Free Gaza Song
Free Gaza, Free Free Gaza, Free Gaza, sail your boat ashore
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 4/1/2009 - 21:18
Percorsi:
L'Olocausto Palestinese
Un articolo da leggere... la strage a Gaza fa parte di un piano militarmente già pronto 6 mesi fa, politicamente escogitato fin dal 2001 da Sharon e dai suoi collaboratori e successori, Olmert e Barak: non la ri-occupazione di Gaza, bensì l'espulsione di una gran parte dei suoi abitanti, in puro stile 1948.
The Invasion of Gaza: "Operation Cast Lead", Part of a Broader Israeli Military-Intelligence Agenda
by Michel Chossudovsky*
Global Research, January 4, 2009
* Michel Chossudovsky is a Canadian economist. He is a professor of economics at the University of Ottawa. He is also editor for the Centre for Research on Globalization, which operates a website at globalresearch.ca. The Centre for Research on Globalization states to be "committed to curbing the tide of 'globalisation' and 'disarming' the New world order".
The Invasion of Gaza: "Operation Cast Lead", Part of a Broader Israeli Military-Intelligence Agenda
by Michel Chossudovsky*
Global Research, January 4, 2009
* Michel Chossudovsky is a Canadian economist. He is a professor of economics at the University of Ottawa. He is also editor for the Centre for Research on Globalization, which operates a website at globalresearch.ca. The Centre for Research on Globalization states to be "committed to curbing the tide of 'globalisation' and 'disarming' the New world order".
Alessandro 4/1/2009 - 23:12
Israele bombarda a pioggia Gaza con fosforo bianco
di Sheera Frenkel e Michael Evans
[dal Times, 5 gennaio 2008]
Esistono elementi che inducono a sostenere che ieri, 4 gennaio 2008, Israele abbia utilizzato fosforo bianco per coprire il suo attacco nella popolatissima Striscia di Gaza. Questo tipo di arma, utilizzata anche dalle forze britanniche e statunitensi in Iraq, è capace di causare orripilanti incendi, ma risulta non illegale se utilizzata come copertura schermante.
Con l’avanzata dell’esercito israeliano verso la periferia di Gaza City, mentre il pedaggio di morte pagato dai palestinesi saliva oltre le 500 vittime, le suddette bombe al fosforo sarebbero state viste esplodere, rilasciando tentacoli di fitto fumo bianco per coprire i movimenti delle truppe. “Queste esplosioni sono fantastiche, producono un’enorme quantità di fumo che acceca il nemico, così che le forze militari... (continua)
di Sheera Frenkel e Michael Evans
[dal Times, 5 gennaio 2008]
Esistono elementi che inducono a sostenere che ieri, 4 gennaio 2008, Israele abbia utilizzato fosforo bianco per coprire il suo attacco nella popolatissima Striscia di Gaza. Questo tipo di arma, utilizzata anche dalle forze britanniche e statunitensi in Iraq, è capace di causare orripilanti incendi, ma risulta non illegale se utilizzata come copertura schermante.
