Maminsynek w koncentraku
Miała matka trzech synów,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi
Percorsi:
Campi di sterminio
à partir de la version italienne – Figlio di mamma in KZ, d'une chanson d' Aleksander Kulisiewicz, écrite en 1942, intitulée "Mamysinek w koncentratku".
Dans la chanson apparaît le terme Volksdeutsch, qui est un terme nazi qui désignait une personne d'ascendance allemande qui vivait à l'extérieur de l'Allemagne; et celui de Häftling, qui désigne un prisonnier dans un camp de concentration et/ou d'extermination.
À la lecture, cette chanson apparaît dans toute sa puissance d'ironie et de dérision. Une sorte d'humour décapant, destiné en effet à décaper toute la terreur et toute l'horreur qu'ont ressenties ceux qui sont passés au travers des tortures, des horreurs, des douleurs, des privations et de la folie de leur être d'humain à un être de fumée et de cendres.
À la lecture, cette chanson apparaît dans toute sa puissance d'ironie et de dérision. Une sorte d'humour décapant, destiné en effet à décaper toute la terreur et toute l'horreur qu'ont ressenties ceux qui sont passés au travers des tortures, des horreurs, des douleurs, des privations et de la folie de leur être d'humain à un être de fumée et de cendres.
LE FILS À MAMAN AU CAMP.
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 9/1/2009 - 22:22
Figlio di mamma in KZ
La versione italiana da "La musica dell'altra Italia"
La traduzione è probabilmente di Leoncarlo Settimelli.
Da quanto si apprende nel libretto dell'album, la traduzione in italiano di questa canzone è dovuta con tutta probabilità alla stessa presenza di Kulisiewicz in Italia. Nel 1965 fu invitato a cantare al festival "Le Musiche della Resistenza"; i fascisti collocarono una bomba, che fu disinnescata appena in tempo.
Come specificato nella ”Storia di una pagina”, per circa dieci anni questa traduzione italiana (assieme alla derivata versione francese di Marco Valdo M.I.) è stata l'unica testimonianza di questa canzone presente nel sito; la lasciamo quindi così com'è. Si deve però avvertire che contiene alcune imprecisioni di cui si dà conto:
1. I Volksdeutscher sono in realtà Volksdeutsche;
2. Haftling si scrive in realtà Häftling (“prigioniero”, “internato” in... (continua)
La versione italiana da "La musica dell'altra Italia"
La traduzione è probabilmente di Leoncarlo Settimelli.
Da quanto si apprende nel libretto dell'album, la traduzione in italiano di questa canzone è dovuta con tutta probabilità alla stessa presenza di Kulisiewicz in Italia. Nel 1965 fu invitato a cantare al festival "Le Musiche della Resistenza"; i fascisti collocarono una bomba, che fu disinnescata appena in tempo.
Come specificato nella ”Storia di una pagina”, per circa dieci anni questa traduzione italiana (assieme alla derivata versione francese di Marco Valdo M.I.) è stata l'unica testimonianza di questa canzone presente nel sito; la lasciamo quindi così com'è. Si deve però avvertire che contiene alcune imprecisioni di cui si dà conto:
1. I Volksdeutscher sono in realtà Volksdeutsche;
2. Haftling si scrive in realtà Häftling (“prigioniero”, “internato” in... (continua)
FIGLIO DI MAMMA IN KZ
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 30/1/2014 - 00:28
Holocaust Cantata: Songs From the Camps
[1999]
Cantata per coro misto (S.A.T.B), pianoforte e violoncello
Testi di canti e letture tratti in gran parte dall’archivio musicale “Aleksander Kulisiewicz” dell’United States Holocaust Memorial Museum (USHMM) di Washington, tradotti in inglese a cura di Marcin Zmudzki e Denny Clark. [Riporto solo le parti cantate perché non ho trovato le parti recitate complete, ndr]
Cantata per coro misto (S.A.T.B), pianoforte e violoncello
Testi di canti e letture tratti in gran parte dall’archivio musicale “Aleksander Kulisiewicz” dell’United States Holocaust Memorial Museum (USHMM) di Washington, tradotti in inglese a cura di Marcin Zmudzki e Denny Clark. [Riporto solo le parti cantate perché non ho trovato le parti recitate complete, ndr]
1. The Prisoner Rises
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 21/11/2011 - 13:36
Percorsi:
Campi di sterminio
Siekiera, motyka
[1942]
Canzone di autore anonimo, divenuta subito molto popolare tra i partigiani operanti nei dintorni di Varsavia.
Pubblicata nel 1943 su “Posłuchajcie ludzie...” [Ascoltate, gente], uno dei tanti fogli fatti circolare clandestinamente dalla resistenza e dall’Armia Krajowa polacche.
Testo trovato sul libretto del disco di Kulisiewicz intitolato “Sadly Whisper the Leaves of the Willow: Polish Partisan and Folk Songs”, edito dalla Folkways records nel 1980.
Il termine polacco “łapanka”, nella prima strofa, designa la pratica dei continui rastrellamenti di cui si avvalevano le forze di occupazione naziste per seminare il terrore tra la popolazione civile (quindi, più che con “lock-up”, in inglese sarebbe da tradurre con “roundup”).
Per quanto tempo ancora i cani tedeschi andranno in giro a caccia di esseri umani?
Ma già spira un altro vento, un vento che porta buone notizie: la resistenza... (continua)
Canzone di autore anonimo, divenuta subito molto popolare tra i partigiani operanti nei dintorni di Varsavia.
Pubblicata nel 1943 su “Posłuchajcie ludzie...” [Ascoltate, gente], uno dei tanti fogli fatti circolare clandestinamente dalla resistenza e dall’Armia Krajowa polacche.
Testo trovato sul libretto del disco di Kulisiewicz intitolato “Sadly Whisper the Leaves of the Willow: Polish Partisan and Folk Songs”, edito dalla Folkways records nel 1980.
Il termine polacco “łapanka”, nella prima strofa, designa la pratica dei continui rastrellamenti di cui si avvalevano le forze di occupazione naziste per seminare il terrore tra la popolazione civile (quindi, più che con “lock-up”, in inglese sarebbe da tradurre con “roundup”).
Per quanto tempo ancora i cani tedeschi andranno in giro a caccia di esseri umani?
Ma già spira un altro vento, un vento che porta buone notizie: la resistenza... (continua)
Siekiera, motyka, bimbru szklanka,
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 28/3/2011 - 13:35
Bergen-Belsen moje
[1945]
Musica: Melodia popolare slovacca
Testo: Prigioniero sconosciuto
Music: Slovakian folk melody
Words: Unknown prisoner
Aleksander Kulisiewicz: Songs From The Depths Of Hell
Folkways Records Album N° FSS 37700 (1979)
PDF Booklet Available
Annotated by Peter Wortsman
La copertina dell'album, ispirata a questa canzone, è di Gertrude Degenhardt, moglie di Franz-Josef Degenhardt.
The album cover, inspired by this song, is by Gertrude Degenhardt, Franz-Josef Degenhardt's wife.
Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) was a law student in German-occupied Poland when, in October 1939, he was denounced for anti-fascist writings, arrested by the Gestapo, and sent to the Sachsenhausen concentration camp, near Berlin. An amateur singer and songwriter, Kulisiewicz composed 54 songs during nearly six years of imprisonment at Sachsenhausen. After liberation he remembered his songs, as well... (continua)
Musica: Melodia popolare slovacca
Testo: Prigioniero sconosciuto
Music: Slovakian folk melody
Words: Unknown prisoner
Aleksander Kulisiewicz: Songs From The Depths Of Hell
Folkways Records Album N° FSS 37700 (1979)
PDF Booklet Available
Annotated by Peter Wortsman
La copertina dell'album, ispirata a questa canzone, è di Gertrude Degenhardt, moglie di Franz-Josef Degenhardt.
The album cover, inspired by this song, is by Gertrude Degenhardt, Franz-Josef Degenhardt's wife.
Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) was a law student in German-occupied Poland when, in October 1939, he was denounced for anti-fascist writings, arrested by the Gestapo, and sent to the Sachsenhausen concentration camp, near Berlin. An amateur singer and songwriter, Kulisiewicz composed 54 songs during nearly six years of imprisonment at Sachsenhausen. After liberation he remembered his songs, as well... (continua)
Cóżem ci zawinił?
