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A lavorar gh'andèm prima matina

anonimo
A lavorar gh'andèm prima matina
Sloica ferrarese come anche l'altra "Sla tera cultivada" raccolte da Benedetto Ghiglia nel 1951 a Goro Ferrarese durante uno sciopero di braccianti-pescatori, mentre era impegnato alla lavorazione del documentario Delta del Po di Florestano Vancini.

Da Ci ragiono e canto [1966]

cirag


A lavorar gh'andèm prima matina
(continua)
inviata da Dq82 7/6/2020 - 17:15
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Këndime për te ljert’ e Krishtit

anonimo
Këndime për te ljert’ e Krishtit
Këndime për te ljert’ e Krishtit

Teksti dhe Muzika / Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Anonim

Interpretim / Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
1.Eleonora Bordonaro e l’Orchestra popolare italiana
2.Sara Marini

E’ un’aria della popolazione di lingua albanese stanziata in Sicilia dal Medioevo. Oltre all’interpretazione di Eleonora Bordonaro è da segnalare quella di Sara Marini ( cfr. link).
Propongo questo testo nell’illusione che dia uno spunto di riflessione a qualche follower dei personaggi che con la Bibbia in una mano e/o il Vangelo nell’altra fanno ciò che per un cristiano è l’anticristo, per un ebreo il massimo dell’idolatria e per un musulmano la blasfemia assoluta: Dio ridotto a bandiera ed amuleto del complesso militar-industriale e del partito della esclusione, reificato in essere criminogeno anziché sorgente di vita secondo quei libri agitati alle masse.
[Riccardo Gullotta]
Cё thaumajme isct chejó?
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 6/6/2020 - 18:45
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Gur milis Mòrag

anonimo
Gur milis Mòrag
Gur milis Mòrag

Lyrics agus ceòl / Lyrics and music / Testo e musica / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Anonymous

Air a chluich le / Performed by / Interpreti / Interprétée par / Laulavat :
Caitlin Nic Aonghais [ Kathleen MacInnes ]

Premessa

E’ una nenia scozzese delle Ebridi, riscoperta nella prima metà del Novecento. Grazie all’intellettuale Seamas MacEanraig, poeta e scrittore ,studioso delle tradizioni scozzesi, riusciamo a comprendere il suo significato. MacEanraig collaborò con Flora MacNeil, figlia di Ann Gillies MacNeil, nate a Barra, la più meridionale delle Ebridi esterne. Ann Gillies fu la cantante che contribuì alla notorietà di questa canzone, come si può leggere nel libretto . Questo libretto, da quanto abbiamo potuto appurare, è il documento più datato che fa riferimento alla nenia con testo e spartito.

La nenia

Una donna racconta della sua situazione... (continua)
Gur milis Mòrag
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 22/5/2020 - 18:47
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Konevitsan kirkonkellot / The Church Bells of Konevitsa

anonimo
Konevitsan kirkonkellot / The Church Bells of Konevitsa
This is a piece of anti-coronavirus music. It's a Karelian folk melody imitating the sound of the church bells of Konevitsa, an Orthodox Monastery on the Konevitsa Island in the western part of Lake Ladoga. Take your time (exactly 5 minutes and 11 seconds), close your eyes, enjoy the magical guitar sound of Hasse Walli and let this beautiful haunting melody take your mind and soul light years away from all the coronavirus austerity and horrors.
(instrumental)
inviata da Juha Rämö 29/4/2020 - 14:32
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I felsari

anonimo
I felsari
da I felsari
Testimonianze di canti popolari, Gruppo di Muratori di Carpi e Novi

Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Anonimo

Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat :
I Violenti Piovaschi


PER I MORTI DELLA RESISTENZA di Giuseppe Ungaretti

Qui
vivono per sempre
gli occhi che furono chiusi alla luce
perché tutti
li avessero aperti
per sempre
alla luce.


Siamo nati il 25 Aprile
[Riccardo Gullotta]
Son partigiani
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 25/4/2020 - 12:03
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Parto per La Merica

anonimo
Parto per La Merica
Parto per La Merica

Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel :
Anonimo

Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
1.Canzoniere Monferrino

2. Antonio & Giorgio e Daniela
Album: Le canzoni degli emigranti, Vol. 1 [1971]

25 Aprile dei Migranti

Tra il 1876 e il 1915 partirono 14 milioni di Italiani. La canzone proposta risale verosimilmente ai primi del Novecento. Nei testi delle canzoni di vari gruppi il nome del continente è trascritto con l’apostrofo, ma è più convincente la grafia riportata nel testo citato avanti ,la Merica, cui ci si è attenuti.

Da Io parto per la Merica

Se la Francia dal Piemonte si raggiunge via terra, volendo a piedi, la Merica è al di là del mare, del profondo Oceano. Quaranta giorni di viaggio augurandoci che tutto vada bene. Ma in America no e poi no, che ci sono insidie che tu, figlio mio, non puoi nemmeno... (continua)
Io parto per la Merica,
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 24/4/2020 - 14:56
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Il canto della rinascita

anonimo
Trovo questo titolo e i versi iniziali di questa canzone "Il canto della rinascita "(sull'aria di Lili Marleen) in
Gli anarchici nella resistenza parte 1 di una serie di video a corredo delle sempre bellissime schede degli altrettanto belli libri di Elèuthera. Da lì trascrivo i brani che riesco a leggere.
Quando l'Italia si ridesterà
(continua)
inviata da luca monducci 23/4/2020 - 09:49

