Autore I Luf
The Pogues & Kirsty MacColl: Fairytale of New York
Ecco a voi il nostro augurio di buon Natale e un omaggio a Shane MacGowan a cui, musicalmente, dobbiamo davvero tanto. Grazie di cuore all’amico Sandro Ducoli che ha voluto condividere con noi questa avventura. Siate felici e buone feste dai vostri lupi.
LA BOTA DE NOVA YORK*
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 3/1/2024 - 17:27
L'aiva e la Grigna
(2020)
Pihinì, tornando al monte
Le inconfondibili note folk del collettivo guidato da Canossi dettano i tempi di queste nuove passeggiate fra i monti, aprendo il racconto sulle rive del torrente Grigna con L’aiva la Grigna, cantando di quelle acque che hanno visto scorrere e rincorrersi le stagioni, le persone e gli
antichi mestieri che si svolgevano in quella piccola civiltà alpina quando i mulini erano ancora tutti in funzione
Pihinì, tornando al monte
Le inconfondibili note folk del collettivo guidato da Canossi dettano i tempi di queste nuove passeggiate fra i monti, aprendo il racconto sulle rive del torrente Grigna con L’aiva la Grigna, cantando di quelle acque che hanno visto scorrere e rincorrersi le stagioni, le persone e gli
antichi mestieri che si svolgevano in quella piccola civiltà alpina quando i mulini erano ancora tutti in funzione
L'aiva la rua l'aiva la ala
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 8/11/2023 - 17:25
Percorsi:
Guerra alla Terra
Il ragazzo selvatico
(2020)
Pihinì, tornando al monte
testo di Paolo Cognetti e Dario Canossi
A Paolo Cognetti e al suo omonimo romanzo si rifà senza tanti giri di parole Il ragazzo selvatico, il cui testo è arrivato in dono nella tana dei Luf direttamente dall’autore de Le otto montagne; tra riferimenti a Into the wild di John Krakauer e all’Eddie Vedder di Society (“Stai pure senza me, cantavi società, chiedevi se da solo fosse felicità…” fa il paio proprio con “Society, you’re a crazy breed, I hope you’re not lonely without me…” cantato da Vedder), i Luf incidono un altro brano-capolavoro, un inno alla solitudine e alla libertà più pura.
A volte i nostri inserimenti prendono strade tortuose, potremmo definirli salti del cavallo, per le canzoni di per sé non sono direttamente e chiaramente delle CCG. Questa probabilmente è una di queste.
L'idea di questo inserimento mi è venuta da un articolo di Paolo... (continua)
Pihinì, tornando al monte
testo di Paolo Cognetti e Dario Canossi
A Paolo Cognetti e al suo omonimo romanzo si rifà senza tanti giri di parole Il ragazzo selvatico, il cui testo è arrivato in dono nella tana dei Luf direttamente dall’autore de Le otto montagne; tra riferimenti a Into the wild di John Krakauer e all’Eddie Vedder di Society (“Stai pure senza me, cantavi società, chiedevi se da solo fosse felicità…” fa il paio proprio con “Society, you’re a crazy breed, I hope you’re not lonely without me…” cantato da Vedder), i Luf incidono un altro brano-capolavoro, un inno alla solitudine e alla libertà più pura.
A volte i nostri inserimenti prendono strade tortuose, potremmo definirli salti del cavallo, per le canzoni di per sé non sono direttamente e chiaramente delle CCG. Questa probabilmente è una di queste.
L'idea di questo inserimento mi è venuta da un articolo di Paolo... (continua)
Ricordi quell'estate
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 8/11/2023 - 17:10
Percorsi:
Guerra alla Terra
Africa
Da Flel 2010
Una storia di emigrazione, al contrario, ma che in fondo parla di quel sentirsi stranieri nella terra dove si è nati, o in quella in cui si arriva, parla di non sentirsi mai a casa... e parla di abbattere muri... dopo anni l'ho riascoltata con più attenzione, ci ho pensato, e credo sia una CCG a tutti gli effetti.
Ripartendo dall'inizio. "Africa"? Una delle più belle canzoni dell'album, da dove nasce?
