I speak outside what is recognized as the border between “reason” and “insanity”. But I consider it a measure of my humanity to be written off by the living graves of a billion murdered lives. And I’m not ashamed of my recurring dreams about me and a gun and a different species (hint: starts with “h” and rhymes with “Neuman’s”) of carnage strewn about the stockyards, the factories and farms. Still I know as well as anyone that it does less good than harm to be this honest with a conscience eased by lies. But you cannot deny that meat is still murder. Dairy is still rape. And I’m still as stupid as anyone, but I know my mistakes. I have recognized one form of oppression, now I recognize the rest. And life’s too short to make another’s shorter-(animal liberation now!).
[1996]
Samoleski - Hannah - Guillas
Album: Less Talk, More Rock
Dedicato al porco Almirante e ai suoi sgherri picchiatori che oggi, sedendo sugli scranni del potere, hanno sdoganato i centurioni che scorrazzano su e giù per l'Italia a uccidere e massacrare e a bruciare i campi rom, come nella migliore tradizione nazista.
E al padre di tutti i porci, Giorgio Almirante, il suo figlio prediletto, Gianni Alemanno, oggi generale dell'Urbe, vorrebbe intitolare una strada...
Una strada intitolata ad uno dei fautori delle leggi razziali fasciste (fu pure segretario di redazione della rivista "La difesa della razza"), a un capomanipolo della Repubblica di Salò, un ufficiale delle Brigate Nere, uno dei più accaniti persecutori di partigiani, uno che negli anni '70 fu coinvolto nello stragismo (condannato per favoreggiamento e poi amnistiato nell'ambito del processo per la strage di Peteano), uno... (continua)
Continua nella capitale l’opera di attento revisionismo storico del sindaco senza matrice politica Gianni Alemanno. Dopo le polemiche per via Almirante, ecco un nuovo caso: via Mussolini. Questa volta, però, si è cercato di agire con maggiore prudenza politica e la targa, in nome di una giusta coerenza storiografica, sarà appesa a testa in giù.
NUOVA TOPO(DIFOGN)ONOMASTICA CAPITOLINA
da ‘Eκβλόγγηθι Σεαυτόν! (Sblògga te stesso)
Lo scorso 2 febbraio sono stato profeta. Avevo infatti proposto di intitolare via Fra' Silvestro Maruffi, a Firenze, dove si trova la sede cittadina di una certa organizzaziunciella di gggiòvani, a Mario Carità, noto torturatore nazifascista; e lo avevo fatto con una fittizia lettera dove lo stesso fra' Maruffi protestava dichiarando di non voler avere nulla a che fare con quei simpatici ragazzotti (che ora, per altro, hanno preso a imbrattare la città con manifesti dove si propaganda la loro Casaggì, centro sociale di destra [!!!!]. Ora che il neosindaco dell'Vrbe, Gianni Alemanno in Rauti, vuole intitolare una piazza ad un altro torturatore fascista e razzista, tale Giorgio Almirante, e che gli stessi ragazzotti della capitale già sembrano aver provveduto autonomamente a farlo, mi pregio di svggerire al... (continua)
Così scriveva Almirante sulla rivista "La difesa della razza":
« il razzismo è il più vasto e coraggioso riconoscimento di sé che l'Italia abbia mai tentato. Chi teme ancor oggi che si tratti di un'imitazione straniera non si accorge di ragionare per assurdo: perché è veramente assurdo sospettare che il movimento inteso a dare agli italiani una coscienza di razza […] possa servire ad un asservimento ad una potenza straniera »
(Giorgio Almirante, 1938)
« Noi vogliamo essere, e ci vantiamo di essere, cattolici e buoni cattolici. Ma la nostra intransigenza non tollera confusioni di sorta […] Nel nostro operare di italiani, di cittadini, di combattenti – nel nostro credere, obbedire, combattere – noi siamo esclusivamente e gelosamente fascisti. Esclusivamente e gelosamente fascisti noi siamo nella teoria e nella pratica del razzismo »
"Altrimenti - dice Giorgio Almirante -, finiremo per fare il gioco dei meticci e degli ebrei; degli ebrei che, come hanno potuto in troppi casi cambiar nome e confondersi con noi, così potranno, ancor più facilmente e senza neppure il bisogno di pratiche dispendiose e laboriose, fingere un mutamento di spirito e dirsi più italiani, e simulare di esserlo, e riuscire a passare per tali. Non c’è che un attestato col quale si possa imporre l’altolà al meticciato e all’ebraismo: l’attestato del sangue”." (Giorgio Almirante)
Chissà come si sentirebbe quel "grande italiano" se potesse vedere queste foto del suo figlioccio spirituale, nonché attuale presidente della camera[ta], on. Gianfranco Fini:
Come posso far sapere agli autori di questo "capolavoro" che il Mahatma Gandhi(a cui si ispirano) era un grande amico del dvce si veda qui come lo conferma questa sua lettera (Friedrich Nietzsche)
Se vuoi fare pervenire la tua osservazione direttamente ai Propagandhi, non hai che da scriverla in inglese e cercare su qualche sito un canale di comunicazione. Per quel che ci riguarda, vale a dire come sito "Canzoni contro la guerra", pur rispettando la figura di Gandhi abbiamo su di essa nutrito più di una grave perplessità. Ad ogni modo, è chiaro che per motivi politici contingenti il Gandhi sarebbe stato amico di chiunque in funzione anti-inglese. Saluti e mi raccomando: occhio ai cavalli a Torino. [RV]
Abbiamo deciso di convertire ogni "commento" del fascystello grvllerello di turno, che ovviamente non pubblichiamo (se vuole fare "outing" vada da un'altra parte), in immagini consone al quoziente di intelligenza di tali persone. Questa è la n° 1.
