Autore Le Orme
Le Orme: Ad Gloriam
Ho lavorato tutta la mia vita ma
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/4/2017 - 21:04
Chanson italienne - Ad Gloriam – Le Orme – 1969
Paroles : Nino Smeraldi
Musique : Italo Salizzato e Aldo Tagliapietra
Pour moi, un chef-d'œuvre absolu.
Un manifeste possible de beaucoup, peut-être le mien et le vôtre, certainement celui de tous les précaires, les sous-payés, les exploités, les licenciés, les baisés par ce système économique qui est le nôtre, ou plutôt le leur.
Bernart Bartleby
Petit dialogue maïeutique
Voilà, Marco Valdo M.I. mon ami, un titre retentissant. L’univers palpite, on entend des clameurs des trompettes et des clairons. On s’attend à une marche solennelle avec mille oriflammes et de flottantes bannières. On pressent une chanson pleine d’enthousiasme et de satisfaction.
En effet, Lucien l’âne mon ami, c’est ce que laisse présager le titre, mais. Mais il n’en est rien. Et c’est prévisible dès le titre, si l’on veut bien considérer l’usage intensif de l’acide... (continua)
Paroles : Nino Smeraldi
Musique : Italo Salizzato e Aldo Tagliapietra
Pour moi, un chef-d'œuvre absolu.
Un manifeste possible de beaucoup, peut-être le mien et le vôtre, certainement celui de tous les précaires, les sous-payés, les exploités, les licenciés, les baisés par ce système économique qui est le nôtre, ou plutôt le leur.
Bernart Bartleby
Petit dialogue maïeutique
Voilà, Marco Valdo M.I. mon ami, un titre retentissant. L’univers palpite, on entend des clameurs des trompettes et des clairons. On s’attend à une marche solennelle avec mille oriflammes et de flottantes bannières. On pressent une chanson pleine d’enthousiasme et de satisfaction.
En effet, Lucien l’âne mon ami, c’est ce que laisse présager le titre, mais. Mais il n’en est rien. Et c’est prévisible dès le titre, si l’on veut bien considérer l’usage intensif de l’acide... (continua)
POUR LA GLOIRE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 21/6/2024 - 17:47
Felona e Sorona
[1973]
Testi / Lyrics / Paroles / Sanat: Tony Pagliuca – Aldo Tagliapietra
Musica / Music / Musique / Sävel: Tony Pagliuca – Aldo Tagliapietra – Giampiero Reverberi
Testi inglesi / English Lyrics / Paroles anglaises / Englanninkieliset sanat : Peter Hammill
Felona & Sorona, 1974.
Due pianeti, due città
di Riccardo Venturi
Il buio e la luce. Il bene e il male. La vita e la morte. I binomi fondanti ai quali, lo devo dire, non pensavo affatto poco meno di un mese fa, una domenica sera, entrando in un bar che si trova esattamente accanto alla famosa “Leopolda”, l'antica stazione ferroviaria fiorentina trasformata in “centro eventi” (si dirà cosí?) e nota in tempi recenti per le conventions di un noto uomo politico ultimamente un po' in difficoltà. Non ci pensavo ai binomi, entrando in quel bar che è tra i non molti che restano aperti tutti i giorni, e 24 ore su 24; scarrozzato da un... (continua)
Testi / Lyrics / Paroles / Sanat: Tony Pagliuca – Aldo Tagliapietra
Musica / Music / Musique / Sävel: Tony Pagliuca – Aldo Tagliapietra – Giampiero Reverberi
Testi inglesi / English Lyrics / Paroles anglaises / Englanninkieliset sanat : Peter Hammill
Felona & Sorona, 1974.
