Canzone popolare lombarda, credo risalente ai primi del 900, con testo esistente in lezioni differenti.
Quello che propongo è il canto come eseguito dal Coro Edelweiss di Torino.
Credo che l'armonizzazione sia da attribuirsi ad Angelo Agazzani, fondatore e direttore per molti anni della Camerata Corale La Grangia di Torino.
[XVIII° sec.]
Versi di autore anonimo, risalenti alla seconda metà del 700
Armonizzazione di Angelo Agazzani, su di una musica antica che ha addirittura rimandi a quella di Pérotin, compositore francese del XII°/XII° secolo.
Nel disco della Camerata Corale La Grangia intitolato "Omaggio alla Cultura Valdese", 1989
Ubas è un toponimo del Vivarais (Ardèche) e con quel soprannome era noto anche Mathieu Majol, pastore ugonotto. Tradito da un correligionario, fu arrestato, processato e condannato a morte. L'esecuzione avvenne il 1 febbraio 1746 a Montpellier. Aveva 26 anni. (breve biografia tratta dalle note al disco)
Il racconto è sostanzialmente identico a quello del tradimento di Gesù Cristo da parte di Giuda...
Chantons ici l'histoire - de Monsieur Des Ubas, (continua)
Pare che il cognome fosse Majal e non Majol... chiamato "Désubas"...
Qui trovo una sua articolata biografia:
Mathieu MAJAL dit DÉSUBAS
1720-1746
Pasteur
Né le 28 février 1720, au lieu des Ubats, paroisse de Vernoux, il est le fils de Jacques Majal et de Marie Chapon.
Il fut reçu prédicateur au synode du 30 avril 1738 et autorisé, par celui du 11 avril 1740 à aller perfectionner ses études à Lausanne en Suisse, où il laissa un bon souvenir de sa personne puisqu'il avait la réputation d'être un "bon sujet".
Il fut consacré au saint ministère le 20 juillet 1743 et agréé comme pasteur pour la province du Vivarais par le synode du 1er mai 1744, mais pour cause de persécution les actes de ce synode n'avaient pu être dressés, ce qui amena un autre synode le 6 septembre de la même année où il fut de nouveau agréé pour son ministère en Vivarais. En mai 1744, les pasteurs Peirot, Coste et Désubas... (continua)
L'ultima lettera di "Désubas" prigioniero ai suoi familiari:
Mon très cher père et ma très chère mère,
Comme je ne doute point que votre tendresse pour ,,moi ne vous ait fait éprouver les chagrins les plus sensibles et les plus vifs qu'il soit possible d'imaginer, à cause de ce que la divine Providence a voulu permettre qu'il m'arrivât, je me fais violence pour vous écrire ces deux mots; ne pouvant le faire sans verser un torrent de larmes, pensant à l'amour que vous avez eu pour moi et à votre état depuis ma détention. Mais l'amour filial profondément gravé dans mon coeur, et le désir ardent que j'ai de vous consoler sur ce qui me regarde, et de vous porter à adorer avec moi les jugements de Dieu, m'y forcent malgré moi. Souffrez donc, mon très cher père et ma très chère mère, que je vous prie très instamment de ne pas vous affliger, ni de vous inquiéter au delà de ce qu'il faut sur ce... (continua)
Scriveva Federico Ghisi (Shangai, 1901 - Luserna San Giovanni, Torino, 1975), musicologo e compositore, su di un numero del "Bollettino di Studi Valdesi" pubblicato nel 1973, nel suo studio intitolato "Complaintes e canzoni storiche (XII -XIX sec.)":
"Ebbi gentilmente il testo della Complainte sur Désubas dal più importante « cahier » della val Germanasca, conservato fra i cimeli di famiglia di Aldo Richard dei Jourdan (Prali). Per la musica, sono ancora debitore al pastore Mordant di una copia della melodia trascritta, conosciuta in Francia e non alle Valli. Il suo andamento grave in "la minore" risulta identico, salvo lieve variante nella seconda parte, al canto per la Complainte de la mère de Roussel, che conosciamo nella trascrizione e armonizzazione di Emilio Tron."
Angelo Agazzani ha ritrovato e riproposto con un’armonizzazione dal timbro e dal ritmo militaresco questo canto dell’epoca napoleonica, dove la tradizione popolare ha fissato la propria interpretazione dei fatti storici del grande còrso. Non un’epopea eroica che ha cambiato la storia dell’Europa ma semplicemente una sventura per i poveri contadini, costretti dalla coscrizione obbligatoria, ad allontanarsi dalle proprie terre e ad andare a morire per una causa incomprensibile. Così che la storia di Napoleone viene ironicamente condensata in poche battute e la sua caduta viene festeggiata buttando i fucili nel fuoco e gettando i cappelli in aria, nella speranza che la guerra se ne sia andata per sempre.
dal sito del Coro Edelweiss
La "Napoleon" contribuita da Silva qualche settimana fa avrebbe dignità di canzone autonoma su questo sito.
Fa parte anche del repertorio del Coro Edelweiss del... (continua)
La caserma degli Inglesi (continua)
inviata da Bernart Bartleby & Silva 4/12/2013 - 22:27
Nelle valli valdesi le complaintes sono molte e spesso dedicate ai predicatori (i cosiddetti “barba”) arrestati, imprigionati, giustiziati dalle autorità cattoliche: la “Chanson de Durand” è dedicata a Pierre Durand de Vivarès, giustiziato a Montpellier il 30 ottobre 1728; la “Complainte du pasteur Louis Ranc” parla del suo arresto e della sua esecuzione a Die nel 1745, a soli 26 anni; la “Complainte de Jacques Roger” racconta del restauratore del protestantesimo in Delfinato, ucciso a Grenoble nel 1745; le diverse complainte su Matthieu Majal Des Ubas, ucciso a Montpellier nel 1746; la “Complainte sur la prise de Benezet” (François Benezet, giustiziato a Montpellier nel 1752); la “Complainte sur la prise de Lafage” (François Tessier, detto Lafage, assassinato a Montpellier nel 1754)… La strage si consumò in diversi decenni, a partire da quel nefasto 1685, anno in... (continua)
Autore: Henri Abraham César-Malan (1787-1864), pastore calvinista svizzero.
Il brano fa parte del repertorio di molti cori piemontesi. L’ho attribuito alla Camerata Corale La Grangia di Torino perché, più di ogni altro coro, ha dedicato la propria ricerca alle canzoni sul tema della persecuzione dei valdesi. A tale proposito si veda il bel disco “Omaggio alla cultura valdese” del 1989.
Le “complaintes” sono una branca delle canzoni epiche-liriche ma, a differenza delle “chansons de geste” non raccontano di epopee eroiche e leggendarie, bensì delle sciagure e delle sfortune di un personaggio, spesso realmente esistito, che conducono al dramma finale. Nelle valli valdesi le complaintes sono molte e spesso dedicate ai predicatori (i cosiddetti “barba”) arrestati, imprigionati, giustiziati dalle autorità cattoliche (per esempio, tra le tante, la “Complainte de la mère de Rousel”, dove... (continua)
Quello che propongo è il canto come eseguito dal Coro Edelweiss di Torino.
Credo che l'armonizzazione sia da attribuirsi ad Angelo Agazzani, fondatore e direttore per molti anni della Camerata Corale La Grangia di Torino.