Storia del giovane partigiano “Licio Nencetti” Comandante della squadra “Volante”

anonimo
Per la storia di Licio Nencetti si veda Il comandante Licio

Sull’aria di Addio a Lugano o Addio Lugano bella, canzone anarchica composta da Pietro Gori nel 1894 su un’aria preesistente, probabilmente un’aria popolare toscana.
II testo qui proposto conserva, oltre alla linea melodica del canto anarchico, la struttura letteraria e qualche frammento del testo con leggere modifiche
(“E voi cari compagni...”).
Ezio Croci si attribuisce la stesura del testo con una revisione curata da una insegnante elementare casentinese.
Comunicazione di Ezio Croci, registrata a Talla il 26 luglio 1978.
da memoria.provincia.ar.it
A soli diciott’anni
(continua)
inviata da Dq82 16/4/2020 - 18:07
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E la mula

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E la mula
Testo tratto dal Deposito

Fu cantata dai partigiani del Battaglione Triestino durante la guerra di liberazione. Il Battaglione, attivo dall’inverno del 1942 all’aprile del 1944, fu una delle prime formazioni organizzate a combattere i fascisti e fu una brigata partigiana di “confine” che riunì al suo interno combattenti di lingua e cultura sia italiana che slovena (informazioni a cura del Coro sociale di Trieste)
E la mula che sposarò mi
(continua)
11/4/2020 - 13:29

Son morti! La tomba or rinchiude

anonimo
Son morti! La tomba or rinchiude
[1927]
Su "I sette anni d'orribile agonia di Sacco e Vanzetti", foglio volante stampato dalla tipografia R. Gayet di via San Massimo 45 a Torino, vistato dalla Procura del capoluogo piemontese in data 27 agosto 1927.

Ho trascritto questi versi, anche cantabili, dall'invito a "Sotto un cielo stellato", uno spettacolo teatrale realizzato nel 2017 – a 90 anni dall'assassinio di Sacco e Vanzetti e a 40 dalla loro riabilitazione da parte dell'allora governatore del Massachusetts Michael Dukakis – da Noemi Garbo (testi) e Paolo Mòsele (musiche originali e video), liberamente tratto da "Sotto un cielo stellato. Vita e morte di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti", scritto da Lorenzo Tibaldo e pubblicato dalla Claudiana editrice.

Non si tratta certo di una poesia o canzone di area anarchica, visto non solo il tono ma anche l'autorizzazione delle autorità fasciste... E ciò testimonia semmai l'eco di sdegno che ovunque in Italia ebbe la vicenda della lunga prigionia e dell'assassinio dei due anarchici...
Son morti! La tomba or rinchiude
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/4/2020 - 14:06
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Bessy Bell and Mary Gray

anonimo
Bessy Bell and Mary Gray
[XVII sec. / 17th Century]
Child #201

Dal '600 scozzese e dalle Child Ballads direttamente al Canzoniere del Coronavirus: ecco qua una delle più brevi e folgoranti ballate britanniche, “Bessy Bell and Mary Gray”. La storia di due belle ragazze che pensavano di sfuggire alla pestilenza. In un primo momento avevo pensato di ampliare un po' l'introduzione che avevo fatto in tempi lontanissimi; poi mi son detto che l'ineludibile Cattia Salto, nelle sue Terre Celtiche, doveva averci pensato in una maniera ben migliore. Detto, fatto; ed ecco l'ennesimo “furto” che compio nei suoi confronti. Furto un po' contemperato dal fatto che, con un mezzo sorriso che, di questi tempi, è un bene prezioso, mi son visto integralmente riprodotta proprio la breve introduzione alla ballata che avevo fatto nello scorso millennio (ed anche la traduzione italiana). [RV]


Bessy Bell and Mary Gray

La ballata “Bessy... (continua)
Versione 1 / 1st Version
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 4/4/2020 - 10:19
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Ishte një ditë e muajit të majit

anonimo
Ishte një ditë e muajit të majit
[XIV sec]
Teksti dhe Muzika / Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Anonim
Interpretim / Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
Silvana Licursi

La cultura arbëreshë

Dopo avere sconfitto gli Albanesi nel 1385 nella battaglia dei Campi Sauriani, presso Lushnjë, gli Ottomani si insediarono rapidamente in Albania. Molte comunità albanesi emigrarono dall’Epiro e dal Peloponneso. Fu la diaspora di quelli che avrebbero assunto il nome di Arbëreshë, da Arbëria, nome dell’Albania sino all’invasione ottomana.
Si stanziarono nell’Italia meridionale.

Oggi costituiscono una minoranza etno-linguistica tutelata che conta circa 100.000 persone, secondo l’ultimo censimento. Le comunità più consistenti sono in Calabria e in Sicilia, seguono il Molise, la Campania, la Basilicata e la Puglia. Nonostante siano trascorsi sei secoli mantengono vive... (continua)
Ishjë një ditë të mojit majit
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 18/3/2020 - 23:23

I due ruoli (e allora?)

anonimo
Testo di Giuliana Galli e Novelli, musica di Armando Gill (E allora?) e di anomino (La Lega (Sebben che siamo donne)). Registrato su cassetta "M'ama non m'ama", Collettivo Torino insieme (?), 1980 circa.
Da quando sono donna girando la città
(continua)
inviata da quintessella 24/2/2020 - 12:39
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Roll, Jordan, Roll

anonimo
Roll, Jordan, Roll
[18° secolo]
Il testo originale di quest'inno fu scritto – certamente in un ottimo inglese – da qualche ministro di qualche chiesa cristiana inglese, forse il pastore metodista Charles Wesley, oppure il teologo puritano Isaac Watts, entrambi prolifici compositori di inni. Ma in questo caso la paternità del testo non è importante. Quello che importa è che inni come questo, subito noti anche oltre oceano, vennero prima imposti agli schiavi neri e poi da questi accolti, rielaborati e adattati alla loro realtà, alla loro sofferenza e al loro anelito di libertà.