"Africa" nasce dal racconto di una ragazza bianca, delle valli bergamasche, che è nata in Africa e poi lei ha il mito dell'aquila, del falco, delle montagne ed è nata là. E' nata ed è cresciuta nelle strade di una città africana, Il padre lavorava là e la famiglia lo ha seguito. E' nata e cresciuta in un villaggio, poi ha dovuto venire via ed è tornata in Italia, col rimpianto in continuazione di questa Africa, con questo sogno sempre nel cuore. Da una chiacchierata con lei è nata questa canzone. E' una visione completamente diversa, perché lei ha "visto l'Africa con gli occhi dell'aquila".
bielle.org
Una storia di emigrazione, al contrario, ma che in fondo parla di quel sentirsi stranieri nella terra dove si è nati, o in quella in cui si arriva, parla di non sentirsi mai a casa... e parla di abbattere muri... dopo anni l'ho riascoltata con più attenzione, ci ho pensato, e credo sia una CCG a tutti gli effetti.
Ripartendo dall'inizio. "Africa"? Una delle più belle canzoni dell'album, da dove nasce?
"Africa" nasce dal racconto di una ragazza bianca, delle valli bergamasche, che è nata in Africa e poi lei ha il mito dell'aquila, del falco, delle montagne ed è nata là. E' nata ed è cresciuta nelle strade di una città africana, Il padre lavorava là e la famiglia lo ha seguito. E' nata e cresciuta in un villaggio, poi ha dovuto venire via ed è tornata in Italia, col rimpianto in continuazione di questa Africa, con questo sogno sempre nel cuore. Da una chiacchierata con lei è nata questa canzone. E' una visione completamente diversa, perché lei ha "visto l'Africa con gli occhi dell'aquila".
bielle.org
Tu che hai visto l'Africa con gli occhi dell'aquila
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 15/5/2022 - 11:49
Tornando al monte
(2020)
Pihinì, tornando al monte
Nuovo Album dei Luf, il ritorno al monte è il ritorno alle radici, all'innocenza, all'infanzia (non per niente il titolo è Pihinì, piccinino, piccolo in camuno). Questa canzone con l'ultima strofa entra a tutto diritto tra le CCG
Pihinì, tornando al monte
Nuovo Album dei Luf, il ritorno al monte è il ritorno alle radici, all'innocenza, all'infanzia (non per niente il titolo è Pihinì, piccinino, piccolo in camuno). Questa canzone con l'ultima strofa entra a tutto diritto tra le CCG
Cambiare tutto cambiare niente
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 17/2/2020 - 18:58
31 dicembre
2003
Il Momento È Catartico...E Ci Chiamano Poeti
Flavio Oreglio era già sul nostro sito in coppia con Luf o con Davide Van De Sfroos, questa canzone di cabaret che prende per il culo le feste di fine anno la inserisco per augurare un buon anno a tutto lo staff delle CCG, e a tutti i collaboratori, quelli storici, quelli andati, quelli nuovi...
E la inserisco come CCG sia per il riferimento a Radetzky sia per i botti di Capodanno, che troppe volte portano anche morti (2 quest'anno)...
Il Momento È Catartico...E Ci Chiamano Poeti
Flavio Oreglio era già sul nostro sito in coppia con Luf o con Davide Van De Sfroos, questa canzone di cabaret che prende per il culo le feste di fine anno la inserisco per augurare un buon anno a tutto lo staff delle CCG, e a tutti i collaboratori, quelli storici, quelli andati, quelli nuovi...
E la inserisco come CCG sia per il riferimento a Radetzky sia per i botti di Capodanno, che troppe volte portano anche morti (2 quest'anno)...
Un altro annio è andato è stato un anno brutto
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 1/1/2020 - 12:36
Mé, Pék e Barba: Filastrocca
2018
Mé, Pék e Barba
Vincanti
Una filastrocca che canta del vino. Racconta i profumi, racconta i sapori e lo fa con parole che scaldano il cuore, sciolgono la lingua e liberano segreti. Parole che cambiano di città in città, di paese in paese. Cosa c'è di più simile al vino che il dialetto con cui lo si può cantare?
