I Dimosthénous léxis
[1969]
Στίχοι: Διονύσης Σαββόπουλος
Μουσική: Διονύσης Σαββόπουλος
Πρώτη εκτέλεση: Διονύσης Σαββόπουλος
Άλλες ερμηνείες: Γιώργος Νταλάρας || Χαρούλα Αλεξίου || Νότης Σφακιανάκης
'Αλμπουμ: Βρωμικό ψωμί [1972]
Testo di Dionysis Savvopoulos
Musica di Dionysis Savvopoulos
Primo interprete: Dionysis Savvopoulos
Altri interpreti: Yorgos Dalaras || Haroula Alexiou || Notis Sfakianakis
Album: Βρωμικό ψωμἰ ("Pane sporco") [1972]
Nessun greco può non confrontarsi con la sua storia e con il suo mito. Specialmente nei periodi più duri della storia recente, il ricorso in chiave metaforica alla storia ed alla mitologia antica, ed alle sue figure, è stato per il combattente greco per la Libertà una prassi quotidiana e necessaria: come se tutto fosse già stato vissuto, come se tutto gli fosse stato già vissuto addosso. E così, queste figure tornano a vivere senza tempo e... (continua)
Σαv βγω απ' αυτή τη φυλακή (continua)
inviata da Riccardo Venturi - CCG/AWS Ελληνικό τμήμα 8/7/2009 - 02:31
Sulla copertina dell'album appare Savvopoulos stesso, nel 1972, da solo per una strada di Atene; non c'è nient'altro. Il titolo dell'album, il nome dell'autore e le canzoni si trovano esclusivamente sul retro. Una copertina assolutamente insolita per un album greco; colpisce anche la somiglianza del Savvopoulos di allora con Augusto Daolio dei Nomadi. [RV]
à partir de la version italienne – Il DISCORSO DI DEMOSTENE – Riccardo Venturi – 2009 d'une chanson grecque
H Δημοσθένους λέξις (Dionysis Savvopoulos / Διονύσης Σαββόπουλος) - 1972
Aucun Grec ne peut éviter de se confronter à son histoire et à son mythe. Spécialement dans les périodes dures de l'histoire récente, le recours à des clés métaphoriques de l'histoire et à la mythologie antique et à leurs figures, a été pour le combattant grec de la Liberté une praxis quotidienne nécessaire, comme si tout avait déjà été vécu... Hélène, Ismène et Chrysothème de Ritsos vivent la tragédie du temps actuel, transposées mais sans perdre leur authenticité; et ainsi, de cette chanson, le Démosthène de Savvopoulos trouvera en sortant de prison où il a été renfermé, la solitude et les cafés vides. Une tragique, glaçante chanson de dignité à laquelle l'auteur donne délibérément un titre en grec ancien,... (continua)
Testo di Dionysis Savvopoulos
Musica di Dionysis Savvopoulos
Primo interprete: Dionysis Savvopoulos
Album: Φορτηγό ("Camion")
L'album Φορτηγό ("Camion") di Dionysis Savvopoulos è del 1966, l'anno prima del golpe dei Colonnelli. Un album dalla copertina di quanto meno "tradizional-ellenico" ci si possa aspettare, in un paese che era ben lontano dall'essere isolato e dal non partecipare a tutto il movimento mondiale contro la guerra imperialista americana nel Vietnam. E così ecco questa canzone dallo storico primo album di Savvopoulos, dove bisogne notare un gioco di parole. Quello γιέ-γιέ, certo, è la trascrizione greca di "yeah, yeah", ma in greco significa anche "figlio, figlio" (caso vocativo di γιος, corrispondente al classico ὑιός). [RV]
Στο Βιετνάμ πυρπόλησαν το ρύζι (continua)
inviata da CCG/AWS Staff - Ελληνικό Τμήμα 9/7/2009 - 10:49
Odí sto Geórgio Karaïskáki
[1969]
Στίχοι: Διονύσης Σαββόπουλος
Μουσική: Διονύσης Σαββόπουλος
Πρώτη εκτέλεση: Διονύσης Σαββόπουλος
Άλλες ερμηνείες: Διονύσης Σαββόπουλος & Γιώργος Νταλάρας ( Ντουέτο ) || Γιώργος Νταλάρας
'Αλμπουμ: Το περιβόλι του τρελού
Testo di Dionysis Savvopoulos
Musica di Dionysis Savvopoulos
Primo interprete: Dionysis Savvopoulos
Altri interpreti: Dionysis Savvopoulos e Yorgos Dalaras (in duetto) || Yorgos Dalaras
Album: Το περιβόλι του τρελού ("Il giardino del pazzo")
"Το πασίγνωστο τραγούδι του παλιού καλού Σαββόπουλου «ωδή στον Γ.Κ. (Γιώργο Καραϊσκάκη)» είναι στην πραγματικότητα «Ωδή στον Κ.Γ. (Κώστα Γεωργάκη)» και η αλλαγή του ονόματος στον τίτλο είχε γίνει για να παρακαμφθεί η λογοκρισία." - Schrödinger's Cat από skakistiko.blogspot.com
"La notissima canzone del buon vecchio Savvopoulos 'Ode a G.K.' (Georgios Karaiskakis) è in realtà un' 'Ode a... (continua)
Su questo Jan Palach di "produzione" occidentale fu ben rapida la stesura del velo dell'oblio. Bravo Riccardo che ce lo fai ricordare. A cose di questo genere doveva pensare Theodorakis nel 1968-69, quando dal confino di Zatuna protestava contro le ineguali orecchie dell'Europa:una canzone che, riascoltata oggi, sembra ignorare le canagliate del socialismo reale. Ma scritta allora...
