Autore Angélique Ionatos & Nena Venetsanou / Αγγελική Ιονάτου και Νένα Βενετσάνου
Ο]ἰ μεν ἰππήων στρότον [Ode ad Anattoria / Frammento 16 V. - Ode to Anactoria / Fragment 16 V.]
Ο]ἰ μὲν ἰππήων στρότον οἰ δὲ πέσδων
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby & Gian Piero Testa 16/11/2010 - 07:55
Versione italiana di Gian Piero Testa
Sono state tradotte solo le parti attendibili e non troppo "ricostruite" (gpt)
UNA SCHIERA DI CAVALIERI (ODE AD ANATTORIA / FRAMMENTO 16 V.)
(continua)
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inviata da Bartleby & Gian Piero Testa 16/11/2010 - 07:59
A TROOP OF HORSE (ODE TO ANACTORIA / FRAGMENT 16 V.)
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 16/11/2010 - 07:59
Filippo Maria Pontani è stato, seppur quasi dimenticato o ancor noto solo a chi s'interessa di cose greche, uno dei maggiori grecisti italiani. È scomparso nel 1983. Caso più unico che raro, si occupò ugualmente di letteratura greca classica e moderna: da Saffo a Kalvos, dai lirici antichi a Kavafis; fu anche autore di quella che è stata e rimane probabilmente la migliore grammatica del greco moderno in lingua italiana (ed è quella su cui, nel 1978, ho cominciato a impararlo); naturalmente non è mai stata ripubblicata ed è attualmente introvabile. Tradusse Kavafis dopo la celebre "traduzione a due mani" di Nelo Risi e e Margherita Dalmàti, le "Cinquantacinque poesie" einaudiane che la Dalmàti, di madrelingua greca, traduceva alla lettera mentre il poeta Nelo Risi le rimetteva in versi. Filippo Maria Pontani, invece, agì in splendida solitudine. Sebbene parecchi lo accusassero di essere troppo "filologico" nelle sue traduzioni dalla lingua antica e moderna, era dotato anche di un buon senso poetico e le sue traduzioni sono valide. [RV]
ODE A ANATTORIA
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/11/2010 - 23:38
Η Νεοελληνική μετάφραση του Οδυσσέα Ελύτη
Faticosissimamente reperita da questa pagina Pathfinder. [RV]
Faticosissimamente reperita da questa pagina Pathfinder. [RV]
Τους ιππείς άλλοι βρίσκουν κι άλλοι τους πεζούς
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/11/2010 - 23:51
Mi sono permesso di mettere 'nu poc' le man' su questa bella pagina testobartlebiana, con la traduzione greca moderna di Elytis e quella italiana di Filippo Maria Pontani. A tale riguardo, e a onore di Gian Piero che vedo se la cava anche con il greco eolico lesbico debbo dire che il procedimento di un traduttore importante come il Pontani non era diverso dal suo: la ricostruzione dei frammenti, in filologia, è sempre una cosa probabilistica nel migliore dei casi, e arbitraria nel peggiore. Non a caso l'impossibilità di ricostruire una parola mancante è indicata, nelle edizioni critiche dei testi, con la cosiddetta "crux desperationis". Quindi anche Pontani, che era anche un filologo di vaglia, ha fatto lo stesso, traducendo ciò che era sicuro. Spero che saranno apprezzate le prime indicazioni discografiche e autoriali di questo sito in greco antico, sinceramente non ce l'ho fatta a trattenermi...... (continua)
Riccardo Venturi 23/11/2010 - 00:41
ἰώπλοκ' ἄγνα μελλιχόμειδε Ψάπφοι
O coronata di viole, divina dolceridente Saffo
Alcaeus and Sappho, olio su tela di Sir Lawrence Alma Tadema (1836-1912). Walters Art Museum, Baltimore, USA.
Alceo, militarista e guerriero assai, è l'autore di questo verso dedicato all'amica Saffo. Gli perdoniamo armi e guerre, in questo caso: credo che rimarranno per sempre le più belle parole dedicate a una donna. E sono musica nell'originale greco: iòplok' aghna mellihòmeide Psàpfoi. Il nome di Saffo, generalmente scritto con il "sigma" iniziale (Sapfò), nel suo dialetto si scriveva invece con il "psi": Psapfò. Si dovrebbe quindi dire più propriamente "Psaffo". Il primo che nomina Eta Beta lo stendo.
