Autore Malicorne
Una puntualizzazione, prego! La presentazione dei Marcabru non va bene: il cuore è veramente quello della ragazza e non quello di un animale come crede la madre che con il suo sospetto vanifica l'assurdo omicidio e probabilmente provoca di conseguenza anche la morte per pentimento del figlio.....
Flavio Poltronieri 22/9/2015 - 16:30
di / by Tapio Mattlar, recuperata tramite Internet Archive Wayback Machine
(säv. & san. trad., suom. Tapio Mattlar)
Album / Albumi: Levoton hauta, 2002
(säv. & san. trad., suom. Tapio Mattlar)
Album / Albumi: Levoton hauta, 2002
KOULULAISMURHAAJA
(continua)
(continua)
inviata da Wayback RV 5/1/2016 - 13:46
Una precisazione, Almanach dei Malicorne che io sappia è del 1976
Davide Lazzaroni 18/1/2017 - 16:32
Esatto, registrato e uscito in quell'anno. Il 1978 è l'anno dell'extraordinaire...sei anche tu malicorniano come me e Riccardo?
Flavio Poltronieri 18/1/2017 - 18:08
W i Malicorne ora e sempre...però a me sembra che l'anno di "Almanach" era già stato indicato correttamente come il 1976 nella pagina :-)
Riccardo Venturi 19/1/2017 - 12:15
Ora è corretto ma fino a ieri era segnato 1978. Comunque caro Richard sarebbe cosa "buona e giusta" allargare il giro dei cultori malicorniani cosicché da creare qualche occasione in più per parlarne....ora Gabriel Y ha i diritti di tutti i dischi eccetto Les Cathedrales...che dunque sono sempre disponibili, tempo fa ho giusto dedicato loro qualche serata in biblioteca e qualcuno credeva che fossero bretoni, ma c è un bell'aneddoto a proposito .....
(Flavio Poltronieri)
(Flavio Poltronieri)
Capito; si vede che quando avevo preparato la pagina m'era preso proprio un abbaglio! Beh sarebbe davvero cosa "buona e giusta", e mi dichiaro disponibile per far qualcosa. Però bisogna che tu lo racconti a questo punto, l'aneddoto...:) [RV]
Nel 1972 al tempo dei primi concerti tra cui quello mitico all Olympia di Parigi, sul palco Alan Stivell presentava Gabriel come Yacoubec bretonizzando apposta il già esotico cognome proprio per confondere. Suo padre era un operaio di origini libanesi mentre la madre era francese di Loiret , vivevano a Parigi, due stanze, 38 metri quadrati in rue Mabillon....
Flavio Poltronieri 19/1/2017 - 13:40
Ho trovato sabato scorso al mercato di Ferney Voltaire l'LP di Almanach dei Malicorne (5 euro). Spero di fare cosa gradita mandandovi la foto della pagina dedicata a questa canzone. Il disegno l'ho anche riportato nell'introduzione.
Lorenzo 14/2/2017 - 23:12
La cosa è (quantomeno a me) graditissima! Però mi chiedo: dalle tue parti si trovano i vinili di Guccini nella spazzatura, l'Almanach dei Malicorne al mercatino...o come mai io nella spazzatura trovo solo spazzatura, e al mercatino dell'Isolotto trovo al massimo un vinile di Franco I e Franco IV ("Ho scritto t'amo sulla sabbia")...? Ci fregate con Voltaire, ecco!
Riccardo Venturi 14/2/2017 - 23:34
La cover "fai-da-te" di Gurvan (Lord Dalarog)
(Complimenti al ragazzo!)
(Complimenti al ragazzo!)
Riccardo Venturi 23/10/2019 - 00:27
Riccardo Venturi (Rikarður V. Albertsson), 23-20-2019 18:16
MORÐSTÚDENTINN
(continua)
(continua)
Takk fyrir þig, Rikarður V. Albertsson, sannur heiður.
Flavíusar Póltróníeri
Flavíusar Póltróníeri
Flavio Poltronieri 23/10/2019 - 19:11
Caro Rikarður, MORÐSTÚDENTINN è quasi ìnglisc!
THE MURDERER STUDENT... incrèdibol, bat trù!
Certo che con tutte queste lingue che sai, chissà che ci fai alle donne! Meglio di Giordano Bruno!
Saluzzi e Salciciuzzi
THE MURDERER STUDENT... incrèdibol, bat trù!
Certo che con tutte queste lingue che sai, chissà che ci fai alle donne! Meglio di Giordano Bruno!
Saluzzi e Salciciuzzi
B.B. 23/10/2019 - 19:48
Carissimo, bisognerebbe però che tu ti firmassi "Flavíus"... "Flavíusar" è il genitivo richiesto dalla preposizione "til" :-). Lingua complicata assai l'islandese fu, aaah! :-) Un abbraccio.
Riccardo Venturi 23/10/2019 - 19:54
Alle donne non lo so, ma di sicuro ai diabetologi qualcosa sì visto che la traduzione oggi me la sono fatta come passatempo all'ospedale di Torregalli per la periodica visita diabetologica. Con le immancabili sbirciatine interrogative delle persone in sala d'attesa, munite di smartòfoni e riviste. Io ero invece munito di quaderno, penna e dizionario "Ensk-íslensk orðabók". Comunque "Morðstúdentinn" sarebbe stato ancora più "Inglisc" se avessi scritto "Morðlærlingurinn"; solo che un "lærlingur", ahimè, è proprio lo scolaro delle elementari islandesi che va a scuola col pony....non ce lo vedo proprio a assassinare!
PS. Anvèdi er Giordanobbrùno, alias Gian Maria Volonté!
PS. Anvèdi er Giordanobbrùno, alias Gian Maria Volonté!
Riccardo Venturi 23/10/2019 - 20:03
Caro Riccardo, "se sbaglio mi corriggerete", tanto oramai la mia identità è incerta!
Non ho ben capito cosa intende il furbo B.B. abbinando donne e lingue.....