Lingua Sarda Voce: Gigi Sanna (Istentales)
Parte musicale: Davide Guiso
Lingua Friulana Voce: Franco Giordani
Voce Bassa: Enrico Basello
Lingua Salentina Voce: Puccia (Apres la Classe)
Lingua Camuna Voce: Dario Canossi (I Luf)
N.B. testo trascritto ad orecchio, partendo dal testo in italiano
Mé, Pék e Barba
Vincanti
Una filastrocca che canta del vino. Racconta i profumi, racconta i sapori e lo fa con parole che scaldano il cuore, sciolgono la lingua e liberano segreti. Parole che cambiano di città in città, di paese in paese. Cosa c'è di più simile al vino che il dialetto con cui lo si può cantare?
Lingua Sarda Voce: Gigi Sanna (Istentales)
Parte musicale: Davide Guiso
Lingua Friulana Voce: Franco Giordani
Voce Bassa: Enrico Basello
Lingua Salentina Voce: Puccia (Apres la Classe)
Lingua Camuna Voce: Dario Canossi (I Luf)
N.B. testo trascritto ad orecchio, partendo dal testo in italiano
Ross o bianc al vein a nos piase
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 19/10/2018 - 15:55
O pescator che peschi
2005
Dall'album "Bala e fa balà "
Divisa in due parti, la prima interpretata da Marino e Sandro Severini dei Gang
2016
Delaltér. Verso un altro altrove
Nel secondo cd, quello acustico.
Un brano tratto da un vecchio disco dei Luf, con una bella interpretazione di Marino Severini. Brano che richiama/riprende "La bella la va al fosso" e "Mamma mia, dammi cento lire". Non so se mi fosse sfuggito il significato del brano allora o se il brano, tutto insieme, in un album dedicato in generale al viaggio, ma con una consistente parte al viaggio dei migranti, riacquisti un nuovo significato.
Il secondo cd di “Delaltèr” riprende buona parte dei brani del primo, ma con arrangiamenti più acustici, e due canzoni del passato ancora sulle migrazioni: “O pescator che peschi” realizzata a cappella con il solo suono del mare ad accompagnare le voci
macrameufficiostampa.it
Dall'album "Bala e fa balà "
Divisa in due parti, la prima interpretata da Marino e Sandro Severini dei Gang
2016
Delaltér. Verso un altro altrove
Nel secondo cd, quello acustico.
Un brano tratto da un vecchio disco dei Luf, con una bella interpretazione di Marino Severini. Brano che richiama/riprende "La bella la va al fosso" e "Mamma mia, dammi cento lire". Non so se mi fosse sfuggito il significato del brano allora o se il brano, tutto insieme, in un album dedicato in generale al viaggio, ma con una consistente parte al viaggio dei migranti, riacquisti un nuovo significato.
Il secondo cd di “Delaltèr” riprende buona parte dei brani del primo, ma con arrangiamenti più acustici, e due canzoni del passato ancora sulle migrazioni: “O pescator che peschi” realizzata a cappella con il solo suono del mare ad accompagnare le voci
macrameufficiostampa.it
Noi passerem la notte sotto la luna piena
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 1/5/2017 - 14:16
Un'idea
2008
Giù Non è stato facile cadere così in basso
Giù Non è stato facile cadere così in basso
Un’idea un concetto un’idea
(continua)
(continua)
inviata da dq82 3/9/2016 - 16:51
Bare a vela
2016
Delaltér. Verso un altro altrove
il nuovo disco dei Luf si chiude con Bare a vela, piccola gemma acustica che nel suo minuto e poco più di durata suggella tutto il lavoro, senza tralasciare la poesia per contrastare l’orrore infinito di quelle troppe bare stese al sole di Lampedusa o di altri posti simili: “Di chi sono queste lacrime amare / che solcano il cielo ed il mare / di chi sono queste lacrime amare / chi ha messo le vele alle bare lo sai solo tu…”. Di fronte a immagini viste ormai troppe volte, viene naturale rivolgersi a qualcuno di “superiore” – sia Dio o chi per lui – per cercare di trovare una spiegazione che chissà se c’è o se arriverà, per tentare di razionalizzare il dolore e l’impotenza di fronte all’ennesimo viaggio della speranza – quello “verso un altro altrove”, per dirla ancora come i Luf – che si è infranto tra le onde di un mare troppo difficile da attraversare.
