Erika
Brlą pą pą, brlą pą pą,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 26/3/2014 - 20:30
Percorsi:
Campi di sterminio
English translation from the Album booklet
ERIKA
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 26/3/2014 - 23:39
27 marzo 2014
Il romanesco “di maniera” della traduzione è chiaramente un'espediente per accentuare l'autentica brutalità di questa canzoncina di prigionieri; e, brutalità per brutalità, la si è voluta portare fino in fondo. Laddove, infatti, il testo polacco da un “colpetto nei reni” e “un colpetto nell'inguine”, si è voluto riportare al vero significato di quei reni e di quell'inguine. Brutalità chiamava altrettanta brutalità, nel campo di concentramento; specificando che essa veniva tutta quanta esercitata sui prigionieri, mentre alla ragazzina figlia del caporione nazista, che assisteva imperterrita a quelle scene con la sua bella uniforme della gioventù femminile hitleriana non veniva certamente torto un capello. [RV]
ERIKA
(continua)
(continua)
Piosenka niezapomniana
Sachsenhausen, 1941.
Lyrics: Aleksander Kulisiewicz
Music: Juliusz Krzemieński (“Piosenka nieaktualna,” 1934)
(Cantata da Mieczysław Fogg)
Sachsenhausen, 1941
Testo: Aleksander Kulisiewicz
Music: Juliusz Krzemieński (“Piosenka nieaktualna”, 1934)
(Performed by Mieczysław Fogg)
On September 1, 1940, to mark the first anniversary of the outbreak of the war, the prisoners of Cell Block 65 organized an evening’s entertainment during which Kulisiewicz performed the prewar hit “Piosenka nieaktualna” (Old-fashioned Song). Hearing this sentimental ballad about a once-popular song caused some prisoners to be overwhelmed with nostalgia. This prompted Kulisiewicz to write a rather more optimistic text, one proclaiming a message of resistance through song.
Il 1° settembre 1940, per segnare il primo anniversario dello scoppio della guerra, i prigionieri del Blocco 65 organizzarono uno spettacolo... (continua)
Lyrics: Aleksander Kulisiewicz
Music: Juliusz Krzemieński (“Piosenka nieaktualna,” 1934)
(Cantata da Mieczysław Fogg)
Sachsenhausen, 1941
Testo: Aleksander Kulisiewicz
Music: Juliusz Krzemieński (“Piosenka nieaktualna”, 1934)
(Performed by Mieczysław Fogg)
On September 1, 1940, to mark the first anniversary of the outbreak of the war, the prisoners of Cell Block 65 organized an evening’s entertainment during which Kulisiewicz performed the prewar hit “Piosenka nieaktualna” (Old-fashioned Song). Hearing this sentimental ballad about a once-popular song caused some prisoners to be overwhelmed with nostalgia. This prompted Kulisiewicz to write a rather more optimistic text, one proclaiming a message of resistance through song.
Il 1° settembre 1940, per segnare il primo anniversario dello scoppio della guerra, i prigionieri del Blocco 65 organizzarono uno spettacolo... (continua)
Wiatr za drutami szepce do snu:
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 24/3/2014 - 17:13
English translation from the Album booklet
UNFORGETTABLE SONG
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 24/3/2014 - 17:23
25 marzo 2014
CANZONE INDIMENTICABILE
(continua)
(continua)
MIECZYSŁAW FOGG
La Piosenka nieaktualna, del 1934, sulla quale si basa questa canzone di Kulisiewicz scritta nel lager di Sachsenhausen, fu uno dei grandi successi d'anteguerra di Mieczysław Fogg. Mieczysław Fogg è stato uno dei più grandi cantanti e compositori polacchi di musica leggera, noto in mezzo mondo; e crediamo che, per svariati motivi, una sua breve biografia non sia fuori luogo in questa pagina. Tutt'altro, come vedremo meglio.
Mieczysław Fogiel era un varsaviese DOC, essendo nato nella capitale polacca (allora nell'Impero Russo) il 30 maggio 1901. Nel 1922, dopo la maturità liceale, andò a lavorare come ferroviere; allo stesso tempo, nelle ore libere cantava nella Corale della chiesa di Sant'Anna a Varsavia. Un amico, Ludwik Sempoliński, lo fece entrare al corso musicale tenuto da Jan Łysakowski, Eugeniusz Mossakowski, Wacław Brzeziński, Ignacy Dygas e altri musicisti di spicco... (continua)
La Piosenka nieaktualna, del 1934, sulla quale si basa questa canzone di Kulisiewicz scritta nel lager di Sachsenhausen, fu uno dei grandi successi d'anteguerra di Mieczysław Fogg. Mieczysław Fogg è stato uno dei più grandi cantanti e compositori polacchi di musica leggera, noto in mezzo mondo; e crediamo che, per svariati motivi, una sua breve biografia non sia fuori luogo in questa pagina. Tutt'altro, come vedremo meglio.
Mieczysław Fogiel era un varsaviese DOC, essendo nato nella capitale polacca (allora nell'Impero Russo) il 30 maggio 1901. Nel 1922, dopo la maturità liceale, andò a lavorare come ferroviere; allo stesso tempo, nelle ore libere cantava nella Corale della chiesa di Sant'Anna a Varsavia. Un amico, Ludwik Sempoliński, lo fece entrare al corso musicale tenuto da Jan Łysakowski, Eugeniusz Mossakowski, Wacław Brzeziński, Ignacy Dygas e altri musicisti di spicco... (continua)
Riccardo Venturi 25/3/2014 - 15:40
Un bellissimo articolo, Riccardo. Unico dubbio, scrivi che fu un compositore. A me, non mi risulta. Studiava canto e fu un cantante, più che altro. Da noi è stato rivisitato in diverse chiavi dalle generazioni succesive. Come l'esempio, mando una cover del gruppo varsaviano Cing G della canzone di Fogg intitolata "Na uliczce mojej" (Nel mio vicolo) dall'album Fogga Ragga
Krzysiek Wrona 25/3/2014 - 16:51
Krakowiaczek 1940
Sachsenhausen, 1940
Lyrics: Aleskander Kulisiewicz
Music: Polish Folksong (unidentified)
Sachsenhausen, 1940
Testo: Aleksander Kulisiewicz
Musica: Canzone popolare polacca (non identificata)
Kulisiewicz generally names the older melodies on which he based his new creations. “Krakowiaczek 1940” is among the exceptions. The melody—introduced in the recording by some virtuoso whistling—is identified only as a folksong. Krakowiaczek literally means little Krakowiak, the emblematic folk song and dance of the Krakow region. But the diminutive form also expresses affection, proclaiming Kulisiewicz’s love for his vanquished native city. The song also honors Dr. Jan Miodoński, a medical professor arrested November 6, 1939, during the Sonderaktion Krakau, the Nazi attempt to crush Polish intellectual life by imprisoning or killing instructors at Krakow’s Jagiellonian University. Deported to... (continua)
Lyrics: Aleskander Kulisiewicz
Music: Polish Folksong (unidentified)
Sachsenhausen, 1940
Testo: Aleksander Kulisiewicz
Musica: Canzone popolare polacca (non identificata)
Kulisiewicz generally names the older melodies on which he based his new creations. “Krakowiaczek 1940” is among the exceptions. The melody—introduced in the recording by some virtuoso whistling—is identified only as a folksong. Krakowiaczek literally means little Krakowiak, the emblematic folk song and dance of the Krakow region. But the diminutive form also expresses affection, proclaiming Kulisiewicz’s love for his vanquished native city. The song also honors Dr. Jan Miodoński, a medical professor arrested November 6, 1939, during the Sonderaktion Krakau, the Nazi attempt to crush Polish intellectual life by imprisoning or killing instructors at Krakow’s Jagiellonian University. Deported to... (continua)
Krakowie, Krakowie,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/3/2014 - 19:26
Percorsi:
Campi di sterminio
English translation from the Album booklet
KRAKOWIACZEK 1940
(continua)
(continua)
inviata da Ryszard Węturysiewicz 21/3/2014 - 19:49
21 marzo 2014
KRAKOWIACZEK 1940
(continua)
(continua)
Amazza, però, son esterrefatto dalle tue nuove traduzioni. A dire poco, perfetto. Mi duole unicamente il mancato riferimento al corallo, nella quarta strofa, ma mi rendo conto che è una cosa al limite der possibile, rendere quel passo in italiano. La tua soluzione è comunque molto bella, poeticamente. A 'sto punto, penzo, che il corso estensivo di perfezionamento di lingua polacca, ce lo possiamo pure risparmiare : D
Sei un grande (spiritualmente, ovviamente, e a parte il tuo fisico ben noto)...grazie, Ricky (il nome che comunque sta a significare - pieno di doti) e because, Ti Salud!