In "Roll, Jordan, Roll" il protagonista è il Giordano, il fiume che non solo vide il battesimo di Gesù ma prima, nel VI secolo a. C., il ritorno in patria degli ebrei deportati a Babilonia da Nabucodonosor. Il fiume Giordano divenne quindi anche per gli schiavi afroamericani non solo un simbolo di santità e di purificazione ma anche... (continua)
My brudder sittin' on de tree of life
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/2/2020 - 16:20
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Tριάντα καράβια αρμένιζαν

anonimo
Tριάντα καράβια αρμένιζαν
Triánta karávia arménizan

Testo / Στίχοι / Lyrics / Paroles / Sanat:
Anonimo
Musica / Μουσική / Music / Musique / Sävel:
Anonimo
Interpreti / Ερμηνεία / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
1 Ορχήστρα υπό τη διεύθυνση του Σίμωνα Καρά / Orchestra diretta da Simon Kara [1960]
2 Δόμνα Σαμίου / Domna Samiou
Album /'Αλμπουμ : Tis Kyra-Thálassas / Της Κυρα-Θάλασσας [2002]

La canzone
Appartiene al genere paradosiako / παραδοσιακό, in soldoni folk. Il termine andrebbe disambiguato, come del resto il termine folk, dato che spesso è usato impropriamente come sinonimo di musica dimotika / δημοτικά e, errando, come sinonimo di rebetiko / ρεμπέτικο.
Fu lanciata da un grande musicologo, Simon Karas / Σίμων Καράς che diede impulso e nuova espressione ai canti bizantini oltre a raccogliere i canti popolari di varie regioni greche. Una grande interprete di un vasto repertorio di musica... (continua)
Τριάντα καράβια αρμένιζαν, Κάβο-Μαλιά και Ύδρα
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 6/2/2020 - 13:07
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El incendio de Saloniki

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El incendio de Saloniki
[1917]
La copla sefardita “El incendio de Saloniki”, noto anche come “La cantiga del fuego” o, dal verso introduttivo “Día de Shabbat la tadre”, fu composta all'indomani del grande incendio di Salonicco, avvenuto il 18 agosto 1917.
Testo trovato su Jewish Music Research Centre

Su queste pagine abbiamo già incontrato più volte la storia triste ed eroica degli ebrei di Grecia, una storia di diaspora, di pregiudizio, di persecuzione, di annientamento e sterminio: si vedano canzoni come Arvoles (yoran por luvyas), Μιλιταρισμός, Siete dias enserados, Χωρίσαμ’ ένα δειλινό,...

Una vicenda unica che parte da lontano, dalla cacciata dei sefarditi dalla penisola iberica dopo il 1492, ad opera dei sovrani cattolici. Gli esuli si sparsero allora in Italia e in molte nazioni del mondo arabo e ottomano. A Salonicco costituirono una comunità molto forte, maggioritaria, con il Judezmo, o Ladino, come... (continua)
Dia de shabbat, la tadre,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/1/2020 - 15:03

Harvest Land

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Harvest Land
[191?]
Testo di autori non identificati, indicati con le sigle "TD and H.". Alcuni ne attribuiscono la paternità a Matti Valentin Huhta, aka T-Bone Slim (1880–1942), poeta, cantautore, vagabondo e agitatore sociale statunitense, di origine finlandese.

Sulla melodia del popolare gospel Beulah Land (1876)
Nel libretto di canti degli Wobblies dell'IWW (Industrial Workers of the World), il "Little Red Songbook", edizione del 1923.

In 1915, the Industrial Workers of the World (IWW) established a branch union, the Agricultural Workers' Organization (AWO). The AWO organized temporary harvesters, known as “harvest stiffs,” in railroad yards, migrant camps, and shelters. At its height in 1917 the AWO had more than 70,000 members, but like the IWW it was undermined by President Woodrow Wilson’s wartime attack on dissent and by local vigilante organizations. The AWO, like its parent organization,... (continua)
The harvest drive is on again,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/1/2020 - 00:06

La guerra passa tremenda

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La guerra passa tremenda
Poesia in cerca d'autore
Non è una canzone ma potrebbe diventarlo.


Una poesia in cerca d'autore
di Franco Castelli

L'amica Aurora Delmonaco, storica e collega nella rete degli Istituti storici (già presidente del Landis, Laboratorio nazionale per la didattica della storia) nei mesi scorsi mi comunicò un testo di grande interesse, da lei raccolto dalla viva voce di una contadina novantenne del Sud. Si tratta di una poesia sulla prima guerra mondiale, e Aurora così mi scriveva:
“La donna, una contadina, dopo novant'anni la recitava senza esitazioni. In quel recital improvvisato la donna declamò "Il passero solitario", e poi "Lo stivale" di Giusti: era chiaro che aveva fatto sua ogni parola. Della poesia che ti mando il suo maestro non disse l'autore. Lei affermava di ricordare tutte le poesie imparate a scuola perché quando era sola in campagna, al lavatoio, a zappare o al pascolo con... (continua)
La guerra passa tremenda
(continua)
8/1/2020 - 23:01
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טום־באַלאַלײַקע

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טום־באַלאַלײַקע
Tum-balalayke
[XIX secolo]
Anonimo

Introduzione
E’ un brano popolare della cultura ebrea ashkenazita. Le sue origini risalgono al XIX secolo nell’Europa orientale. Rimase pressoché sconosciuto ai più sino al 1940. Nel 1957 Pete Seeger lo inserì nel disco “Jewish Songs and Games” in un duetto con Ruth Rubin. Maggiore diffusione ebbe grazie a Theodore Bikel, grande attore ebreo e cantante. La sua incisione è del 1960.

Da allora la canzone ha valicato gli ambiti della cultura ebraica per acquisire popolarità a livello internazionale. È entrata a far parte della colonna sonora del film di Roberto Faenza del 2002 “Prendimi l’anima”. La melodia infatti non è affatto banale, rivela un’ intensità apparentemente inattesa. In realtà ciò non sorprende più di tanto se si vanno ad approfondire sviluppi ed espressioni della cultura ebraica nell’Europa dell’Est dal Settecento in poi.

