Stranamore (pure questo è amore)
Voler dare un senso unico ad una canzone credo non renda onore alla stessa. L'autore esprime i suoi pensieri con il suo senso personale che può essere , nella maggior parte di testi impegnati come questo, spiegato solo da lui. Chi fruisce di tale opera ha tutto il diritto di interpretarla ed adattarla alla propria esperienza e sensibilità, è per questo che amiamo le canzoni….parere del tutto personale e lontano dal voler affermare una verità assoluta.
Christian 7/6/2019 - 18:51
di norma era più l'estrema sinistra che faceva volantinaggio in piazza e davanti le scuole a mezzo stampa. io credo che si riferisca ad un fascista picchiato da comunisti e lui vorrebbe intervenire per difenderlo ma non lo fa per paura della troppa violenza dei picchiatori (ad ogni pugno che arrivava la paura era troppa per intervenire)
antonio 16/11/2019 - 15:45
@antonio, però lui dice "la mia paura non bastava", e non "la mia paura era troppa". Secondo me l'ultimo verso impedisce che l'io narrante possa essere un osservatore esterno.
è vero che il volantinaggio era più una cosa di sinistra, ma questo solo se dai per scontato che la scena sia contemporanea alla canzone: personalmente la ambiento nei primi anni venti (o comunque nel ventennio), durante l'ascesa del fascismo ad ideologia dominante (e vedi che il "nostro giornale" assume tutto un altro significato); fascismo che quindi non rappresenta più un'ideologia estrema e violenta, ma proprio un (qualsiasi) potere assoluto e opprimente, mentre la vittima non è necessariamente un comunista, ma solo una persona che non vuole sottostare a questo potere (e il suo gesto è su tutto un altro livello).
*che sono fascisti perché è l'opzione che meglio si inseriva nella metrica, probabilmente.
è vero che il volantinaggio era più una cosa di sinistra, ma questo solo se dai per scontato che la scena sia contemporanea alla canzone: personalmente la ambiento nei primi anni venti (o comunque nel ventennio), durante l'ascesa del fascismo ad ideologia dominante (e vedi che il "nostro giornale" assume tutto un altro significato); fascismo che quindi non rappresenta più un'ideologia estrema e violenta, ma proprio un (qualsiasi) potere assoluto e opprimente, mentre la vittima non è necessariamente un comunista, ma solo una persona che non vuole sottostare a questo potere (e il suo gesto è su tutto un altro livello).
*che sono fascisti perché è l'opzione che meglio si inseriva nella metrica, probabilmente.
RedEco42 25/12/2019 - 02:08
Forse tutti i personaggi della canzone sono sempre Vecchioni, o magari io o magari tu.
Massimo 25/6/2020 - 04:49
Buonasera, ho letto con interesse tutta l’anima discussione e mi permetto di dare il mio parere.
Secondo me la versione del semplice pestaggio fascista è veramente voler semplificare al massimo un testo che è volontariamente ricchissimo di riferimenti culturali. Ciò non toglie che possa essere una interpretazione possibile.
Secondo me, tuttavia, la scena descritta è davvero quella di un gruppo di attivisti di sinistra che malmena un malcapitato. Ma l’osservatore, cioè Vecchioni, ha l’impulso di dire “sono anche io fascista” come ad accusare i ragazzi di sinistra che usando gli stessi mezzi della destra anni ‘20 si rendevano -per l’appunto- fascisti.
Questa spiegazione mi convince di più perché l’osservatore in quella frase esprime un giudizio e non una frase dettata dalla violenza degli eventi.
Infatti, come qualcuno ha fatto notare, si parla di paura. La paura di esprimere una valida opinione, che però gli sarebbe costato un pestaggio.
Secondo me la versione del semplice pestaggio fascista è veramente voler semplificare al massimo un testo che è volontariamente ricchissimo di riferimenti culturali. Ciò non toglie che possa essere una interpretazione possibile.
Secondo me, tuttavia, la scena descritta è davvero quella di un gruppo di attivisti di sinistra che malmena un malcapitato. Ma l’osservatore, cioè Vecchioni, ha l’impulso di dire “sono anche io fascista” come ad accusare i ragazzi di sinistra che usando gli stessi mezzi della destra anni ‘20 si rendevano -per l’appunto- fascisti.
Questa spiegazione mi convince di più perché l’osservatore in quella frase esprime un giudizio e non una frase dettata dalla violenza degli eventi.
Infatti, come qualcuno ha fatto notare, si parla di paura. La paura di esprimere una valida opinione, che però gli sarebbe costato un pestaggio.