Non ho ben capito cosa intende il furbo B.B. abbinando donne e lingue.....
Flavio Poltronieri 23/10/2019 - 20:19
Probabilmente perché è "vox populi" che, conoscendo qualche lingua, si "becca" di più. Però, per quanto riguarda specificamente l'islandese, l'unica volta che ho "beccato" avevo 18 anni e lei 15, e non mi far dire nulla. Aveva un nome stratosferico, peraltro: si chiamava Unnur Valdimarsdóttir, ovvero "Amore, figlia di Valdemaro". Però, allora, di islandese ne sapevo due parole in croce. Cominciai a impararlo ammodino proprio in quel periodo...
Riccardo Venturi 23/10/2019 - 20:38
Les cathédrales de l'industrie
LE CATTEDRALI DELL'INDUSTRIA
(continua)
(continua)
inviata da Renato 30/4/2019 - 16:27
Le prince d'Orange
Vorrei segnalare che la canzone con un nuovo arrangiamento appare nel CD del gruppo bretone Hiks: Operation Malicorne, uscito alla fine dello scorso anno e che, come suggerisce il titolo, è interamente un tributo al nostro (mio e di Riccardo..ma solo di noi due?!?!)amato ensemble francese. La scelta delle canzoni è memorabile ma all'ascolto la magia è perduta irrimediabilmente, Hiks è un gruppo di "electro pop breizhou" e quando i suoi componenti sono nati, Malicorne aveva già cessato di esistere....(comunque Gabriel e Marie hanno dato collaborazione e benedizione)
Flavio Poltronieri 17/3/2015 - 17:01
Nonostante la foto della copertina della raccolta postuma a cappella Vox del 1996 sembra ispirare, la canzone era apparsa precedentemente in Pierre de Grenoble nel 1973 e Malicorne en public nel 1979. Il pezzo fa riferimento alla morte avvenuta nel 1544 del capitano di Charles Quint, René de Nassau, prince d'Orange. Venne composta in quello stesso anno ma subì in seguito numerose varianti nel testo...
Certo di far piacere a qualcuno di cui non riferisco più neppure il nome (o uno dei tanti appellativi di cui si fregia), ne approfitto per esporre le circostanze dell'incontro tra Gabriel Yacoub e Hughes de Courson. Esso avvenne nell'autunno del 1972 nell'infermeria della caserma di Mont Valérien, dove i due giovani stavano tentando di farsi riformare: il primo rifiutando di alimentarsi e il secondo dichiarando dolori addominali insostenibili. Fortunatamente riuscirono entrambi nell'intento... (continua)
Certo di far piacere a qualcuno di cui non riferisco più neppure il nome (o uno dei tanti appellativi di cui si fregia), ne approfitto per esporre le circostanze dell'incontro tra Gabriel Yacoub e Hughes de Courson. Esso avvenne nell'autunno del 1972 nell'infermeria della caserma di Mont Valérien, dove i due giovani stavano tentando di farsi riformare: il primo rifiutando di alimentarsi e il secondo dichiarando dolori addominali insostenibili. Fortunatamente riuscirono entrambi nell'intento... (continua)
Flavio Poltronieri 5/2/2017 - 10:53
Caro Riccardo, spesso le parole variano, per esempio Marc Ogeret canta al posto di "aller en France" un testo che recita "aller en Flandres", poi leggi qui.
inoltre in un manoscritto dell'inizio del XVIII secolo conservato alla Bibliothèque Nationale, viene riportata una versione radicalmente differente dello stesso avvenimento che originò la canzone. Mi riservo di trascriverlo appena avrò tempo per farlo, nel frattempo però voglio dirti che il ritornello che tanto amiamo "Que maudit soit la guerre" si trova per la prima volta in una complainte composta l'indomani della morte del Chevalier Bayard, ucciso con un colpo di archibugio alla schiena nel 1524:
C'était par la faveur
de la faulce canaille
d'où lui vint le malheur:
mauldict soit la bataille!
inoltre in un manoscritto dell'inizio del XVIII secolo conservato alla Bibliothèque Nationale, viene riportata una versione radicalmente differente dello stesso avvenimento che originò la canzone. Mi riservo di trascriverlo appena avrò tempo per farlo, nel frattempo però voglio dirti che il ritornello che tanto amiamo "Que maudit soit la guerre" si trova per la prima volta in una complainte composta l'indomani della morte del Chevalier Bayard, ucciso con un colpo di archibugio alla schiena nel 1524:
C'était par la faveur
de la faulce canaille
d'où lui vint le malheur:
mauldict soit la bataille!
Flavio Poltronieri 20/11/2017 - 21:30
Ecco la trascrizione del manoscritto:
Questa canzone sarà assieme a "Le convoi du Duc de Guise" una delle due fonti di "Malbrough s'en va-t-en guerre".
A proposito dell'assedio di St. Dizier le informazioni non mancano:
l'8 luglio 1544, Ferrante Gonzaga assediò Saint-Dizier, poi raggiunto anche da un secondo esercito comandato da Carlo V.
Vedo poi qui che qualcuno si è divertito con la melodia:
https://www.partitionsdechansons.com/p...
Flavio Poltronieri
Questa canzone sarà assieme a "Le convoi du Duc de Guise" una delle due fonti di "Malbrough s'en va-t-en guerre".
A proposito dell'assedio di St. Dizier le informazioni non mancano:
l'8 luglio 1544, Ferrante Gonzaga assediò Saint-Dizier, poi raggiunto anche da un secondo esercito comandato da Carlo V.
Vedo poi qui che qualcuno si è divertito con la melodia:
https://www.partitionsdechansons.com/p...
Flavio Poltronieri
Le beau prince d'Orange
(continua)
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 21/12/2017 - 09:54
Una curiosità:
la citazione "Que maudite soit la guerre" la troviamo anche nel testo di Nadaud.
la citazione "Que maudite soit la guerre" la troviamo anche nel testo di Nadaud.