Due pianeti, due città
di Riccardo Venturi
Il buio e la luce. Il bene e il male. La vita e la morte. I binomi fondanti ai quali, lo devo dire, non pensavo affatto poco meno di un mese fa, una domenica sera, entrando in un bar che si trova esattamente accanto alla famosa “Leopolda”, l'antica stazione ferroviaria fiorentina trasformata in “centro eventi” (si dirà cosí?) e nota in tempi recenti per le conventions di un noto uomo politico ultimamente un po' in difficoltà. Non ci pensavo ai binomi, entrando in quel bar che è tra i non molti che restano aperti tutti i giorni, e 24 ore su 24; scarrozzato da un... (continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 15/12/2018 - 15:35
Percorsi:
Storie dallo Spazio Profondo
English Version of the Album: Felona & Sorona
Version anglaise de l'album: Felona & Sorona
Albumin englanninkielinen versio: Felona & Sorona
The Famous Charisma Label, 1974
Testi inglesi / English Lyrics / Paroles anglaises / Englanninkieliset sanat: Peter Hammill
Nota.I testi inglesi di Peter Hammill, pur rispettando l'impostazione degli originali inglesi di Aldo Tagliapietra, non sono “traduzioni” o “versioni” nel senso stretto: sono, a pieno titolo, testi originali di Peter Hammill. Così devono essere presi e considerati. Nella versione inglese, i brani 3 e 6 sono stati combinati.
Note.Though respecting the general lines of the Italian original lyrics, Peter Hammill's English lyrics are no “translations” or “versions” in the strict sense of the word, but original lyrics by Peter Hammill. Such way are they to be considered. In the English version, tracks 3 and 6 are combined.
Version anglaise de l'album: Felona & Sorona
Albumin englanninkielinen versio: Felona & Sorona
The Famous Charisma Label, 1974
Testi inglesi / English Lyrics / Paroles anglaises / Englanninkieliset sanat: Peter Hammill
Nota.I testi inglesi di Peter Hammill, pur rispettando l'impostazione degli originali inglesi di Aldo Tagliapietra, non sono “traduzioni” o “versioni” nel senso stretto: sono, a pieno titolo, testi originali di Peter Hammill. Così devono essere presi e considerati. Nella versione inglese, i brani 3 e 6 sono stati combinati.
Note.Though respecting the general lines of the Italian original lyrics, Peter Hammill's English lyrics are no “translations” or “versions” in the strict sense of the word, but original lyrics by Peter Hammill. Such way are they to be considered. In the English version, tracks 3 and 6 are combined.
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 15/12/2018 - 20:12
Scopro questa pagina a distanza di 4 anni dalla sua pubblicazione e l'ho letta con avidità. Non sono mai stato capace di trasformare i miei pensieri e le mie emozioni in parole scritte che ne rendessero l'intensità. Perciò ti dico semplicemente e sinceramente grazie per questo dono che hai fatto a chiunque lo leggerà.
Mi auguro che tu abbia continuato a bere caffè senza zucchero... e che continuerai a farlo ancora per molto.
Mi auguro che tu abbia continuato a bere caffè senza zucchero... e che continuerai a farlo ancora per molto.
Stefano 1/4/2023 - 02:59
@ Stefano
Carissimo Stefano, prima di tutto grazie per quello che mi hai scritto. E non è, credimi, il solito ringraziamento di circostanza, anodino, vuoto. Certo che ne è passata, oramai, di acqua sotto i ponti da quella sera del 15 dicembre 2018. Per...aggiornare un po' la cosa, ti dirò che ho scoperto la stevia; o meglio, una polverina che ora vendono anche nei supermercati e che assicurano essere un dolcificante naturale adatto ai diabetici. Bah, speriamo; il fatto è che il caffè amaro proprio non mi è riuscito mai farmelo piacere, nonostante i famosi intenditori dicano che andrebbe bevuto sempre così. Ma nei bar non sempre la hanno, i dolcificanti nelle bustine sono generalmente delle schifezze peggiori dello zucchero semolato, e quindi il caffè amaro non è scomparso dal mio orizzonte. Ad ogni modo, continuo a farmi tre dosi di Humalog (ore 8, 12 e 18) e una di Lantus (ore 22), nonché... (continua)
Carissimo Stefano, prima di tutto grazie per quello che mi hai scritto. E non è, credimi, il solito ringraziamento di circostanza, anodino, vuoto. Certo che ne è passata, oramai, di acqua sotto i ponti da quella sera del 15 dicembre 2018. Per...aggiornare un po' la cosa, ti dirò che ho scoperto la stevia; o meglio, una polverina che ora vendono anche nei supermercati e che assicurano essere un dolcificante naturale adatto ai diabetici. Bah, speriamo; il fatto è che il caffè amaro proprio non mi è riuscito mai farmelo piacere, nonostante i famosi intenditori dicano che andrebbe bevuto sempre così. Ma nei bar non sempre la hanno, i dolcificanti nelle bustine sono generalmente delle schifezze peggiori dello zucchero semolato, e quindi il caffè amaro non è scomparso dal mio orizzonte. Ad ogni modo, continuo a farmi tre dosi di Humalog (ore 8, 12 e 18) e una di Lantus (ore 22), nonché... (continua)
Riccardo Venturi 3/4/2023 - 09:18
gli strani giri della vita.
