Der Himmel über Berlin [Der Himmel Über Berlin]
Der Himmel über Berlin
[1987]
Film / Movie / Elokuva:
Wim Wenders
Der Himmel über Berlin / Il cielo sopra Berlino / Wings of Desire / Les Ailes du désir / Berliinin taivaan alla
Musik / Musica / Music / Musique / Sävel:
Jürgen Knieper
Album: Der Himmel Über Berlin
“Auf jeden Fall kann man sich nicht verlaufen, man kommt immer wieder an der Mauer an /In ogni caso non ci si può perdere, alla fine si arriva sempre al muro è la frase che pronuncia Marion, la donna di cui Damiel si innamora, entrambi protagonisti del film. Die Mauer / il Muro non è l’argomento principale del film ma se non fosse stato in servizio, a mio avviso, Wenders non avrebbe concepito il film come poi lo ha realizzato.
Il film è un tessuto tra passato e presente, tra una città che cinquant’anni prima era il centro dell’Europa, una cultura secolare da cui non era possibile prescindere ed una città ridotta... (continua)
[1987]
Film / Movie / Elokuva:
Wim Wenders
Der Himmel über Berlin / Il cielo sopra Berlino / Wings of Desire / Les Ailes du désir / Berliinin taivaan alla
Musik / Musica / Music / Musique / Sävel:
Jürgen Knieper
Album: Der Himmel Über Berlin
“Auf jeden Fall kann man sich nicht verlaufen, man kommt immer wieder an der Mauer an /In ogni caso non ci si può perdere, alla fine si arriva sempre al muro è la frase che pronuncia Marion, la donna di cui Damiel si innamora, entrambi protagonisti del film. Die Mauer / il Muro non è l’argomento principale del film ma se non fosse stato in servizio, a mio avviso, Wenders non avrebbe concepito il film come poi lo ha realizzato.
Il film è un tessuto tra passato e presente, tra una città che cinquant’anni prima era il centro dell’Europa, una cultura secolare da cui non era possibile prescindere ed una città ridotta... (continua)
strumentale
inviata da Riccardo Gullotta 31/5/2020 - 19:01
Percorsi:
Il Muro di Berlino, 1961-1989
All the Pretty Little Horses (Hush-a-Bye)
anonimo
[XIX secolo, o precedente]
Esistono molte versioni di questa celebre lullaby americana, e moltissimi gli interpreti: da Odetta a Pete Seeger, dai Chieftains a Nick Cave, da Peter, Paul and Mary a Víctor Jara... Quella qui di seguito riportata è contenuta nella raccolta “American Ballads and Folk Songs” (1934) curata da John ed Alan Lomax, padre e figlio, grandi etnomusicologi ai quali si deve in buona parte la salvaguardia del patrimonio musicale folklorico, bianco e nero, del sud degli States.
Lo stesso Alan Lomax interpreta il brano nel suo album “Texas Folk Songs”, dove è accompagnato da Guy Carawan alla chitarra e la banjo e da John Cole all'armonica.
“The slave women who worked in the fields and the house not only had to look after their own children, but those of their white mistresses as well. Thus, many Southerners remember being rocked to sleep by their "black mammies." This song,... (continua)
Esistono molte versioni di questa celebre lullaby americana, e moltissimi gli interpreti: da Odetta a Pete Seeger, dai Chieftains a Nick Cave, da Peter, Paul and Mary a Víctor Jara... Quella qui di seguito riportata è contenuta nella raccolta “American Ballads and Folk Songs” (1934) curata da John ed Alan Lomax, padre e figlio, grandi etnomusicologi ai quali si deve in buona parte la salvaguardia del patrimonio musicale folklorico, bianco e nero, del sud degli States.
Lo stesso Alan Lomax interpreta il brano nel suo album “Texas Folk Songs”, dove è accompagnato da Guy Carawan alla chitarra e la banjo e da John Cole all'armonica.
“The slave women who worked in the fields and the house not only had to look after their own children, but those of their white mistresses as well. Thus, many Southerners remember being rocked to sleep by their "black mammies." This song,... (continua)
Hush-a-bye, don't you cry
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/9/2016 - 22:19
The Knoxville Girl
anonimo
[1924]
Un’“Appalachian murder ballad”, la cui prima incisione risale al 1924 e resa famosa nella versione dei Louvin Brothers (1956), che deriva da una ballata ottocentesca inglese, “The Wexford Girl”, che a sua volta deriva da un’altra precedente, “The Oxford Girl”, ispirata ad una “broadside ballad” di epoca elisabettiana (‘5-‘600) intitolata “The Cruel Miller” e basata cedrtamente su di un episodio di violenza realmente accaduto.