Flavio Poltronieri 20/1/2018 - 21:36
Le déserteur
Caro Riccardo, ho trovato una variante di questo testo nel primo disco del duo franco-greco di arpiste Sedrenn. La musica è completamente differente essendo composta da Jean-Loup Baly (che già compare in un'altra pagina del sito dedicata a Les chemins de la guerre di Mélusine)e l'interpretazione è assolutamente di prim'ordine. Non ho il testo comunque il protagonista rivolgendosi ai dragoni suoi amici che lo arrestano per diserzione dice loro: "malgrado il vostro capitano e i suoi ufficiali avrete del dispiacere a imprigionarmi"
Flavio Poltronieri 20/11/2015 - 23:54
E saresti capace, Flavio, di trascrivere il testo all'ascolto? Se hai per caso difficoltà, cerca di farmelo avere in qualche modo e ci penso io più che volentieri....grazie comunque per ora per la segnalazione!
Riccardo Venturi 23/11/2015 - 11:51
Caro Ric, mi è impossibile in quanto mi trovo all'est, lontano dal mio "covo musicale" ma non dovresti avere difficoltà a trovarlo in rete cliccando: Sedrenn le déserteur. Il duo di arpiste è stato attivo lo spazio di un paio di dischi fino al 1999 e vista la tua "passione greca" ti consiglio di ascoltare anche un'altra formidabile interpretazione tratta dal loro secondo cd (lettre à M. Nikos)che avevo già segnalato tempo fa nei commenti a Ἀμοργός
Manos Hatzidakis / Μάνος Χατζιδάκις
Fammi sapere....un abbraccio fraterno
Manos Hatzidakis / Μάνος Χατζιδάκις
Fammi sapere....un abbraccio fraterno
Flavio Poltronieri 23/11/2015 - 19:31
Una precisazione:
Gabriel Yacoub in questa canzone ha utilizzato come base un canto di crociata intitolato "Seigneurs, sachiez qui or ne s'en ira" di Thibaut le chansonnier, Comte de Champagne et de Brie et roi de Navarre, lo stesso che sarà molto tempo dopo utilizzato anche dai Tri Yann, per la canzone "Aloïda" sul disco "Portraits" anch'essa presente nel sito. Recandovi là troverete le note di Riccardo. Thibaut fu uno dei grandi poeti e troubadours francesi del tredicesimo secolo.
Questo era il testo originale completo del canto in langue d’Oil:
Gabriel Yacoub in questa canzone ha utilizzato come base un canto di crociata intitolato "Seigneurs, sachiez qui or ne s'en ira" di Thibaut le chansonnier, Comte de Champagne et de Brie et roi de Navarre, lo stesso che sarà molto tempo dopo utilizzato anche dai Tri Yann, per la canzone "Aloïda" sul disco "Portraits" anch'essa presente nel sito. Recandovi là troverete le note di Riccardo. Thibaut fu uno dei grandi poeti e troubadours francesi del tredicesimo secolo.
Questo era il testo originale completo del canto in langue d’Oil:
Seignor, sachiés : qui or ne s’en ira
(continua)
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 9/7/2017 - 08:26
Pierre de Grenoble
Vorrei segnalare che la canzone con un nuovo arrangiamento appare nel CD del gruppo bretone Hiks: Operation Malicorne, uscito alla fine dello scorso anno e che, come suggerisce il titolo, è interamente un tributo al nostro (mio e di Riccardo..ma solo di noi due?!?!)amato ensemble francese. La scelta delle canzoni è memorabile ma all'ascolto la magia è perduta irrimediabilmente, Hiks è un gruppo di "electro pop breizhou" e quando i suoi componenti sono nati, Malicorne aveva già cessato di esistere....(comunque Gabriel e Marie hanno dato collaborazione e benedizione)
Flavio Poltronieri 17/3/2015 - 17:00
la canzone è interpretata nel 2014 anche dal gruppo Sourdeline nel cd in edizione limitata "Sourdeline & Friends"
Etichetta:
Reverb Worship – RW 261
Etichetta:
Reverb Worship – RW 261
Flavio Poltronieri 28/2/2017 - 04:20
Interessante notare che in coda a "Pierre de Grenoble" i Malicorne inseriscono la melodia di Schiarazula marazula, un antico canto friulano risalente a prima del 1500, che in origine sembra fosse una danza della pioggia. Questa melodia ci è pervenuta nella trascrizione di Giorgio Mainerio nel volume Il primo libro dei balli accomodati per cantar et sonar d'ogni sorte de instromenti del 1578.
La stessa melodia è stata ripresa anche da Angelo Branduardi che la ha utilizzata nella sua celebre canzone Ballo in Fa diesis minore.
La stessa melodia è stata ripresa anche da Angelo Branduardi che la ha utilizzata nella sua celebre canzone Ballo in Fa diesis minore.
Lorenzo 11/3/2017 - 20:03
Come dire: mi fanno piacere, senz'altro, le "opérations" tipo Hiks, ma devo confessare onestamente che, in certe cose, sono decisamente un reazionario, e un reazionario molto cosciente. Sarà l'età, sarà chissà cosa, ma sono inguaribilmente rivolto al passato. Pazienza, si vede che ho un grande futuro dietro alle spalle...
Riccardo Venturi 11/3/2017 - 22:44
Schiarazula marazula:
un ballo medioevale odiato dall'inquisizione!
un ballo medioevale odiato dall'inquisizione!
