Ben prima della celeberrima canzone di Léo Ferré, quest’anonima ballata anarchica e antimilitarista era conosciuta in Francia. Trovarla nel quaderno del soldato Mandrillon non deve stupire, anche se resta intatta la comprensibile impressione che ancora essa fa.
Ricercando le successive versioni de Le Drapeau Rouge, scopro che l’adattatore, quando non l’autore, dei versi – forse di anonimo – di “Ni Dieu ni maître” fu Achille Le Roy
Achille Le Roy (1841-1929), tipografo, comunardo, fu arrestato nel 1871 e spedito al bagno penale in Nuova Caledonia, insieme a Louise Michel. Achille Le Roy trascorse tutta la sua vita nella militanza anarchica. Personaggio molto noto a Parigi, nel 1924, vecchio e povero, fu attaccato per strada da un gruppo di picchiatori (i “Camelots du Roi”, militanti del movimento monarchico “Action Française”) che lo malmenarono e gli rubarono quel poco che aveva. La rivista Le Libertaire ed il gruppo di chansonnier de La Muse Rouge di Clovis Poirier organizzarono sottoscrizione e concerti per pagargli le spese ospedaliere e restituirgli il maltolto.
Nel 1877 Achille Le Roy compose una sua versione de “Le Drapeau Rouge” a partire... (continua)
La ballata, anch’essa anonima, porta curiosamente lo stesso titolo della celebre opera fotografica dell’anarchico tedesco Ernst Friedrich ("Krieg dem Kriege"), che documentò gli orrori della prima guerra mondiale.
NB: Nel testo qui riportato sono stati corretti diversi errori ortografici contenuti nella trascrizione del soldato Mandrillon.
La canzone è di Montehus, e viene inserita anche nella specifica sezione a lui dedicata.
Nel manoscritto viene specificato l’autore: "....de Monthéus [sic], St. du Trompète Loire-Pierre 4ème Art.".
Avvertenza: manteniamo qui l'ortografia originale del quaderno, senza correggere i diversi errori di ortografia; per la versione corretta si veda la versione sotto il nome di Montehus.
Quand nous faisons une marche militaire, (continua)
Una canzone sociale e antimilitarista sulla quale non ho reperito purtroppo alcuna notizia maggiormente precisa. Deve essere comunque datata poco prima degli inizi del XX secolo (per il riferimento nel testo al "siècle prochain").
Riprende la trascrizione e la traduzione del Quaderno del soldato Hector Mandrillon, iniziata qualche tempo fa. Si tratta, come detto, di un documento di eccezionale valore, forse assolutamente unico, di canzoni antimilitariste annotate da un soldato francese oltre un secolo fa.
L'autore è l'anarchico anticlericale Sébastien Faure (1858-1942).
(Si veda la nota biografica nella sezione a lui dedicata).
Una canzone impressionante che non ha assolutamente perso niente della sua attualità.
Deve essere datata all'incirca a poco prima dello scoppio della "grande guerra".
Ils ont senti passer sur leur têtes altières (continua)
Dal "Cahier du Soldat Hector Mandrillon" (v.)
Si tratta della prima canzone trascritta. La canzone risale probabilmente agli anni immediatamente precedenti la prima guerra mondiale.
La guerra del 1914 rivela dei profondi disaccordi in seno al movimento anarchico e Faure, che rifiuta l'Union sacrée (il movimento che riuniva i francesi di tutte le tendenze politiche allo scoppio della guerra) è uno dei primi a prendere posizione risolutamente contro la guerra. Non esita a pubblicare un vibrante manifesto, Vers la Paix. Invitato dal ministro dell'interno Louis Malvy a mettere fine alla sua campagna pacifista, riafferma le sue idee quealche mese più tardi nel giornale settimanale Ce qu'il faut dire.
La sua canzone Fraternité, sorta di appello a un mondo nuovo è il distillato di quello per cui si è impegnato e battuto fino alla morte,... (continua)
Ils ont senti passer sur leur têtes altières (continua)