[1975]
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: José “Zeca” Afonso
Musica / Music / Musique / Sävel: Vira de Coimbra (popular; José Afonso, 1958)
Nel 1975, José Afonso e Francisco Fanhais furono invitati a Roma a cura di Lotta Continua, Avanguardia Operaia e del giornale “Il Manifesto” per tenere una serie di concerti di solidarietà e di raccolta fondi per il giornale República e per la riforma agraria. Fu registrato un album, intitolato appunto República, la cui copertina riproduceva la testata del giornale allora occupato (il “caso República” fu uno dei principali avvenimenti del “Verão Quente”, l' “Estate Calda” del 1975 in Portogallo). Si tratta di una specie di “album fantasma” nella discografia di José Afonso: contenente canzoni perlopiù inedite, non fu mai distribuito in Portogallo e rappresenta tuttora una rarità. Da quest'album proviene anche questo brano per il quale José Afonso utilizzò... (continua)
[1970]
Musica di Francisco Fanhais
Versi del poeta popolare portoghese António Aleixo (1899-1949)
Originariamente nell’album “Canções da cidade nova”, poi rieditato nel 1998 con il titolo “Dedicatória”
"Voi che dall'alto del vostro potere promettete un mondo nuovo, meglio che stiate zitti, che il popolo può volere un mondo nuovo per davvero..."
Da questa pagina, segnalata da Adriana
Testo/Letra: José Carlos Ary dos Santos
Musica/música: ?
Nota: história deste Protesto.
Para o caso de ter interesse a sua publicação, envio uma "cantiga de protesto". Escrevo-a de memória, pode eventualmente faltar um ou outro verso. A crise estudantil e de acentuada contestação ao regime vigente culmina em Coimbra com a greve aos exames no ano lectivo de 1968/69. A partir da visita do então Presidente Américo Tomás à inauguração do edifício das Matemáticas (17 de Abril, se não erro), sessão em que consegui então estar presente, sendo presidente da Associação o actual deputado Alberto Martins, meu colega de curso nesse ano, as coisas complicaram-se. O presidente da Associação Académica pediu a palavra, que lhe foi recusada pelo Almirante. Depois, já no exterior da sala, nos corredores do novo edifício, houve vaias e recordo-me de um outro colega... (continua)
Versi di César Pratas (che possibilmente oggi è un vecchio “principe del foro” in Portogallo)
Musica di Francisco Fernandes (?)
Nel disco di Padre Fanhais intitolato Canção da Cidade Nova
[1947]
Versi di Sebastião Artur Cardoso da Gama (1924-1952), poeta e docente portoghese, dalla raccolta
“Cabo da Boa Esperança” pubblicta nel 1947.
Musica di Francisco Fanhais
Nell’EP “Padre Fanhais” pubblicato nel 1969
All’epoca Francisco Fanhais era sacerdote (non so se in seguito sia tornato allo stato laicale). Dopo questo EP e, soprattutto, dopo il disco “Canções da Cidade Nova” dell’anno seguente, la dittatura gli impedì di cantare, di insegnare e di esercitare il sacerdozio. Nel 1971 fu costretto all’esilio, trasferendosi in Francia dove partecipò attivamente alla Liga de Unidade e Acção Revolucionária (LUAR), movimento politico antifascista fondato da esuli portoghesi.
[1973]
Versi di Sofia de Melo Breyner Andresen (1919-2004), poetessa portoghese, dalla raccolta “Mar novo” pubblicata a Lisbona nel 1958.
Musica di Pedro e José Castro, i fratelli fondatori di questa band portoghese di rock progressive.
Nel disco intitolato “Mestre”.
Interpretata anche da Adriano Correia de Oliveira e, più recentemente, da Francisco Fanhais.
Leggere questa poesia osservando la figura elegante di Sofia de Melo Breyner Andresen immersa nella sua agiata, anche se sobria, tranquillità “borghese” mi ha fatto subito venire in mente un paio di versi de Le storie di ieri dei nostri De Gregori e De André: “…i poeti che brutte creature, ogni volta che parlano è una truffa” (anche se io mi sono sempre accontentato di cantare che quelle creature sono “strane”, non proprio “brutte”… Possibile che De Gregori scrivesse “brutte” e De André – che poeta vero era – cantasse “strane”, sentendosi chiamato in causa?)
