Caro Bartleby, vorrei risponderti sul "silenzio" delle CCG sulla questione della Libia. Chiaramente in parte è dovuto al fatto che non abbiamo trovato una canzone adatta. Oggi appunto la cercavo e l'unica cosa che ho trovato è che una canzone degli oppositori di Gheddafi sicuramente esiste ma non è facile trovarla.
Sulla presa di posizione, beh le CCG non sono mica un partito e neanche un movimento, sono fatte da un gruppo di persone che liberamente esprime le proprie idee... ti posso dire come la penso io.
Da quello che ho letto e ascoltato in queste ultime settimane mi è sembrato di capire che:
- Gheddafi è stato un dittatore schifoso e lo è da quarant'anni. Se all'inizio la rivoluzione libica poteva riscuotere una qualche simpatia in quanto vicina al movimento dei paesi non allineati come l'Egitto di Nasser e parte di un cosiddetto "socialismo arabo" o in quanto oppositrice dei piani... (continua)
Sulla presa di posizione, beh le CCG non sono mica un partito e neanche un movimento, sono fatte da un gruppo di persone che liberamente esprime le proprie idee... ti posso dire come la penso io.
Da quello che ho letto e ascoltato in queste ultime settimane mi è sembrato di capire che:
- Gheddafi è stato un dittatore schifoso e lo è da quarant'anni. Se all'inizio la rivoluzione libica poteva riscuotere una qualche simpatia in quanto vicina al movimento dei paesi non allineati come l'Egitto di Nasser e parte di un cosiddetto "socialismo arabo" o in quanto oppositrice dei piani... (continua)
Lorenzo 19/3/2011 - 21:54
Stralcio di intervista a Gino Strada
Io sono contro la guerra... Lo dico da lustri, sono contro la guerra e continuo ad essere contro la guerra.
Quindi anche contro un attacco per fermare gli attachi di Gheddafi?
Io sono contro la guerra. Mi sembra chiaro cosa vuol dire essere contro la guerra, no?
Ma c'è la circostanza che lì si facciano morti tra i civili a opera di Gheddafi e che si debba fermare tutto questo.
E invece chi li fermerà mirerà diritto a Gheddafi, immagino, no?
Beh, nell'intento si vogliono colpire le basi militari.
E probabilmente neanche nell'intento di Gheddafi non si vogliono colpire i civili... Ma non è questo il problema, il problema è il ricorso allo strumento guerra.
Io sono contrario alla guerra per tante ragioni, una delle quali -non ultima- è che sono un cittadino italiano e ho una costituzione che ripudia la guerra.
Da Repubblica on line
Io sono contro la guerra... Lo dico da lustri, sono contro la guerra e continuo ad essere contro la guerra.
Quindi anche contro un attacco per fermare gli attachi di Gheddafi?
Io sono contro la guerra. Mi sembra chiaro cosa vuol dire essere contro la guerra, no?
Ma c'è la circostanza che lì si facciano morti tra i civili a opera di Gheddafi e che si debba fermare tutto questo.
E invece chi li fermerà mirerà diritto a Gheddafi, immagino, no?
Beh, nell'intento si vogliono colpire le basi militari.
E probabilmente neanche nell'intento di Gheddafi non si vogliono colpire i civili... Ma non è questo il problema, il problema è il ricorso allo strumento guerra.
Io sono contrario alla guerra per tante ragioni, una delle quali -non ultima- è che sono un cittadino italiano e ho una costituzione che ripudia la guerra.
Da Repubblica on line
Riccardo Venturi - daniela -k.d.- 19/3/2011 - 22:25
Grazie Lorenzo, effettivamente la mia richiesta di una "presa di posizione" era impropria e assolutamente fuori luogo: so bene cosa sono e cosa non sono le CCG/AWS.
Devo ammettere che quell'espressione tradiva chiaramente - e me ne sono reso conto solo dopo aver letto il tuo intervento - tutto questo ennesimo clamore di guerra che ci colpisce, che mi colpisce e rispetto al quale vorrei non avere nessun dubbio eppure... Eppure penso a quei tanti libici che hanno creduto di poter abbattere il loro aguzzino e che oggi rischiano di essere spazzati via con le loro famiglie... Forse non eran pronti, forse hanno sottovalutato i colpi di coda del colonnello, forse è giusto che la Storia li condanni a morte come tanti in tutto il mondo prima di loro...
Eppure...
Tu hai citato il Kosovo e Milošević; io non sono un esperto di guerre balcaniche e di disgregazione della Jugoslavia, anzi, non ci ho... (continua)
Devo ammettere che quell'espressione tradiva chiaramente - e me ne sono reso conto solo dopo aver letto il tuo intervento - tutto questo ennesimo clamore di guerra che ci colpisce, che mi colpisce e rispetto al quale vorrei non avere nessun dubbio eppure... Eppure penso a quei tanti libici che hanno creduto di poter abbattere il loro aguzzino e che oggi rischiano di essere spazzati via con le loro famiglie... Forse non eran pronti, forse hanno sottovalutato i colpi di coda del colonnello, forse è giusto che la Storia li condanni a morte come tanti in tutto il mondo prima di loro...
