia al mare, sul corso Italia. Si chiama Fabrizio De André, ha 28 anni, è sposato ed ha un figlio di nome Cristiano, di sei anni.
Fabrizio De André è l'autore di canzoni come Marinella, Carlo Martello torna dalla battaglia di Poitier, II testamento e La ballata del Miché. Tutte canzoni censurate dalla commissione d'ascolto della Televisione italiana, che le ha giudicate troppo "spinte" per il gusto degli italiani. Immorali, insomma. Tutte canzoni che raccontano storie tristi, antiche, con un gusto quasi... (continua)
LE SUE CANZONI CENSURATE DALLA RAI-TV, PIACCIONO IN VATICANO
Genova, aprile
L'ultimo dei "trovatori", il cantore dei poveri, della gente che conduce una vita normale, in un mondo maledettamente normale, il mondo della grande provincia italiana, l'ho trovato a Genova in un appartamento dalle ampie vetrate, in faccia al mare, sul corso Italia. Si chiama Fabrizio De André, ha 28 anni, è sposato ed ha un figlio di nome Cristiano, di sei anni.
Fabrizio De André è l'autore di canzoni come Marinella, Carlo Martello torna dalla battaglia di Poitier, II testamento e La ballata del Miché. Tutte canzoni censurate dalla commissione d'ascolto della Televisione italiana, che le ha giudicate troppo "spinte" per il gusto degli italiani. Immorali, insomma. Tutte canzoni che raccontano storie tristi, antiche, con un gusto quasi... (continua)
Alessio 7/1/2008 - 15:01
Trovato qui
Per el fiolin ch’el moeur visin a la soa mamma
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 18/7/2008 - 13:38
Versione cantabile, fedele all'originale, anche se in parte modernizzata. Alcune immagini poetiche infatti, tipiche dei primi decenni del 900,vengono attualizzate. Così il bambino morente mentre gli altri giocano in cortile diviene il ragazzo ucciso in chissà quali tragiche circostanze e l'ubriaco che rientra alla sera diviene il padre violento.
LA PREGHIERA
(continua)
(continua)
inviata da Andrea Buriani 31/1/2009 - 19:23
Noi siamo gli asini
[2007]
Testo e musica di Ascanio Celestini
Da: "Parole sante", album premiato con il Premio Ciampi 2007 come "Miglior debutto discografico dell'anno"
Ci sono due palazzi.
Uno è il centro commerciale con la sua bella insegna, il tetto iperbolico e le vetrate lucide che lo fanno sembrare un autogrill da superstrada per Marte. L'altro, un parallelepipedo dritto pensato da qualche geometra con le coliche è il call center. Uno è fatto per essere guardato e infatti lo vedono tutti. L'altro è invisibile un po' perché non fa piacere vederlo, un po' perché il gemello sgargiante che gli sta accanto si prende tutta l'attenzione. Però si fa sentire. Ci parli al telefono quando ti chiama a casa per venderti un aspirapolvere o un nuovo piano tariffario. Ci parli quando chiami il numero verde scritto sull'etichetta di una bevanda gassata o un assorbente interno. Accanto ai gemelli di cemento armato... (continua)
Testo e musica di Ascanio Celestini
Da: "Parole sante", album premiato con il Premio Ciampi 2007 come "Miglior debutto discografico dell'anno"
Ci sono due palazzi.
Uno è il centro commerciale con la sua bella insegna, il tetto iperbolico e le vetrate lucide che lo fanno sembrare un autogrill da superstrada per Marte. L'altro, un parallelepipedo dritto pensato da qualche geometra con le coliche è il call center. Uno è fatto per essere guardato e infatti lo vedono tutti. L'altro è invisibile un po' perché non fa piacere vederlo, un po' perché il gemello sgargiante che gli sta accanto si prende tutta l'attenzione. Però si fa sentire. Ci parli al telefono quando ti chiama a casa per venderti un aspirapolvere o un nuovo piano tariffario. Ci parli quando chiami il numero verde scritto sull'etichetta di una bevanda gassata o un assorbente interno. Accanto ai gemelli di cemento armato... (continua)
Noi siamo una testa senza giudizio
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 23/12/2007 - 18:17
Chanson italienne - Noi siamo asini - Ascanio Celestini – 2007
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« Paroles Saintes » d'Ascanio Celestini est, tout simplement, un solide album d'auteur. Sa sortie est à l'enseigne de la qualité à laquelle Celestini, connu surtout comme acteur, nous sert des « croquis » d'actualités. Il nous présente des morceaux de ceux qui n'ont aps toujours de voix : des précaires, des personnes qui sont enfermées dans les asiles, de gens qui ne se contentent pas de ce que la société sert sur le plat.
Ascanio Celestini raconte des situations tristes qui concerne notre pays. Ses textes sont à la hauteur de la situation et nous devons espérer pouvoir encore l'écouter comme musicien en plus de l'acteur...
Considéré comme un des talents littéraires et théâtraux majeurs de sa génération ... Sa capacité d'imagination, son talent vocal inné et son air satirique caractéristique resplendissent ... et se relient... (continua)
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« Paroles Saintes » d'Ascanio Celestini est, tout simplement, un solide album d'auteur. Sa sortie est à l'enseigne de la qualité à laquelle Celestini, connu surtout comme acteur, nous sert des « croquis » d'actualités. Il nous présente des morceaux de ceux qui n'ont aps toujours de voix : des précaires, des personnes qui sont enfermées dans les asiles, de gens qui ne se contentent pas de ce que la société sert sur le plat.
Ascanio Celestini raconte des situations tristes qui concerne notre pays. Ses textes sont à la hauteur de la situation et nous devons espérer pouvoir encore l'écouter comme musicien en plus de l'acteur...
Considéré comme un des talents littéraires et théâtraux majeurs de sa génération ... Sa capacité d'imagination, son talent vocal inné et son air satirique caractéristique resplendissent ... et se relient... (continua)
NOUS SOMMES DES ÂNES
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 18/12/2008 - 19:17
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