Flavio Poltronieri 12/3/2017 - 12:42
Branduardi? mah......
vorrei ricordare che il brano Schiarazula Marazula (Schiaràzzola Maràzzola) che risale al 1578, è provienente dal repertorio dei Benandanti, una setta eterodossa dai forti tratti giudeo-cristiana solitamente armati di "sciarazz" e "marazz", cioè di canna e finocchio, ai Benandanti avevo già accennato in:
La farina dal Diàul - Braul
la ritmica e gli strumenti utilizzati da Branduardi:
il Wutischend Heer o esercito furioso, la Danza Macabra e altre situazioni tipiche medievali non le aveva certo inventate lui.....
il testo poi:
qui in Italia, dove prevalse il tema del Trionfo della Morte, la danza macabra appare in alcuni affreschi della regione settentrionale, per esempio sia in quello di Clusone (Bergamo), datato 1485, che in quello dipinto da Simone Baschenis de Averara nel 1539 sulla facciata sud della chiesa di San Vigilio a Pinzolo (TN), l'iscrizione recita:
«... (continua)
vorrei ricordare che il brano Schiarazula Marazula (Schiaràzzola Maràzzola) che risale al 1578, è provienente dal repertorio dei Benandanti, una setta eterodossa dai forti tratti giudeo-cristiana solitamente armati di "sciarazz" e "marazz", cioè di canna e finocchio, ai Benandanti avevo già accennato in:
La farina dal Diàul - Braul
la ritmica e gli strumenti utilizzati da Branduardi:
il Wutischend Heer o esercito furioso, la Danza Macabra e altre situazioni tipiche medievali non le aveva certo inventate lui.....
il testo poi:
qui in Italia, dove prevalse il tema del Trionfo della Morte, la danza macabra appare in alcuni affreschi della regione settentrionale, per esempio sia in quello di Clusone (Bergamo), datato 1485, che in quello dipinto da Simone Baschenis de Averara nel 1539 sulla facciata sud della chiesa di San Vigilio a Pinzolo (TN), l'iscrizione recita:
«... (continua)
Flavio Poltronieri 12/3/2017 - 13:38
A riguardo Schiarazula Marazula, mi sembrano interessanti anche le note riportate sotto questo video:
Flavio Poltronieri 10/5/2017 - 12:52
La conduite
Traditionnel / Tradizionale
Arrangement / Arrangiamento:
Gabriel Yacoub / Malicorne
Album: L'extraordinaire tour de France
d'Adélard Rousseau, dit
Nivernais La Clef des Cœurs,
Compagnon charpentier du Devoir [1978]
Come (quasi) sempre per le canzoni popolari “ristrutturate” dai Malicorne, è praticamente inutile cercare negli album dei riferimenti storici precisi. Non erano del resto, e non sono mai stati, dei “folkloristi” nel senso autentico del termine, bensì dei musicisti che intendevano reimpiantare un discorso musicale assai moderno su una tradizione molto antica e ricca. Per andare a saperne qualcosa di più e di meglio su questa canzone, probabilmente sei-settecentesca, siamo quindi dovuti ricorrere a un “forgotten book”, vale a dire l’Histoire de la chanson populaire en France di Julien Tiersot, pubblicato nel 1889 e ripubblicato nel 2013 a Londra da una casa editrice di testi... (continua)
Arrangement / Arrangiamento:
Gabriel Yacoub / Malicorne
Album: L'extraordinaire tour de France
d'Adélard Rousseau, dit
Nivernais La Clef des Cœurs,
Compagnon charpentier du Devoir [1978]
Come (quasi) sempre per le canzoni popolari “ristrutturate” dai Malicorne, è praticamente inutile cercare negli album dei riferimenti storici precisi. Non erano del resto, e non sono mai stati, dei “folkloristi” nel senso autentico del termine, bensì dei musicisti che intendevano reimpiantare un discorso musicale assai moderno su una tradizione molto antica e ricca. Per andare a saperne qualcosa di più e di meglio su questa canzone, probabilmente sei-settecentesca, siamo quindi dovuti ricorrere a un “forgotten book”, vale a dire l’Histoire de la chanson populaire en France di Julien Tiersot, pubblicato nel 1889 e ripubblicato nel 2013 a Londra da una casa editrice di testi... (continua)
Partons chers compagnons, le devoir nous l’ordonne
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 + CCG/AWS Staff 12/2/2016 - 06:20
Il testo così come dato in Histoire de la chanson populaire en France di Julien Tiersot (1889):
LA CONDUITE
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 12/2/2016 - 07:46
12 febbraio 2016
Due parole del traduttore. Si tratta di una versione letterale del testo proposto dai Malicorne, ma la versione data da Julien Tiersot non ne differisce che lievissimamente. Tale traduzione può quindi servire agevolmente per entrambi i testi.
Due parole del traduttore. Si tratta di una versione letterale del testo proposto dai Malicorne, ma la versione data da Julien Tiersot non ne differisce che lievissimamente. Tale traduzione può quindi servire agevolmente per entrambi i testi.
L’APPRENDISTATO
(continua)
(continua)
La "traducanzone" italiana di Andrea Buriani
"Cover di "La Conduite", canzone popolare francese, interpretata egregiamente da i Malicorne - Traducanzone in italiano di Andrea Buriani. E' una delle più note canzoni contro la guerra francesi." (Andrea Buriani)
Nota. Nella sua "traducanzone", qui Andrea Buriani ha preso però qualche abbaglio. A parte "il faut se battre aux champs", per il quale si rimanda all'introduzione (è il verso che probabilmente ingenera l'equivoco della "partenza del soldato"), c'è anche la "strada ferrata": in francese, "marcher [le] grand train" significa "andare, marciare a grande andatura, a andatura molto veloce" (così come "marcher bon train" significa "andare, marciare di buon passo"). Sarebbe stato del resto un po' difficile che un soldato del '6 o '700 fosse andato in treno. Però, va detto, Andrea Buriani ha trasformato la canzone in una vera canzone contro la guerra, anche se non è questa la sua origine; e come tale la accogliamo volentieri qua. [RV]
"Cover di "La Conduite", canzone popolare francese, interpretata egregiamente da i Malicorne - Traducanzone in italiano di Andrea Buriani. E' una delle più note canzoni contro la guerra francesi." (Andrea Buriani)
Nota. Nella sua "traducanzone", qui Andrea Buriani ha preso però qualche abbaglio. A parte "il faut se battre aux champs", per il quale si rimanda all'introduzione (è il verso che probabilmente ingenera l'equivoco della "partenza del soldato"), c'è anche la "strada ferrata": in francese, "marcher [le] grand train" significa "andare, marciare a grande andatura, a andatura molto veloce" (così come "marcher bon train" significa "andare, marciare di buon passo"). Sarebbe stato del resto un po' difficile che un soldato del '6 o '700 fosse andato in treno. Però, va detto, Andrea Buriani ha trasformato la canzone in una vera canzone contro la guerra, anche se non è questa la sua origine; e come tale la accogliamo volentieri qua. [RV]
LA STRADA FERRATA
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 + CCG/AWS Staff 12/2/2016 - 08:01
Agli amici "malicorniani" vorrei dedicare questa rarità che risale al.....1555!