Eppure...
Tu hai citato il Kosovo e Milošević; io non sono un esperto di guerre balcaniche e di disgregazione della Jugoslavia, anzi, non ci ho... (continua)
Bartleby 19/3/2011 - 23:22
Sulle guerre jugoslave quel poco che ho capito è stato grazie ad un libro eccezionale, "Maschere per un massacro" di Paolo Rumiz. Poi ho avuto occasione di leggere qualcosa quel filo-serbo di Peter Handke (il mio sosia). Quello che mi è sembrato di capire l'ho scritto qui tempo fa. Il paragone secondo me ci può stare. Anche se in Kosovo non c'è il petrolio, ci sono delle basi americane strategicamente fondamentali. Sul pullman da Belgrado a Sarajevo un serbo spiegava che "Tito quelle basi non gliele avrebbe mai concesse"...
Lorenzo 19/3/2011 - 23:49
E fu kosì che Sarkozì cominciò la sua guerra lì (lìbia)
assieme a Obamì e Berluskonì
per la salvezza di quel popolo lì (libico)
assieme a Obamì e Berluskonì
per la salvezza di quel popolo lì (libico)
Manù 20/3/2011 - 08:39
Intanto (20 marzo 2003-20 marzo 2011) questo sito ha compiuto 8 anni. Otto anni fa bombardavano Baghdad (guerra tuttora in corso se qualcuno l'avesse dimenticato), oggi bombardano Tripoli.
CCG/AWS Staff 20/3/2011 - 08:50
Non lo so, Lorenzo, non vedo molte analogie con il Kosovo...
E' proprio perchè lì non c'era nulla di appetibile che li hanno lasciati (e li hanno aiutati) a scannarsi come maiali per anni e, a quanto mi risulta, la grande base Camp Bondsteel fu costruita dopo l'intervento "umanitario" del 1999... Gli USA semplicemente "capitalizzarono" l'occasione...
Per la Libia le cose stanno molto diversamente: lì sono seduti su un mare di gas e di petrolio e l'intervento dei "volenterosi" si pone a poche settimane dall'inizio del conflitto interno...
Quel che mi pare chiaro è che il protagonismo della Francia è dovuto alle imminenti elezioni presidenziali ed al tentativo di Sarkozy di rilanciare la propria immagine piuttosto smerdata in patria almeno come "difensore degli oppressi" all'estero, e una bella scaramuccia contro un odioso dittatore è certo un bel colpo per lui...
Quanto a noi, nonostante... (continua)
E' proprio perchè lì non c'era nulla di appetibile che li hanno lasciati (e li hanno aiutati) a scannarsi come maiali per anni e, a quanto mi risulta, la grande base Camp Bondsteel fu costruita dopo l'intervento "umanitario" del 1999... Gli USA semplicemente "capitalizzarono" l'occasione...
Per la Libia le cose stanno molto diversamente: lì sono seduti su un mare di gas e di petrolio e l'intervento dei "volenterosi" si pone a poche settimane dall'inizio del conflitto interno...
Quel che mi pare chiaro è che il protagonismo della Francia è dovuto alle imminenti elezioni presidenziali ed al tentativo di Sarkozy di rilanciare la propria immagine piuttosto smerdata in patria almeno come "difensore degli oppressi" all'estero, e una bella scaramuccia contro un odioso dittatore è certo un bel colpo per lui...
Quanto a noi, nonostante... (continua)
Bartleby 20/3/2011 - 09:18
Capisco la provocazione Bartleby, ma non posso fare a meno che risponderti citando Boris Vian che scriveva "où sera la patrie ? Ce n'est pas la terre - ce sont les gens, la patrie". Ecco allargando un po' il discorso ("nostra patria è il mondo intero") è l'umanità che merita di sopravvivere... tanto anche se dovessimo sparire dalla faccia della terra arriverebbe un'astronave piena di alieni che colonizzerebbe il nostro pianeta e ricomincerebbe a farsi guerra....
Lorenzo 20/3/2011 - 09:40
Per quanto riguarda il Kosovo, quello che scrivi è vero solo in parte. La guerra che l'Europa e gli Stati Uniti lasciarono infuriare per anni, quella combattuta con i kalashnikov made in Germany, fu quella in Bosnia. Nel Kosovo intervennero molto più rapidamente. L'intervento era preparato da tempo con un'incredibile campagna volta a demonizzare i serbi e a minimizzare le colpe della Croazia (governata dal fascista Tudjman e riconosciuta a tempo di record dal Vaticano).
