d’après la traduction italienne Soli e fiori de Lorenzo Masetti — 2023
d’une chanson argentine (en espagnol) — Soles y flores — León Gieco — 2022 - avec Lila Downs
Du disque « El hombrecito del mar » — 2022
Texte : León Gieco
Musique : Luis Gurevich
« Soles y Flores (SOLEILS ET FLEURS) est né d’une image très spécifique, lorsque les Mères de la Place de Mai sont entrées dans l’Ex-Esma (centre de détention clandestin pour personnes à Buenos Aires à l’époque de la dictature), elles ont promis de remplir cet endroit de soleils et de fleurs afin d’apporter beaucoup de vie à un endroit qui avait vu tant de mort.
Et j’ai toujours pensé enregistrer cette chanson avec Lila Downs, parce que j’adore sa voix, pour ce qu’elle représente, et parce qu’elle connaît la douleur de son peuple, du nôtre et de toute l’Amérique latine…, cela me rend très heureux qu’elle ait accepté ". (León Gieco)
Bruce Springsteen prima di lasciare l'Argentina, dove non suonava da 25 anni, per continuare il tour sudamericano in Brasile dedica in un video al popolo argentino la sua interpretazione della storica canzone di Leon Gieco.
There is a song I planned to sing at our Buenos Aires concert that I learned from the wonderful Argentine singer, Mercedes Sosa. I wasn’t quite prepared that evening so I’m glad to send this out now to all of our friends and fans in Argentina.
La musica à la stessa ma il testo di Gundi é molto differente. In quello di Mercedes Sosa si prega Dio di non farci rimanere indifferenti al dolore, all'ingiustizia, alla guerra e si scongiura Dio che la nostra morte non ci trovi indifferenti senza aver fatto il "sufficiente". Il testo ci fa pensare alle ingiustizie del mondo, a dolori e catastrofi universali.
Il testo di Gundi rispecchia invece i problemi quotidiani di vita, morte, povertà, infanzia difficile, genitori severi che lasciano poco spazio alle debolezze dei figli, scarsità di cibo, tutti temi cantanti in molte sue canzoni, non solo in questa. Ricordo che anche dopo la caduta del Muro Gundi rimase sempre per sua volontà lontano dalla vita occidentale. Ed è ancora lui che in un'altra sua canzone "Io sono nato qui" ("Hier bin ich geboren") che descrive la sua vita come "una nave ancorata che gira sempre intorno all'ancora, che... (continua)
Versione italiana (solo di una strofa) cantata da Ginevra Di Marco
Ginevra Di Marco, Francesco Magnelli e Andrea Salvadori hanno pubblicato il disco "La rubia canta la negra" interamente dedicato a canzoni di Mercedes Sosa. Nel disco la canzone viene interpretata in spagnolo ma si chiude con la traduzione italiana di questa strofa.
LATINO / LATIN / LATÍN [Tuscus Anonymus XXI Saeculi]
Hoc carmen, a Leone Gieco Argentino cantore hispanice compositum et harmonizatum a.d. MCMLXXVIII, In Latinum sermonem vertit Tuscus Anonymus XXI Saeculi die VII mensis Februarii a.D. MMXVII.
Per ascoltare la bella versione cantata durante il concerto di Stazioni Lunari a Scandicci (Piero Pelù con Ginevra Di Marco e Bandabardò) andare al minuto
io sono molto triste,immagino questi ebrei caricati su liridi vagoni merci mi viene da piangere!!!! derubati di tutto ciò che avevano,un'ebreo se si voleva salvare non poteva perchè il treno si fermava ad ogni villaggio.Immagino anche pianti,srillie le paure che provarono per tutto questo...
Le oscure relazioni del nuovo papa con la dittatura militare argentina
Jorge Mario Bergoglio, ex arcivescovo di Buenos Aires, eletto papa con il nome di Francesco I, è un gesuita nato nella capitale argentina il 17 dicembre 1936 ed ha dedicato buona parte della vita all'insegnamento.
Bergoglio ha un passato oscuro in Argentina per le accuse che gli furono rivolte anni fa circa la tortura e la sparizione di un laico e due sacerdoti ai tempi della dittatura militare che cominciò nel 1976. Nonostante non si sia raggiunta una sentenza sul caso, cinque testimoni hanno confermato il coinvolgimento del nuovo papa con queste sparizioni. Il giornalista Horacio Verbitsky è stato il ricercatore più attivo nel portare alla luce le prove che potessero dimostrare il coinvolgimento di Bergoglio con questi episodi della "guerra sporca" in Argentina.
