d’après la traduction italienne Soli e fiori de Lorenzo Masetti — 2023
d’une chanson argentine (en espagnol) — Soles y flores — León Gieco — 2022 - avec Lila Downs
Du disque « El hombrecito del mar » — 2022
Texte : León Gieco
Musique : Luis Gurevich
« Soles y Flores (SOLEILS ET FLEURS) est né d’une image très spécifique, lorsque les Mères de la Place de Mai sont entrées dans l’Ex-Esma (centre de détention clandestin pour personnes à Buenos Aires à l’époque de la dictature), elles ont promis de remplir cet endroit de soleils et de fleurs afin d’apporter beaucoup de vie à un endroit qui avait vu tant de mort.
Et j’ai toujours pensé enregistrer cette chanson avec Lila Downs, parce que j’adore sa voix, pour ce qu’elle représente, et parce qu’elle connaît la douleur de son peuple, du nôtre et de toute l’Amérique latine…, cela me rend très heureux qu’elle ait accepté ". (León Gieco)
La musica à la stessa ma il testo di Gundi é molto differente. In quello di Mercedes Sosa si prega Dio di non farci rimanere indifferenti al dolore, all'ingiustizia, alla guerra e si scongiura Dio che la nostra morte non ci trovi indifferenti senza aver fatto il "sufficiente". Il testo ci fa pensare alle ingiustizie del mondo, a dolori e catastrofi universali.
Il testo di Gundi rispecchia invece i problemi quotidiani di vita, morte, povertà, infanzia difficile, genitori severi che lasciano poco spazio alle debolezze dei figli, scarsità di cibo, tutti temi cantanti in molte sue canzoni, non solo in questa. Ricordo che anche dopo la caduta del Muro Gundi rimase sempre per sua volontà lontano dalla vita occidentale. Ed è ancora lui che in un'altra sua canzone "Io sono nato qui" ("Hier bin ich geboren") che descrive la sua vita come "una nave ancorata che gira sempre intorno all'ancora, che... (continua)
Versione italiana (solo di una strofa) cantata da Ginevra Di Marco
Ginevra Di Marco, Francesco Magnelli e Andrea Salvadori hanno pubblicato il disco "La rubia canta la negra" interamente dedicato a canzoni di Mercedes Sosa. Nel disco la canzone viene interpretata in spagnolo ma si chiude con la traduzione italiana di questa strofa.
LATINO / LATIN / LATÍN [Tuscus Anonymus XXI Saeculi]
Hoc carmen, a Leone Gieco Argentino cantore hispanice compositum et harmonizatum a.d. MCMLXXVIII, In Latinum sermonem vertit Tuscus Anonymus XXI Saeculi die VII mensis Februarii a.D. MMXVII.
Per ascoltare la bella versione cantata durante il concerto di Stazioni Lunari a Scandicci (Piero Pelù con Ginevra Di Marco e Bandabardò) andare al minuto
La foto di cui sopra ritrae il dittatore Videla, ma chi lo comunica NON è Bergoglio.
La foto è circolata all'epoca della sua elezione al soglio pontificio ma è stata ampiamente smentita.
Andrebbe rimossa o precisata, anche perchè nelle sue proprietà rimane la didascalia scorretta "bergvid". (B.B.)
Carissimo B.B., abbiamo scelto di non precisare né rimuovere la foto, in quanto era stata messa solo per mostrare come fosse divoto e timorato d'iddio quell'assassino macellaio, senza minimamente nominare l'attuale sommo pontefice, il medesimo iddìo ce ne scampi e liberi. Abbiamo però rinominato la didascalia (che comunque non compare) in "videlacommunicandus", che rende sicuramente meglio l'idea. Saluti! [CCG/AWS Staff, aka i Perfidi Admins]
29/3/2016 - 14:17
Motto bbene, maperò ora vedete se c'è il caso di publicare questo...
Secondo Umberto Mangiardi nel suo Tutte le bufale su Papa Francesco I (vol.2), che sul punto cita Il Post, la foto risale al 1990 e ritrae Videla, subito dopo l'indulto accordato (tra 1989 e 1990) dal presidente Carlos Menem ai militari della dittatura, che riceve la comunicazione dalle mani del vescovo ausiliario di La Plata, monsignor Octavio Derisi.
Lo stesso Mangiardi in quel suo articolo afferma che "All'epoca, per la cronaca, Bergoglio aveva 54 anni, non ricopriva incarichi importanti nella Chiesa argentina ed era spesso in Germania per completare degli studi in teologia."
A me invece pare, sempre se non sbaglio, che fosse provinciale, cioè responsabile, della Compagnia di Gesù in Argentina, e dal 1973...
Della "Guardia de Hierro", movimento politico, mistico-religioso e paramilitare (almeno fino al 1974) cui Bergoglio era molto vicino e dei rapporti di alcuni esponenti della "Guardia"... (continua)
Nel primo corsivo riportato, Mangiardi si riferiva a Bergoglio nel 1990, all'epoca delle vergognose amnistie governative e della foto della comunione a Videla... Io invece mi riferisco sempre a Bergoglio nel pieno dei sui 40 anni, capo dei gesuiti argentini tra il 1973 ed il 1979, cioè in piena dittatura...
"This is an English version of La Memoria by León Gieco. Much of the lyrics are based on Gieco's original, but I have "Canadianized" a lot of it, as some of what he is singing about would not translate well for a North American audience." - Paula E. Kirman
Vedo che le note apposte alla traduzione italiana non riportano a nulla.
Forse, in attesa di note più specifiche, si potrebbe almeno rinviare alle diverse pagine già esistenti dedicate ad alcuni dei banditi rurali citati da Gieco nella sua canzone...
B.B. 31/12/2019 - 09:45
Vedo anche io, che la pagina reca sempre l'avviso dei "Lavori in corso" (!!!) e che le note rispediscono...alla canzone stessa. Non so che sia successo tra il 18 e il 22 aprile 2011, ma dopo quasi 9 anni sarà bene riprendere in mano questa pagina...
Il testo originale della poesia di Armando Tejada Gómez. In “Bajo Estado de Sangre” una raccolta pubblicata nel 1986 che contiene poesie e canzoni composte tra il 1974 ed il 1983, nel pieno di una delle dittature più sanguinarie nella storia dell’America Latina e del mondo.
Due parole del traduttore. Di questa canzone, si trovano diverse spiegazioni in Rete (una delle quali deve essere stata, penso, utilizzata anche da Bernart che la ha contribuita per il sito). Quanto a traduzioni, però, nisba. E ci credo, vacca boia (o “cow hangman”, come a volte si dice internazionalmente): per azzardarmi a tradurla ho dovuto non solo mettere in azione il benemerito “Lenguaje de los Argentinos” di Carlos V. Cicottino, recatomi a suo tempo dall'altrettanto benemerito Io Non Sto Con Oriana dopo uno dei suoi viaggi, ma soprattutto son dovuto uscire in cortile e precettare la mia vicina di casa, argentina di Tucumán. Senza di lei non ci avrei capito nulla in certi passi del testo, e le vanno quindi caterve di ringraziamenti. La canzone è un concentrato di argentinismi, e quindi presenta parecchie note esplicative.