Lorenzo 20/3/2011 - 09:57
Libia: la vergogna senza fine di noi Occidente in guerra di Giuseppe Genna
da Carmilla On Line
Con un tempismo che non lascia àdito a dubbi, ecco in cosa si è tradotto lo "scatto d'orgoglio" che, secondo il nostro Presidente della Cosiddetta Repubblica, avrebbe manifestato l'Italia, nella giornata di marketing per i 150 anni dall'erezione di questo Stato Pietoso: si è tradotto nella cifra genica di questo stesso Paese, cioè la crudeltà, il trasformismo, la furbizia idiota e malvagia, l'entusiastica salita sul carro dei vincitori delle prossime ore. E' come fosse "firmato Diaz" e invece è "firmato Giorgio Napolitano" questo intervento che lascia attoniti, a poche ore dalla rilettura del celebre quanto inutilissimo articolo costituzionale n°11: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie... (continua)
da Carmilla On Line
Con un tempismo che non lascia àdito a dubbi, ecco in cosa si è tradotto lo "scatto d'orgoglio" che, secondo il nostro Presidente della Cosiddetta Repubblica, avrebbe manifestato l'Italia, nella giornata di marketing per i 150 anni dall'erezione di questo Stato Pietoso: si è tradotto nella cifra genica di questo stesso Paese, cioè la crudeltà, il trasformismo, la furbizia idiota e malvagia, l'entusiastica salita sul carro dei vincitori delle prossime ore. E' come fosse "firmato Diaz" e invece è "firmato Giorgio Napolitano" questo intervento che lascia attoniti, a poche ore dalla rilettura del celebre quanto inutilissimo articolo costituzionale n°11: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie... (continua)
Riccardo Venturi 20/3/2011 - 12:20
Sì, Riccardo e Lorenzo, sono d'accordo su tutto.
Pure l'analisi di Genna sul "grande scacchiere" - e come la sua ce ne sono tante altre con sfumature e proiezioni diverse - non fa una grinza...
Ma voi sapete che a me non interessa tanto la strategia e la geopolitica ma le storie minime, quelle delle persone, le storie di chi vive e di chi crepa.
E qui, con o senza Cruise e Tomahawk, creperà o sarebbe crepata un sacco di gente.
E allora però mi piacerebbe anche che gli antimilitaristi e/o pacifisti che volano in alto nelle loro analisi sagaci, dopo aver detto che l'intervento straniero il Libia è un abuso, un'aberrazione ed un crimine, aggiungessero: "Ci dispiace per tutti quei libici che hanno creduto e sperato di disfarsi del loro dittatore. Non erano pronti. Forse nemmeno i tempi lo erano. Hanno sbagliato. Ma piuttosto che macchiarci di una nuova guerra, secondo noi, sarebbe stato meglio... (continua)
Pure l'analisi di Genna sul "grande scacchiere" - e come la sua ce ne sono tante altre con sfumature e proiezioni diverse - non fa una grinza...
Ma voi sapete che a me non interessa tanto la strategia e la geopolitica ma le storie minime, quelle delle persone, le storie di chi vive e di chi crepa.
E qui, con o senza Cruise e Tomahawk, creperà o sarebbe crepata un sacco di gente.
E allora però mi piacerebbe anche che gli antimilitaristi e/o pacifisti che volano in alto nelle loro analisi sagaci, dopo aver detto che l'intervento straniero il Libia è un abuso, un'aberrazione ed un crimine, aggiungessero: "Ci dispiace per tutti quei libici che hanno creduto e sperato di disfarsi del loro dittatore. Non erano pronti. Forse nemmeno i tempi lo erano. Hanno sbagliato. Ma piuttosto che macchiarci di una nuova guerra, secondo noi, sarebbe stato meglio... (continua)
Bartleby 20/3/2011 - 14:10
Leggo l' "editoriale" sulle ultime novità...
Bene, con un unico appunto: ma se le rivolte in Tunisia ed Egitto e pure quella libica (non fosse che Gheddafi s'è messo di traverso) e le altre sono "finte", o perchè allora le abbiamo salutate con tanto entusiasmo? E in futuro come potremo più distinguere una rivolta autenticamente popolare da una biecamente manovrata dai soliti sordidi profittatori?
Ho la sensazione di essere nelle condizioni di un tetraplegico o di un terminale che sulla sua carrozzina urla "No alla guerra!"
Bene, con un unico appunto: ma se le rivolte in Tunisia ed Egitto e pure quella libica (non fosse che Gheddafi s'è messo di traverso) e le altre sono "finte", o perchè allora le abbiamo salutate con tanto entusiasmo? E in futuro come potremo più distinguere una rivolta autenticamente popolare da una biecamente manovrata dai soliti sordidi profittatori?
Ho la sensazione di essere nelle condizioni di un tetraplegico o di un terminale che sulla sua carrozzina urla "No alla guerra!"
