El cuarto poder
Parole e musica di Chicho Sánchez Ferlosio
Una canzone inedita cantata da lui stesso a cappella nel corso di una puntata de “La Clave”, un programma giornalistico condotto da José Luis Balbín andato in onda sulla TV nazionale spagnola a partire dai primissimi anni della “transizione democratica”, quando il cadavere del Caudillo era ancora caldo. Nel corso di quella puntata in studio con Ferlosio c'erano anche José Antonio Labordeta, Carlos Cano e Javier Krahe.
Una canzone su una delle differenze sostanziali tra dittatura e democrazia, la separazione dei poteri, e sulla constatazione che per fortuna, anche sotto la dittatura, c'è sempre chi ha coraggio di esprimere il proprio dissenso e la protesta. Non certo attraverso la TV, che viene facilmente controllata dai potenti di turno per via della tecnologia e degli investimenti necessari al suo funzionamento, ma attraverso certa stampa e certa radio (e oggi certe presenze nel Web), voci che mai possono essere spente del tutto.
Una canzone inedita cantata da lui stesso a cappella nel corso di una puntata de “La Clave”, un programma giornalistico condotto da José Luis Balbín andato in onda sulla TV nazionale spagnola a partire dai primissimi anni della “transizione democratica”, quando il cadavere del Caudillo era ancora caldo. Nel corso di quella puntata in studio con Ferlosio c'erano anche José Antonio Labordeta, Carlos Cano e Javier Krahe.
Una canzone su una delle differenze sostanziali tra dittatura e democrazia, la separazione dei poteri, e sulla constatazione che per fortuna, anche sotto la dittatura, c'è sempre chi ha coraggio di esprimere il proprio dissenso e la protesta. Non certo attraverso la TV, che viene facilmente controllata dai potenti di turno per via della tecnologia e degli investimenti necessari al suo funzionamento, ma attraverso certa stampa e certa radio (e oggi certe presenze nel Web), voci che mai possono essere spente del tutto.
Yo iba mirando la enciclopedia
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/9/2017 - 21:58
Compañeros
(1978)
Trentanove anni fa, il 24 gennaio 1977, in uno dei peggiori attentati fascisti che segnarono la Spagna nel periodo di transizione dopo la morte del dittatore, morirono cinque avvocati di sinistra noti come gli avvocati di Atocha. Nella strage risultarono implicati anche neofascisti italiani, nonché l'organizzazione segreta Gladio.
I nomi delle vittime: Luis J. Benavides (assassinato); Alejandro Ruiz (ferito); Enrique Valdelvira (assassinato); Javier Sauquillo (assassinato); Luis Ramos (ferito); Mª Dolores García (ferita); Serafín Holgado (assassinato); Miguel Sarabia (ferita); Ángel Rodríguez (assassinato)
L'attuale sindaca di Madrid, Manuela Carmena scampò all'attentato perché Luis Javier Benavides le aveva chiesto di utilizzare il suo ufficio per una riunione. Per saperne di più Wikipedia e La Zamarra de Gustavo che ha scritto 4 anni fa un ampio articolo su questa vicenda, dedicando alla memoria dei cinque uccisi questa canzone di Labordeta.
Trentanove anni fa, il 24 gennaio 1977, in uno dei peggiori attentati fascisti che segnarono la Spagna nel periodo di transizione dopo la morte del dittatore, morirono cinque avvocati di sinistra noti come gli avvocati di Atocha. Nella strage risultarono implicati anche neofascisti italiani, nonché l'organizzazione segreta Gladio.
I nomi delle vittime: Luis J. Benavides (assassinato); Alejandro Ruiz (ferito); Enrique Valdelvira (assassinato); Javier Sauquillo (assassinato); Luis Ramos (ferito); Mª Dolores García (ferita); Serafín Holgado (assassinato); Miguel Sarabia (ferita); Ángel Rodríguez (assassinato)
L'attuale sindaca di Madrid, Manuela Carmena scampò all'attentato perché Luis Javier Benavides le aveva chiesto di utilizzare il suo ufficio per una riunione. Per saperne di più Wikipedia e La Zamarra de Gustavo che ha scritto 4 anni fa un ampio articolo su questa vicenda, dedicando alla memoria dei cinque uccisi questa canzone di Labordeta.