We've decided to turn any "commentary" by the occasional silly fascist, that we obviously leave unpublished (please make your outings elsewhere), into images more suitable for his/her IQ. This is Nr 1.
Il testo della proposta di legge n. 1360 (presentata il 23 giugno 2008, primo firmatario il "nuovo socialista" Lucio Barani, degno erede di Mussolini...) con cui i fascisti al potere qui in Italia vorrebbero istituire il cd. Ordine del Tricolore e riconoscere lo status di combattenti (e tutti i benefici che ne discendono) anche ai repubblichini di Salò e agli infami assassini delle brigate nere...
Riporto un passaggio: "[...] Non s'intende proponendo l'istituzione di questo Ordine sacrificare la verità storica di una feroce guerra civile sull'altare della memoria comune, ma riconoscere, con animo oramai pacificato, la pari dignità di una partecipazione al conflitto avvenuta in uno dei momenti più drammatici e difficili da interpretare della storia d'Italia; nello smarrimento generale, anche per omissioni di responsabilità ad ogni livello istituzionale, molti combattenti, giovani o meno giovani,... (continua)
Vorrei aggiungere per la famosa cronaca che il Lucio Barani "primo firmatario" di tale proposta è proprio quel Lucio Barani ex sindaco "socialista" di Aulla (MS), craxiano di ferro (come il buon Cicchitto, del resto), che a suo tempo fece dedicare una piazza della sua cittadina a Bettino Craxi (piazza Benedetto "Bettino" Craxi, statista) con relativo monumento all' "esule di Hammamet". La provincia di Massa Carrara non si è purtroppo fermata qui nel produrre simili sindachetti, dato che anche il soave Alessandro Bondi era stato sindaco (comunista!) di Fivizzano.
La stessa Fivizzano (certo non lontana da Aulla) sul cui territorio comunale era stato perpetrato dai nazifascisti l'eccidio di Vinca.
Dédiée au porc Almirante et à ses sbires frappeurs qui aujourd'hui, s'assoyant sur les sièges du pouvoir, ont dédouané les centurions qui errent ici et là en Italie pour tuer et massacrer et à brûler les camps des Roms, comme dans la meilleure tradition nazie.
Et au père de tous ces porcs, Giorgio Almirante, son fils préféré, Gianni Alemanno, aujourd'hui général de l'Urbe (maire de Rome), voudrait dédier une rue....
Une rue dédiée à un des auteurs des lois raciales fascistes (il fut même le secrétaire de rédaction de la revue « La défense de la race »), à un capomanipule (commandant d'un manipule fasciste) de la République de Salò (la bien nommée...), un officier des Brigades Noires, un des persécuteurs les plus acharnés de partisans, un qui dans les années 70 fut impliqué dans le stragisme (stratégie du massacre des civils italiens mise en œuvre par les fascistes, la droite et les services... (continua)
LE SEUL BON FASCISTE EST UN FASCISTE MORT (continua)
Esce "Bande nere. Come vivono, chi sono, chi protegge i nuovi nazifascismi" (Bompiani, pp. 224, 17,00 euro), un libro in cui Paolo Berizzi inviato di La Repubblica, racconta il nuovo nazifascismo italiano. Un'inchiesta tra partiti, stadi, scuole e centri sociali
"Now the real prospects for authentic democracy depend on something else. They depend on how the people in the rich and privileged societies learn some other lessons. For example the lessons that are being taught right now like the Mayans in Chiapas, Mexico. They are among the most impoverished and oppressed sectors in the continent. But unlike us they retain a vibrant tradition of liberty and democracy. A tradition that we've allowed to slip out of our hands or has been stolen from us. (continua)
[2000]
From the Album Today's Empires, Tomorrow's Ashes
Dall'album Today's Empires, Tomorrow's Ashes
[Recitative]
[Recitativo]
Wadia's best friend's youngest sister was denied a proper burial because for two days they couldn't douse the flames the allied planes had showered on her tiny body. And all the paper trails that lead to all the roads that lead to all these Basras make it seem like we're all just "collateral damage" waiting to be happened in some unforeseen Pentagon budget-drill. Today's Ba'ath regime is just the Red Scare of yesteryear. And I drink myself to sleep because I'm losing faith that any of us will ever amount to anything more than reluctant human subsidies, the moving parts in a death-machine, protesting their complicity, but waiting for somebody else to throw their body on the churning gears. I drink myself to sleep because I'm losing faith that we, here in the Cradle of Affluence can cease this... (continua)