Narra di un... (continua)
1.
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 2/1/2020 - 23:03

La Dalha (Mai de mila ans)

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La Dalha (Mai de mila ans)
[18° secolo]
Canzone dell'Ariège, Occitania, risalente con ogni probabilità all'epoca della Rivoluzione francese.
Trovo il testo e la sua traduzione francese sul sito della corale Si bémol et 14 demis di Montreuil.

Come tanti strumenti agricoli tradizionali, ormai desueti, anche le falci – quelle piccole e quelle grandi da mietitura – sono rimaste per centinaia d'anni pressochè immutate in molte culture agricole differenti e distanti...
Mai de mila ans nos fa
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/12/2019 - 21:48
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Darrièr lo castèl de Montvièlh

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Darrièr lo castèl de Montvièlh
Canzone tradizionale del Lot e Garonna, Nuova Aquitania.
Non so a quando risalga, ma è di certo molto antica...
Testo trovato su Paraulas en Òc
Trovo il brano – in occitano in molte varianti, credo dovute alle diverse trascrizioni possibili della lingua, e in francese - in dischi di Rosina De Peira, Vendémiaire, Perlinpinpin Fòlc, Les Pastourelles du Bas-Limousin, Les Pays, Quatuor vocal Méliades...

Dalla finestra del suo castello a Monviel, il figlio del re sente un canto di donna che si diffonde nella campagna. Il canto è così dolce e triste che il principe ordina al suo servo di sellare un cavallo, perchè vuole andare a conoscere quella donna che canta così bene. Il servo cerca di dissuaderlo ma deve cedere al volere del signore. Ma man mano che il principe si avvicina alla fonte del canto, questo diventa sempre più flebile. Raggiunta la donna, il principe le chiede di continuare a... (continua)
Darrièr lo castèl de Montvièlh
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/12/2019 - 20:42
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Phabol lamba, merel lamba ando štraflageri

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Phabol lamba, merel lamba ando štraflageri
KzMusic vol. 20

Canzone contenuta nell'enciclopedia musicale KZMusic, un'enciclopedia di ben 24 CD, che raccolgono la musica concentrazionaria da qualsiasi Campi di prigionia, transito, lavoro, concentramento, sterminio, POW Camps, Oflags, Stalags e Penitenziari militari aperti da Terzo Reich, Italia, Giappone, Repubblica di Salò, regime di Vichy e altri Paesi dell'Asse, Gran Bretagna, Francia, Unione Sovietica e altri Paesi Alleati.
A cura di francesco Lotoro

Canto raccolto da Tamara, Novi Sad, 1968
Testo trovato su doew.at
Phabol lamba, merel lamba
(continua)
inviata da Dq82 4/12/2019 - 18:15
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Canto dei contrabbandieri

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Canto dei contrabbandieri
Canzone popolare lombarda, credo risalente ai primi del 900, con testo esistente in lezioni differenti.
Quello che propongo è il canto come eseguito dal Coro Edelweiss di Torino.
Credo che l'armonizzazione sia da attribuirsi ad Angelo Agazzani, fondatore e direttore per molti anni della Camerata Corale La Grangia di Torino.
E l'è arrivato un treno da Roma
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/12/2019 - 16:08
100 יידישע לידער
100 canzoni in Yiddish
100 Yiddish songs
100 chansons en Yiddish

(Nel video / In the video / Dans le vidéo):

Mayn rue plats
Riccardo Venturi 29/11/2019 - 17:06
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דאָס פֿערצנטע יאָר

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דאָס פֿערצנטע יאָר
Dos fertsnte yor

Una canzone popolare in yiddish (di provenienza quasi certamente polacca, nota anche come Oyf di grine felder, velder) sulla morte di un soldato ebreo nella „grande guerra“. Uno dei tanti. E' la centesima canzone in yiddish inserita in questo sito: lo yiddish è la diciottesima lingua che raggiunge tale traguardo. Una sezione linguistica, del resto, persino più importante della sua oramai ragguardevole consistenza quantitativa.

La canzone presenta parecchie varianti. Il testo che segue è ripreso da Yidlid – Yidishe Lider e proviene in gran parte dal libro Yidishe folks-lider, compilato da Beregovsky e Fefer e pubblicato a Kiev nel 1938, con l'aggiunta di alcune strofe riprese da altre versioni. Secondo Gertrude Schneider, l'autrice di Mordechai Gebirtig, His poetic and musical legacy]] (pp. 4/5), esiste la possibilità che la canzone sia stata scritta da Mordechai Gebirtig:... (continua)
דאָס פֿערצנטע יאָר איז אָנגעקומען,‏ אוי וויי [1]
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 29/11/2019 - 09:23
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דירע־געלט

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דירע־געלט
Dire-gelt
[XIX secolo / 19th century]
Canzone popolare yiddish di provenienza russa
Yiddish folksong of Russian origin
Chanson populaire yiddish d'origine russe

Canzone popolare yiddish di provenienza russa: risale quasi sicuramente alla 2a metà del XIX secolo. Un edificante quadretto di vita quotidiana negli shtetl dell'impero zarista. Un quadretto del "bel tempo che fu", però curiosamente somigliante ai modernissimi e attualissimi sfratti esecutivi con la forza pubblica che si hanno in tutte le città. Il testo in alfabeto ebraico, la trascrizione YIVO e le traduzioni in inglese e francese sono ripresi da Yidlid.
קומט אַריין דער סטרוזש‬ [1]
(continua)
27/11/2019 - 07:20
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Hakmarrje rini

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194?
canzone partigiana albanese
Po ngrihet një zë
(continua)
inviata da Dq82 19/11/2019 - 14:45

Me Johnny Mitchell Man

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Me Johnny Mitchell Man
1946
Brano raccolto da George Korson da un minatore di Antracite della Pennsylvania
Edito su CD nel 1997
Songs and Ballads of the Anthracite Miners

Sung by Jerry Byrne at Buck Run, Pennsylvania, 1946.
Re corded by George Korson.

