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Autore Marc Ogeret

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Le Père Lapurge, ou Le pharmacien de l'Humanité

Le Père Lapurge, <i>ou</i> Le pharmacien de l'Humanité
[1886]
Testo / Paroles / Lyrics / Sanat: Constant Marie (1838-1910)
Musica / Musique / Music / Sävel: ?



Passa generalmente per un canto popolare (e lo è, senz’altro); ma è una delle ventidue poesie e canzoni scritte da Constant Marie, nato il 27 agosto 1838 a Sainte-Houvrince nel Calvados, comunardo anarchico che rimase ferito alla trincea del Fort de Vanves, calzolaio e perenne sorvegliato speciale dalla polizia. Il 1° luglio 1894 tutte le sue poesie e canzoni vennero sequestrate, portandolo all’arresto e all’incarcerazione “per appartenenza a una banda di malfattori”. Morì poverissimo il 5 agosto 1910 a Parigi, raccomodando e risolando scarpacce e ciabatte da poveri.

Le sue ventidue poesie e canzoni fanno parte del repertorio più classico del canto libertario e anarchico francese, e non si tratta certamente -diciamolo immediatamente a scanso di equivoci- di canzoncine pacifiste e... (continua)
Je suis le vieux père Lapurge
(continua)
inviata da L'Anonimo Toscano del XXI Secolo 4/7/2023 - 09:30
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L'estaca

L'estaca
FRANCESE 3 [ Jacques-Émile Deschamps, 1974 / Marc Ogeret, 1976 ]
FRENCH 3 [ Jacques-Émile Deschamps, 1974 / Marc Ogeret, 1976 ]


“Francese 3” nel computo di questa pagina, ma in realtà si tratta della prima versione francese de L'estaca in ordine di tempo. Intitolata L'estaque, risale al 1974, ad opera del cantautore Jacques-Émile Deschamps che la inserì nel suo album L'habitude.... Fu poi ripresa nel 1976 da Marc Ogeret, mostro sacro del cantautorato francese (scomparso nel 2018) nell'album dal lennoniano titolo di Imagine. Non sembrano essere disponibili video della versione di Deschamps, indi per cui si inserisce qui la versione di Marc Ogeret. Il testo è ripreso da L'Ocre Bleu. La versione è stata ripresa negli anni da altri artisti. [RV]

L'estaque
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 25/8/2022 - 18:36

Neuf balles

Neuf balles
[1944]
Versi di Madeleine Riffaud, che a 19 anni entrò nella Resistenza. Poi giornalista e corrispondente di guerra per L'Humanité da Algeria e Vietnam.
Nella raccolta “Cheval rouge: anthologie poétique, 1939-1972”, pubblicata nel 1973
Trovo la poesia nel disco di Marc Ogeret intitolato “Chante la résistance” (1990)

Credo proprio che la poesia descriva l'esecuzione di un ufficiale nazista alla passerelle Solférino (oggi passerelle Léopold-Sédar-Senghor, a Parigi, sulla Senna) di cui fu artefice la Riffaud nel 1944. Fu poi arrestata, torturata, condannata a morte, ma riuscì a scappare durante un trasferimento e partecipò alla Liberazione di Parigi. Dopo la guerra divenne corrispondente dall'Algeria – dove scampò miracolosamente ad un attentato dell'OAS – e poi in Indocina, dove scriveva i suoi rapporti dal fronte della resistenza vietcong.
A Jean-Pierre M, 16 ans
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/6/2017 - 11:15
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Chanson de la mort violente

Chanson de la mort violente
[1944-45]
Versi di René Guy Cadou
Originariamente nella raccolta “Pleine poitrine” pubblicata nel 1946.
Testo trovato nella raccolta “Poésie la vie entière: Oeuvres poétiques complètes” pubblicata nel 1976 (riedita nel 2001).