ilflaneur.com
Delaltér. Verso un altro altrove
il nuovo disco dei Luf si chiude con Bare a vela, piccola gemma acustica che nel suo minuto e poco più di durata suggella tutto il lavoro, senza tralasciare la poesia per contrastare l’orrore infinito di quelle troppe bare stese al sole di Lampedusa o di altri posti simili: “Di chi sono queste lacrime amare / che solcano il cielo ed il mare / di chi sono queste lacrime amare / chi ha messo le vele alle bare lo sai solo tu…”. Di fronte a immagini viste ormai troppe volte, viene naturale rivolgersi a qualcuno di “superiore” – sia Dio o chi per lui – per cercare di trovare una spiegazione che chissà se c’è o se arriverà, per tentare di razionalizzare il dolore e l’impotenza di fronte all’ennesimo viaggio della speranza – quello “verso un altro altrove”, per dirla ancora come i Luf – che si è infranto tra le onde di un mare troppo difficile da attraversare.
ilflaneur.com
Vedo le stelle che cadono
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 15/8/2016 - 14:40
Verso un altro altrove
2016
Delaltér. Verso un altro altrove
In tre versioni: nel primo cd folk version e rock version (con la partecipazione di Alessandro Sipolo), e una versione acustica nel secondo cd
Verso un altro altrove, che apre le danze, è il canto di speranza di chi si lascia alle spalle un pezzo di storia, legami, affetti e quant’altro, per intraprendere un viaggio che non sa ancora dove lo porterà. E’ un invito al viaggio, una sorta di incoraggiamento da dedicare a chi parte senza conoscere la meta di destinazione: “Adelante Comandante, nelle scarpe del migrante / nelle tasche di chi ha niente una rosa nascerà…”.
ilflaneur.com
Delaltér. Verso un altro altrove
In tre versioni: nel primo cd folk version e rock version (con la partecipazione di Alessandro Sipolo), e una versione acustica nel secondo cd
Verso un altro altrove, che apre le danze, è il canto di speranza di chi si lascia alle spalle un pezzo di storia, legami, affetti e quant’altro, per intraprendere un viaggio che non sa ancora dove lo porterà. E’ un invito al viaggio, una sorta di incoraggiamento da dedicare a chi parte senza conoscere la meta di destinazione: “Adelante Comandante, nelle scarpe del migrante / nelle tasche di chi ha niente una rosa nascerà…”.
ilflaneur.com
Adelante comandante questa notte sei distante
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 15/8/2016 - 14:21
La strada del davai
2014
Terra & Pace. 1915-2015: cent’anni di gratitudine
Viene aggiunta una strofa con riferimento alla Prima Guerra Mondiale
Terra & Pace. 1915-2015: cent’anni di gratitudine
Viene aggiunta una strofa con riferimento alla Prima Guerra Mondiale
{{video
Lo sai mamma mia che freddo fa stasera
(continua)
(continua)
inviata da dq82 14/8/2016 - 22:59
Lampecrucis
2016
Delaltér. Verso un altro altrove
Lampecrucis si muove laddove i Gang hanno dato voce a Marenostro, ovvero in quei territori dove ha ancora senso parlare di canzone d’autore a tutti gli effetti: impegno e poesia sono messi in musica per dare voce al grido degli ultimi, dei disperati che però non cadono mai nella rassegnazione: “Non puoi cambiare il colore del vento / non puoi fermare il respiro del mare / non puoi respingere i figli degli ultimi / scortati da Dio sanno già dove andare…”. Ecco, se c’è una speranza di sopravvivenza per la tradizione cantautorale italiana, è proprio grazie a brani come questo!
flaneur,com
Delaltér. Verso un altro altrove
Lampecrucis si muove laddove i Gang hanno dato voce a Marenostro, ovvero in quei territori dove ha ancora senso parlare di canzone d’autore a tutti gli effetti: impegno e poesia sono messi in musica per dare voce al grido degli ultimi, dei disperati che però non cadono mai nella rassegnazione: “Non puoi cambiare il colore del vento / non puoi fermare il respiro del mare / non puoi respingere i figli degli ultimi / scortati da Dio sanno già dove andare…”. Ecco, se c’è una speranza di sopravvivenza per la tradizione cantautorale italiana, è proprio grazie a brani come questo!