Flavio Poltronieri 23/2/2016 - 20:08
Grazie Flavio e ricorda: mangia sano, mangia bene, mangia solo le cilegie :D
krzyś 24/2/2016 - 02:10
Allora, visto che K mi manda i suoi agresti consigli, invio una curiosità che riguarda questa canzone: quello che sembra un rumore di passi in realtà è ottenuto premendo i pugni in una ciotola piena di ghiaia....
Flavio Poltronieri 5/3/2017 - 11:53
La complainte du coureur de bois
Il titolo che avete inserito è sbagliato (coupeur è da correggere con coureur). La melodia di quest'altro incomparabile canto a cappella trae origine da Navire de Bayonne mentre il testo racconta di un trapper del Grande Nord canadese che il gruppo sceglie di per l'occasione di individuare come un taglialegna.
Ricordo che quello stesso 1978 i Malicorne incisero proprio N d B (che è invece il tragico resoconto di un naufragio) assieme a La Bamboche accoppiandolo a Paye Paysan in apertura di un LP prodotto dalla Ballon Noir di Hugues de Courson a beneficio delle vittime della famosa, maledetta Marée Noire Amoco Cadiz . Tutti i proventi dell'operazione discografica furono versati a diverse società ecologiste e i relativi diritti d'autore ad associazioni per la protezione della natura.
Ricordo che quello stesso 1978 i Malicorne incisero proprio N d B (che è invece il tragico resoconto di un naufragio) assieme a La Bamboche accoppiandolo a Paye Paysan in apertura di un LP prodotto dalla Ballon Noir di Hugues de Courson a beneficio delle vittime della famosa, maledetta Marée Noire Amoco Cadiz . Tutti i proventi dell'operazione discografica furono versati a diverse società ecologiste e i relativi diritti d'autore ad associazioni per la protezione della natura.
Flavio Poltronieri 8/2/2017 - 09:27
Il coureur des bois (letteralmente "corridore dei boschi") era un contrabbandiere della Nuova Francia implicato nel commercio delle pelli con gli amerindiani.
Flavio Poltronieri 8/2/2017 - 22:59
Ciao Flavio,
però non credo che in questo caso c'entrino i contrabbandieri di pellicce del nord America... Forse il significato può essere inteso più letteralmente come "colui che percorre i boschi" e, quindi, "boscaiolo".
Saluti
però non credo che in questo caso c'entrino i contrabbandieri di pellicce del nord America... Forse il significato può essere inteso più letteralmente come "colui che percorre i boschi" e, quindi, "boscaiolo".
Saluti
Bernart Bartleby 9/2/2017 - 09:06
Sembra un po' la famosa battuta: Come si chiama il taglialegna russo? Andrej Peribosky... :-P
L'Anonimo Toscano del XXI Secolo 9/2/2017 - 09:32
Ciao cari. Mi pare che la canzone voglia più che altro descrivere uno stato d'animo. Il resto è un pretesto. Un contenitore di secondaria importanza. C è in rete una interessante interpretazione dal vivo in solo di Gabriel che descrive dettagliatamente il brano. Adelard penso sia un rappresentante di molte figure. Il mio intervento parte essenzialmente dall' correzione del titolo, il resto è aggiunto per completezza di intervento.....sapete bene voi che pochi parlano di canzoni di questo tipo e unire le forze e le conoscenze o riordinare le informazioni può sempre eventualmente facilitare qualcuno
Flavio Poltronieri 9/2/2017 - 10:09
Caro Riccardo, fatto interessante e credo abbastanza inedito è che la foto della copertina sia presa da un vagone originale dell'Orient-Express, presso il Musée du chemin de fer (SNCF) e che il personaggio che rappresenta il nostro caro Adélard altro non è che un manichino di cera raffigurante Gesù e recuperato dal Museo Grevin, che si trova in Boulevard Montmartre a Parigi.
Flavio Poltronieri 26/2/2017 - 11:30
La fiancée du timbalier
Caro Riccardo, vorei contribuire ricordando che la scelta di musicare una poesia del padre del Romanticismo francese Victor Hugo, non era del tutto casuale: ne "Les Orientales" pubblicato nel 1829, figurano parecchie ballate nello stile dei canti popolari.
Per questa interpretazione i Malicorne si affidarono ad un arrangiatore esterno, Jean-Daniel Mercier, che introdusse ottoni e percussioni pieni di vigore. Il gruppo suona un po' "progressive" e sono evidenti i richiami all'aria di Alison Gross degli altrettanto immensi Steeleye Span.
Per questa interpretazione i Malicorne si affidarono ad un arrangiatore esterno, Jean-Daniel Mercier, che introdusse ottoni e percussioni pieni di vigore. Il gruppo suona un po' "progressive" e sono evidenti i richiami all'aria di Alison Gross degli altrettanto immensi Steeleye Span.