Son diventata aglianese 1 anno preciso (quasi: 30 aprile 2022) fa, sapevo a malapena dell'esistenza di Agliana (al massimo mi ero spinta fin Prato, e da fiorentina mi pareva già fin troppo), poi succedon tante cose, punto belle, e si valica pure il Bisenzio per trovarsi accanto alla Bure. (Capalle non si vede, si è offuscato, Pensare che stasera dovrei andare a Prato). Di Agliana ho scoperto qualche cosa carina: un paio di pasticcerie, un teatro, un laghetto di pesca, qualche ristorante e pizzeria molto gradevoli, e verso Pistoia (capirai, son 10 minuti) un circolo ARCI con un bel programma musicale. Santomato Live Club. Ecco, scorrendo il progrmma del Santomato, scopro che il prossimo 5 maggio ci sono proprio Le Orme per il 50° di Felona e Sorona. Saranno 35 anni che non ascolto quel disco...cerco i testi ed arrivo qui. Che abisso del tempo e di ricordi di cartelli stradali di paesini delle montagne pistoiesi su una scassata panda rossa....
Un saluto, Riccardo.
Son diventata aglianese 1 anno preciso (quasi: 30 aprile 2022) fa, sapevo a malapena dell'esistenza di Agliana (al massimo mi ero spinta fin Prato, e da fiorentina mi pareva già fin troppo), poi succedon tante cose, punto belle, e si valica pure il Bisenzio per trovarsi accanto alla Bure. (Capalle non si vede, si è offuscato, Pensare che stasera dovrei andare a Prato). Di Agliana ho scoperto qualche cosa carina: un paio di pasticcerie, un teatro, un laghetto di pesca, qualche ristorante e pizzeria molto gradevoli, e verso Pistoia (capirai, son 10 minuti) un circolo ARCI con un bel programma musicale. Santomato Live Club. Ecco, scorrendo il progrmma del Santomato, scopro che il prossimo 5 maggio ci sono proprio Le Orme per il 50° di Felona e Sorona. Saranno 35 anni che non ascolto quel disco...cerco i testi ed arrivo qui. Che abisso del tempo e di ricordi di cartelli stradali di paesini delle montagne pistoiesi su una scassata panda rossa....
Un saluto, Riccardo.
Iside65 25/4/2023 - 23:51
Veramente, Silvia oltremodo cara, a quanto ne so tu ti sei spinta ben più in là di Prào, e anche in de' posti parecchio complicati & agitati. Come dìgnene: se un giornollàrtro ci si dovesse rivedere, magari si mette su un bel libriccino di memorie (visto che ormai s'ha un'età tutteddùe) che, secondo me, avrebbe qualche possibilità di diventare un best(ia) seller. Però è pur vero che, comunque la vada, ci si portano dietro i propri luoghi dovunque si vada a rifinire, come fossero una barca con la quale si naviga per il mondo. Firenze, l'Elba, San Piero a Ponti, Campi (a proposito: ti ringrazio per la citazione da Bisenzio, tra la rivolta di Nika e le disavventure del Ballerini), Agliana... A Agliana ci devo aver messo piede sì e no due volte in vita mia, mi sembra ci sia un teatro dove ci devo aver visto qualcosa ma 'un mi ricordo di preciso icché. Vorrà dire che ci sarà una terza volta,... (continua)
Riccardo Venturi 27/4/2023 - 00:54
Grande Riccardo, è da poco che ho riscoperto Le Orme e devo dire che in Italia un gruppo così eclettico non c'è. Ho ripreso tutti i dischi prog del gruppo, compresa la trilogia degli Elementi (Fiume e Infinito) che negli anni 2000 ripropongono il prog, pazzesco!
