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A lavorar gh'andèm prima matina

anonimo
A lavorar gh'andèm prima matina
Sloica ferrarese come anche l'altra "Sla tera cultivada" raccolte da Benedetto Ghiglia nel 1951 a Goro Ferrarese durante uno sciopero di braccianti-pescatori, mentre era impegnato alla lavorazione del documentario Delta del Po di Florestano Vancini.

Da Ci ragiono e canto [1966]

cirag


A lavorar gh'andèm prima matina
(continua)
inviata da Dq82 7/6/2020 - 17:15
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Këndime për te ljert’ e Krishtit

anonimo
Këndime për te ljert’ e Krishtit
Këndime për te ljert’ e Krishtit

Teksti dhe Muzika / Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Anonim

Interpretim / Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
1.Eleonora Bordonaro e l’Orchestra popolare italiana
2.Sara Marini

E’ un’aria della popolazione di lingua albanese stanziata in Sicilia dal Medioevo. Oltre all’interpretazione di Eleonora Bordonaro è da segnalare quella di Sara Marini ( cfr. link).
Propongo questo testo nell’illusione che dia uno spunto di riflessione a qualche follower dei personaggi che con la Bibbia in una mano e/o il Vangelo nell’altra fanno ciò che per un cristiano è l’anticristo, per un ebreo il massimo dell’idolatria e per un musulmano la blasfemia assoluta: Dio ridotto a bandiera ed amuleto del complesso militar-industriale e del partito della esclusione, reificato in essere criminogeno anziché sorgente di vita secondo quei libri agitati alle masse.
[Riccardo Gullotta]
Cё thaumajme isct chejó?
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 6/6/2020 - 18:45
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Gur milis Mòrag

anonimo
Gur milis Mòrag
Gur milis Mòrag

Lyrics agus ceòl / Lyrics and music / Testo e musica / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Anonymous

Air a chluich le / Performed by / Interpreti / Interprétée par / Laulavat :
Caitlin Nic Aonghais [ Kathleen MacInnes ]

Premessa

E’ una nenia scozzese delle Ebridi, riscoperta nella prima metà del Novecento. Grazie all’intellettuale Seamas MacEanraig, poeta e scrittore ,studioso delle tradizioni scozzesi, riusciamo a comprendere il suo significato. MacEanraig collaborò con Flora MacNeil, figlia di Ann Gillies MacNeil, nate a Barra, la più meridionale delle Ebridi esterne. Ann Gillies fu la cantante che contribuì alla notorietà di questa canzone, come si può leggere nel libretto . Questo libretto, da quanto abbiamo potuto appurare, è il documento più datato che fa riferimento alla nenia con testo e spartito.

La nenia

Una donna racconta della sua situazione... (continua)
Gur milis Mòrag
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 22/5/2020 - 18:47
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Konevitsan kirkonkellot / The Church Bells of Konevitsa

anonimo
Konevitsan kirkonkellot / The Church Bells of Konevitsa
This is a piece of anti-coronavirus music. It's a Karelian folk melody imitating the sound of the church bells of Konevitsa, an Orthodox Monastery on the Konevitsa Island in the western part of Lake Ladoga. Take your time (exactly 5 minutes and 11 seconds), close your eyes, enjoy the magical guitar sound of Hasse Walli and let this beautiful haunting melody take your mind and soul light years away from all the coronavirus austerity and horrors.
(instrumental)
inviata da Juha Rämö 29/4/2020 - 14:32
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I felsari

anonimo
I felsari
da I felsari
Testimonianze di canti popolari, Gruppo di Muratori di Carpi e Novi

Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Anonimo

Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat :
I Violenti Piovaschi


PER I MORTI DELLA RESISTENZA di Giuseppe Ungaretti

Qui
vivono per sempre
gli occhi che furono chiusi alla luce
perché tutti
li avessero aperti
per sempre
alla luce.


Siamo nati il 25 Aprile
[Riccardo Gullotta]
Son partigiani
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 25/4/2020 - 12:03
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Parto per La Merica

anonimo
Parto per La Merica
Parto per La Merica

Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel :
Anonimo

Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
1.Canzoniere Monferrino

2. Antonio & Giorgio e Daniela
Album: Le canzoni degli emigranti, Vol. 1 [1971]

25 Aprile dei Migranti

Tra il 1876 e il 1915 partirono 14 milioni di Italiani. La canzone proposta risale verosimilmente ai primi del Novecento. Nei testi delle canzoni di vari gruppi il nome del continente è trascritto con l’apostrofo, ma è più convincente la grafia riportata nel testo citato avanti ,la Merica, cui ci si è attenuti.