flaneur,com
Per chi scendeva la strada era dura
(continua)
(continua)
inviata da dq82 1/7/2016 - 16:11
In cima al Tonale
anonimo
testo tradizionale, Dario Canossi
2014
Terra & Pace. 1915-2015: cent’anni di gratitudine
2014
Terra & Pace. 1915-2015: cent’anni di gratitudine
Sulla cima del Tonale ci metterem la giostra
(continua)
(continua)
inviata da Donquijote82 5/12/2014 - 11:49
Francesco Guccini: Canzone per un'amica (In morte di S.F.)
[1967]
Testo e musica di Francesco Guccini
da "Folk Beat n°1"
Canzone per un'amica (nota anche come In morte di S.F.) è una canzone di Francesco Guccini, scritta nel 1967 e pubblicata nello stesso anno all'interno del suo primo album, Folk beat n. 1. È famosa per essere stata da sempre la canzone di apertura di ogni suo concerto, tranne che nel tour del 2002 in cui venne eseguita dopo Libera nos Domine (erano gli anni del G8 di Genova e dll'attentato alle torri gemelle, ma questa è un'altra storia).
La genesi della canzone deriva dalla morte di una cara amica di Guccini nel 1966 (Silvana Fontana). Così racconta Franco Ceccarelli componente della band Equipe 84, di cui Francesco era collaboratore:
« Eravamo al Festival Nazionale dell'Unità a Ferrara. Pochi minuti prima di salire sul palco, qualcuno ci venne a dire che Silvana, una della compagnia del bar Grande Italia era appena morta,... (continua)
Testo e musica di Francesco Guccini
da "Folk Beat n°1"
Canzone per un'amica (nota anche come In morte di S.F.) è una canzone di Francesco Guccini, scritta nel 1967 e pubblicata nello stesso anno all'interno del suo primo album, Folk beat n. 1. È famosa per essere stata da sempre la canzone di apertura di ogni suo concerto, tranne che nel tour del 2002 in cui venne eseguita dopo Libera nos Domine (erano gli anni del G8 di Genova e dll'attentato alle torri gemelle, ma questa è un'altra storia).
La genesi della canzone deriva dalla morte di una cara amica di Guccini nel 1966 (Silvana Fontana). Così racconta Franco Ceccarelli componente della band Equipe 84, di cui Francesco era collaboratore:
« Eravamo al Festival Nazionale dell'Unità a Ferrara. Pochi minuti prima di salire sul palco, qualcuno ci venne a dire che Silvana, una della compagnia del bar Grande Italia era appena morta,... (continua)
Lunga e diritta correva la strada,
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 20/5/2014 - 17:55
Dio è morto
2012
I luf cantano Guccini
Certo che si può sempre dire che "Dio è morto" non ha nessun bisogno di essere rifatta. E' perfetta così. Cristallizzata nella versione di Augusto Daolio e dei Nomadi di quasi 50 anni fa (47 per la precisione). Tanto che anche i rifacimenti dello stesso Guccini non hanno aggiunto niente. Ma provate ad ascoltarla."Dio è morto" non è che uno degli undici capitoli in cui si dipana questa "Guccineide", ma l'ho citato non a caso subito, perché è forse la canzone che ha subito la trasformazione più profonda e peraltro azzeccata. Se facciamo la tara delle parole, potrebbe anche trattarsi di una canzone del tutto nuova. Il plagio lo concedono solo con prove maggiori. La musica resta sospesa e in sottofondo, dando la sensazione di una tensione crescente, mentre Canossi salmodia il celebre testo, facendone una sorta di preghiera laica, sommessa e intensa. Più che un urlo... (continua)
I luf cantano Guccini