Bartleby 20/3/2011 - 14:26
Non lo so, Bartleby, è sempre difficile riuscire a giudicare in tempo reale. Io non credo che la rivolta libica sia manovrata da sordidi profittatori. Almeno in parte credo che sia animata da autentici oppositori di Gheddafi che avranno anche i loro obiettivi più o meno nobili e che agiscono indipendentemente dall'occidente. Secondo quello che scrive Fortress Europe:
I volontari dell'armata rivoluzionaria sono pronti a continuare a combattere. Perché nessuno si aspetta che Gheddafi ritiri le sue truppe. E nessuno allo stesso tempo vuole l'entrata nel paese delle truppe straniere e l'occupazione militare stile Iraq o Afghanistan. Vogliono fare da soli. Questo è chiaro ed è scritto sui muri e sui volantini distribuiti in piazza dal movimento.
Sicuramente però Francia, USA e buon'ultima la portaerei Italia si stanno approfittando della situazione.
In Egitto, per quanto la situazione si stia... (continua)
I volontari dell'armata rivoluzionaria sono pronti a continuare a combattere. Perché nessuno si aspetta che Gheddafi ritiri le sue truppe. E nessuno allo stesso tempo vuole l'entrata nel paese delle truppe straniere e l'occupazione militare stile Iraq o Afghanistan. Vogliono fare da soli. Questo è chiaro ed è scritto sui muri e sui volantini distribuiti in piazza dal movimento.
Sicuramente però Francia, USA e buon'ultima la portaerei Italia si stanno approfittando della situazione.
In Egitto, per quanto la situazione si stia... (continua)
Lorenzo 20/3/2011 - 15:05
Vorrei aggiungere che Gheddafi ha dato una grossa mano alla Lega e a Berlusconi, imprigionando gente che cercava di imbarcarsi verso l'Italia e che avrebbe avuto il diritto di chiedere asilo politico, e ne ha abbandonati altri a morire di sete nel deserto. La condizione dei lavoratori immigrati in Libia è disumana. I giovani libici che combattono Gheddafi sono senza dubbio la parte migliore del paese.
Certamente se la Libia non avesse un mare di gas e di petrolio, i soccorsi ai combattenti non sarebbero stati così rapidi, o forse non ci sarebbero stati.
Comunque gli aerei possono ben poco contro i mercenari di Gheddafi che vanno casa per casa ad accoppare la gente.
Certamente se la Libia non avesse un mare di gas e di petrolio, i soccorsi ai combattenti non sarebbero stati così rapidi, o forse non ci sarebbero stati.
Comunque gli aerei possono ben poco contro i mercenari di Gheddafi che vanno casa per casa ad accoppare la gente.
Silva 20/3/2011 - 18:18
gli aerei possono molto invece: possono spianare la casa ammazzando sia i mercenari che quelli che ci abitano
Alberto 20/3/2011 - 19:01
Certo che a La Russa (in questa rara foto d'infanzia, è quello che come al solito copia dal camerata accanto) non gli
parrà vero di poter bombardare...
TRIPOLI, bel suol d’amore,
ti giunga dolce questa mia canzon!
Sventoli il tricolore
sulle tue torri al rombo del cannon!
Naviga, o corazzata:
benigno è il vento e dolce la stagion.
Tripoli, terra incantata,
sarai italiana al rombo del cannon!
A IGNA', CHE ORGASMO!!!
VIVA L'ITALIA, E VIVA LA TRIPOLITANIA E LA CIRENAICA FINALMENTE DI NUOVO UNITE COL FERRO E COL FUOCO AL SACRO SUOLO PATRIO!
(A Ignà, che momento, che momento... tutta una vita, tutta una vita... che commozione, sniff!)
parrà vero di poter bombardare...
TRIPOLI, bel suol d’amore,
ti giunga dolce questa mia canzon!
Sventoli il tricolore
sulle tue torri al rombo del cannon!
Naviga, o corazzata:
benigno è il vento e dolce la stagion.
Tripoli, terra incantata,
sarai italiana al rombo del cannon!
A IGNA', CHE ORGASMO!!!
VIVA L'ITALIA, E VIVA LA TRIPOLITANIA E LA CIRENAICA FINALMENTE DI NUOVO UNITE COL FERRO E COL FUOCO AL SACRO SUOLO PATRIO!
(A Ignà, che momento, che momento... tutta una vita, tutta una vita... che commozione, sniff!)
Bartleby 20/3/2011 - 21:13
Non ci prendete più per il culo con la "missione umanitaria". QUESTA È GUERRA. Stiamo saltando nel buio per gente che è pure peggio del raìs.