Le Orme: Amico di ieri
[1974]
Pagliuca-Tagliapietra-Marton
Album: Smogmagica [1975]
Il vento d'autunno, e dei ricordi, a 41 gradi all'ombra
di Riccardo Venturi
1. Firenze, 16 luglio 2010. La città più calda d'Italia, e una delle più calde d'Europa; la "conca" nella quale è sistemata la rende, come di consueto, una fornace. Riccardo V., barricato in casa nella penombra e con l'aria condizionata a pieno regime, si ricorda di una vecchia canzone dove c'era il vento d'autunno.
2. "Amico di ieri", già. Il titolo, già di per se stesso un bivio dal quale potrebbero dipanarsi tante e tante strade. Nella stagione irripetibile della musica italiana degli anni '70, dai cantautori al rock progressive, Le Orme scelsero questo testo ecologista: una delle strade possibili. Cattolici che però prendevano posizione in favore dell'aborto legale, e sempre pronti ad affrontare temi scabrosi celandoli dietro un linguaggio etereo.
3.... (continua)
Pagliuca-Tagliapietra-Marton
Album: Smogmagica [1975]
Il vento d'autunno, e dei ricordi, a 41 gradi all'ombra
di Riccardo Venturi
1. Firenze, 16 luglio 2010. La città più calda d'Italia, e una delle più calde d'Europa; la "conca" nella quale è sistemata la rende, come di consueto, una fornace. Riccardo V., barricato in casa nella penombra e con l'aria condizionata a pieno regime, si ricorda di una vecchia canzone dove c'era il vento d'autunno.
2. "Amico di ieri", già. Il titolo, già di per se stesso un bivio dal quale potrebbero dipanarsi tante e tante strade. Nella stagione irripetibile della musica italiana degli anni '70, dai cantautori al rock progressive, Le Orme scelsero questo testo ecologista: una delle strade possibili. Cattolici che però prendevano posizione in favore dell'aborto legale, e sempre pronti ad affrontare temi scabrosi celandoli dietro un linguaggio etereo.
3.... (continua)
Vento d’autunno, intriso di sabbia
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 16/7/2010 - 13:16
Riccardo Venturi, 21-12-2018 22:52
Arena di Verona, 1976.
Arena di Verona, 1976.
VÄN VI HADE I GÅR
(continua)
(continua)
Ciao,
ho usato - senza il tuo permesso, scusami, ma è stata una lezione quasi improvvisata - la tua pagina per parlare di ecologia e cambiamento (e anni '70) a una classe di ragazzi di un centro di formazione professionale.
La lezione è andata bene. Grazie per il testo.
Andrea (1962)
ho usato - senza il tuo permesso, scusami, ma è stata una lezione quasi improvvisata - la tua pagina per parlare di ecologia e cambiamento (e anni '70) a una classe di ragazzi di un centro di formazione professionale.
La lezione è andata bene. Grazie per il testo.
Andrea (1962)
andrea 13/2/2019 - 09:16
Grazie a te Andrea. I testi, le introduzioni e i commenti presenti in questo sito sono di uso totalmente libero. Mi fa personalmente molto piacere che tu abbia utilizzato questa pagina per la cosa che hai detto, e ti ringrazio per avercelo voluto segnalare; non c'era, del resto, bisogno di nessun permesso. Con la speranza che la cosa si ripeta, casomai: di pagine ce ne sono quasi trentamila, in questo sito. Grazie ancora e a presto (e un saluto anche ai ragazzi della tua classe)!