Da Io parto per la Merica

Se la Francia dal Piemonte si raggiunge via terra, volendo a piedi, la Merica è al di là del mare, del profondo Oceano. Quaranta giorni di viaggio augurandoci che tutto vada bene. Ma in America no e poi no, che ci sono insidie che tu, figlio mio, non puoi nemmeno... (continua)
Io parto per la Merica,
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 24/4/2020 - 14:56
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Il canto della rinascita

anonimo
Trovo questo titolo e i versi iniziali di questa canzone "Il canto della rinascita "(sull'aria di Lili Marleen) in
Gli anarchici nella resistenza parte 1 di una serie di video a corredo delle sempre bellissime schede degli altrettanto belli libri di Elèuthera. Da lì trascrivo i brani che riesco a leggere.
Quando l'Italia si ridesterà
(continua)
inviata da luca monducci 23/4/2020 - 09:49

Storia del giovane partigiano “Licio Nencetti” Comandante della squadra “Volante”

anonimo
Per la storia di Licio Nencetti si veda Il comandante Licio

Sull’aria di Addio a Lugano o Addio Lugano bella, canzone anarchica composta da Pietro Gori nel 1894 su un’aria preesistente, probabilmente un’aria popolare toscana.
II testo qui proposto conserva, oltre alla linea melodica del canto anarchico, la struttura letteraria e qualche frammento del testo con leggere modifiche
(“E voi cari compagni...”).
Ezio Croci si attribuisce la stesura del testo con una revisione curata da una insegnante elementare casentinese.
Comunicazione di Ezio Croci, registrata a Talla il 26 luglio 1978.
da memoria.provincia.ar.it
A soli diciott’anni
(continua)
inviata da Dq82 16/4/2020 - 18:07
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E la mula

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E la mula
Testo tratto dal Deposito

Fu cantata dai partigiani del Battaglione Triestino durante la guerra di liberazione. Il Battaglione, attivo dall’inverno del 1942 all’aprile del 1944, fu una delle prime formazioni organizzate a combattere i fascisti e fu una brigata partigiana di “confine” che riunì al suo interno combattenti di lingua e cultura sia italiana che slovena (informazioni a cura del Coro sociale di Trieste)
E la mula che sposarò mi
(continua)
11/4/2020 - 13:29

Son morti! La tomba or rinchiude

anonimo
Son morti! La tomba or rinchiude
[1927]
Su "I sette anni d'orribile agonia di Sacco e Vanzetti", foglio volante stampato dalla tipografia R. Gayet di via San Massimo 45 a Torino, vistato dalla Procura del capoluogo piemontese in data 27 agosto 1927.

Ho trascritto questi versi, anche cantabili, dall'invito a "Sotto un cielo stellato", uno spettacolo teatrale realizzato nel 2017 – a 90 anni dall'assassinio di Sacco e Vanzetti e a 40 dalla loro riabilitazione da parte dell'allora governatore del Massachusetts Michael Dukakis – da Noemi Garbo (testi) e Paolo Mòsele (musiche originali e video), liberamente tratto da "Sotto un cielo stellato. Vita e morte di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti", scritto da Lorenzo Tibaldo e pubblicato dalla Claudiana editrice.

Non si tratta certo di una poesia o canzone di area anarchica, visto non solo il tono ma anche l'autorizzazione delle autorità fasciste... E ciò testimonia semmai l'eco di sdegno che ovunque in Italia ebbe la vicenda della lunga prigionia e dell'assassinio dei due anarchici...
Son morti! La tomba or rinchiude
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/4/2020 - 14:06
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Bessy Bell and Mary Gray

anonimo
Bessy Bell and Mary Gray
[XVII sec. / 17th Century]
Child #201

Dal '600 scozzese e dalle Child Ballads direttamente al Canzoniere del Coronavirus: ecco qua una delle più brevi e folgoranti ballate britanniche, “Bessy Bell and Mary Gray”. La storia di due belle ragazze che pensavano di sfuggire alla pestilenza. In un primo momento avevo pensato di ampliare un po' l'introduzione che avevo fatto in tempi lontanissimi; poi mi son detto che l'ineludibile Cattia Salto, nelle sue Terre Celtiche, doveva averci pensato in una maniera ben migliore. Detto, fatto; ed ecco l'ennesimo “furto” che compio nei suoi confronti. Furto un po' contemperato dal fatto che, con un mezzo sorriso che, di questi tempi, è un bene prezioso, mi son visto integralmente riprodotta proprio la breve introduzione alla ballata che avevo fatto nello scorso millennio (ed anche la traduzione italiana). [RV]