Danilo 12/7/2020 - 01:30
Salve. Ammetto che, pur capendo le metafore, per quel che riguarda i personaggi storici avevo colto solo Alessandro Magno, non Marco Aurelio e Garibaldi(a proposito dell'ultima scena, potrebbe anche trattarsi di un eroe "generico", idealizzato, ma il riferimento a Garibaldi ci sta e non è affatto azzardato. Del resto è l'interpretazione di diverse fonti). Ma veniamo al nodo della discordia: il pestaggio. Conoscendo le idee politiche di Vecchioni ho sempre pensato che trattasi di un pestaggio ad opera di fascisti, specie se cronologicamente ci riferiamo agli anni '20. Ma in effetti l'interpretazione inversa(che peraltro ho trovato in altre fonti)ha un senso, specie se cronologicamente ci riferiamo agli anni '70. In effetti la scena è vista dall'esterno, e che quindi il pestaggio sia opera di ragazzi di estrema sinistra. In questo caso il significato sarebbe meno scontato e più nobile da parte... (continua)
Alfredo 5/9/2020 - 21:03
Ancora?? Vecchioni fu picchiato di fronte al suo rifiuto di comprare un giornale di estrema destra. I fasci che lo vendevano (e che conoscevano le sue idee), da buoni bulletti, lo presero come pretesto. Quando erano in tanti contro uno era sempre così. Uff!
Alberto 7/9/2020 - 13:09
Io torno sul treno di legno:
Una persona ha preso in mano il filo: mi pare glielo stia porgendo, quindi lui ringrazia con un bacio tenero e delicato mentre la persona sorride. Subito dopo dice che gli spara sulla bocca: all'epoca si diceva così per intendere un bacio rapido, da saluto e subito via. E lo fa per non trascinare il dolore del distacco troppo a lungo.
In sostanza, credo non c'entri niente la fine di un amore, ma piuttosto è qualcosa tra madre (o padre) e figlio.
1 lui impegna il treno di legno per soldi, così da fare il grande, magari con una ragazza ma anche no.
2 La madre, il padre, un amico/a boh chissàchi va a riprenderlo e glielo riporta sorridendo
3 lui è felice di riaverlo e ringrazia con un tenero bacio
4 anni dopo, quando devono separarsi (finalmente è cresciuto. Va a vivere da solo. Parte militare boh) bacia questa persona rapidamente per un saluto veloce e non lungo e straziante. È un ennesimo atti d'amore.
Riesco a leggerlo solo così.
Una persona ha preso in mano il filo: mi pare glielo stia porgendo, quindi lui ringrazia con un bacio tenero e delicato mentre la persona sorride. Subito dopo dice che gli spara sulla bocca: all'epoca si diceva così per intendere un bacio rapido, da saluto e subito via. E lo fa per non trascinare il dolore del distacco troppo a lungo.
In sostanza, credo non c'entri niente la fine di un amore, ma piuttosto è qualcosa tra madre (o padre) e figlio.
1 lui impegna il treno di legno per soldi, così da fare il grande, magari con una ragazza ma anche no.
2 La madre, il padre, un amico/a boh chissàchi va a riprenderlo e glielo riporta sorridendo
3 lui è felice di riaverlo e ringrazia con un tenero bacio
4 anni dopo, quando devono separarsi (finalmente è cresciuto. Va a vivere da solo. Parte militare boh) bacia questa persona rapidamente per un saluto veloce e non lungo e straziante. È un ennesimo atti d'amore.
Riesco a leggerlo solo così.
Non riesco a comprendere perché vi arrovellate tanto sulla scena del pestaggio. Perché insistete a vedere una terza persona che assiste alla violenza? È il soggetto picchiato che parla in prima persona. E nonostante subisca violenza che dovrebbe fargli provare enorme paura, ha sì paura ma non tanta ("la mia paura non bastava") da indurlo a supplicare gli squadristi (è chiaro che i picchiatori sono fascisti , altrimenti che senso avrebbe dire "sono anche io fascista") a desistere dall'azione violenta. Il senso è l'amore per i propri ideali politici,tanto grande da non rinnegarli anche a costo di subire violenza.
anton 27/11/2020 - 00:29
Ritorno dopo un sacco di tempo sulla questione del pestaggio, che avuto (stranamente?) parecchie interpretazioni, anche un po’ “avventurose”, solo per citare l’interpretazione autentica dell’Autore:
Intervista di Roberto Vecchioni a Aldo Cazzullo.
Corriere della Sera on line, 14 novembre 2021
In Stranamore lei descrive un’aggressione fascista: «A ogni pugno che arrivava dritto sulla testa la mia paura non bastava a farmi dire basta...».
«Mi picchiarono davvero, perché non volevo comprare il loro giornale, come dice la canzone. Però fu solo qualche ceffone. Nell’arte si esagera sempre un po’».
Vecchioni: «Ho sconfitto tre tumori, non bevo da 7 anni. Dio esiste, e ci credo»
Intervista di Roberto Vecchioni a Aldo Cazzullo.
Corriere della Sera on line, 14 novembre 2021
In Stranamore lei descrive un’aggressione fascista: «A ogni pugno che arrivava dritto sulla testa la mia paura non bastava a farmi dire basta...».
«Mi picchiarono davvero, perché non volevo comprare il loro giornale, come dice la canzone. Però fu solo qualche ceffone. Nell’arte si esagera sempre un po’».