Sei un grande (spiritualmente, ovviamente, e a parte il tuo fisico ben noto)...grazie, Ricky (il nome che comunque sta a significare - pieno di doti) e because, Ti Salud!
Krzysiek Wrona 21/3/2014 - 23:25
Repeta!
Sachsenhausen, 1941.
Lyrics: Aleksander Kulisiewicz
Music: Anonymous (“Precz, precz od nas smutek wszelki!” 1824)
Sachsenhausen, 1941
Testo: Aleksander Kulisiewicz
Musica: Anonimo (“Precz, precz od nas smutek wszelki!”, 1824)
Kulisiewicz recalled that mealtimes at Sachsenhausen offered camp Kapos (inmate overseers) a special opportunity to torment their fellow prisoners. “Second Helping” may present a typical scenario: a starving prisoner’s meager and revolting food ration is served up with beatings by the kitchen steward. Kulisiewicz wrote this while he was quarantined with typhus, remarking how popular it became. Performed with guitar accompaniment, the song would end with a so-called “Parade March”—a burlesque promenade around an imaginary cauldron of rotten-turnip soup.
Kulisiewicz modeled “Repeta” after a Polish students’ song about food, drink, and merriment, “Precz, precz od... (continua)
Lyrics: Aleksander Kulisiewicz
Music: Anonymous (“Precz, precz od nas smutek wszelki!” 1824)
Sachsenhausen, 1941
Testo: Aleksander Kulisiewicz
Musica: Anonimo (“Precz, precz od nas smutek wszelki!”, 1824)
Kulisiewicz recalled that mealtimes at Sachsenhausen offered camp Kapos (inmate overseers) a special opportunity to torment their fellow prisoners. “Second Helping” may present a typical scenario: a starving prisoner’s meager and revolting food ration is served up with beatings by the kitchen steward. Kulisiewicz wrote this while he was quarantined with typhus, remarking how popular it became. Performed with guitar accompaniment, the song would end with a so-called “Parade March”—a burlesque promenade around an imaginary cauldron of rotten-turnip soup.
Kulisiewicz modeled “Repeta” after a Polish students’ song about food, drink, and merriment, “Precz, precz od... (continua)
Stoi Häftling przy repecie,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/3/2014 - 20:31
Percorsi:
Campi di sterminio
English translation from the Album booklet
SECOND HELPING!
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/3/2014 - 20:40
21 marzo 2014
RAZIONE SUPPLEMENTARE
(continua)
(continua)
Chorał z piekła dna
Traduzione tedesca reperita su Kazett - Lyrik, una ricerca del 2001 condotta da Sophie Luise Bauer.
In tedesco nel disco di AA. VV. dedicato ad Alexander Kulisiewicz e intitolato “Lieder aus der Hölle”
CHORAL AUS DER TIEFE DER HÖLLE
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/2/2014 - 14:36
Der Gekreuzigte 1944
[1944]
Scritta da Alexander Kulisiewicz nel lager di Sachsenhausen
Originariamente in polacco, con il titolo “Ukrzyżowany 1944” (che non sono riuscito a reperire in Rete), l’autore ne compose anche una versione in francese, “Le crucifié”, firmandosi con lo pseudonimo di Alex Alicouli, dalle prime sillabe del suo nome e cognome.
Siccome nemmeno la versione in francese sono riuscito a trovare, contribuisco per il momento la traduzione tedesca reperita su Kazett - Lyrik, una ricerca del 2001 condotta da Sophie Luise Bauer.
In tedesco nel disco di AA. VV. dedicato ad Alexander Kulisiewicz e intitolato “Lieder aus der Hölle”
Scritta da Alexander Kulisiewicz nel lager di Sachsenhausen
Originariamente in polacco, con il titolo “Ukrzyżowany 1944” (che non sono riuscito a reperire in Rete), l’autore ne compose anche una versione in francese, “Le crucifié”, firmandosi con lo pseudonimo di Alex Alicouli, dalle prime sillabe del suo nome e cognome.
Siccome nemmeno la versione in francese sono riuscito a trovare, contribuisco per il momento la traduzione tedesca reperita su Kazett - Lyrik, una ricerca del 2001 condotta da Sophie Luise Bauer.
In tedesco nel disco di AA. VV. dedicato ad Alexander Kulisiewicz e intitolato “Lieder aus der Hölle”
Sie kreuzigten Menschen Söhnchen!
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/2/2014 - 12:27
Percorsi:
Campi di sterminio
Konzentrak
Traduzione tedesca trovata su Kazett - Lyrik, una ricerca del 2001 condotta da Sophie Luise Bauer.