'Me Johnny Mitchell Man ' is a product of the anthracite strike of 1902, which gave the Slavic mine workers the opportunity they had been wait· ing for to vindicate themselves. Their' existence had been extremely difficult owing to the general belief that they had been imported by the coal operators to lower wages and degrade working conditions.

The Slavs worried John Mitchell , the strike leader. When he first came into the region, Mitchell saw clearly that if he were to succeed in his mission to organize the industry, racial and national barriers must first be broken down. He made this one of his first objectives. All races, creeds, and classes he addressed... (continua)
1.For you know Joe Silovatsky.
(continua)
inviata da Dq82 12/11/2019 - 14:23
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The Avondale Mine Disaster

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The Avondale Mine Disaster
1946
Brano raccolto da George Korson da un minatore di Antracite della Pennsylvania
Edito su CD nel 1997
Songs and Ballads of the Anthracite Miners

Sung by Juhn J . Quinn at Wilkes-Barre. Pennsylvania, 1946. Recorded by George Korson.

'The Avondale Mine Disaster' recounts the anthracite industry's first major tragedy in which 110 men and boys were lost. of early collieries, the Avondale was ventilated by means of a furnace built on the bottom level , its flue running up the height of the shaft. This shaft , leading to the breaker above. was the only outlet.

The fire started early in the morning of Septem­ber 6. 1869. when the flue partition caught fire. The flames roared up the shaft and fired the breaker. Men and boys, their only avenue of escape cut off, and the air currents stopped. fought a desperate battle against gJses. Rescue work began immediately after the fire was extinguished.... (continua)
1.Good Christians all, both great and small,
(continua)
inviata da Dq82 11/11/2019 - 12:09
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Down, Down, Down

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Down, Down, Down
1946
Brano raccolto da George Korson da un minatore di Antracite della Pennsylvania
Edito su CD nel 1997
Songs and Ballads of the Anthracite Miners

Sung by William E. Keating at Pottsville, Pennsylvania, 1946. Re­ corded by George Korson.

'Down, Down, Down,' started out as a barroom ballad but its swing and charm have won it general acceptance even beyond the anthracite region. It re· lates the experiences of a miner reporting for work with a hangover. But it is more than the record of a tipsy worker's muddled thoughts. Its significance lies in its refiection of the miner's daily buffetings and the surprising good humor with which he faces them.

Originally the ballad had about forty stanzas, but because it was too long to sing without interruption, it was broken up into groups of stanzas correspond­ ing to the levels of an anthracite mine. At each level, the customers standing around... (continua)
1.With your kind attention, a song I will trill,
(continua)
inviata da Dq82 11/11/2019 - 10:01

Businà ‘d Castlët

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Businà ‘d Castlët
(1952)

L'avversione popolare alla guerra non è legata a schemi ideologici o dottrinari, ma per le moderne classi subalterne è qualcosa di atavico e di istintivo: nasce da una esperienza di sfruttamento antica quanto il mondo. Come il contadino sa che per avere il raccolto deve gettare i chicchi nel solco, così, con la stessa deterministica certezza, sa che in una guerra, in ogni guerra, i « padroni del vapore » manderanno lui, proprio lui, a combattere e a morire per i « sacri confini » della Patria. Non si fa illusioni, non se le è mai fatte. La guerra fascista conferma e rafforza la sua amara consapevolezza della logica « unidimensionale » del potere. […]
Nella businà di Castelletto Monferrato del 1946, la prima dopo la tragedia della guerra voluta dal fascismo, la Fija dal palco elenca le malefatte « di quell'uomo che aveva sempre ragione »: « tra lui e Hitler e i mangia ebrei / hanno... (continua)
Fió
(continua)
5/11/2019 - 16:50
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Corrido de Joaquín Murrieta

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Corrido de Joaquín Murrieta
[seconda metà del 19° sec.]
Di ogni antico corrido messicano esistono sempre molteplici versioni. Qui ne propongo una risalente agli anni 30 del secolo scorso, interpretata da Los Madrugadores, gruppo folk fondato da Pedro J. González, musico di Chihuahua, molto famoso a Los Angeles negli anni della Grande Depressione.
Nello splendido cofanetto "Corridos y tragedias de la Frontera", Arhoolie Records, 1994.

Di Joaquín Murrieta, leggendario bandito rurale messicano, esistono già tracce sulle CCG/AWS, connesse all'opera "Fulgor y Muerte de Joaquín Murieta" di ‎‎Pablo Neruda
Forse anche Neruda conosceva i racconti ottocenteschi che suffragavano l'origine cilena del bandolero, che invece era messicano del Sonora.

Subito dopo la guerra tra USA e Messico – o, meglio, l'aggressione statunitense al Messico col pretesto di difendere i coloni texani – dove il Messico perse oltre il 50% del proprio... (continua)
Yo no soy americano
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/10/2019 - 16:58

Malidetto Forlì e tutta la Romagna

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Malidetto Forlì e tutta la Romagna
[1934?]
Una canzone toscana di cui sono scarsi i riscontri in Rete... Potrebbe trattarsi di un canto raccolto dal ricercatore folklorico Dante Priore, un professore di lettere di Terranuova Bracciolini che tra gli anni 70 e la fine del 900 ha girato in lungo e in largo l'Aretino e la Valdarno registrando le voci della gente delle campagne, le loro canzoni, le filastrocche, le leggende e le ottave rime a braccio...
Trovo il testo su Wikitesti, in una raccolta di canzoni presentate come fiorentine...