Riccardo Venturi 23/11/2010 - 00:58
Riccardo, non sapevo che FMP non fosse più tra noi... guarda qui: è del 2010 e riceve gli studenti a Ca' Foscari, dalle ore tali alle ore tali. Di suo possiedo una assai bella "Antologia della poesia greca contemporanea", edizioni Crocetti, pubblicata nel 2004. Sul frammento di Saffo, ti dirò come è andata: Bartleby lo aveva tra le mani e, molto molto opportunamente lo voleva vedere nel sito. Aveva già trovato quanto bastava, il testo e una traduzione inglese: ma lui, come me e come te, è scrupoloso. Pensando che la greca non fosse materia sua, mi ha coinvolto. Io, pensando che la greca antica non sia materia propriamente mia, ma anche non volendo sottrarmi all'appello, che ho fatto? Ho cercato tra i miei libri - che, di per sé, sono scarsi, ma sono troppi per la mia casa troppo piccola - il frammento di Saffo. Io ce l'ho nei Lirici Greci dei Classici Mondadori. Ho confrontato il testo che... (continua)
Gian Piero Testa 23/11/2010 - 01:22
Versione italiana di Gian Piero Testa della versione in greco moderno di Elytis
Grazie di avere trovato la traduzione di Elytis, che subito a mia volta traduco, perché da tempo inseguo i versi di Elytis messi in musica, e credo che ormai siano pochi quelli che mi mancano. Non sarà un gran che, ma ecco quello che ne ho cavato
Alcuni trovano che sulla nostra tenebrosa terra
(continua)
(continua)
inviata da Gian Piero Testa 23/11/2010 - 11:21
Attenzione, Gian Piero: quel Pontani che riceve gli studenti alla Ca' Foscari non è il Filippo Maria (nomi separati), bensì Filippomaria (nome unico). Ed è ovviamente, e ben per lui, vivo e vegeto: anzi, è un giovanotto essendo nato nel 1976. Però, constatando che traduce anche la "Papessa Giovanna" di Emanouil Roidis (che scriveva in katharevousa!) e le poesie di Kariotakis, sospetto fortemente che ci sia un preciso legame di parentela con il Filippo Maria defunto nel 1983. Probabilmente il nipote, oso ipotizzare.
Riccardo Venturi 23/11/2010 - 12:08
Una cosa a proposito del nome "Anattoria": è un nome dal preciso e importante significato. E antichissimo. Propriamente è il femminile di ἅνακτωρ "colui che regna", a sua volta dal termine (frequente in Omero) ἅναξ, la più antica denominazione ellenica del "re" (βασιλεύς è un termine più tardo). E già presente, nella forma wa-na-ka nel greco miceneo: siamo davvero agli albori della civiltà greca, e occidentale. "Anattoria" significa quindi "colei che regna, regina".
Riccardo Venturi 23/11/2010 - 12:24
io non ho parole, ringrazio moltissimo chi ha postato queste preziozissime informazioni .. ho utilizzato molto materiale per un video ... un video con i fiori della Penisola di Pilio .. Ellada .. sas euxaristò ... :) flA
flA' 3/6/2012 - 19:34
Grazie delle tue belle parole e del tuo bel lavoro, flA'. Non c'è di meglio per portare un raggio di sole in una συννεφιασμένη Κυριακή.
Gian Piero Testa 4/6/2012 - 00:48
Traduzione italiana di Salvatore Quasimodo da “Lirici greci” del 1940 (Mondadori, 1944).
FRAMMENTO 16
(continua)
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inviata da Bernart 16/5/2013 - 13:39
d'après la version italienne de Gian Piero Testa de la version en grec moderne d' Odysseas Elytis d'une chanson grecque - Ο]ἰ μὲν ἰππήων στρότον (Ode ad Anattoria /Frammento 16 V.) – s.d.
Célèbre chanson de la poétesse de Mytilène Σαπφώ, de Sappho de Lesbos, qui vécut entre de VII et VIᵉ siècle (avant Zéro).
