Francesco Guccini: La collina
Dove finisce la città, dove il rumore se ne va,
(continua)
(continua)
inviata da dq82 21/2/2023 - 15:14
Geordie, or My Geordie Will Be Hanged In A Golden Chain
anonimo
Il seguente piccolo studio integra, ma non sostituisce del tutto, l'introduzione generale alla canzone, redatta originariamente nel 2001. In buona parte non è opera mia, in quanto “ruba” parecchio dalle Terre Celtiche di Cattia Salto (con la speranza che tali frequenti furti che faccio non mi portino, prima o poi, ad essere impiccato come il Geordie del “filone inglese” (q.v.).
LA SAGA DEI GEORDIE
di Riccardo Venturi, 23-1-2020
In generale, Geordie è una ballata, o meglio una serie di ballate angloscozzesi di varie epoche accomunate da un fatto centrale: il protagonista eponimo deve subire un processo, e la sua amante (moglie, fidanzata) cerca di salvarlo implorando per la sua vita. Nel canone Childiano è la ballata n° 209; è invece la n° 90 nel Roud Folk Song Index.
Si tratta di una ballata cantata tradizionalmente in tutto il dominio di lingua inglese, e particolarmente in Inghilterra,... (continua)
LA SAGA DEI GEORDIE
di Riccardo Venturi, 23-1-2020
In generale, Geordie è una ballata, o meglio una serie di ballate angloscozzesi di varie epoche accomunate da un fatto centrale: il protagonista eponimo deve subire un processo, e la sua amante (moglie, fidanzata) cerca di salvarlo implorando per la sua vita. Nel canone Childiano è la ballata n° 209; è invece la n° 90 nel Roud Folk Song Index.
Si tratta di una ballata cantata tradizionalmente in tutto il dominio di lingua inglese, e particolarmente in Inghilterra,... (continua)
Riccardo Venturi 23/1/2021 - 16:39
My Love’s in Germany (My Luve's in Germanie)
[1794?]
Versi prevalentemente attribuiti al poeta scozzese Hector Macneill (1746-1818) ma in realtà – a quanto leggo su Mudcat Café - la paternità è piuttosto incerta, come spesso capita per le canzoni così antiche e sopravvissute da divenire tradizionali.
La melodia viene spesso indicata come la stessa di “Ye Jacobites by Name” di Robert Burns (che di Macneill fu contemporaneo, di una decina d’anni più vecchio), che però è a sua volta tratta da un’aria precedente, dai più individuata in quella di “Germany Thomas”, come per esempio indicato su Electric Scotland. Il suo titolo farebbe riferimento a tal Thomas Traill, un ufficiale originario delle isole scozzesi Orkney che combattè in Germania nella Guerra dei Trent’anni sotto le insegne del re di Svezia Gustav II Adolf. Thomas Traill pare si dilettasse di poesia e canzoni e, a questo punto, potrebbe essere addirittura lui l’autore originale... (continua)
Versi prevalentemente attribuiti al poeta scozzese Hector Macneill (1746-1818) ma in realtà – a quanto leggo su Mudcat Café - la paternità è piuttosto incerta, come spesso capita per le canzoni così antiche e sopravvissute da divenire tradizionali.
La melodia viene spesso indicata come la stessa di “Ye Jacobites by Name” di Robert Burns (che di Macneill fu contemporaneo, di una decina d’anni più vecchio), che però è a sua volta tratta da un’aria precedente, dai più individuata in quella di “Germany Thomas”, come per esempio indicato su Electric Scotland. Il suo titolo farebbe riferimento a tal Thomas Traill, un ufficiale originario delle isole scozzesi Orkney che combattè in Germania nella Guerra dei Trent’anni sotto le insegne del re di Svezia Gustav II Adolf. Thomas Traill pare si dilettasse di poesia e canzoni e, a questo punto, potrebbe essere addirittura lui l’autore originale... (continua)
My luve's in Germanie;
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/1/2016 - 15:54
My Love Has Listed (or the White Cockade)
anonimo
Non poteva mancare la versione di Robert Burns. Nota anche come My love was born in Aberdeen, la melodia è un reel comparsa in stampa nell’Apollo’s Banquet di Playford (1687) con il titolo di “Scots tune”, doveva trattarsi di una danza popolare risalente al 1615-30. La ritroviamo anche in Ancient and Modern Scottish Songs di Herd (1776).
