Testo di Sussanna Parigi liberamente tratto da García Lorca
Musica di Parigi/Zimei
Correva l’anno 1931 e per precisione uno dei primi giorni del mese di settembre di quell’anno, non è ben chiaro se il 1°, il 2 o il 3 del mese, quando Federico García Lorca, una delle voci più grandi e libere della poesia del Novecento, non solo spagnola, tiene un discorso nel proprio paese natale, Fuente Vaqueros, discorso poi riversato nelle pagine dell’agile libricino “Libri, libri! Discorso al paese di Fuente Vaqueros“. L’occasione di questo discorso è data dall’apertura a Fuente Vaqueros di una biblioteca. Il discorso inizia con un “cappello introduttivo” nel quale Federico Garcia Lorcaammette di essere emozionato di poter tenere quel discorso proprio lì nel suo paese natale, paese al quale deve molto ed è molto affezionato, tanto da ammettere che, allorquando qualcuno gli chieda, per un’intervista... (continua)
Prima gli uomini segnarono le rocce... (continua)
inviata da dq82 23/3/2015 - 15:59
Medio Pan y un Libro.
Locución de Federico García Lorca al Pueblo de Fuente de Vaqueros (Granada). Septiembre 1931.
Discurso de Federico García Lorca al inaugurar la biblioteca de su pueblo. (continua)
Mezzo pane e un libro
Discorso di Federico García Lorca ai cittadini di Fuente Vaqueros (Granada) Settembre 1931
Trad. Nicolò Messina
Quando qualcuno va a teatro, a un concerto o a una festa di qualsiasi tipo, se la festa è di suo gradimento, ricorda immediatamente e si rammarica che le persone cui vuol bene, non si trovino lì in sua compagnia. “Quanto piacerebbe questo a mia sorella, quanto a mio padre”, pensa, e non si gode lo spettacolo se non velato di una lieve malinconia. Questa è la malinconia che io sento, non per i miei cari, che sarebbe piccineria spregevole, ma per tutte le creature che per mancanza di mezzi e per loro disgrazia non godono del sommo bene della bellezza che è vita ed è bontà ed è serenità ed è passione. (continua)
“Porque en el mundo no hay más que vida y muerte y existen millones de hombres que hablan, viven, miran, comen, pero están muertos. Más muertos que las piedras y más muertos que los verdaderos muertos que duermen su sueño bajo la tierra, porque tienen el alma muerta. Muerta como el molino que no muele, muerta porque no tiene amor, ni un germen de idea, ni una fe, ni un ansia de liberación, imprescindible en todos los hombres para poder llamarse así.
¡Libros, libros!... Libros de todas las tendencias y de todas las ideas… Que se enfrente el Cántico espiritual de San Juan de la Cruz con las obras de Tolstoj, que se miren frente a frente La ciudad de dios de San Augustín con Zaratustra de Nietzsche o El capital de Marx… Y ahora que la humanidad tiende a que desaparezcan las clases sociales, tal como estaban instituidas, precisa un espíritu de sacrificio y abnegación de todos los sectores para intensificar la cultura, única salvación de los pueblos” Federico García Lorca
(da: Andrés Sorel Yo García Lorca Txalaparta, 1997)
Non solo di pane vive l’uomo. Io, se avessi fame e fossi senza forze per la strada, non chiederei un pane; ma chiederei mezzo pane e un libro. Ed io attacco da qui violentemente quanti parlano soltanto di rivendicazioni economiche senza nominare mai le rivendicazioni culturali che è poi quel che richiedono gridando i cittadini. […]
[1974]
Testo di Enzo Jannacci e Beppe Viola
Musica di Enzo Jannacci (singolo 45 giri)
Album: Quelli che…[1975]
Dalla colonna sonora del film Romanzo Popolare di Mario Monicelli (1974)
Altri interpreti: Mina, Susanna Parigi, Il Fieno, Luca Carboni
Il caseggiato anonimo e popolare di Sesto San Giovanni, il quartiere e le strade di Lambrate, le fabbriche, come la ex Innocenti, gli operai e la fatica di tutti i giorni. Le lotte sindacali, le proteste, i cortei e gli scontri in piazza. La nebbia che intristisce le giornate. C'è sempre Milano a far da sfondo a Romanzo popolare, film che Mario Monicelli (scritto insieme ad Age e Scarpelli) ha firmato nel 1974 con un cast come Ugo Tognazzi, Ornella Muti e Michele Placido. La storia di Giulio Basletti (Ugo Tognazzi), metalmeccanico milanese e attivista del sindacato, la sua passione per Vincenzina (Ornella Muti), ragazza del Sud molto più giovane... (continua)
Una ragazza croata, durante la guerra civile che insanguinava Sarajevo, a sedici anni si prostituiva per pagarsi gli studi. Le ho dedicato uno dei pezzi più delicati che io abbia mai scritto.(Susanna Parigi)
Apnea
Testo di Sussanna Parigi liberamente tratto da García Lorca
Musica di Parigi/Zimei
Correva l’anno 1931 e per precisione uno dei primi giorni del mese di settembre di quell’anno, non è ben chiaro se il 1°, il 2 o il 3 del mese, quando Federico García Lorca, una delle voci più grandi e libere della poesia del Novecento, non solo spagnola, tiene un discorso nel proprio paese natale, Fuente Vaqueros, discorso poi riversato nelle pagine dell’agile libricino “Libri, libri! Discorso al paese di Fuente Vaqueros“. L’occasione di questo discorso è data dall’apertura a Fuente Vaqueros di una biblioteca. Il discorso inizia con un “cappello introduttivo” nel quale Federico Garcia Lorcaammette di essere emozionato di poter tenere quel discorso proprio lì nel suo paese natale, paese al quale deve molto ed è molto affezionato, tanto da ammettere che, allorquando qualcuno gli chieda, per un’intervista... (continua)