Vecchioni: «Ho sconfitto tre tumori, non bevo da 7 anni. Dio esiste, e ci credo»
Alberto 15/11/2021 - 09:26
basta leggere quello che Vecchioni stesso ha detto al corriere della sera:
sono i fascisti che menano
Vecchioni: «Ho sconfitto tre tumori, non bevo da 7 anni. Dio esiste, e ci credo»
Il cantautore: ero sicuro che avrei vinto Sanremo, ho avuto sogni premonitori
sono i fascisti che menano
andrea 27/7/2023 - 06:24
ma davvero i fascisti sono così poveretti e senza riferimenti da dover venire in questo sito ad appropriarsi di una canzone di Vecchioni che capirebbe pure un bambino di 4 anni? Forse 4 anni sono pure troppi. Oddio sono serio, mi vergogno davvero per voi. Dovrebbero postare i vostri commenti a testa in giù.
Claudio 9/1/2024 - 19:10
Egotico Vecchioni, non mi ha mai appassionato, nemmeno una sua canzone.
E questo arrovellarsi sul suo "pestaggio" di mezzo secolo fa da parte di un manipolo di fascistelli è un insulto a tutti quelli che in quegli stessi anni di mano fascista perirono.
E questo arrovellarsi sul suo "pestaggio" di mezzo secolo fa da parte di un manipolo di fascistelli è un insulto a tutti quelli che in quegli stessi anni di mano fascista perirono.
Felce e Mirtillo 10/1/2024 - 21:51
Non capisco come potete pensare che uno come Roberto Vecchioni, uno di quelli che nel sistema ci sta e ci sguazza bene, poteva fare una strofa che solo minimamente difendesse un ragazzo fascista dalla violenza di quelli che sarebbero diventati poi radicalchic ben introdotti mentre i fessi finivano in carcere oppure scapparono all'estero.
Riscrivere la Storia è riscrivere le storie.
Non si riesce neanche a capire come qualcuno potesse pensare che il pestaggio raccontato da Vecchioni riguardasse un "giovane di destra".
Come diceva Primo Levi "Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre".
Non si riesce neanche a capire come qualcuno potesse pensare che il pestaggio raccontato da Vecchioni riguardasse un "giovane di destra".
Come diceva Primo Levi "Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre".
Massimiliano 7/8/2024 - 04:29
Samarcanda
Aggiornamento sul post che precede a firma Bart Pestalozzi (3/9/2010 - 12:14):
Steven Dale Green, il soldato-demone a stelle e strisce che nel 2006 stuprò una bambina irachena e poi la uccise insieme all'intera famiglia, condannato all'ergastolo, si è ucciso nel 2014, impiccandosi nella sua cella del carcere di Tucson, Arizona.
Incredibile. L'unica cosa buona che ha fatto questo ragazzo nella sua vita è stato ammazzarsi... Che pena...
Steven Dale Green, il soldato-demone a stelle e strisce che nel 2006 stuprò una bambina irachena e poi la uccise insieme all'intera famiglia, condannato all'ergastolo, si è ucciso nel 2014, impiccandosi nella sua cella del carcere di Tucson, Arizona.
Incredibile. L'unica cosa buona che ha fatto questo ragazzo nella sua vita è stato ammazzarsi... Che pena...
B.B. 22/6/2018 - 20:52
Comunque Vecchioni ha spesso e volentieri copiato la musica delle sue canzoni. Voglio una donna (1992) è I'm Going Down di Springsteen (1984), "Il tuo culo e il tuo cuore" (canzoncina bruttina del 1995) riprende la musica di Bobby Jean sempre di Springsteen e sempre dallo stesso album...
Lorenzo 22/6/2018 - 21:31
Aggiungo anch'io qualche riflessione avendo appena scritto in Terre Celtiche Blog il post "La Morte Inevitabile: Samarcanda a cui rimando per la lettura
La Morte inevitabile: Samarcanda | Terre Celtiche Blog Oggi tutti sanno dove sia Samarcanda, perchè vi si è svolto da poco il summit dell’ Organizzazione per la cooperazione di Shanghai, ma noi italiani lo
Il racconto originario della Morte inevitabile (tema della canzone Samarcanda di Roberto Vecchioni) è contenuto nel Talmud babilonese, uno dei testi sacri dell’ebraismo, una sorta di parabola in cui re Salomone incontra un triste Angelo della Morte che aveva ricevuto l'incarico da Dio[1] di andare a prendere i suoi due scribi etiopi. Il Re nel tentativo di salvarli li manda in tutta fretta nella città di Luz. Il giorno seguente ricompare l'Angelo della Morte felice perchè il re aveva mandato gli scribi proprio nel posto in cui... (continua)
La Morte inevitabile: Samarcanda | Terre Celtiche Blog Oggi tutti sanno dove sia Samarcanda, perchè vi si è svolto da poco il summit dell’ Organizzazione per la cooperazione di Shanghai, ma noi italiani lo
Il racconto originario della Morte inevitabile (tema della canzone Samarcanda di Roberto Vecchioni) è contenuto nel Talmud babilonese, uno dei testi sacri dell’ebraismo, una sorta di parabola in cui re Salomone incontra un triste Angelo della Morte che aveva ricevuto l'incarico da Dio[1] di andare a prendere i suoi due scribi etiopi. Il Re nel tentativo di salvarli li manda in tutta fretta nella città di Luz. Il giorno seguente ricompare l'Angelo della Morte felice perchè il re aveva mandato gli scribi proprio nel posto in cui... (continua)
Cattia Salto 14/10/2022 - 14:24
Sogna ragazzo sogna
Caro Bernart, mi permetto di intervenire in questo tuo contributo, casualmente incrociato oggi, suggerendoti di integrare le note affinchè non ci si dimentichi che l'origine di questa canzone sta nella poesia "Alla vita" di Hikmet. Altre volte, mi par di ricordare, abbiamo condiviso pareri sulla sua opera; ora, io non sono al corrente se Vecchioni abbia o no menzionato Nazim nei crediti in questa occasione, però la cosa è talmente evidente....sai quel che ha passato in vita questo poeta e anche se le sue parole erano perennemente un inno sereno e luminoso non furono certamente mai un mero esercizio di scrittura!