Qui la fanciulla è orgogliosa del suo amore che combatte per la restaurazione degli Stuart nell’ultima rivolta giacobita del 1745.
My love was born in Aberdeen,
(continua)
(continua)
inviata da Cattia Salto 12/9/2015 - 00:30
The Last Hill That Shows You All the Valley
[1973]
Album “A King at Nightfall”
Parole di Clive James
Musica di Pete Atkin
Un testo poetico piuttosto criptico dove però sono evidenti i riferimenti all’avvento del nazismo, alla strage dei nativi nord-americani, alle guerre antiche (persiani e greci alle Termopili) non diverse in ferocia da quelle moderne (americani e giapponesi a Iwo Jima), ai gulag stalinisti (come quello di Kolyma, in Siberia, dove si stima trovarono la morte 3 milioni di deportati) e all’antisemitismo sempre presente in Russia sia al tempo degli zar che in epoca comunista (e ancora ben vigoroso anche ai giorni nostri, aggiungo io) e all’infausto destino di molti uomini buoni che come Cassandra gridano la verità nei deserti mentre sulle mura di Troia volteggiano gli elicotteri da guerra…
Insomma, una canzone dedicata a ciò che il poeta scozzese Robert Burns - nella sua canzone intitolata “Man Was... (continua)
Album “A King at Nightfall”
Parole di Clive James
Musica di Pete Atkin
Un testo poetico piuttosto criptico dove però sono evidenti i riferimenti all’avvento del nazismo, alla strage dei nativi nord-americani, alle guerre antiche (persiani e greci alle Termopili) non diverse in ferocia da quelle moderne (americani e giapponesi a Iwo Jima), ai gulag stalinisti (come quello di Kolyma, in Siberia, dove si stima trovarono la morte 3 milioni di deportati) e all’antisemitismo sempre presente in Russia sia al tempo degli zar che in epoca comunista (e ancora ben vigoroso anche ai giorni nostri, aggiungo io) e all’infausto destino di molti uomini buoni che come Cassandra gridano la verità nei deserti mentre sulle mura di Troia volteggiano gli elicotteri da guerra…
Insomma, una canzone dedicata a ciò che il poeta scozzese Robert Burns - nella sua canzone intitolata “Man Was... (continua)
On the last hill that shows you all the valley
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 11/1/2012 - 14:16
The Slave's Lament
[1792]
Nell’album di Norma Waterson intitolato “Waterson:Carthy”, con Martin ed Eliza Carthy
Testo di Robert Burns
Una canzone che il grande poeta e compositore scozzese Robert Burns scrisse solo qualche anno dopo aver rischiato di accettare, essendo in gravi difficoltà finanziarie, un impiego di contabile presso un’impresa di trafficanti di schiavi in Giamaica. All’epoca infatti non c’era ancora un gran interesse dell’opinione pubblica sul tema dell’abolizionismo, anzi, lo schiavismo era percepito come un dato di fatto quasi naturale (la prima organizzazione abolizionista in Inghilterra fu fondata dalla chiesa quacchera nel 1783).
Comunque, a giudicare dal testo del brano, forse fu anche il suo egualitarismo (oltre che, sicuramente, a ragioni più di ordine economico e logistico) ad impedire a Burns di mettersi al servizio di un mercante di schiavi.