Si tratta di una chanson, e già questo basterebbe. La trovo comunque messa in musica da Robert Duguet, militante anticapitalista, autore del “La cinquième saison”, progetto musicale in due album dedicato alla poesia di René Guy Cadou.
Inoltre Marc Ogeret, nel suo album “Imagine” del 1976 e in quello del 1990 intitolato “Chante la résistance” attribuisce la musica del brano allo stesso Cadou.
Interpretata anche da Véronique Vella in un suo disco del 1997, pure questo interamente dedicato a Cadou.

“Non era un patriota, ma un ragazzo appena affacciato alla vita che cantava a squarciagola per coprire quel rumore sordo di stivali che spaventava il suo amore”

Semplicemente bellissima.

Un ringraziamento a Flavio Poltronieri che mi ha stimolato a cercare altre poesie di Cadou da proporre sulle CCG/AWS.
C’était un mort de mort violente
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/6/2017 - 23:04
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J'entends, j'entends

J'entends, j'entends
[1960]
Versi di Louis Aragon, terza parte del poema “Discours”, nella raccolta intitolata “Les Poètes” pubblicata nel 1960.
Musica di Jean Ferrat e Alain Goraguer
Nel disco d’esordio di Jean Ferrat, noto come “Deux enfants au soleil” pubblicato dalla Decca nel 1961.
In seguito la canzone venne riproposta da altri artisti, come Francesca Solleville, Catherine Sauvage, Marc Ogeret, Isabelle Aubret e Cora Vaucaire.
J’en ai tant vu qui s’en allèrent
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/7/2015 - 15:19
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Le Matin du Grand Soir

Le Matin du Grand Soir
Chanson française – Le Matin du Grand Soir – Marc Ogeret – 1968
Chanson de Bertal-Maubon (ou Bertal Maubon) est le pseudonyme collectif de Marcel Bertal (1882-1953) et Louis Maubon (18..-1957), paroliers de chansons, et auteurs de monologues, vaudevilles, livrets d'opérettes, pièces de théâtre – début du siècle dernier



Évidemment, Lucien l'âne mon ami, tu as déjà entendu parler du Grand Soir, moment révolutionnaire par excellence, moment terrible où le monde va basculer…

Comme tu le dis si bien, j'en ai entendu parler et entendu chanter, bien évidemment, de ce fameux Grand Soir. D'une certaine manière et pour certains, c'est une chose terrible et sérieuse. Pour ce que j'en sais, le Grand Soir fait très peur aux riches…

Évidemment… Donc, ce Grand Soir a beaucoup troublé l'ordre bourgeois à la fin du dix-neuvième siècle, au début du vingtième, quand les anarchistes menaient la guerre... (continua)
Vive Robespierre et vive Cambronne !
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 4/2/2015 - 23:11
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Pus d’ patrons!

Pus d’ patrons!
[1890]
Parole e musica di Aristide Bruant, nella raccolta “Dans la rue” pubblicata tra il 1889 ed il 1895.

Interpretata dallo stesso autore in “Le Paris de Bruant. Enregistrements historiques”

Ripresa da molti artisti, per esempio da Marc Ogeret ‎nel suo “Chansons Contre” del 1968.

Canzone “dans la rue”, in stretto argot - anche se il testo viene spesso mal trascritto, a cominciare dal titolo che non è “Plus de patrons” - fieramente anarchica, anche se si conclude con un interrogativo che è quello che attanaglia da sempre l’utopia libertaria: “E quando non ci sarà più nemmeno un padrone, chi darà la paga al sabato?”, cioè a dire, ma gli esseri umani saranno mai pronti per una società di liberi ed eguali?

Personalmente non lo credo proprio, infatti sono un anarchico nichilista convintamente “estinzionista” (quelle tristesse!)…
J’suis républicain socialisse,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/11/2014 - 11:23
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Le Père Duchesne (ou L'Bon Dieu dans la merde)

anonimo
Le Père Duchesne (<em>ou</em> L'Bon Dieu dans la merde)
[1792]
Canzone degli “Enragés”, radicali della Rivoluzione francese.
Le Père Duchesne, nome dato ad un quotidiano rivoluzionario ripreso poi anche nell’800 e 900, è un personaggio fittizio che denuncia abusi, soprusi ed ingiustizie.