Flavio Poltronieri 26/2/2017 - 11:05
La fille aux chansons, ou Marion s'y promène [Isabeau s'y promène; Sur le bord de l'eau et alia]
Canzone popolare (Île-de-France/Francia occidentale/Québec)
Chanson populaire (Île-de-France/France de l'ouest/Québec)
Riarrangiamento: Gabriel Yacoub / Malicorne
Arrangement: Gabriel Yacoub / Malicorne
Album: Malicorne II "Le mariage anglais" (1975)
Canto / Chant: Gabriel Yacoub / Marie Sauvet
La fille aux chansons, o Marion s'y promène proviene dal secondo album “numerato” dei Malicorne, Malicorne II ("Le mariage anglais") del 1975, ed è, in assoluto, uno dei brani più impressionanti del gruppo. Anche per la durata, che supera i dieci minuti; ma sono dieci minuti di affresco musicale, dove la melodia tradizionale è stata rielaborata in maniera veramente superba e ipnotica fondendo le armonie antiche con la lezione del progressive allora più moderno, di modo che il brano assume le fattezze di una vera e propria suite. La continua ripetizione dei refrain (“Sur les bords de la France”,... (continua)
Chanson populaire (Île-de-France/France de l'ouest/Québec)
Riarrangiamento: Gabriel Yacoub / Malicorne
Arrangement: Gabriel Yacoub / Malicorne
Album: Malicorne II "Le mariage anglais" (1975)
Canto / Chant: Gabriel Yacoub / Marie Sauvet
La fille aux chansons, o Marion s'y promène proviene dal secondo album “numerato” dei Malicorne, Malicorne II ("Le mariage anglais") del 1975, ed è, in assoluto, uno dei brani più impressionanti del gruppo. Anche per la durata, che supera i dieci minuti; ma sono dieci minuti di affresco musicale, dove la melodia tradizionale è stata rielaborata in maniera veramente superba e ipnotica fondendo le armonie antiche con la lezione del progressive allora più moderno, di modo che il brano assume le fattezze di una vera e propria suite. La continua ripetizione dei refrain (“Sur les bords de la France”,... (continua)
Marion s'y promène
(continua)
(continua)
3/11/2015 - 02:51
Temo che stiamo andando un po' troppo verso il chanty, cioè il canto marinaresco : ) canto marinaresco
Ma son sbagliabile come si sa...
(krzyś)
Ma son sbagliabile come si sa...
(krzyś)
Tutti siamo sbagliabili, ma si dice "shanty". Buon kompleannów!
Innanzi tutto la versione di House Carpenter che preferisco è senza dubbio quella dei Pentangle presente su Basket of Light. Grazie Riccardo, grande come sempre! Marion é stata la prima canzone che ho ascoltatato e per lungo tempo la mia canzone preferita dei Malicorne e mi ha accompagnato durante tutta la gioventù, superfluo aggiungere che la voce di Gabriel Yacoub conteneva un fascino misterioso che forse non ho mai del tutto compreso...poi un giorno dopo aver cantato per anni e anni queste canzoni (specilmente amate quelle provenienti dalla regione del Berry) decise di scriversele da solo. Una sera di febbraio di molti anni fa le nostre strade si sono incrociate, giusto il tempo per deliziarmi con una delle mie canzoni preferite di Brel, "Regarde bien, petit" un meraviglioso racconto dark dove appare una misteriosa visione probabilmente ispirata a Don Chisciotte della Mancha, manco a dirlo uno dei più arcani brani del grande Jacques.
Flavio Poltronieri 3/11/2015 - 17:02
Beh, come dimenticarla la House Carpenter dei Pentangle...?
Credo meno nota, ma decisamente sorprendente è la versione cantata nientepopodimeno che da Bob Dylan:
Se poi ci fossero dei dubbi che la ballata appartiene da tempo solo alla tradizione americana, come parecchie altre, ecco la versione di Clarence Ashley registrata nel 1928, che può essere quella che preferisco io:
Quanto a Nina, Nina, son barcaiolo si sarà notato che la versione veneta che ho dato è assolutamente incompleta. Purtroppo non ho trovato quella cantata da Riccardo Marasco nel famoso libro-album "Chi cerca trova" del 1977, e di cui ho citato il testo a memoria. Mi è dispiaciuto parecchio.
(P.S. Se per caso ti ritrovassi a incrociare Gabriel Yacoub, portagli i saluti da parte di un ... signor nessuno, vale a dire il sottoscritto, che da tutta una vita incrocia ogni cosa in perfetta solitudine).
Saluti cari.
Credo meno nota, ma decisamente sorprendente è la versione cantata nientepopodimeno che da Bob Dylan:
Se poi ci fossero dei dubbi che la ballata appartiene da tempo solo alla tradizione americana, come parecchie altre, ecco la versione di Clarence Ashley registrata nel 1928, che può essere quella che preferisco io:
Quanto a Nina, Nina, son barcaiolo si sarà notato che la versione veneta che ho dato è assolutamente incompleta. Purtroppo non ho trovato quella cantata da Riccardo Marasco nel famoso libro-album "Chi cerca trova" del 1977, e di cui ho citato il testo a memoria. Mi è dispiaciuto parecchio.
(P.S. Se per caso ti ritrovassi a incrociare Gabriel Yacoub, portagli i saluti da parte di un ... signor nessuno, vale a dire il sottoscritto, che da tutta una vita incrocia ogni cosa in perfetta solitudine).
Saluti cari.
Riccardo Venturi 3/11/2015 - 23:23
A proposito di Jacqui McShee: era giusto ospite a Sanremo pochi giorni fa...
Tra gli altri anche gli Steeleye Span hanno registrato una versione (tutt'altro che memorabile) di Demon Lover, nel loro disco del 1975 Commoner's Crown, utilizzando questo testo:
"Where have you been, my long lost love,
This seven long years and more?”
“Seeking gold for thee, my love,
And riches of great store.”
“I might have married a king's daughter
Far, far beyond the sea.
But I refused the golden crown
All for the love of thee.”
“What have you to keep me with
If I with you should go?
If I forsake my husband dear
And my young son also?”
(Chorus)
I'll show you where the white lilies grow
On the banks of Italy,
I'll show you where the white fishes swim
At the bottom of the sea.
“Seven ships all on the sea,
The eighth brought me to land,
With four and twenty mariners
And music on every hand.”