Alberto 21/3/2011 - 06:19
Risvolti assurdi della guerra:
Aeroporto civile di Trapani - Sembra un aeroporto fantasma, questa mattina, lo scalo civile 'Vincenzo Florio' di Trapani Birgi dopo la decisione di chiuderlo al pubblico per permettere all'attigua base militare di effettuare nuove operazioni. I check-in sono vuoti, lo stesso accade negli spazi solitamente riservati al passaggio dei passeggeri sotto il metal detector prima di partire. Ogni tanto echeggia una voce al microfono che continua a ripetere "i passeggeri in partenza sono pregati di recarsi all'esterno per il trasferimento a Palermo".
(Adnkronos, 21 marzo 2011)
Aeroporto civile di Trapani - Sembra un aeroporto fantasma, questa mattina, lo scalo civile 'Vincenzo Florio' di Trapani Birgi dopo la decisione di chiuderlo al pubblico per permettere all'attigua base militare di effettuare nuove operazioni. I check-in sono vuoti, lo stesso accade negli spazi solitamente riservati al passaggio dei passeggeri sotto il metal detector prima di partire. Ogni tanto echeggia una voce al microfono che continua a ripetere "i passeggeri in partenza sono pregati di recarsi all'esterno per il trasferimento a Palermo".
(Adnkronos, 21 marzo 2011)
Bartleby 21/3/2011 - 11:03
Non è bastata tutta l'opera di zerbinaggio, i trattati d'amicizia, i baciamano, la tenda beduina nel verde romano e le corse coi cavalli berberi... Oggi, becco e bastonato, Berlusconi deve pure fare buon viso a cattivo gioco e concedere basi e mezzi alla coalizione che... sfilerà all'Italia tutti i contratti che aveva con la Libia di Gheddafi!
L'opinione di Karim Mezran, esperto di Medio Oriente, direttore del Centro Studi Americani di Roma.
Un'altra prova della grande statura politica del nostro premier, grande stratega di relazioni internazionali, e della considerazione in cui è tenuta l'Italia dai suoi vicini di casa europei.
L'opinione di Karim Mezran, esperto di Medio Oriente, direttore del Centro Studi Americani di Roma.
Un'altra prova della grande statura politica del nostro premier, grande stratega di relazioni internazionali, e della considerazione in cui è tenuta l'Italia dai suoi vicini di casa europei.
Bartleby 21/3/2011 - 11:41
Il fatto è che quando la violenza inizia, fermarla è molto difficile.
Tunisia ed Egitto sono riusciti aliberarsi di due dittatori in modo relativamente semplice. Non stiamo a sindacare se il regime che verrà sarà ottimo o meno. Un passo avanti è stato fatto. Anche noi dopo la Resistenza non avremmo voluto 40 anni di Dc e 20 di Berlusconi, ma non si può negare che la liberazione dal fascismo è stata una cosa buona.
Gheddafi si è dimostrato un osso duro, particolarmente violento e sanguinario. Che fare adesso? la soluzione non c'è perché non intervenendo si lascia che gli insorti di bengasi vengano massacrati, intervenendo siamo noi a massacrare a caso.
Se si vuole la pace si deve preparare la pace. La storia si ripete: armiamo e alleviamo i peggiori dittatori (lo scià di Persia, Saddam, tutti i dittatori dell'America latina, etc.). Alle cose bisogna pensarci prima. Quando il latte si è rovesciato in terra non lo puoi rimettere nella bottiglia.
Tunisia ed Egitto sono riusciti aliberarsi di due dittatori in modo relativamente semplice. Non stiamo a sindacare se il regime che verrà sarà ottimo o meno. Un passo avanti è stato fatto. Anche noi dopo la Resistenza non avremmo voluto 40 anni di Dc e 20 di Berlusconi, ma non si può negare che la liberazione dal fascismo è stata una cosa buona.
Gheddafi si è dimostrato un osso duro, particolarmente violento e sanguinario. Che fare adesso? la soluzione non c'è perché non intervenendo si lascia che gli insorti di bengasi vengano massacrati, intervenendo siamo noi a massacrare a caso.
Se si vuole la pace si deve preparare la pace. La storia si ripete: armiamo e alleviamo i peggiori dittatori (lo scià di Persia, Saddam, tutti i dittatori dell'America latina, etc.). Alle cose bisogna pensarci prima. Quando il latte si è rovesciato in terra non lo puoi rimettere nella bottiglia.
silva 21/3/2011 - 11:57
LUPI camuffati da agnelli (ma mica tanto, buffoni!) TUTTI!!! Pure il presidente Napolitano e "la sua" O.N.U. !!
Marco 21/3/2011 - 12:25
Non siamo in guerra. Deve essere vero, lo ha detto il presidente più amato da tutti gli schieramenti, il retore supremo Napolitano. I missili Tomahawk devono essere fatti di zucchero. Il Berlusca invece, dopo aver concesso l'uso della portaerei Italia, si dice addolorato per Gheddafi, l'unico che si meriterebbe un missile sulla testa. Questa l'Italia del 2011.
