Autore Kate Bush
Pull Out the Pin
1982
Album The Dreaming
Backing vocals: David Gilmour
Il punto di vista di un soldato vietcong che combatte contro gli americani nella giungla. Non ha bisogno del radar, usa l'olfatto. Sente l'odore degli yankee da lontano.
I saw this incredible documentary by this Australian cameraman who went on the front line in Vietnam, filming from the Vietnamese point of view, so it was very biased against the Americans. He said it really changed him, because until you live on their level like that, when it's complete survival, you don't know what it's about. He's never been the same since, because it's so devastating, people dying all the time.
The way he portrayed the Vietnamese was as this really crafted, beautiful race. The Americans were these big, fat, pink, smelly things who the Vietnamese could smell coming for miles because of the tobacco and cologne. It was devastating, because you got... (continua)
Album The Dreaming
Backing vocals: David Gilmour
Il punto di vista di un soldato vietcong che combatte contro gli americani nella giungla. Non ha bisogno del radar, usa l'olfatto. Sente l'odore degli yankee da lontano.
I saw this incredible documentary by this Australian cameraman who went on the front line in Vietnam, filming from the Vietnamese point of view, so it was very biased against the Americans. He said it really changed him, because until you live on their level like that, when it's complete survival, you don't know what it's about. He's never been the same since, because it's so devastating, people dying all the time.
The way he portrayed the Vietnamese was as this really crafted, beautiful race. The Americans were these big, fat, pink, smelly things who the Vietnamese could smell coming for miles because of the tobacco and cologne. It was devastating, because you got... (continua)
Just as we hit the green
(continua)
(continua)
6/4/2020 - 22:52
Mná na hÉireann
[metà del 700 / 1969]
Versi del poeta nordirlandese Peadar Ó Doirnín (1704–1796).
Musica del compositore Seán Ó Riada, nativo di Cork, sud Irlanda.
Interpretata da moltissimi artisti. Le versioni più famose sono quella strumentale dei Chieftains del 1973, utilizzata da Stanley Kubrick nella colonna sonora di uno dei suoi capolavori. “Barry Lyndon” del 1975; quella di Alan Stivell del 1995; quella di Kate Bush, nella compilation intitolata “Common Ground – Voices of Modern Irish Music” del 1996.
Un’ irish rebel song nella quale il poeta immagina l’Irlanda, e l’Ulster in particolare, come una donna bella e generosa, angariata, depredata e violentata dal dominatore inglese (“fear gan Bhéarla, dubhghránna cróin”, “un uomo malvagio che non parla nemmeno l’inglese”, con riferimento ai re d’Inghilterra Giorgio I o II che erano sassoni di Hannover e con l’inglese pare se la cavassero molto male)... (continua)
Versi del poeta nordirlandese Peadar Ó Doirnín (1704–1796).
Musica del compositore Seán Ó Riada, nativo di Cork, sud Irlanda.
Interpretata da moltissimi artisti. Le versioni più famose sono quella strumentale dei Chieftains del 1973, utilizzata da Stanley Kubrick nella colonna sonora di uno dei suoi capolavori. “Barry Lyndon” del 1975; quella di Alan Stivell del 1995; quella di Kate Bush, nella compilation intitolata “Common Ground – Voices of Modern Irish Music” del 1996.
Un’ irish rebel song nella quale il poeta immagina l’Irlanda, e l’Ulster in particolare, come una donna bella e generosa, angariata, depredata e violentata dal dominatore inglese (“fear gan Bhéarla, dubhghránna cróin”, “un uomo malvagio che non parla nemmeno l’inglese”, con riferimento ai re d’Inghilterra Giorgio I o II che erano sassoni di Hannover e con l’inglese pare se la cavassero molto male)... (continua)
Tá bean in Éirinn a phronnfadh séad domh is mo sháith le n-ól
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 26/11/2013 - 09:42
Percorsi:
I conflitti Irlandesi
Don't Give Up
1986
So
Don't Give Up è un singolo di Peter Gabriel cantato insieme a Kate Bush pubblicato nel 1986 ed estratto dall'album So. Il singolo trascorse undici settimane nella classifica del UK Top 75 nel 1986, piazzandosi alla nona posizione. Descrive la disperazione di un uomo che si sente isolato e sconfitto dal sistema economico, e il supporto e il consiglio saggio è cantato da Kate Bush nel ritornello. Don't Give Up, parla di disoccupazione e povertà: la canzone è una critica diretta alla politica interna condotta dall'allora primo ministro britannico Margaret Thatcher.