Il tenore della seconda strofa potrebbe situare il brano al 1934, secondo plebiscito fascista dopo quello del 1929... Nel 1939 non ci fu più nemmeno un plebiscito, i "rappresentanti del popolo" vennero tutti nominati...
Inutile ricordare che Il Dvce era romagnolo, nativo di Predappio, in provincia di Forlì-Cesena...
Malidetto Forlì e tutta la Romagna
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/10/2019 - 21:36
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La miseria

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La miseria
Frammento di canto raccolto da Dodi Moscati nei primi anni 70 nel pisano e da lei stessa interpretato nel suo album "La miseria l'è un gran malanno" del 1974.
Il testo si trova anche nel volume "Il Folk Italiano. Canti e ballate popolari" di Giuseppe Vettori, 1976
La miseria l'è un gran malanno
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/10/2019 - 21:11
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Rock-a-Bye Baby

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Rock-a-Bye Baby
Versione class consciousness della classica lullaby settecentesca.
Nella raccolta "Working-Class Heroes: A History of Struggle in Song", a cura di Mat Callahan e Yvonne Moore (PM Press/Free Dirt Records, 2019)
Rock-a-bye baby, on the tree top
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/10/2019 - 18:04
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Hi-Ro-Jerum (the Rich Man and the Poor Man)

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Hi-Ro-Jerum (the Rich Man and the Poor Man)
Una canzone raccolta da Alan Lomax nel 1937 in Kentucky. Si tratta di una versione della parabola evangelica di Lazzaro e e del ricco Epulone. Il coro è un non sense in pseudo latino maccheronico, così come parodia il latinorum ogni chiusa di verso... Ma la canzone non è sicuramente novecentesca, anzi, risale a molto tempo prima: una "Ballad of the Ryche man and poor Lazarus" compare in Inghilterra già nel 1557! Le versioni sono molte e variamente intitolate... Propongo quella "ufficiale" da Mudcat Café, dove peraltro si trova un lungo approfondimento sulle origini del brano.

Col titolo di "Hi-Ro-Jerum" – che non sia una storpiatura per "Oremus"? - la trovo nel disco di Sandy Paton (musicista e ricercatore musicale, fondatore dell'etichetta Folk-Legacy Records) "Never Trust a Skier and Other Songs Sung in the Alpen Inn" (1961). Una versione ancora precedente – primi anni 50 – è quella di... (continua)
There was a rich man and he lived in Jerusalem
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/10/2019 - 19:10
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Quando l'alber comincia a fiorire

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Quando l'alber comincia a fiorire
[fine 800 / inizio 900]
Da La Musica dell'Altra Italia, oggi non più consultabile se non attraverso la WayBack Machine...

Canzone popolare di origine trentina su quel tema dell'emigrazione, dell'abbandono e dell'amore perduto che si ritrova in molte altre canzoni regionali.
Il testo si trova nel volume "Canti dell'emigrazione", a cura di M. L. Straniero e A. V. Savona, Garzanti, 1976
Il brano era anche compreso in un disco curato da Savona stesso alcuni anni prima, nel 1970, intitolato "Le canzoni degli emigranti", pubblicato dalla I Dischi dello Zodiaco, con l'interpretazione di Antonio, Giorgio e Daniela. La voce solista in questo brano sarebbe quella di Daniela Fava, ma ignoro se si tratti proprio della famosa doppiatrice, classe 1954...
Quando l’alber comincia a fiorire
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/9/2019 - 19:53
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Promessa a Bisagno

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Promessa a Bisagno
Dalla pubblicazione "Sognando la pace" di Maria Marchetti, Biblioteca Civica di Santa Margherita, 2005

Quali sono i valori che la Resistenza può trasmettere ancora oggi ai nostri giovani?
I partigiani hanno offerto il loro sacrificio per dare al nostro paese la libertà, una democrazia nuova, il rispetto verso la persona umana.
1 nostri giovani dovrebbero pensare e far tesoro di questi valori perché oggi per loro la vita è abbastanza facile, ma purtroppo bisogna ricordarsi di quel periodo, di quei sacrifici e di quei giovani di allora, affinché certe cose non si verifichino più. Così come non devono più esistere i campi di concentramento e le sopraffazioni, tipiche delle dittature.
Quindi mi pare che questo sia il messaggio da dare loro: occorre dignità, democrazia, libertà, e impegno costante e non bisogna dimenticare mai quello che quei ragazzi di allora fecero per donarci una vita più tranquilla e serena.
Libertà libertà
(continua)
inviata da gianfranco 18/9/2019 - 14:00
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Bangera rossa

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Bangera rossa
Versione repubblicana di Bandiera rossa, che si cantava in Romagna (Ravenna). Sulla avanzata primogenitura rispetto alla celebre versione socialista e comunista, non prendo posizione: segnalo soltanto le interessanti annotazioni in calce a questa pagina web rito simbolico.
Sta' forte o Pirulini [1]
(continua)
inviata da L.L. 8/9/2019 - 14:50

Novantanove m'han chiamato

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Novantanove m'han chiamato
La guerra, immane frantoio che una dopo l'altra brucia e divora le classi dei richiamati, trova un'eco in questo CLASSE '99: inedito canto della Grande Guerra che fa riferimento alla chiamata alle armi nel 1917 della classe 1899. Andarono al fronte giovanissimi di 17 e 18 anni, molti dei quali pagarono con la vita.