Certo che si può sempre dire che "Dio è morto" non ha nessun bisogno di essere rifatta. E' perfetta così. Cristallizzata nella versione di Augusto Daolio e dei Nomadi di quasi 50 anni fa (47 per la precisione). Tanto che anche i rifacimenti dello stesso Guccini non hanno aggiunto niente. Ma provate ad ascoltarla."Dio è morto" non è che uno degli undici capitoli in cui si dipana questa "Guccineide", ma l'ho citato non a caso subito, perché è forse la canzone che ha subito la trasformazione più profonda e peraltro azzeccata. Se facciamo la tara delle parole, potrebbe anche trattarsi di una canzone del tutto nuova. Il plagio lo concedono solo con prove maggiori. La musica resta sospesa e in sottofondo, dando la sensazione di una tensione crescente, mentre Canossi salmodia il celebre testo, facendone una sorta di preghiera laica, sommessa e intensa. Più che un urlo... (continua)
donquijote82 20/5/2014 - 10:23
Il vecchio e il bambino
2012
I luf cantano Guccini
"Il vecchio e il bambino" è uno dei maggiori classici gucciniani, un brano che si ascolta una volta e si fa fatica a scollarsi, pubblicato in "Radici", album del 1972, e scritta probabilmente qualche anno prima "Il vecchio e il bambino" risente positivamente del clima di riscoperta della fantascienza che animava gli anni '60. La fantascienza che traeva le sue origini in Robert Scheckley, Philip K. Dick, Richard Matheson o, guardando più indietro Ray Bradbury e Isaac Asimov. Quel bacino di fantasia stellare che fornirà i migliori semi per l'indimenticabile serie telvisiva "Ai confini della realtà". Guccini è culture di fantascienza e anche sceneggiatore delle "Storie dallo spazio profondo" disegnate da Bonvi e con lui concepite. Inoltre alle spalle c'è anche Bob Dylan e il suo canto sulla "dura pioggia che cadrà", inteso come fallout nucleare. Con tutti questi... (continua)
I luf cantano Guccini
"Il vecchio e il bambino" è uno dei maggiori classici gucciniani, un brano che si ascolta una volta e si fa fatica a scollarsi, pubblicato in "Radici", album del 1972, e scritta probabilmente qualche anno prima "Il vecchio e il bambino" risente positivamente del clima di riscoperta della fantascienza che animava gli anni '60. La fantascienza che traeva le sue origini in Robert Scheckley, Philip K. Dick, Richard Matheson o, guardando più indietro Ray Bradbury e Isaac Asimov. Quel bacino di fantasia stellare che fornirà i migliori semi per l'indimenticabile serie telvisiva "Ai confini della realtà". Guccini è culture di fantascienza e anche sceneggiatore delle "Storie dallo spazio profondo" disegnate da Bonvi e con lui concepite. Inoltre alle spalle c'è anche Bob Dylan e il suo canto sulla "dura pioggia che cadrà", inteso come fallout nucleare. Con tutti questi... (continua)
donquijote82 20/5/2014 - 09:55
Respiro d’autore per i dialetti soffocati
Antiwar Songs Blog
Meno di due mesi fa il sito delle Canzoni contro la guerra lanciava I dialetti soffocati nel regno del rumore, un appello per tradurre Sesto San Giovanni dei Gang nei dialetti italiani. Francamente ci aspettavamo magari che qualche lettore o amico (come è avvenuto a suo tempo per il “Pescatore” di De André) traducesse la […]
Antiwar Songs Staff 2014-01-07 21:59:00
Sesto San Giovanni
Lombardo Camuno
Dario Canossi
Versione in dialetto camuno scritta per noi da Dario Canossi dei Luf.
Ringraziamo i Luf per il regalo che ci hanno concesso
DQ82
Dario Canossi
Versione in dialetto camuno scritta per noi da Dario Canossi dei Luf.
Ringraziamo i Luf per il regalo che ci hanno concesso
DQ82
SEHTO SAN GIOAN
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 3/1/2014 - 14:28
American Land
Finalmente abbiamo trovato il testo completo della canzone dei Luf con la medesima melodia: dalla Valcamonica si partiva per trovare fortuna e guadagnare i soldi per costruirsi una casa. Spesso si tornava nella "Al de legn", la veste di legno.