ALLA VITA
La vita non è uno scherzo.
Prendila sul serio
come fa lo scoiattolo, ad esempio,
senza aspettarti nulla
dal di fuori o nell'al di là.
Non avrai altro da fare che vivere.
La vita non é uno scherzo.
Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che messo contro un... (continua)
ALLA VITA
La vita non è uno scherzo.
Prendila sul serio
come fa lo scoiattolo, ad esempio,
senza aspettarti nulla
dal di fuori o nell'al di là.
Non avrai altro da fare che vivere.
La vita non é uno scherzo.
Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che messo contro un... (continua)
Flavio Poltronieri 24/2/2020 - 14:09
Ciao Flavio,
non mi pare che Vecchioni abbia riconosciuto alcun credito ad Hikmet... Sul disco c'è scritto "Testi e musiche di Roberto Vecchioni", e basta. Anche sul suo sito ufficiale non si dice nulla al proposito...
Non so che dire... o Vecchioni lo sapeva, ma il suo noto egotismo - comune a molti artisti - lo ha indotto al "plagio", oppure si tratta di un concetto po/etico talmente "universale" che lo ha declinato di suo indipendentemente da Hikmet...
Un caro saluto
non mi pare che Vecchioni abbia riconosciuto alcun credito ad Hikmet... Sul disco c'è scritto "Testi e musiche di Roberto Vecchioni", e basta. Anche sul suo sito ufficiale non si dice nulla al proposito...
Non so che dire... o Vecchioni lo sapeva, ma il suo noto egotismo - comune a molti artisti - lo ha indotto al "plagio", oppure si tratta di un concetto po/etico talmente "universale" che lo ha declinato di suo indipendentemente da Hikmet...
Un caro saluto
B.B. 24/2/2020 - 15:23
Concetto poetico universale????!!!
A parte il comune senso generale dei due testi su cui naturalmente non ci può essere assolutamente niente da direche, tu ritieni veramente possibile che un erudito come Vecchioni non conosca una poesia di Hikmet (che si trova perfino nelle cartine dei baci perugina) tradotta in italiano che dice "prendi la vita sul serio a tal punto
che a settant'anni, ad esempio, pianterai degli ulivi..." e casualmente canti proprio in quel pezzo: "la vita è così grande che quando sarai sul punto di morire pianterai un ulivo..."
....................
A parte il comune senso generale dei due testi su cui naturalmente non ci può essere assolutamente niente da direche, tu ritieni veramente possibile che un erudito come Vecchioni non conosca una poesia di Hikmet (che si trova perfino nelle cartine dei baci perugina) tradotta in italiano che dice "prendi la vita sul serio a tal punto
che a settant'anni, ad esempio, pianterai degli ulivi..." e casualmente canti proprio in quel pezzo: "la vita è così grande che quando sarai sul punto di morire pianterai un ulivo..."
....................
Flavio Poltronieri 24/2/2020 - 17:08
Infatti la prima ipotesi era quella dell'egotismo del Vecchioni... cos'altro ti posso dire?
B.B. 24/2/2020 - 20:05
Se poi devo dirtela tutta, non conosco per nulla Vecchioni e quel poco non mi piace nemmeno... La prima ragione, credo, è che mia madre è stata insegnante di latino e greco... Dal mio canto, non me n'è mai importato nè dell'uno nè dell'altro, e di Vecchioni ancora meno... mi fa lo stesso effetto di Venditti o Baglioni, cioè zero...
E non mi stupisce nemmeno che abbia preso da Hikmet senza dichiararlo...
Non credo che gli artisti siano onesti, per definizione... Quelli di successo sono per lo più dei sapienti saccheggiatori che hanno fatto fama e fortuna sulle spalle di altri, molto spesso poeti, oppure schiavi negri, o braccianti bianchi, o altri protagonisti di una Storia che quasi nessuno racconta mai...
Ciao
E non mi stupisce nemmeno che abbia preso da Hikmet senza dichiararlo...
Non credo che gli artisti siano onesti, per definizione... Quelli di successo sono per lo più dei sapienti saccheggiatori che hanno fatto fama e fortuna sulle spalle di altri, molto spesso poeti, oppure schiavi negri, o braccianti bianchi, o altri protagonisti di una Storia che quasi nessuno racconta mai...