Esattamente 100 anni dopo, l’11 luglio 1892, la canzone fu intonata da Ravachol, bandito anarchico, salendo sulla ghigliottina nella prigione di Montbrison. Pare che la lama lo interruppe alla fine della penultima strofa, per questo “Le Père Duchesne” è conosciuta anche con il titolo alternativo de “L'Bon Dieu dans la merde”.

Interpretata da molti artisti e in numerose compilation di area anarchica, per esempio da Les Barricadiers ‎(“Commune de Paris 1871 - Commune de Mai 68”, 1968), da Les Quatre Barbus ‎(“Chansons Anarchistes”, 1969) e da Marc Ogeret ‎(“Chansons Contre”, 1988). E in "Pour en finir avec le travail" (1968).


Né en nonante-deux Nom De Dieu
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/11/2014 - 15:36
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Chant des vauriens

Chant des vauriens
[1963?]
Versi di Louis Aragon, nella raccolta intitolata “Le Fou d'Elsa” pubblicata nel 1963.
Musica di Lino Léonardi, compositore italiano naturalizzato francese.
La prima interpretazione è di Monique Morelli e risale al 1966. Seguono quelle di Catherine Sauvage (1968) e di Marc Ogeret (1974).

Considerato che quando Aragon scrisse questa poesia era appena finita la sanguinosa guerra d’Algeria e che le poesie contenute nella raccolta “Le Fou d'Elsa” sono in gran parte dedicate al processo di decolonizzazione ed al rapporto tra mondo cristiano e mondo musulmano, credo che i “vauriens” qui descritti siano i giovani immigrati maghrebini delle banlieues francesi, assimilati nella descrizione ai giovani “blusons noirs” bianchi che in quel periodo stavano già vivendo il loro declino.
Porteurs d’oiseaux et de poignards
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/11/2014 - 15:47
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Enfer-les-Mines

Enfer-les-Mines
[1939-40]
Versi di Louis Aragon, nella raccolta “Le Crève-coeur” pubblicata nel 1941
Messi in musica da Marc Ogeret (il quale trascura la prima e l’ultima strofa, non segue l’ordine delle rimanenti e ripete la terza in chiusura) in “Marc Ogeret chante Aragon”, la raccolta più recente del 1992.
Poi anche nella compilation collettiva “Louis Aragon. Hommage” nel 2012, nei 30 anni dalla morte del poeta.

Poesia composta da Aragon nell’agosto del 1940 durante la permanenza a Varetz, nella regione del Limosino. Ma le località citate – tra cui Courrières-les-Morts, dal nome inquietante – sono tutte del Nord Passo di Calais, alla frontiera con il Belgio. E infatti Aragon ci parla delle misere condizioni della gente di quei bacino minerario – L’Inferno delle Miniere – rese ancor più terribili dallo scatenarsi della guerra nazista, che investì Paesi Bassi, Belgio e quindi la Francia a partire dal... (continua)
Charade à ceux qui vont mourir Égypte noire
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/11/2014 - 13:34
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Marche du Premier Mai

Marche du Premier Mai
‎[1893?]‎
Versi di Charles Gros (1862-1962), militante socialista cui si deve la “scoperta” del testo de ‎‎L'Internationale di Pottier che Gros trasmise alla sezione di Lille del Partito dove Pierre Degeyter lo mise in ‎musica.‎
Nella riedizione in CD del disco “Chansons ‘contre’” del 1968 (pubblicato vent’anni dopo, nel ‎‎1988), con l’arrangiamento musicale di Michel Villard.‎


(la copertina ‎originale)‎
Copain, regarde les rues:
(continua)
inviata da Bernart 21/8/2013 - 14:29
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Sur le tas

Sur le tas
‎[1895?]‎
Parole e musica di Aristide Bruant.‎
Dalla raccolta “Dans la rue - Chansons & monologues”, volume terzo, 1895.‎
Interpretata da Monique Morelli (1923-1993) nel ‎disco “Chante Bruant” del 1964‎
Successivamente da Marc Ogeret nel disco in due volumi “Ogeret chante Bruant” del ‎‎1978, riedito in CD nel 2005.‎