Kazett sta per Konzentrationslager, KZ, "K = ka" e "Z = zett"
Nel disco di AA. VV. dedicato ad Alexander Kulisiewicz e intitolato “Lieder aus der Hölle”
Nel disco di AA. VV. dedicato ad Alexander Kulisiewicz e intitolato “Lieder aus der Hölle”
DAS KAZETT
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/2/2014 - 12:00
Mister C
Sachsenhausen, 1940
Lyrics: Aleskander Kulisiewicz
Music: Henryk Wars ("Czarny Jim", 1939)
Sachsenhausen, 1940
Testo: Aleksander Kulisiewicz
Musica: Henryk Wars ("Czarny Jim", 1939)
“Mister C” is Winston Churchill, the cigar-chomping British Prime Minister who, between the fall of France and the United States’ entry into World War II, personified captive Europe’s last hope for defeating the Germans. Written after news reached Sachsenhausen of the demoralizing Allied retreat from Dunkirk in northern France, “Mister C” debuted at a secret gathering in Cell Block 3 where, Kulisiewicz recalls, “the most biting and obscene antifascist satires were performed in several languages.” Certain lines of “Mister C” are purposely obscure. “Isle of Rugia”—the German Baltic island Rügen evokes an ancient borderland clash between Slavic and Germanic groups. “Eastern wind” hints at the prisoners’ hoped-for... (continua)
Lyrics: Aleskander Kulisiewicz
Music: Henryk Wars ("Czarny Jim", 1939)
Sachsenhausen, 1940
Testo: Aleksander Kulisiewicz
Musica: Henryk Wars ("Czarny Jim", 1939)
“Mister C” is Winston Churchill, the cigar-chomping British Prime Minister who, between the fall of France and the United States’ entry into World War II, personified captive Europe’s last hope for defeating the Germans. Written after news reached Sachsenhausen of the demoralizing Allied retreat from Dunkirk in northern France, “Mister C” debuted at a secret gathering in Cell Block 3 where, Kulisiewicz recalls, “the most biting and obscene antifascist satires were performed in several languages.” Certain lines of “Mister C” are purposely obscure. “Isle of Rugia”—the German Baltic island Rügen evokes an ancient borderland clash between Slavic and Germanic groups. “Eastern wind” hints at the prisoners’ hoped-for... (continua)
Roczek wtóry, mój ty Boże,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 4/2/2014 - 17:40
Percorsi:
Campi di sterminio
English translation from the Album booklet
MISTER C
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 4/2/2014 - 18:04
Mi devi credere, Riccardo, che vorrei contribuire più spesso e magari in una maniera un po' più costruttiva, vista la ricchezza degli argomenti e temi trattati quotidianamente sulle CCG, ma è un periodo in cui, fra diversi impegni, mi è difficile trovare il tempo necessario. Lo sai che sono un "deandreiano" è la mia l'ultima uscita kriptica fa la testimonianza di una certa impotenza nella capacità di produrre gli elogi più articolati, ma di fatto il tuo recente testo sulla "Canzone del padre" è stato apprezzato moltissimo da me. E poi, lodare una traduzione inglese, fatta da te, essendo uno che a malapena "bazzica" l'italiano e l'inglese "lo sa in grosso modo", mi è sembrato talmente buffo...che ho concluso, come ho concluso, la frase. Ma sto divagando. Ho notato da tempo la presenza delle canzoni di Kulisiewicz sul sito (di cui, lo devo ammettere, non ne sapevo una ciccha prima), anzi, era... (continua)
Krzysiek Wrona 6/2/2014 - 22:08
Muzulman-Kippensammler
Sachsenhausen, 1940
Lyrics: Aleskander Kulisiewicz
Music: Menashe Oppenheim (“Zulejka,” 1936)
Sachsenhausen, 1940
Testo: Aleksander Kulisiewicz
Musica: Menashe Oppenheim ("Zulejka", 1936)
Kippenstecher (Kippensammler; cigarette-buttcollector), by Wiktor Simiński, postwar. Center figure: “Apparently: Arbeit macht Frei (Work makes you free)? Oh, splendid! We do it!!!” Inset on left: “Free Trade”: Prisoner on left: “Give me bread”; Prisoner on right: “Give me cigarettes.” Inset on right: “Cigarette Manufacture.” USHMM, Kulisiewicz Collection.
”Kippenstecher” (o “Kippensammler”: ciccaiolo, raccoglitore di cicche), di Wiktor Simiński. La figura al centro dice: “Dicono che 'Arbeit macht frei'? Meraviglioso! Noi lo facciamo!!!” Didascalia a sinistra: “Libero commercio”. Il prigioniero a sinistra: “Dammi del pane”; quello a destra: “Dammi delle sigarette”. Didascalia a destra: “Fabbrica... (continua)
Lyrics: Aleskander Kulisiewicz
Music: Menashe Oppenheim (“Zulejka,” 1936)
Sachsenhausen, 1940
Testo: Aleksander Kulisiewicz
Musica: Menashe Oppenheim ("Zulejka", 1936)
Kippenstecher (Kippensammler; cigarette-buttcollector), by Wiktor Simiński, postwar. Center figure: “Apparently: Arbeit macht Frei (Work makes you free)? Oh, splendid! We do it!!!” Inset on left: “Free Trade”: Prisoner on left: “Give me bread”; Prisoner on right: “Give me cigarettes.” Inset on right: “Cigarette Manufacture.” USHMM, Kulisiewicz Collection.
”Kippenstecher” (o “Kippensammler”: ciccaiolo, raccoglitore di cicche), di Wiktor Simiński. La figura al centro dice: “Dicono che 'Arbeit macht frei'? Meraviglioso! Noi lo facciamo!!!” Didascalia a sinistra: “Libero commercio”. Il prigioniero a sinistra: “Dammi del pane”; quello a destra: “Dammi delle sigarette”. Didascalia a destra: “Fabbrica... (continua)
Laszek jestem ja poganin,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 30/1/2014 - 11:28
Percorsi:
Campi di sterminio
Muselmann - Butt Collector
La versione inglese dal Libretto dell'album
English translation from the Album booklet
La versione inglese dal Libretto dell'album
English translation from the Album booklet
MUSELMANN - BUTT COLLECTOR
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 30/1/2014 - 11:56
3 febbraio 2014
Per questa e per tutte le altre traduzioni vale il principio che ho proceduto dalla traduzione inglese; ovviamente, se Krzysiek Wrona vorrà metterci le mani, sarà sempre il benvenuto. Per la traduzione, vista la natura del testo ho usato una specie di romanesco di maniera. Del tutto arbitrariamente, ma servirà forse a riprodurre un po' l'andamento del testo. [RV]
MUSELMANN IL CICCAIOLO
(continua)
(continua)
Maminsynek w koncentraku
Figlio di mamma in KZ
La versione italiana da "La musica dell'altra Italia"
La traduzione è probabilmente di Leoncarlo Settimelli.
Da quanto si apprende nel libretto dell'album, la traduzione in italiano di questa canzone è dovuta con tutta probabilità alla stessa presenza di Kulisiewicz in Italia. Nel 1965 fu invitato a cantare al festival "Le Musiche della Resistenza"; i fascisti collocarono una bomba, che fu disinnescata appena in tempo.
Come specificato nella ”Storia di una pagina”, per circa dieci anni questa traduzione italiana (assieme alla derivata versione francese di Marco Valdo M.I.) è stata l'unica testimonianza di questa canzone presente nel sito; la lasciamo quindi così com'è. Si deve però avvertire che contiene alcune imprecisioni di cui si dà conto:
1. I Volksdeutscher sono in realtà Volksdeutsche;
2. Haftling si scrive in realtà Häftling (“prigioniero”, “internato” in... (continua)
La versione italiana da "La musica dell'altra Italia"
La traduzione è probabilmente di Leoncarlo Settimelli.
Da quanto si apprende nel libretto dell'album, la traduzione in italiano di questa canzone è dovuta con tutta probabilità alla stessa presenza di Kulisiewicz in Italia. Nel 1965 fu invitato a cantare al festival "Le Musiche della Resistenza"; i fascisti collocarono una bomba, che fu disinnescata appena in tempo.
Come specificato nella ”Storia di una pagina”, per circa dieci anni questa traduzione italiana (assieme alla derivata versione francese di Marco Valdo M.I.) è stata l'unica testimonianza di questa canzone presente nel sito; la lasciamo quindi così com'è. Si deve però avvertire che contiene alcune imprecisioni di cui si dà conto:
1. I Volksdeutscher sono in realtà Volksdeutsche;
2. Haftling si scrive in realtà Häftling (“prigioniero”, “internato” in... (continua)
FIGLIO DI MAMMA IN KZ
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 30/1/2014 - 00:28
Storia di una pagina: il capolavoro di Maniula
Nel sito, questa è la pagina n° 766: vale a dire, appartiene al primo periodo dopo le 600 "CCG primitive". Un periodo in cui non venivano ancora registrate automaticamente le date di inserimento; ma poiché la pagina l'avevo fatta io, e io sono "ricomparso" sul sito il 26 settembre 2004, questa pagina ha sicuramente circa dieci anni. E per dieci anni è rimasta con la sola traduzione italiana reperita dal vecchio sito "La musica dell'altra Italia", che poi è il predecessore del Deposito. In una sola pagina, quindi, siamo veramente agli albori di entrambi i siti.