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 26/1/2009 - 18:24
Percorsi:
Campi di sterminio
Versione inglese dal libretto dell'album
BERGEN-BELSEN MINE
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 26/1/2009 - 18:37
26 gennaio 2009
(dalla versione inglese)
(dalla versione inglese)
BERGEN-BELSEN MIA
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 26/1/2009 - 18:39
BERGEN-BELSEN
Il campo di Bergen-Belsen (o comunemente Belsen) era un campo di concentramento nazista situato nella bassa Sassonia, a sud-est della città di Bergen, vicino a Celle. Tra il 1943 e il 1945 si stima che circa 50 000 persone morirono nel campo, di cui oltre 35 000 di tifo nei primi cinque mesi del 1945.
Il campo di Bergen-Belsen fu aperto per la prima volta nel 1940 come campo per prigionieri di guerra con il nome STALAG XI-C. Fino alla primavera del 1942 circa 18 000 soldati sovietici morirono di fame, freddo e malattie.
Dal 1942 fu utilizzato come campo di concentramento passando sotto il comando delle SS nell’aprile 1943.
Inizialmente campo di detenzione, Aufenthaltslager, da marzo 1944 parte del campo fu designata a ricovero per i prigionieri che arrivavano malati dagli altri campi Erholungslager.
Ad agosto del 1944 circa 8 000 donne prigioniere di diverse nazionalità... (continua)
Il campo di Bergen-Belsen (o comunemente Belsen) era un campo di concentramento nazista situato nella bassa Sassonia, a sud-est della città di Bergen, vicino a Celle. Tra il 1943 e il 1945 si stima che circa 50 000 persone morirono nel campo, di cui oltre 35 000 di tifo nei primi cinque mesi del 1945.
Il campo di Bergen-Belsen fu aperto per la prima volta nel 1940 come campo per prigionieri di guerra con il nome STALAG XI-C. Fino alla primavera del 1942 circa 18 000 soldati sovietici morirono di fame, freddo e malattie.
Dal 1942 fu utilizzato come campo di concentramento passando sotto il comando delle SS nell’aprile 1943.
Inizialmente campo di detenzione, Aufenthaltslager, da marzo 1944 parte del campo fu designata a ricovero per i prigionieri che arrivavano malati dagli altri campi Erholungslager.
Ad agosto del 1944 circa 8 000 donne prigioniere di diverse nazionalità... (continua)
CCG/AWS Staff 26/1/2009 - 19:07
Version française – BERGEN-BELSEN – Marco Valdo M.I. – 2009
D'après la version italienne de Riccardo Venturi – 2009
Le camp de Bergen-Belsen ( ou plus communément Belsen) était un camp de concentration nazi situé dans la Basse-Saxe, au sud-est de la ville de Bergen, près de Celle. Entre 1943 et 1945, on estime que 50.000 personnes moururent dans le camp, dont 35.000 de typhus dans les cinq premiers mois de 1945.
Au camp de Bergen-Belsen, entre autres, moururent l'écrivain et peintre Josef Čapek, la jeune Anne Frank et sa sœur Margot.
L'acteur et cinéaste Roberto Benigni est fils d'un ex-déporté du camp de Bergen-Belsen.
D'après la version italienne de Riccardo Venturi – 2009
Le camp de Bergen-Belsen ( ou plus communément Belsen) était un camp de concentration nazi situé dans la Basse-Saxe, au sud-est de la ville de Bergen, près de Celle. Entre 1943 et 1945, on estime que 50.000 personnes moururent dans le camp, dont 35.000 de typhus dans les cinq premiers mois de 1945.
Au camp de Bergen-Belsen, entre autres, moururent l'écrivain et peintre Josef Čapek, la jeune Anne Frank et sa sœur Margot.
L'acteur et cinéaste Roberto Benigni est fils d'un ex-déporté du camp de Bergen-Belsen.
BERGEN-BELSEN
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 4/2/2009 - 19:47
Lichtenburger Lagerlied
[?]
Musica: Autore sconosciuto
Testo: Prigioniero sconosciuto
Music: Unknown
Words: Unknown prisoner
Avvertenza: Questa è l'ultima canzone dell'album.
Notice: This is the last song of the album.
Aleksander Kulisiewicz: Songs From The Depths Of Hell
Folkways Records Album N° FSS 37700 (1979)
PDF Booklet Available
Annotated by Peter Wortsman
La copertina dell'album, ispirata a questa canzone, è di Gertrude Degenhardt, moglie di Franz-Josef Degenhardt.
The album cover, inspired by this song, is by Gertrude Degenhardt, Franz-Josef Degenhardt's wife.
Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) was a law student in German-occupied Poland when, in October 1939, he was denounced for anti-fascist writings, arrested by the Gestapo, and sent to the Sachsenhausen concentration camp, near Berlin. An amateur singer and songwriter, Kulisiewicz composed 54 songs during nearly six years of imprisonment... (continua)
Musica: Autore sconosciuto
Testo: Prigioniero sconosciuto
Music: Unknown
Words: Unknown prisoner
Avvertenza: Questa è l'ultima canzone dell'album.
Notice: This is the last song of the album.
Aleksander Kulisiewicz: Songs From The Depths Of Hell
Folkways Records Album N° FSS 37700 (1979)
PDF Booklet Available
Annotated by Peter Wortsman
La copertina dell'album, ispirata a questa canzone, è di Gertrude Degenhardt, moglie di Franz-Josef Degenhardt.
The album cover, inspired by this song, is by Gertrude Degenhardt, Franz-Josef Degenhardt's wife.
Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) was a law student in German-occupied Poland when, in October 1939, he was denounced for anti-fascist writings, arrested by the Gestapo, and sent to the Sachsenhausen concentration camp, near Berlin. An amateur singer and songwriter, Kulisiewicz composed 54 songs during nearly six years of imprisonment... (continua)
Lichtenburger Lager
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 27/1/2009 - 10:27
Ho trovato qui una traduzione in italiano.
IL CANTO DEL LAGER DI LICHTENBURG
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 27/1/2009 - 12:55
Versione inglese dal libretto dell'album
LICHTENBURGER CAMP SONG
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 29/1/2009 - 18:36
Con l'ultima canzone termina l'inserimento completo di quello che, forse, è il più importante album di canzoni nate nei lager nazisti: Songs from the Depths of Hell, interpretato da Aleksander Kulisiewicz (sopravvissuto a un campo di sterminio). Lo facciamo nella Giornata della memoria del 27 gennaio, per non scordare nessuno sterminio, nessun genocidio passato e attuale.
Riccardo Venturi 27/1/2009 - 10:52
Heil, Sachsenhausen!
[?]
Musica: Sull'aria di “Heh, Madagascar!”, canzone yiddish
Testo: Aleksander Kulisiewicz
Music: To the tune of “Heh, Madagascar!”, Yiddish hit tune
Words: Aleksander Kulisiewicz
Aleksander Kulisiewicz: Songs From The Depths Of Hell
Folkways Records Album N° FSS 37700 (1979)
PDF Booklet Available
Annotated by Peter Wortsman
La copertina dell'album, ispirata a questa canzone, è di Gertrude Degenhardt, moglie di Franz-Josef Degenhardt.
The album cover, inspired by this song, is by Gertrude Degenhardt, Franz-Josef Degenhardt's wife.
Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) was a law student in German-occupied Poland when, in October 1939, he was denounced for anti-fascist writings, arrested by the Gestapo, and sent to the Sachsenhausen concentration camp, near Berlin. An amateur singer and songwriter, Kulisiewicz composed 54 songs during nearly six years of imprisonment at Sachsenhausen.... (continua)
Musica: Sull'aria di “Heh, Madagascar!”, canzone yiddish
Testo: Aleksander Kulisiewicz
Music: To the tune of “Heh, Madagascar!”, Yiddish hit tune
Words: Aleksander Kulisiewicz
Aleksander Kulisiewicz: Songs From The Depths Of Hell
Folkways Records Album N° FSS 37700 (1979)
PDF Booklet Available
Annotated by Peter Wortsman
La copertina dell'album, ispirata a questa canzone, è di Gertrude Degenhardt, moglie di Franz-Josef Degenhardt.
The album cover, inspired by this song, is by Gertrude Degenhardt, Franz-Josef Degenhardt's wife.
Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) was a law student in German-occupied Poland when, in October 1939, he was denounced for anti-fascist writings, arrested by the Gestapo, and sent to the Sachsenhausen concentration camp, near Berlin. An amateur singer and songwriter, Kulisiewicz composed 54 songs during nearly six years of imprisonment at Sachsenhausen.... (continua)
Jestem sobie na wpół dziki
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 26/1/2009 - 22:14
Percorsi:
Campi di sterminio
Versione inglese dal libretto dell'album
HEIL, SACHSENHAUSEN!
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 27/1/2009 - 06:10
Versione italiana di Riccardo Venturi
27 gennaio 2009
(dalla versione inglese)
27 gennaio 2009
(dalla versione inglese)
Sull'aria di una melodia popolare slovacca, Aleksander Kulisiewicz, internato nel lager di Sachsenhausen, scrisse questa satira -volutamente in un misto di polacco e tedesco- per sbeffeggiare la teoria nazista della “Rassenschande” (contaminazione sessuale), secondo la quale un ariano tedesco non doveva contaminare la purezza della sua razza mediante rapporti sessuali con un non-ariano. Il termine “Kulturkampf” si riferisce al concetto nazista della guerra tra culture o razze. La canzone fu dedicata a Elisabeth (Elsa) Zahn, una giovane tedesca che faceva clandestinamente passare le lettere di un prigioniero polacco, Jan Kobiela, alla famiglia. Elsa amava Jan e la canzone fu scritta in un periodo per loro relativamente felice. Ma la storia ebbe un fine tragico: Elsa fu sorpresa a far passare le lettere. Suo padre fu a sua volta rinchiuso in un campo, mentre lei si suicidò in carcere a Oranienburg, presso Berlino.
HEIL, SACHSENHAUSEN!
(continua)
(continua)
Im Walde von Sachsenhausen
[1936 / 1942]
Musica: Melodia popolare russa
Testo: Prigioniero sconosciuto
Music: Russian folk melody
Words: Unknown Karpińska
Aleksander Kulisiewicz: Songs From The Depths Of Hell
Folkways Records Album N° FSS 37700 (1979)
PDF Booklet Available
Annotated by Peter Wortsman
La copertina dell'album, ispirata a questa canzone, è di Gertrude Degenhardt, moglie di Franz-Josef Degenhardt.
The album cover, inspired by this song, is by Gertrude Degenhardt, Franz-Josef Degenhardt's wife.
Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) was a law student in German-occupied Poland when, in October 1939, he was denounced for anti-fascist writings, arrested by the Gestapo, and sent to the Sachsenhausen concentration camp, near Berlin. An amateur singer and songwriter, Kulisiewicz composed 54 songs during nearly six years of imprisonment at Sachsenhausen. After liberation he remembered his songs, as well... (continua)
Musica: Melodia popolare russa
Testo: Prigioniero sconosciuto
Music: Russian folk melody
Words: Unknown Karpińska
Aleksander Kulisiewicz: Songs From The Depths Of Hell
Folkways Records Album N° FSS 37700 (1979)
PDF Booklet Available
Annotated by Peter Wortsman
La copertina dell'album, ispirata a questa canzone, è di Gertrude Degenhardt, moglie di Franz-Josef Degenhardt.
The album cover, inspired by this song, is by Gertrude Degenhardt, Franz-Josef Degenhardt's wife.
Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) was a law student in German-occupied Poland when, in October 1939, he was denounced for anti-fascist writings, arrested by the Gestapo, and sent to the Sachsenhausen concentration camp, near Berlin. An amateur singer and songwriter, Kulisiewicz composed 54 songs during nearly six years of imprisonment at Sachsenhausen. After liberation he remembered his songs, as well... (continua)
Im Walde von Sachsenhausen
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 24/1/2009 - 23:39
Percorsi:
Campi di sterminio
Versione inglese dal libretto dell'album
IN THE FOREST OF SACHSENHAUSEN
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 26/1/2009 - 17:56
26 gennaio 2009
(direttamente dall'originale tedesco)
(direttamente dall'originale tedesco)
NELLA FORESTA DI SACHSENHAUSEN
(continua)
(continua)
à partir de la version italienne de Riccardo Venturi de la chanson allemande - Im Walde von Sachsenhausen - Aleksander Kulisiewicz
(1936 -1942)
(1936 -1942)
DANS LA FORÊT DE SACHSENHAUSEN
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 26/1/2009 - 22:55
Stoi nocka
[1943]
Musica: Melodia popolare polacca
Testo: Zofia Karpińska
Music: Polish folk melody
Words: Zofia Karpińska
Aleksander Kulisiewicz: Songs From The Depths Of Hell
Folkways Records Album N° FSS 37700 (1979)
PDF Booklet Available
Annotated by Peter Wortsman
La copertina dell'album, ispirata a questa canzone, è di Gertrude Degenhardt, moglie di Franz-Josef Degenhardt.
The album cover, inspired by this song, is by Gertrude Degenhardt, Franz-Josef Degenhardt's wife.
Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) was a law student in German-occupied Poland when, in October 1939, he was denounced for anti-fascist writings, arrested by the Gestapo, and sent to the Sachsenhausen concentration camp, near Berlin. An amateur singer and songwriter, Kulisiewicz composed 54 songs during nearly six years of imprisonment at Sachsenhausen. After liberation he remembered his songs, as well as those learned... (continua)
Musica: Melodia popolare polacca
Testo: Zofia Karpińska
Music: Polish folk melody
Words: Zofia Karpińska
Aleksander Kulisiewicz: Songs From The Depths Of Hell
Folkways Records Album N° FSS 37700 (1979)
PDF Booklet Available
Annotated by Peter Wortsman
La copertina dell'album, ispirata a questa canzone, è di Gertrude Degenhardt, moglie di Franz-Josef Degenhardt.
The album cover, inspired by this song, is by Gertrude Degenhardt, Franz-Josef Degenhardt's wife.
Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) was a law student in German-occupied Poland when, in October 1939, he was denounced for anti-fascist writings, arrested by the Gestapo, and sent to the Sachsenhausen concentration camp, near Berlin. An amateur singer and songwriter, Kulisiewicz composed 54 songs during nearly six years of imprisonment at Sachsenhausen. After liberation he remembered his songs, as well as those learned... (continua)
Stoi nocka, czas ucieka, kwitną bzy
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 24/1/2009 - 16:52
Percorsi:
Campi di sterminio
Versione inglese dal libretto dell'album
OUTSIDE STANDS
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 24/1/2009 - 17:04
24 gennaio 2009
(Dalla versione inglese)
(Dalla versione inglese)
LÀ FUORI
(continua)
(continua)
Graue Kolonnen
[1936/37]
A camp song later performed by Ernst Busch
Canto di prigionia poi interpretato da Ernst Busch
A rewriting of Wilde Gesellen
Rielaborazione di Wilde Gesellen
La canzone era già presente nel sito, attribuita a Ernst Busch. Per motivi di unitarietà con l'album Songs From The Depths Of Hell è stata riportata a Aleksander Kulisiewicz.
The song was already included in the site and attributed to Ernst Busch. As it cannot be separated from the album Songs From The Depths Of Hell it has been ascribed to Aleksander Kulisiewicz.
Aleksander Kulisiewicz: Songs From The Depths Of Hell
Folkways Records Album N° FSS 37700 (1979)
PDF Booklet Available
Annotated by Peter Wortsman
La copertina dell'album, ispirata a questa canzone, è di Gertrude Degenhardt, moglie di Franz-Josef Degenhardt.
The album cover, inspired by this song, is by Gertrude Degenhardt, Franz-Josef Degenhardt's wife.
Aleksander... (continua)
A camp song later performed by Ernst Busch
Canto di prigionia poi interpretato da Ernst Busch
A rewriting of Wilde Gesellen
Rielaborazione di Wilde Gesellen
La canzone era già presente nel sito, attribuita a Ernst Busch. Per motivi di unitarietà con l'album Songs From The Depths Of Hell è stata riportata a Aleksander Kulisiewicz.
The song was already included in the site and attributed to Ernst Busch. As it cannot be separated from the album Songs From The Depths Of Hell it has been ascribed to Aleksander Kulisiewicz.
Aleksander Kulisiewicz: Songs From The Depths Of Hell
Folkways Records Album N° FSS 37700 (1979)
PDF Booklet Available
Annotated by Peter Wortsman
La copertina dell'album, ispirata a questa canzone, è di Gertrude Degenhardt, moglie di Franz-Josef Degenhardt.
The album cover, inspired by this song, is by Gertrude Degenhardt, Franz-Josef Degenhardt's wife.