Ciao
B.B. 24/2/2020 - 20:37
Beh, insomma...tra Vecchioni e Baglioni c'è una discreta differenza, comunque condivido assolutamente quel che dici sugli artisti di successo. Tranne pochissime eccezioni come Cohen, vedi bene che in questi tempi di talent (nonostante mi sia stato offerto inutilmente perfino di fare il giudice in uno di essi...) mi occupo di "scoprire" per il "Movimento Nonviolento" un autore di 120 anni fa come Gaston Couté e adoro gente tipo Manu Lannhuel o Kristen Nikolaz che non se li fila nessuno neanche in Francia. Tornando a noi, con tutto il rispetto per te che hai proposto questa canzone, l'ho letta e appena ascoltata e mi spiace ma, personalissimo parere che vale per uno, non mi piace per niente, la trovo banale e scontata, se poi è veramente riferita a Regeni e alla sua drammatica vicenda, è pure presuntuosa, io se fossi coinvolto direttamente sospetterei e mi incazzerei pure. Giulio Regeni è stato assassinato, mica stiamo scherzando, altro che canzonette!
Flavio Poltronieri 24/2/2020 - 21:50
Flavio la canzone è del 1999, è stata dedicata a Giulio ad un concerto nel suo paese.
Dq82 24/2/2020 - 22:27
Il mio parere è che Vecchioni si sia ispirato al concetto della poesia di Hikmet che ha però fatto suo, non ha copiato le parole, quindi non è un plagio. Che il prof conosca Hikmet è ovvio, lui stesso al suo ultimo concerto (l'infinito) ha esordito proprio recitando una poesoa del poeta Turco
Io ho letto che la canzone che Vecchioni ha dedicato a Regeni non è "Sogna ragazzo sogna" ma "Giulio"
Come già detto, la canzone è del 1999, quindi ben prima dell'Omicidio di Giulio Regeni, semplicemente gliela ha dedicata ad un concerto a Fiumicello, il paese dove Giulio Regeni viveva
CCG/AWS Staff
In 5000 a Fiumicello per il concerto di Roberto Vecchioni - Udine20
Si chiude con un bilancio da record la 57esima “Mostra regionale delle pesche” di Fiumicello, un evento che è diventato uno tra i più attesi e partecipati dell’estate in regione.…
CCG/AWS Staff
Enza 12/8/2023 - 18:29
Lo voglio scrivere
(continua)
(continua)
Roberto Vecchioni: Figlia
Bingo per Vecchioni che ascolto da sempre, Bingo per Figlia, Bingo per il bellissimo commento.
mery 31/7/2020 - 20:14
Fra i cantautori e i loro figli aggiungerei anche Finardi con "le ragazze di Osaka": esplora con delicatezza la scoperta della bellezza nella disabilità di una figlia che, pur nel dolore, solo un genitore sa vivere
Marco 29/12/2022 - 08:07
Cappuccio rosso
Infinito (2018)
Ayse Deniz Karacagil è morta in battaglia la mattina del 29 maggio 2017. Era una ragazza turca, aveva partecipato alle proteste a Gezi Park a Istanbul, per le quali era stata arrestata e condannata a 98 anni per terrorismo, scarcerata priam della condanna definitiva Ayse,a 24 anni, decise di andare in Siria a combattere con le Ypj contro l'Isis. In numerose foto compare con un cappello o foulard, da cui il soprannome.
Tavole tratte da Kobane Calling di Zerocalcare.
Ayse Deniz Karacagil è morta in battaglia la mattina del 29 maggio 2017. Era una ragazza turca, aveva partecipato alle proteste a Gezi Park a Istanbul, per le quali era stata arrestata e condannata a 98 anni per terrorismo, scarcerata priam della condanna definitiva Ayse,a 24 anni, decise di andare in Siria a combattere con le Ypj contro l'Isis. In numerose foto compare con un cappello o foulard, da cui il soprannome.
Tavole tratte da Kobane Calling di Zerocalcare.
Ti penso amore mio che sei lontano
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 28/11/2018 - 10:54
Percorsi:
Dal Kurdistan
IRMIZ: ASSASSINATA DA UN LUPO GRIGIO LA MILITANTE CURDA DENIZ POYRAZ
(Gianni Sartori)
Chi, oltre che di una certa età, si trova provvisto di un minimo di memoria storica ricorderà sicuramente quanto avveniva in terra iberica negli anni della decomposizione del franchismo e in quelli immediatamente successivi (in particolare nel 1976 e 1977, quasi per chiarire che “tutto cambiava, ma solo per restare identico”, cito a memoria). Squadre della morte di destra come la Tripla A (la versione spagnola, non quella argentina) o il BVE al cui interno agivano, oltre a falangisti e criminali comuni, anche fascisti italici.Per arrivare, negli anni ottanta, al famigerato GAL.
Operativi sia contro i rifugiati baschi (un nome fra tutti: Pertur nel 1976), sia contro sindacalisti e esponenti della sinistra (vedi nel gennaio 1977 la matanza di Atocha con l’assassinio di cinque avvocati membri del PCE e... (continua)
Gianni Sartori 17/6/2021 - 20:51
UN ESPONENTE DEL PDK (MASROUR BARZANI) “INVITA” IL ROJAVA A ROMPERE CON IL PKK
(Gianni Sartori)
Da sempre, quando un popolo sottoposto a quella particolare forma di colonialismo che possiamo definire “interno” tenta di scrollarsi di dosso il dominio, il controllo, l’oppressione di un qualche stato, in genere è lo stato implicato che riesuma la vecchia scusa della “questione interna”. Come talvolta fanno anche, per lavarsene le mani, molti organismi internazionali (a meno che non si applichi un’altra formula, quella della“autodeterminazione a geometria variabile”).