Compañero, compañero,
(continua)
(continua)
24/1/2016 - 23:34
Con el sudor de tu frente
José Antonio Labordeta - Joaquín Carbonell
Pascual se crió menudo
(continua)
(continua)
inviata da adriana 24/12/2015 - 16:23
Banderas rotas
[1989]
Album:Trilce
Album:Trilce
Banderas Rotas. Cuasimemorias
Autor: José Antonio Labordeta
Editorial: La Esfera de los Libros
Año de publicación: 2001
Banderas rotas son las memorias o, mejor cuasimemorias como prefiere el autor, de un ser humano, nacidas a veces en el coracón y otras en el cerebro. El currículo estrambótico de una generación idealista que vivió el salvaje conflicto de la guerra civil y la interminable posguerra y se ocupó de menesteres inútiles como derrocar una dictadura y llevar a cabo el largo peregrinar de la democracia.
Autor: José Antonio Labordeta
Editorial: La Esfera de los Libros
Año de publicación: 2001
Banderas rotas son las memorias o, mejor cuasimemorias como prefiere el autor, de un ser humano, nacidas a veces en el coracón y otras en el cerebro. El currículo estrambótico de una generación idealista que vivió el salvaje conflicto de la guerra civil y la interminable posguerra y se ocupó de menesteres inútiles como derrocar una dictadura y llevar a cabo el largo peregrinar de la democracia.
He puesto sobre mi mesa
(continua)
(continua)
inviata da adriana 27/7/2014 - 20:24
Casida del llanto
[prima metà degli anni 30]
Versi di Federico Garcia Lorca, dalla raccolta poetica intitolata “Diván del Tamarit”, un progetto iniziato fin dai primi anni 20 ma di cui il poeta non vide la luce, ammazzato dai fascisti il 19 agosto del 1936. L’opera fu pubblicata per la prima volta nel 1940 a Buenos Aires.
Musica di Carlos Cano, dal disco intitolato come la raccolta di Lorca, pubblicato nel 1998, nel centenario della nascita del poeta. Con la collaborazione di Leo Brouwer, della Orquesta Filarmónica de Londres, della corale basca Orfeón Donostiarra, di Fernando Bellver, Mario Hernández, Javier Krahe, Paco Ibáñez, Luis Pastor, José Antonio Labordeta e Santiago Auserón.
“… Ningún hombre verdadero cree ya en esta zarandaja del arte puro. En este momento dramático del mundo, el artista debe llorar y reír con su pueblo. Hay que dejar el ramo de azucenas y meterse en el fango hasta... (continua)
Versi di Federico Garcia Lorca, dalla raccolta poetica intitolata “Diván del Tamarit”, un progetto iniziato fin dai primi anni 20 ma di cui il poeta non vide la luce, ammazzato dai fascisti il 19 agosto del 1936. L’opera fu pubblicata per la prima volta nel 1940 a Buenos Aires.
Musica di Carlos Cano, dal disco intitolato come la raccolta di Lorca, pubblicato nel 1998, nel centenario della nascita del poeta. Con la collaborazione di Leo Brouwer, della Orquesta Filarmónica de Londres, della corale basca Orfeón Donostiarra, di Fernando Bellver, Mario Hernández, Javier Krahe, Paco Ibáñez, Luis Pastor, José Antonio Labordeta e Santiago Auserón.
“… Ningún hombre verdadero cree ya en esta zarandaja del arte puro. En este momento dramático del mundo, el artista debe llorar y reír con su pueblo. Hay que dejar el ramo de azucenas y meterse en el fango hasta... (continua)
He cerrado mi balcón
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 4/6/2013 - 17:29
Para qué sirvió
En 1989, Labordeta ya se lo preguntaba en su disco Trilce. Hoy, a 85 años de su ejecución, nos lo seguimos preguntando.
La Zamarra de Gustavo
La Zamarra de Gustavo
Si tu vida se hace
(continua)
(continua)
23/8/2012 - 23:50
Percorsi:
Sacco e Vanzetti
¿Qué fue de los cantautores?
[2012]
Album:¿Qué fue de los cantautores?
El mundo de la cultura se une en torno a Luis Pastor en el vídeo de la canción «¿Qué fue de los cantautores?»
Más de cien profesionales relevantes del mundo de la cultura y el espectáculo se han unido en torno a Luis Pastor y aparecen en el vídeo de la canción ¿Qué fue de los cantautores? para reivindicar la figura del cantautor y su vigencia en la sociedad actual.
Cada uno de estos más de cien artistas (exactamente 106) protagoniza un verso de la canción que da título al nuevo álbum de Luis Pastor, que se publica el 6 de marzo de 2012, en un vídeo en el que aparecen músicos (Miguel Ríos, Rosendo, Pedro Guerra, Ismael Serrano, Carmen Linares, El Chojín, Negri, Javier Álvarez, Pablo Guerrero, Frank-T, Paco Ibáñez, El Langui, Martirio, Elisa Serna); bailaoras (María Pagés); actrices (María Botto, Ana Fernández, Vicky Peña, Nieve de Medina, Maite... (continua)
Album:¿Qué fue de los cantautores?