Aleksander... (continua)
Graue Kolonnen ziehen ins Moor,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 3/11/2005 - 16:26
Versione inglese dal libretto dell'album
GREY COLUMNS
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 23/1/2009 - 08:26
23 gennaio 2009
Condotta direttamente sull'originale tedesco
Condotta direttamente sull'originale tedesco
GRIGIE COLONNE
(continua)
(continua)
Dziesięć milionów
[1944]
Testo / Lyrics: sconosciuto / unknown
Musica / Music: sconosciuto / unknown
Aleksander Kulisiewicz: Songs From The Depths Of Hell
Folkways Records Album N° FSS 37700 (1979)
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Annotated by Peter Wortsman
La copertina dell'album, ispirata a questa canzone, è di Gertrude Degenhardt, moglie di Franz-Josef Degenhardt.
The album cover, inspired by this song, is by Gertrude Degenhardt, Franz-Josef Degenhardt's wife.
Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) was a law student in German-occupied Poland when, in October 1939, he was denounced for anti-fascist writings, arrested by the Gestapo, and sent to the Sachsenhausen concentration camp, near Berlin. An amateur singer and songwriter, Kulisiewicz composed 54 songs during nearly six years of imprisonment at Sachsenhausen. After liberation he remembered his songs, as well as those learned from fellow prisoners, dictating... (continua)
Testo / Lyrics: sconosciuto / unknown
Musica / Music: sconosciuto / unknown
Aleksander Kulisiewicz: Songs From The Depths Of Hell
Folkways Records Album N° FSS 37700 (1979)
PDF Booklet Available
Annotated by Peter Wortsman
La copertina dell'album, ispirata a questa canzone, è di Gertrude Degenhardt, moglie di Franz-Josef Degenhardt.
The album cover, inspired by this song, is by Gertrude Degenhardt, Franz-Josef Degenhardt's wife.
Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) was a law student in German-occupied Poland when, in October 1939, he was denounced for anti-fascist writings, arrested by the Gestapo, and sent to the Sachsenhausen concentration camp, near Berlin. An amateur singer and songwriter, Kulisiewicz composed 54 songs during nearly six years of imprisonment at Sachsenhausen. After liberation he remembered his songs, as well as those learned from fellow prisoners, dictating... (continua)
Dziesięć milionów! Dziesięć milionów!
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 13/1/2009 - 17:33
Percorsi:
Campi di sterminio
Versione inglese dal libretto dell'album
TEN MILLION
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 13/1/2009 - 17:42
Version italienne – Dieci Millioni – Riccardo Venturi
d'une chanson en polonais d'Alex Kulisiewicz, elle-même traduite en anglais.
Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) (dit Alex) était étudiant en droit dans la partie de la Pologne occupée par les Allemands quand, en octobre 1939, il fut dénoncé pour des écrits anti-fascistes, arrêté par la Gestapo et envoyé au camp de concentration de Sachsenhausen, près de Berlin. Chanteur amateur et chantauteur, Aleksander Kulisiewicz composa 54 chansons durant les près de six ans de son emprisonnement à Sachsenhausen. Après la libération, il se remémora ces chansons ainsi que celles apprises de camarades prisonniers, dictant des centaines de pages de textes à son infirmière polonaise.
Cette chanson fut écrite comme un hymne clandestin des camps de concentration vers la fin de 1944. Ni le camp où il fut écrit, ni l'auteur ne sont connus. À ce moment, il y avait bien plus de dix millions de personnes : hommes, femmes et enfants dans les camps en Europe.
d'une chanson en polonais d'Alex Kulisiewicz, elle-même traduite en anglais.
Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) (dit Alex) était étudiant en droit dans la partie de la Pologne occupée par les Allemands quand, en octobre 1939, il fut dénoncé pour des écrits anti-fascistes, arrêté par la Gestapo et envoyé au camp de concentration de Sachsenhausen, près de Berlin. Chanteur amateur et chantauteur, Aleksander Kulisiewicz composa 54 chansons durant les près de six ans de son emprisonnement à Sachsenhausen. Après la libération, il se remémora ces chansons ainsi que celles apprises de camarades prisonniers, dictant des centaines de pages de textes à son infirmière polonaise.
Cette chanson fut écrite comme un hymne clandestin des camps de concentration vers la fin de 1944. Ni le camp où il fut écrit, ni l'auteur ne sont connus. À ce moment, il y avait bien plus de dix millions de personnes : hommes, femmes et enfants dans les camps en Europe.
DIX MILLIONS
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 20/1/2009 - 17:48
Hymne
[1944]
Musica: Rudi Goguel / Hanns Eisler
Music: Rudi Goguel / Hanns Eisler
Lyrics / Testo: Johann Esser/Wolfgang Langhoff, Aleksander Kulisiewicz, Maria Montuoro
Aleksander Kulisiewicz: Songs From The Depths Of Hell
Folkways Records Album N° FSS 37700 (1979)
PDF Booklet Available
Annotated by Peter Wortsman
La copertina dell'album, ispirata a questa canzone, è di Gertrude Degenhardt, moglie di Franz-Josef Degenhardt.
The album cover, inspired by this song, is by Gertrude Degenhardt, Franz-Josef Degenhardt's wife.
Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) was a law student in German-occupied Poland when, in October 1939, he was denounced for anti-fascist writings, arrested by the Gestapo, and sent to the Sachsenhausen concentration camp, near Berlin. An amateur singer and songwriter, Kulisiewicz composed 54 songs during nearly six years of imprisonment at Sachsenhausen. After liberation... (continua)
Musica: Rudi Goguel / Hanns Eisler
Music: Rudi Goguel / Hanns Eisler
Lyrics / Testo: Johann Esser/Wolfgang Langhoff, Aleksander Kulisiewicz, Maria Montuoro
Aleksander Kulisiewicz: Songs From The Depths Of Hell
Folkways Records Album N° FSS 37700 (1979)
PDF Booklet Available
Annotated by Peter Wortsman
La copertina dell'album, ispirata a questa canzone, è di Gertrude Degenhardt, moglie di Franz-Josef Degenhardt.
The album cover, inspired by this song, is by Gertrude Degenhardt, Franz-Josef Degenhardt's wife.
Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) was a law student in German-occupied Poland when, in October 1939, he was denounced for anti-fascist writings, arrested by the Gestapo, and sent to the Sachsenhausen concentration camp, near Berlin. An amateur singer and songwriter, Kulisiewicz composed 54 songs during nearly six years of imprisonment at Sachsenhausen. After liberation... (continua)
Wohin auch das Auge blicket
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 16/1/2009 - 03:04
16 gennaio 2009
Si tratta di una traduzione “composita”. Per la prima strofa (e per i versi finali, che ne sono già tratti nell'originale) ho utilizzato la versione tradizionale dei Moorsoldaten, il “Canto dei deportati” (o “Sul suolo desolato”). Per il resto ho proceduto quando possibile in rima e nello stile tradizionale del canto italiano, con un voluto eco dantesco (“libertà ch'è sì cara”...). La versione si allontana qua e là un po' dall'originale, ma è cantabile sul motivo dei "Moorsoldaten". [RV]
INNO
(continua)
(continua)
à partir de la version italienne de Riccardo Venturi.
Chanson multilingue - Hymne – Aleksander Kulisiewicz - 1944
Musique: Rudi Goguel / Hanns Eisler
Texte: Johann Esser/Wolfgang Langhoff, Aleksander Kulisiewicz, Maria Montuoro
À la fin de 1944, au camp de concentration de Sachsenhausen, les prisonniers tentèrent d'écrire un hymne international des camps. Le musique et la première strophe furent reprises du premier et plus fameux hymne d'un lager : Die Moorsoldaten, écrit en 1933 dans le camp de Börgermoor par Rudi Goguel sur des paroles de Johan Esser et Wolfgang Langhoff; dans cette première strophe on énonçait les terribles conditions de tous les camps nazis. La seconde, la troisième et la quatrième strophes furent écrites par Aleksander Kulisiewicz dans sa langue maternelle, le polonais et puis, en tchèque, en français et en russe. Les derniers vers sont en italien et proviennent du... (continua)
Chanson multilingue - Hymne – Aleksander Kulisiewicz - 1944
Musique: Rudi Goguel / Hanns Eisler
Texte: Johann Esser/Wolfgang Langhoff, Aleksander Kulisiewicz, Maria Montuoro
À la fin de 1944, au camp de concentration de Sachsenhausen, les prisonniers tentèrent d'écrire un hymne international des camps. Le musique et la première strophe furent reprises du premier et plus fameux hymne d'un lager : Die Moorsoldaten, écrit en 1933 dans le camp de Börgermoor par Rudi Goguel sur des paroles de Johan Esser et Wolfgang Langhoff; dans cette première strophe on énonçait les terribles conditions de tous les camps nazis. La seconde, la troisième et la quatrième strophes furent écrites par Aleksander Kulisiewicz dans sa langue maternelle, le polonais et puis, en tchèque, en français et en russe. Les derniers vers sont en italien et proviennent du... (continua)
HYMNE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 18/1/2009 - 15:02
Das Todestango
[?]
