La foto che si vede qui era a corredo della vecchia versione inglese di Ringhera che avevo fatto molti anni fa. E’ stata sostituita da una nuova di zecca, spero migliore, per la quale ho deciso di cambiare l’immagine a corredo. Non per questo ho eliminato la vecchia foto; l’ho semplicemente spostata nella pagina. Come ogni immagine, però, ha una sua motivazione e una sua storia. Comunque sia, non stava lì a caso.
E’ stata scattata dal sottoscritto il 14 maggio 2006, quindi quasi diciotto anni fa, all’Istituto Ernesto De Martino, a Sesto Fiorentino, in occasione di una serata musicale a cui partecipava Ivan Della Mea, che all’epoca del “Dema” era direttore. E’ stata la prima volta che lo ho visto e conosciuto; non voglio millantare chissà quale antica consuetudine con Ivan Della Mea. Ce ne ho avuta, forse, un po’ dopo, ma purtroppo è durata poco: il 14... (continua)
La Scighera (Milano), 9 maggio 2014: Una rara, e forse unica, esecuzione dal vivo completa di “Ringhera”: al canto, il cantastorie bresciano Bruno Podestà. Accompagnaato da Alessio Lega (2a chitarra), Paolo Ciarchi (fiati e rumori), Guido Baldoni (fisa), Marco Rovelli (controcanto) e altri due artisti che non riconosco nel video. Ivan Della Mea sarebbe scomparso soltanto poco più di un mese dopo.
La poesia recitata al telefono da Ivan Della Mea e con l'accompagnamento musicale di Alberto Cesa appare nel disco Folk & Peace. Cantautori contro la guerra.
Ciao, quella che si sente non è la versione originale. Ivan Della Mea la pubblicò in origine su un 45 giri nel 1966; il testo è identico ma l'arrangiamento è diverso. Mi sono riversato il 45 giri su mp3, ma no so come allegarvelo, se mi mandate una mail potrei spedirvelo
FRANCO SERANTINI, UN SOVVERSIVO DIMENTICATO
di Gianni Sartori
Brescia Anticapitalista, 9 maggio 2022
Abbiamo “prelevato” l'intero e interessantissimo articolo di Gianni Sartori (pubblicato su “Brescia Anticapitalista” nel maggio 2022, 50° anniversario dell'assassinio di Franco Serantini “per mano poliziotta”), corredandolo però di immagini, video e di “note intertestuali” per chiarire meglio qualche cosa qua e là -specialmente riguardo alle canzoni scritte su Franco Serantini. Tra breve si passa da 50 a 51; il tempo e la memoria si allontanano. Noialtri, per quanto possiamo, non ci rassegniamo. E non lo faremo mai. [RV]
Il 7 maggio [2022] ricorreva il 50° anniversario della morte di Franco Serantini. Massacrato di botte due giorni prima sul Lungarno Gambacorti durante una manifestazione antifascista.
Era un mio coetaneo, potrebbe – con un pò di fortuna – essere ancora in vita.
Cari lettori,
ho imparato quando me la cantava mio padre da bambino. A quei tempi l’interpretazione del testo che mi era stata spiegata era la stessa che vedo riportata in questa pagina: vecchia stronza ammazza un gatto e viene vendicata. Trent’anni dopo, basandomi solo sul testo, mi sembra più che che mi sbagliavo: il testo insinua molto bene che la povera vecchia era un capro espiatorio, già odiata da tutti i bambini, che l’hanno accusata e condannata per qualcosa che probabilmente avevano combinato loro stessi..
Concordo con Enea. Il giustizialismo del popolino rischia di sconfinare nella giustizia sommaria. Prima di caricare di botte la Nineta forse ne andava appurata la colpevolezza. Quante storie e film abbiamo visto in cui il "mostro" o il diverso di turno diventa un facile caprio espiatorio, mentre i veri colpevoli (magari benestanti e figli della società bene) la fanno franca?