Bessy Bell and Mary Gray

La ballata “Bessy... (continua)
Versione 1 / 1st Version
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 4/4/2020 - 10:19
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Ishte një ditë e muajit të majit

anonimo
Ishte një ditë e muajit të majit
[XIV sec]
Teksti dhe Muzika / Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Anonim
Interpretim / Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
Silvana Licursi

La cultura arbëreshë

Dopo avere sconfitto gli Albanesi nel 1385 nella battaglia dei Campi Sauriani, presso Lushnjë, gli Ottomani si insediarono rapidamente in Albania. Molte comunità albanesi emigrarono dall’Epiro e dal Peloponneso. Fu la diaspora di quelli che avrebbero assunto il nome di Arbëreshë, da Arbëria, nome dell’Albania sino all’invasione ottomana.
Si stanziarono nell’Italia meridionale.

Oggi costituiscono una minoranza etno-linguistica tutelata che conta circa 100.000 persone, secondo l’ultimo censimento. Le comunità più consistenti sono in Calabria e in Sicilia, seguono il Molise, la Campania, la Basilicata e la Puglia. Nonostante siano trascorsi sei secoli mantengono vive... (continua)
Ishjë një ditë të mojit majit
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 18/3/2020 - 23:23

I due ruoli (e allora?)

anonimo
Testo di Giuliana Galli e Novelli, musica di Armando Gill (E allora?) e di anomino (La Lega (Sebben che siamo donne)). Registrato su cassetta "M'ama non m'ama", Collettivo Torino insieme (?), 1980 circa.
Da quando sono donna girando la città
(continua)
inviata da quintessella 24/2/2020 - 12:39
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Roll, Jordan, Roll

anonimo
Roll, Jordan, Roll
[18° secolo]
Il testo originale di quest'inno fu scritto – certamente in un ottimo inglese – da qualche ministro di qualche chiesa cristiana inglese, forse il pastore metodista Charles Wesley, oppure il teologo puritano Isaac Watts, entrambi prolifici compositori di inni. Ma in questo caso la paternità del testo non è importante. Quello che importa è che inni come questo, subito noti anche oltre oceano, vennero prima imposti agli schiavi neri e poi da questi accolti, rielaborati e adattati alla loro realtà, alla loro sofferenza e al loro anelito di libertà.

In "Roll, Jordan, Roll" il protagonista è il Giordano, il fiume che non solo vide il battesimo di Gesù ma prima, nel VI secolo a. C., il ritorno in patria degli ebrei deportati a Babilonia da Nabucodonosor. Il fiume Giordano divenne quindi anche per gli schiavi afroamericani non solo un simbolo di santità e di purificazione ma anche... (continua)
My brudder sittin' on de tree of life
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/2/2020 - 16:20
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Tριάντα καράβια αρμένιζαν

anonimo
Tριάντα καράβια αρμένιζαν
Triánta karávia arménizan

Testo / Στίχοι / Lyrics / Paroles / Sanat:
Anonimo
Musica / Μουσική / Music / Musique / Sävel:
Anonimo
Interpreti / Ερμηνεία / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
1 Ορχήστρα υπό τη διεύθυνση του Σίμωνα Καρά / Orchestra diretta da Simon Kara [1960]
2 Δόμνα Σαμίου / Domna Samiou
Album /'Αλμπουμ : Tis Kyra-Thálassas / Της Κυρα-Θάλασσας [2002]