Questa invece è la Libia:
Questa invece è la Libia:
CCG/AWS Staff 23/3/2011 - 00:16
Che belle queste rivoluzioni sostenute e incoraggiate da noi. E sono le uniche che riescono. Che belli e che bravi che siamo!
Gino 23/3/2011 - 06:34
Anche qui, prima lo abbiamo armato, ora lo bombardiamo. E quando è guerra, come diceva W. Churchill, la prima a cadere è la verità.
Salvo 24/3/2011 - 07:03
Sono le uniche rivoluzioni che riescono perché siamo nel giusto e quindi Dio è con noi (Dio mica Allah).
Sergio 25/3/2011 - 16:16
Una delle questioni centrali per capire qualcosa della rivolta libica è capire chi sono questi famosi "ribelli".
Una possibile risposta arriva da Enrico Piovesana su PeaceReporter
Una possibile risposta arriva da Enrico Piovesana su PeaceReporter
Lorenzo 26/3/2011 - 00:05
Obama Spends $112 Million in 10 minutes BOMBING Libya!
U.S. Tomahawk Cruise Missiles Hit Targets in Libya
damages to be assessed… in the MORNING?!? Ought to be little pieces of “democracy”, hope and change all over the place.
More than 112 Tomahawk cruise missiles struck over 20 targets inside Libya today in the opening phase of an international military operation the Pentagon said was aimed at stopping attacks led by Libyan leader Moammar Gadhafi and enforcing a U.N.-backed no-fly zone.
President Obama, speaking from Brazil shortly after he authorized the missile attacks, said they were part of a “limited military action” to protect the Libyan people.
“I want the American people to know that the use of force is not our first choice and it’s not a choice I make lightly,” Obama said. “But we cannot stand idly by when a tyrant tells his people that there will be no mercy.”
The first air... (continua)
U.S. Tomahawk Cruise Missiles Hit Targets in Libya
damages to be assessed… in the MORNING?!? Ought to be little pieces of “democracy”, hope and change all over the place.
More than 112 Tomahawk cruise missiles struck over 20 targets inside Libya today in the opening phase of an international military operation the Pentagon said was aimed at stopping attacks led by Libyan leader Moammar Gadhafi and enforcing a U.N.-backed no-fly zone.
President Obama, speaking from Brazil shortly after he authorized the missile attacks, said they were part of a “limited military action” to protect the Libyan people.
“I want the American people to know that the use of force is not our first choice and it’s not a choice I make lightly,” Obama said. “But we cannot stand idly by when a tyrant tells his people that there will be no mercy.”
The first air... (continua)
Gerald D. Baldwin 26/3/2011 - 17:31
Sinceramente, non darei molto credito a ciò che scrive un giornale come "Libero".
Il fatto è che questa ondata di rivolta non ha coinvolto solo la Libia, ma sta espandendosi a macchia d'olio in tutto il mondo arabo. Non voglio negare che ci possano essere infiltrazioni e strumentalizzazioni, ma mi sembra ingiusto liquidare come gente pilotata tutti i libici che si oppongono a Gheddafi. Si tratta di migliaia di giovani. Tutti strumentalizzati? Non credo proprio. Penso che la maggior parte sia mossa da un desiderio di libertà. Chi vivrà vedrà.
Il fatto è che questa ondata di rivolta non ha coinvolto solo la Libia, ma sta espandendosi a macchia d'olio in tutto il mondo arabo. Non voglio negare che ci possano essere infiltrazioni e strumentalizzazioni, ma mi sembra ingiusto liquidare come gente pilotata tutti i libici che si oppongono a Gheddafi. Si tratta di migliaia di giovani. Tutti strumentalizzati? Non credo proprio. Penso che la maggior parte sia mossa da un desiderio di libertà. Chi vivrà vedrà.
Silva 27/3/2011 - 13:51
Libero fa schifo, è chiaro che riprende la notizia per mero interesse. Questo non vuol dire che la notizia sia falsa. In Francia arriva da Le Canard enchainé, che non è certo un giornale di destra.
Io credo che la situazione sia estremamente complicata e all'interno dell'opposizione libica ci sia sicuramente una parte che lotta per liberarsi da Gheddafi e non ricerca appoggi esterni (leggere una bella lettera di un blogger libico), ma è possibile che una parte sia composta da ex membri del regime che sono passati dall'altra parte e sono forse appoggiati dalle potenze straniere.
La situazione è complicata ed è per questo che si sente dire di tutto ed il contrario di tutto, anch'io ho le idee molto confuse.