Carissimo Mark3, a questo punto potresti anche confessare esplicitamente di essere stato tu a sbudellare quel povero gatto. Preso da tardivo rimorso e dopo che l'incolpevole Ninetta (persino vittima di un palese body shaming) è stata presa a mazzate e azzoppata una settantina d'anni fa vicino a Porta Genova da un gruppo di ragazzini del popolino capitanati da un brutale immigrato toscano -che in seguito avrebbe addirittura rivendicato quel suo atroce gesto in una famosa canzone in dialetto-, hai deciso, oramai giunto quasi al termine del tuo cammino terreno, di confessare la tua colpevolezza, nascondendola sotto un intervento assai politicamente corretto teso ad appurare i fatti, sollecitando persino un'indagine ufficiale e tirando in ballo il giustizialismo, i capri espiatori e i figli della società bene. Ma non ce la dai a bere, tu e quel tuo amico: dai vostri interventi si capisce oramai... (continua)
Dall'album Kabaret n° 2 del 1967, che è il terzo album in studio di Bruno Lauzi (con arrangiamenti di Franco Tadini). Questa versione del Me gatt, come già accennato nell'introduzione, presenta delle lievi varianti testuali rispetto a quella originale di Ivan Della Mea; indi per cui se ne dà il testo. [RV]
El me gat: La versione in dialetto carrarese di Davide Giromini
El me gat: A version into Carrara dialect by Davide Giromini
El me gat: La version en dialecte de Carrare, par Davide Giromini
El me gat: Davide Girominin versio Carraran murreeseen
La versione in dialetto carrarese (o carrarino) di Davide Giromini è stata pubblicata nel CD Apuane Conversioni, uscito il 15 settembre 2017 e cui hanno partecipato vari artisti (tra i quali Matteo Procuranti e Rocco Rosignoli: l'album è interamente composto di cover di note canzoni vòlte in carrarino (io preferisco dire così). La versione del Me gatt, però, dev'essere di un bel po' d'anni anteriore al 2017, se Davide Giromini ha fatto in tempo a cantarla direttamente a Ivan Della Mea prima che partisse dal Binario 3 (14 giugno 2009). A tale riguardo, Davide Giromini racconta spesso un aneddoto: quando cantò a Della Mea la sua versione, dice di... (continua)
Povero gatto: La trasposizione in lingua italiana de El me gatt, di Giubbonsky [2012] Povero gatto: An Italian transposition of the song by Giubbonsky [2012]
Povero gatto: Transposition de la chanson en langue italienne, par Giubbonsky [2012]
Povero gatto: Giubbonskyn italiankielinen versio
"Omaggio al grande Ivan Della Mea: una trasposizione non troppo conforme in lingua italiana della sua straordinaria El me gatt". [Giubbonsky]
Version française — MON CHAT — Marco Valdo M.I. — 2023
D’après la version italienne — Il mio Gatto — de Riccardo Venturi
d’une chanson en milanais — El me gatt — Ivan Della Mea — 1962
Dialogue Maïeutique
Ah, Lucien l’âne mon ami, comme on peut le voir, cette chanson italienne originaire de Milan, là-bas au milieu de la grande plaine alluviale du Nord, intitulée « El me gatt », littéralement « Le mien chat », écrite et chantée d’abord par son auteur Ivan Della Mea a perduré au-delà de bien des années, reprise par toute une série d’artistes et non des moindres. Un de ses premiers auditeurs fut Umberto Eco qui la catalogua comme « Archétype ; je ne sais si lui-même la chanta. Un chanteur, auteur-compositeur à ses heures, Alessio Lega qui continue à lui donner sa voix, l’avait désignée comme la première chanson d’animalisme militant de l’histoire. Je ne sais s’il a raison. Ce que je sais,... (continua)
L'ùltim gatt: Ivan Della Mea, Fosdinovo, 25 aprile 2009
Il video che segue non è di buona qualità, ma è probabilmente un documento umano e storico: riprende l'ultima volta che Ivan Della Mea ha cantato una sua canzone in pubblico, il 25 aprile 2009 al “suo” Festival della Resistenza di Fosdinovo (MS), Fino al cuore della Rivolta (per questo una sua canzone, Scarpe rotte, attualmente si canta in un certo modo). Neanche due mesi dopo, Ivan Della Mea è venuto a mancare. Si indovini un po' qual è questa canzone: parla di un gatto e di una vecchia...
(E' un documento anche personale, e non solo perché il video l'ho fatto io con la fotocamerina regalatami dalla Daniela -k.d.-: mentre riprendevo di lato al palco, non potevo fare a meno di cantare la canzone, e infatti -ahimè- mi si sente anche fin troppo bene. A un certo punto, vergogna, ho anche sbagliato a cantare il testo). [RV]
Ho riascoltato la versione di Guccini (ebbene sì, mi sono comprato il famoso "formato fisico") e ho notato che le parole sono un po' diverse dall'originale, un po' italianizzate e un po' anche modenesizzate. Non penso di essere capace di trascriverle.
La voce del nostro ovviamente non è più quella di una volta, in questa canzone mi sembra meglio di altre di questo disco... ma l'arrangiamento è buono.
Io, invece, non ce l'ho (ma sembra che sul Tubo ci sia attualmente un Barun Litrun piratato). Non so: se è possibile che tu mi mandi in qualche modo -ivi compreso il piccione viaggiatore- il Me gatt gucciniano posso provare a trascriverlo con qualche indicazione linguistica: è pur sempre una versione! NB: Comunque, sul Tubo, si cominciano a vedere anche chitarristi che cantano la canzone con la seguente dicitura: "El Me gatt di Francesco Guccini" - a volte viene indicato (Ivan Della Mea) tra parentesi.