Si lascia anche qui, ma si inserisce anche come canzone a se stante
La al de legn
Si lascia anche qui, ma si inserisce anche come canzone a se stante
La al de legn
'n vala la la domà par laorà fin a la sera
(continua)
(continua)
inviata da donquijote82 7/12/2013 - 23:21
Vecchio lupo
[2013]
Album : Mat e famat
Il lupo ritorna padrone della scena. Le donne che corrono con i lupi devono faticare per volare, il lupo prende il volo grazie al sorriso di un bambino e il suo naturale battere il tempo con allegria.
Album : Mat e famat
Il lupo ritorna padrone della scena. Le donne che corrono con i lupi devono faticare per volare, il lupo prende il volo grazie al sorriso di un bambino e il suo naturale battere il tempo con allegria.
Corre un vecchio lupo che non sa più dormire
(continua)
(continua)
inviata da donquijote82 7/12/2013 - 22:38
Percorsi:
LCG (Lupi Contro la Guerra)
Dal nido
Quando si aprirà di nuovo quella porta
(continua)
(continua)
inviata da donquijote82 6/12/2013 - 12:02
Lungo la linea del Don
[2013]
Album: Mat e Famat
I passi stanchi degli alpini del Don si trasformano nella corsa di un figlio che ha ancora molte cose da insegnare ad un padre che lo sta a guardare, mentre fugge lontano.
Album: Mat e Famat
I passi stanchi degli alpini del Don si trasformano nella corsa di un figlio che ha ancora molte cose da insegnare ad un padre che lo sta a guardare, mentre fugge lontano.
Piangono le scarpe dei vecchi alpini lungo la linea del Don
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 10/6/2013 - 20:04
Percorsi:
Disertori
Ballata per Vik
[2013]
Album: Mat e Famat
Brano scritto dai Luf e da Egidia Beretta Mamma di Vik coautrice del testo.
Album: Mat e Famat
Brano scritto dai Luf e da Egidia Beretta Mamma di Vik coautrice del testo.
Mi hanno ucciso senza spegnermi il sorriso e domani ritornerò
(continua)
(continua)
inviata da adriana 8/6/2013 - 11:25
Percorsi:
Vittorio Arrigoni
Stella Clandestina
Version française – ÉTOILE CLANDESTINE – Marco Valdo M.I. – 2012
Chanson italienne - Stella Clandestina – Luf - 2010
« Au fond "Étoile clandestine" naît quand commencent à sortir ces lois "raciales", ces lois par lesquelles, d'un jour à l'autre on se retrouve clandestin. Et si on se retrouve clandestin et qu'on a 20 ans, 30 ans : c'est un problème, mais si on se retrouve clandestin quand on est encore un enfant de deux ans ? C'est une tragédie ! »... [ Darius Canossi sur Bielle]
Chanson italienne - Stella Clandestina – Luf - 2010
« Au fond "Étoile clandestine" naît quand commencent à sortir ces lois "raciales", ces lois par lesquelles, d'un jour à l'autre on se retrouve clandestin. Et si on se retrouve clandestin et qu'on a 20 ans, 30 ans : c'est un problème, mais si on se retrouve clandestin quand on est encore un enfant de deux ans ? C'est une tragédie ! »... [ Darius Canossi sur Bielle]
ÉTOILE CLANDESTINE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 26/10/2012 - 22:23
Ballata
Chanson italienne – Ballata - Luf
BALLADE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 24/10/2012 - 20:25
Ciao bella
Chanson italienne – Ciao bella – Luf – 2007
Le 3 janvier 1944, les Brigades noires de Missaglia, commandées par Emilio Formigoni (père de l'actuel président de la région lombarde) fusillent quatre partisans à Valaperta di Casatenovo
Le 23 octobre 1944 le brigadier du détachement de Missaglia de la Garde Nationale Républicaine (GNR) chargea un de ses soldats, Gaetano Chiarelli, de fournir des renseignements sur un réfractaire à l'appel aux armes de Valaperta.
Un groupe de partisans, averti de la présence du « repubblichino » (de la Républiquette de Salò- républiquettin) en Valaperta, cernèrent le pâté de maisons et sommèrent Chiarelli de lever les mains et de leur remettre sa bicyclette et ses armes; devant son refus, ils lui tirèrent dessus, le tuant.