Solo qualche considerazione:
- Il paragone con Egitto e Tunisia non regge. Lì c'erano manifestazioni di civili armati al più di qualche molotov o di armi di fortuna contro cui la polizia... (continua)
Io credo che la situazione sia estremamente complicata e all'interno dell'opposizione libica ci sia sicuramente una parte che lotta per liberarsi da Gheddafi e non ricerca appoggi esterni (leggere una bella lettera di un blogger libico), ma è possibile che una parte sia composta da ex membri del regime che sono passati dall'altra parte e sono forse appoggiati dalle potenze straniere.
La situazione è complicata ed è per questo che si sente dire di tutto ed il contrario di tutto, anch'io ho le idee molto confuse.
Solo qualche considerazione:
- Il paragone con Egitto e Tunisia non regge. Lì c'erano manifestazioni di civili armati al più di qualche molotov o di armi di fortuna contro cui la polizia... (continua)
Lorenzo 27/3/2011 - 15:17
Non si può essere tutti strumentalizzati? Non ci vuole niente a far scoppiare una rivolta in un qualsiasi paese arabo (guarda caso quelli più anti-occidentali). Petrolio a parte (ma naturalmente non del tutto), sono nel MedioEvo, e in balia di un dittatore sanguinario.. Loro non hanno i nostri filtri (la presa per i fondelli delle istituzioni cosiddette "democratiche").
Chi vivrà vedrà? L'importante, come sempre, sarà, cara Silvia, dove si va a parare. Nientaltro.
Chi vivrà vedrà? L'importante, come sempre, sarà, cara Silvia, dove si va a parare. Nientaltro.
Mario 27/3/2011 - 16:15
Veramente in Libia la protesta è iniziata come negli altri paesi con manifestazioni di piazza. I rivoltosi non mi sembra abbiano carri armati, ma girano con dei camioncini su cui sono piazzate le armi. Gli insorti non hanno abbattuto nessun aereo, I danni all'aviazione libica sono stati fatti dai bombardamenti francesi e americani. Alcune armi le hanno prese direttamente da elementi dell'esercito che sono passati dalla loro parte. Di sicuro poi sono arrivate altre armi, probabilmente dall'Egitto. Di sicuro questi insorti non seguono i dettami di Gandhi della non violenza, ma non mi sento di etichettarli come mercenari. Giudicare gli arabi come popolazioni ferme al medioevo mi sembra un atteggiamento piuttosto razzista. Non voglio con questo difendere i francesi, che chiaramente si sono mossi per acquisire una posizione dominante nel futuro assetto del Mediterraneo e non certo per aiutare... (continua)
Silva 27/3/2011 - 17:55
Tanto per confondere un altro po' le idee vi consiglio di leggere questa intervista a Gabriele Del Grande. Ha il vantaggio di essere scritta da uno che adesso si trova a Benghazi, a differenza di tutti quelli (tra cui... io stesso) che continuano ad esprimere la loro illuminata opinione dal caldo della loro tastiera.
Lorenzo 27/3/2011 - 19:21
La guerre en Libye, vue d'ailleurs et autrement. En somme vue par un âne...
"Noi non siamo cristiani, siamo somari" (Nous nous ne sommes pas des chrétiens, nous sommes des bêtes de somme) et nous savons que nos opinions de "somari" (bêtes de somme, ânes, paysans pauvres, pauvres, manœuvres intellectuels) n'ont que peu d'intérêts pour les grands stratèges politiques et en somme, ne pèsent rien face aux déferlantes des médias.
Cependant, comme nous croyons que la question de la guerre reste centrale pour les CCG, nous proposons notre réflexion.
Marco Valdo M.I. et moi, on voit les choses un peu comme ceci...
Une première remarque pour situer le fondement de cette intervention : c'est une réflexion rigoureusement anationale (il s'agit bien évidemment de l'alpha privatif), non étatique et transhistorique. Ce serait le début d'une réflexion à étendre bien au-delà des jours présents et de... (continua)
Marco Valdo M.I. 27/3/2011 - 21:21
DIALOGO TRA UN VENDITORE DI GAZZETTE ED UN PASSEGGIERE A PROPOSITO DELLA GUERRA DI CIRENAICA
Un dialogo leopardiano di Riccardo Venturi
Venditore: Gazzetta del Progresso! Gazzetta del Progresso!
Passeggiere: Buon giorno, brav'uomo; mi fareste vedere una delle gazzette che vendete?
Venditore: Ma ben certamente, Signore! Eccovene volontieri una d'esse.
Passeggiere: Davvero interessante e ben fatta; vi sono tutte le più fresche notizie dal mondo?
Venditore: Tutte quante, Signore; guardate qua nella prima pagina le ultime nuove dalla guerra di Cirenaica!
Passeggiere: Vedo, vedo bene. Ma a voi che cosa ve ne sembra di questa guerra?
Venditore: Signore, io sono soltanto un pover'uomo che fa un umile lavoro per mandare avanti la famiglia...