Valeva per i baschi (anche in epoca franchista) così come per i tibetani e per i mapuche.
Stupisce invece che a dirlo sia una componente del popolo stesso. Ma proprio recentemente il Primo ministro del Governo regionale del Kurdistan del Sud (il Bashur) Masrour Barzani non si è fatto scrupolo alcuno nell’attaccare la resistenza... (continua)
Gianni Sartori 21/11/2021 - 23:51
L’INFERNO DELLE CARCERI DI STERMINIO TURCHE: sono già cinque i prigionieri politici curdi morti in circostanze sospette in nemmeno dieci giorni
Gianni Sartori
Per ora è l’ultimo. Ma – si teme – non lo sarà a lungo.
Condannato all’ergastolo, Vedat Çem Erkmen era rinchiuso nella prigione di tipo F di Tekirdağ.
Le dinamiche della sua morte (stando alla versione ufficiale si sarebbe suicidato domenica 19 dicembre) risultano perlomeno sospette.
Quando i suoi familiari, gli avvocati dell’Associazione per i diritti dell’uomo (IHD) e quelli dell’Associazione degli avvocati per la libertà (ÖHD)si sono presentati alle porte del carcere sono stati informati che l’autopsia era già avvenuta in loro assenza.
Un esponente della Commissione sulle prigioni di ÖHD, Gürkan Isteli, ha messo in rete le sue perplessità: “Cosa cercano di nascondere ? Siamo andati avanti e indietro per ore dalla prigione... (continua)
Gianni Sartori 21/12/2021 - 08:54
“KURDISTAN, KURDISTAN OCCHI E LUCE DELL’IRAN!”
In Iran non si placano le proteste per l’assassinio di Jîna Mahsa Amini
Gianni Sartori
Mentre in data 22 settembre i telegiornali parlavano ancora di “soltanto” una decina di manifestanti uccisi dalla polizia nel Rojhilat (il Kurdistan orientale sotto amministrazione iraniana), alcune agenzie ne calcolavano già una trentina.
E’ probabile che ormai le vittime siano più di cinquanta e destinate, purtroppo, ad aumentare. Per non parlare della sorte di centinaia di feriti e di migliaia di persone arrestate.
Nei primi cinque giorni (e cinque notti, come a Parma nel ’22) manifestazioni e scontri erano avvenuti soprattutto a Sine, Dehgulan, Diwandara, Mahabad, Urmia e Piranshahr.
Il 19 settembre veniva indetto dal PJAK (Partito per una vita libera nel Kurdistan) e da KODAR (Società democratica e libera dell’Est-Kurdistan) lo sciopero generale.... (continua)
In Iran non si placano le proteste per l’assassinio di Jîna Mahsa Amini
Gianni Sartori
Mentre in data 22 settembre i telegiornali parlavano ancora di “soltanto” una decina di manifestanti uccisi dalla polizia nel Rojhilat (il Kurdistan orientale sotto amministrazione iraniana), alcune agenzie ne calcolavano già una trentina.
E’ probabile che ormai le vittime siano più di cinquanta e destinate, purtroppo, ad aumentare. Per non parlare della sorte di centinaia di feriti e di migliaia di persone arrestate.
Nei primi cinque giorni (e cinque notti, come a Parma nel ’22) manifestazioni e scontri erano avvenuti soprattutto a Sine, Dehgulan, Diwandara, Mahabad, Urmia e Piranshahr.
Il 19 settembre veniva indetto dal PJAK (Partito per una vita libera nel Kurdistan) e da KODAR (Società democratica e libera dell’Est-Kurdistan) lo sciopero generale.... (continua)
Gianni Sartori 22/9/2022 - 18:03
Turchia e Iran starebbero per invadere simultaneamente l'Iraq per colpire l'opposizione curda.
Niente di nuovo per Ankara, mentre da giorni Teheran va ammassando truppe e blindati sul confine.
KURDISTAN ULTIMA ORA:
INIZIA DOMANI LA PREANNUNCIATA AZIONE CONGIUNTA TURCHIA-IRAN CONTRO I KURDI IN IRAQ?
Gianni Sartori
La possibilità di una azione militare simultanea tra Ankara e Teheran in Iraq era stata evocata ancora il 18 novembre dal consolato degli Stati Uniti a Erbil.
In seguito tale possibilità veniva in qualche modo confermata addirittura indicando la possibile data, Domenica 27 novembre.
Oltre che il Kurdistan iracheno (Bashur) colpirebbe anche - e ulteriormente - il nord della Siria (Rojava).
Inutile chiedersi se, qualora questo avvenisse, la comunità internazionale reagirebbe in difesa della popolazione curda nello stesso modo in cui ha reagito per l’Ucraina.
Sappiamo che... (continua)
Niente di nuovo per Ankara, mentre da giorni Teheran va ammassando truppe e blindati sul confine.