Que dire ? Qu'ajouter ? Dans une époque où dominait la musculature guerrière des mâles, Sappho avait osé en affirmer la vacuité, la bêtise, l'inutilité, l'absurdité face à l'Amour, qui est le seul à pouvoir donner un sens aux actions des hommes, à leurs vies.
Même cette grande « truie » d'Hélène, exemple commun d'adultère et de déshonneur familial et de cause de tous les maux, guerre comprise, est par Sappho non seulement réhabilitée comme victime innocente d'Aphrodite (alias Vénus, alias Cypris), mais montrée comme responsable de son choix, comme femme courageuse parce que libre dans... (continua)
Célèbre chanson de la poétesse de Mytilène Σαπφώ, de Sappho de Lesbos, qui vécut entre de VII et VIᵉ siècle (avant Zéro).
Que dire ? Qu'ajouter ? Dans une époque où dominait la musculature guerrière des mâles, Sappho avait osé en affirmer la vacuité, la bêtise, l'inutilité, l'absurdité face à l'Amour, qui est le seul à pouvoir donner un sens aux actions des hommes, à leurs vies.
Même cette grande « truie » d'Hélène, exemple commun d'adultère et de déshonneur familial et de cause de tous les maux, guerre comprise, est par Sappho non seulement réhabilitée comme victime innocente d'Aphrodite (alias Vénus, alias Cypris), mais montrée comme responsable de son choix, comme femme courageuse parce que libre dans... (continua)
ODE À ANATTORIA – UNE COLONNE DE CAVALIERS
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 5/6/2015 - 22:22
Sicuri che fosse scritto PSapfò? cfr. Efestione, p. 45 Consbr.
Invece è proprio Sapfo (per Zuntz forma originaria, ma lasciamo stare) allo scopo di NON allungare la sillaba predente del dodecasillabo alcaico II (ossia ia + ion mai + tr o per noi moderni reiz + aristoph).
Invece è proprio Sapfo (per Zuntz forma originaria, ma lasciamo stare) allo scopo di NON allungare la sillaba predente del dodecasillabo alcaico II (ossia ia + ion mai + tr o per noi moderni reiz + aristoph).
andrea 29/8/2018 - 11:28
Purtroppo nel sito non ho trovato altre interpretazioni di Angélique Ionatos (Aggelikí Ionátou/Αγγελική Ιονάτου). Grande cantante e grande donna, voce grave e sensuale di un canto blues mediterraneo che prendeva radici dalla poesia della tragedia greca. Nemmeno gli ingrati giornali transalpini hanno molto riportato che il 7 luglio 2021 la malattia l’ha vinta a Les Lilas in Francia, a soli 67 anni. Le sue ceneri saranno sparse in Grecia. Mancherà a molti.
Flavio Poltronieri
Flavio Poltronieri
Flavio Poltronieri 12/7/2021 - 12:40
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[Fine VII secolo a.C.]
Album “Sappho de Mytilène” (1991)
Angélique Ionatos, voce e chitarra.
Nena Venetsanou, voce.
Testo originale della poetessa greca Saffo, tradotto in greco moderno da Οδυσσέας Ελύτης (Odysseas Elytis).
Arrangiamenti di Christian Boissel.
Τέλος τοῦ ζ' αἰῶνος
Δισκογραφικὴ σύλλεξις “Sappho de Mytilène” (1991)
'Αγγελικὴ Ιονάτου · μελῳδία καὶ κύθαρα
Νένα Βενετσάνου · μελῳδία
Κατὰ τῶν τῆς Σαπφοῦς στίχων,
ὑπὸ τοῦ Όδυσσέως Ὲλύτου ποιητοῦ εἰς τὴν κοινὴν
και σημερινὴν Ὲλληνικὴν γλῶσσαν μεταφρασθέντων
Famoso carme della poetessa di Mitilene Σαπφώ, Saffo da Lesbo, vissuta tra il VII e VI secolo.
Che dire? Cos’altro aggiungere? In un’epoca dove dominava la muscolarità guerresca dei maschi, Saffo aveva l’ardire di affermarne la vacuità, l’insensatezza, l’inutilità, l’assurdità al cospetto dell’Amore, che è il solo a poter dare un senso alle... (continua)