Douce France
Versione ripresa nel 1984-85 (incisa in studio nel 1986) dal gruppo Carte de séjour della famosa canzone di Charles Trénet scritta nel 1943 e incisa nel 1947.
Il vero significato della cover di "Douce France" dei Carte de séjour non ha proprio niente di dolce
traduzione parziale di un articolo di Manuel Perreux
Il cantante Rachid Taha, morto lo scorso 12 settembre, ha conosciuto grandi momenti di gloria nella sua carriera, ma la sua idea più provocatoria e originale non è stata ben compresa, quando negli anni '80 incide una versione di Douce France con il suo grupppo Carte de séjour.
La band si era formata a Lione nel 1981 e comprendeva Rachid Taha, paroliere, cantante, percussionista e porta parola del gruppo. In un periodo in cui la Francia rinforzava le sue leggi sull'immigrazione, dove i magrebini erano rappresentati mediaticamente come dei fannulloni, ambigui e potenzialmente... (continua)
Il vero significato della cover di "Douce France" dei Carte de séjour non ha proprio niente di dolce
traduzione parziale di un articolo di Manuel Perreux
Il cantante Rachid Taha, morto lo scorso 12 settembre, ha conosciuto grandi momenti di gloria nella sua carriera, ma la sua idea più provocatoria e originale non è stata ben compresa, quando negli anni '80 incide una versione di Douce France con il suo grupppo Carte de séjour.
La band si era formata a Lione nel 1981 e comprendeva Rachid Taha, paroliere, cantante, percussionista e porta parola del gruppo. In un periodo in cui la Francia rinforzava le sue leggi sull'immigrazione, dove i magrebini erano rappresentati mediaticamente come dei fannulloni, ambigui e potenzialmente... (continua)
Il revient à ma mémoire des souvenirs familiers
(continua)
(continua)
23/9/2018 - 10:09
La romance du Maquis
anonimo
[Tra il 1942 ed il 1944]
Canzone di anonimo autore francese, renitente al lavoro obbligatorio in Germania ed entrato nella Resistenza.
Sull’aria de “Romance de Paris”, canzone interpretata da Charles Trénet nel film omonimo diretto da Jean Boyer nel 1941.
Testo trovato su “Chants des maquisards et réfractaires”, raccolta edita dall’Association Nationale des Francs-tireurs et Partisans Français.
Canzone di anonimo autore francese, renitente al lavoro obbligatorio in Germania ed entrato nella Resistenza.
Sull’aria de “Romance de Paris”, canzone interpretata da Charles Trénet nel film omonimo diretto da Jean Boyer nel 1941.
Testo trovato su “Chants des maquisards et réfractaires”, raccolta edita dall’Association Nationale des Francs-tireurs et Partisans Français.
On les appelle les réfractaires,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/12/2014 - 16:06
Paul Verlaine: Chanson d’automne
[1865]
Versi di Paul Verlaine, nella sezione “Paysages tristes della raccolta intitolata “Poèmes saturniens” pubblicata nel 1867.
Messa in musica (swing) da Charles Trénet nel 1941 con il titolo “Verlaine”. Ripresa in seguito da Georges Brassens e da Léo Ferré.
Cosa caspita c’entra questa canzone con le CCG? Beh, la propongo timidamente come Extra ma in qualche modo c’entra perchè la prima strofa (con Bercent al posto dell’originale Blessent, così come nella versione di Trénet) fu recitata dai microfoni di Radio Londra il 5 giugno 1944 alle ore 21.15 e conteneva un messaggio in codice con cui gli Alleati avvisavano un parte della Resistenza francese (quella coordinata da Philippe de Vomécourt, detto Antoine, capo della rete VENTRILOQUIST e membro del Special Operations Executive britannico) di dare inizio alle operazioni di sabotaggio contro i nazisti nell’imminenza dello sbarco in Normandia,... (continua)
Versi di Paul Verlaine, nella sezione “Paysages tristes della raccolta intitolata “Poèmes saturniens” pubblicata nel 1867.
Messa in musica (swing) da Charles Trénet nel 1941 con il titolo “Verlaine”. Ripresa in seguito da Georges Brassens e da Léo Ferré.