Monique Morelli chante Bruant
Ogeret chante ‎Bruant
Nous sommes les purotins
(continua)
inviata da Dead End 7/1/2013 - 10:28
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Le Père Noël et la petite fille, incl.Leggenda di Natale; La canzone di Marinella; Bocca di Rosa

Le Père Noël et la petite fille, <i>incl.</i>Leggenda di Natale; La canzone di Marinella; Bocca di Rosa
Una canzone di Aristide Bruant che credo non possa essere sfuggita a De André per la sua ‎Marinella…‎

ROSE BLANCHE (RUE SAINT-VINCENT)‎

‎[1910 o 1911]‎
Parole e musica di Aristide Bruant, che visse al n.30 di Rue Saint-Vincent, Clignancourt-‎Montmartre.‎
Interpretata da moltissimi artisti tra cui Les Frères Jacques, Yves Montand, Cora ‎Vaucaire, Marc Ogeret, Francesca Solleville e Renaud.‎



Alle avait, sous sa toque d’ martre,
Sur la butt’ Montmartre,
Un p’tit air innocent ;
On l’app’lait Rose, alle était belle,
A sentait bon la fleur nouvelle,
Ru’ Saint-Vincent.

All’ n’avait pas connu son père,
A n’avait pas d’mère,
Et depuis mil neuf cent,
A d’meurait chez sa vieille aïeule
Où qu’a s’él’vait, comm’ ça, tout’ seule,
Ru’ Saint-Vincent.

A travaillait, déjà, pour vivre,
Et les soirs de givre,
Sous l’ froid noir et glaçant,
Son... (continua)
Dead End 4/1/2013 - 10:23
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Ils ont les mains blanches

Ils ont les mains blanches
‎[1910]‎
Versi di Gaston Montéhus.‎
Musica di Raoul Chantegrelet
Nel disco “Montéhus, le ‎chansonnier humanitaire. Enregistrements originaux 1905-1936”, a cura di Marc Robine.‎
Spartito originariamente pubblicato dallo stesso Montéhus.‎
La registrazione originale di Gaston Montéhus può essere ascoltata su ‎‎Le Hall de la chanson
Interpretata anche da Marc Ogeret nel disco “Chansons « contre »” del 1968, ripubblicato ‎ed ampliato su cd nel 1988.‎

Voyez donc cet aristocrate
(continua)
inviata da Dead End 28/12/2012 - 10:40
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Les Traîne-misère

Les Traîne-misère
‎[1873]‎
Parole di Jean-Baptiste Clément
Musica originale di Marcel Legay, composta nel 1883.‎

Nel 1968 la canzone fu interpretata, su musica propria, da Marc Ogeret nel suo album ‎‎“Chansons Contre”‎
Nell’album collettivo intitolato “Les Travailleurs de la Nuit”, edizioni L’insomniaque, 2004, la ‎musica è invece del gruppo punk-rock La Clinik du Dr Schultz, da una costola dei Parabellum
Testo trovato su Alexandre Jacob, l’honnête cambrioleur - Un blog de l’Atelier de création libertaire‎

Questo brano fu scritto dal cantore della Comune Jean-Baptiste Clément durante l’esilio a Londra ‎dopo la sanguinosissima repressione della breve stagione rivoluzionaria parigina.‎
Rientrato a Parigi dopo l’amnistia del 1880, mentre imperversavano crac finanziari e crisi ‎economica, Clément chiese all’amico Marcel Legay di metterlo in musica perché potesse essere ‎cantato dai lavoratori nel corso... (continua)
Les gens qui traînent la misère
(continua)
inviata da Dead End 25/10/2012 - 09:54
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Révision

