Malaunità
Nuie simmo figlie d’’o sole e d’’a neve,
(continua)
(continua)
inviata da Bart Pestalozzi 6/9/2010 - 11:16
Apprezzo molto la competenza culturale ed il coraggio dell'Autore, insieme alla bravura nell'aver realizzato la bella, chiara e avvincente canzone, che rimarrà nel cuore di chi non ha deformato e non ha dimenticato quei momenti storici. Solo la speranza di una giustizia eterna può sopire l'inquietudine e la tristezza degli animi onesti e non trasformare in odio il legittimo disappunto.
Grazie a Eddy. W la memoria del Regno delle due Sicilie.
Valerio
Grazie a Eddy. W la memoria del Regno delle due Sicilie.
Valerio
Valerio 10/1/2015 - 11:08
La storia e' scritta dai vincitori. A noi popolo del Sud e' stato tolto l'avvenire..Siamo stati sacrificati sull'altare di un mito falso e cinico.. Nulla abbiamo a che spartire con coloro che hanno deoredato e messo a ferro e fuoco una terra bellissima e sfortunata. Viva le Due Sicilie.
Athos 12/7/2015 - 02:10
tutto deve essere portato alla chiarezza degli italiani e fare sapere gli uomini che erano quelli del risorgimento che riempono le nostre strade che per ironia della beffa omaggiamo noi togliamo questi esseri indegni di essere chiamati patrioti della nostra bella italia non voglio infangare ma dire la verita delle strgi che hanno fatto e sono documentati di bronte pontelandolfo etc- e non come dice lo storico piemontese le balle su fenestrelle non ci sono documenti e il sig.ministro che voleva una isola da mandare i sottosviluppati come nordafricani ecco l epitaffio dato al resto degli italiani dove mandare quei poveri prigionieri lo storico non vede questo certo deve coprire le nefandezze dei suoi come il famoso bossi che tanto ha speculato sul meridione lui che non ha mai lavorato e si e visto che fine ha fatto vergogna chi ha il potere di fare vedere tutte queste notizie dire ai nostri figli la verita e fare studiare la chiara storia italiana.grazie a tutti che hanno la forza e la volonta della verita.
capered-1948@libero.it 10/1/2016 - 14:54
Condivido tutto quanto sopra riportato e continuo ad inorridire come la prima volta che seppi, nel lontano 1960, in occasione del centenario dell'aggressione garibaldina (sarebbe meglio dire garibaldesca, cioè aggressione brigantesca),sponsorizzata da Inghilterra e Francia e, da dietro le quinte, anche da un giovane zio Sam!
Purtroppo gli "storici" attuali non sono da meno di quelli che aiutarono a scrivere i primi libri di storia dopo la forzata unificazione. Non sono da meno i politici, anche quelli che ricoprono cariche istituzionali: tutti succubi e proni alla vulgata savoiarda. Poi c'è un professorino (ma ormai anche lui sta invecchiando!) che ha scritto addirittura un libro per difendere Fenestrelle dichiarando che trattasi di tutte invenzioni dei meridionali, dei neoborbonici. Ovviamente tra questi vanno annoverati anche i Del Boca: tutti revisionisti! Come se la storia fosse un... (continua)
Purtroppo gli "storici" attuali non sono da meno di quelli che aiutarono a scrivere i primi libri di storia dopo la forzata unificazione. Non sono da meno i politici, anche quelli che ricoprono cariche istituzionali: tutti succubi e proni alla vulgata savoiarda. Poi c'è un professorino (ma ormai anche lui sta invecchiando!) che ha scritto addirittura un libro per difendere Fenestrelle dichiarando che trattasi di tutte invenzioni dei meridionali, dei neoborbonici. Ovviamente tra questi vanno annoverati anche i Del Boca: tutti revisionisti! Come se la storia fosse un... (continua)
Italo Zamprotta 9/12/2016 - 19:41
Per opportuna conoscenza:
FENESTRELLE E IL GENOCIDIO (INESISTENTE) DEI BORBONICI
di Massimo Novelli da La Repubblica Torino del 3 agosto 2012