El mundo de la cultura se une en torno a Luis Pastor en el vídeo de la canción «¿Qué fue de los cantautores?»
Más de cien profesionales relevantes del mundo de la cultura y el espectáculo se han unido en torno a Luis Pastor y aparecen en el vídeo de la canción ¿Qué fue de los cantautores? para reivindicar la figura del cantautor y su vigencia en la sociedad actual.
Cada uno de estos más de cien artistas (exactamente 106) protagoniza un verso de la canción que da título al nuevo álbum de Luis Pastor, que se publica el 6 de marzo de 2012, en un vídeo en el que aparecen músicos (Miguel Ríos, Rosendo, Pedro Guerra, Ismael Serrano, Carmen Linares, El Chojín, Negri, Javier Álvarez, Pablo Guerrero, Frank-T, Paco Ibáñez, El Langui, Martirio, Elisa Serna); bailaoras (María Pagés); actrices (María Botto, Ana Fernández, Vicky Peña, Nieve de Medina, Maite... (continua)
Éramos tan libertarios,
(continua)
(continua)
inviata da adriana 24/3/2012 - 07:59
Rosa rosae
[1976]
Album “Cantes de la tierra adentro”
Testo trovato su Cancioneros.com
Canzone del 1976, quando il cadavere del Caudillo era ancora caldo, quando il suo fantasma ancora terrorizzava la Spagna, quando a chi si era beccato la guerra e quasi 40 anni di regime non sembrava ancora vero che fosse finita…
Album “Cantes de la tierra adentro”
Testo trovato su Cancioneros.com
Canzone del 1976, quando il cadavere del Caudillo era ancora caldo, quando il suo fantasma ancora terrorizzava la Spagna, quando a chi si era beccato la guerra e quasi 40 anni di regime non sembrava ancora vero che fosse finita…
Rosa, rosae
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 2/12/2011 - 13:35
No te quedes en la puerta
[1976]
Album “Cantes de la tierra adentro”
Testo trovato su Cancioneros.com
“Non startene sulla porta tu che hai costruito questa casa, che hai lavorato questa terra… Con che diritto ti costringono sulla porta costoro, in nome di chi ti privano dei frutti della tua fatica costoro che nemmeno esistevano quando tu costruivi questa tua casa e seminavi questa tua terra?”
Album “Cantes de la tierra adentro”
Testo trovato su Cancioneros.com
“Non startene sulla porta tu che hai costruito questa casa, che hai lavorato questa terra… Con che diritto ti costringono sulla porta costoro, in nome di chi ti privano dei frutti della tua fatica costoro che nemmeno esistevano quando tu costruivi questa tua casa e seminavi questa tua terra?”
No te quedes en la puerta
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 2/12/2011 - 13:16
El milagro de Lamberto (Parábola al modo brechtiano)
[1976]
Album “Cantes de la tierra adentro”
Testo trovato su Cancioneros.com
Storia di Lamberto il contadino che, mentre si reca al campo, viene fermato da un centurione romano (= un soldato americano) che lo informa della requisizione della sua terra. Lamberto non si fa intimidire e gli risponde a tono, che sono solo degli imperialisti e che la sua terra non finirà come il Cile o il Vietnam…
Il soldato lo passa a fil di spada (= lo crivella di colpi)
Lamberto va a tener compagnia a Santa Engrazia, la nobildonna che fu martirizzata nel 303 a Saragozza per aver avuto l’ardire di chiedere a Daciano, sgherro di Diocleziano, di smetterla di perseguitare e massacrare i cristiani.
Album “Cantes de la tierra adentro”
Testo trovato su Cancioneros.com
Storia di Lamberto il contadino che, mentre si reca al campo, viene fermato da un centurione romano (= un soldato americano) che lo informa della requisizione della sua terra. Lamberto non si fa intimidire e gli risponde a tono, che sono solo degli imperialisti e che la sua terra non finirà come il Cile o il Vietnam…
Il soldato lo passa a fil di spada (= lo crivella di colpi)
Lamberto va a tener compagnia a Santa Engrazia, la nobildonna che fu martirizzata nel 303 a Saragozza per aver avuto l’ardire di chiedere a Daciano, sgherro di Diocleziano, di smetterla di perseguitare e massacrare i cristiani.