Révision
[1900?]
Divertente canzone sulla visita per l’arruolamento militare… “Se non mi hai visto il culo, eccolo qui!”.
Poesia sicuramente autobiografica, visto che proprio all’alba del secolo delle carneficine mondiali il libertario Gaston Couté scampò il servizio militare essendo prima arruolato con riserva e poi riformato…

Interpretata da Marc Ogeret nel suo “Chansons Contre (suite)” del 1980, rieditato in cd nel 1988.
Je suis à poil et cependant
(continua)
inviata da Bartleby 29/9/2010 - 11:37
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Le conscrit

Le conscrit
[1818]
Scritta da Paul Émile Debraux (1798-1831), scrittore, poeta, chansonnier e goguettier francese.
Sull’aria della canzone “La vérité perd ses attraits”
Testo trovato su Chansons historiques de France

Presente nell’album di Ogeret “Chansons contre” del 1988.

Debraux, autore anche della celebre “Fanfan la Tulipe”, ebbe una grande notorietà nella Parigi della Restaurazione e per via delle sue canzoni, spesso concepite nel corso delle riunioni di questa o quella “goguette”, il regime lo perseguitò, arrestò e imprigionò più volte.
La souveraine du Brabant
(continua)
inviata da Bartleby 29/9/2010 - 10:41
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La canaille (La chanson des gueux)

La canaille (La chanson des gueux)
[1865]
Album “Chants de révolte - 1796-1935” (1978, ripubblicato nel 2008)
Testo di Alexis Bouvier
Musica di Joseph Darcier

Canto rivoluzionario precursore della Comune di Parigi. Ho attribuito la canzone alla Dubois come interprete perché credo che la sua sia stata la prima incisione. Tuttavia la prima esecuzione fu di Rosa Bordas che nel 1871 la cantò davanti alla “canaille” assiepata nel salone dei Marescialli nel palazzo delle Tuileries. Credo che si sia trattato proprio di uno dei "concerts communards" che si tennero nel maggio del 1871 prima che il palazzo, simbolo del Secondo Impero, venisse incendiato dalla “canaglia pezzente”. Il rogo durò tre giorni e dei fasti di Napoleone III ed Eugenia di Montijo non restarono che le ceneri…

In tempi più recenti la canzone è stata anche interpretata da Marc Ogeret, Francesca Solleville, Serge Utgé-Royo e dal gruppo rap La Canaille (giustappunto).
Dans la vieille cité française
(continua)
inviata da Bartleby 16/9/2010 - 09:23
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La liberté des nègres

La liberté des nègres
[1794]
Parole del cittadino Antoine-Pierre-Augustin de Piis.
Sull’aria di “Ah! De quel souvenir affreux” composta da François Devienne.
Testo incluso nella raccolta firmata dal citoyen de Piis intitolata “Chansons patriotiques: chantées, tant à la section des Tuileries, que sur le théâtre du Vaudeville”, pubblicata a Parigi nel 1794.
Interpretata da Ogeret nell’album “Marc Ogeret chante la Révolution” del 1989.

Il “16 pluviôse an II”, cioè il 4 febbraio 1794, la “Convention nationale” rivoluzionaria abolì la schiavitù. L’atto era certamente mosso da nobili ideali, eppure non era scevro da un intento meramente utilitaristico. Basti pensare che l’autore, Antoine-Pierre-Augustin de Piis, era il rampollo di una famiglia di coloni francesi che avevano fatto fortuna a Santo Domingo proprio grazie alla schiavitù. Ma alla fine del 700 i loro interessi erano minacciati dagli inglesi che premevano... (continua)
Le savez-vous, Républicains,
(continua)
inviata da Bartleby 10/9/2010 - 11:37
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La complainte des Terre-Neuvas

La complainte des Terre-Neuvas
Testo: Gaston Couté, 1904
Paroles: Gaston Couté, 1904
Musica: Marc Robine, 1980
Musica: Marc Robine, 1980