La canzone
Appartiene al genere paradosiako / παραδοσιακό, in soldoni folk. Il termine andrebbe disambiguato, come del resto il termine folk, dato che spesso è usato impropriamente come sinonimo di musica dimotika / δημοτικά e, errando, come sinonimo di rebetiko / ρεμπέτικο.
Fu lanciata da un grande musicologo, Simon Karas / Σίμων Καράς che diede impulso e nuova espressione ai canti bizantini oltre a raccogliere i canti popolari di varie regioni greche. Una grande interprete di un vasto repertorio di musica... (continua)
Τριάντα καράβια αρμένιζαν, Κάβο-Μαλιά και Ύδρα
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 6/2/2020 - 13:07
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El incendio de Saloniki

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El incendio de Saloniki
[1917]
La copla sefardita “El incendio de Saloniki”, noto anche come “La cantiga del fuego” o, dal verso introduttivo “Día de Shabbat la tadre”, fu composta all'indomani del grande incendio di Salonicco, avvenuto il 18 agosto 1917.
Testo trovato su Jewish Music Research Centre

Su queste pagine abbiamo già incontrato più volte la storia triste ed eroica degli ebrei di Grecia, una storia di diaspora, di pregiudizio, di persecuzione, di annientamento e sterminio: si vedano canzoni come Arvoles (yoran por luvyas), Μιλιταρισμός, Siete dias enserados, Χωρίσαμ’ ένα δειλινό,...

Una vicenda unica che parte da lontano, dalla cacciata dei sefarditi dalla penisola iberica dopo il 1492, ad opera dei sovrani cattolici. Gli esuli si sparsero allora in Italia e in molte nazioni del mondo arabo e ottomano. A Salonicco costituirono una comunità molto forte, maggioritaria, con il Judezmo, o Ladino, come... (continua)
Dia de shabbat, la tadre,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/1/2020 - 15:03

Harvest Land

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Harvest Land
[191?]
Testo di autori non identificati, indicati con le sigle "TD and H.". Alcuni ne attribuiscono la paternità a Matti Valentin Huhta, aka T-Bone Slim (1880–1942), poeta, cantautore, vagabondo e agitatore sociale statunitense, di origine finlandese.

Sulla melodia del popolare gospel Beulah Land (1876)
Nel libretto di canti degli Wobblies dell'IWW (Industrial Workers of the World), il "Little Red Songbook", edizione del 1923.

In 1915, the Industrial Workers of the World (IWW) established a branch union, the Agricultural Workers' Organization (AWO). The AWO organized temporary harvesters, known as “harvest stiffs,” in railroad yards, migrant camps, and shelters. At its height in 1917 the AWO had more than 70,000 members, but like the IWW it was undermined by President Woodrow Wilson’s wartime attack on dissent and by local vigilante organizations. The AWO, like its parent organization,... (continua)
The harvest drive is on again,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/1/2020 - 00:06

La guerra passa tremenda

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La guerra passa tremenda
Poesia in cerca d'autore
Non è una canzone ma potrebbe diventarlo.


Una poesia in cerca d'autore
di Franco Castelli

L'amica Aurora Delmonaco, storica e collega nella rete degli Istituti storici (già presidente del Landis, Laboratorio nazionale per la didattica della storia) nei mesi scorsi mi comunicò un testo di grande interesse, da lei raccolto dalla viva voce di una contadina novantenne del Sud. Si tratta di una poesia sulla prima guerra mondiale, e Aurora così mi scriveva:
“La donna, una contadina, dopo novant'anni la recitava senza esitazioni. In quel recital improvvisato la donna declamò "Il passero solitario", e poi "Lo stivale" di Giusti: era chiaro che aveva fatto sua ogni parola. Della poesia che ti mando il suo maestro non disse l'autore. Lei affermava di ricordare tutte le poesie imparate a scuola perché quando era sola in campagna, al lavatoio, a zappare o al pascolo con... (continua)
La guerra passa tremenda
(continua)
8/1/2020 - 23:01
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טום־באַלאַלײַקע

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טום־באַלאַלײַקע
Tum-balalayke
[XIX secolo]
Anonimo

Introduzione
E’ un brano popolare della cultura ebrea ashkenazita. Le sue origini risalgono al XIX secolo nell’Europa orientale. Rimase pressoché sconosciuto ai più sino al 1940. Nel 1957 Pete Seeger lo inserì nel disco “Jewish Songs and Games” in un duetto con Ruth Rubin. Maggiore diffusione ebbe grazie a Theodore Bikel, grande attore ebreo e cantante. La sua incisione è del 1960.