Con l’avanzata dell’esercito israeliano verso la periferia di Gaza City, mentre il pedaggio di morte pagato dai palestinesi saliva oltre le 500 vittime, le suddette bombe al fosforo sarebbero state viste esplodere, rilasciando tentacoli di fitto fumo bianco per coprire i movimenti delle truppe. “Queste esplosioni sono fantastiche, producono un’enorme quantità di fumo che acceca il nemico, così che le forze militari... (continua)
daniela -k.d.- 5/1/2009 - 22:08
Telefonia militare
dal blog di Alessandro Robecchi pubblicato su Il Manifesto del 4.01.09
Buongiorno, shalom. Sono il telefonista dell’esercito israeliano di turno dalle 8 alle 21. Lavoro noioso. Mi danno una lista di numeri di telefono di Gaza o altri posti in Palestina e io li chiamo e gli dico: ehi, gente, tra cinque minuti vi tiriamo un missile. Al resto pensano i ragazzi dell’aviazione. E’ un lavoro nuovo, ne parlano tutti i giornali del mondo. All’inizio c’è stata un po’ di confusione amministrativa per capire se ero in forze all’esercito o all’ufficio propaganda, e sono stato tre giorni senza buoni pasto. Seccante. Secondo la nostra propaganda, noi siamo in grado di ammazzare un signore barbuto in casa sua, senza svegliare i bambini che dormono nella stanza accanto. Certe volte non si svegliano proprio più. Quindi nessuna emergenza umanitaria, l’unico problema è che crollano tutti... (continua)
dal blog di Alessandro Robecchi pubblicato su Il Manifesto del 4.01.09
Buongiorno, shalom. Sono il telefonista dell’esercito israeliano di turno dalle 8 alle 21. Lavoro noioso. Mi danno una lista di numeri di telefono di Gaza o altri posti in Palestina e io li chiamo e gli dico: ehi, gente, tra cinque minuti vi tiriamo un missile. Al resto pensano i ragazzi dell’aviazione. E’ un lavoro nuovo, ne parlano tutti i giornali del mondo. All’inizio c’è stata un po’ di confusione amministrativa per capire se ero in forze all’esercito o all’ufficio propaganda, e sono stato tre giorni senza buoni pasto. Seccante. Secondo la nostra propaganda, noi siamo in grado di ammazzare un signore barbuto in casa sua, senza svegliare i bambini che dormono nella stanza accanto. Certe volte non si svegliano proprio più. Quindi nessuna emergenza umanitaria, l’unico problema è che crollano tutti... (continua)
daniela -k.d.- 6/1/2009 - 00:54
L'ironia di Fisk (e della Storia)
ripreso dal blog Invisiblearabs della giornalista e scrittrice Paola Caridi.
Il britannico Independent ha pubblicato ieri un commento di Robert Fisk, sui razzi ad Ashkelon. La più "tragica ironia", secondo Fisk, è che il posto che viene raggiunto dai razzi lanciati dalla Striscia è lo stesso da cui proviene la massima parte dei rifugiati palestinesi che vivono nella Striscia dal 1948. E sono i rifugiati e i loro figli, nipoti e pronipoti l'80% della popolazione di Gaza, che nel giro di pochi giorni, sessant'anni fa, vide moltiplicare i suoi abitanti e tirar su le tende dei campi profughi.
Hamas (non i Fratelli musulmani palestinesi) è nata, è stata fecondata, su quella storia, su quella fuga dall'area di Ashkelon, da cui proveniva sheykh Ahmed Yassin, ma anche gran parte dei fondatori e della generazione più giovane, i cinquantenni che oggi dirigono il... (continua)
ripreso dal blog Invisiblearabs della giornalista e scrittrice Paola Caridi.
Il britannico Independent ha pubblicato ieri un commento di Robert Fisk, sui razzi ad Ashkelon. La più "tragica ironia", secondo Fisk, è che il posto che viene raggiunto dai razzi lanciati dalla Striscia è lo stesso da cui proviene la massima parte dei rifugiati palestinesi che vivono nella Striscia dal 1948. E sono i rifugiati e i loro figli, nipoti e pronipoti l'80% della popolazione di Gaza, che nel giro di pochi giorni, sessant'anni fa, vide moltiplicare i suoi abitanti e tirar su le tende dei campi profughi.
Hamas (non i Fratelli musulmani palestinesi) è nata, è stata fecondata, su quella storia, su quella fuga dall'area di Ashkelon, da cui proveniva sheykh Ahmed Yassin, ma anche gran parte dei fondatori e della generazione più giovane, i cinquantenni che oggi dirigono il... (continua)
Alessandro 6/1/2009 - 17:30
Segnalo il blog di Sameh Akram Habeeb, giovane giornalista palestinese, abitante a Gaza City, che scrive in diretta di ciò che sta accadendo: Gaza Strip, The Untold Story.
Alessandro 6/1/2009 - 17:38
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Una canzone sulla Peace Boat, l'imbarcazione dei militanti del Free Gaza Movement e di International Solidarity Movement che nell'agosto 2008 ruppero dal mare l'embargo israeliano a Gaza.
http://www.freegaza.org/
http://gaza-journey.blogspot.com/