Nell’album di Norma Waterson intitolato “Waterson:Carthy”, con Martin ed Eliza Carthy
Testo di Robert Burns
Una canzone che il grande poeta e compositore scozzese Robert Burns scrisse solo qualche anno dopo aver rischiato di accettare, essendo in gravi difficoltà finanziarie, un impiego di contabile presso un’impresa di trafficanti di schiavi in Giamaica. All’epoca infatti non c’era ancora un gran interesse dell’opinione pubblica sul tema dell’abolizionismo, anzi, lo schiavismo era percepito come un dato di fatto quasi naturale (la prima organizzazione abolizionista in Inghilterra fu fondata dalla chiesa quacchera nel 1783).
Comunque, a giudicare dal testo del brano, forse fu anche il suo egualitarismo (oltre che, sicuramente, a ragioni più di ordine economico e logistico) ad impedire a Burns di mettersi al servizio di un mercante di schiavi.
It was in sweet Senegal that my foes did me enthral,
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 18/11/2010 - 10:48
The Recruiting Service Drum
[1978]
Album “Burn the Witch”
Testo del poeta scozzese Robert Tannahill (1774-1810), trovato su The Balladeers
Robert Tannahill è stato un poeta e musicista contemporaneo di Robert Burns ma non altrettanto famoso, anche perché distrusse gran parte della sua produzione prima di suicidarsi, nel 1810. Probabilmente Tannahill era inadatto alla vita in una società come quella scozzese dell’epoca, tutta fondata su contrapposizioni violente (Stuart vs. Orange, cattolici contro protestanti,…) e con una cultura impregnata di militarismo, marzialità e culto degli eroi. Nel 1809 scrisse ad un suo amico integratosi nella milizia del Renfrewshire: “Non vedo la fine di questo sistema di guerra”… Forse proprio per questo non trovò di meglio che porre fine alla propria esistenza gettandosi nel Paisley Canal.
Album “Burn the Witch”
Testo del poeta scozzese Robert Tannahill (1774-1810), trovato su The Balladeers
Robert Tannahill è stato un poeta e musicista contemporaneo di Robert Burns ma non altrettanto famoso, anche perché distrusse gran parte della sua produzione prima di suicidarsi, nel 1810. Probabilmente Tannahill era inadatto alla vita in una società come quella scozzese dell’epoca, tutta fondata su contrapposizioni violente (Stuart vs. Orange, cattolici contro protestanti,…) e con una cultura impregnata di militarismo, marzialità e culto degli eroi. Nel 1809 scrisse ad un suo amico integratosi nella milizia del Renfrewshire: “Non vedo la fine di questo sistema di guerra”… Forse proprio per questo non trovò di meglio che porre fine alla propria esistenza gettandosi nel Paisley Canal.
I hate the drums discordant sound,
(continua)
(continua)
inviata da The Lone Ranger 12/5/2010 - 11:35
MacPherson's Lament
[1700]
Album “Before and After” (1967)
Si narra che le strofe originali di questa canzone siano state scritte dal bandito e musicista gypsy scozzese Jamie Macpherson (o James MacPherson) poco prima di essere impiccato. “MacPherson's Lament”, o “M'Pherson's Rant”, era già uno standard popolare quando nel 1788 il grande poeta Robert Burns ne riscrisse i versi reintitolandola “M'Pherson's Farewell” ma conservando la melodia originaria, anch’essa composta dall’autore e protagonista di questa che è ancora oggi – insieme a Johnny Faa, or The Gypsy Laddie di cui, non a caso, condivide la tematica di fondo - una delle ballate scozzesi più famose.
Del “Lamento di MacPherson” esistono innumerevoli versioni e moltissimi sono gli artisti ad averla nel proprio repertorio. Difficile stabilire chi l’abbia incisa per primo. Io l’ho attribuita arbitrariamente ad Hamish Imlach, ma avrei potuto anche assegnarla... (continua)
Album “Before and After” (1967)
Si narra che le strofe originali di questa canzone siano state scritte dal bandito e musicista gypsy scozzese Jamie Macpherson (o James MacPherson) poco prima di essere impiccato. “MacPherson's Lament”, o “M'Pherson's Rant”, era già uno standard popolare quando nel 1788 il grande poeta Robert Burns ne riscrisse i versi reintitolandola “M'Pherson's Farewell” ma conservando la melodia originaria, anch’essa composta dall’autore e protagonista di questa che è ancora oggi – insieme a Johnny Faa, or The Gypsy Laddie di cui, non a caso, condivide la tematica di fondo - una delle ballate scozzesi più famose.