Da allora la canzone ha valicato gli ambiti della cultura ebraica per acquisire popolarità a livello internazionale. È entrata a far parte della colonna sonora del film di Roberto Faenza del 2002 “Prendimi l’anima”. La melodia infatti non è affatto banale, rivela un’ intensità apparentemente inattesa. In realtà ciò non sorprende più di tanto se si vanno ad approfondire sviluppi ed espressioni della cultura ebraica nell’Europa dell’Est dal Settecento in poi.

Narra di un... (continua)
1.
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 2/1/2020 - 23:03

La Dalha (Mai de mila ans)

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La Dalha (Mai de mila ans)
[18° secolo]
Canzone dell'Ariège, Occitania, risalente con ogni probabilità all'epoca della Rivoluzione francese.
Trovo il testo e la sua traduzione francese sul sito della corale Si bémol et 14 demis di Montreuil.

Come tanti strumenti agricoli tradizionali, ormai desueti, anche le falci – quelle piccole e quelle grandi da mietitura – sono rimaste per centinaia d'anni pressochè immutate in molte culture agricole differenti e distanti...
Mai de mila ans nos fa
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/12/2019 - 21:48
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Darrièr lo castèl de Montvièlh

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Darrièr lo castèl de Montvièlh
Canzone tradizionale del Lot e Garonna, Nuova Aquitania.
Non so a quando risalga, ma è di certo molto antica...
Testo trovato su Paraulas en Òc
Trovo il brano – in occitano in molte varianti, credo dovute alle diverse trascrizioni possibili della lingua, e in francese - in dischi di Rosina De Peira, Vendémiaire, Perlinpinpin Fòlc, Les Pastourelles du Bas-Limousin, Les Pays, Quatuor vocal Méliades...

Dalla finestra del suo castello a Monviel, il figlio del re sente un canto di donna che si diffonde nella campagna. Il canto è così dolce e triste che il principe ordina al suo servo di sellare un cavallo, perchè vuole andare a conoscere quella donna che canta così bene. Il servo cerca di dissuaderlo ma deve cedere al volere del signore. Ma man mano che il principe si avvicina alla fonte del canto, questo diventa sempre più flebile. Raggiunta la donna, il principe le chiede di continuare a... (continua)
Darrièr lo castèl de Montvièlh
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/12/2019 - 20:42
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Phabol lamba, merel lamba ando štraflageri

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Phabol lamba, merel lamba ando štraflageri
KzMusic vol. 20

Canzone contenuta nell'enciclopedia musicale KZMusic, un'enciclopedia di ben 24 CD, che raccolgono la musica concentrazionaria da qualsiasi Campi di prigionia, transito, lavoro, concentramento, sterminio, POW Camps, Oflags, Stalags e Penitenziari militari aperti da Terzo Reich, Italia, Giappone, Repubblica di Salò, regime di Vichy e altri Paesi dell'Asse, Gran Bretagna, Francia, Unione Sovietica e altri Paesi Alleati.
A cura di francesco Lotoro

Canto raccolto da Tamara, Novi Sad, 1968
Testo trovato su doew.at
Phabol lamba, merel lamba
(continua)
inviata da Dq82 4/12/2019 - 18:15
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Canto dei contrabbandieri

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Canto dei contrabbandieri
Canzone popolare lombarda, credo risalente ai primi del 900, con testo esistente in lezioni differenti.
Quello che propongo è il canto come eseguito dal Coro Edelweiss di Torino.
Credo che l'armonizzazione sia da attribuirsi ad Angelo Agazzani, fondatore e direttore per molti anni della Camerata Corale La Grangia di Torino.
E l'è arrivato un treno da Roma
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/12/2019 - 16:08
100 יידישע לידער
100 canzoni in Yiddish
100 Yiddish songs
100 chansons en Yiddish

(Nel video / In the video / Dans le vidéo):

Mayn rue plats
Riccardo Venturi 29/11/2019 - 17:06
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דאָס פֿערצנטע יאָר

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דאָס פֿערצנטע יאָר
Dos fertsnte yor

Una canzone popolare in yiddish (di provenienza quasi certamente polacca, nota anche come Oyf di grine felder, velder) sulla morte di un soldato ebreo nella „grande guerra“. Uno dei tanti. E' la centesima canzone in yiddish inserita in questo sito: lo yiddish è la diciottesima lingua che raggiunge tale traguardo. Una sezione linguistica, del resto, persino più importante della sua oramai ragguardevole consistenza quantitativa.