Per dieci anni, fino ad oggi, questa pagina è rimasta scarna, con questa dicitura:
E' la versione italiana (da "La musica de l'Altraitalia") di "Mamysynek w koncentratku", scritta nel 1942. Una canzone tragicamente ironica. Purtroppo ogni ricerca del testo originale polacco si è rivelata... (continua)
Nel sito, questa è la pagina n° 766: vale a dire, appartiene al primo periodo dopo le 600 "CCG primitive". Un periodo in cui non venivano ancora registrate automaticamente le date di inserimento; ma poiché la pagina l'avevo fatta io, e io sono "ricomparso" sul sito il 26 settembre 2004, questa pagina ha sicuramente circa dieci anni. E per dieci anni è rimasta con la sola traduzione italiana reperita dal vecchio sito "La musica dell'altra Italia", che poi è il predecessore del Deposito. In una sola pagina, quindi, siamo veramente agli albori di entrambi i siti.
Per dieci anni, fino ad oggi, questa pagina è rimasta scarna, con questa dicitura:
E' la versione italiana (da "La musica de l'Altraitalia") di "Mamysynek w koncentratku", scritta nel 1942. Una canzone tragicamente ironica. Purtroppo ogni ricerca del testo originale polacco si è rivelata... (continua)
Riccardo Venturi 30/1/2014 - 00:41
Mama's Boy in a Concentration Camp
La versione inglese dal Libretto dell'album
English translation from the Album booklet
La versione inglese dal Libretto dell'album
English translation from the Album booklet
MAMA'S BOY IN A CONCENTRATION CAMP
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 30/1/2014 - 01:35
Holocaust Cantata: Songs From the Camps
[1999]
Cantata per coro misto (S.A.T.B), pianoforte e violoncello
Testi di canti e letture tratti in gran parte dall’archivio musicale “Aleksander Kulisiewicz” dell’United States Holocaust Memorial Museum (USHMM) di Washington, tradotti in inglese a cura di Marcin Zmudzki e Denny Clark. [Riporto solo le parti cantate perché non ho trovato le parti recitate complete, ndr]
Cantata per coro misto (S.A.T.B), pianoforte e violoncello
Testi di canti e letture tratti in gran parte dall’archivio musicale “Aleksander Kulisiewicz” dell’United States Holocaust Memorial Museum (USHMM) di Washington, tradotti in inglese a cura di Marcin Zmudzki e Denny Clark. [Riporto solo le parti cantate perché non ho trovato le parti recitate complete, ndr]
1. The Prisoner Rises
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 21/11/2011 - 13:36
Percorsi:
Campi di sterminio
Siekiera, motyka
[1942]
Canzone di autore anonimo, divenuta subito molto popolare tra i partigiani operanti nei dintorni di Varsavia.
Pubblicata nel 1943 su “Posłuchajcie ludzie...” [Ascoltate, gente], uno dei tanti fogli fatti circolare clandestinamente dalla resistenza e dall’Armia Krajowa polacche.
Testo trovato sul libretto del disco di Kulisiewicz intitolato “Sadly Whisper the Leaves of the Willow: Polish Partisan and Folk Songs”, edito dalla Folkways records nel 1980.
Il termine polacco “łapanka”, nella prima strofa, designa la pratica dei continui rastrellamenti di cui si avvalevano le forze di occupazione naziste per seminare il terrore tra la popolazione civile (quindi, più che con “lock-up”, in inglese sarebbe da tradurre con “roundup”).
Per quanto tempo ancora i cani tedeschi andranno in giro a caccia di esseri umani?
Ma già spira un altro vento, un vento che porta buone notizie: la resistenza... (continua)
Canzone di autore anonimo, divenuta subito molto popolare tra i partigiani operanti nei dintorni di Varsavia.
Pubblicata nel 1943 su “Posłuchajcie ludzie...” [Ascoltate, gente], uno dei tanti fogli fatti circolare clandestinamente dalla resistenza e dall’Armia Krajowa polacche.
Testo trovato sul libretto del disco di Kulisiewicz intitolato “Sadly Whisper the Leaves of the Willow: Polish Partisan and Folk Songs”, edito dalla Folkways records nel 1980.
Il termine polacco “łapanka”, nella prima strofa, designa la pratica dei continui rastrellamenti di cui si avvalevano le forze di occupazione naziste per seminare il terrore tra la popolazione civile (quindi, più che con “lock-up”, in inglese sarebbe da tradurre con “roundup”).
Per quanto tempo ancora i cani tedeschi andranno in giro a caccia di esseri umani?
Ma già spira un altro vento, un vento che porta buone notizie: la resistenza... (continua)
Siekiera, motyka, bimbru szklanka,
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 28/3/2011 - 13:35
Bergen-Belsen moje
[1945]
Musica: Melodia popolare slovacca
Testo: Prigioniero sconosciuto
Music: Slovakian folk melody
Words: Unknown prisoner
Aleksander Kulisiewicz: Songs From The Depths Of Hell
Folkways Records Album N° FSS 37700 (1979)
PDF Booklet Available
Annotated by Peter Wortsman
La copertina dell'album, ispirata a questa canzone, è di Gertrude Degenhardt, moglie di Franz-Josef Degenhardt.
The album cover, inspired by this song, is by Gertrude Degenhardt, Franz-Josef Degenhardt's wife.
Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) was a law student in German-occupied Poland when, in October 1939, he was denounced for anti-fascist writings, arrested by the Gestapo, and sent to the Sachsenhausen concentration camp, near Berlin. An amateur singer and songwriter, Kulisiewicz composed 54 songs during nearly six years of imprisonment at Sachsenhausen. After liberation he remembered his songs, as well... (continua)
Musica: Melodia popolare slovacca
Testo: Prigioniero sconosciuto
Music: Slovakian folk melody
Words: Unknown prisoner
Aleksander Kulisiewicz: Songs From The Depths Of Hell
Folkways Records Album N° FSS 37700 (1979)
PDF Booklet Available
Annotated by Peter Wortsman
La copertina dell'album, ispirata a questa canzone, è di Gertrude Degenhardt, moglie di Franz-Josef Degenhardt.
The album cover, inspired by this song, is by Gertrude Degenhardt, Franz-Josef Degenhardt's wife.
Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) was a law student in German-occupied Poland when, in October 1939, he was denounced for anti-fascist writings, arrested by the Gestapo, and sent to the Sachsenhausen concentration camp, near Berlin. An amateur singer and songwriter, Kulisiewicz composed 54 songs during nearly six years of imprisonment at Sachsenhausen. After liberation he remembered his songs, as well... (continua)
Cóżem ci zawinił?