Ho voluto plaudire così in fretta all’inserimento dell’Ode a Karaiskakis (che anche lui, poveretto, è ormai quasi solo il nome di uno stadio), che non ho messo la traduzione della canzone di Theodorakis. Rimedio subito e approfitto, tornando a Kostas Georgakis, per mandare un bello stronzaccio retroattivo a me stesso e ai compagni di quel tempo, perché, usando al contrario le nostre orecchie made in Europa, non ci curammo molto (diciamo pure che praticamente ce ne fregammo) di Kostas, forse perché non era abbastanza “dei nostri”. E dunque di minor valore. Al diavolo le chiese e i preti πάσης φύσεως.
SONO UN EUROPEO
Sono un Europeo , ho due orecchie
una per sentire, l’altra sta tappata.
Se sospira un Ceco, un Russo, un Polacco
è l’umanità che soffre, casca il cielo.
Se soffre un nero, un Greco un Indiano
a me che fa ! Alzi le chiappe Iddio.
La storica versione greca de L'estaca del poeta Panos Falaras (n. 1951) risale al 1978 e fu eseguita da Vasilis Papakonstandinou nel suo primo, ed eponimo, album in studio. Tale album fu registrato al ritorno di Vasilis Papakonstandinou dopo una tournée come cantante per Mikis Theodorakis. La maggior parte delle canzoni contenute nell'album furono scritte dal cantautore Antonis Vardis (che suona anche la chitarra nella maggior parte delle canzoni); Panos Falaras scrisse il testo di quasi tutte le tredici canzoni dell'album, tranne quattro (Βαρέθηκα τα χώρατα scritta da Haris Alexiou, Στο παζάρι του λήστη scritta da Manos Eleftheriou con musica di Theodorakis, Τα πουλιά της δυστυχίας scritta... (continua)
Quando questa versione greca della storica canzone di Lucio Dalla era stata inserita nel sito, nel 2007, ancora l'Ελληνικό Τμήμα non esisteva e Dionysis Savvopoulos era, per il sottoscritto, un perfetto sconosciuto. Ne è passata di acqua sotto i ponti! Stasera, dopo anni, è ora di ristabilire un po' le cose come stanno: la versione è di Dionysis Savvopoulos che la ha interpretata per primo (nel 1997) nell'album di cover Το ξενοδοχείο (L'Albergo). E' stata solo in seguito interpretata anche da Maria Farandouri. [RV, 2013]
[1969]
Στίχοι: Διονύσης Σαββόπουλος
Μουσική: Διονύσης Σαββόπουλος
Πρώτη εκτέλεση: Διονύσης Σαββόπουλος
Άλλες ερμηνείες: Γιώργος Νταλάρας || Χαρούλα Αλεξίου || Νότης Σφακιανάκης
'Αλμπουμ: Βρωμικό ψωμί [1972]
Testo di Dionysis Savvopoulos
Musica di Dionysis Savvopoulos
Primo interprete: Dionysis Savvopoulos
Altri interpreti: Yorgos Dalaras || Haroula Alexiou || Notis Sfakianakis
Album: Βρωμικό ψωμἰ ("Pane sporco") [1972]
Nessun greco può non confrontarsi con la sua storia e con il suo mito. Specialmente nei periodi più duri della storia recente, il ricorso in chiave metaforica alla storia ed alla mitologia antica, ed alle sue figure, è stato per il combattente greco per la Libertà una prassi quotidiana e necessaria: come se tutto fosse già stato vissuto, come se tutto gli fosse stato già vissuto addosso. E così, queste figure tornano a vivere senza tempo e... (continua)