Passeggiere: Lo credo senz'altro! Ma questo non dovrebbe esimervi dall'avere un'opinione su gli accadimenti del mondo; tanto più che il vostro mestiere... (continua)
Un dialogo leopardiano di Riccardo Venturi
Venditore: Gazzetta del Progresso! Gazzetta del Progresso!
Passeggiere: Buon giorno, brav'uomo; mi fareste vedere una delle gazzette che vendete?
Venditore: Ma ben certamente, Signore! Eccovene volontieri una d'esse.
Passeggiere: Davvero interessante e ben fatta; vi sono tutte le più fresche notizie dal mondo?
Venditore: Tutte quante, Signore; guardate qua nella prima pagina le ultime nuove dalla guerra di Cirenaica!
Passeggiere: Vedo, vedo bene. Ma a voi che cosa ve ne sembra di questa guerra?
Venditore: Signore, io sono soltanto un pover'uomo che fa un umile lavoro per mandare avanti la famiglia...
Passeggiere: Lo credo senz'altro! Ma questo non dovrebbe esimervi dall'avere un'opinione su gli accadimenti del mondo; tanto più che il vostro mestiere... (continua)
Per finirla, la verità è una e una sola: quando il popolo si desta, Dio si mette alla sua testa, la sua "Folgore" gli dà.
Gian Piero Testa 28/3/2011 - 02:45
La fine di Gheddafi è segnata..
Armare o non armare i rivoltosi libici... questo è il problema.
Anche noi non vogliamo "il Cavaliere" (degno compare del colonnello).. Perché Sarkosy e Obama non ci aiutano a sbarazzarcene?
Armare o non armare i rivoltosi libici... questo è il problema.
Anche noi non vogliamo "il Cavaliere" (degno compare del colonnello).. Perché Sarkosy e Obama non ci aiutano a sbarazzarcene?
Ciro 30/3/2011 - 06:22
Profughi in mare, morto anche un bimbo.
Berluscò: « Come faccio a diventare lampedusano? Compro una villa! ».
Berluscò: « Come faccio a diventare lampedusano? Compro una villa! ».
Rinaldo 31/3/2011 - 07:08
Per qualcuno, quel bambino è solo uno in più "foeura di ball". Se è così, è tutta nostra la miseria, e miseria di quella autentica. L'avete visto il Maroni, mentre si sforza, in nome delle responsabilità nazionali - propi lü -, a convincere i poteri locali a prendersi gli emigranti? Ma non sono stati lui e i suoi a predicare che ciascuno è padrone a casa sua? Che vuol dire, semplicemente, che ogni paese di 5.000 abitanti si fa un piano di gestione del territorio per 50.000 e, previa tangente alla commissione edilizia, cementifica a man bassa, mentre le discariche e le rogne collettive cerca di rifilarle al vicino? E non è miseria, questa? Dalla quale vien voglia di scappare: ma per andare dove? O tempora...
Gian Piero Testa 31/3/2011 - 22:49
« Io compro una villa, io posso ((ne vorreste una anche voi? Potrete.)) ». Questo deve essere almeno una delle ragioni del successo elettorale di 'sto stronzo.
Vicky 2/4/2011 - 15:10
Lampedusa: a Lui la villa di lusso, ai profughi una gabbia a cielo aperto e riso puzzolente..
Turi 3/4/2011 - 07:53
@ Salvo
E le bugie, quelle di guerra, non hanno mai le gambe corte..
(questo Churchil non lo ha precisato..)
E le bugie, quelle di guerra, non hanno mai le gambe corte..
(questo Churchil non lo ha precisato..)
Carlo 18/4/2011 - 08:20
È deciso. L'Italia attaccherà la Libia. La NATO (Obama) e le nostre esigenze lo impongono. E questo è quello che già fanno del famoso articolo 11: carta per il cesso.
Alberto 26/4/2011 - 07:15
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Dall'album "Jamahiriya" (Jamāhīriyya è lo "stato delle masse", neologismo arabo coniato dallo stesso Gheddafi per definire il suo modello di regime)
Scritta da Alfred Sant e Raymond Agius
Benché la produzione di questo disco, registrato a Roma, sia attribuibile all' "Overseas Broadcasting Dept. Of The Socialist People's Libyan Arab Jamahiriya", ovvero a Gheddafi in persona, non ho trovato di meglio in rete quanto a CCG/AWS riguardanti la Libia.
Già... anche da queste pagine abbiamo salutato con entusiasmo le rivoluzioni in Tunisia e in Egitto (si vedano رئيس البلاد (Rayes Le Bled) e انا الشعب) ma sul recente conflitto in Libia nessuna presa di posizione...
Eppure non c'è dubbio che Gheddafi sia un dittatore narcisista e squallido ed un laido mercante che ha fatto affari con i nostri s-fascisti al potere sulla pelle di tanti migranti che vengono seraficamente lasciati morire... (continua)