Ma le relazioni di Bergoglio con la dittatura non... (continua)
Un ersatz - L'editoriale di oggi del giornalista argentino Horacio Verbitsky
L’editoriale di oggi di Página12 firmato Horacio Verbitsky che torna ad accusare Papa Bergoglio. Di seguito in originale e in traduzione.
Italiano
Español
Un ersatz
Traduzione italiana di Carla Mannocchi da Giornalismo Partecipativo
Tra le centinaia di telefonate ed e-mail ricevute, ne scelgo una. “Non ci posso credere. Sono così sconvolta e tanta è la rabbia, che non so cosa fare. Ha ottenuto quello che voleva. Sto vedendo Orlando [Yorio, uno dei due sacerdoti sequestrati, deceduto nel 2000] nella sala da pranzo di casa, qualche anno fa, mentre dice “vuole diventare papa”. E’ la persona giusta per nascondere il marciume. E’ esperto nell’occultare. Il mio telefono continua a squillare, Fito mi ha chiamato piangendo” L’email è firmato da Graciela Yorio, sorella del sacerdote Yorio Orlando, che ha denunciato... (continua)
La foto di cui sopra ritrae il dittatore Videla, ma chi lo comunica NON è Bergoglio.
La foto è circolata all'epoca della sua elezione al soglio pontificio ma è stata ampiamente smentita.
Andrebbe rimossa o precisata, anche perchè nelle sue proprietà rimane la didascalia scorretta "bergvid". (B.B.)
Carissimo B.B., abbiamo scelto di non precisare né rimuovere la foto, in quanto era stata messa solo per mostrare come fosse divoto e timorato d'iddio quell'assassino macellaio, senza minimamente nominare l'attuale sommo pontefice, il medesimo iddìo ce ne scampi e liberi. Abbiamo però rinominato la didascalia (che comunque non compare) in "videlacommunicandus", che rende sicuramente meglio l'idea. Saluti! [CCG/AWS Staff, aka i Perfidi Admins]
Secondo Umberto Mangiardi nel suo Tutte le bufale su Papa Francesco I (vol.2), che sul punto cita Il Post, la foto risale al 1990 e ritrae Videla, subito dopo l'indulto accordato (tra 1989 e 1990) dal presidente Carlos Menem ai militari della dittatura, che riceve la comunicazione dalle mani del vescovo ausiliario di La Plata, monsignor Octavio Derisi.
Lo stesso Mangiardi in quel suo articolo afferma che "All'epoca, per la cronaca, Bergoglio aveva 54 anni, non ricopriva incarichi importanti nella Chiesa argentina ed era spesso in Germania per completare degli studi in teologia."
A me invece pare, sempre se non sbaglio, che fosse provinciale, cioè responsabile, della Compagnia di Gesù in Argentina, e dal 1973...
Della "Guardia de Hierro", movimento politico, mistico-religioso e paramilitare (almeno fino al 1974) cui Bergoglio era molto vicino e dei rapporti di alcuni esponenti della "Guardia"... (continua)
Nel primo corsivo riportato, Mangiardi si riferiva a Bergoglio nel 1990, all'epoca delle vergognose amnistie governative e della foto della comunione a Videla... Io invece mi riferisco sempre a Bergoglio nel pieno dei sui 40 anni, capo dei gesuiti argentini tra il 1973 ed il 1979, cioè in piena dittatura...
"This is an English version of La Memoria by León Gieco. Much of the lyrics are based on Gieco's original, but I have "Canadianized" a lot of it, as some of what he is singing about would not translate well for a North American audience." - Paula E. Kirman
"Dodici voci si alzarono furiose, e tutte erano simili. Non c'era da chiedersi ora che cosa fosse successo al viso dei maiali. Le creature di fuori guardavano dal maiale all'uomo, dall'uomo al maiale e ancora dal maiale all'uomo, ma già era loro impossibile distinguere fra i due."
Che delusione tornare a casa e scoprire che c'e' una nuova dittatura, che nel 2013 il vero rivoluzionario e' ancora quello che muore in battaglia perche' quello che la vince si trasforma in dittatore.Eppure Orwell l'ho letto da piccola...mi sembrava di aver imparato...invece mi sento come se avessi alzato il pugno e quello stesso pugno mi avesse colpito in faccia.
marcia 9/7/2013 - 19:02
la foto e la storia dei veri genitori di Juan (attuale ministro dell'ambiente argentino), raccontati nella sua pagina facebook
Version française – BANDITS RURAUX – Marco Valdo M.I. – 2011
d'après la version italienne de Riccardo Venturi d'une
Chanson argentine de langue espagnole– Bandidos rurales - León Gieco – 2001
Texte : León Gieco – Musique : Luis Gurevich
… l'histoire de l'italien Bairoletto qui tirait sur les policiers et les propriétaires terriens et les ailes des moulins et qui couvrait la terre de tracts anarchistes...