Come nel ben più celebre Addio padre, il protagonista narra in prima persona la tragica esperienza della prova del fuoco, del ferimento e dell'agonia: in Addio padre sul campo di battaglia (...e fui ferito con una palla al petto / e i miei compagni li vedo fuggir / ed io per terra mi vidi costretto / mentre il nemico lo vedo a venir...), qui nell'ospedale da campo.
(Franco Castelli, da AL ROMBO DEL CANNON. Grande Guerra e canto popolare)
Novantanove mi han chiamato
(continua)
1/9/2019 - 15:41
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Re Gilardin

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La si trova anche come numero 26 nella raccolta "Canti Monferrini" dell'alessandrino G. Ferraro oltre che ne "I Canti popolari del Piemonte" di C. Nigra dove questa ballata reca il numero 21 e il nome "Morte occulta". La vicenda è più o meno sempre quella anche se il protagonista varia spesso nome: Re Carlin, Re Luis, Re Rinald, Re Luigi, Re Rinaldo, Conte Angiolino...

La ricordo interpretata anche da La Macina dell'amico Gastone Pietrucci nella versione maceratese incisa nel loro quarto LP "Marinaio che vai per acqua" e più recentemente dalla bravissima Donata Pinti nel CD del 2010 "Io t'invoco, libertà!: La canzone piemontese dalla tradizione alla protesta" per la meritoria Nota di Udine.

Un testo simile si trova anche in provincia di Ferrara ed è anch'esso riportato nel primo dei testi citati sopra, il protagonista stavolta è il Conte Cagnolino.
Flavio Poltronieri 30/8/2019 - 19:22
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Il tragico naufragio del vapore Sirio

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Il tragico naufragio del vapore Sirio
La Serpe d'Oro - Toscani randagi

"The story of an italian steamliner: in 1906, it left Genoa to reach South America, but sank off the coast of Spain. Those who died were more than 500, many of which were emigrants: and among them, José de Camargo Barros, São Paulo’s bishop who is mentioned in the last part of the lyrics."
THE TRAGIC SHIPWRECK OF STEAMLINER SIRIO
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 28/8/2019 - 18:17
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Diarsera posi un giglio, ovvero E cinquecento catenelle d'oro

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Diarsera posi un giglio, <i>ovvero</i> E cinquecento catenelle d'oro
Riccardo Venturi, 28-08-2019 17:49


Performed by Belle di Mai
YESTREEN I PUT A LILY, or FIVE HUNDRED FINE GOLDEN CHAINS
(continua)
28/8/2019 - 17:49

Viva la libertà

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Il testo è riportato nel libretto "Canta Partigiano", 1947, pag.30, Panfilo editore in Cuneo, (vedi la pagina "La Veglia del Partigiano" col seguente commento :
Canto dei garibaldini di Spagna, con variazioni dei partigiani piemontesi.
Viva la libertà!
(continua)
inviata da gianfranco 26/8/2019 - 17:04

L'Alpino di Valle Roja

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Il testo è riportato nel libretto "Canta Partigiano", 1947, pag.18, Panfilo editore in Cuneo, (vedi la pagina "La Veglia del Partigiano" col seguente commento :
È la canzone della Brigata G.L. Valle Roja "S. Dalmastro". L'aria è quella d'una famosa canzone del Risorgimento, il cui motivo è stato ripreso e divulgato dal film "Piccolo mondo antico".
Quando la bella Italia è stata invasa
(continua)
inviata da gianfranco 26/8/2019 - 16:51

La banda di Valle Gesso

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Il testo è riportato nel libretto "Canta Partigiano", 1947, pag.28, Panfilo editore in Cuneo, (vedi la pagina "La Veglia del Partigiano" col seguente commento :
È un'altra canzone della Brigata Valle Gesso "I. Vivanti" e va cantata sull'aria di ""Monte Grappa tu sei la mia Patria"
Valle Gesso in te vive una Banda
(continua)
inviata da gianfranco 26/8/2019 - 16:49

Il Pilone della Moretta

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Il testo è riportato nel libretto "Canta Partigiano", 1947, pag.37, Panfilo editore in Cuneo, (vedi la pagina "La Veglia del Partigiano" col seguente commento :
Venne fuori questo canto dai partigiani della I Banda G.L. Val Maira dopo l'attacco tedesco del luglio 1944 in cui furono incendiati Cartignano e San Damiano. Si canta sull'aria della canzone alpina: "Eravamo in ventinove".
Dagli Assarti noi siamo discesi
(continua)
inviata da gianfranco 26/8/2019 - 16:46

Allegria di Scaletta

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Il testo è riportato nel libretto "Canta Partigiano", 1947, pag.32, Panfilo editore in Cuneo, (vedi la pagina "La Veglia del Partigiano" col seguente commento :
È la canzone della Banda "Monte Bram" della Brigata G.L. "P. Braccini".
Scaletta è un villaggio della Valle, sede della banda. L'aria è quella della
" Cucaracha"
Qui comincia la strofetta
(continua)
inviata da gianfranco 26/8/2019 - 16:43

Sagra Partigiana

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Il testo è riportato nel libretto "Canta Partigiano", 1947, pag.23, Panfilo editore in Cuneo, (vedi la pagina "La Veglia del Partigiano") col seguente commento :
Sul motivo della vecchia canzone alpina
"Va l'alpin sul'alte cime".
Tra le balze e l'aspre cime
(continua)
inviata da gianfranco 25/8/2019 - 12:47

Inno Partigiano

anonimo
Il testo è riportato nel libretto "Canta Partigiano", 1947, pag.22, Panfilo editore in Cuneo, (vedi la pagina "La Veglia del Partigiano")
Parte il fiero partigiano
(continua)
inviata da gianfranco 25/8/2019 - 12:44

Brigata "Valpesio"

anonimo
Il testo è riportato nel libretto "Canta Partigiano", 1947, pag.16, Panfilo editore in Cuneo, (vedi la pagina La Veglia del Partigiano)col seguente commento : Si canta sull'aria dell'inno del 62° Batt. Istruzione All.Uff. Alpini."
Sorgemmo al grido di riscossa
(continua)
inviata da gianfranco 25/8/2019 - 08:54