Riccardo Venturi 13/2/2019 - 09:51
E' l'unica canzone italiana di cui so a memoria tutto il testo. Parla del vento e la si cantava con la chitarra intorno al fuoco negli anni '76 - '78. Oggi è un ricordo ma quando vedo il film "Io e il vento" di Ioris Ivens penso sempre a questa canzone.
Vorrei farne un convegno perchè è una dei testi più evocativi che parla di un fattore ecologico esterno ai nostri sentimenti, che genera reazioni diverse dalle solite emozioni "interne"
Lo ricordo sempre tra le serate di amici - (media 60 - 70 anni oggi 2020) sempre con l'a voglia di conoscere ,,, dove ci porterà questo vento.
Grazie di tutto perchè ... finchè c'è questo vento c'è sempre una speranza .. almeno per me.
Vorrei farne un convegno perchè è una dei testi più evocativi che parla di un fattore ecologico esterno ai nostri sentimenti, che genera reazioni diverse dalle solite emozioni "interne"
Lo ricordo sempre tra le serate di amici - (media 60 - 70 anni oggi 2020) sempre con l'a voglia di conoscere ,,, dove ci porterà questo vento.
Grazie di tutto perchè ... finchè c'è questo vento c'è sempre una speranza .. almeno per me.
Saverio 31/7/2020 - 21:01
Morte di un fiore
[1971]
Testo di Antonio Pagliuca
Musica di Gianpiero Reverberi e Aldo Tagliapietra
Album: Collage
Lyrics by Antonio Pagliuca
Music by Gianpiero Reverberi and Aldo Tagliapietra
Album: Collage
Nel 1971, in Italia, non si parlava certo di donne e ragazze morte ammazzate di violenza. Figuriamoci nelle canzoni, a parte, forse, l'assai metaforica e fiabesca Canzone di Marinella di Fabrizio De André; e ce ne sono voluti, di anni, prima di sapere la storia che ne era vagamente alla base. Bisognerà aspettare, appunto, il 1971, prima che in una canzone italiana, un brano progressive presente nel secondo album delle Orme (ma il primo, L'aurora delle Orme, del 1970, era passato quasi inosservato), se ne riparlasse, e in termini espliciti seppur “mediati” dal particolare e delicato e trasognato stile compositivo di Antonio Pagliuca, lo stesso -ad esempio- di Le Orme: Gioco di bimba che parla dello... (continua)
Testo di Antonio Pagliuca
Musica di Gianpiero Reverberi e Aldo Tagliapietra
Album: Collage
Lyrics by Antonio Pagliuca
Music by Gianpiero Reverberi and Aldo Tagliapietra
Album: Collage
Nel 1971, in Italia, non si parlava certo di donne e ragazze morte ammazzate di violenza. Figuriamoci nelle canzoni, a parte, forse, l'assai metaforica e fiabesca Canzone di Marinella di Fabrizio De André; e ce ne sono voluti, di anni, prima di sapere la storia che ne era vagamente alla base. Bisognerà aspettare, appunto, il 1971, prima che in una canzone italiana, un brano progressive presente nel secondo album delle Orme (ma il primo, L'aurora delle Orme, del 1970, era passato quasi inosservato), se ne riparlasse, e in termini espliciti seppur “mediati” dal particolare e delicato e trasognato stile compositivo di Antonio Pagliuca, lo stesso -ad esempio- di Le Orme: Gioco di bimba che parla dello... (continua)
Ti sei fatta ritrovare
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 25/9/2017 - 23:04
No, non la metto come extra: a parte il fatto che, dove si parla di questa canzone, si parla perlopiù genericamente di una "morte violenta", penso che anche la morte d'eroina sia un assassinio, e un assassinio del potere. Inoltre, ti ricordo che il primo morto per overdose di eroina in Italia è stato nel 1973 (e se mi ricordo bene, a Torino): questa canzone è del 1971. I morti per eroina cominciarono a salire l'anno dopo, nel 1974: ve ne furono otto. Ad ogni modo, penso che, nel particolare stile delle Orme, questa canzone possa (purtroppo) adattarsi ad ogni situazione; e mi risulta strano che avessero voluto "anticipare" una morte per overdose, un presagio? Per questo, stavolta non accolgo l'invito a "extrare"; ma segnalo la discussione nell'introduzione. Salud!