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 26/1/2009 - 18:24
Percorsi:
Campi di sterminio
Versione inglese dal libretto dell'album
BERGEN-BELSEN MINE
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 26/1/2009 - 18:37
26 gennaio 2009
(dalla versione inglese)
(dalla versione inglese)
BERGEN-BELSEN MIA
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 26/1/2009 - 18:39
BERGEN-BELSEN
Il campo di Bergen-Belsen (o comunemente Belsen) era un campo di concentramento nazista situato nella bassa Sassonia, a sud-est della città di Bergen, vicino a Celle. Tra il 1943 e il 1945 si stima che circa 50 000 persone morirono nel campo, di cui oltre 35 000 di tifo nei primi cinque mesi del 1945.
Il campo di Bergen-Belsen fu aperto per la prima volta nel 1940 come campo per prigionieri di guerra con il nome STALAG XI-C. Fino alla primavera del 1942 circa 18 000 soldati sovietici morirono di fame, freddo e malattie.
Dal 1942 fu utilizzato come campo di concentramento passando sotto il comando delle SS nell’aprile 1943.
Inizialmente campo di detenzione, Aufenthaltslager, da marzo 1944 parte del campo fu designata a ricovero per i prigionieri che arrivavano malati dagli altri campi Erholungslager.
Ad agosto del 1944 circa 8 000 donne prigioniere di diverse nazionalità... (continua)
Il campo di Bergen-Belsen (o comunemente Belsen) era un campo di concentramento nazista situato nella bassa Sassonia, a sud-est della città di Bergen, vicino a Celle. Tra il 1943 e il 1945 si stima che circa 50 000 persone morirono nel campo, di cui oltre 35 000 di tifo nei primi cinque mesi del 1945.
Il campo di Bergen-Belsen fu aperto per la prima volta nel 1940 come campo per prigionieri di guerra con il nome STALAG XI-C. Fino alla primavera del 1942 circa 18 000 soldati sovietici morirono di fame, freddo e malattie.
Dal 1942 fu utilizzato come campo di concentramento passando sotto il comando delle SS nell’aprile 1943.
Inizialmente campo di detenzione, Aufenthaltslager, da marzo 1944 parte del campo fu designata a ricovero per i prigionieri che arrivavano malati dagli altri campi Erholungslager.
Ad agosto del 1944 circa 8 000 donne prigioniere di diverse nazionalità... (continua)
CCG/AWS Staff 26/1/2009 - 19:07
Version française – BERGEN-BELSEN – Marco Valdo M.I. – 2009
D'après la version italienne de Riccardo Venturi – 2009
Le camp de Bergen-Belsen ( ou plus communément Belsen) était un camp de concentration nazi situé dans la Basse-Saxe, au sud-est de la ville de Bergen, près de Celle. Entre 1943 et 1945, on estime que 50.000 personnes moururent dans le camp, dont 35.000 de typhus dans les cinq premiers mois de 1945.
Au camp de Bergen-Belsen, entre autres, moururent l'écrivain et peintre Josef Čapek, la jeune Anne Frank et sa sœur Margot.
L'acteur et cinéaste Roberto Benigni est fils d'un ex-déporté du camp de Bergen-Belsen.
D'après la version italienne de Riccardo Venturi – 2009
Le camp de Bergen-Belsen ( ou plus communément Belsen) était un camp de concentration nazi situé dans la Basse-Saxe, au sud-est de la ville de Bergen, près de Celle. Entre 1943 et 1945, on estime que 50.000 personnes moururent dans le camp, dont 35.000 de typhus dans les cinq premiers mois de 1945.
Au camp de Bergen-Belsen, entre autres, moururent l'écrivain et peintre Josef Čapek, la jeune Anne Frank et sa sœur Margot.
L'acteur et cinéaste Roberto Benigni est fils d'un ex-déporté du camp de Bergen-Belsen.
BERGEN-BELSEN
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 4/2/2009 - 19:47
Lichtenburger Lagerlied
[?]
Musica: Autore sconosciuto
Testo: Prigioniero sconosciuto
Music: Unknown
Words: Unknown prisoner
Avvertenza: Questa è l'ultima canzone dell'album.
Notice: This is the last song of the album.
Aleksander Kulisiewicz: Songs From The Depths Of Hell
Folkways Records Album N° FSS 37700 (1979)
PDF Booklet Available
Annotated by Peter Wortsman
La copertina dell'album, ispirata a questa canzone, è di Gertrude Degenhardt, moglie di Franz-Josef Degenhardt.
The album cover, inspired by this song, is by Gertrude Degenhardt, Franz-Josef Degenhardt's wife.
Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) was a law student in German-occupied Poland when, in October 1939, he was denounced for anti-fascist writings, arrested by the Gestapo, and sent to the Sachsenhausen concentration camp, near Berlin. An amateur singer and songwriter, Kulisiewicz composed 54 songs during nearly six years of imprisonment... (continua)
Musica: Autore sconosciuto
Testo: Prigioniero sconosciuto
Music: Unknown
Words: Unknown prisoner
Avvertenza: Questa è l'ultima canzone dell'album.
Notice: This is the last song of the album.
Aleksander Kulisiewicz: Songs From The Depths Of Hell
Folkways Records Album N° FSS 37700 (1979)
PDF Booklet Available
Annotated by Peter Wortsman
La copertina dell'album, ispirata a questa canzone, è di Gertrude Degenhardt, moglie di Franz-Josef Degenhardt.
The album cover, inspired by this song, is by Gertrude Degenhardt, Franz-Josef Degenhardt's wife.
Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) was a law student in German-occupied Poland when, in October 1939, he was denounced for anti-fascist writings, arrested by the Gestapo, and sent to the Sachsenhausen concentration camp, near Berlin. An amateur singer and songwriter, Kulisiewicz composed 54 songs during nearly six years of imprisonment... (continua)
Lichtenburger Lager
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 27/1/2009 - 10:27
Ho trovato qui una traduzione in italiano.
IL CANTO DEL LAGER DI LICHTENBURG
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 27/1/2009 - 12:55
Versione inglese dal libretto dell'album
LICHTENBURGER CAMP SONG
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 29/1/2009 - 18:36
Con l'ultima canzone termina l'inserimento completo di quello che, forse, è il più importante album di canzoni nate nei lager nazisti: Songs from the Depths of Hell, interpretato da Aleksander Kulisiewicz (sopravvissuto a un campo di sterminio). Lo facciamo nella Giornata della memoria del 27 gennaio, per non scordare nessuno sterminio, nessun genocidio passato e attuale.
Riccardo Venturi 27/1/2009 - 10:52
Heil, Sachsenhausen!
[?]
Musica: Sull'aria di “Heh, Madagascar!”, canzone yiddish
Testo: Aleksander Kulisiewicz
Music: To the tune of “Heh, Madagascar!”, Yiddish hit tune
Words: Aleksander Kulisiewicz
Aleksander Kulisiewicz: Songs From The Depths Of Hell
Folkways Records Album N° FSS 37700 (1979)
PDF Booklet Available
Annotated by Peter Wortsman
La copertina dell'album, ispirata a questa canzone, è di Gertrude Degenhardt, moglie di Franz-Josef Degenhardt.
The album cover, inspired by this song, is by Gertrude Degenhardt, Franz-Josef Degenhardt's wife.
Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) was a law student in German-occupied Poland when, in October 1939, he was denounced for anti-fascist writings, arrested by the Gestapo, and sent to the Sachsenhausen concentration camp, near Berlin. An amateur singer and songwriter, Kulisiewicz composed 54 songs during nearly six years of imprisonment at Sachsenhausen.... (continua)
Musica: Sull'aria di “Heh, Madagascar!”, canzone yiddish
Testo: Aleksander Kulisiewicz
Music: To the tune of “Heh, Madagascar!”, Yiddish hit tune
Words: Aleksander Kulisiewicz
Aleksander Kulisiewicz: Songs From The Depths Of Hell
Folkways Records Album N° FSS 37700 (1979)
PDF Booklet Available
Annotated by Peter Wortsman
La copertina dell'album, ispirata a questa canzone, è di Gertrude Degenhardt, moglie di Franz-Josef Degenhardt.
The album cover, inspired by this song, is by Gertrude Degenhardt, Franz-Josef Degenhardt's wife.
Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) was a law student in German-occupied Poland when, in October 1939, he was denounced for anti-fascist writings, arrested by the Gestapo, and sent to the Sachsenhausen concentration camp, near Berlin. An amateur singer and songwriter, Kulisiewicz composed 54 songs during nearly six years of imprisonment at Sachsenhausen.... (continua)
Jestem sobie na wpół dziki
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 26/1/2009 - 22:14
Percorsi:
Campi di sterminio
Versione inglese dal libretto dell'album
HEIL, SACHSENHAUSEN!
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 27/1/2009 - 06:10
Versione italiana di Riccardo Venturi
27 gennaio 2009
(dalla versione inglese)
27 gennaio 2009
(dalla versione inglese)
Sull'aria di una melodia popolare slovacca, Aleksander Kulisiewicz, internato nel lager di Sachsenhausen, scrisse questa satira -volutamente in un misto di polacco e tedesco- per sbeffeggiare la teoria nazista della “Rassenschande” (contaminazione sessuale), secondo la quale un ariano tedesco non doveva contaminare la purezza della sua razza mediante rapporti sessuali con un non-ariano. Il termine “Kulturkampf” si riferisce al concetto nazista della guerra tra culture o razze. La canzone fu dedicata a Elisabeth (Elsa) Zahn, una giovane tedesca che faceva clandestinamente passare le lettere di un prigioniero polacco, Jan Kobiela, alla famiglia. Elsa amava Jan e la canzone fu scritta in un periodo per loro relativamente felice. Ma la storia ebbe un fine tragico: Elsa fu sorpresa a far passare le lettere. Suo padre fu a sua volta rinchiuso in un campo, mentre lei si suicidò in carcere a Oranienburg, presso Berlino.
HEIL, SACHSENHAUSEN!
(continua)
(continua)
Im Walde von Sachsenhausen
[1936 / 1942]
Musica: Melodia popolare russa
Testo: Prigioniero sconosciuto
Music: Russian folk melody
Words: Unknown Karpińska
Aleksander Kulisiewicz: Songs From The Depths Of Hell
Folkways Records Album N° FSS 37700 (1979)
PDF Booklet Available
Annotated by Peter Wortsman
La copertina dell'album, ispirata a questa canzone, è di Gertrude Degenhardt, moglie di Franz-Josef Degenhardt.
The album cover, inspired by this song, is by Gertrude Degenhardt, Franz-Josef Degenhardt's wife.
Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) was a law student in German-occupied Poland when, in October 1939, he was denounced for anti-fascist writings, arrested by the Gestapo, and sent to the Sachsenhausen concentration camp, near Berlin. An amateur singer and songwriter, Kulisiewicz composed 54 songs during nearly six years of imprisonment at Sachsenhausen. After liberation he remembered his songs, as well... (continua)
Musica: Melodia popolare russa
Testo: Prigioniero sconosciuto
Music: Russian folk melody
Words: Unknown Karpińska
Aleksander Kulisiewicz: Songs From The Depths Of Hell
Folkways Records Album N° FSS 37700 (1979)
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Annotated by Peter Wortsman
La copertina dell'album, ispirata a questa canzone, è di Gertrude Degenhardt, moglie di Franz-Josef Degenhardt.
The album cover, inspired by this song, is by Gertrude Degenhardt, Franz-Josef Degenhardt's wife.
Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) was a law student in German-occupied Poland when, in October 1939, he was denounced for anti-fascist writings, arrested by the Gestapo, and sent to the Sachsenhausen concentration camp, near Berlin. An amateur singer and songwriter, Kulisiewicz composed 54 songs during nearly six years of imprisonment at Sachsenhausen. After liberation he remembered his songs, as well... (continua)
Im Walde von Sachsenhausen
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 24/1/2009 - 23:39
Percorsi:
Campi di sterminio
Versione inglese dal libretto dell'album
IN THE FOREST OF SACHSENHAUSEN
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 26/1/2009 - 17:56
26 gennaio 2009
(direttamente dall'originale tedesco)
(direttamente dall'originale tedesco)
NELLA FORESTA DI SACHSENHAUSEN
(continua)
(continua)
à partir de la version italienne de Riccardo Venturi de la chanson allemande - Im Walde von Sachsenhausen - Aleksander Kulisiewicz
(1936 -1942)
(1936 -1942)
DANS LA FORÊT DE SACHSENHAUSEN
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 26/1/2009 - 22:55
Stoi nocka
[1943]
Musica: Melodia popolare polacca
Testo: Zofia Karpińska
Music: Polish folk melody
Words: Zofia Karpińska
Aleksander Kulisiewicz: Songs From The Depths Of Hell
Folkways Records Album N° FSS 37700 (1979)
PDF Booklet Available
Annotated by Peter Wortsman
La copertina dell'album, ispirata a questa canzone, è di Gertrude Degenhardt, moglie di Franz-Josef Degenhardt.
The album cover, inspired by this song, is by Gertrude Degenhardt, Franz-Josef Degenhardt's wife.
Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) was a law student in German-occupied Poland when, in October 1939, he was denounced for anti-fascist writings, arrested by the Gestapo, and sent to the Sachsenhausen concentration camp, near Berlin. An amateur singer and songwriter, Kulisiewicz composed 54 songs during nearly six years of imprisonment at Sachsenhausen. After liberation he remembered his songs, as well as those learned... (continua)
Musica: Melodia popolare polacca
Testo: Zofia Karpińska
Music: Polish folk melody
Words: Zofia Karpińska
Aleksander Kulisiewicz: Songs From The Depths Of Hell
Folkways Records Album N° FSS 37700 (1979)
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Annotated by Peter Wortsman
La copertina dell'album, ispirata a questa canzone, è di Gertrude Degenhardt, moglie di Franz-Josef Degenhardt.
The album cover, inspired by this song, is by Gertrude Degenhardt, Franz-Josef Degenhardt's wife.
Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) was a law student in German-occupied Poland when, in October 1939, he was denounced for anti-fascist writings, arrested by the Gestapo, and sent to the Sachsenhausen concentration camp, near Berlin. An amateur singer and songwriter, Kulisiewicz composed 54 songs during nearly six years of imprisonment at Sachsenhausen. After liberation he remembered his songs, as well as those learned... (continua)
Stoi nocka, czas ucieka, kwitną bzy
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 24/1/2009 - 16:52
Percorsi:
Campi di sterminio
Versione inglese dal libretto dell'album
OUTSIDE STANDS
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 24/1/2009 - 17:04
24 gennaio 2009
(Dalla versione inglese)
(Dalla versione inglese)
LÀ FUORI
(continua)
(continua)
Graue Kolonnen
Versione inglese dal libretto dell'album
GREY COLUMNS
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 23/1/2009 - 08:26
23 gennaio 2009
Condotta direttamente sull'originale tedesco
Condotta direttamente sull'originale tedesco
GRIGIE COLONNE
(continua)
(continua)
Dziesięć milionów
Version italienne – Dieci Millioni – Riccardo Venturi
d'une chanson en polonais d'Alex Kulisiewicz, elle-même traduite en anglais.
Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) (dit Alex) était étudiant en droit dans la partie de la Pologne occupée par les Allemands quand, en octobre 1939, il fut dénoncé pour des écrits anti-fascistes, arrêté par la Gestapo et envoyé au camp de concentration de Sachsenhausen, près de Berlin. Chanteur amateur et chantauteur, Aleksander Kulisiewicz composa 54 chansons durant les près de six ans de son emprisonnement à Sachsenhausen. Après la libération, il se remémora ces chansons ainsi que celles apprises de camarades prisonniers, dictant des centaines de pages de textes à son infirmière polonaise.
Cette chanson fut écrite comme un hymne clandestin des camps de concentration vers la fin de 1944. Ni le camp où il fut écrit, ni l'auteur ne sont connus. À ce moment, il y avait bien plus de dix millions de personnes : hommes, femmes et enfants dans les camps en Europe.
d'une chanson en polonais d'Alex Kulisiewicz, elle-même traduite en anglais.
Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) (dit Alex) était étudiant en droit dans la partie de la Pologne occupée par les Allemands quand, en octobre 1939, il fut dénoncé pour des écrits anti-fascistes, arrêté par la Gestapo et envoyé au camp de concentration de Sachsenhausen, près de Berlin. Chanteur amateur et chantauteur, Aleksander Kulisiewicz composa 54 chansons durant les près de six ans de son emprisonnement à Sachsenhausen. Après la libération, il se remémora ces chansons ainsi que celles apprises de camarades prisonniers, dictant des centaines de pages de textes à son infirmière polonaise.
Cette chanson fut écrite comme un hymne clandestin des camps de concentration vers la fin de 1944. Ni le camp où il fut écrit, ni l'auteur ne sont connus. À ce moment, il y avait bien plus de dix millions de personnes : hommes, femmes et enfants dans les camps en Europe.
DIX MILLIONS
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 20/1/2009 - 17:48
Hymne
[1944]
Musica: Rudi Goguel / Hanns Eisler
Music: Rudi Goguel / Hanns Eisler
Lyrics / Testo: Johann Esser/Wolfgang Langhoff, Aleksander Kulisiewicz, Maria Montuoro
Aleksander Kulisiewicz: Songs From The Depths Of Hell
Folkways Records Album N° FSS 37700 (1979)
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Annotated by Peter Wortsman
La copertina dell'album, ispirata a questa canzone, è di Gertrude Degenhardt, moglie di Franz-Josef Degenhardt.
The album cover, inspired by this song, is by Gertrude Degenhardt, Franz-Josef Degenhardt's wife.
Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) was a law student in German-occupied Poland when, in October 1939, he was denounced for anti-fascist writings, arrested by the Gestapo, and sent to the Sachsenhausen concentration camp, near Berlin. An amateur singer and songwriter, Kulisiewicz composed 54 songs during nearly six years of imprisonment at Sachsenhausen. After liberation... (continua)
Musica: Rudi Goguel / Hanns Eisler
Music: Rudi Goguel / Hanns Eisler
Lyrics / Testo: Johann Esser/Wolfgang Langhoff, Aleksander Kulisiewicz, Maria Montuoro
Aleksander Kulisiewicz: Songs From The Depths Of Hell
Folkways Records Album N° FSS 37700 (1979)
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Annotated by Peter Wortsman
La copertina dell'album, ispirata a questa canzone, è di Gertrude Degenhardt, moglie di Franz-Josef Degenhardt.
The album cover, inspired by this song, is by Gertrude Degenhardt, Franz-Josef Degenhardt's wife.
Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) was a law student in German-occupied Poland when, in October 1939, he was denounced for anti-fascist writings, arrested by the Gestapo, and sent to the Sachsenhausen concentration camp, near Berlin. An amateur singer and songwriter, Kulisiewicz composed 54 songs during nearly six years of imprisonment at Sachsenhausen. After liberation... (continua)
Wohin auch das Auge blicket
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 16/1/2009 - 03:04
16 gennaio 2009
Si tratta di una traduzione “composita”. Per la prima strofa (e per i versi finali, che ne sono già tratti nell'originale) ho utilizzato la versione tradizionale dei Moorsoldaten, il “Canto dei deportati” (o “Sul suolo desolato”). Per il resto ho proceduto quando possibile in rima e nello stile tradizionale del canto italiano, con un voluto eco dantesco (“libertà ch'è sì cara”...). La versione si allontana qua e là un po' dall'originale, ma è cantabile sul motivo dei "Moorsoldaten". [RV]
INNO
(continua)
(continua)
à partir de la version italienne de Riccardo Venturi.
Chanson multilingue - Hymne – Aleksander Kulisiewicz - 1944
Musique: Rudi Goguel / Hanns Eisler
Texte: Johann Esser/Wolfgang Langhoff, Aleksander Kulisiewicz, Maria Montuoro
À la fin de 1944, au camp de concentration de Sachsenhausen, les prisonniers tentèrent d'écrire un hymne international des camps. Le musique et la première strophe furent reprises du premier et plus fameux hymne d'un lager : Die Moorsoldaten, écrit en 1933 dans le camp de Börgermoor par Rudi Goguel sur des paroles de Johan Esser et Wolfgang Langhoff; dans cette première strophe on énonçait les terribles conditions de tous les camps nazis. La seconde, la troisième et la quatrième strophes furent écrites par Aleksander Kulisiewicz dans sa langue maternelle, le polonais et puis, en tchèque, en français et en russe. Les derniers vers sont en italien et proviennent du... (continua)
Chanson multilingue - Hymne – Aleksander Kulisiewicz - 1944
Musique: Rudi Goguel / Hanns Eisler
Texte: Johann Esser/Wolfgang Langhoff, Aleksander Kulisiewicz, Maria Montuoro
À la fin de 1944, au camp de concentration de Sachsenhausen, les prisonniers tentèrent d'écrire un hymne international des camps. Le musique et la première strophe furent reprises du premier et plus fameux hymne d'un lager : Die Moorsoldaten, écrit en 1933 dans le camp de Börgermoor par Rudi Goguel sur des paroles de Johan Esser et Wolfgang Langhoff; dans cette première strophe on énonçait les terribles conditions de tous les camps nazis. La seconde, la troisième et la quatrième strophes furent écrites par Aleksander Kulisiewicz dans sa langue maternelle, le polonais et puis, en tchèque, en français et en russe. Les derniers vers sont en italien et proviennent du... (continua)
HYMNE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 18/1/2009 - 15:02
Das Todestango
[?]
Musica: Da un “Tango Plegaría” di Eduardo Bianco
Music: From a “Plegaría Tango” by Eduardo Bianco
Lyrics / Testo: autore sconosciuto / unknown
Aleksander Kulisiewicz: Songs From The Depths Of Hell
Folkways Records Album N° FSS 37700 (1979)
PDF Booklet Available
Annotated by Peter Wortsman
La copertina dell'album, ispirata a questa canzone, è di Gertrude Degenhardt, moglie di Franz-Josef Degenhardt.
The album cover, inspired by this song, is by Gertrude Degenhardt, Franz-Josef Degenhardt's wife.
Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) was a law student in German-occupied Poland when, in October 1939, he was denounced for anti-fascist writings, arrested by the Gestapo, and sent to the Sachsenhausen concentration camp, near Berlin. An amateur singer and songwriter, Kulisiewicz composed 54 songs during nearly six years of imprisonment at Sachsenhausen. After liberation he remembered... (continua)
Musica: Da un “Tango Plegaría” di Eduardo Bianco
Music: From a “Plegaría Tango” by Eduardo Bianco
Lyrics / Testo: autore sconosciuto / unknown
Aleksander Kulisiewicz: Songs From The Depths Of Hell
Folkways Records Album N° FSS 37700 (1979)
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Annotated by Peter Wortsman
La copertina dell'album, ispirata a questa canzone, è di Gertrude Degenhardt, moglie di Franz-Josef Degenhardt.
The album cover, inspired by this song, is by Gertrude Degenhardt, Franz-Josef Degenhardt's wife.
Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) was a law student in German-occupied Poland when, in October 1939, he was denounced for anti-fascist writings, arrested by the Gestapo, and sent to the Sachsenhausen concentration camp, near Berlin. An amateur singer and songwriter, Kulisiewicz composed 54 songs during nearly six years of imprisonment at Sachsenhausen. After liberation he remembered... (continua)
Hörst du wie die Geige schluchzend spielt?
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 15/1/2009 - 01:16
Versione inglese dal libretto dell'album
In parte si tratta di una riscrittura del testo originale; ad esempio, la frase finale Death's a friend, seppure terribilmente suggestiva, non si trova affatto nel testo originale tedesco. [RV]
THE DEATHTANGO
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 16/1/2009 - 02:21
16 gennaio 2009
(dall'originale tedesco)
(dall'originale tedesco)
TANGO MORTAL
(continua)
(continua)
d'après la version italienne de Riccardo Venturi
Chanson allemande - Das Todestango – Aleksander Kulisiewicz
Des Juifs qui attendaient d'être sélectionnés pour être tués au camp d'extermination nazi de Lemberg (Pologne – Lwow, alors partie de l'Est de la Pologne, aujourd'hui en Ukraine) furent forcés sur ordre du Lieutenant SS Stephan Rokita d'écouter un violoniste très connu du nom de Schatz jouer ce tango « à succès ». Ancienne prisonnière Anna Muzycka s'en souvint et écrivit plus tard les paroles.
Chanson allemande - Das Todestango – Aleksander Kulisiewicz
Des Juifs qui attendaient d'être sélectionnés pour être tués au camp d'extermination nazi de Lemberg (Pologne – Lwow, alors partie de l'Est de la Pologne, aujourd'hui en Ukraine) furent forcés sur ordre du Lieutenant SS Stephan Rokita d'écouter un violoniste très connu du nom de Schatz jouer ce tango « à succès ». Ancienne prisonnière Anna Muzycka s'en souvint et écrivit plus tard les paroles.
LE TANGO DE LA MORT
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 17/1/2009 - 16:22
Konzentrak
à partir de la version italienne de Riccardo Venturi.
D'une chanson polonaise d'Aleksander Kulisiewicz – 1942
Dans les camps de concentration nazis, de nombreux aristocrates, des généraux, des évêques et de hauts représentants des églises et des états se trouvèrent parmi les prisonniers. La satire a été écrite en 1942 au camp de Sachsenhausen (nord de Berlin). La chanson fut présentée au cours d'une rencontre clandestine à laquelle des personnes antérieurement éminentes (à ce moment, comme les autres prisonniers, habillés de la veste de prisonnier) furent invités – parmi elles le général hollandais Eugen van Strick.
D'une chanson polonaise d'Aleksander Kulisiewicz – 1942
Dans les camps de concentration nazis, de nombreux aristocrates, des généraux, des évêques et de hauts représentants des églises et des états se trouvèrent parmi les prisonniers. La satire a été écrite en 1942 au camp de Sachsenhausen (nord de Berlin). La chanson fut présentée au cours d'une rencontre clandestine à laquelle des personnes antérieurement éminentes (à ce moment, comme les autres prisonniers, habillés de la veste de prisonnier) furent invités – parmi elles le général hollandais Eugen van Strick.
LE CAMP
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 16/1/2009 - 21:24
Szymon Ohm
Versione inglese dal libretto dell'album
SHIMON OHM
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 14/1/2009 - 16:49
(Dalla versione inglese)
14 gennaio 2009
14 gennaio 2009
SHIMON OHM
(continua)
(continua)
Version française – Simon Ohm – Marco Valdo M.I. – 2009
à partir de la version italienne de Riccardo Venturi.
Chanson polonaise - Szymon Ohm - Aleksander Kulisiewicz
À la fin de 1939, Leszek N. (nom inconnu), le fils d'un riche fabricant varsovien, qui avant la guerre détestait les Juifs, tombe amoureux d'une jeune fille juive prénommée Rachel, du quartier le plus pauvre de Varsovie, Nalewki. Quand en 1940, tous les Juifs furent regroupés et confinés dans le ghetto, le jeune Polonais, à l'insu de son père, obtînt de faux papiers d'identité aryens pour Rachel et sa famille. Le résultat de cette fraude fut qu'il fut dénoncé et envoyé au camp de concentration de Sachsenhausen. Leszek avait une voix de baryton profonde et riche. Il chantait souvent pour ses amis une chanson basée sur une chanson populaire Yiddish « Simon Ohm », qu'il avait apprise avant sa captivité. En avril 1943, la rumeur... (continua)
à partir de la version italienne de Riccardo Venturi.
Chanson polonaise - Szymon Ohm - Aleksander Kulisiewicz
À la fin de 1939, Leszek N. (nom inconnu), le fils d'un riche fabricant varsovien, qui avant la guerre détestait les Juifs, tombe amoureux d'une jeune fille juive prénommée Rachel, du quartier le plus pauvre de Varsovie, Nalewki. Quand en 1940, tous les Juifs furent regroupés et confinés dans le ghetto, le jeune Polonais, à l'insu de son père, obtînt de faux papiers d'identité aryens pour Rachel et sa famille. Le résultat de cette fraude fut qu'il fut dénoncé et envoyé au camp de concentration de Sachsenhausen. Leszek avait une voix de baryton profonde et riche. Il chantait souvent pour ses amis une chanson basée sur une chanson populaire Yiddish « Simon Ohm », qu'il avait apprise avant sa captivité. En avril 1943, la rumeur... (continua)
SIMON OHM
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 15/1/2009 - 13:07
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Lyrics: Aleksander Kulisiewicz
Music: Karel Vacek (“U našich kasáren”, 1937)
Sachsenhausen, 1941
Testo: Aleksander Kulisiewicz
Musica: Karel Vacek (“U našich kasáren”, 1937)
“Erika actually existed,” Kulisiewicz wrote. The teenage daughter of a high-ranking SS officer, “she stood near the camp grounds in her crisply-ironed Bund Deutscher Mädel uniform and watched, without expression, as we prisoners returned from our work details carrying the bodies of our dead.” But the song “Erika” is less about a real-life girl than the fantasies of sex and vengeance she unknowingly provoked in Kulisiewicz and his comrades. Kulisiewicz borrowed his melody from a popular Czech marching song. The final, repeated line of “Erika,” however, mockingly parodies a favorite Nazi song of the same name by Germany’s “March King,” Herms Niel.
“Erika esisteva davvero”, scrisse Kulisiewicz.... (continua)