Gaston Couté è stato in primis un declamatore dei suoi versi, fatti esattamente per essere recitati e dalla musicalità popolaresca. Nei locali di Montmartre dove si esibiva agli inizi del XX secolo, praticamente tutti i temi sociali erano affrontati: così in questa Complainte des Terre-Neuvas, che parla delle durissime condizioni di lavoro dei pescatori oceanici (perlopiù bretoni e normanni) che si spingevano fino ai ricchi banchi di Terranova (Terre-Neuve, da qui il nome di Terre-Neuvas). Acque tanto pescose quanto pericolose: è l'argomento, del resto, di molte canzoni popolari (specialmente bretoni, come la celeberrima Paimpolaise). Ma se nelle canzoni popolari si preferisce insistere sul lato sentimentale e fatalista, Couté inserisce in modo preciso la questione sociale: il pescatore... (continua)
Il faut qu'tout l'monde mange ici-bas!
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 18/3/2010 - 11:35
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Pauvre Rutebeuf, ou Complainte de l'amitié

Pauvre Rutebeuf, <i>ou</i> Complainte de l'amitié
[1955]
Collage di versi di Rutebeuf, o Rudebœuf (?1230 - 1285)
da: La Complainte Rutebeuf (1249?) e La Griesche d'Hiver
Effettuato da Léo Ferré in francese moderno
Interpretazioni: 1955 /studio/, 1958, 1984, 1986
Catherine Sauvage (1956)
Jacques Douai (1957)
Joan Baez (1965)
Hugues Aufray (1967)
Hélène Martin (1983)
James Ollivier (1988)
Philippe Léotard (1994)
Marc Ogeret (1999)
ed anche: Cora Vaucaire, Nana Mouskouri, Dani Kein, Véronique Chalot.

Assemblage de verses de Rutebeuf, ou Rudebœuf (?1230 - 1285)
d'après: La Complainte Rutebeuf (1249?) et La Griesche d'Hiver
Effectué par Léo Ferré en français moderne
Interprétations: 1955 /studio/, 1958, 1984, 1986
Catherine Sauvage (1956)
Jacques Douai (1957)
Joan Baez (1965)
Hugues Aufray (1967)
Hélène Martin (1983)
James Ollivier (1988)
Philippe Léotard (1994)
Marc Ogeret (1999)
et aussi: Cora Vaucaire, Nana Mouskouri,... (continua)
Que sont mes amis devenus
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 20/3/2009 - 16:51

Johnny

Johnny
[1972]
Album "Rencontres"

Riscrittura delle celebre canzone risalente alla guerra civile americana "When Johnny Comes Marching Home", la stessa che accompagnava l'indomito equipaggio del B52 americano verso il suo obiettivo in territorio russo nel film di Kubrick "Il Dottor Stranamore"... (vedi Johnny I Hardly Knew Ye).
On nous emmène là-bas fleur au fusil, bravo !
(continua)
inviata da Alessandro 22/2/2009 - 20:00
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Le condamné à mort

Le condamné à mort
Da una poesia di Jean Genet (1942)
D'après un poème de Jean Genet (1942)
Excerpt from a poem by Jean Genet (1942)
Musica / Musique / Music :
1. André Almuró, 1952
2. Hélène Martin, 1961
3. Christian Olivier, 2013
Interpretazioni / Interprétations / Performances :
1. Marcel Mouloudji, 1954 (1.)
2. Hélène Martin, 1962 (2.)
3. Marc Ogeret, 1970 (2.)
4. Francesca Solleville, 1963 (2.)
5. Têtes Raides, 2013 (album: Corps de mots)

La poesia Le condamné à mort di Jean Genet è, senza ombra di dubbio, tra le più celebri poesie in lingua francese del XX secolo. Fu scritta da Genet nel 1942, all'età di trentadue anni, mentre era detenuto nel carcere di Fresnes per furto; la avrebbe composta, almeno si dice, in reazione a un premio ottenuto da un altro detenuto per una poesia che riteneva facile e convenzionale.