Musica: Da un “Tango Plegaría” di Eduardo Bianco
Music: From a “Plegaría Tango” by Eduardo Bianco
Lyrics / Testo: autore sconosciuto / unknown
Aleksander Kulisiewicz: Songs From The Depths Of Hell
Folkways Records Album N° FSS 37700 (1979)
PDF Booklet Available
Annotated by Peter Wortsman
La copertina dell'album, ispirata a questa canzone, è di Gertrude Degenhardt, moglie di Franz-Josef Degenhardt.
The album cover, inspired by this song, is by Gertrude Degenhardt, Franz-Josef Degenhardt's wife.
Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) was a law student in German-occupied Poland when, in October 1939, he was denounced for anti-fascist writings, arrested by the Gestapo, and sent to the Sachsenhausen concentration camp, near Berlin. An amateur singer and songwriter, Kulisiewicz composed 54 songs during nearly six years of imprisonment at Sachsenhausen. After liberation he remembered... (continua)
Musica: Da un “Tango Plegaría” di Eduardo Bianco
Music: From a “Plegaría Tango” by Eduardo Bianco
Lyrics / Testo: autore sconosciuto / unknown
Aleksander Kulisiewicz: Songs From The Depths Of Hell
Folkways Records Album N° FSS 37700 (1979)
PDF Booklet Available
Annotated by Peter Wortsman
La copertina dell'album, ispirata a questa canzone, è di Gertrude Degenhardt, moglie di Franz-Josef Degenhardt.
The album cover, inspired by this song, is by Gertrude Degenhardt, Franz-Josef Degenhardt's wife.
Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) was a law student in German-occupied Poland when, in October 1939, he was denounced for anti-fascist writings, arrested by the Gestapo, and sent to the Sachsenhausen concentration camp, near Berlin. An amateur singer and songwriter, Kulisiewicz composed 54 songs during nearly six years of imprisonment at Sachsenhausen. After liberation he remembered... (continua)
Hörst du wie die Geige schluchzend spielt?
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 15/1/2009 - 01:16
Versione inglese dal libretto dell'album
In parte si tratta di una riscrittura del testo originale; ad esempio, la frase finale Death's a friend, seppure terribilmente suggestiva, non si trova affatto nel testo originale tedesco. [RV]
THE DEATHTANGO
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 16/1/2009 - 02:21
16 gennaio 2009
(dall'originale tedesco)
(dall'originale tedesco)
TANGO MORTAL
(continua)
(continua)
d'après la version italienne de Riccardo Venturi
Chanson allemande - Das Todestango – Aleksander Kulisiewicz
Des Juifs qui attendaient d'être sélectionnés pour être tués au camp d'extermination nazi de Lemberg (Pologne – Lwow, alors partie de l'Est de la Pologne, aujourd'hui en Ukraine) furent forcés sur ordre du Lieutenant SS Stephan Rokita d'écouter un violoniste très connu du nom de Schatz jouer ce tango « à succès ». Ancienne prisonnière Anna Muzycka s'en souvint et écrivit plus tard les paroles.
Chanson allemande - Das Todestango – Aleksander Kulisiewicz
Des Juifs qui attendaient d'être sélectionnés pour être tués au camp d'extermination nazi de Lemberg (Pologne – Lwow, alors partie de l'Est de la Pologne, aujourd'hui en Ukraine) furent forcés sur ordre du Lieutenant SS Stephan Rokita d'écouter un violoniste très connu du nom de Schatz jouer ce tango « à succès ». Ancienne prisonnière Anna Muzycka s'en souvint et écrivit plus tard les paroles.
LE TANGO DE LA MORT
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 17/1/2009 - 16:22
Konzentrak
[1942]
Testo / Lyrics: Aleksander Kulisiewicz
Musica / Music: Jan Stefani
Aleksander Kulisiewicz: Songs From The Depths Of Hell
Folkways Records Album N° FSS 37700 (1979)
PDF Booklet Available
Annotated by Peter Wortsman
La copertina dell'album, ispirata a questa canzone, è di Gertrude Degenhardt, moglie di Franz-Josef Degenhardt.
The album cover, inspired by this song, is by Gertrude Degenhardt, Franz-Josef Degenhardt's wife.
Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) was a law student in German-occupied Poland when, in October 1939, he was denounced for anti-fascist writings, arrested by the Gestapo, and sent to the Sachsenhausen concentration camp, near Berlin. An amateur singer and songwriter, Kulisiewicz composed 54 songs during nearly six years of imprisonment at Sachsenhausen. After liberation he remembered his songs, as well as those learned from fellow prisoners, dictating hundreds... (continua)
Testo / Lyrics: Aleksander Kulisiewicz
Musica / Music: Jan Stefani
Aleksander Kulisiewicz: Songs From The Depths Of Hell
Folkways Records Album N° FSS 37700 (1979)
PDF Booklet Available
Annotated by Peter Wortsman
La copertina dell'album, ispirata a questa canzone, è di Gertrude Degenhardt, moglie di Franz-Josef Degenhardt.
The album cover, inspired by this song, is by Gertrude Degenhardt, Franz-Josef Degenhardt's wife.
Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) was a law student in German-occupied Poland when, in October 1939, he was denounced for anti-fascist writings, arrested by the Gestapo, and sent to the Sachsenhausen concentration camp, near Berlin. An amateur singer and songwriter, Kulisiewicz composed 54 songs during nearly six years of imprisonment at Sachsenhausen. After liberation he remembered his songs, as well as those learned from fellow prisoners, dictating hundreds... (continua)
Konzentrak wredny, wredny pies
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 13/1/2009 - 18:40
Percorsi:
Campi di sterminio
Versione inglese dal libretto dell'album
Spelling has been somewhat corrected
Spelling has been somewhat corrected
CONCENTRATION CAMP
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 13/1/2009 - 18:51
16 gennaio 2009
(dalla versione inglese)
(dalla versione inglese)
IL LAGER
(continua)
(continua)
à partir de la version italienne de Riccardo Venturi.
D'une chanson polonaise d'Aleksander Kulisiewicz – 1942
Dans les camps de concentration nazis, de nombreux aristocrates, des généraux, des évêques et de hauts représentants des églises et des états se trouvèrent parmi les prisonniers. La satire a été écrite en 1942 au camp de Sachsenhausen (nord de Berlin). La chanson fut présentée au cours d'une rencontre clandestine à laquelle des personnes antérieurement éminentes (à ce moment, comme les autres prisonniers, habillés de la veste de prisonnier) furent invités – parmi elles le général hollandais Eugen van Strick.
D'une chanson polonaise d'Aleksander Kulisiewicz – 1942
Dans les camps de concentration nazis, de nombreux aristocrates, des généraux, des évêques et de hauts représentants des églises et des états se trouvèrent parmi les prisonniers. La satire a été écrite en 1942 au camp de Sachsenhausen (nord de Berlin). La chanson fut présentée au cours d'une rencontre clandestine à laquelle des personnes antérieurement éminentes (à ce moment, comme les autres prisonniers, habillés de la veste de prisonnier) furent invités – parmi elles le général hollandais Eugen van Strick.
LE CAMP
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 16/1/2009 - 21:24
Szymon Ohm
[1942]
Testo / Lyrics: Leszek N. (cognome sconosciuto / surname unknown)
Musica / Music: Canzone popolare Yiddish / Yiddish folk melody
Aleksander Kulisiewicz: Songs From The Depths Of Hell
Folkways Records Album N° FSS 37700 (1979)
PDF Booklet Available
Annotated by Peter Wortsman
La copertina dell'album, ispirata a questa canzone, è di Gertrude Degenhardt, moglie di Franz-Josef Degenhardt.
The album cover, inspired by this song, is by Gertrude Degenhardt, Franz-Josef Degenhardt's wife.
Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) was a law student in German-occupied Poland when, in October 1939, he was denounced for anti-fascist writings, arrested by the Gestapo, and sent to the Sachsenhausen concentration camp, near Berlin. An amateur singer and songwriter, Kulisiewicz composed 54 songs during nearly six years of imprisonment at Sachsenhausen. After liberation he remembered his songs,... (continua)
Testo / Lyrics: Leszek N. (cognome sconosciuto / surname unknown)
Musica / Music: Canzone popolare Yiddish / Yiddish folk melody
Aleksander Kulisiewicz: Songs From The Depths Of Hell
Folkways Records Album N° FSS 37700 (1979)
PDF Booklet Available
Annotated by Peter Wortsman
La copertina dell'album, ispirata a questa canzone, è di Gertrude Degenhardt, moglie di Franz-Josef Degenhardt.
The album cover, inspired by this song, is by Gertrude Degenhardt, Franz-Josef Degenhardt's wife.
Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) was a law student in German-occupied Poland when, in October 1939, he was denounced for anti-fascist writings, arrested by the Gestapo, and sent to the Sachsenhausen concentration camp, near Berlin. An amateur singer and songwriter, Kulisiewicz composed 54 songs during nearly six years of imprisonment at Sachsenhausen. After liberation he remembered his songs,... (continua)
Na Nalewkach mieszkał Szymon Ohm
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 13/1/2009 - 22:47
Percorsi:
Campi di sterminio
Versione inglese dal libretto dell'album
SHIMON OHM
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 14/1/2009 - 16:49
(Dalla versione inglese)
14 gennaio 2009
14 gennaio 2009
SHIMON OHM
(continua)
(continua)
Version française – Simon Ohm – Marco Valdo M.I. – 2009
à partir de la version italienne de Riccardo Venturi.
Chanson polonaise - Szymon Ohm - Aleksander Kulisiewicz
À la fin de 1939, Leszek N. (nom inconnu), le fils d'un riche fabricant varsovien, qui avant la guerre détestait les Juifs, tombe amoureux d'une jeune fille juive prénommée Rachel, du quartier le plus pauvre de Varsovie, Nalewki. Quand en 1940, tous les Juifs furent regroupés et confinés dans le ghetto, le jeune Polonais, à l'insu de son père, obtînt de faux papiers d'identité aryens pour Rachel et sa famille. Le résultat de cette fraude fut qu'il fut dénoncé et envoyé au camp de concentration de Sachsenhausen. Leszek avait une voix de baryton profonde et riche. Il chantait souvent pour ses amis une chanson basée sur une chanson populaire Yiddish « Simon Ohm », qu'il avait apprise avant sa captivité. En avril 1943, la rumeur... (continua)
à partir de la version italienne de Riccardo Venturi.
Chanson polonaise - Szymon Ohm - Aleksander Kulisiewicz
À la fin de 1939, Leszek N. (nom inconnu), le fils d'un riche fabricant varsovien, qui avant la guerre détestait les Juifs, tombe amoureux d'une jeune fille juive prénommée Rachel, du quartier le plus pauvre de Varsovie, Nalewki. Quand en 1940, tous les Juifs furent regroupés et confinés dans le ghetto, le jeune Polonais, à l'insu de son père, obtînt de faux papiers d'identité aryens pour Rachel et sa famille. Le résultat de cette fraude fut qu'il fut dénoncé et envoyé au camp de concentration de Sachsenhausen. Leszek avait une voix de baryton profonde et riche. Il chantait souvent pour ses amis une chanson basée sur une chanson populaire Yiddish « Simon Ohm », qu'il avait apprise avant sa captivité. En avril 1943, la rumeur... (continua)
SIMON OHM
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 15/1/2009 - 13:07
Mahmoud Darwish / محمود درويش : Bitaqat Hawiyyah / Identity Card
[1964]
Poesia di Mahmud Darwish / محمود درويش
A Poem by Mahmoud Darwish
Poème de Mahmoud Darwich
Italiano
English
Français
Con questa celeberrima poesia (ma anche canzone) del grande poeta palestinese Mahmud Darwish questo sito raggiunge gli 8000 titoli. E li raggiunge in un momento di tragedia, di ennesima tragedia per Gaza e per la Palestina tutta; e quando diciamo "la Palestina tutta", si tratta di un'entità geografica che comprende anche Israele. Abbiamo quindi scelto una pagina speciale, per questa "8000", pienamente militante, e nel senso più vasto del termine. Militiamo per l'abbattimento di tutti i muri, di tutte le barriere, di tutti i simboli di morte che presiedono alla tragedia di quella terra, che è tragedia di tutta la terra. La "carta di identità" di Darwish è in realtà un'affermazione di umanità negata, non di identitarismo, ché gli identitarismi hanno fin troppo contribuito... (continua)
Poesia di Mahmud Darwish / محمود درويش
A Poem by Mahmoud Darwish
Poème de Mahmoud Darwich
Italiano
English
Français
Con questa celeberrima poesia (ma anche canzone) del grande poeta palestinese Mahmud Darwish questo sito raggiunge gli 8000 titoli. E li raggiunge in un momento di tragedia, di ennesima tragedia per Gaza e per la Palestina tutta; e quando diciamo "la Palestina tutta", si tratta di un'entità geografica che comprende anche Israele. Abbiamo quindi scelto una pagina speciale, per questa "8000", pienamente militante, e nel senso più vasto del termine. Militiamo per l'abbattimento di tutti i muri, di tutte le barriere, di tutti i simboli di morte che presiedono alla tragedia di quella terra, che è tragedia di tutta la terra. La "carta di identità" di Darwish è in realtà un'affermazione di umanità negata, non di identitarismo, ché gli identitarismi hanno fin troppo contribuito... (continua)
سجل
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 14/1/2009 - 00:20
Percorsi:
L'Olocausto Palestinese, Le CCG delle migliaia
Kołysanka dla synka w krematorium
[1942]
Lyrics/Testo: Aron Liebeskind
Music/Musica: Alexander Wertyński
Aleksander Kulisiewicz: Songs From The Depths Of Hell
Folkways Records Album N° FSS 37700 (1979)
PDF Booklet Available
Annotated by Peter Wortsman
La copertina dell'album, ispirata a questa canzone, è di Gertrude Degenhardt, moglie di Franz-Josef Degenhardt.
The album cover, inspired by this song, is by Gertrude Degenhardt, Franz-Josef Degenhardt's wife.
Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) was a law student in German-occupied Poland when, in October 1939, he was denounced for anti-fascist writings, arrested by the Gestapo, and sent to the Sachsenhausen concentration camp, near Berlin. An amateur singer and songwriter, Kulisiewicz composed 54 songs during nearly six years of imprisonment at Sachsenhausen. After liberation he remembered his songs, as well as those learned from fellow prisoners, dictating hundreds... (continua)
Lyrics/Testo: Aron Liebeskind
Music/Musica: Alexander Wertyński
Aleksander Kulisiewicz: Songs From The Depths Of Hell
Folkways Records Album N° FSS 37700 (1979)
PDF Booklet Available
Annotated by Peter Wortsman
La copertina dell'album, ispirata a questa canzone, è di Gertrude Degenhardt, moglie di Franz-Josef Degenhardt.
The album cover, inspired by this song, is by Gertrude Degenhardt, Franz-Josef Degenhardt's wife.
Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) was a law student in German-occupied Poland when, in October 1939, he was denounced for anti-fascist writings, arrested by the Gestapo, and sent to the Sachsenhausen concentration camp, near Berlin. An amateur singer and songwriter, Kulisiewicz composed 54 songs during nearly six years of imprisonment at Sachsenhausen. After liberation he remembered his songs, as well as those learned from fellow prisoners, dictating hundreds... (continua)
Krematorium czarne, głuche
(continua)
(continua)
12/2/2006 - 19:39
Percorsi:
Campi di sterminio
Presentiamo la versione italiana di di Leoncarlo Settimelli, incisa nel disco Canti dei Lager distribuito con L'Unità il 27 gennaio 2006 in occasione della giornata della Memoria, e la relativa introduzione tratta da Patria Indipendente, rivista dell'ANPI (numero del gennaio 2005):
Questa ninna nanna venne composta nel 1942 da Alexander Wertynski e Aron Liebeskind.
Quest’ultimo era un ventiquattrenne portatore di cadaveri nel lager di Treblinka, dove vennero uccisi e cremati la moglie Edith e il figlio di tre anni. Quasi impazzito, Liebeskind riuscì a scrivere questa ninna nanna che verrà eseguita dal coro
di Rosebery D’Arguto.
