Munasterio 'e Santa Chiara
1945
testo: Michele Galdieri
musica: Alberto Barberis
Il brano fu la prima canzone napoletana famosa del dopoguerra, che divenne un inno di rinascita per il Paese. L’autore si ispirò al bombardamento che il 4 agosto 1943 colpì e distrusse la trecentesca Basilica di Santa Chiara (poi ricostruita e riaperta al pubblico nel 1953). Il protagonista, emigrante, parla della sua voglia di tornare a Napoli che, contemporaneamente è anche paura. Paura perché non sa che cosa è rimasto di quello che c’era un tempo. Al timore di vedere una drammatica devastazione (Napoli fu la città italiana più colpita dai bombardamenti durante Seconda Guerra Mondiale), si affianca quello di trovare cambiata anche la Napoli dei costumi, delle tradizioni e delle persone. Il brano fu scritto per la rivista teatrale “Imputati, alziamoci!”, dello stesso Galdieri, e affidato alla voce di Giacomo Rondinella. Nello stesso... (continua)
testo: Michele Galdieri
musica: Alberto Barberis
Il brano fu la prima canzone napoletana famosa del dopoguerra, che divenne un inno di rinascita per il Paese. L’autore si ispirò al bombardamento che il 4 agosto 1943 colpì e distrusse la trecentesca Basilica di Santa Chiara (poi ricostruita e riaperta al pubblico nel 1953). Il protagonista, emigrante, parla della sua voglia di tornare a Napoli che, contemporaneamente è anche paura. Paura perché non sa che cosa è rimasto di quello che c’era un tempo. Al timore di vedere una drammatica devastazione (Napoli fu la città italiana più colpita dai bombardamenti durante Seconda Guerra Mondiale), si affianca quello di trovare cambiata anche la Napoli dei costumi, delle tradizioni e delle persone. Il brano fu scritto per la rivista teatrale “Imputati, alziamoci!”, dello stesso Galdieri, e affidato alla voce di Giacomo Rondinella. Nello stesso... (continua)
Dimane? Ma vurría partí stasera.
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 6/10/2021 - 13:47
Don Raffaè
[1990]
Parole di Fabrizio De André e Massimo Bubola
Musica di Fabrizio De André e Mauro Pagani
Nell'album "Le nuvole"
Lyrics / Paroles / Sanat: Fabrizio De André - Massimo Bubola
Music / Musique / Sävel: Fabrizio De André - Mauro Pagani
Interpretata da / Also performed by / Interprétée aussi par / Laulivatkin:
a) Fabrizio De André / Roberto Murolo ("Ottantavoglia di cantare", Roberto Murolo 1992)
b) Peppe Barra ("Guerra", 2001)
c) Pupo ("L'equilibrista", 2004)
d) Massimo Ranieri ("Omaggio a Fabrizio De André", 2006)
e) Lucio Dalla (2009)
f) Clementino ("Miracolo ultimo round", 2016)
Una canzone che ho promesso in dedica a Pasquale Cafiero, omonimo del protagonista di questa famosa canzone, ma (dice di sè) operante presso il carcere dell'Ucciardone a Palermo e non presso quello di Poggioreale a Napoli.
Pasquale Cafiero – pseudonimo di ignoto contributore – è comparso pochi... (continua)
Parole di Fabrizio De André e Massimo Bubola
Musica di Fabrizio De André e Mauro Pagani
Nell'album "Le nuvole"
Lyrics / Paroles / Sanat: Fabrizio De André - Massimo Bubola
Music / Musique / Sävel: Fabrizio De André - Mauro Pagani
Interpretata da / Also performed by / Interprétée aussi par / Laulivatkin:
a) Fabrizio De André / Roberto Murolo ("Ottantavoglia di cantare", Roberto Murolo 1992)
b) Peppe Barra ("Guerra", 2001)
c) Pupo ("L'equilibrista", 2004)
d) Massimo Ranieri ("Omaggio a Fabrizio De André", 2006)
e) Lucio Dalla (2009)
f) Clementino ("Miracolo ultimo round", 2016)
Una canzone che ho promesso in dedica a Pasquale Cafiero, omonimo del protagonista di questa famosa canzone, ma (dice di sè) operante presso il carcere dell'Ucciardone a Palermo e non presso quello di Poggioreale a Napoli.
Pasquale Cafiero – pseudonimo di ignoto contributore – è comparso pochi... (continua)
Io mi chiamo Pasquale Cafiero
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/5/2020 - 22:48
Percorsi:
Dalle galere del mondo, Mafia e mafie
E tu ballavi
tseto e musica: Massimo Bizzarri
Dall'album Ranieri (1995)
Questa, che sembra una banale canzone d'amore in realtà si ispira al Diario di Anna Frank
Dall'album Ranieri (1995)
Questa, che sembra una banale canzone d'amore in realtà si ispira al Diario di Anna Frank
E tu ballavi sotto il ponte della ferrovia
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 31/7/2012 - 13:47
Simmo 'e Napule, paisà
[1944]
Testo di Peppino Fiorelli
Musica di Nicola Valente
Era il 1944, la guerra si era allontanata e Napoli si ritrovò sommersa dalle macerie e occupata da inglesi e americani. La polvere di piselli non domava la fame, la spruzzata di DDT non allontanava le malattie. Perdizione e "signorine",le donne in vendita per procurare una medicina ai genitori e un tozzo di pane ai figli. Tanti languivano,qualcuno si arricchì con il mercato nero, e lo dissero "pescecane".