Riccardo Venturi 25/9/2017 - 23:51
"Noi delle Orme eravamo ragazzi puliti, non ci siamo mai drogati. Io ho, sì, provato qualche spinello, giusto per capire di che diavolo di roba si trattasse, visto che ne sentivo parlare come di una panacea per tutti i malesseri esistenziali. Le droghe di tendenza, all'inizio, erano fondamentalmente gli spinelli e gli acidi, sull'onda dei movimenti culturali psichedelici. Ci schierammo, decisamente e subito, contro questa piaga: ad esempio, nell'album COLLAGE c'è un brano dal testo bellissimo dedicato a una ragazza morta per overdose e forse si trattò di uno dei primi decessi per droga del quale si ebbe notizia in Italia. Il titolo è Morte di un fiore. Si sapeva (e qualche personaggio lo confermava anche apertamente) che gruppi inglesi e americani, anche famosi, ne facessero abbondante uso per ottenere visioni che avrebbero dovuto essere fonte d'ispirazione. Che io sappia, questo in Italia... (continua)
B.B. 26/9/2017 - 00:05
Non la penso come te. La tua idea è ideologica.
Ho conosciuto un paio di persone morte di eroina. Una era una mia collega e morì dopo qualche giorno trascorso con me per allontanarsi dalla città e dai suoi pusher. Purtroppo quando tornammo chiese di essere accompagnata in un posto. Sapevo di che posto si trattava. Ci sarebbe andata comunque. La accompagnai a malincuore. La trovarono morta il mattino seguente. Per fortuna non me la fecero vedere. Il potere non c'entrava un cazzo. Era infelicità. E fu un suicidio. Mi lasciò un gatto. L'unico animale che ho mai avuto. Non l'ho mai dimenticata. E non mi sono mai perdonato.
Saluti
Ho conosciuto un paio di persone morte di eroina. Una era una mia collega e morì dopo qualche giorno trascorso con me per allontanarsi dalla città e dai suoi pusher. Purtroppo quando tornammo chiese di essere accompagnata in un posto. Sapevo di che posto si trattava. Ci sarebbe andata comunque. La accompagnai a malincuore. La trovarono morta il mattino seguente. Per fortuna non me la fecero vedere. Il potere non c'entrava un cazzo. Era infelicità. E fu un suicidio. Mi lasciò un gatto. L'unico animale che ho mai avuto. Non l'ho mai dimenticata. E non mi sono mai perdonato.
Saluti
Bernart Bartleby 26/9/2017 - 00:15
Ah, se si parla di un'overdose mortale fuori dall'Italia il discorso cambia un po', senz'altro; ma non cambia la sostanza di quel che ho voluto fare, con questo inserimento. Occorrerebbe a questo punto ampliare un po' il discorso della diffusione dell'eroina, cominciata (in Italia) proprio negli anni successivi al '70, in piena contestazione giovanile e operaia: una generazione intera stroncata con la galera e con l'eroina (quando non direttamente con la morte poliziotta), che fu fatta immettere massicciamente assieme alle stronzate delle "filosofie e religioni orientali" che hanno bruciato quasi più cervelli della droga, neutralizzando le spinte libertarie e rivoluzionarie. Per questo e per altri motivi, ritengo che comunque qui si parli di violenza del sistema: con l'eroina, fatta circolare sempre di più col beneplacito delle "istituzioni", una generazione intera è stata sterminata e/o... (continua)
Riccardo Venturi 26/9/2017 - 00:20
Purtroppo credo che più o meno tutti quanti abbiamo avuto una persona più o meno vicina che sia morta d'eroina; a me è capitato col fratello di un mio amico, uno che avevo conosciuto veramente da ragazzino. La mia idea sarà "ideologica", ma devi anche considerare che di morti di eroina ne ho visti fin troppi, in trenta e rotti anni di ambulanza. Visti direttamente, dico. Può darsi, certo, che poi io sia pure mosso da "ideologie", ma non credo nemmeno che la cosa possa ridursi a un puro fatto personale, di conoscenze, di amicizie. Che dici, sennò, uno dovrebbe essere spinto a delle considerazioni soltanto quando tocca a qualcuno che è vicino? Ad ogni modo, è il bello delle cose non pensarla mai uguale. Salud.