La canzone presenta parecchie varianti. Il testo che segue è ripreso da Yidlid – Yidishe Lider e proviene in gran parte dal libro Yidishe folks-lider, compilato da Beregovsky e Fefer e pubblicato a Kiev nel 1938, con l'aggiunta di alcune strofe riprese da altre versioni. Secondo Gertrude Schneider, l'autrice di Mordechai Gebirtig, His poetic and musical legacy]] (pp. 4/5), esiste la possibilità che la canzone sia stata scritta da Mordechai Gebirtig:... (continua)
דאָס פֿערצנטע יאָר איז אָנגעקומען,‏ אוי וויי [1]
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 29/11/2019 - 09:23
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דירע־געלט

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דירע־געלט
Dire-gelt
[XIX secolo / 19th century]
Canzone popolare yiddish di provenienza russa
Yiddish folksong of Russian origin
Chanson populaire yiddish d'origine russe

Canzone popolare yiddish di provenienza russa: risale quasi sicuramente alla 2a metà del XIX secolo. Un edificante quadretto di vita quotidiana negli shtetl dell'impero zarista. Un quadretto del "bel tempo che fu", però curiosamente somigliante ai modernissimi e attualissimi sfratti esecutivi con la forza pubblica che si hanno in tutte le città. Il testo in alfabeto ebraico, la trascrizione YIVO e le traduzioni in inglese e francese sono ripresi da Yidlid.
קומט אַריין דער סטרוזש‬ [1]
(continua)
27/11/2019 - 07:20
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Sin pan

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Sin pan
E poi si usa anche cantare "policia pa' comer..."
Roberta 24/11/2019 - 16:46
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Piazza Barberina

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Piazza Barberina
Il professore di Geometria descrittiva, con la barba rivolta in avanti, si chiamava Campedelli, non Campatelli. Mi colpiva, oltre alla sue eleganti dimostrazioni, il suo uso accuratissimo della lingua italiana.
Gianni Gelato 17/11/2019 - 08:42

Me Johnny Mitchell Man

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Me Johnny Mitchell Man
1946
Brano raccolto da George Korson da un minatore di Antracite della Pennsylvania
Edito su CD nel 1997
Songs and Ballads of the Anthracite Miners

Sung by Jerry Byrne at Buck Run, Pennsylvania, 1946.
Re corded by George Korson.

'Me Johnny Mitchell Man ' is a product of the anthracite strike of 1902, which gave the Slavic mine workers the opportunity they had been wait· ing for to vindicate themselves. Their' existence had been extremely difficult owing to the general belief that they had been imported by the coal operators to lower wages and degrade working conditions.

The Slavs worried John Mitchell , the strike leader. When he first came into the region, Mitchell saw clearly that if he were to succeed in his mission to organize the industry, racial and national barriers must first be broken down. He made this one of his first objectives. All races, creeds, and classes he addressed... (continua)
1.For you know Joe Silovatsky.
(continua)
inviata da Dq82 12/11/2019 - 14:23
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Cecilia

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Cecilia
La canzone è presente anche nel disco “Villandorme” appena prodotto dalla meritoria Nota di Udine, ovvero: Alessia Valle alla voce, Lino Straulino e Alvise Nodale alle chitarre. Mai prima d'ora avevo ascoltato un intero dischetto/omaggio così scoperto e sentito agli intrecci acustici che John Renbourn e Bert Jansch tessevano insieme agli inizi della loro avventura in duo o con i Pentangle. Imperdibile.



Flavio Poltronieri
Flavio Poltronieri 11/11/2019 - 21:55
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Sul ponte di Perati bandiera nera

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Sul ponte di Perati bandiera nera
La conoscevo dai tempi del campeggio e la ho risentita cantare dal coro ANA di Milano al concerto per i 125 anni del Touring (hanno cantato anche "Gorizia tu sei maledetta", altra canzone non militarista).

Mio zio morto a 99 anni da poco, era in Grecia (non con gli Alpini) e dopo l'8 settembre si unirono ai partigiani greci sotto la supervisione degli inglesi (raccontava sempre di un capitano scozzese col kilt), e poi torno' in Italia al loro seguito.
11/11/2019 - 16:42
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The Avondale Mine Disaster

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The Avondale Mine Disaster
1946
Brano raccolto da George Korson da un minatore di Antracite della Pennsylvania
Edito su CD nel 1997
Songs and Ballads of the Anthracite Miners

Sung by Juhn J . Quinn at Wilkes-Barre. Pennsylvania, 1946. Recorded by George Korson.