Le condamné à mort fu scritta da Genet ispirandosi a Maurice Pilorge, ghigliottinato... (continua)
Sur mon cou sans armure et sans haine, mon cou
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 13/8/2008 - 23:18
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Faut plus d'gouvernement

Faut plus d'gouvernement
[1889]
Auteur: François Brunel
Autore: François Brunel
Interprétation de Marc Ogeret, "Chansons Contre"
Interpretazione di Marc Ogeret in "Chansons Contre"


A proposito!
di Riccardo Venturi

Questa canzoncina che oggi qui inserisco è una canzone popolare, nel senso che non ne sono mai stati individuati autori precisi (neppure della musica). Risale a circa il 1885, ed ha quindi la bella età di centoventitré anni. (Ma si veda qui e qui: La canzone è del 1889 ed è da attribuire a François Brunel). Certo che verrebbe voglia, cambiati o adattati un po' di nomi, di dire il classico "scritta appena ieri"; ma prima di sviscerare un po' la cosa, c'è da trovare qualche purissimo pretesto per non inserirla tra gli "Extra". Non ci avevo voglia, oggi, di ricorrere agli "Extra", mi capirete; negli ultimi tempi ne ho un po' abusato.

Pretesti? A pensarci bene, è una canzone contro i governi, e a... (continua)
À chaque coin de rue
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 28/4/2008 - 23:51
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La chanson de Craonne

anonimo
La chanson de Craonne
Ricordiamo che nel 2003 la Chanson de Craonne è stata incisa in un singolo da Maxime Le Forestier.

Altri interpreti famosi della canzone sono stati Mouloudji e Marc Ogeret.
Riccardo Venturi 1/9/2007 - 22:12
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Nos vingt ans

Nos vingt ans
[Verso il 1905]‎
Testo e musica di Gaston Couté
Paroles et musique de Gaston Couté

Nella raccolta intitolata “La chanson d'un gâs qu'a mal tourné”, le opere complete di Gaston Couté ‎pubblicate in cinque volumi dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedite nel ‎‎2013 dalle edizioni “La Matière Noire” (“Nos vingt ans” si trova nel terzo volume).‎

Messa in musica da diversi artisti, tra cui Marc Ogeret nel 1980. La sua versione è inclusa ‎nell’edizione in CD (1988) del suo album “Chansons "contre"” risalente al 1968.‎


‎ ‎
‎“Grandi, potenti! Se vostri sono i denari sonanti e le terre fertili, soltanto nostri sono i nostri ‎vent’anni, e sono il nostro unico bene sulla terra. E li difendiamo. E preferiamo una notte d’amore ‎ad un giorno di gloria… Quindi, non chiedeteci più i nostri vent’anni: sono nostri, e li abbiamo ‎promessi per il prossimo ballo!”‎

(Bernart)
Gueux, qu’avions-nous jusqu’à ce jours ?
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 12/2/2006 - 00:29
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L'expulsion

L'expulsion
Paroles de Maurice Mac-Nab (1856-1889)
Musique de Camile Baron

Il testo presente numerosi dialettalismi non idenfiticabili con sicurezza.

Les paroles de cette chanson présentent de nombreux charactères dialectaux qui ne sont pourtant pas localisables de façon sûre.

Testo ripreso da:
D'après: jccabanel.free.fr

Cette chanson est paru dans "Le Courrier Français" du 13 juin 1886.
Paroles de Maurice Mac-Nab (1856-1889)
Musique de Camile Baron

Source : Maurice Mac-Nab oeuvres complétes (Edition L'Atelier des Brisants 2002)

Enregistré vers 1970 par Marc Ogeret sur un 33 tours (Chansons "Contre" disque Vogue CLVLX 292)
(FELHENDLER Daniel)
On en finira donc jamais ,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 5/11/2005 - 15:14
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À Biribi

À  Biribi
[1892]
Paroles et musique: Aristide Bruant
Testo e musica: Aristide Bruant
Recueil/Raccolta: "Dans la rue. Chansons et monologues, Vol.2, 1889-1895"
Enregistrement/Registrazione: Disques Pathé, 1911.