Riccardo Venturi 26/9/2017 - 03:28
Non mi fraintendere, Riccardo, lo so bene che - come è successo da noi negli anni 70 e in America anche più tardi - una delle strategie del Potere per stroncare il dissenso e la protesta è stato quella di inondare i quartieri di droga e poi scatenare la "War on Drugs" che ancora oggi viene portata avanti con prezzi umani e sociali altissimi.
Ma le scelte autodistruttive degli individui e delle collettività non possono essere sempre imputate alla cattiveria del Potere. O c'è responsabilità, consapevolezza, resistenza ed organizzazione oppure si accetta di restare schiavi.
Detto questo, ho lavorato per anni in un ospedale e di tossicomani ne ho visti e conosciuti parecchi e 9 su 10 erano delle merde umane che avrebbero sacrificato la madre per farsi una spada.
Per questi motivi, diciamo politici ma anche personali, stento ad avere un approccio ideologico al tema.
Saluti
Ma le scelte autodistruttive degli individui e delle collettività non possono essere sempre imputate alla cattiveria del Potere. O c'è responsabilità, consapevolezza, resistenza ed organizzazione oppure si accetta di restare schiavi.
Detto questo, ho lavorato per anni in un ospedale e di tossicomani ne ho visti e conosciuti parecchi e 9 su 10 erano delle merde umane che avrebbero sacrificato la madre per farsi una spada.
Per questi motivi, diciamo politici ma anche personali, stento ad avere un approccio ideologico al tema.
Saluti
B.B. 26/9/2017 - 09:55
Le nostre sono semplicemente storie un po' differenti, diciamo. Purtroppo, fra ideologico e personale non è che cambia molto la sostanza...
Riccardo Venturi 26/9/2017 - 10:55
Perché
di Alessandra Daniele
Perché le ragazze esitano a lasciare un partner violento, a volte finché non è troppo tardi?
Perché tutti i media, dal cinema, alla pubblicità, alla letteratura, gli dicono costantemente che la cosa peggiore che possa capitare a una donna non è morire, è non essere desiderata.
di Alessandra Daniele
Perché le ragazze esitano a lasciare un partner violento, a volte finché non è troppo tardi?
Perché tutti i media, dal cinema, alla pubblicità, alla letteratura, gli dicono costantemente che la cosa peggiore che possa capitare a una donna non è morire, è non essere desiderata.
daniela -k.d.- 29/9/2017 - 18:13
A costo di risultare noioso, dico ancora la mia.
C'è un intero percorso sulla violenza contro le donne, e al suo interno alcune canzoni parlano anche della violenza fascista contro le donne.
In "Morte di un fiore", a detta di uno dei suoi stessi autori, si parla invece di una ragazza morta di overdose da eroina.
Va bene l'eroina come strumento di morte del Potere, ma mi dite cosa c'entra il massacro del Circeo?
Non potevate piuttosto mettere questo importante ricordo a commento de En la playa, el amor?
Muchas gracias por su atención.
C'è un intero percorso sulla violenza contro le donne, e al suo interno alcune canzoni parlano anche della violenza fascista contro le donne.
In "Morte di un fiore", a detta di uno dei suoi stessi autori, si parla invece di una ragazza morta di overdose da eroina.
Va bene l'eroina come strumento di morte del Potere, ma mi dite cosa c'entra il massacro del Circeo?
Non potevate piuttosto mettere questo importante ricordo a commento de En la playa, el amor?
Muchas gracias por su atención.
B.B. 29/9/2017 - 22:21
India
[1974]
Scritta da Antonio Pagliuca ed Aldo Tagliapietra
Nell'album “Contrappunti”, pubblicato nell'estate del 1974
L'India, il paese del Mahatma Gandhi, la meta ideale del Viaggio per tanti giovani occidentali negli anni 60, realizzò il suo primo test nucleare militare nel maggio del 1974. Il nome di quel primo esperimento era “Smiling Buddha”, ma il Buddha avrebbe avuto ben poco da sorridere...