KURDISTAN ULTIMA ORA:
INIZIA DOMANI LA PREANNUNCIATA AZIONE CONGIUNTA TURCHIA-IRAN CONTRO I KURDI IN IRAQ?
Gianni Sartori
La possibilità di una azione militare simultanea tra Ankara e Teheran in Iraq era stata evocata ancora il 18 novembre dal consolato degli Stati Uniti a Erbil.
In seguito tale possibilità veniva in qualche modo confermata addirittura indicando la possibile data, Domenica 27 novembre.
Oltre che il Kurdistan iracheno (Bashur) colpirebbe anche - e ulteriormente - il nord della Siria (Rojava).
Inutile chiedersi se, qualora questo avvenisse, la comunità internazionale reagirebbe in difesa della popolazione curda nello stesso modo in cui ha reagito per l’Ucraina.
Sappiamo che... (continua)
Gianni Sartori 26/11/2022 - 15:38
Antonio e Giuseppe
[1972]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Roberto Vecchioni
Album / Albumi: Conto Terzi
"Bella canzone sul tema dell'emigrazione scritta da Roberto Vecchioni" [Alberto Scotti]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Roberto Vecchioni
Album / Albumi: Conto Terzi
"Bella canzone sul tema dell'emigrazione scritta da Roberto Vecchioni" [Alberto Scotti]
Gli avevan detto che di là dei monti
(continua)
(continua)
inviata da Alberto Scotti 14/10/2022 - 01:07
Giulio
Infinito (2018)
Vi chiedo solo di non far rumore
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 21/11/2018 - 10:59
Percorsi:
Verità per Giulio Regeni
Questa canzone dona l'eternità di un dolce ricordo a una madre che non può far altro che ricordare la dolcezza del suo Giulio e ricorderà a tutti noi la memoria di un ragazzo speciale
Nicoletta 26/1/2019 - 18:26
Ogni madre sarebbe fiera di ritrovare il suo Giulio nella sua stanza per cullarlo con le parole piu semplici e spontanee ...figlio mio...
Patrizia 27/1/2019 - 22:50
Finalmente disponibile - grazie a Isotta Cini - il video di questa commovente nuova canzone di Vecchioni, e anche di Cappuccio rosso
CCG Staff 4/2/2019 - 23:07
Tutte le volte che l'ascolto è la canto una profonda emozione mi assorbe e non mi abbandona per molto tempo,la tragicità che si fonde con la dolcezza del testo è unica, verità per Guido.per la sua famiglia e per tutti noi
Gino 8/2/2019 - 20:10
per me è l'ennesimo testo retorico, insignificante, di questo cantautore che, invecchiando, è peggiorato sempre più, per i miei gusti
Giovanni 9/5/2019 - 20:33
Ma perchè il video nè la canzone sono indisponibili? A seguito di quello scellerato intervento della madre di Giulio al Salone del Libro? Incomprensibile come non abbia colto l'affetto, la dolcezza,la poesia del testo di Vecchioni.....che sarebbe un pensionato???? Poeta da Nobel, altro che storie
Roberto 12/5/2019 - 11:52
Scrivere una canzone su una vicenda recente e su una persona vivente che la può ascoltare è sempre difficile. Vecchioni ha sicuramente dimostrato coraggio nell'osare mettersi nei panni della madre di Giulio, ma doveva pur tenere presente che l'interessata poteva non apprezzare o non riconoscersi in quelle parole. Oppure poteva avere l'accortezza chiedere l'approvazione prima. Per esempio credo che Guccini abbia fatto ascoltare ai genitori di Carlo Giuliani Piazza Alimonda (che non è neanche una canzone particolarmente riuscita, secondo me) prima di pubblicarla.
Lorenzo 12/5/2019 - 13:03
D'accordo in toto con le parole di Lorenzo e pure con quelle di Giovanni.
Flavio Poltronieri 12/5/2019 - 14:10
Piazza Alimonda è bellissima. Chi ha vissuto quella Genova, ricomosce tutto in quei versi di Guccini.
Bellissima Giulio, un pugno nel cuore.
E bellissima.
E Sidùn di Fabrizio De André, è bellissima.
Le madri, il dolore, l'Amore.
Bellissima Giulio, un pugno nel cuore.
E bellissima.
E Sidùn di Fabrizio De André, è bellissima.
Le madri, il dolore, l'Amore.
Grazie Isotta (anagraficamente Isabella Tancini). Ci hai regalato dei video bellissimi per la loro eccezionale unità con musica e testo dei tuoi numerosi cantautori prediletti,primi fra tutti Vecchioni, Bertoli, Guccini, De Gregori, Dalla.....Ora ci hai lasciati e chi ha avuto la fortuna di conoscerti (o personalmente o attraverso i tuoi irrepetibili video) sente un grande vuoto nonostante la ricca eredità dei valori in cui hai creduto. Ciao bellissima e carissima
luigina fidanza 2/6/2022 - 10:44
Velasquez
Velasquez è il δαίμων dell'Ideale; è il Moloch che, nel Suo Nome, domanda sacrifici umani. «Fino a quando inventeremo un nido di rose ai piedi dell'arcobaleno?»
Dall'album Elisir (Philips, 1976).
Dall'album Elisir (Philips, 1976).