She... (continua)
Tra gli altri anche gli Steeleye Span hanno registrato una versione (tutt'altro che memorabile) di Demon Lover, nel loro disco del 1975 Commoner's Crown, utilizzando questo testo:
"Where have you been, my long lost love,
This seven long years and more?”
“Seeking gold for thee, my love,
And riches of great store.”
“I might have married a king's daughter
Far, far beyond the sea.
But I refused the golden crown
All for the love of thee.”
“What have you to keep me with
If I with you should go?
If I forsake my husband dear
And my young son also?”
(Chorus)
I'll show you where the white lilies grow
On the banks of Italy,
I'll show you where the white fishes swim
At the bottom of the sea.
“Seven ships all on the sea,
The eighth brought me to land,
With four and twenty mariners
And music on every hand.”
She... (continua)
Flavio Poltronieri 4/11/2015 - 17:08
Caro Riccardo, conosco benissimo la pratica dell'incrociare in solitudine: è la più affascinante e redditizia che ci sia!
Flavio Poltronieri 4/11/2015 - 17:11
Certo che mi sono andato un po' a (ri)vedere l'elenco sterminato degli interpreti dell'House Carpenter/James Harris e veramente ci si potrebbe riempire tre album interi. Altrettanto sterminato sarebbe l'elenco delle ballate con protagonista, per così dire "the maid on the shore" (naturalmente esiste anche una ballata esattamente con questo titolo, che guardacaso è stata interpretata dai Pentangle). Si tratta di un "commonplace" talmente radicato nella cultura popolare britannica, da aver travalicato assai il campo del canto e della ballata popolare; la fanciulla solitaria che cammina sulla riva del mare è entrata ad esempio nelle arti figurative, si pensi ad esempio a Aubrey Beardsley.
Riccardo Venturi 4/11/2015 - 22:38
Scusate la pignoleria: "the maid on the shore" non è stata interpretata dai Pentangle bensì dal John Renbourn Group (che aveva comunque alla voce sempre Jacqui McShee) e apre il loro secondo e ultimo disco in studio "The Enchanted Garden" del 1980
(Flavio Poltronieri)
(Flavio Poltronieri)
Assolutamente vero e casomai sono io che devo scusarmi per l'imprecisione; succede quando si va esclusivamente a memoria, e a volte mi fido un po' troppo... (rv)
Caro Riccardo, sono molto affezionato a questo brano, non vorrei sbagliarmi ma credo sia stato addirittura il primo che ho ascoltato del gruppo, capivo poco in quel tempo del francese ma fu un bene, perchè quando si è ragazzi l'immaginazione vola a mille....mi ero convinto allora che fosse un ratto piratesco, l'interpretazione dei Malicorne mi seduceva più di tutte le altre canzoni anche se la musica era veramente gracile rispetto a molte delle loro interpretazioni.
E' molto curioso il ricordo di Laurent Vercambre al proposito, più o meno lui raccontò: registrammo in quattro l'accompagnamento ritmico di Marion, una penitenza di quindici strofe con accordi iper-lenti che non finiva mai. Quando finalmente terminammo, riscoltando il risultato, ci rendemmo conto costernati che c'era uno spazio vuoto, un respiro un po' più lungo, un leggero ritardo sull'accordo che seguiva...non era possibile... (continua)
E' molto curioso il ricordo di Laurent Vercambre al proposito, più o meno lui raccontò: registrammo in quattro l'accompagnamento ritmico di Marion, una penitenza di quindici strofe con accordi iper-lenti che non finiva mai. Quando finalmente terminammo, riscoltando il risultato, ci rendemmo conto costernati che c'era uno spazio vuoto, un respiro un po' più lungo, un leggero ritardo sull'accordo che seguiva...non era possibile... (continua)
Flavio Poltronieri 26/2/2017 - 10:47
Chantier d'été
Caro Riccardo, non è Gabriel a cantarla, bensì Olivier Kowalski. E fu la sua prima volta all'interno del gruppo (inizialmente a dire il vero avrebbe dovuto farlo Marie). La fisarmonica così evocativa è un "piano à bretelle" che nel brano mescola le sue particolari sonorità con un piano a coda e un sintetizzatore. Le parole del testo ispireranno Marc Lavoine per il successo nel 1985 di "Elle a des yeux revolver".
Flavio Poltronieri 9/2/2017 - 11:06
Malicorne: Dormeur
[1986]
Paroles et musique: Gabriel Yacoub / Malicorne
Testo e musica: Gabriel Yacoub / Malicorne
Album: Les cathédrales de l'industrie
Come ho detto in questo commento, domani 4 febbraio è il compleanno di Gabriel Yacoub, che compie 64 anni (when I am 64...). Vorrei continuare questo particolare e personale hommage d'anniversaire proponendo questa canzone, che mi ossessiona non so da quanti anni. Mi ossessiona perché, come tutte le cose della mia vita, al tempo stesso mi rimanda ad altro e a me stesso, al lontano e al vicino, all'incomprensione costellata di bagliori di comprensione; Gabriel Yacoub, in breve. Che cos'è, insomma, Dormeur? Potrebbe, chissà, sembrare una sorta di parallelo, o di séguito, del Fannullone di De André (e Paolo Villaggio); ma non è una favola. E' un testo cupo, e duro in alcuni punti, che della favola non ha niente e che invece ha tutto della tragedia umana... (continua)
Paroles et musique: Gabriel Yacoub / Malicorne
Testo e musica: Gabriel Yacoub / Malicorne
Album: Les cathédrales de l'industrie
Come ho detto in questo commento, domani 4 febbraio è il compleanno di Gabriel Yacoub, che compie 64 anni (when I am 64...). Vorrei continuare questo particolare e personale hommage d'anniversaire proponendo questa canzone, che mi ossessiona non so da quanti anni. Mi ossessiona perché, come tutte le cose della mia vita, al tempo stesso mi rimanda ad altro e a me stesso, al lontano e al vicino, all'incomprensione costellata di bagliori di comprensione; Gabriel Yacoub, in breve. Che cos'è, insomma, Dormeur? Potrebbe, chissà, sembrare una sorta di parallelo, o di séguito, del Fannullone di De André (e Paolo Villaggio); ma non è una favola. E' un testo cupo, e duro in alcuni punti, che della favola non ha niente e che invece ha tutto della tragedia umana... (continua)
Il y a les dormeurs ceux qui dorment tout le temps
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 3/2/2017 - 16:51
Caro Riccardo vorrei integrare il tuo interessante contributo. Il gruppo non "decise di cambiare strada" semplicemente perché il gruppo all'epoca non esisteva più.
