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Autore Moris Roznfeld [Morris Rosenfeld] / מאָריס ראָזנפֿעלד

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100 canzoni in Yiddish. יידישע לידער 100.

Antiwar Songs Blog
100 canzoni in Yiddish. יידישע לידער 100.
I cosiddetti “negazionisti”, quelli che negano siano mai esistiti Auschwitz, Treblinka, Mauthausen, Bergen-Belsen, Terezín, i forni e le camere a gas, sono -per così dire- titolari anche di un mistero linguistico. Dovrebbero, infatti, spiegare che cosa ne sia stato dell’antica lingua yiddish, il “giudeo-tedesco” parlato dagli ebrei dell’Europa orientale fin dal Medioevo. Nel 1939, ad […]
Antiwar Songs Staff 2019-11-29 21:43:00
100 יידישע לידער
100 canzoni in Yiddish
100 Yiddish songs
100 chansons en Yiddish

(Nel video / In the video / Dans le vidéo):

Mayn rue plats
Riccardo Venturi 29/11/2019 - 17:06
Video!

New York 1911

New York 1911
Direi che, in questo caso, il riferimento d'obbligo è a מײַן רוע פּלאַץ [Mayn rue plats], la straordinaria poesia del grande poeta operaio anarchico Morris Rosenfeld musicata su una melodia tradizionale yiddish. Ricordo che Morris Rosenfeld era un immigrato ebreo russo che lavorava autenticamente nei terribili sweatshops tessili, e che ne descriveva le indicibili condizioni di lavoro e di vita. Sulla pagina è peraltro presente tutta la storia dell'incendio del 25 marzo 1911 alla Triangle Shirtwaist Company, dove Rosenfeld stesso peraltro lavorava. La rimetto qui nella versione bilingue inglese / yiddish di Geoff Berner cantata da June Tabor, così per non scordarcela:

Riccardo Venturi 22/1/2019 - 10:06

Sweatshop

Antiwar Songs Blog
Sweatshop
Al Capitale piacciono le camicie: che siano nere o brune quando ha bisogno del fascismo poliziotto, o che siano tanto belline quando c’è da rendere schiavi nelle fabbriche che producono per la “moda”. Ce lo racconta esattamente, dalla sua breve e triste vita, Morris Rosenfeld, ebreo, immigrato, schiavo in uno Sweatshop newyorkese nel 1893. Qui […]
Antiwar Songs Staff 2014-02-17 23:13:00
Al Capitale piacciono le camicie: che siano nere o brune quando ha bisogno del fascismo poliziotto, o che siano tanto belline quando c'è da rendere schiavi nelle fabbriche che producono per la “moda”. Ce lo racconta esattamente, dalla sua breve e triste vita, Morris Rosenfeld, ebreo, immigrato, schiavo in uno Sweatshop newyorkese nel 1893. Appena scritta.
Riccardo Venturi 17/2/2014 - 22:46




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