Save Our Planet Earth
Ding-ding-ding-ding-ding
(continua)
(continua)
22/4/2020 - 22:26
Percorsi:
Guerra alla Terra
Struggling Man
[1973]
Parole e musica di Jimmy Cliff
La canzone che intitola il suo album del 1973
Parole e musica di Jimmy Cliff
La canzone che intitola il suo album del 1973
Every man has a right to live
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/3/2018 - 22:32
Percorsi:
Canzoni d'amore contro la guerra
Better Days Are Coming
[1973]
Parole e musica di Jimmy Cliff
Nel suo album "Struggling Man"
Parole e musica di Jimmy Cliff
Nel suo album "Struggling Man"
Better days are coming by and by
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/3/2018 - 22:22
Percorsi:
Canzoni d'amore contro la guerra
Israelites
[1968]
Scritta da Desmond Dekker e Leslie Kong, è stato il brano più famoso per “Desmond Dekker & The Aces”, il gruppo del grande musicista giamaicano scomparso nel 2006.
Inclusa nella riedizione 2003 della colonna sonora nel film “The Harder They Come” del 1972, quello interpretato da Jimmy Cliff.
Nel 1989 il regista Gus Van Sant la volle come tema musicale principale nel suo bellissimo “Drugstore Cowboy”, con Matt Dillon, Kelly Linch ed il grande vecchio William Borroughs.
“Sono costretto a buttarmi giù dal letto tutte le mattine per lavorare come uno schiavo, signore, che ho tante bocche da sfamare, ma è stato tutto inutile, signore, mia moglie ha preso i miei figli e mi ha lasciato, povero israelita che sono! La mia camicia ed i miei pantaloni ormai sono a brandelli ma non voglio darmi al crimine e finire malamente, crivellato di colpi come Bonnie e Clyde. Eppure... (continua)
Scritta da Desmond Dekker e Leslie Kong, è stato il brano più famoso per “Desmond Dekker & The Aces”, il gruppo del grande musicista giamaicano scomparso nel 2006.
Inclusa nella riedizione 2003 della colonna sonora nel film “The Harder They Come” del 1972, quello interpretato da Jimmy Cliff.
Nel 1989 il regista Gus Van Sant la volle come tema musicale principale nel suo bellissimo “Drugstore Cowboy”, con Matt Dillon, Kelly Linch ed il grande vecchio William Borroughs.
“Sono costretto a buttarmi giù dal letto tutte le mattine per lavorare come uno schiavo, signore, che ho tante bocche da sfamare, ma è stato tutto inutile, signore, mia moglie ha preso i miei figli e mi ha lasciato, povero israelita che sono! La mia camicia ed i miei pantaloni ormai sono a brandelli ma non voglio darmi al crimine e finire malamente, crivellato di colpi come Bonnie e Clyde. Eppure... (continua)
Get up in the morning, slaving for bread, sir
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 20/7/2012 - 11:35
Sun City
[1985]
Scritta da Steven Van Zandt
Erano gli anni di carrozzoni come il Band Aid ("Do They Know It's Christmas") e, soprattutto USA for Africa ("We Are The World", meritato bollino "bleah" su questo sito), e anche Little Steven fece - solo un po' più autenticamente degli altri - la sua parte.
Il titolo di questo progetto artistico per sensibilizzare l'opinione pubblica mondiale contro l'apartheid in Sudafrica venne a Van Zandt dopo aver visitato la città-casinò sudafricana di Sun City. L'italo-americano Stefano Lento, in arte "Little" Steven Van Zandt, non potè fare a meno di notare il parallelismo tra il sistema dell'apartheid e quello delle riserve indiane statunitensi, dove pure spesso sorgono immensi casinò, gestiti da un'élite di bianchi e nativi "collaborazionisti", in mezzo a comunità assolutamente povere e degradate in cui vive la moltitudine dei discendenti dei pellerossa...
Questa... (continua)
Scritta da Steven Van Zandt
Erano gli anni di carrozzoni come il Band Aid ("Do They Know It's Christmas") e, soprattutto USA for Africa ("We Are The World", meritato bollino "bleah" su questo sito), e anche Little Steven fece - solo un po' più autenticamente degli altri - la sua parte.
Il titolo di questo progetto artistico per sensibilizzare l'opinione pubblica mondiale contro l'apartheid in Sudafrica venne a Van Zandt dopo aver visitato la città-casinò sudafricana di Sun City. L'italo-americano Stefano Lento, in arte "Little" Steven Van Zandt, non potè fare a meno di notare il parallelismo tra il sistema dell'apartheid e quello delle riserve indiane statunitensi, dove pure spesso sorgono immensi casinò, gestiti da un'élite di bianchi e nativi "collaborazionisti", in mezzo a comunità assolutamente povere e degradate in cui vive la moltitudine dei discendenti dei pellerossa...
Questa... (continua)
We're rockers and rappers united and strong
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 2/2/2010 - 08:55
Peace
No peace without justice!
Dall'album "Breakout" del 1992. Cliff scrisse il brano subito dopo la rivolta di Los Angeles, scoppiata in seguito all'assoluzione dei poliziotti del LAPD che l'anno precedente avevano massacrato di botte, selvaggiamente e senza giustificazione alcuna, un autista afroamericano, Rodney King:
Dall'album "Breakout" del 1992. Cliff scrisse il brano subito dopo la rivolta di Los Angeles, scoppiata in seguito all'assoluzione dei poliziotti del LAPD che l'anno precedente avevano massacrato di botte, selvaggiamente e senza giustificazione alcuna, un autista afroamericano, Rodney King:
How is there going to be peace
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 18/4/2006 - 11:54
Sufferin' In The Land
Anno 1970.
Da-da-dai-dai, da-da-dai, da-da-dai ....
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 18/4/2006 - 11:22
Wonderful World, Beautiful People
Un'altro celeberrimo brano di Jimmy Cliff, risalente al 1970.
Eh---yeah
(continua)
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inviata da Alessandro 18/4/2006 - 11:06
×
Non un capolavoro di testo ma perfetta per il cinquantesimo Earth Day che si celebra oggi.