Gabriel era negli Stati Uniti e progettava un disco da solo che fosse adatto al pubblico americano, ne aveva in mente anche un altro per il pubblico francese ma purtroppo le case discografiche contattate non furono disponibili. Finalmente Gilber Castro fondatore della Celluloid si mostrò interessato a patto che l'album uscisse sotto nome dei Malicorne, senza dubbio più vendibili. Fu così che a malincuore nel febbraio del 1986 contatto' gli ultimi compari con l'intento di mettere insieme una specie di Malicorne per l'occasione. Marie non voleva partecipare ma un disco senza di lei non avrebbe mai potuto uscire a nome Malicorne. Così infine accetto' portando un paio di vecchie canzoni che Gabriel riarrangio' ovvero "Robe blanche,... (continua)
Gabriel era negli Stati Uniti e progettava un disco da solo che fosse adatto al pubblico americano, ne aveva in mente anche un altro per il pubblico francese ma purtroppo le case discografiche contattate non furono disponibili. Finalmente Gilber Castro fondatore della Celluloid si mostrò interessato a patto che l'album uscisse sotto nome dei Malicorne, senza dubbio più vendibili. Fu così che a malincuore nel febbraio del 1986 contatto' gli ultimi compari con l'intento di mettere insieme una specie di Malicorne per l'occasione. Marie non voleva partecipare ma un disco senza di lei non avrebbe mai potuto uscire a nome Malicorne. Così infine accetto' portando un paio di vecchie canzoni che Gabriel riarrangio' ovvero "Robe blanche,... (continua)
Flavio Poltronieri 3/2/2017 - 17:43
La fille soldat
Verso fine luglio del 1973 Gabriel Y stava raggiungendo Stivell in Bretagna (in occasione di una delle sue ultime apparizioni in seno al suo gruppo, ovvero il secondo Kertalg Festival).Era in macchina con la moglie Marie Sauvet e l'amico Hughes de Courson e la loro direzione era Moëlan-sur-Mer, situato nel dipartimento del Finistère. La decisione di formare un nuovo gruppo era già stata presa ma ancora stavano pensando a come chiamarlo quando attraversarono il villaggio di Malicorne-sur-Sarthe, nei pressi di Mans. Questo nome significa "svolte pericolose" e fa riferimento ai meandri che appunto il fiume Sarthe compie proprio in prossimità del borgo abitato. Il misto di sonorità poetica e l'inquitudine evocata affascinò non poco Yacoub, che aveva scartato dapprima Saulge Violine e poi Merlicorne e fu così che si decise senza altro indugio per MALICORNE.
Flavio Poltronieri 1/2/2017 - 18:26
Les cathédrales de l'industrie
Quando Gabriel Yacoub canta "andrò in queste città dell'inferno dell'est che portano tutte nomi d'angelo" l'immagine richiama gli altoforni di Uckange,Gandrange e Florange en Lorraine che stavano chiudendo una dopo l'altra.
Flavio Poltronieri 11/1/2017 - 14:19
Belle Françoise
Belle Françoise
Music : Tom Theuns, Wim Claeys
Lyrics : Traditional Canadian
La canzone è tratta dal cd Kabonka del 2002 del gruppo belga, anche questo prodotto da Gabriel Yacoub che partecipa vocalmente da par suo. La penultima riga è messa tra parentesi perché non viene cantata pur facendo parte del testo...
Music : Tom Theuns, Wim Claeys
Lyrics : Traditional Canadian
La canzone è tratta dal cd Kabonka del 2002 del gruppo belga, anche questo prodotto da Gabriel Yacoub che partecipa vocalmente da par suo. La penultima riga è messa tra parentesi perché non viene cantata pur facendo parte del testo...
C'est la belle Francoise, lon gai
(continua)
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 20/12/2015 - 22:03
Je resterai ici
les trois raisons les plus impérieuses qui poussent le monde à bouger sont tragiques à différents titres
ce sont les guerres, la quête d’une vie meilleure ou celle de la gloire
dans tous les cas la conséquence est un exil
exhumée des archives pseudo malicorniennes [les cathédrales de l’industrie, 1986, était destiné à être mon premier album d’auteur, mais la maison de disques en décida autrement …], cette chanson retrouve ici son intention première de simplicité
j’en suis heureux
Gabriel Yacoub
ce sont les guerres, la quête d’une vie meilleure ou celle de la gloire
dans tous les cas la conséquence est un exil
exhumée des archives pseudo malicorniennes [les cathédrales de l’industrie, 1986, était destiné à être mon premier album d’auteur, mais la maison de disques en décida autrement …], cette chanson retrouve ici son intention première de simplicité
j’en suis heureux
Gabriel Yacoub
10/12/2015 - 22:17
Tra de record
[1995]
Nel disco intitolato “A toun souléi”, con Fabrizio De André, Dori Ghezzi, Alan Stivell, Franco Mussida, Gabriel Yacoub ed il Jabbar Karyagdy trio, ensemble azero che accompagna Li Troubaires nel brano qui presentato.
Testo trovato su Via del Campo
Nel disco intitolato “A toun souléi”, con Fabrizio De André, Dori Ghezzi, Alan Stivell, Franco Mussida, Gabriel Yacoub ed il Jabbar Karyagdy trio, ensemble azero che accompagna Li Troubaires nel brano qui presentato.
Testo trovato su Via del Campo
I.à qu'un chamin sus terro,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/10/2015 - 09:59
×