Cosa caspita c’entra questa canzone con le CCG? Beh, la propongo timidamente come Extra ma in qualche modo c’entra perchè la prima strofa (con Bercent al posto dell’originale Blessent, così come nella versione di Trénet) fu recitata dai microfoni di Radio Londra il 5 giugno 1944 alle ore 21.15 e conteneva un messaggio in codice con cui gli Alleati avvisavano un parte della Resistenza francese (quella coordinata da Philippe de Vomécourt, detto Antoine, capo della rete VENTRILOQUIST e membro del Special Operations Executive britannico) di dare inizio alle operazioni di sabotaggio contro i nazisti nell’imminenza dello sbarco in Normandia,... (continua)
Les sanglots longs
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/6/2014 - 21:52
Liberté
[1945]
Parole e musica di Charles Trenet
Parole e musica di Charles Trenet
Liberté,
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 25/4/2012 - 10:45
La complainte des nazis
[fine 1943]
Sull’aria della canzone “La romance de Paris " di Charles Trenet.
Testo trovato su Chansons historiques de France
Una delle canzoni che, dal 1943 alla Liberazione, Pierre Dac trasmise nella sua rubrica quotidiana sulle frequenze di Radio Londra…
Sull’aria della canzone “La romance de Paris " di Charles Trenet.
Testo trovato su Chansons historiques de France
Una delle canzoni che, dal 1943 alla Liberazione, Pierre Dac trasmise nella sua rubrica quotidiana sulle frequenze di Radio Londra…
Une année fini, l’autre commence
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 18/10/2010 - 14:59
Honte à qui peut chanter
[ca. 1980]
Parole di Georges Brassens
Musica di Jean Bertola
Paroles de Georges Brassens
Musica di Jean Bertola
Intepretata da Jean Bertola e Maxime Le Forestier (in "12 nouvelles de Brassens - Petits bonheurs postumes", 1996)
Interprétation: Jean Bertola et Maxime Le Forestier (dans "12 nouvelles de Brassens - Petits bonheurs postumes", 1996).
Questa è la seconda di due canzoni di Brassens (l'altra è Entre la rue Didot et la rue de Vanves) che a lungo tempo mi hanno fatto esitare, prima di inserirle. Canzoni contro la guerra lo sono, diavolo se lo sono; soltanto che lo sono "alla Brassens". Sono da prendere con le molle, esattamente come la più celebre Les deux oncles. Peraltro, si tratta di due canzoni postume: di esse fu ritrovato soltanto il testo nei famosi quaderni a quadretti di Brassens, mentre la musica fu composta "ad hoc" da Jean Bertola, che per primo le interpretò. Sicuramente... (continua)
Parole di Georges Brassens
Musica di Jean Bertola
Paroles de Georges Brassens
Musica di Jean Bertola
Intepretata da Jean Bertola e Maxime Le Forestier (in "12 nouvelles de Brassens - Petits bonheurs postumes", 1996)
Interprétation: Jean Bertola et Maxime Le Forestier (dans "12 nouvelles de Brassens - Petits bonheurs postumes", 1996).
Questa è la seconda di due canzoni di Brassens (l'altra è Entre la rue Didot et la rue de Vanves) che a lungo tempo mi hanno fatto esitare, prima di inserirle. Canzoni contro la guerra lo sono, diavolo se lo sono; soltanto che lo sono "alla Brassens". Sono da prendere con le molle, esattamente come la più celebre Les deux oncles. Peraltro, si tratta di due canzoni postume: di esse fu ritrovato soltanto il testo nei famosi quaderni a quadretti di Brassens, mentre la musica fu composta "ad hoc" da Jean Bertola, che per primo le interpretò. Sicuramente... (continua)
Honte à cet effronté qui peut chanter pendant
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/2/2006 - 19:14
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Chanson française – Terre ! - Charles Trenet – 1941
Paroles et Musique: Charles Trenet – 1941
Orchestre Jazz de Paris
Dialogue maïeutique
Comme il appert, dit Marco Valdo M.I., que cette chanson date d’une époque où la France était dans une situation des plus curieuses et subissait une double dictature pour une moitié du territoire (en gros), celle directe de l’État français, variante locale du nazi-fascisme très en vogue à l’époque et celle plus imposante encore, quoique momentanément suspendue pour la moitié Sud, du nazisme tout court et de l’occupation allemande. De Gaulle et Pierre Dac, de Londres, appelaient à leurs renversements et à leurs disparitions. L’Histoire a montré que cette minorité exilée avait raison. Les dictatures (suivez mon regard !) doivent toujours se méfier des minorités parties en exil.
Pour ce qui est de suivre ton regard, dit Lucien l’âne, je suis... (continua)