Partigian dei monti

anonimo
Il testo è riportato nel libretto "Canta Partigiano", 1947, pag.15, Panfilo editore in Cuneo, (vedi la pagina "La Veglia del Partigiano" col seguente commento :
Sul motivo di " Chitarra spagnola".
Quando sull'alpe nostra
(continua)
inviata da gianfranco 25/8/2019 - 08:38

Ignoti eroi

anonimo
Il testo è riportato nel libretto "Canta Partigiano", 1947, pag.14, Panfilo editore in Cuneo, (vedi la pagina La Veglia del Partigiano) col seguente commento : Sul motivo " Va l'alpin sull'alte cime".
Partigian delle montagne
(continua)
inviata da gianfranco 25/8/2019 - 08:35
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Cime nevose

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RIMPIANTO DI MAMMA

Il testo, identico al precedente, col titolo "Rimpianto di Mamma", è riportato nel libretto "Canta Partigiano", 1947, pag.13, Panfilo editore in Cuneo, (vedi la pagina "La Veglia del Partigiano") col seguente commento :
Si canta sull'aria di " Ai preà le bele stele e le sant del paradis".
gianfranco 24/8/2019 - 20:13

Veglia il Partigian

anonimo
Testo riportato nel libretto "Canta Partigiano", 1947, pag.12, Panfilo editore in Cuneo, (vedi la pagina "La Veglia del Partigiano") col seguente commento :
Si canta sull'aria di "Dai fidi tetti del villaggio"
VEGLIA IL PARTIGIAN
(continua)
inviata da gianfranco 24/8/2019 - 19:55

Partigiani di Val Grana

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Testo riportato nel libretto "Canta Partigiano", 1947, pag.11, Panfilo editore in Cuneo, (vedi la pagina "La Veglia del Partigiano") col seguente commento :
È una canzone della Brigata Valle Grana "P. Braccini". Va cantata sull'aria di "Primavera baciata dal sole".
Partigiani noi siam di Val Grana
(continua)
inviata da gianfranco 24/8/2019 - 14:11

Garibaldini delle Langhe

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Testo riportato nel libretto "Canta Partigiano", 1947, pag.10, Panfilo editore in Cuneo, (vedi la pagina "La Veglia del Partigiano") col seguente commento :
Sull'aria di "Frontiera di Dalmazia".
Noi siamo gli eroici Garibaldini
(continua)
inviata da gianfranco 24/8/2019 - 09:08

Partigian 'd le muntagne

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Il Testo è riportato nel libretto "Canta Partigiano", 1947, pag.7, Panfilo editore in Cuneo, (vedi la pagina "La Veglia del Partigiano" https://www.antiwarsongs.org/canzone.p...)
ed è preceduto dal commento :
Si canta sull'aria di quella nota canzone degli alpini, il cui ritornello suona: "Difensur 'd la nostra tera".
gianfranco 24/8/2019 - 08:44
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Un monito ai tiranni e agli oppressori [Inno popolare dedicato all'Eroe Gaetano Bresci]

anonimo
Un monito ai tiranni e agli oppressori [Inno popolare dedicato all'Eroe Gaetano Bresci]
[post 1900]
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat:
Autore sconosciuto / Unknown Author / Auteur inconnu / Tuntematon
Musica / Music / Musique / Sävel: In questa oscura cella

L'impareggiabile Pardo Fornaciari, born in Leghorn (hangman, dé), reca in questo sito il numero 152; poiché gli artisti (autori, interpreti, musicisti ecc.) registrati sono oramai quasi diecimila, significa che appartiene veramente agli inizi delle “CCG”, ed è tutt'altro che un caso. Con Pardo, oltre a un'oramai àvita conoscenza personale e a varie scorribande non di rado annaffiate da boccioni di vino bòno (oltre che, ovviamente, da canzoni della tradizione livornese, toscana, birmana antica, groenlandese, dell'antico regno del Benin e di Fauglia), condivido la passione di andare a scovare qua e là testi autenticamente dimenticati da Iddìo, dal Grande Manitù e da altre più peregrine deità; attività, va senz'altro detto,... (continua)
1 Vedevi il bel giardino
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 17/8/2019 - 16:08
Percorsi: Gaetano Bresci
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Dime donde vas morena

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Dime donde vas morena
Ci sono delle versioni che contengono il ritornello

"Si te quieres casar
con la chica de aquí
tienes que ir a Madrid
a empuñar un fusil"

Anche questo testo è la parodia di un canto infantile spagnolo
Roberta 8/8/2019 - 13:47
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E con la cicca in bocca

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E con la cicca in bocca
Sulla "leggera", credo vada citata anche la versione di Caterina Bueno, che l'aveva studiata sulle montagne Pistoiesi e dell'Amiata. (la trovate anche su questo stesso sito, https://www.antiwarsongs.org/canzone.p... )

Dice Caterina che con questa parola si definivano gli stagionali, i disoccupati, i migranti. Però è una parola che ha un senso dispregiativo, è anche uno che passa il tempo a bere all'osteria, al limite uno che vive di espedienti, di accatonaggio. La strofa che è cantata è già paradossale di per sé "alla leggera, che poco gliene importa, la prende la sporta, e via la se ne va", la sporta, perché alla leggera basta una sporta per viaggiare
Più semplicemente, così si chiamava la scombinata compagnia di lavoratori che d'inverno, per sbarcare il lunario, scendeva dalle inospitali montagne per cervare lavoro in pianura, senz'altra risorsa che le braccia per lavorare e una sporta... (continua)
Piersante Sestini 5/8/2019 - 23:45
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Il general Cadorna

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Il general Cadorna
E anca Checco Beppe faxeva el timoniere
Invese della mussa gaveva so mojere

BOM BOM BOM al Rombo del Canon

Il general Cadorna faceva il Mulattiere
Al posto della mula c'ha Vittorio Emanuele

BOM BOM BOM al Rombo del Canon
Paolo 5/8/2019 - 13:30




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