È stata ispirata da Cosimo Cavallo (anche se lui non lo sa). Cosimo è una di quelle persone che questa società ci ha insegnato ad etichettare come ′pazzi, barboni, disadattati′. Noi che abbiamo la fortuna di conoscerlo e contemplarlo ogni giorno, seppur in maniera indiretta e distante, sappiamo che è tutt'altro. Cosimo è un artista, un uomo di grande cultura e di enorme sensibilità, che vive la sua follia con estremo coraggio, guardandola negli occhi, senza mai abbassare lo sguardo come invece facciamo tutti noi.
Ho cercato un percorso dedicato all'eutanasia e della guerra più infame che la Chiesa e lo Stato hanno condotto sulle persone inermi.
Alla fine ho deciso di aggiungere questa canzone anche al percorso "Streghe". Ero un po' titubante nel farlo, ma poi ho letto questo:
Con i vostri testi volete dare un messaggio molto forte al vostro pubblico, una scrollata a chi sta fermo a guardare e lascia che tutto scorra. In particolare nell'album fate riferimento alla vicenda di Eluana Englaro, caso che spaccò l'Italia sollevando mille e più domande. Che significato ha per voi aver scritto ed interpretato una canzone come "Il Senso"?
"Il Senso" racconta a grandi linee la storia di Eluana Englaro, ma questa canzone è e rappresenta l'ennesima critica al sistema Italia, un paese dove casi come questo sono solo un'occasione per ribadire i valori cristiani e farli accettare a tutti... (continua)
Riesco a vedere solo il vuoto dei tuoi occhi ormai (ma non è paura). (continua)
"Avevate ragione voi" dei Linea 77 è ispirato alle poesie di Domenico Mungo, un poeta torinese che nel 2010 pubblicò una raccolta di poesie dallo stesso titolo.
Ecco come la band presenta il pezzo:
«"Avevate ragione voi" è una raccolta di poesie uscita nel 2010. Domenico ce lo regalò subito, e noi lo leggemmo subito. Appena finito però lo chiudemmo in un cassetto del cuore. Uno di quei cassetti che contengono ricordi troppo duri per essere guardati in faccia, ma che in fondo non si vogliono e non si possono dimenticare. Mai.
Poi arrivò agosto 2012. Andammo in vacanza insieme, in Liguria. Passammo giornate intere a parlare, bere e ricordare.. e "Avevate ragione voi" scivolò fuori dal cassetto. Il testo venne fuori di getto, come il vomito che segue una nausea durata 12 anni. Troppo tempo. E ora si, ora stiamo meglio. Dovevamo farla questa canzone, a tutti i costi.. e grazie a Dome ci siamo riusciti».
Da: questa pagina
E' crollato tutto quanto in un istante, (continua)
Avevate ragione voi
Quando urlavate rauchi
Dentro la gomma polacca delle vostre maschere antigas!
Neropece
come i volti
rigati
bruciati e graffiati
Di sudore lacrimofero e urticante
Avevate ragione voi
Quando brancolavate
come lucertole al sole
sul lungomare farcito di diossina e sangue
nella nebbia di polvere
e
Sventolavano le grida silenziose
Contro le volte di marmo e cera
Sui bastoni delle vostre braccia folli
Spezzate e divelte dalla mattanza di tonfa
Avevate ragione voi
Quando correvate dietro
La cortina
dei fuochi
e delle barricate
di auto
e cassonetti di plastica
e
coi limoni spurgavate l’orrore
mentre la rivolta
Annegava nel mare
Striato di bianco schiumoso
Come neve accumulata in un angolo
Per essere dimenticata
Avevate ragione voi
Che già
Sapevate
Allora
di aver perso tutto
E allora?.. Siamo proprio spariti del tutto o rimane una…
No, la speranza è una trappola..
"Come promesso, eccovi il 2° singolo.
Si chiama "La speranza è una trappola", ed è la title-track del nuovo lavoro, ovvero la canzone che darà il titolo al nostro nuovo EP.. di cui avrete presto notizie più precise.
È una canzone che vuole essere una citazione, e allo stesso tempo un tributo, alle parole di un grande italiano e un grande uomo: Mario Monicelli. Parole pronunciate da lui stesso in una delle sue ultime apparizioni televisive, esattamente in un intervista a "Servizio Pubblico", andata in onda poche settimane prima della sua morte (29 Novembre 2010).
Siamo rimasti folgorati da quella dichiarazione e dal coraggio disperato di quel grande personaggio della storia e della cultura italiana, che in barba ad ogni anatema, ha rivendicato il... (continua)
Noi non siamo figli delle stelle, siamo figli delle tenebre (continua)
inviata da giorgio 17/2/2013 - 13:40
Siamo figli delle stelle e pronipoti di Sua Maestà il Denaro. (Franco Battiato a Alan Sorrenti)
Oh!
È stata ispirata da Cosimo Cavallo (anche se lui non lo sa). Cosimo è una di quelle persone che questa società ci ha insegnato ad etichettare come ′pazzi, barboni, disadattati′. Noi che abbiamo la fortuna di conoscerlo e contemplarlo ogni giorno, seppur in maniera indiretta e distante, sappiamo che è tutt'altro. Cosimo è un artista, un uomo di grande cultura e di enorme sensibilità, che vive la sua follia con estremo coraggio, guardandola negli occhi, senza mai abbassare lo sguardo come invece facciamo tutti noi.