El milagro de Lamberto
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 2/12/2011 - 12:09
Nonato
[1987]
Album “Qué vamos a hacer”
Testo trovato su Cancioneros.com
Storia di un bimbo che non volle chiamarsi Federico e che non uscì dal “buco” per non dover vedere e/o subire gli orrori del mondo degli uomini…
Album “Qué vamos a hacer”
Testo trovato su Cancioneros.com
Storia di un bimbo che non volle chiamarsi Federico e che non uscì dal “buco” per non dover vedere e/o subire gli orrori del mondo degli uomini…
Dijo que no,
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 2/12/2011 - 11:40
En el nombre del Señor
En 1985, José Antonio Labordeta grabó su disco titulado "Aguantando el temporal" y en él incorporó una magnífica canción titulada "En el nombre del Señor". Es una canción cargada de historia en la que van apareciendo personajes como Reagan (Presidente de los Estados Unidos), Gorbachov, Narciso Serra (Ministro de Defensa con el gobierno de Felipe González) y Jomeini.
En esta canción Labordeta plantea una alianza, o complicidad, que el algún momento existió y que, desde luego, debería existir siempre con la Iglesia, en lo que se refiere a la condena de las asesinas y crueles guerra, y de las malditas armas.
Fernando Lucini, Cantemos como quien respira.
En esta canción Labordeta plantea una alianza, o complicidad, que el algún momento existió y que, desde luego, debería existir siempre con la Iglesia, en lo que se refiere a la condena de las asesinas y crueles guerra, y de las malditas armas.
Fernando Lucini, Cantemos como quien respira.
Monseñor ha dicho
(continua)
(continua)
15/9/2011 - 18:06
Desobediencia civil
JOSÉ ANTONIO LABORDETA en su disco "Qué queda de ti, qué queda de mí" (1984) grabó su canción "Desobediencia civil" en la que se manifestó claramente contra la guerra, contra el armamento y, más concretamente, contra la OTAN.
Fernando Lucini Cantemos como quien respira
Fernando Lucini Cantemos como quien respira
Les devuelvo el DNI
(continua)
(continua)
12/9/2011 - 21:20
Porque avanzamos juntos
[1978]
Album “Que no amanece por nada”
Testo trovato su Cancioneros.com
Canzone d’amore dedicata alla compagna Juana de Grandes e alle tre figlie Ana, Ángela e Paula.
L’amore che aiutò Labordeta prima a sopravvivere negli oscuri anni della dittatura fascista e dopo a combattere affinchè la repressione, la paura e l’odio mai più tornassero…
Album “Que no amanece por nada”
Testo trovato su Cancioneros.com
Canzone d’amore dedicata alla compagna Juana de Grandes e alle tre figlie Ana, Ángela e Paula.
L’amore che aiutò Labordeta prima a sopravvivere negli oscuri anni della dittatura fascista e dopo a combattere affinchè la repressione, la paura e l’odio mai più tornassero…
La escucho trajinar entre los críos.
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 5/10/2010 - 11:34
Percorsi:
Canzoni d'amore contro la guerra
Elegía del misil
[1984]
Album “Qué queda de ti, qué queda de mí”
con La Trinca
Hoy vuelve José Antonio Labordeta cantando contra la guerra, la violencia y el armamentismo; y lo hace a través de su canción titulada "Elegía del misil", tema que también incorporó –al igual que "Desobediencia civil"– a su disco «Que queda de ti, qué queda de mí». En esta canción, como en muchas otras, José Antonio recurre a la sátira y a la ironía como recurso para agudizar su crítica y su inconformismo.
Fernando Lucini, Cantemos como quien respira
Album “Qué queda de ti, qué queda de mí”
con La Trinca
Hoy vuelve José Antonio Labordeta cantando contra la guerra, la violencia y el armamentismo; y lo hace a través de su canción titulada "Elegía del misil", tema que también incorporó –al igual que "Desobediencia civil"– a su disco «Que queda de ti, qué queda de mí». En esta canción, como en muchas otras, José Antonio recurre a la sátira y a la ironía como recurso para agudizar su crítica y su inconformismo.
Fernando Lucini, Cantemos como quien respira
Tú que estas ahí,
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 5/10/2010 - 11:13
Homenaje a Víctor Jara
Repito estas palabras
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 28/10/2009 - 08:13
Percorsi:
Víctor Jara
×
Album “Qué queda de ti, qué queda de mí”
Cori: Joan Manuel Serrat, Luis Eduardo Aute
Apprendo da queste pagine, grazie ad Alessio Lega, della morte del cantautore aragonese.
Spero davvero che l’epitaffio sulla sua lapide sia quel “A la mierda!” con cui Labordeta, da deputato e strenuo difensore del no alla guerra, era solito sfanculare i suoi colleghi favorevoli all’occupazione dell’Iraq.