Porque os outros se mascaram mas tu não (continua)
[1964; 1971]
Letra / Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: José Afonso, 1964
Música / Musica / Music / Musique / Sävel: José Afonso, 1971
Album / Albumi: Cantigas do Maio, 1971
Una pagina sottoposta ad un totale rifacimento, che ha occupato quasi un anno di lavoro, in modo da corrispondere al 25 Aprile. Il 25 Aprile del Portogallo e della Rivoluzione dei Garofani, col suo Cinquantesimo anniversario, e il 25 Aprile italiano, Festa della Liberazione dal nazifascismo, di cui il prossimo anno cadrà l’80° anniversario. Da questo momento, 22 aprile 2024, questa diventa una "Pagina Speciale" a tutti gli effetti, e nel senso più vasto del termine. "Grândola vila morena" è una canzone che ha fatto la Storia, ed anche una Rivoluzione. E, tanto per smentire almeno una volta un altro consolidato luogo comune, ha fatto finire anche delle guerre, quelle coloniali del Portogallo.
La pagina, come detto,... (continua)
Grândola, vila morena (continua)
La censura salazarista e la canzone
Il seguente documento originale (riprodotto dal documento .pdf scaricabile da Canto de Intervenção) è un'eccezionale testimonianza della censura del regime salazarista applicata al mondo della canzone portoghese. Datato 11 giugno 1970 e rinvenuto negli archivi del ministero degli interni, riunisce in un'unica censura tutti i più grandi nomi della canzone d'autore portoghese.
"Parallelamente a questa attività nella quale sono impegnati gli elementi dell'opposizione, ne è stata segnalata un'altra, questa sotto l'aspetto di giornate e sessioni culturali, dove, mediante ballate e poesie, si cerca di incutere nello spirito della popolazione, e in particolare della fascia giovanile, il rifiuto dell'Opera del Governo e per la guerra che ci è imposta nell'Oltremare.
Con maggiore incidenza, hanno avuto un ruolo preponderante in questo settore di attività i seguenti... (continua)
[1970]
Letra: poema de Fernando Melro (baseado na Bíblia)
Testo: poesie di Fernando Melro (basato sulla Bibbia)
Música / Musica: Francisco Fanhais
Album: Canção da Cidade Nova
"Esta canção, tão triste e tão bonita ao mesmo tempo, é daquelas que dificilmente nos deixam apáticos. Da autoria de Fernando Melro, baseada na Bíblia, vem para nos reafirmar que a esperança será sempre um fiel companheiro na luta pela liberdade e pela justiça. Está incluída no único álbum de Francisco Fanhais, que ainda hoje a canta, com a mesma frescura de voz e actualidade do tema que tinha quando a registou."
"Questa canzone, così triste e così bella al tempo stesso, è fra quelle che difficilmente ci lasciano indifferenti. L'autore è Fernando Melro, ed è basata sulla Bibbia. Viene a riaffermarci che la speranza sarà sempre una fedele compagna nella lotta per la libertà e per la giustizia. La canzone fa parte... (continua)
[1970]
Testo:Sophia de Mello Breyner Andresen
Canta: Francisco Fanhais
Secondo quanto racconta Joana Lopes sul suo blog Entre las brumas de al memoria questa canzone risale con precisione alla fine del 1968 quando alla Messa di fine anno celebrata nella chiesa di S. Domingos a Lisbona il vescovo ricordò nella sua omelìa che quello era il giorno internazionalmente dedicato alla pace nel mondo… Non l’avesse mai fatto! Centinaia di astanti cominciarono a protestare, accusando il prelato e la Chiesa portoghese di essere una manica di ipocriti, conniventi con una feroce dittatura che con la pace del mondo non aveva niente a che fare e che proprio in quelle ore stava massacrando i popoli angolano e mozambicano e mandando al macello gli stessi giovani portoghesi. La celebrazione proseguì malamente disturbata e, al suo termine, la chiesa fu occupata per tutta la notte e i promotori... (continua)
Vemos, ouvimos e lemos (continua)
inviata da José Colaço Barreiros 17/11/2004 - 17:43
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: José “Zeca” Afonso
Musica / Music / Musique / Sävel: Vira de Coimbra (popular; José Afonso, 1958)
Nel 1975, José Afonso e Francisco Fanhais furono invitati a Roma a cura di Lotta Continua, Avanguardia Operaia e del giornale “Il Manifesto” per tenere una serie di concerti di solidarietà e di raccolta fondi per il giornale República e per la riforma agraria. Fu registrato un album, intitolato appunto República, la cui copertina riproduceva la testata del giornale allora occupato (il “caso República” fu uno dei principali avvenimenti del “Verão Quente”, l' “Estate Calda” del 1975 in Portogallo). Si tratta di una specie di “album fantasma” nella discografia di José Afonso: contenente canzoni perlopiù inedite, non fu mai distribuito in Portogallo e rappresenta tuttora una rarità. Da quest'album proviene anche questo brano per il quale José Afonso utilizzò... (continua)