Hors-la-loi : il faut évidemment savoir de quelle loi il s'agit... De la loi de qui... Celle du plus fort, celle des riches... Il faut replacer toutes les histoires de ces « hors-la-loi » dans le cadre général de la Guerre de Cent Mille Ans et moi, dit Lucien l'âne, je te propose de traduire différemment ce terme de « hors-la-loi », car il a une signification cachée extrêmement lourde de sens. « Hors-la-loi » laisserait supposer qu'il n'y a qu'une loi, qu'elle serait un phénomène naturel... (continua)
Vedo che le note apposte alla traduzione italiana non riportano a nulla.
Forse, in attesa di note più specifiche, si potrebbe almeno rinviare alle diverse pagine già esistenti dedicate ad alcuni dei banditi rurali citati da Gieco nella sua canzone...
Vedo anche io, che la pagina reca sempre l'avviso dei "Lavori in corso" (!!!) e che le note rispediscono...alla canzone stessa. Non so che sia successo tra il 18 e il 22 aprile 2011, ma dopo quasi 9 anni sarà bene riprendere in mano questa pagina...
Il testo originale della poesia di Armando Tejada Gómez. In “Bajo Estado de Sangre” una raccolta pubblicata nel 1986 che contiene poesie e canzoni composte tra il 1974 ed il 1983, nel pieno di una delle dittature più sanguinarie nella storia dell’America Latina e del mondo.
Due parole del traduttore. Di questa canzone, si trovano diverse spiegazioni in Rete (una delle quali deve essere stata, penso, utilizzata anche da Bernart che la ha contribuita per il sito). Quanto a traduzioni, però, nisba. E ci credo, vacca boia (o “cow hangman”, come a volte si dice internazionalmente): per azzardarmi a tradurla ho dovuto non solo mettere in azione il benemerito “Lenguaje de los Argentinos” di Carlos V. Cicottino, recatomi a suo tempo dall'altrettanto benemerito Io Non Sto Con Oriana dopo uno dei suoi viaggi, ma soprattutto son dovuto uscire in cortile e precettare la mia vicina di casa, argentina di Tucumán. Senza di lei non ci avrei capito nulla in certi passi del testo, e le vanno quindi caterve di ringraziamenti. La canzone è un concentrato di argentinismi, e quindi presenta parecchie note esplicative.
Intuisco di capire come le canzoni di quest'album ti siano entrate nello stomaco, Ezio, anche se ovviamente non posso sapere come tu abbia conosciuto León Gieco; spero che tu possa raccontarme(ce)lo quanto prima. Mi fa particolarmente piacere trovare questo tuo commento qua dentro, proprio pochi minuti dopo che ho dichiarato solennemente alla Daniela, entrando a casa in una serata particolarmente tiepida di primavera, che il primo grosso geco che si presenterà sopra l'uscio di casa mia (e ce ne sono, fortunatamente, tanti d'estate) avrà come nome "León Geco" !
Riccardo Venturi 9/4/2011 - 00:15
Gechi? Sul mio terrazzo ce ne sono a iosa, di tutte le taglie, e ogni estate fanno capolino tra i vasi di fiori e le tegole. Non sono loro, però, che mi hanno fatto conoscere "León"; e non darò mai, a nessuno di loro, il suo nome. :-)
In genere quando si ascolta un album si tende a preferire una canzone o due, qualche volta tre, mentre di Bandidos Rurales proprio non riesco a sceglierne una: da quella che dà il titolo all'album - che racconta la storia dell'italiano Bairoletto, che sparava ai poliziotti e ai proprietari terrieri e alle pale dei mulini e lasciava in terra volantini anarchici - a tutte le altre, arrivando infine ai vecchi amori che ci rincorrono e che hanno la forma dell'aria e che danno un sorriso.
Quando infilo il disco (o gli mp3) nel lettore lo lascio andare in random e non è mai un semplice ascolto: ogni volta mi sembra di annusare un odore nuovo o assaporare un sapore... (continua)
Gechi a parte, Ezio, io piglierei volentieri e ti lascerei campo libero qui sul sito, sulle canzoni di León Gieco. Senza esagerazione, quando te ne sento parlare mi sembra di vedertici assieme a suonare, o qualcosa del genere; e, in questo, almeno a me dai forma al tuo saluto di sempre, al "buonavita". E' davvero una buonavita sentire parole come le tue, credimi. Naturalmente, Bairoletto e la sua canzone, te lo garantisco, entreranno a breve in questo sito; una buonanotte e una buonissima vita a te, Ezio!