La versione qui riportata – dal solito imprescindibile Mudcat Café– è quella classica dei Louvin Brothers, ma molti artisti vi si sono cimentati, per esempio Nick Cave ed Elvis Costello.
Un’“Appalachian murder ballad”, la cui prima incisione risale al 1924 e resa famosa nella versione dei Louvin Brothers (1956), che deriva da una ballata ottocentesca inglese, “The Wexford Girl”, che a sua volta deriva da un’altra precedente, “The Oxford Girl”, ispirata ad una “broadside ballad” di epoca elisabettiana (‘5-‘600) intitolata “The Cruel Miller” e basata cedrtamente su di un episodio di violenza realmente accaduto.
La versione qui riportata – dal solito imprescindibile Mudcat Café– è quella classica dei Louvin Brothers, ma molti artisti vi si sono cimentati, per esempio Nick Cave ed Elvis Costello.
I met a little girl in Knoxville
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/9/2014 - 09:05
Over the Rainbow
Over the Rainbow (anche nota con il titolo Somewhere Over the Rainbow) è una canzone scritta da Harold Arlen con testi di E.Y. Harburg. La versione originale è cantata da Judy Garland per il film Il mago di Oz del 1939. Il titolo significa letteralmente "Oltre l'arcobaleno".
Il brano ha avuto, fin dagli anni quaranta, un grande successo. Tantissimi sono i cantanti che si sono cimentati nell'esecuzione; versioni del brano sono state eseguite da Billy Eckstine (una versione nei primi Cinquanta ed una nei secondi Ottanta), Eva Cassidy, Keith Jarrett e Rico Rodriguez e Santo & Johnny (che hanno realizzato una versione solo strumentale), James Blunt, Frank Sinatra, Ella Fitzgerald, Joe Satriani, i Deep Purple, i Ramones, Jerry Lee Lewis, James Burton, Aselin Debison, Impellitteri, Glenn Miller, Nick Cave, Aretha Franklin, Rico Rodriguez, Tom Waits, Celine Dion, Rufus Wainwright, i Bad Religion,... (continua)
Il brano ha avuto, fin dagli anni quaranta, un grande successo. Tantissimi sono i cantanti che si sono cimentati nell'esecuzione; versioni del brano sono state eseguite da Billy Eckstine (una versione nei primi Cinquanta ed una nei secondi Ottanta), Eva Cassidy, Keith Jarrett e Rico Rodriguez e Santo & Johnny (che hanno realizzato una versione solo strumentale), James Blunt, Frank Sinatra, Ella Fitzgerald, Joe Satriani, i Deep Purple, i Ramones, Jerry Lee Lewis, James Burton, Aselin Debison, Impellitteri, Glenn Miller, Nick Cave, Aretha Franklin, Rico Rodriguez, Tom Waits, Celine Dion, Rufus Wainwright, i Bad Religion,... (continua)
DonQuijote82 2/7/2012 - 16:43
Katie Cruel
Versione di Nick Cave and The Bad Seeds, dall’album "Henry's Dream" del 1992.
WHEN I FIRST CAME TO TOWN
(continua)
(continua)
inviata da dead end 28/6/2012 - 09:33
Serge Gainsbourg & Jane Birkin: Je t'aime... moi non plus
Versione inglese cantata da Nick Cave e Anita Lane
I LOVE YOU... NOR DO I
(continua)
(continua)
13/9/2010 - 18:50
×
Album: "Push The Sky Away"
Non ho resistito, per il titolo, ad inserire questa cupa canzone dall'ultimissimo album di Nick Cave di ritorno con i Bad Seeds dopo le sperimentazioni con il progetto Grinderman, anche se con il bosone di Higgs c'entra ben poco.
Non so invece quanto c'entri con la guerra anche se la serie di immagini apocalittiche mi porta a pensare che il "blues del bosone" sia il blues di chi è confrontato con la violenza della società moderna. Ma lasciamo la parola a Cave e al giornalista Alexis Petridis, dal Guardian:
Una fantasmagoria di immagini apocalittiche che non riguarda solo la scoperta della particella subatomica ad LHC ma anche Robert Johnson, l'assassinio di Martin Luther King e Miley Cyrus.
L'attricetta della Disney appare alla fine della canzone, "che galleggia in una piscina", a prima vista l'ultima arrivata nel cast delle sempre più numerose signore... (continua)