'The Avondale Mine Disaster' recounts the anthracite industry's first major tragedy in which 110 men and boys were lost. of early collieries, the Avondale was ventilated by means of a furnace built on the bottom level , its flue running up the height of the shaft. This shaft , leading to the breaker above. was the only outlet.

The fire started early in the morning of Septem­ber 6. 1869. when the flue partition caught fire. The flames roared up the shaft and fired the breaker. Men and boys, their only avenue of escape cut off, and the air currents stopped. fought a desperate battle against gJses. Rescue work began immediately after the fire was extinguished.... (continua)
1.Good Christians all, both great and small,
(continua)
inviata da Dq82 11/11/2019 - 12:09
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Down, Down, Down

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Down, Down, Down
1946
Brano raccolto da George Korson da un minatore di Antracite della Pennsylvania
Edito su CD nel 1997
Songs and Ballads of the Anthracite Miners

Sung by William E. Keating at Pottsville, Pennsylvania, 1946. Re­ corded by George Korson.

'Down, Down, Down,' started out as a barroom ballad but its swing and charm have won it general acceptance even beyond the anthracite region. It re· lates the experiences of a miner reporting for work with a hangover. But it is more than the record of a tipsy worker's muddled thoughts. Its significance lies in its refiection of the miner's daily buffetings and the surprising good humor with which he faces them.

Originally the ballad had about forty stanzas, but because it was too long to sing without interruption, it was broken up into groups of stanzas correspond­ ing to the levels of an anthracite mine. At each level, the customers standing around... (continua)
1.With your kind attention, a song I will trill,
(continua)
inviata da Dq82 11/11/2019 - 10:01
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Fuoco e mitragliatrici e Valzer dei disertori

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Fuoco e mitragliatrici <i>e</i> Valzer dei disertori
4 novembre, trionfo di retorica militaresca, millanteresca, fanfarona e infame. Noi cantiamo contro ogni guerra, contro ogni nazionalismo. Per un mondo di pace e di lavoro.

Rocco Rosignoli

4/11/2019 - 22:12
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Porta Romana bella

anonimo
Porta Romana bella
La strofa che " sette e sette.." in origine non rispettava lo schema è faceva :

La banda di Barbieri era attrezzata
faceva le rapine a mano armata
sette e sette e sette fanno ventuno
arriva la volante e non c'è più nessuno...

Barbieri era il Bandito dell'isola (quartiere di Milano), il Robin Good di via Borsieri che dava parte dei proventi ai poveri.
Quando rapina a scappava con una Lancia Aprilia nera targata (targa falsa) 777 come il numero della polizia.
È morto di recente, gli hanno dedicato poco prima di morire un libro intervista della Mileu
Lucone 30/10/2019 - 08:11
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Macchinista

anonimo
Macchinista
Andrea Breda, grazie per questo tuo ricordo, che trovo solo oggi, a due anni di distanza.
Anch'io feci qualche anno di colonia ad Arma di Taggia e, se il primo anno c'erano la monache, dal secondo c'erano le "monitrici", tutta un'altra musica!"
I primi turbamenti li conobbi lì, e la ragazzina che li condivise mi cercò poi - non so come - molti anni dopo... Si vede che anche a lei erano rimasti impressi...
La naja non l'ho fatta, e quindi non so se mi manchi, forse no...
B.B. 20/10/2019 - 22:01
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Presso una chiesa

anonimo
Presso una chiesa
Nel corso delle mie ricerche condotte in tutta la montagna pistoiese ho raccolto anch'io "testa bassa". Volentieri vi manderei la versione da me raccolta se avessi il vostro email.-
(florio franceschi)

Carissimo Florio Franceschi, la versione da Lei raccolta può essere inserita direttamente in una pagina seguendo le istruzioni in homepage; altrimenti, la mail è antiwarsongs@gmail.com. Grazie ancora e aspettiamo la versione (cosa che ci fa, ovviamente, molto piacere) [CCG/AWS Staff]
15/10/2019 - 23:51




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