Scritta da Antonio Pagliuca ed Aldo Tagliapietra
Nell'album “Contrappunti”, pubblicato nell'estate del 1974
L'India, il paese del Mahatma Gandhi, la meta ideale del Viaggio per tanti giovani occidentali negli anni 60, realizzò il suo primo test nucleare militare nel maggio del 1974. Il nome di quel primo esperimento era “Smiling Buddha”, ma il Buddha avrebbe avuto ben poco da sorridere...
Mistica donna dal corpo di bronzo
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/4/2017 - 22:01
Percorsi:
Guerra alla Terra
Chanson italienne – India – Le Orme (Antonio Pagliuca ed Aldo Tagliapietra) – 1974
Ah, Lucien l’âne mon ami, je m’en vais te raconter une histoire véritable qui illustre on ne peut mieux la canzone « India » – « INDE » et qui dit aussi pourquoi j’ai pris cette peine d’en faire une version en langue française. Elle concerne, comme on l’oublie aisément, principalement, deux pays qui à eux seuls représentent à peu près un tiers de la population de la planète et si on y ajoute le troisième intervenant, on se rapproche encore de la moitié des humains. C’est dire si elle a de l’importance et de la gravité et singulièrement, dans le cas d’un conflit entre eux. On va voir que ce conflit a été éloigné par la possession de l’arme de dissuasion la plus forte : la bombe atomique. Cependant, de ce côté-ci du monde, on a fortement tendance à négliger cette partie du monde et l’histoire qui la concerne... (continua)
Ah, Lucien l’âne mon ami, je m’en vais te raconter une histoire véritable qui illustre on ne peut mieux la canzone « India » – « INDE » et qui dit aussi pourquoi j’ai pris cette peine d’en faire une version en langue française. Elle concerne, comme on l’oublie aisément, principalement, deux pays qui à eux seuls représentent à peu près un tiers de la population de la planète et si on y ajoute le troisième intervenant, on se rapproche encore de la moitié des humains. C’est dire si elle a de l’importance et de la gravité et singulièrement, dans le cas d’un conflit entre eux. On va voir que ce conflit a été éloigné par la possession de l’arme de dissuasion la plus forte : la bombe atomique. Cependant, de ce côté-ci du monde, on a fortement tendance à négliger cette partie du monde et l’histoire qui la concerne... (continua)
INDE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 11/4/2017 - 10:37
La fabbricante d'angeli
[1974]
Scritta da Antonio Pagliuca, Gian Piero Reverberi ed Aldo Tagliapietra
Nell'album “Contrappunti”, pubblicato nell'estate del 1974
Evidentemente una canzone contro l'aborto clandestino... La legge 194 sarebbe arrivata solo quattro anni dopo...
Scritta da Antonio Pagliuca, Gian Piero Reverberi ed Aldo Tagliapietra
Nell'album “Contrappunti”, pubblicato nell'estate del 1974
Evidentemente una canzone contro l'aborto clandestino... La legge 194 sarebbe arrivata solo quattro anni dopo...
Dal più profondo buio della notte
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/4/2017 - 22:13
Cemento armato
[1971]
Parole di Antonio Pagliuca
Musica di Gian Piero Reverberi e Aldo Tagliapietra
Nell'album “Collage”
Parole di Antonio Pagliuca
Musica di Gian Piero Reverberi e Aldo Tagliapietra
Nell'album “Collage”
Cemento armato, la grande città
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/4/2017 - 20:43
Percorsi:
Guerra alla Terra
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Parole di Nino Smeraldi
Musica di Italo Salizzato e Aldo Tagliapietra
Title track dell'album di esordio de Le Orme
Per me, un capolavoro assoluto.
Un possibile manifesto di tanti, forse anche il mio ed il vostro, sicuramente quello di tutti i precari, i sottopagati, gli sfruttati, gli esodati, i fottuti da questo nostro, anzi, loro sistema economico.