Spring Song
[1941]
Versi di Harry Schachter
Musica di Earl Robinson
Trovo il brano in un paio di compilation, quella proveniente dalla DDR intitolata “Das Andere Amerika” (1966) e la più recente “Songs For Political Action - Folk Music And The American Left 1926 – 1953” (sempre tedesca ma del 1996)
Sicuramente una delle canzoni contro la guerra e pacifiste più sfigate della Storia.
Paul Robeson la incise nel maggio del 1941… Il 22 giugno Hitler invase l’Unione Sovietica… Il 7 luglio un contingente americano sbarcava in Islanda a sostegno delle truppe britanniche, primo assaggio del coinvolgimento degli Stati Uniti nel conflitto, formalizzato poi a dicembre dopo l’attacco giapponese a Pearl Harbor…
La “Canzone della Primavera” la cantarono veramente in pochi e per poco…
Versi di Harry Schachter
Musica di Earl Robinson
Trovo il brano in un paio di compilation, quella proveniente dalla DDR intitolata “Das Andere Amerika” (1966) e la più recente “Songs For Political Action - Folk Music And The American Left 1926 – 1953” (sempre tedesca ma del 1996)
Sicuramente una delle canzoni contro la guerra e pacifiste più sfigate della Storia.
Paul Robeson la incise nel maggio del 1941… Il 22 giugno Hitler invase l’Unione Sovietica… Il 7 luglio un contingente americano sbarcava in Islanda a sostegno delle truppe britanniche, primo assaggio del coinvolgimento degli Stati Uniti nel conflitto, formalizzato poi a dicembre dopo l’attacco giapponese a Pearl Harbor…
La “Canzone della Primavera” la cantarono veramente in pochi e per poco…
Oh, I wonder will we be at war this spring.
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/2/2016 - 11:37
Memorial Day Massacre
[1937]
Parole e musica di Earl Robinson
Ripresa da Tom Glazer nel 1975 per il suo disco “Songs of Steel and Struggle: The Story of the Steelworkers” edito dalla Folkways Records.
Chicago, 30 maggio 1937. I lavoratori della fabbrica di acciaio Republic Iron and Steel Company protestavano contro il fatto che il loro boss, Tom Girdler, si rifiutava di applicare il nuovo contratto appena siglato tra padroni e sindacato. Si decise per una manifestazione proprio nel giorno del Memorial Day. Un corteo partì dalla sede del sindacato e si diresse verso lo stabilimento della Republic Steel.
Sul tragitto i lavoratori vennero fermati da un drappello di poliziotti: “Get off the field or I'll put a bullet in your back!”, lo dissero e lo fecero… Spararono sulla folla, alla schiena, uccidendo 10 manifestanti e ferendone gravemente altre decine.
Ma, nonostante le evidenze documentali – con tanto di... (continua)
Parole e musica di Earl Robinson
Ripresa da Tom Glazer nel 1975 per il suo disco “Songs of Steel and Struggle: The Story of the Steelworkers” edito dalla Folkways Records.
Chicago, 30 maggio 1937. I lavoratori della fabbrica di acciaio Republic Iron and Steel Company protestavano contro il fatto che il loro boss, Tom Girdler, si rifiutava di applicare il nuovo contratto appena siglato tra padroni e sindacato. Si decise per una manifestazione proprio nel giorno del Memorial Day. Un corteo partì dalla sede del sindacato e si diresse verso lo stabilimento della Republic Steel.
Sul tragitto i lavoratori vennero fermati da un drappello di poliziotti: “Get off the field or I'll put a bullet in your back!”, lo dissero e lo fecero… Spararono sulla folla, alla schiena, uccidendo 10 manifestanti e ferendone gravemente altre decine.
Ma, nonostante le evidenze documentali – con tanto di... (continua)
On the dark Republic’s bloody ground
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/1/2016 - 14:10
Casey Jones, the Union Scab
[1912]
Parole di Joe Hill
Sulla melodia de “The Ballad of Casey Jones” di Eddie Newton (su testo di Wallace Saunders e T. Lawrence Seibert, 1900)
Testo trovato su Folk Archive
Interpretata da Earl Robinson, Pete Seeger ed Utah Phillips, tra gli altri.
In questa canzone l’agitatore Joe Hill osa parodiare ferocemente la canzone dedicata ad uno degli eroi statunitensi per eccellenza, il macchinista ferroviere Casey Jones che nell’aprile del 1900, dopo aver lanciato la sua locomotiva alla massima velocità per arrivare a destinazione all’ora prevista, avvedutosi dell’inevitabile scontro con un altro locomotore in sosta sullo stesso binario, anziché fare lo “Schettino” si adoperò a cercare di frenare la macchina e ridurre gli effetti dell’impatto. Sacrificò sé stesso ma salvò la vita dei passeggeri.
Per Joe Hill, Casey Jones non è affatto un eroe. In fondo è proprio lui ad aver lanciato il... (continua)
Parole di Joe Hill
Sulla melodia de “The Ballad of Casey Jones” di Eddie Newton (su testo di Wallace Saunders e T. Lawrence Seibert, 1900)
Testo trovato su Folk Archive
Interpretata da Earl Robinson, Pete Seeger ed Utah Phillips, tra gli altri.