So
Don't Give Up è un singolo di Peter Gabriel cantato insieme a Kate Bush pubblicato nel 1986 ed estratto dall'album So. Il singolo trascorse undici settimane nella classifica del UK Top 75 nel 1986, piazzandosi alla nona posizione. Descrive la disperazione di un uomo che si sente isolato e sconfitto dal sistema economico, e il supporto e il consiglio saggio è cantato da Kate Bush nel ritornello. Don't Give Up, parla di disoccupazione e povertà: la canzone è una critica diretta alla politica interna condotta dall'allora primo ministro britannico Margaret Thatcher.
In this proud land we grew up strong
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 9/4/2013 - 18:27
Nowhere To Run To
Da "Once" del 1990.
La canzone parla delle torture e della morte che l’uomo infligge agli animali, che sia la vivisezione, la sperimentazione su cavie, gatti, cani, scimmie di cosmetici, farmaci, tecniche chirurgiche e quant’altro serva al “progresso” dell’umanità, cioè al Mercato (penso alla vicenda dei beagles del laboratorio Green Hill, a giudizio in appello in questi giorni…), o che sia un canile illegale, di quelli che sempre più frequentemente vengono scoperti, anche qui da noi, veri e propri campi di sterminio o di addestramento di cani destinati ai combattimenti illegali…
Qualcosa sull’album da cui il brano è tratto, “Once” del 1990, che include anche la controversa e profetica The Black Cloud Of Islam, canzone “abbandonata” anch’essa e su cui meriterà senz’altro ritornare.
“Once” è un album importante per diversi motivi. Intanto perché Roy Harper ci lavorò insieme ad alcuni altri... (continua)
La canzone parla delle torture e della morte che l’uomo infligge agli animali, che sia la vivisezione, la sperimentazione su cavie, gatti, cani, scimmie di cosmetici, farmaci, tecniche chirurgiche e quant’altro serva al “progresso” dell’umanità, cioè al Mercato (penso alla vicenda dei beagles del laboratorio Green Hill, a giudizio in appello in questi giorni…), o che sia un canile illegale, di quelli che sempre più frequentemente vengono scoperti, anche qui da noi, veri e propri campi di sterminio o di addestramento di cani destinati ai combattimenti illegali…
Qualcosa sull’album da cui il brano è tratto, “Once” del 1990, che include anche la controversa e profetica The Black Cloud Of Islam, canzone “abbandonata” anch’essa e su cui meriterà senz’altro ritornare.
“Once” è un album importante per diversi motivi. Intanto perché Roy Harper ci lavorò insieme ad alcuni altri... (continua)
I'm a rabbit on fire
(continua)
(continua)
inviata da Renato Stecca 24/8/2009 - 23:17
Percorsi:
Guerra agli animali
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Da / From "Never For Ever"
"Sognatori dell'Esercito" venne pubblicata il 22 settembre 1980 e ha raggiunto la posizione numero 16 nella UK Singles Chart. La canzone parla degli effetti della guerra e di una madre che piange il suo giovane figlio, ucciso durante manovre militari. Rattristata dalla sua morte inutile, lei combatte con il suo senso di colpa per quello che avrebbe potuto fare per impedirlo. Il brano rappresenta un cambiamento rispetto alle opere precedenti, in quanto è caratterizzato da un tempo di valzer.
(Tigerlily)
This song is about a young man who has just been killed in a war. He joined the Army because he didn't know what else to do with his life, and became just another casualty. It's a very depressing and effective anti-war song. (thanks, Jacquie - Sparks, NV)
Actually,Addison,although it is true that I certainly am not right all of the time,I believe I am... (continua)