À 22 heures , fondirent sur Valaperta une quinzaine de brigadistes noirs. Entretemps, étaient arrivés le secrétaire du Faisceau et le Commissaire... (continua)
Le 3 janvier 1944, les Brigades noires de Missaglia, commandées par Emilio Formigoni (père de l'actuel président de la région lombarde) fusillent quatre partisans à Valaperta di Casatenovo
Le 23 octobre 1944 le brigadier du détachement de Missaglia de la Garde Nationale Républicaine (GNR) chargea un de ses soldats, Gaetano Chiarelli, de fournir des renseignements sur un réfractaire à l'appel aux armes de Valaperta.
Un groupe de partisans, averti de la présence du « repubblichino » (de la Républiquette de Salò- républiquettin) en Valaperta, cernèrent le pâté de maisons et sommèrent Chiarelli de lever les mains et de leur remettre sa bicyclette et ses armes; devant son refus, ils lui tirèrent dessus, le tuant.
À 22 heures , fondirent sur Valaperta une quinzaine de brigadistes noirs. Entretemps, étaient arrivés le secrétaire du Faisceau et le Commissaire... (continua)
CIAO BELLA
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 21/10/2012 - 20:45
Sparati
Version française – TIRE – Marco Valdo M.I. – 2102
Chanson italienne – Sparati – Luf
Chanson italienne – Sparati – Luf
TIRE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 20/10/2012 - 17:24
Angeli di neve
Brano realizzato dai Luf per Libera Valcamonica , in occasione del ventesimo anniversario delle stragi di Palermo e del ventennale di fondazione della Polisportiva Disabili Vallecamonica . Dal 6 al 21 Luglio 2012 6 atleti disabili percorrono tutta l'Italia in HandBike , dalla Val Camonica a Palermo e incontrano Libera e le associazioni del territorio
(DonQuijote82)
(DonQuijote82)
Se la carta tace allora noi dobbiam cantare
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 18/10/2012 - 15:59
Percorsi:
Mafia e mafie
Mei ros che negher
La frase in bresciano a me risulta alla fine e non all'inizio del brano: così come è cantata nei video e come l'ho trovata su ildeposito.org
Braccia d'alberi mi spingono e mi seguono
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 20/4/2012 - 12:04
Turna mia ‘ndré
Solo per precisazione:
"Bià Hcüra", è secondo me, tradotto in modo errato come “Bia Scura”, in realtà la bià (o biò a seconda) è la strada, quindi la traduzione corretta dovrebbe essere "STRADA SCURA".
"anvér a Harvé" si traduce verso CERVENO e non verso Cervino.
"al hanc la tèra la diènta róha" lo tradurrei "di sangue la terra diventa rossa"
"Bià Hcüra", è secondo me, tradotto in modo errato come “Bia Scura”, in realtà la bià (o biò a seconda) è la strada, quindi la traduzione corretta dovrebbe essere "STRADA SCURA".
"anvér a Harvé" si traduce verso CERVENO e non verso Cervino.
"al hanc la tèra la diènta róha" lo tradurrei "di sangue la terra diventa rossa"
Ivano 19/4/2012 - 16:05
Vento
2003
Ocio ai luf
Ocio ai luf
Vento che soffia lento
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 11/3/2012 - 15:15
Percorsi:
Che Guevara
Ocio al luf
2003
Ocio ai luf
Ocio ai luf
So l'aldela dei spi usto sura dei gach
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 11/3/2012 - 13:13
Percorsi:
LCG (Lupi Contro la Guerra)
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Mat e Famat
Testo Dario Canossi
Musica Tradizionale di American Land, nell'arrangiamento di Bruce Springsteen
La canzone era già presente come una versione di American Land, in quanto avevamo solo la prima strofa e qualche video. Finalmente siamo riusciti a trovare il testo completo e pertanto la inseriamo come canzone a se stante, non essendo una cover della canzone di Springsteen, ne riprende solamente melodia ed arrangiamento
Dalla Valcamonica si partiva per trovare fortuna e guadagnare i soldi per costruirsi una casa. Tra i lavori più diffusi quello del minatore. Spesso si tornava nella "Al de legn", con la veste di legno.