Quanti furono i prigionieri di guerra borbonici e papalini che morirono al forte San Carlo di Fenestrelle tra il 1860 e il 1865, dopo il crollo del Regno delle Due Sicilie e la proclamazione del Regno d’Italia? Per Juri Bossuto e Luca Costanzo, autori del saggio “LE CATENE DEI SAVOIA”, in uscita a settembre con l’Editrice Il Punto-Piemonte in Bancarella, il loro numero ammonta a circa una quarantina. Si tratta dunque di una cifra ben diversa da quella fissata in decine di migliaia di presunte vittime sterminate nei presunti lager sabaudi, che da anni, tra siti Internet e libelli vari, vengono contrabbandate senza il sostegno di alcuna fonte archivistica, o di altro tipo, dalla pubblicistica neoborbonica e antiunitaria. L’anno scorso, sempre in estate,... (continua)
FENESTRELLE E IL GENOCIDIO (INESISTENTE) DEI BORBONICI
di Massimo Novelli da La Repubblica Torino del 3 agosto 2012
Quanti furono i prigionieri di guerra borbonici e papalini che morirono al forte San Carlo di Fenestrelle tra il 1860 e il 1865, dopo il crollo del Regno delle Due Sicilie e la proclamazione del Regno d’Italia? Per Juri Bossuto e Luca Costanzo, autori del saggio “LE CATENE DEI SAVOIA”, in uscita a settembre con l’Editrice Il Punto-Piemonte in Bancarella, il loro numero ammonta a circa una quarantina. Si tratta dunque di una cifra ben diversa da quella fissata in decine di migliaia di presunte vittime sterminate nei presunti lager sabaudi, che da anni, tra siti Internet e libelli vari, vengono contrabbandate senza il sostegno di alcuna fonte archivistica, o di altro tipo, dalla pubblicistica neoborbonica e antiunitaria. L’anno scorso, sempre in estate,... (continua)
Bernart Bartleby 10/12/2016 - 11:53
Sempre per opportuna conoscenza, sulla banditessa calabrese Ciccilla si legga Ciccilla: una brigantessa fra storia e letteratura, una ricerca condotta da Silvio Cosco dell'Università di Siviglia:
“[...] Ciccilla fu condannata a morte. La pena esemplare, dopo una campagna di sensibilizzazione, fu commutata dal re in un ergastolo scontato, secondo alcune fonti, presso la fortezza di Fenestrelle. Nel famigerato lager piemontese per meridionali, nella Val Chisone, sarebbe morta 15 anni dopo.
La morte della brigantessa calabrese nel gelido forte alpino riflette un’idea romantica e letterariamente efficace, ma probabilmente falsa: la fortezza era un carcere prettamente maschile. È più verosimile pensare ad una Ciccilla tornata in libertà e forse anche al brigantaggio, aiutata da qualche potere forte verso cui si era dimostrata comprensiva negli anni delle scorribande con
Monaco. L’incertezza è comunque dettata dall’introvabilità del certificato di morte. [...]”
“[...] Ciccilla fu condannata a morte. La pena esemplare, dopo una campagna di sensibilizzazione, fu commutata dal re in un ergastolo scontato, secondo alcune fonti, presso la fortezza di Fenestrelle. Nel famigerato lager piemontese per meridionali, nella Val Chisone, sarebbe morta 15 anni dopo.
La morte della brigantessa calabrese nel gelido forte alpino riflette un’idea romantica e letterariamente efficace, ma probabilmente falsa: la fortezza era un carcere prettamente maschile. È più verosimile pensare ad una Ciccilla tornata in libertà e forse anche al brigantaggio, aiutata da qualche potere forte verso cui si era dimostrata comprensiva negli anni delle scorribande con
Monaco. L’incertezza è comunque dettata dall’introvabilità del certificato di morte. [...]”
Bernart Bartleby 10/12/2016 - 12:17
×
“Questa canzone vuole essere una controcelebrazione dei cosiddetti festeggiamenti per l'unità d'Italia - ha spiegato il cantante -. L'undici maggio di 150 anni fa è iniziata la morte del sud, e non solo metaforicamente; quello che i libri di storia scritti dai vincitori non raccontano è il massacro di almeno un milione di meridionali e lo spietato saccheggio economico, commerciale e culturale perpetrato ai nostri danni. Non c'è proprio nulla da festeggiare, almeno dalle nostre parti: viene negata la pura verità dei fatti.”
”il massacro di almeno un milione di meridionali”, dice Eddy Napoli… “Forse esagerano gli storici che, leggendo il Risorgimento in chiave borbonica, sostengono che il Meridione pagò l'Unità con 700.000 vittime. E probabilmente è un impeto di polemica quello che porta Antonio Ciano a ipotizzare un milione di morti. Ma, certo, la parola MASSACRO non è né gratuita né esagerata.”,... (continua)