Quest’ultimo era un ventiquattrenne portatore di cadaveri nel lager di Treblinka, dove vennero uccisi e cremati la moglie Edith e il figlio di tre anni. Quasi impazzito, Liebeskind riuscì a scrivere questa ninna nanna che verrà eseguita dal coro
di Rosebery D’Arguto.
NINNA NANNA DEL CREMATORIO
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 30/12/2008 - 03:37
Lyrics spelling has been somewhat corrected
LULLABY FOR MY LITTLE SON IN THE CREMATORIUM
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 30/12/2008 - 03:49
Version italienne – NINNA NANNA DEL CREMATORIO – Leoncarlo Settimeli – 2006
d'une chanson en yiddish de Aaron Liebeskind, traduite et chantée en polonais par
Alex Kulisiewicz
En 1942, Aaron Liebeskind, un jeune horloger de Bilgoraj en Pologne avait été contraint de connaître l'assassinat de sa femme, Edith, et de son fils de 3 ans au camp de concentration de Treblinka . Il supplia le contremaître du crématoire de le laisser passer la nuit à veiller le corps de son fils. Aaron s'agenouilla à côté du corps de son enfant et composa les paroles de sa berceuse dans sa tête. Durant la nuit, cet homme de vingt-quatre ans devint tout gris. Il réussit miraculeusement à s'échapper de Treblinka, mais il fut capturé à nouveau et envoyé à Sachsenhausen où il rencontra et devint l'ami d' Alex Kulisiewicz. Aaron raconta à Alex son histoire et lui chanta la chanson en Yiddish, qu'Alex traduisit immédiatement... (continua)
d'une chanson en yiddish de Aaron Liebeskind, traduite et chantée en polonais par
Alex Kulisiewicz
En 1942, Aaron Liebeskind, un jeune horloger de Bilgoraj en Pologne avait été contraint de connaître l'assassinat de sa femme, Edith, et de son fils de 3 ans au camp de concentration de Treblinka . Il supplia le contremaître du crématoire de le laisser passer la nuit à veiller le corps de son fils. Aaron s'agenouilla à côté du corps de son enfant et composa les paroles de sa berceuse dans sa tête. Durant la nuit, cet homme de vingt-quatre ans devint tout gris. Il réussit miraculeusement à s'échapper de Treblinka, mais il fut capturé à nouveau et envoyé à Sachsenhausen où il rencontra et devint l'ami d' Alex Kulisiewicz. Aaron raconta à Alex son histoire et lui chanta la chanson en Yiddish, qu'Alex traduisit immédiatement... (continua)
BERCEUSE DU CRÉMATOIRE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 9/1/2009 - 09:31
Chorał z piekła dna
[1942]
Lyrics/Testo: Leonard Krasnodębski
Music/Musica: Aleksander Kulisiewicz
Aleksander Kulisiewicz: Songs From The Depths Of Hell
Folkways Records Album N° FSS 37700 (1979)
PDF Booklet Available
Annotated by Peter Wortsman
La copertina dell'album, ispirata a questa canzone, è di Gertrude Degenhardt, moglie di Franz-Josef Degenhardt.
The album cover, inspired by this song, is by Gertrude Degenhardt, Franz-Josef Degenhardt's wife.
Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) was a law student in German-occupied Poland when, in October 1939, he was denounced for anti-fascist writings, arrested by the Gestapo, and sent to the Sachsenhausen concentration camp, near Berlin. An amateur singer and songwriter, Kulisiewicz composed 54 songs during nearly six years of imprisonment at Sachsenhausen. After liberation he remembered his songs, as well as those learned from fellow prisoners, dictating... (continua)
Lyrics/Testo: Leonard Krasnodębski
Music/Musica: Aleksander Kulisiewicz
Aleksander Kulisiewicz: Songs From The Depths Of Hell
Folkways Records Album N° FSS 37700 (1979)
PDF Booklet Available
Annotated by Peter Wortsman
La copertina dell'album, ispirata a questa canzone, è di Gertrude Degenhardt, moglie di Franz-Josef Degenhardt.
The album cover, inspired by this song, is by Gertrude Degenhardt, Franz-Josef Degenhardt's wife.
Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) was a law student in German-occupied Poland when, in October 1939, he was denounced for anti-fascist writings, arrested by the Gestapo, and sent to the Sachsenhausen concentration camp, near Berlin. An amateur singer and songwriter, Kulisiewicz composed 54 songs during nearly six years of imprisonment at Sachsenhausen. After liberation he remembered his songs, as well as those learned from fellow prisoners, dictating... (continua)
Słyszcie nasz chorał z piekła dna!
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/1/2009 - 01:31
Percorsi:
Campi di sterminio
Dalla versione inglese
CORALE DAL PROFONDO DELL'INFERNO
(continua)
(continua)
Version italienne – Corale dal profondo del inferno - Riccardo Venturi – 2009
Chanson polonaise - Chorał z piekła dna - Aleksander Kulisiewicz – Paroles : Leonard Krasnodębski – 1942
Le jeune poète et journaliste de Varsovie, Leonard Krasnodębski, écrivit le texte de ce « Chœur » en 1942 au camp de concentration de Sachsenhausen (au nord de Berlin). Il était infirmier à « l'hôpital » du camp, où il fut témoin des expérimentations bestiales menées par le Dr. Paul Schmitz, SS, qui testait les effets de gaz empoisonnés nouveaux sur les prisonniers. Krasnodębski, qui avait vu et connaissait trop la nature de ces expériences, fut forcé par les SS à se suicider en 1943. Kulisiewicz composa cette mélodie en octobre 1944 pour commémorer le compositeur juif allemand, Rosebery D'Arguto, qui mourut à Auschwitz en 1943. Alex chanta pour la première fois cette chanson pour les patients de « l'hôpital »... (continua)
Chanson polonaise - Chorał z piekła dna - Aleksander Kulisiewicz – Paroles : Leonard Krasnodębski – 1942
Le jeune poète et journaliste de Varsovie, Leonard Krasnodębski, écrivit le texte de ce « Chœur » en 1942 au camp de concentration de Sachsenhausen (au nord de Berlin). Il était infirmier à « l'hôpital » du camp, où il fut témoin des expérimentations bestiales menées par le Dr. Paul Schmitz, SS, qui testait les effets de gaz empoisonnés nouveaux sur les prisonniers. Krasnodębski, qui avait vu et connaissait trop la nature de ces expériences, fut forcé par les SS à se suicider en 1943. Kulisiewicz composa cette mélodie en octobre 1944 pour commémorer le compositeur juif allemand, Rosebery D'Arguto, qui mourut à Auschwitz en 1943. Alex chanta pour la première fois cette chanson pour les patients de « l'hôpital »... (continua)
CHOEUR DU FOND DE L'ENFER
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 8/1/2009 - 13:00
Hekatomba 1941
[1941]
Testo / Lyrics: Aleksej Sazonov [Алексей Сазонов]
Musica / Music: Canzone popolare ucraina / Ukrainian folksong
Aleksander Kulisiewicz: Songs From The Depths Of Hell
Folkways Records Album N° FSS 37700 (1979)
PDF Booklet Available
Annotated by Peter Wortsman
La copertina dell'album, ispirata a questa canzone, è di Gertrude Degenhardt, moglie di Franz-Josef Degenhardt.
The album cover, inspired by this song, is by Gertrude Degenhardt, Franz-Josef Degenhardt's wife.
Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) was a law student in German-occupied Poland when, in October 1939, he was denounced for anti-fascist writings, arrested by the Gestapo, and sent to the Sachsenhausen concentration camp, near Berlin. An amateur singer and songwriter, Kulisiewicz composed 54 songs during nearly six years of imprisonment at Sachsenhausen. After liberation he remembered his songs, as well as those... (continua)
Testo / Lyrics: Aleksej Sazonov [Алексей Сазонов]
Musica / Music: Canzone popolare ucraina / Ukrainian folksong
Aleksander Kulisiewicz: Songs From The Depths Of Hell
Folkways Records Album N° FSS 37700 (1979)
PDF Booklet Available
Annotated by Peter Wortsman
La copertina dell'album, ispirata a questa canzone, è di Gertrude Degenhardt, moglie di Franz-Josef Degenhardt.
The album cover, inspired by this song, is by Gertrude Degenhardt, Franz-Josef Degenhardt's wife.
Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) was a law student in German-occupied Poland when, in October 1939, he was denounced for anti-fascist writings, arrested by the Gestapo, and sent to the Sachsenhausen concentration camp, near Berlin. An amateur singer and songwriter, Kulisiewicz composed 54 songs during nearly six years of imprisonment at Sachsenhausen. After liberation he remembered his songs, as well as those... (continua)
Żal, żal...żal mój płynie
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/1/2009 - 16:04
Percorsi:
Campi di sterminio
Version italienne (Chanson russe, version polonaise : Aleksander Kulisiewicz) – Ecatombe 1941 – Riccardo Venturi
Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) était étudiant en droit dans la partie de la Pologne occupée par les Allemands quand, en octobre 1939, il fut dénoncé pour des écrits anti-fascistes, arrêté par la Gestapo et envoyé au camp de concentration de Sachsenhausen, près de Berlin. Chanteur amateur et chantauteur, Aleksander Kulisiewicz composa 54 chansons durant les près de six ans de son emprisonnement à Sachsenhausen. Après la libération, il se remémora ces chansons ainsi que celles apprises de camarades prisonniers, dictant des centaines de pages de textes à son infirmière polonaise.
Dans les années 1941 – 1942, près de 18,000 prisonniers de guerre soviétiques furent assassinés dans le camp de concentration de Sachsenhausen. Un d'entre eux était le soldat volontaire de 17 ans, mécanicien,... (continua)
Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) était étudiant en droit dans la partie de la Pologne occupée par les Allemands quand, en octobre 1939, il fut dénoncé pour des écrits anti-fascistes, arrêté par la Gestapo et envoyé au camp de concentration de Sachsenhausen, près de Berlin. Chanteur amateur et chantauteur, Aleksander Kulisiewicz composa 54 chansons durant les près de six ans de son emprisonnement à Sachsenhausen. Après la libération, il se remémora ces chansons ainsi que celles apprises de camarades prisonniers, dictant des centaines de pages de textes à son infirmière polonaise.
Dans les années 1941 – 1942, près de 18,000 prisonniers de guerre soviétiques furent assassinés dans le camp de concentration de Sachsenhausen. Un d'entre eux était le soldat volontaire de 17 ans, mécanicien,... (continua)
HÉCATOMBE 1941
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 8/1/2009 - 10:54
Jüdischer Todessang, oder Zehn Brüder
[1942]
Lyrics/Testo: Rosebery D'Arguto (Martin Rozenberg)
Music/Musica: From a Yiddish Folksong (“Tsen Brider”)
Da una canzone popolare yiddish (“Tsen Brider”)
Aleksander Kulisiewicz: Songs From The Depths Of Hell
Folkways Records Album N° FSS 37700 (1979)
PDF Booklet Available
Annotated by Peter Wortsman
La copertina dell'album, ispirata a questa canzone, è di Gertrude Degenhardt, moglie di Franz-Josef Degenhardt.
The album cover, inspired by this song, is by Gertrude Degenhardt, Franz-Josef Degenhardt's wife.
Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) was a law student in German-occupied Poland when, in October 1939, he was denounced for anti-fascist writings, arrested by the Gestapo, and sent to the Sachsenhausen concentration camp, near Berlin. An amateur singer and songwriter, Kulisiewicz composed 54 songs during nearly six years of imprisonment at Sachsenhausen. After liberation... (continua)
Lyrics/Testo: Rosebery D'Arguto (Martin Rozenberg)
Music/Musica: From a Yiddish Folksong (“Tsen Brider”)
Da una canzone popolare yiddish (“Tsen Brider”)
Aleksander Kulisiewicz: Songs From The Depths Of Hell
Folkways Records Album N° FSS 37700 (1979)
PDF Booklet Available
Annotated by Peter Wortsman
La copertina dell'album, ispirata a questa canzone, è di Gertrude Degenhardt, moglie di Franz-Josef Degenhardt.
The album cover, inspired by this song, is by Gertrude Degenhardt, Franz-Josef Degenhardt's wife.
Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) was a law student in German-occupied Poland when, in October 1939, he was denounced for anti-fascist writings, arrested by the Gestapo, and sent to the Sachsenhausen concentration camp, near Berlin. An amateur singer and songwriter, Kulisiewicz composed 54 songs during nearly six years of imprisonment at Sachsenhausen. After liberation... (continua)
Bom bom bom bom...bom bom bom bom
(continua)
(continua)
4/2/2006 - 16:32
Percorsi:
Campi di sterminio
dal disco Canti dei Lager distribuito con L'Unità il 27 gennaio 2006 in occasione della giornata della Memoria.
Si tratta in realtà di una autentica riscrittura da parte di Leoncarlo Settimelli, che però sa ben rendere la terribile ironia dell'originale. [RV]
NOTA AL TESTO.
Il testo della canzone di D'Arguto è in tedesco, ma il tedesco raffazzonato e pieno di yiddishismi che gli ebrei riuscivano a parlare (ricordiamo che lo yiddish è comunque un antico dialetto medio-alto tedesco). Così l'uso costante dei tempi composti ("waren wir gewesen" ecc.) al posto di quelli semplici del passato (lo yiddish non conosce il passato semplice del tedesco, tipo "ich war", e dice sempre "ikh bin gwesn", cioè "ich bin gewesen"), i tipici diminutivi in "-l(e)" (corrispondente al "-lein" tedesco: "Yidl", "Liedele", "Fidele"), assieme a parole tipiche). Da qui la scelta del traduttore di rendere il testo in un italiano che imita il tedesco ("erafamo" ecc.).
Il testo della canzone di D'Arguto è in tedesco, ma il tedesco raffazzonato e pieno di yiddishismi che gli ebrei riuscivano a parlare (ricordiamo che lo yiddish è comunque un antico dialetto medio-alto tedesco). Così l'uso costante dei tempi composti ("waren wir gewesen" ecc.) al posto di quelli semplici del passato (lo yiddish non conosce il passato semplice del tedesco, tipo "ich war", e dice sempre "ikh bin gwesn", cioè "ich bin gewesen"), i tipici diminutivi in "-l(e)" (corrispondente al "-lein" tedesco: "Yidl", "Liedele", "Fidele"), assieme a parole tipiche). Da qui la scelta del traduttore di rendere il testo in un italiano che imita il tedesco ("erafamo" ecc.).
DIECI FRATELLI
(continua)
(continua)
7 gennaio 2009
CANTO DI MORTE DEGLI EBREI
(continua)
(continua)
JEWISH DEATHSONG
(continua)
(continua)
צען ברידער (Tsen Brider), la canzone popolare yiddish originale / The original Yiddish folksong
Riproduciamo da Musique dans les Camps de Concentration et les Camps d'Extermination un'immagine .gif contenente il testo originale della canzone popolare yiddish Tsen Brider (in alfabeto ebraico e in trascrizione) utilizzata da Rosebery D'Arguto per la sua Jüdischer Todessang.
We reproduce here from Musique dans les Camps de Concentration et les Camps d'Extermination a .gif image including the original lyrics of the Yiddish folksong (in Hebrew and Latin characters) used by Rosebery D'Arguto for his Jüdischer Todessang
We reproduce here from Musique dans les Camps de Concentration et les Camps d'Extermination a .gif image including the original lyrics of the Yiddish folksong (in Hebrew and Latin characters) used by Rosebery D'Arguto for his Jüdischer Todessang
inviata da Riccardo Venturi 7/1/2009 - 15:17
English translation of the Yiddish folksong
TEN BROTHERS
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/1/2009 - 15:33
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Lyrics: Aleksander Kulisiewicz
Music: Polish Legionnaire’s song (“Miała Matka trzech synów,” 1915)
Sachsenhausen, 1942.
Testo: Alexksander Kulisiewicz
Musica: Canto legionario polacco (“Miała Matka trzech synów,” 1915)
Possibly because its call-and-response formula elicited much audience participation, “Mama’s Boy in a Concentration Camp” became one of the best-loved Polish prisoner songs at Sachsenhausen. Kulisiewicz notes that his listeners often made up verses of their own, some with themes and images even more outrageous than his own. He borrowed the melody, several lines of text, and the overall narrative structure from a popular Polish Legionnaire’s song, “Miała Matka trzech synów” (There once was a mother, she had three sons). Volksdeutsche were ethnic Germans holding citizenship in a country other thanGermany; during World War II, many Polish Volksdeutsche... (continua)