Si veda anche Bas Biribi di Charles d'Avray, sul medesimo argomento (probabilmente D'Avray ha ripreso la sua canzone proprio da questo componimento). Ricordiamo comunque che "Biribi" erano chiamati i battaglioni disciplinari in Africa del Nord (dei veri e propri bagni penali militari, che comportavano la vita in penitenziari per i soldati) destinati a ricevere i militari insubordinati e refrattari, e i disertori. La disciplina vi era ovviamente durissima e disumana. Poco prima che Bruant scrivesse questa celebre canzone, lo scrittore e giornalista Georges Darien aveva pubblicato un libro, "Biribi, Discipline militaire" (1890); è pressoché certo che Bruant vi si sia ispirato. La parola... (continua)
Y en a qui font la mauvais' tête
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 2/11/2005 - 16:26

Les canons

Les canons
[1871]

Scritta durante l'assedio alla Comune di Parigi.
Testo di Henry Nadot (1820-1892), chansonnier e goguettier, membro della “Lice chansonnière”’ una delle più celebri goguettes di Parigi.
La musica è di Joseph Darcier (1819-1883), autore anche di quelle di altre canzoni già presenti sul sito, come La canaille (La chanson des gueux), Quatre-vingt-neuf! e Chanson d'avant-poste.
La canzone fu depositata nel 1872 ma la censura ne bloccò la pubblicazione fino al 1879, quando fu concessa l’amnistia e i comunardi sopravvissuti poterono smettere di nascondersi o far rientro in Francia dall’esilio.
(fonte: “La chanson de la Commune”, a cura di Robert Brécy, 1991)

Canzone interpretata da Marc Ogeret nel suo disco “Autour de la Commune, 1846-1888”.

(Bernart Bartleby)
Les canons du Sud ou du Nord,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi
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Les conscrits insoumis

anonimo
Les conscrits insoumis
Canzone antimilitarista anonima pubblicata nel 1902 nel "Chansonnier de la Révolution" sotto il titolo de "Les conscrits affranchis", probabilmente per sfuggire alle maglie della censura. Può essere cantata sull'aria della "Marsigliese".

Interpretata da Marc Ogeret in "Chansons contre"

Il testo presentato sinora era mutilo e incompleto. Grazie a Adriana per avercene fornito quello completo, da
V-Révolution,
Allons, enfants des prolétaires,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi
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J'avions reçu commandement

anonimo
J'avions reçu commandement
(circa 1800)

Un'altra antichissima canzone antimilitarista di epoca napoleonica.
Interpreti: Yves Montand, Marc Ogeret
J'avions reçu commandement
(continua)
inviata da Riccardo Venturi
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Chante une femme

Chante une femme
Paroles: Martine Merri. Musique: Jean Arnulf   1968

Interpretata anche da Marc Ogeret

Grazie a Roselyne Gisbert per la precisazione sull'autore di questa canzone.
"Dors mon amour, mon fils unique"
(continua)
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La Butte Rouge

La Butte Rouge
[1922/23?]
Paroles de Gaston Montéhus
Musique de Georges Krier

Testo di Gaston Montéhus
Musica di Georges Krier

Interprètes/Interpreti: Montéhus, Yves Montand, Marc Ogeret, Renaud (in "Chansons Réalistes"), Zebda (Motivés, chants de lutte)


La Butte rouge est en effet une chanson de Montéhus, écrite probablement de 1922, sur une musique de Georges Krier. Cette chanson n'aurait pas été enregistrée par Montéhus (même si elle fut déposée à la SACEM en 1923). Par contre, d'autres (outre Renaud) l'ont enregistrée, il s'agit notamment d'Yves Montand (CBS, 1955) et Marc Ogéret (Vogue). En fait, par rapport au préambule de Renaud, Montéhus a "retourné sa veste" deux fois. Anti-militariste avant la guerre de 14, comme ses contemporains, il fut emporté par la vague militariste de 14-18, mais revient, après guerre, à des chansons plus antimilitaristes. La Butte Rouge en est un exemple. La butte... (continua)
Sur c'te butte là, y'avait pas d'gigolette,
(continua)




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