Ahi Velasquez dove porti la mia vita
(continua)
(continua)
inviata da L.L. 11/10/2020 - 21:50
Roberto Vecchioni e Francesco Guccini: Ti insegnerò a volare (Alex)
Roberto Vecchioni e Francesco Guccini: Ti insegnerò a volare
Infinito (2018)
La canzone mette in musica i versi di un celebre poeta greco, Costantinos Kavafis "se partirai per Itaca..." e si tratta di un testo che racconta la storia di Alex Zanardi, un uomo che "se non può correre imparerà a volare". Con Ti insegnerò a volare i due padri della canzone d’autore si rivolgono alle nuove generazioni, invitandole a sfidare l’impossibile. La storia di Alex Zanardi evocata nel testo è la metafora della "passione per la vita che è più forte del destino". “Questo brano - racconta Vecchioni - si specchia direttamente in quella che è stata chiamata la 'canzone d’autore' e che non c’è, non esiste più dagli anni 70. In realtà l’intero disco è immerso in quell’atmosfera perché là è nato e successo tutto. Là tutto è stato come doveva essere, cioè immaginato, scritto e cantato alla luce della cultura,... (continua)
Infinito (2018)
La canzone mette in musica i versi di un celebre poeta greco, Costantinos Kavafis "se partirai per Itaca..." e si tratta di un testo che racconta la storia di Alex Zanardi, un uomo che "se non può correre imparerà a volare". Con Ti insegnerò a volare i due padri della canzone d’autore si rivolgono alle nuove generazioni, invitandole a sfidare l’impossibile. La storia di Alex Zanardi evocata nel testo è la metafora della "passione per la vita che è più forte del destino". “Questo brano - racconta Vecchioni - si specchia direttamente in quella che è stata chiamata la 'canzone d’autore' e che non c’è, non esiste più dagli anni 70. In realtà l’intero disco è immerso in quell’atmosfera perché là è nato e successo tutto. Là tutto è stato come doveva essere, cioè immaginato, scritto e cantato alla luce della cultura,... (continua)
La stanza ad Indianapolis
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 19/6/2020 - 22:56
Considerando che questa è stata anche l'ultima volta che abbiamo sentito Francesco Guccini cantare, e che ha recentemente compiuto 80 anni, questo inserimento è anche il pretesto per fargli gli auguri
Dq82 20/6/2020 - 00:09
L'ultima? Ti sei perso Natale a Pavana, voce ancora più fioca ma bella musica di Mauro Pagani.
Lorenzo 20/6/2020 - 00:11
Formidabili quegli anni
Formidabili Quegli Anni
[ 2018 ]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel :
Roberto Vecchioni
Album: L’Infinito
[ 2018 ]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel :
Roberto Vecchioni
Album: L’Infinito
Noi non siamo della razza
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 10/6/2020 - 23:01
Millenovantanove
Penso che lo sfondo della conquista di Gerusalemme sia un palcoscenico per cantare una storia d'amore "strano" e profondo ,che poi cambia e si trasforma in una grande delusione per uno dei protagonisti personalmente una delle mie preferite del professore.
10/4/2019 - 18:31
Tornando a casa (Nostalgia di odiare)
1993
Blumun
Blumun
A casa, si ritorna a casa
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 21/11/2018 - 11:09
Ítaca
Roberto Vecchioni e Francesco Guccini: Ti insegnerò a volare
Infinito (2018)
La canzone mette in musica i versi di un celebre poeta greco, Costantinos Kavafis "se partirai per Itaca..." e si tratta di un testo che racconta la storia di Alex Zanardi, un uomo che "se non può correre imparerà a volare". Con Ti insegnerò a volare i due padri della canzone d’autore si rivolgono alle nuove generazioni, invitandole a sfidare l’impossibile. La storia di Alex Zanardi evocata nel testo è la metafora della "passione per la vita che è più forte del destino". “Questo brano - racconta Vecchioni - si specchia direttamente in quella che è stata chiamata la 'canzone d’autore' e che non c’è, non esiste più dagli anni 70. In realtà l’intero disco è immerso in quell’atmosfera perché là è nato e successo tutto. Là tutto è stato come doveva essere, cioè immaginato, scritto e cantato alla luce della cultura, semplice... (continua)
Infinito (2018)
La canzone mette in musica i versi di un celebre poeta greco, Costantinos Kavafis "se partirai per Itaca..." e si tratta di un testo che racconta la storia di Alex Zanardi, un uomo che "se non può correre imparerà a volare". Con Ti insegnerò a volare i due padri della canzone d’autore si rivolgono alle nuove generazioni, invitandole a sfidare l’impossibile. La storia di Alex Zanardi evocata nel testo è la metafora della "passione per la vita che è più forte del destino". “Questo brano - racconta Vecchioni - si specchia direttamente in quella che è stata chiamata la 'canzone d’autore' e che non c’è, non esiste più dagli anni 70. In realtà l’intero disco è immerso in quell’atmosfera perché là è nato e successo tutto. Là tutto è stato come doveva essere, cioè immaginato, scritto e cantato alla luce della cultura, semplice... (continua)
TI INSEGNERÒ A VOLARE (ALEX)
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 7/11/2018 - 09:51
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