EL ME GATT IN TUTTI I DIALETTI E LE LINGUE D'ITALIA E DEL SISTEMA SOLARE!
L'idea originale era quella di istituire addirittura un concorso (anzi, un contest, come si dice oggidì); poi abbiamo rinunciato per il semplice motivo che un concorso abbisogna necessariamente di premi, e noialtri non avremmo i soldi nemmeno per far fare una targa -a parte quella di una 500 del '66 targata Livorno, che giace ancora nel vecchio magazzino d'un mio zio. Non per questo abbiamo rinunciato: al termine del rifacimento di questa pagina, lanciamo la Grande Iniziativa: EL ME GATT IN TUTTI I DIALETTI E LINGUE PARLATE IN TERRITORIO ITALIANO, compresa la Corsica, e IN TUTTE LE LINGUE, DIALETTI, IDIOMI E GERGHI DEL SISTEMA SOLARE, compreso il Klingon.
Prendete il testo, avvaletevi anche delle versioni e traduzioni già esistenti, e mettetevi all'opera: TUTTE LE VERSIONI SARANNO PUBBLICATE IN QUESTA PAGINA. Non... (continua)
La versione incisa da Francesco Guccini [2022]
Version recorded by Francesco Guccini [2022]
La version enregistrée par Francesco Guccini [2022]
Francesco Guccinin version [2022]
E' andata a finire che, per vie traverse, sono riuscito ad ascoltare il Me gatt interpretato da Francesco Guccini nelle sue recenti Canzoni da intorto. Poiché si tratta comunque di una versione (con lievi differenze testuali, come quella di Bruno Lauzi del 1967), ho pensato di trascriverla. A tale riguardo, si tratta di una trascrizione semifonetica che intende riprodurre il particolare impasto linguistico di Francesco Guccini alle prese col milanese. Varianti testuali a parte, è interessantissima l'ammistione di italianismi, emilianismi, idioletti e persino di uno spagnolismo. Si sospettano anche alcuni fenomeni di substrato pavanese. Per quanto riguarda i simboli utilizzati, do conto soltanto di quello utilizzato... (continua)
Aggiungo che naturalmente il "contest" naturalmente non si limita ai dialetti e alle lingue parlate in Italia, ma anche a qualsiasi altra lingua e dialetto! Non siate timidi.
Mi gato: Versione spagnola del Collettivo “La Hora del Gato Loco” [2022] Mi gato: Spanish version by the Collective “La Hora del Gato Loco” [2022]
Mi gato: Version espagnole du Collectif “La Hora del Gato Loco” [2022]
Mi gato "La Hora del Gato Loco"-kollektiivin espanjankielinen versio
Si tratta di una versione cantabile, seppure con qualche aggiustamento. Il Collettivo “La Hora del Gato Loco” (che prende nome da un idiomatismo argentino che significa, grosso modo, il momento in cui ti piglia i' bischero) è formato da tre membri che preferiscono restare anonimi pur partecipando al Contest.
Gentile signora Elena, Le scrivo sia qui direttamente sul sito, sia in privato sulla casella di posta che ci ha indicato. “Il recinto”, la versione italiana dell' “Estaca” fatta da Claudio Cormio nel 1976 non è, a quanto ne so, mai stata incisa o registrata. Claudio Cormio è stato un amico e collaboratore di Ivan Della Mea (purtroppo scomparso nel 2009), e mi ricordo -come già anche accennato nel sito- che mi inviò personalmente la sua versione dell'Estaca datata “Milano 1976”. Era, se non erro, il 2006. Non posso ovviamente escludere che la versione sia stata eseguita durante qualche spettacolo o esibizione nell'arco di questi 45 anni, ma sinceramente non lo so e non ne abbiamo mai parlato. Non vedo Claudio Cormio già da qualche tempo, diciamo da prima della pandemia, ma comunque sono in grado di contattarlo direttamente o indirettamente, e cercherò di avere qualche notizia al riguardo anche... (continua)
La foto che si vede qui era a corredo della vecchia versione inglese di Ringhera che avevo fatto molti anni fa. E’ stata sostituita da una nuova di zecca, spero migliore, per la quale ho deciso di cambiare l’immagine a corredo. Non per questo ho eliminato la vecchia foto; l’ho semplicemente spostata nella pagina. Come ogni immagine, però, ha una sua motivazione e una sua storia. Comunque sia, non stava lì a caso.
E’ stata scattata dal sottoscritto il 14 maggio 2006, quindi quasi diciotto anni fa, all’Istituto Ernesto De Martino, a Sesto Fiorentino, in occasione di una serata musicale a cui partecipava Ivan Della Mea, che all’epoca del “Dema” era direttore. E’ stata la prima volta che lo ho visto e conosciuto; non voglio millantare chissà quale antica consuetudine con Ivan Della Mea. Ce ne ho avuta, forse, un po’ dopo, ma purtroppo è durata poco: il 14... (continua)