In questa canzone l’agitatore Joe Hill osa parodiare ferocemente la canzone dedicata ad uno degli eroi statunitensi per eccellenza, il macchinista ferroviere Casey Jones che nell’aprile del 1900, dopo aver lanciato la sua locomotiva alla massima velocità per arrivare a destinazione all’ora prevista, avvedutosi dell’inevitabile scontro con un altro locomotore in sosta sullo stesso binario, anziché fare lo “Schettino” si adoperò a cercare di frenare la macchina e ridurre gli effetti dell’impatto. Sacrificò sé stesso ma salvò la vita dei passeggeri.
Per Joe Hill, Casey Jones non è affatto un eroe. In fondo è proprio lui ad aver lanciato il... (continua)
The Workers on the S. P. line to strike sent out a call;
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/10/2014 - 11:49
Centralia, 1989
[1989]
Album "Washington Notebook"
Scritta in occasione dei 70 anni dal cosiddetto "Centralia Massacre"
Questa canzone è dedicata a Wesley Everest (1890-1919), un boscaiolo dell'Oregon, veterano della prima guerra mondiale e attivista del sindacato Industrial Workers of the World (IWW).
L'11 novembre 1919, a Centralia (Washington), durante le celebrazioni per il giorno dell'armistizio, membri della American Legion, un'associazione di veterani invasati e fascistoidi, attaccò la locale camera del lavoro, sede dell'IWW, dei "Reds". Wesley Everest e i suoi compagni si difesero e durante gli scontri 4 aggressori rimasero uccisi. Pare che Everest li avesse avvertiti dicendo loro: "I fought for democracy in France and I'm going to fight for it here. The first man that comes in this hall, why, he's going to get it."
Everest fu arrestato per l'omicidio di due dei 4 uomini uccisi.
Poco dopo... (continua)
Album "Washington Notebook"
Scritta in occasione dei 70 anni dal cosiddetto "Centralia Massacre"
Questa canzone è dedicata a Wesley Everest (1890-1919), un boscaiolo dell'Oregon, veterano della prima guerra mondiale e attivista del sindacato Industrial Workers of the World (IWW).
L'11 novembre 1919, a Centralia (Washington), durante le celebrazioni per il giorno dell'armistizio, membri della American Legion, un'associazione di veterani invasati e fascistoidi, attaccò la locale camera del lavoro, sede dell'IWW, dei "Reds". Wesley Everest e i suoi compagni si difesero e durante gli scontri 4 aggressori rimasero uccisi. Pare che Everest li avesse avvertiti dicendo loro: "I fought for democracy in France and I'm going to fight for it here. The first man that comes in this hall, why, he's going to get it."
Everest fu arrestato per l'omicidio di due dei 4 uomini uccisi.
Poco dopo... (continua)
Wesley Everest was a Wobbly -- he fought the Wobbly fight
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 1/10/2009 - 12:07
I Dreamed I Saw Joe Hill Last Night
[1925]
Lyrics by Alfred Hayes
Testo di Alfred Hayes
Music by Earl Robinson (1936)
Musica di Earl Robinson (1936)
Può essere che questa sia, tra trasposizioni e citazioni, una delle canzoni più presenti in questo sito...senza avere una sua propria pagina. Rimediamo oggi inserendola autonomamente e cominciando a raccogliere anche le versioni e gli adattamenti nelle varie lingue, che probabilmente sono in numero considerevole.
Sulla canzone in sé diremo soltanto poche cose, tanto è nota. In origine fu una poesia scritta da Alfred Hayes in occasione del decennale dell'esecuzione di Joe Hill; fu musicata da Earl Robinson nel 1936, divenendo immediatamente una canzone popolare. E una delle più famose di tutti i tempi, si può dire senz'ombra di dubbio. Nel 1937 era cantata come inno dai minatori del Galles in lotta. E' stata interpretata da Paul Robeson, da Pete Seeger, da Joan Baez (a Woodstock... (continua)
Lyrics by Alfred Hayes
Testo di Alfred Hayes
Music by Earl Robinson (1936)
Musica di Earl Robinson (1936)
Può essere che questa sia, tra trasposizioni e citazioni, una delle canzoni più presenti in questo sito...senza avere una sua propria pagina. Rimediamo oggi inserendola autonomamente e cominciando a raccogliere anche le versioni e gli adattamenti nelle varie lingue, che probabilmente sono in numero considerevole.
Sulla canzone in sé diremo soltanto poche cose, tanto è nota. In origine fu una poesia scritta da Alfred Hayes in occasione del decennale dell'esecuzione di Joe Hill; fu musicata da Earl Robinson nel 1936, divenendo immediatamente una canzone popolare. E una delle più famose di tutti i tempi, si può dire senz'ombra di dubbio. Nel 1937 era cantata come inno dai minatori del Galles in lotta. E' stata interpretata da Paul Robeson, da Pete Seeger, da Joan Baez (a Woodstock... (continua)
I dreamed I saw Joe Hill last night,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 16/2/2007 - 15:06
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Broadside #50
Some years ago, I wrote the words of "The House I Live In" which Earl Robinson set to music. It won a fiction Picture Academy Award and has been recorded by a number of artists including Frank Sinatra, Connie Francis, Paul Robeson, Josh White and others. It is not a photographic picture of our country but a reminder of its democratic
potential which must be protected, strengthened, deepened and made available to all people without exception. Here is a parody of the song which may have some use during the weeks prior to Election Day."
LEWIS ALLAN
Una parodia di una famosa canzone di Sinatra, riscritta dall'autore stesso per l'Election day nel lontano 1964... 52 anni dopo può andare bene lo stesso.