Del “Lamento di MacPherson” esistono innumerevoli versioni e moltissimi sono gli artisti ad averla nel proprio repertorio. Difficile stabilire chi l’abbia incisa per primo. Io l’ho attribuita arbitrariamente ad Hamish Imlach, ma avrei potuto anche assegnarla... (continua)
Farewell, ye dungeons dark and strong, farewell, farewell to thee
(continua)
(continua)
inviata da The Lone Ranger 6/5/2010 - 09:06
Percorsi:
Pena di morte: omicidio del potere
Song Of The Abolitionist
[1841]
Sulla melodia di Auld Lang Syne del poeta scozzese settecentesco Robert Burns.
In “Anti-Slavery Melodies”, raccolta di canti abolizionisti curata da Jairus Lincoln (1794-1882) e stampata da Elijah B. Gill (1808-1874) a Boston nel 1843.
William Lloyd Garrison è stato una delle più importanti figure del movimento americano per l’abolizione della schiavitù. Giornalista, fondò nel 1831 il settimanale “The Liberator”, i cui articoli erano tutti incentrati sulla lotta contro la schiavitù. Due anni più tardi Garrison fu tra i fondatori dell’American Anti-Slavery Society. La sua posizione rispetto alla schiavitù non aveva le “sfumature” di tanti altri abolizionisti moderati suoi contemporanei… Garrison era un non-violento, convinto che la battaglia contro la schiavitù e per l’emancipazione degli afroamericani dovesse essere combattuta con metodi pacifici, ma era al tempo stesso un radicale,... (continua)
Sulla melodia di Auld Lang Syne del poeta scozzese settecentesco Robert Burns.
In “Anti-Slavery Melodies”, raccolta di canti abolizionisti curata da Jairus Lincoln (1794-1882) e stampata da Elijah B. Gill (1808-1874) a Boston nel 1843.
William Lloyd Garrison è stato una delle più importanti figure del movimento americano per l’abolizione della schiavitù. Giornalista, fondò nel 1831 il settimanale “The Liberator”, i cui articoli erano tutti incentrati sulla lotta contro la schiavitù. Due anni più tardi Garrison fu tra i fondatori dell’American Anti-Slavery Society. La sua posizione rispetto alla schiavitù non aveva le “sfumature” di tanti altri abolizionisti moderati suoi contemporanei… Garrison era un non-violento, convinto che la battaglia contro la schiavitù e per l’emancipazione degli afroamericani dovesse essere combattuta con metodi pacifici, ma era al tempo stesso un radicale,... (continua)
I am an Abolitionist! I glory in the name;
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 18/3/2010 - 11:45
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1970
L'isola non trovata
"Profonde scuse, ovviamente, a Guido Gozzano e a Salinger, rispettivamente per "L'isola non trovata" e per "La collina". Sarò mai perdonato?"
L'ispirazione della canzone è il libro "Il giovane Holden" (1951) di J.D. Salinger; titolo originale "The Catcher in the Rye". Il riferimento è ad una canzone di Robert Burns citata nel libro.
Holden: "Sai quella canzone che fa «Se scendi tra i campi di segale, e ti prende al volo qualcuno»? Io vorrei ...
Phoebe: "Dice «Se scendi tra i campi di segale, e ti viene incontro qualcuno» è una poesia. Di Robert Burns
Holden: "Lo so che è una poesia di Robert Burns."
Però aveva ragione lei. Dice proprio «Se scendi tra i campi di segale, e ti viene incontro qualcuno». Ma allora non lo sapevo.
Holden: "Credevo che dicesse «e ti prende al volo qualcuno» - dissi - Ad ogni modo, mi immagino sempre tutti questi... (continua)