Una canzone di Peppino Fiorelli, "Simme e'Napule,paisà'", si levò a esprimere la speranza. L'aveva musicata Nicola Valente sul ritmo di tarantella. Più di un libro dotto, più di un'invettiva politica, la canzone divise i napoletani, e non solo loro. I cultori (molti avevano goduto del colpo di spugna sul ventennio fascista) dissero che era un giusto appello alla rinascita. Chi aveva combatuto il regime disse che invece si trattava... (continua)
Testo di Peppino Fiorelli
Musica di Nicola Valente
Era il 1944, la guerra si era allontanata e Napoli si ritrovò sommersa dalle macerie e occupata da inglesi e americani. La polvere di piselli non domava la fame, la spruzzata di DDT non allontanava le malattie. Perdizione e "signorine",le donne in vendita per procurare una medicina ai genitori e un tozzo di pane ai figli. Tanti languivano,qualcuno si arricchì con il mercato nero, e lo dissero "pescecane".
Una canzone di Peppino Fiorelli, "Simme e'Napule,paisà'", si levò a esprimere la speranza. L'aveva musicata Nicola Valente sul ritmo di tarantella. Più di un libro dotto, più di un'invettiva politica, la canzone divise i napoletani, e non solo loro. I cultori (molti avevano goduto del colpo di spugna sul ventennio fascista) dissero che era un giusto appello alla rinascita. Chi aveva combatuto il regime disse che invece si trattava... (continua)
Tarantella, facennoce 'e cunte,
(continua)
(continua)
inviata da Willy 11/2/2007 - 21:20
'O surdato 'nnammurato
[1915]
Testo di Aniello Califano
Musica di Enrico Cannio
Una delle più belle (e universali) canzoni napoletane di tutti i tempi, che abbiamo deciso di inserire nella raccolta sotto il nome della grande Anna Magnani, che ne fu interprete memorabile nel film per la televisione "La sciantosa", di Alfredo Giannetti (1970), in cui recitava accanto a Massimo Ranieri. Un omaggio alla grande Nannarella che spero ci sarà perdonato dal punto di vista dell'esattezza storica e dei reali autori della canzone, cui nulla viene tolto.
La canzone 'O surdato nnammurato è del 1915.
Autori del testo e della musica sono, rispettivamente, Aniello Califano e Enrico Cannio, che la pubblicarono per le edizioni musicali Emilio Gennarelli.
La canzone, come è notissimo, parla di un soldato, lontano dalla sua amata perché è al fronte a combattere durante la prima guerra mondiale.
Interpretata da molti grandi artisti, napoletani e non-napoletani.
Testo di Aniello Califano
Musica di Enrico Cannio
Una delle più belle (e universali) canzoni napoletane di tutti i tempi, che abbiamo deciso di inserire nella raccolta sotto il nome della grande Anna Magnani, che ne fu interprete memorabile nel film per la televisione "La sciantosa", di Alfredo Giannetti (1970), in cui recitava accanto a Massimo Ranieri. Un omaggio alla grande Nannarella che spero ci sarà perdonato dal punto di vista dell'esattezza storica e dei reali autori della canzone, cui nulla viene tolto.
La canzone 'O surdato nnammurato è del 1915.
Autori del testo e della musica sono, rispettivamente, Aniello Califano e Enrico Cannio, che la pubblicarono per le edizioni musicali Emilio Gennarelli.
La canzone, come è notissimo, parla di un soldato, lontano dalla sua amata perché è al fronte a combattere durante la prima guerra mondiale.
Interpretata da molti grandi artisti, napoletani e non-napoletani.
Staje luntana da stu core,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 5/5/2005 - 11:52
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Testo di Fabio Ilacqua
Canzone in gara alla 72ª edizione del Festival della canzone italiana di Sanremo
“Lettera al di là del mare” parla di un emigrante napoletano (ma vale per tutti i migranti di tutti i tempi) non poteva non suscitare il suo interesse, legato come è Ranieri al suo popolo, le sue sofferenze, le sue storie. “E’ una canzone molto umana. Mi ha dato la stessa emozione di quando ho ascoltato per la prima volta Perdere l’amore. Qualcosa di irrazionale, difficile da spiegare”. Ranieri l’ha fatta sua, con il suo inconfondibile timbro vocale, autorevole e toccante. Versi che prendono il cuore, trasportando l’ascoltatore su quella nave che viaggia lontano